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Appunti Metodi e didattica delle attività motorie e sportive individuali e di gruppo, Appunti di Teoria E Metodologia Dell'allenamento

Appunti e slides Metodi e didattica delle attività motorie e sportive individuali e di gruppo

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 18/06/2020

giovv98
giovv98 🇮🇹

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Scarica Appunti Metodi e didattica delle attività motorie e sportive individuali e di gruppo e più Appunti in PDF di Teoria E Metodologia Dell'allenamento solo su Docsity! Le scienze motorie sportive sono un campo del sapere molto recente livello accademico perche nel 1998 gli studi di Educazione Fisica furono trasformati in corsi di laura. Nel 1958 nascono gli ISEF (Istituti Superiori Di Educazione Fisica) a grado Universale divisi col Decreto 1933 in 3 gradi: 1. Primo ciclo di istruzione 2. Secondo ciclo di istruzione 3. Grado universitario o supriore Differenza tra ISEF e Facoltà Scienze Motorie: Gli ISEF non facevano ricerca pur essendo di grado universitario poiche sfruttavano tutte le risorse per la formazione. Nell’università si fa didattica e ricerca. Motivo per il quale c’è stata questa trasformazione: Tutti i prof dell ISEF erano professori di Educazione Fisica e non professori universitari, indi per cui non potevano fare ricerca. Nel 2001 sono nati i primi corsi di studio che successivamente sono diventati 36 corsi di laurea triennale in tutta italia. Start Up I primi corsi di studio di scienze motorie non avevano professori di scienze motorie, quelli che nell ISEF facevano la parte formativa-fisica e formativa-sportiva, per tanto allo START-UP vi erano professori di altre facoltà. I professori di scienze motorie sportive sono stati generati da prof di altri saperi che li hanno valutati, successivamente la vicenda si e sviluppata formando “a loro svantaggio” la commissione da professori di altri campi che non avevano niente di contenuto sportivo e formativo di scienze motorie. Negli ultimi 20 anni si sono create 2 grosse tematiche Le parti del Sapere M-EDF01 M-EDF02 Metodi e Didattiche delle Attivita Motorie Metodi e Didattiche delle Attivita Sportive Si affianca a educazione, benessere e salute E prestativa su tutti i livelli MEDF01 è fondamentale per coloro che fanno un corso di studi poiche ha al suo interno delle basi forti come ad esempio: cosa sono abilita, capacità ecc. MEDF02 è focalizzato sulle scienze delle attivita motorie sportive e della attivita psicomotorie, ha una conotazione educativa applicata soprattutto su soggetti disabili Essa è divisa in Macrocategorie: 1: Teoria Tecnica e Didattica degli Sport Individuali 2: Teoria Tecnica e Didattica degli Sport di SQUADRA (poiche di gruppo si trova in MEDF01) 3: Teoria Tecnica e Didattica degli Sport Natatori 4: Valutazione dei Rendimenti Sportivi 5: Organizzazione degli Organismi Sportivi ( Es. C.O.N.I. ) Questa parte di scienze motorie e sportive è necessaraimente intrecciata alla prestazione, intesa come il superamento dei propri limiti e da non confondere con l esasperazione dell attivita sportiva (doping) Teoria e metodologia dell allenamento Teoria: è l’insieme delle evidanze scientifiche registrate negli anni da scienziati, ricercatori e studiosi attraverso ricerche sperimentali. Tutto cio che e descrittivo della teoria dell allenamento e frutto di ricerca sperimentale. Metodologia: tratta dei metodi, cosa sono e come si esegue un determinato compito/attività, studia come si fa allenamento e tiene conto dell aspetto teorico. Non si puo parlare di metodi di allenamento se non sono dedotti dalla teoria dell’allenamento La teoria dell allenamento è il quadro paradigmatico e scietifico incentrato sulle spiegazioni che hanno le loro basi nella biologia. L’Anatomia, la Fisiologia e la Chimica sono materie Biologiche mentre la Medicina dello Sport, la Cardiologia sono materie mediche. I metodi devono avere la loro base applicativa nella biologia, tutto cio che si fa nei metodi si va a verificare, andare a verificare significa misurare con un unità di misura. La teoria e la Metodologia sono due modelli comparativi differenti e studiati separatamente poiche hanno specificità I metodi sono le applicazioni nelle attività di allenamento pratiche presunte dal complesso paradigmatico della teoria. Metodo di allenamento significa fare attività, essi trattano un intensita mediamente maggiore rispetto al tempo che e realmente necessario nella competizione, di conseguenza le attività di Jogging/Footing non possono essere presi in considerazione inquanto si basano su livello di benessere e non prestativo, di conseguenza non sono allenanti. Un altro paramentro importante nei metodi di allenamento è la densita di allenamento Densità: definito come un rapporto tra fasi attive e fasi passive Fasi attive : Intesa come massima intensita dello sforzo Fasi passive: Intese come modulazione dello sforzo, con sforzo del 30-40% L’intensita e la densità delle attivita pratiche fatte sul campo hanno come capisalsi intensità dello sforzo e densita dello sforzo. Questo duplice indicatore deve essere seguito in qualsiasi programmazione delle attività di allenamento perchè sono quegli elementi che si possono manipolare non solo tramite “ordini” agli atleti ma anche mediante tecniche sofisticate per la quale si ha un risultato Preventivabile rispetto a uno studio, esse prendono il nome di Cappelle. Cappelle: i preparatori atletici studiano il singolo atleta e/o la squadra, segnando su una tabella tutti i paramentri raggiunti, applicano le funzioni con i dati raccolti ottenendo così il bench entro il quale possono fare le attività di miglioramento. I diversi approcci si distinguono per la posizione e il ruolo che attribuiscono alle strutture mentali prescrittive: rappresentazioni, conoscenze, piani motori, schemi nella produzione delle abilità motorie. Un altro fattore da tenere in considerazione quando si parla di attività motoria sono le regole, atte in alcuni casi a rendere il gioco divertente e giocabile, applicate in un contesto di convivenza civile, tale applicazione si può fare per gli sport di squadra quali (il Calcio, la Palla a Volo, la Palla a Canestro ecc.) Mentre in altri casi le regole vengono prese in considerazione a puro scopo valutativo, come avviene nella Ginnastica Artistica. L’insegnamento dell’Educazione Fisica L’insegnamento dell educazione fisica si distacca dalla teoria dell allenamento inquanto verte sull’acquisizione degli apsetti qualitativi come ad esempio la Cordinazione e il controllo motorio, percui nella teoria dell allenamento (che è una scienza esatta perche deriva dalla biologia e dalla medicina) non e possibile parlare di aspetti qualitativi inquanto non sono oggettivamente misurabili poiche il numero non è accompagnato da un unità di misura. Contenuti delle attività da proporre e come proporle Approccio Cognitivo Insegnamento Prescrittivo Approccio Ecologico Dinamico Apprendimento Euristico L’approccio cognitivo si fonda su due Teorie:  Teoria sul cognitivismo  Teoria sul Comportamentismo Discende da queste teorie una metodologia di insegnamento prescrittivo (direttivo, di comando) La sequenza è temporizzazione  La sequenza è cio che viene prima e dopo  La temporizzazione è il tempo di esecuzione di ogni singolo movimento In questa metodologia una parte fondamentale è quella del monitoraggio, essa indica l’assenza di internvento da parte dell’allenatore sull’atleta, in questo caso l’atleta fa automonitoraggio, lo stesso discorso vale per il prof che,nel suo caso fa eteromonitoraggio. Dopo il monitoraggio c’è la verifica per valutare se l’allenamento ha prodotto un risultato (Feedback) e a seguito, in caso di feedback negativo avviene la Rimodulazione del gesto tecnico. Metodologie di allenamento Prescrittivo  Pratica Ripetuta  Pratica Variata  Pratica Randomizzata  Pratica di Allenamento Mental Ripetition Practice: Consiste nella ripetizione di movimenti atti al consolidamento dell’attività sportiva Varied Practice: Consiste nel variare la distanza di esecuzione o dell obbiettivo/ Diminuire il tempo Random Practice: Costruita per riprodurre in allenamento avvenimenti che possono avvenire in partita Mental Training Practice: Allenamento mentale fa Migliorare l esecuzione a discapito del tempo di esecuzione Nella teoria degli apprendimenti fino a poco tempo fa si riteneva che vi erano due modalità di apprendimento  Quello dovuto ad un influenza esterna sulla mente che va sotto un insegnamento prescrittivo  Quello che ogni persona impara e porta fuori cio che ha dentro che va sotto un Apprendimento Euristico Insegnamento prescrittivo significa che in taluni momenti (come apprendere bene i movimenti motori) c’e necessariamente bisogno di una pressione esterna che vada a modificare il risultato che l’atleta ha conseguito Pertanto bisogna utilizzarlo con parsimonia poiche quando un gruppo si allena con una grossa partecipazione e viene interrotto poche volte dall’allenatore gli interventi che egli farà verranno presi più in considerazione. Apprendimento Euristico: Ambiente Educativo L’Apprendimento Euristico per eccellenza è la famiglia L’Apprendimento Prescrittivo per eccellenza è la scuola Gli elementi pratici da utilizzare: Brain Storming e cycle time messi insieme Peer education e focus group, role playing Primo aspetto dell apprendimento auristico è la libertà Applicativi Teorici dell apprendimento Euristico Gradi di Libertà Nikolaj Alexandrovic Bernshtein (1967) affermava che l’apprendimento motorio consisteva nel volontario controllo della libertà estrema dei movimenti in una varietà indefinita di esecuzione, la cosiddetta teoria dei gradi di libertà. Emblematica è l’espressione, coniata da Bernstein, “ripetizione senza ripetizione”, vuole dire provare nel ripetere sempre la stessa soluzione di un dato compito per ricercare il migliore risultato possibile. cioè ripetere più e più volte il processo di soluzione del compito stesso. L’apprendimento motorio si ottiene dal modello del controllo motorio dei gradi di libertà con il passaggio di tre fasi consecutive: riduzione, esplorazione e capitalizzazione dei gradi di libertà (cfr. anche Vereijken, Bongaardt 1999) Fasi dei Gradi di Libertà  Riduzione  Esplorazione  Capitalizzazione 1. Riduzione dei Gradi di Libertà Secondo Bernstein, la riduzione dei gradi di libertà è la fase iniziale dell’apprendimento motorio ed è la prima effettuazione in poi del movimento con la libertà minima per consentire il risultato. Ad inizio del movimento si affronta l’enorme mole di gradi di libertà, cioè la estrema varietà di modi per effettuare inizialmente il movimento. Probabilmente, non si può esercitare un controllo motorio adeguato per limitare le tantissime interazioni possibili tra il sistema neuromuscolare ed il contesto. La riduzione dei gradi di libertà è quel processo che aiuta il soggetto a trovare la soluzione per il compito motorio utilizzando le risorse disponibili e le potenzialità di apprendimento (Vereijken et al. 1992). Le esercitazioni consigliate per applicare tale fase iniziale della teoria dei gradi di libertà, conosciuta anche come il problema di Bernstein, sono tutte quelle che si riferiscono direttamente al bloccaggio di alcuni movimenti generali al fine di ridurre immediatamente la vasta gamma di esecuzioni del movimento. Il metodo più in uso è l’irrigidimento dei movimenti attraverso la parziale immobilizzazione delle articolazioni, cosiddetto bloccaggio. Altro metodo più usato è la effettuazione dei movimenti in simmetria, ossia da entrambe le parti del corpo, ad esempio destra e sinistra o parte superiore e parte inferiore. Il bloccaggio delle articolazioni può essere efficace se il movimento da apprendere è costituito da molte azioni singole e cioè è complesso, inoltre, esso impegna più articolazioni nello stesso tempo. Una o più articolazioni sono escluse parzialmente o totalmente dalla dinamica del movimento con opportuni piani motori costituiti da più catene cinetiche, nel gioco dell’agonismo e dell’antagonismo dei singoli distretti muscolari. Tale esercitazione sembra che sia un fenomeno presente nel movimento dei principianti in maniera implicita, cioè senza che ne siano direttamente consapevoli, quindi viene riprodotto perchè questo pattern di attivazione simultanea degli agonisti e degli antagonisti è insito nelle naturali evoluzioni di apprendimento. La riduzione dei gradi di libertà consente l’attuazione di una soluzione del compito motorio con una scarsa fluidità del movimento; potrebbe avere una valenza negativa, ma risponde ad una precisa efficacia come quando avviene nei principianti che affrontano per la prima volta movimenti di destrezza e di elevate abilità fine motorie (Meinel, Schnabel 1998). La Simmetrizzazione nella fase della Riduzione dei Gradi di Libertà La simmetrizzazione dei movimenti corrisponde all’esecuzione di movimenti con impegno delle medesime articolazioni, tali da non far verificare l’aumento dei movimenti con incremento dei gradi di libertà che si verifica ogni qual volta si impegnano diversi arti in movimenti complessi. input sensoriali con i patterns motori già immagazzinati, per riuscire poi a produrre il movimento richiesto. Pertanto si pensa che tutto ciò che percepiamo è in rapporto a ciò che “immaginiamo di percepire”: non esiste nessuna percezione pura, ma richiamiamo nella Memoria a Breve Termine informazioni depositate nella Memoria a Lungo Termine, ed è quindi l’immagine che ci guida nella percezione della realtà. Motor imagery in Ambito Riabilitativo L’utilizzo dell’immagine motoria assume un ruolo principe e rilevante all’interno della Teoria Neurocognitiva della riabilitazione: indagare questa cornice di riferimento permette di comprenderne la funzione all’interno del processo di recupero Il recupero funzionale di pazienti che hanno subito uno stroke può essere ottenuto grazie ai processi di riorganizzazione neurale delle aree del cervello danneggiate e del rimaneggiamento di quelle peri-lesionali, la riorganizzazione dipende da molti fattori fisiologici, clinici, ambientali e dall'informazione proveniente dai feedback sensori-motori afferenti ed efferenti. L'efficienza e la rapidità del recupero dei processi motori dipende in parte dalla disponibilità delle informazioni sensoriali provenienti dalle attività motorie queste informazioni sensoriali sono:  propriocettive  tattili  vestibolari  visive  uditive In base alle ricerche più recenti si è scoperto che anche l'immaginazione e l'osservazione possono essere utili a favorire il recupero motorio del paziente dopo lo stroke. Alla base di questa affermazione, c'è il fatto che le stesse aree del cervello che sono normalmente coinvolte nella pianificazione dei movimenti e nell'esecuzione, sono coinvolte anche nell'immaginazione e nell'osservazione del movimento stesso, durante l'osservazione di un movimento, aree della corteccia pre-motoria sono attivate, e le stesse aree sono attivate anche durante l'esecuzione dello stesso movimento, nell’ottica della Teoria Neurocognitiva, l’immagine mentale costruita dal paziente è, in alcuni casi, sovrapponibile all’ipotesi percettiva: da questa si evince la correttezza e la completezza dell’ipotesi stessa, e si può guidare il paziente a completarla, mediante una più adatta organizzazione delle informazioni significative in relazione al problema conoscitivo proposto. Se si considera quindi come strumento, l’immagine mentale motoria può essere utile sia nella fase di formulazione di ipotesi di soluzione, ma anche in quella di elaborazione del problema. Si è dimostrato inoltre che l'immagine motoria contribuisce all'ottimizzazione dei movimenti anche negli atleti. Fino a poco tempo fa non c'era una spiegazione del fatto di come si potesse apprendere o ottimizzare un gesto motorio senza eseguirlo, una spiegazione può essere proprio data dalla scoperta dei neuroni specchio. L' immagine motoria non è altro che un processo cognitivo che consente di immaginare un movimento di una parte del corpo senza che essa venga mossa realmente. L'osservazione e l'imitazione motoria rappresentano un tipo di approccio riabilitativo che agisce sulla riorganizzazione dei circuiti neuronali, impiegando sia meccanismi diretti che indiretti, l'imitazione motoria tenta di facilitare un recupero dei circuiti neuronali e motori compromessi, promuovendo così la plasticità cerebrale mediante l'utilizzo di più afferenze sensoriali (visive, uditive e propriocettive), cercando di riattivare il sistema usando svariati input; inoltre attivando le connessioni per osservare ed eseguire azioni, si produce un aumento dell'eccitabilità della via metabolica cortico-spinale anche in assenza di movimento. L’imitazione Motoria inoltre rende più facile l’acquisizione di informazioni relative all’apprendimento di un determinato movimento inquanto consente la frammentazione del gesto motorio complesso in piccole parti, ma ricordando comunque la completezza del movimento, inoltre è molto utile per il trattamento perchè associa l'immagine motoria e le componenti motorie nell'imitazione, nell'osservazione e nell'esecuzione, rinforzando così la riabilitazione del paziente Motor imagery e apprendimento Una classificazione delle immagini mentali motorie è stato sviluppata da Hall, Mack, Paivio e Hausenblans (1998) ed è basata sul concetto più ampio di rappresentazione dell’azione; secondo tale tassonomia possiamo distinguere tra:  Imagery motivazionale-specifica: si riferisce a compiti specifici e a comportamenti compito-orientati  Imagery motivazionale di padronanza generale: si riferisce a situazioni di competizione e alla gestione delle risorse cognitive ed emotive ad esse collegate  Imagery motivazionale di attivazione generale: si riferisce alle sensazioni di rilassamento, ansietà, stress e attivazione legate alla competizione sportiva  Imagery cognitiva-specifica: si riferisce all’esecuzione di un’abilità motoria specifica come un gesto tecnico  Imagery cognitiva-generale: si riferisce alla gestione delle abilità motorie nel contesto di un evento, come la competizione, e include anche l’elaborazione della tattica Aspetti applicativi: visuo-motor behaviour rehearsal Il visuo-motor behaviour rehearsal (VMBR) è un’estensione della mental imagery che mette insieme gli aspetti psicologici legati alla rappresentazione cognitiva dell’azione e il feedback fisiologico che deriva dalla performance (Lane, 1980) Questa metodologia ha avuto un notevole successo soprattutto nel caso di discipline closed skill (karate, tuffi, ginnastica, baseball, il servizio nel tennis); essa si compone di 3 fasi:  una fase iniziale di rilassamento al fine di stabilire le condizioni ideali per iniziare l’attività immaginativa;  una performance di visualizzazione attraverso varie tecniche di imagery;  l’esecuzione dell’azione immaginata possibilmente in condizioni realistiche che simulano l’evento agonistico.
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