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Appunti maturità storia: i 3 regimi totalitari (Hitler, Mussolini e Stalin), Appunti di Storia

L'ascesa del Fascismo in Italia, partendo dalle elezioni del 1919 fino alla formazione del governo di Mussolini nel 1922. Si analizzano le cause del successo del movimento fascista, tra cui l'uso della violenza, la fragilità del governo e la divisione dei partiti di massa. Si descrive inoltre la Marcia su Roma e il discorso del Bivacco di Mussolini, che getta le basi della futura dittatura. un quadro storico dettagliato dell'ascesa del Fascismo in Italia.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 20/12/2022

giuliaaspada
giuliaaspada 🇮🇹

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Scarica Appunti maturità storia: i 3 regimi totalitari (Hitler, Mussolini e Stalin) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L’ASCESA DEL FASCISMO Con le elezioni del novembre del 1919, Mussolini provò a tastare il terreno politico: governo giolittiano, formato da due partiti fondamentali di massa e da questo movimento che si insinuava nella società italiana. In realtà qualcosa è cambiato: i fasci sono diventati delle vere e proprie squadre di azione. Venivano anche chiamati dagli italiani le squadracce o camicie nere, in base al loro vestiario. Questo permetteva la facile identificazione, quindi inizia a collocarsi anche il colore oltre alla distinzione tra sinistra e destra. Neri → nazionalisti, Bianchi → cattolici, Rossi → socialisti. Queste squadracce erano diverse dai fasci perché erano diventate delle vere e proprie formazioni paramilitari che utilizzavano la violenza per bloccare scioperi o contro sedi socialiste e movimenti sindacali. BOLOGNA 21 NOVEMBRE 1920 In centro, a Palazzo d’Accursio, il sindaco neo eletto di parte centrista si affaccia al balcone per fare il suo discorso: vengono sparati in aria dei colpi di pistola e vengono gettate delle bombe carta → atti intimidatori per far capire il modo di agire e anche il clima che c’era nello Stato italiano. Succede qualcosa di grave, l’altra parte risponde (socialisti, cattolici) e cadono vittime tre fascisti. Queste morti però vengono usate come scudo alle successive azioni fasciste e non per fermare la loro azione. Questo clima di violenza persistente non aveva una risposta forte dal governo, il governo quando accadevano questi fatti o si dimostrava indifferente o agiva in maniera blanda perché c’era la difficoltà di prendere in mano la situazione. IL CONGRESSO SOCIALISTA DI LIVORNO Il 21 gennaio del 1921 i socialisti organizzano il congresso socialista di Livorno. Durante questo congresso la sinistra si scinde ulteriormente: nasce il partito comunista italiano, guidato da Antonio Gramsci. Si ispirava alle idee del partito bolscevico, mentre i socialisti erano più moderati. PERCHÉ NASCE E SI SVILUPPA IL FASCISMO? - Abbracciava le idee della classe produttiva, in particolare quella parte di borghesia medio piccola che in seguito alla guerra doveva sempre assecondare i voleri degli operai e che aveva bisogno di una rappresentanza e inizia a sentirsi rappresentata proprio dai fasci. - L’uso della violenza: in Italia era tollerato perché era visto come un modo per mettere in ordine lo stato sconvolto dai fatti storici. - La fragilità del governo: e non risponde mai in maniera attiva e decisa ai fatti e alle gravità che lo stato italiano presenta (Fiume, squadracce). - I movimenti e i partiti di massa sono divisi e non coalizzati. IL BLOCCO NAZIONALE Giolitti, nel suo governo tra il 20 e il 21, cerca di attuare delle riforme che vadano ad aiutare le classi più povere. Naturalmente le più povere ne sono contente ma le abbienti iniziano a manifestare un forte malcontento nei confronti del governo. Questo malcontento porta Giolitti, il 15 maggio 1921, a sciogliere le camere e portare gli italiani a votare. L’idea di Giolitti era quella di ritrovare la pace in Parlamento, avrebbe voluto fare delle alleanze in modo da ottenere la maggioranza in Parlamento. Questo sistema di alleanze verrà detto “Blocco Nazionale”. All’indomani delle elezioni i socialisti sono in lieve calo, così come i cattolici e i liberali non hanno perso voti, ma il movimento dei fasci di combattimento ottiene un alto numero di voti ed entra in Parlamento anche Benito Mussolini, in maniera del tutto legale. Quindi Giolitti si dimette e sale al potere Bonomi che verrà in seguito sostituito da Facta. LA FORMAZIONE DEI RASS Nonostante Mussolini fosse un deputato legittimo, d’altra parte prosegue lo squadrismo illegale che lui stesso sosteneva. Oltretutto si erano formati, all’interno delle squadre d’azione fasciste, i “RASS” ossia dei gruppi elitari con un capo che sosteneva l’antiparlamentarismo (l’idea che i fasci dovessero prendere il potere senza trasformarsi in un partito). Proprio per dimostrare l’anima legittima, Mussolini nel novembre 1921 fonda il Partito Nazionale Fascista con 200.000 iscritti. Nel partito socialista nel 1922 i massimalisti e riformisti si dividono ulteriormente: il partito socialista (PSI) si trasformerà in PSI (Patito Socialista Italiano) con Nenni e PSU (Partito Socialista Unitario) con Matteotti. Ora abbiamo quindi 3 partiti. LA MARCIA SU ROMA La situazione è ulteriormente deteriorata, quindi Mussolini decide di organizzare la Marcia su Roma. E’ una marcia-colpo di stato, ossia l’idea era quella, tra il 27 e il 28 ottobre del 1922, di riunire le squadracce, partire da Milano, scendere nelle principali città italiane e approdare a Roma, formando lì un governo provvisorio detto Quadrumvirato nel cui furbamente Mussolini non si include perché era già seduto in parlamento. IL NUOVO GOVERNO DI MUSSOLINI E IL DISCORSO DEL BIVACCO Facta decide di intervenire e chiede al re Vittorio Emanuele III di firmare lo stato d’assedio in modo da far intervenire l’esercito. Il re però non lo firma perché appoggiava Mussolini e per questo Facta si dimette. Inoltre il re chiede il 29 ottobre 1922 di creare il nuovo governo. Il 16 novembre 1922 il governo era già formato ma l’Italia non era ancora una dittatura. Sempre in questa data, Mussolini alla camera fa il DISCORSO DEL BIVACCO in cui presenta il nuovo governo e getta le basi della futura dittatura. Mussolini afferma con chiarezza che gli è stato dato l’incarico dal re ma la cosa più incisiva che dice è che è frutto della RIVOLUZIONE FASCISTA (il fascismo appoggia la rivoluzione, il popolo appoggia la sua idea). I socialisti e i comunisti sono gli unici che prendono le distanze. Nell’ultima parte del discorso Mussolini afferma che il parlamento esiste grazie a lui, ma nonostante questo 306 deputati votano a favore di Mussolini. In realtà in questo discorso apriva la possibilità da parte del nuovo governo di creare coalizioni, quindi questo era il motivo dei voti. Mussolini abbracciava sopratutto la medio-bassa borghesia che si rivedeva nelle sue idee. Comunisti e socialisti invece sostenevano operai e contadini quindi votano contro questo discorso. Mussolini solo due settimane dopo l’assegnazione del compito ha già il governo pronto. Tra i ministri c’è anche Giovanni Gentile (ministro dell’istruzione), redattore dei programmi scolastici che studiamo ancora oggi e che non faceva parte del partito fascista. Inoltre Mussolini durante il discorso non sostiene la Repubblica, anche perché l’incarico a Mussolini era stato dato dal Re quindi viene abbandonata l’idea che l’Italia potesse diventare repubblica. Lui sostiene infatti la monarchia e lo Statuto Albertino. Nel frattempo Mussolini continuava ad appoggiare le azioni illegali come gli squadristi e i fasci. Questa violenza serviva a sedare gli oppositori (socialisti e comunisti) ci doveva essere un’opposizione altrimenti si sarebbe già chiamata dittatura. IL GRAN CONSIGLIO E LA MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE Nel dicembre 1922, dopo aver fondato il nuovo governo, Mussolini costituisce il “GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO”, un organo decisionale di uomini scelti da lui che lo aiutavano a legiferare. L’idea di Mussolini era di ridurre il potere del Parlamento. Vi era il problema della squadracce che erano illegali, allora per legalizzarle crea nel 1923 la MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE, un esercito parallelo a quello italiano che però non giurava davanti al re e poteva essere interpellato da Mussolini, era quindi un esercito personale del Capo di Stato. ALCUNI COMPONENTI DEL GOVERNO MUSSOLINI Il ministro delle Finanze Alberto De Stefani insieme a Mussolini sigla una politica economica in Italia prettamente liberista. Viene inoltre favorita l’iniziativa privata. Tutti questi aiuti favorivano le classi più abbienti. Un’altra parte che lo aveva votato in Parlamento erano i cattolici: Mussolini favorisce una politica filo cattolica. In particolare stringe legami con il Papa Pio XI tanto che il Papa appoggia più la politica di Mussolini che quella dei Cattolici. LE ELEZIONI DEL 1924 Nell’aprile del 1924 Mussolini, proprio per sottolineare che il partito Fascista fosse democratico, decise di indire nuove elezioni, ma abbandonando l’idea di Nitti del sistema proporzionale. Mussolini infatti decide di seguire la legge ACERBO. Era una legge elettorale maggioritaria con premio di maggioranza. In base alle percentuali il partito che prendeva più voti aveva la maggioranza in parlamento per evitare instabilità. politica con l’Inghilterra, in quanto essa al contrario della Francia voleva appoggiare i rapporti coloniali dell’Italia. MILITARISMO DI MUSSOLINI E COLONIZZAZIONE Mussolini decide fin da subito di incoraggiare il militarismo, per dare l’idea che l’Italia avesse un esercito pronto in caso di guerra. L’idea di colonialismo di Mussolini poteva puntare, con le risorse che l’Italia aveva, sul continente africano. Una parte però era inglese mentre l’altra francese, allora porta un territorio, L’ABISSINIA, in Etiopia, perché lì (Eritrea e Somalia) erano già arrivate le truppe italiane quindi l’idea era di arrivare anche al territorio Etiope per avere sotto un unico comando il CORNO D’AFRICA. Per prima cosa Mussolini decide di mandare la manodopera Italiana in eccesso su quei territori, per iniziare una pre-colonizzazione che occupasse già culturalmente e lavorativamente questi territori. Dopodiché decide di intraprendere un’effettiva politica militare. L’idea di occupare l’Etiopia fu una scelta infelice per 2 motivi: - Il colonialismo in Europa non era più ben visto, tantomeno finanziato e approvato - La società delle nazioni non approvava assolutamente che si colonizzassero tra loro stati che appartenevano alla società delle nazioni stessa (l’Etiopia lo era). Mussolini non si interessa di questi motivi, tanto che nel 1935 cerca di entrare in Europa ma non ci riuscirà perché la società delle nazioni dichiara l’Italia COLPEVOLE DI AGGRESSIONE. Subito dopo mette anche delle SANZIONI ECONOMICHE: - Blocco della fornitura delle Armi - Le rifiuta prestiti a livello Europeo Cerca di colpirla economicamente per farla desistere dalla colonizzazione dell’Etiopia. Le sanzioni in realtà non vengono mai controllate perché la Società delle Nazioni sperava che le norme venissero rispettate. FINE DELLA CAMPAGNA Mussolini proseguì la campagna militare che durerà 7 mesi: definita “brutale” in quanto Mussolini e soprattutto i generali (Graziani e Badoglio) a cui venne affidata, usavano i gas asfissianti. Questa campagna era iniziata a metà del 1935 e si concluderà a maggio del 36 quando Mussolini dichiarò la nascita dell’Impero dell’Africa Orientale Italiana, che toccava sopratutto l’Abissinia. Cedette questo territorio a Vittorio Emanuele III che divenne imperatore. Mussolini fu costretto a bloccare la guerra a causa delle continue sanzioni da parte dei paesi europei (società delle nazioni) per l’utilizzo dei gas asfissianti, ritenuti non tollerabili perché colpivano anche i civili. ITALIA E GERMANIA: LE LEGGI RAZZIALI L’Italia, a causa dell’occupazione indebita dell’Etiopia, viene eliminata dalla Società delle Nazioni. A questo punto inizia ad avere rapporti commerciali con un altro stato che non faceva parte della SDN, la Germania guidata da Hitler. Si forma l’ASSE ROMA-BERLINO, patto firmato dal Ministro delle Finanze Ciano. Nel 1938 Mussolini e Hitler risaldano il loro rapporto e quest’ultimo gli impone di attuare nuovi provvedimenti nel territorio italiano, le LEGGI RAZZIALI che riguardavano gli ebrei. Non potevano più frequentare scuole pubbliche, sposare italiani, possedere aziende, prestare servizio militare e amministrativo. Intanto si aggiunge il Giappone all’asse Roma-Berlino, che diventa quindi ROMA-BERLINO-TOKYO. Anche questo stato era uscito dalla SDN e firma insieme a Italia e Germania il patto ANTICOMINTERN. Prevedeva una cooperazione contro il nemico comune: la Russia, quindi di essere anti bolscevichi e anti comunisti. Per arrivare alla guerra l’Italia compie anche alcune scelte territoriali: nel 35 la Germania, nonostante il diniego della SDN, si riappropria del Sarr. Sempre lo stesso anno Francia e Inghilterra si dimostrano contrarie alle azioni della Germania e inizia a crearsi un sistema di alleanze. Hitler occupa la Renania, un altro territorio che gli era stato tolto con il trattato di Versailles. Protesta formale da parte della Francia e UK. IL NAZISMO IN GERMANIA CAUSE DEL CROLLO DELLA BORSA DI WALL STREET IL 24 OTTOBRE 1929 - Speculazioni finanziarie: la quantità di ricchezza non ha una base di concreta produzione. Si produceva senza avere un’effettiva vendita (ad es. aziende davano ordini ad altre aziende, come Ford che chiede alla Fiat tot macchine, ma alla fine non le compra tutte). A causa di ciò fallivano le industrie e di conseguenza le banche. - Economie europee: avevano messo in atto una politica protezionista che metteva in ginocchio l’economia americana. - Crisi di sovrapproduzione: collegata alla prima causa, rimane un quantitativo di prodotti invenduti che costituiscono il “debito” dell’azienda. CONSEGUENZE DEL CROLLO IN GERMANIA Il crollo causò conseguenze immediate, tra cui la disoccupazione di 15 milioni di persone in America. Il periodo in seguito al crollo viene chiamato Grande Depressione. Negli anni 20 l’America finanziava l’economia di diversi paesi, tra cui Francia e Inghilterra, ma soprattutto la Germania. Questa stava cercando di ricostruire la sua economia che fu la più colpita dal crollo, tant’è che si crearono 6 milioni di disoccupati. IL NEW DEAL In USA viene letto il presidente Roosevelt nel 1932 che mette in atto un piano chiamato NEW DEAL (nuovo corso) per arginare la crisi causata da crollo: - Controllo dell’inflazione - Modera il liberismo che caratterizzava l’economia americana - Controllo della politica monetaria: lo Stato impone alcuni parametri che le banche dovevano rispettare per concedere prestiti. Questo salvaguardava sia la banca che lo stato dall’indebitamento. - L’assunzione dei disoccupati a salario minimo per costruire le grandi imprese pubbliche (sanità, trasporti) - Istituisce aiuti statali all’agricoltura LA REPUBBLICA DI WEIMAR  Dal 1936 gli USA grazie a Roosevelt hanno risolto il problema economico, in Europa il contraccolpo però si sente.  1919: trattato di Versailles. Nei giorni tra armistizio e l’effettiva uscita della Germania dalla guerra la carica suprema dello stato tedesco, il kaiser, aveva abdicato. Nel momento in cui il kaiser aveva abdicato era stata proclamata la REPUBBLICA DI WEIMAR. A capo del governo tedesco c’era Ebert, social democratico. Molto spesso i social democratici erano tacciati di essere traditori, come colpevoli della pugnalata alla schiena e i nazionalisti (che volevano la guerra) ne approfittavano per aizzare la popolazione.  Due movimenti iniziano ad andare contro Ebert: il movimento di destra, i nazionalisti e il movimento di estrema sinistra, la Lega di Spartaco dove partecipavano molti scrittori e politici tra cui Rosa Luxemburg. Muore come martire politica ed era una donna particolarmente impegnata nella letteratura. Nel 1919 la Lega di Spartaco e alcuni gruppi di destra si rivoltano contro il governo. Queste rivolte sfociano nella settimana di sangue (1919) perché il governo risponde a queste manifestazioni utilizzando i CORPI FRANCHI: esercito accanito di ex ufficiali di guerra. Rosa Luxemburg insieme ad altri componenti della lega viene prima arrestata poi uccisa senza processo. I corpi franchi diventano un organo per sedare le rivolte, la Repubblica di Weimar, intanto organizza il governo. ORGANIZZAZIONE DEL GOVERNO DELLA REPUBBLICA La Repubblica di Weimar vedeva un assemblea costituente incaricata di redigere la costituzione che prevedeva: - La Germania doveva essere una REP FEDERALE: territori erano divisi in regioni-stato. - Potere legislativo affidato al parlamento, a capo del parlamento vi era il CANCELLIERE (primo ministro). Il cancelliere rispondeva del proprio operato al parlamento ma veniva nominato dal Presidente della Repubblica, eletto ogni 7 anni dal popolo. Il presidente oltre a scegliere il cancelliere comandava l’esercito e in caso di emergenza prendeva tutti i poteri. La destra tenta un colpo di stato che non riesce nel 1929. Intanto la Germania entra in crisi economica perché doveva pagare i debiti di guerra, perde il Sarr e le colonie e in più gli stati vincitori avevano imposto le loro economie. In seguito al trattato del Versailles queste disgrazie cadono sulla Germania, in aggiunta del cosiddetto deprezzamento del marco (1 dollaro ai tempi valeva 4 miliardi di marchi). NASCITA DEL PARTITO NAZISTA 1923: a causa di queste difficoltà economiche la Germania chiede di poter smettere di pagare i debiti di guerra. Smette perché non riesce già a sostenerli ma la Francia, invece di capire i problemi della Germania, occupa il bacino minerario della Ruhr, evento che alimenta il nazionalismo di destra. Intanto già dal 1919 a Monaco di Baviera si era formato il PARTITO DEI LAVORATORI TEDESCHI, di estrema destra. Sempre nel 1919 Hitler si iscrive a questo partito (ex caporale di origine austriaca). Questo partito nel 1920 si trasforma in PARTITO NAZIONAL SOCIALISTA DEI LAVORATORI, abbreviato PARTITO NAZISTA. Lo stemma era la svastica.  HITLER ALL’INIZIO Hitler si fa subito notare per il suo carisma e chiede al partito di istituire dei corpi d’azione che verranno chiamate SA, squadre d’assalto che usavano sistematicamente la violenza contro gli oppositori. Le SA possono essere associate alle camicie nere, anche loro usavano abiti scuri perché Hitler era affascinato da ciò che stava facendo Mussolini in Italia. Nel 1923 Hitler inoltre si mette a capo delle SA e attua il secondo colpo di stato, che però fallisce. Hitler viene arrestato e dovrà scontare 5 anni di carcere, di cui in realtà ne farà solo uno. Intanto si rende conto che per entrare nel governo tedesco era necessario farlo legalmente e quindi inizia ad elaborare una strategia illustrata nel suo saggio politico intitolato MEIN KAMPF. PATTI IMPORTANTI Ottobre 1925: PATTO DI LOCARNO stabilisce che la Germania dall’anno successivo potrà far parte della Società delle Nazioni. 1928: PATTO DI BRIAND-KELLOGG. Il ministro francese Briand e il segretario di stato americano Kellog sottoscrivono questo patto con Inghilterra, Germania, Italia, URSS, Giappone e Belgio. FONDAMENTALE perché rifiutava la guerra come mezzo per risolvere i conflitti internazionali, gli stati dovevano utilizzare la diplomazia. CRISI ECONOMICA IN GERMANIA DOPO IL CROLLO DEL 29 1929: crollo borsa di Wall Street causa una crisi economica importante in USA e anche sulla Germania che si era affidata a loro. Gli altri stati si rendono conto dell’impatto di questa crisi e gli USA decidono di mettere in atto il PATTO YOUNG per arginare la situazione. Prevedeva un aiuto economico per la Germania e che i debiti di guerra nei confronti degli altri stati fossero dilazionati in 60 anni. Inoltre la Renania doveva essere restituita alla Germania perché avrebbe aiutato l’economia tedesca a riprendersi. Nonostante questo piano in Germania vediamo un grande aumento della disoccupazione e lo sviluppo del nazionalismo. Intanto Hitler era già uscito dal carcere dopo il colpo di stato e cominciava a diffondersi tra le classi imprenditoriali l’idea che ci fosse bisogno di un potere forte per risolvere la situazione economica. ASCESA DEL PARTITO NAZISTA Nel settembre del 1930 il partito nazista ha il primo successo elettorale diventando il secondo partito del paese (il primo rimaneva quello socialista di Ebert che aveva due anime, una comunista e una socialdemocratica) esattamente com’era successo in Italia. Nuove elezioni a marzo del 1932: bisognava votare il nuovo presidente e Hitler decide di candidarsi in modo da avere il controllo di tutti i poteri (esercito, elezione cancelliere, in caso di emergenza tutti i poteri a lui). In realtà vince Hindenburg, ex ufficiale della prima guerra. Hitler ha la possibilità di entrare in politica grazie alle elezioni parlamentari di luglio e novembre 1932: il partito nazista prende i pieni voti e comincia a fare pressione su Hindenburg che alla fine sceglie Hitler come cancelliere e formerà il nuovo governo nel gennaio 1933.
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