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Appunti Medicina Interna, Appunti di Medicina Interna

Appunti di medicina interna per scienze motorie

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 25/06/2020

FedeMilan1997
FedeMilan1997 🇮🇹

4.8

(12)

11 documenti

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Scarica Appunti Medicina Interna e più Appunti in PDF di Medicina Interna solo su Docsity! Medicina Interna Eritropoiesi è il processo di formazione dei globuli rossi. La fisiologica perdita giornaliera di globuli rossi è l’1%. Dalle analisi si può capire che tipo di anemia si ha. L’eritropoietina può essere spinta ad essere prodotta da alcuni “chemiocettori” per produrre una quantità superiore di globuli rossi. Eritropoiesi per avvenire deve avere bisogno di: ferro, vitamina b12, acido folico, vitamina b6, acido ascorbico, riboflavina, vitamina E, aminoacidi, proteine, ma anche rame, manganese, cobalto, zinco. Questo processo è controllato da altri fattori ma il più importante è il grado di ossigenazione dei tessuti periferici, che dipende da: concentrazione nel sangue di emoglobina ossigenata, gettata cardiaca, velocità di scambio di ossigeno tra sangue e tessuti. In un uomo adulto la quantità di ferro è di 3,4-5 grammi distribuita in Globuli Rossi e negli organi di deposito, come midollo osseo, fegato e milza, ferritina (è il nostro deposito di ferro). Il ferro è presente anche nei muscoli, nella mioglobina (130mg). Anche degli enzimi contengono ferro. Ferritina si trova nelle cellule e nel plasma, ed è di deposito. Ferritinemia ci da un’idea dell’entità delle riserve di ferro totali; Sideremia è misura di concentrazione di ferro libero nel sangue. Transferrinemia misura la quantità della proteina (transferrina) che trasporta in circolo il ferro fino al midollo osseo, dove lo rende disponibile per l’eritropoiesi. La quantità di ferro presente nell’organismo dipende dalla dieta. Ne introduciamo circa 10-15mg al giorno, ma solo il 10% viene assorbito a livello duodenale. Alcuni conservanti come l’EDTA o i *tnnati* (contenuti nel tè) chelano il ferro e lo fanno precipitare non rendendolo più assorbibile, mentre Vitamina C e citrati favoriscono l’assorbimento. Se manca il ferro, le cellule aumentano le capacità di assorbirlo (aumenta la ferritina), ma si riducono moltissimo durante malattie infiammatorie croniche o difetti metabolici ereditari. Ogni giorno il nostro corpo espelle ferro attraverso le urine, feci e sudore. Le perdite sono quasi tante quante la quantità di ferro assorbita. Le donne perdono ulteriore ferro durante i flussi mestruali (3mg) o in gravidanza (700mg). Anemia è una condizione patologica caratterizzata da riduzione dei livelli di emoglobina sotto i valori normali. 13g/dl per il maschio 12g/dl per la donna Alcuni atleti ben allenati o corridori possono essere portatori di una condizione anemica più o meno evidente “anemia dell’atleta”. (3-5% degli atleti) Un allenamento intenso stimola l’eritropoiesi e maggiore produzione di eritropoietina. In ambito sportivo è frequente il deficit di ferro. 1° fase anemia (fase prelatente) Deplezione di ferro. Si sono impoveriti gli organi di deposito del ferro. Diminuisce la ferritinemia tra 25 e 60 mg/ml. E’ una fase complementare asintomatica. 2° fase Eritropoiesi da carenza di ferro (fase latente) Riserve di ferro esaurite Aumenta la produzione epatica di transferrina, ma diminuisce la sua saturazione. Primi sintomi: cefalea, affaticamento, modificazioni appetito, disturbi vasomotori, crampi. Anemia sideropenica (fase manifesta) Emoglobina scende sotto i valori normali, globuli rossi sono più piccoli e contengono meno Emoglobina e appaiono più pallidi. Sintomi sono faticabilità, debolezza, vertigini, ridotta tolleranza al freddo, riduzione rendimento atletico e intellettivo. Diminuzione di 1-2 g/dl di Emoglobina porta a un decadimento di circa il 20% della prestazione sportiva soprattutto in discipline aerobiche e in sport di squadra come il calcio. I fattori più coinvolti sono: - Dieta Inadeguata In alcune discipline serve scendere di peso nel periodo immediatamente precedente la gara. - Ciclo mestruale con più flussi sanguigni - Sanguinamento gastrointestinale Può avvenire dopo sedute di allenamento troppo intenso anche in soggetti sani, e lo si può vedere solo analizzando le feci. Può peggiorare negli atleti di fondo anche a causa di disidratazione. Ischemia transitoria del tubo gastroenterico è il problema a cui porta questo sanguinamento. - Ematuria Perdita di sangue attraverso le urine. Può avvenire dopo un lungo sforzo ed è più spesso invisibile. Scompare 24-72 ore dopo lo sforzo. Altre possibili cause sono i traumi renali negli sport di combattimento o di scontro, ma anche traumi alle vie urinarie e traumi muscolari. Nei maratoneti è stata vista la rottura dei globuli rossi (emolisi). In grandi sforzi c’è anche la rottura della mioglobina nel muscolo. - Sudorazione Il contenuto di ferro nel sudore varia da persona a persona e anche dagli organi che producono più sudore. L’anemia dell’atleta (fisiologica) si cura con il riposo. In assenza di malattie si può verificare solo in atleti di alto livello. Occorre controllare la ferritina e la transferrina attraverso le analisi. Atleta di alto livello deve seguire una dieta ipercalorica (3500-4000 cal) equivalenti a circa 20g di ferro. Alimenti ad alto contenuto di ferro sono; - Carni rosse, fegato, rene, cuore (più assorbibile) - Piselli, fagioli, noci, pane, cereali, verdure a foglia verde scura, uova, vino (ferro non-eme meno assorbibile) Assorbimento di ferro aumenta con Vitamina C, pesce, carne di pollo. Allenamento in altura stimola eritropoiesi con aumento del numero di globuli rossi. Non solo l’alcol, ma anche altri medicinali influiscono negativamente sulla termoregolazione. Maggioranza dei collassi negli atleti è di natura benigna: - Atleta cosciente e vigile; - Temperatura tra 35° e 40° Iponatriemia (poco sodio nel sangue) , ipoglicemia, colpo di calore, arresto cardiaco, ipotermia sono cause gravi. Spossatezza, disidratazione, abbassamento pressione sanguigna in posizione eretta, crampi muscolari non sono cause gravi. I crampi muscolari avvengono spesso, ma sono piu frequenti con attività in condizioni calde e umide. Le cause dei crampi sono: - Stanchezza muscolare da eccesso di sforzo (crampi meno dolorosi e più localizzati); - Esaurimento livelli di sodio (crampi dolorosi in tutto il corpo). Il POLASE è solo potassio, come sale minerale non basta per recuperare le energie. I crampi possono essere trattati con massaggi e allungamento. Non usare il ghiaccio per trattare, ma solo per alleviare il dolore iniziale (solo se è insopportabile). Colpo di calore è causato da una temperatura elevatissima sopra i 40°. Deve essere rattato tempestivamente con un rapido raffreddamento con qualunque cosa fredda si ha nelle vicinanze. Il raffreddamento locale migliore è sul collo, sotto le ascelle, inguine. Morte improvvisa da sport La morte improvvisa è definita dagli studiosi come un evento naturale che si verifica repentinamente. Si verifica entro un’ora dalla presenza di sintomi acuti. È improvvisa solo se si è totalmente sani. Morte improvvisa da sport non supera l’1-2%. Questa colpisce maggiormente gli uomini con meno di 35 anni. Gli sportivi più colpiti sono di basso livello agonistico cioè dilettanti o amatoriali. I substrati della MIS sono in larghissima parte costituiti da cardiopatie o anomalie cardiache “silenti”. Nei soggetti superiori a 35 anni sono più frequenti le aterosclerosi delle coronarie, provocate spesso da placche di colesterolo (ischemia). Cardiomiopatia ipertrofica (CMI) è una malattia ereditaria familiare. Cardiomiopatia ventricolare destra aritmogena (CMVDA) o displasia aritmogena del ventricolo destro p la causa più frequente di MIS (23%). È molto insidiosa perché nei casi iniziali non ci sono modificazione dell’ECG. La MIS avviene per due meccanismi: - Di tipo meccanico o emodinamico (emorragia irrefrenabile); - Di tipo elettrico (arresto cardiaco dovuto da un’aritmia di carattere letale). Il fattore più frequente è l’Ischemia (mancato afflusso di sangue nel muscolo cardiaco). Lo stress psichico è riconosciuto un elemento chiave della MIS. Prevenzione della MIS deve essere fatta educando a livello sanitario gli sportivi (atleti e non). Anche quelli che praticano sport raramente. Importante non tacere davanti al medico, dire qualunque cosa si senta all’interno del corpo. Fatica Se l’intensita si protrae nel tempo, lo sforzo inizia a produrre fatica perché gli le riserve di nutrienti e energetiche iniziano a onsumarsi. Fatica acuta è definito come (guardare slides) Saggezza del muscolo Muscolo affaticato tende ad autoproteggersi limitando gli sforzi esagerati e stiramenti. Cause fatica acuta Esaurimento riserve energetiche (riduzione ATP e CP), debito alattacido se non viene “pagato” rapidamento (ricostruzione scorte ATP e CP) impedisce al muscolo di continuare a contrarsi. Attività sportive di lunga durata: esaurimento delle scorte di glicogeno. Atleti che praticano discipline in cui vi è consumo intero del glicogeno, devono integrare riserve durante l’esercizio con maldestrine o fruttosio, ed è consigliabile insieme ai carboidrati integrare anche glutammina. Anche nei giorni che precedono la competizione l’alimentazione deve essere ricca di carboidrati, soprattutto amido (patate, pane, pasta). Responsabili della fatica sono anche alterazioni di equilibrio idrico e elettrolitico, attraverso la sudorazione ad esempio. Perdita di liquidi determina riduzione del volume del sangue circolante e aumento di viscosità (ispissatia sanguigna). Questi fenomeni costringono il cuore a faticare. Con esercizi superiori alla soglia anaerobica, la fatica è dovuta all’accumulo di acido lattico. Uno dei primi segni che avvertiamo, è il dolore muscolare: precoce, ci avverte che ci dobbiamo un attimo fermare, insorge durante l’esercizio e sparisce quando si interrompe l’esercizio. Questo è indotto dal troppo sforzo delle fibrocellule muscolari e i radicali liberi. Gli stessi problemi li abbiamo con il dolore muscolare tardivo. DOMS è una sindrome importante e caratteristica: anche il muscolo cardiaco può affaticarsi, soprattutto negli sport come Iron Man (4km nuoto), 180km di ciclismo o maratona. Il cuore di questi atleti, esaminato subito dopo l’arrivo, mostra un certo grado di riduzione del battito cardiaco, che torna normale poco dopo. Fatica Cronica (sindrome di Overtraining) Nello sport di altissimo livello, è difficile non solo primeggiare nelle competizioni, ma anche resistere a lungo tra le prime posizioni della classifica. È difficile spiegare cosa sia la sindrome da Sovrallenamento. Sovrallenamento: atleta è stressato da allenamenti, competizioni e fattori esterni al punto da andare incontro ad una riduzione delle sue prestazioni che permane anche dopo un appropriato periodo di riposo o di “rigenerazione”. Overtraining non è da confondere con Overreaching, poiché quest’ultimo è più frequente e la prestazione torna normale dopo un periodo di riposo di qualche giorno, anche se a volte è difficile distinguerli subito. Per uscire da quest’Overtraining bisogna riposare per parecchi giorni o addirittura qualche mese. Oltre al calo evidente delle prestazioni, un primo indizio è dato da uno stato di malessere personale: si lamenta, non ha fame, disturbi del sonno, è sempre stanco, ha sempre dolori muscolari… Prima conferma dei sospetti si nota da un’attenta misurazione della pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Sovrallenamento Simpatico - Calo desiderio allenarsi; - Irritabilità; - Insonnia; - Calo di appetito; - Perdita di peso; - Aumento frequenza cardiaca e pressione arteriosa; - Lento ritorno della frequenza cardiaca ai valori di base massimale; Sovrallenamento Parasimpatico - Astenia, apatia, abulia; Per diagnosticare il sovrallenamento si deve notare subito un calo ingiustificato della prestazione e dell’umore dell’atleta. DISTURBI ALIMENTARI Anoressia nervosa Bulimia nervosa Disturbi alimentari sono le malattie mentali che coinvolgono e sconvolgono il corpo e la sua biologia. Nel corso del tempo processi psichici e somatici interagiscono tra loro e contribuiscono a determinare, mantenere e complicare i quadri clinici. Le figure fondamentali nel trattamento devono avere competenze psicologico-psichiatriche o internistico- nutrizionale. Le terapie devono evitare conflitti e contrasti. Il trattamento è tanto più effettivo quanto più è giovane il paziente che lo inizia. Trattamento dura circa 5 anni. Se il trattamento non è tempestivo si rischia la morte. I fattori di rischio individuali sono vari, e variano dal carattere, all’etnia, all’età e al genere (donne sono più colpite). Spesso vi è profonda insoddisfazione nei confronti di se stessi, o si tende al perfezionismo clinico (che poi porta alla malattia) o ci sono esperienze poco piacevoli rispetto al corpo o alla propria sessualità o perdite e separazioni da persone significative. Fattori familiari sono vari, come ad esempio iperprotettività, carenza di cura, invischiamento, rigidità familiare, relazioni mancanti con uno dei genitori, alti livello di emotività negativa espressa, richieste genitoriali esigenti. Tra i fattori precipitanti vi è la pubertà, la dieta, lasciare la famiglia, conflitti con amici, avvio o chiusura di relazioni, commenti negativi sul corpo. Anoressia Nervosa Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età o la statura. Amenorrea: assenza di almeno 3 cicli mestruali Persone fredde, bisogno di esibire la loro autonomia, tendenza compulsiva a parlare, difficoltà amicizia, tendenza a primeggiare in famiglia con tendenza manipolativa, tendenza all’ascetismo.
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