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Appunti metodologia infermieristica (1° anno infermieristica) su attività fisica, mobilità e gestione delle alterazioni, Appunti di Scienze Infermieristiche

Gli appunti contengono i seguenti argomenti: attività fisica, tolleranza e intolleranza all'attività fisica, mobilità e capacità motorie, alterazioni della mobilità, gestione assistenziale dei principali problemi della mobilità, accertamento capacità motoria, sindrome da immobilizzazione, tromboembolismo venoso, varie posizioni

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 10/02/2021

annasimo02
annasimo02 🇮🇹

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Scarica Appunti metodologia infermieristica (1° anno infermieristica) su attività fisica, mobilità e gestione delle alterazioni e più Appunti in PDF di Scienze Infermieristiche solo su Docsity! ATTIVITÀ FISICA, MOBILITÀ E GESTIONE DELLE ALTERAZIONI COSA SI INTENDE CON MOBILITÀ → è la capacità che ha l’individuo di muoversi liberamente nel proprio ambiente per mantenere → la salute e l’autonomia (capacità della persona di svolgere le attività di vita quotidiana, lavorative, legate al ruolo sociale o della famiglia) PER UNA MOBILITÀ FISICA OTTIMALE si deve avere: integrità e funzionalità dell'apparato muscolo scheletrico e del sistema nervoso (se uno delle due non lavora si ha malfunzionamento) APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO → formato da: - ossa - cartilagini - muscoli - tendini - articolazioni SISTEMA NERVOSO - innervazioni - mediatori chimici/neurotrasmettitori in coordinazione sostengono e producono il movimento DA COSA DIPENDE LA CAPACITÀ: 1. CAPACITÀ MOTORIE - esprimono le possibilità e le modalità di movimento che ciascuno persona è in grado di realizzare, dipendono da patrimonio genetico della persona, ma possono essere in parte modificate con l’allenamento 2.CAPACITÀ COORDINATIVE (Organizzano i vari movimenti. Funzionali per eseguire un gesto in maniera armonica ed economica) + CAPACITÀ CONDIZIONALI (Strutturali al movimento. Sono resistenza, forza e velocità) 3.MOBILITA ARTICOLARE CHE COSA SI INTENDE PER ATTIVITÀ FISICA → è definita come qualsiasi forza esercitata dai muscoli scheletrici che aumenta il dispendio energetico al di sopra del livello basale (o a riposo) CHE COSA SI INTENDE PER ESERCIZIO FISICO → una attività fisica che viene svolta di proposito, in modo strutturato, ripetitivo ed a elevata intensità LO STATO FUNZIONALE si riferisce all’abilità di realizzare le attività quotidiane a fronte delle limitazioni fisiche o mentali derivanti dalla malattia - capacità funzionale: ciò che la persona può o potrebbe fare - performance funzionale: ciò che la persona realmente fa PERCHÉ FARE ESERCIZIO FISICO → una intensità di esercizio che porti al consumo energetico di circa 4200 Kjoule la settimana (pari a 30 minuti di esercizio fisico al giorno, per almeno 4-5 giorni) Questo riduce: l’incidenza di sviluppare malattie cardiovascolari, metaboliche, tumorali… e la mortalità del 20% Le attività fisiche vengono classificate in relazione alle risposte dell’apparato cardio circolatorio: - aerobiche/dinamiche → intensità: lieve-moderata utilizza energia liberata dai lipidi e il glicogeno → prevenzione per le patologie cardiovascolari - anaerobiche/di potenza→ intensità: medio-alta glicolisi anaerobica: produzione di acido lattico COSA SI INTENDE PER SEDENTARIETÀ → per sedentarietà si intende la mancanza di attività fisica ed è un fattore di rischio per aumento di morbilità e mortalità RUOLO DELL’INFERMIERE - riconoscere i problemi attuali e potenziali - ristabilire la salute - incoraggiare l’attività fisica per promuovere il benessere - prevenire le complicanze dovute all’immobilità TOLLERANZA/INTOLLERANZA → per tolleranza all’attività si intende l’intensità o la durata di uno sforzo fisico che un individuo riesce a sostenere → per intolleranza all’attività si intende una condizione nella quale una persona non è in grado di effettuare un esercizio fisico ad un livello o per la durata attesa per una persona in quelle determinate condizioni fisiche ACCERTAMENTO MOTORIO: Approccio Multidisciplinare: - medico - infermiere - fisioterapista - assistente sociale - care giver ACCERTAMENTO DELLA CAPACITÀ MOTORIA raccolta dati finalizzata a comprendere la presenza o assenza di alterazioni o problemi della capacità motoria della persona → strumenti utilizzati : - intervista - osservazione - esame obiettivo (ispezione, palpazione) QUANDO FARE ACCERTAMENTO? - quando si vede per la prima volta - quando non va qualcosa nei monitoraggi - prima della dimissione per accertarsi se si è risolto il caso - se servono degli ausili per uso domestico dopo la dimissione - dopo accertamento per vedere se si stanno mantenendo e stanno facendo al meglio la riabilitazione COME FARE ACCERTAMENTO? ESAME OBIETTIVO valutazione dell’apparato muscolo.scheletrico - tono e forza muscolare - mobilità articolare - integrità dello scheletro - grado di autonomia ALTERAZIONI DELLA MOBILITA - La mobilità e la capacità di muoversi liberamente nell’ambiente ed è fondamentale per il mantenimento salute e della propria autonomia. Si definisce autonomia La capacità di un individuo di svolgere le attività di vita quotidiana appunto le alterazioni della mobilità hanno effetti sistemici psicologici e sociali ALTERAZIONI DELL'ANDATURA Atassica Tipica nelle lesioni cerebellari. Il paziente cammina a gambe divaricate in modo tale da - disturbi psicologici - fattori legati allo stile di vita ABILITÀ E INABILITÀ → Abilità di una persona consiste nella capacità di realizzare un’azione,Consiste nel possesso di una o più capacità e di solito sono più funzioni integrate a determinare l'abilità complessiva o specifica individuale → inabilità rispetto ad una azione si valuta in riferimento alle capacità ritenute normali in un campione di popolazione omogenea CHE COSA SI INTENDE PER DISABILITÀ? → l’OMS definisce la disabilità come: qualsiasi restrizione o carenza (conseguente ad una menomazione) della capacità di svolgere un’attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano MANIFESTAZIONI DELLA DISABILITÀ - nel comportamento - nella comunicazione - nella cura della propria persona - nel movimento - riguardanti la propria sussistenza - nella destrezza - in alcune capacità in determinate circostanze 4 TIPI DI DISABILITÀ - funzionale (vestirsi, lavarsi) - del movimento (camminare, salire le scale) - confinamento→ è la disabilità più grave→ costrizione permanente a letto o in una carrozzina: perdita quasi completa di autonomia, PREVALENZA: 22,3% delle persone di 80 anni - sensoriale (sentire, vedere, parlare) COMPROMISSIONE DELLA MOBILITÀ → la persona con compromissione della mobilità ha, o rischia di avere, una limitazione del movimento fisico senza tuttavia essere immobile problema reale o potenziale esempi di dati presenti all’accertamento esempi di possibili cause compromissione della mobilità a livello... (arti superiori, arti inferiori…) presenza di limitazione dell’escursione articolare... patologie neurologiche (compromissione dello stimolo...) VALUTAZIONE DEL GRADO DI DIPENDENZA - scala di indice di Katz - scala di Lewton e Brody ➢ Indice di Berthel (applicherò questo in reparto) –valutazione della disabilità di una persona – valutazione all’ingresso in ospedale, e una valutazione intermedia (dopo 7 giorni, o quando le condizioni del paziente cambia, e prima della dimissione) scopi: - mantenere o migliorare le capacità residue - sostenere e sviluppare l’autonomia - interventi→ monitoraggio, educativi e riabilitativi INTERVENTI l’infermiere pianifica interventi rivolti al paziente e al care giver → nelle fasi: - acuta - post.acuta - pre-dimissione - dimissione protetta (coinvolgono pazienti fragili, con storia clinica alle spalle di frequenti ricoveri, soggetti a riacutizzarsi spesso, e bisogno assistenziale elevato) – (dimissione che viene programmata un po' prima dell’affettiva dimissione, perché ci sono tante cose da mettere in conto e valutare) INTERVENTI DI GESTIONE - coinvolgere la persona e promuovere la motivazione ad aderire ad un programma di esercizio fisico terapeutico - fornire costanti rinforzi positivi - educare e motivare la persona o caregiver a eseguire e mantenere un programma personalizzato di mobilità per tutti gli arti: isotonici(generano forza per spostare un carico) e isometrici (generano tensione ma non movimento muscolare per tenere l’apparato) - addestrare e supportare il paziente a eseguire esercizi di escursione articolare idonei per tipologia e frequenza - Concordare con la persona degli esercizi ad orari specifici o in associazione ad altre attività quotidiane in base anche alle sue abitudini (pettinarsi da solo, tagliarsi il cibo sa solo, non per forza esercizi da palestra – trovare attività che il paziente può fare in giornata per aiutarlo a sviluppare e mantenere un tipo di capacità) - Prevedere un piano di mobilizzazione progressiva (a step, non immediato) - Stimolare la persona ad usare l’arto o gli arti superiori (se ho un paziente che non riesce a sostenersi con glia arti inferiori, cerco di non fargli perdere la mobilizzazione degli arti superiori) - Proporre e adottare appositi strumenti adattivi - Insegnare alla persona e al caregiver le tecniche di trasferimento (NB principi di ergonomia e sicurezza) – evitare che cada, e evitare che anche il caregiver si faccia male accudendo il paziente) - Sostenere ed incoraggiare il paziente a deambulare (se è in grado di camminare dobbiamo stimolarlo, altrimenti perdiamo quel poco di funzionalità che gli è rimasto) - Far indossare al paziente le calzature chiuse con suola in gomma o materiale antiscivolo, vestiti comodi - Posizionarsi lateralmente o lievemente dietro al paziente durante la deambulazione (lo accompagniamo nella caduta, cosi non si fa male il paziente e nemmeno noi) - Proporre alla famiglia adattamenti della casa della persona (es. maniglioni) - Attuare interventi su supporto prima o durante gli esercizi (verbale o di ossigeno, in base alle necessitò del paziente) - Attivare i servizi sociali e socio sanitari LA SINDROME DELLA IMMOBILIZZAZIONE COSA SI INTENDE PER IMMOBILITÀ? ▪ RIPOSO A LETTO ▪ “COSTRIZIONE” A LETTO ▪ IMMOBILIZZAZIONE È una situazione di inattività muscolo scheletrico che viene descritta come allettamento (sinonimo di immobilità) (es. sig. Rossi è un paziente allettato). RIPOSO A LETTO È un periodo limitato di riposo prescritto dal medico o ritenuto necessario a causa di una malattia acuta o di un intervento diagnostico-terapeutico = PARZIALE o ASSOLUTO COSTRIZIONE A LETTO, ALLETTAMENTO O CONFINAMENTO A LETTO Ha connotazione negativa ed è decritta come uno stato finale che gradualmente dirige verso la morte. Può verificarsi in modo acuto come conseguenza di un trauma o malattia (es. ictus). O sviluppare gradualmente fino ad arrivare all’allettamento vero e proprio. IMMOBILIZZAZIONE Restrizione al movimento di una parte o dell’intero corpo tramite mezzi fisici (contenzione fisica) o chimici (analgesia) = sedazione del paziente per tenerlo immobile. In ambulatorio traumatologico: utilizzazione di presidi specifici per limitare i movimenti e per prevenire ulteriori lesioni. QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE DI IMMOBILITA’? ▪ Riposo a letto per malattia o convalescenza ▪ Immobilizzazioni di parti del corpo ▪ Disturbi mentali ▪ Patologie neurologiche LE CONSEGUENZE DELL’IMMOBILITA’ Le conseguenze dell’immobilità sono più facili da prevenire che da trattare una volta insorte. Un muscolo a riposo completo perde dal 10 al 15% della sua forza ogni settimana, circa la metà della sua forza viene persa dopo 3-5-settimane di immobilizzazione. Il recupero è del 6% a settimana attraverso l’esercizio fisico. Conseguenze su: ✓ Apparato muscolo scheletrico ✓ Apparato tegumentario (piaghe da decubito) ✓ Apparato respiratorio ✓ Apparato gastrointestinale ✓ Apparato cardiovascolare 1. SULL’APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO ➢ Debolezza muscolare da disuso ➢ Riduzione della resistenza muscolare ➢ Atrofia (si instaura dopo 10 giorni) ➢ Riduzione del coordinamento dei movimenti ➢ Contratture ➢ Piede equino ➢ Osteoporosi da inattività 2. SULL’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO ➢ Aumento della frequenza cardiaca ➢ Ipotensione ortostatica ▪ Presa crociata a uno o due operatori (per posizionare il paziente seduto o scivolato dalla sedia) LE POSIZIONI: - Decubito laterale (devo posizionarlo in modo che non si verifico delle contratture, e per evitare questo devo posizionare su un cuscino l’arto destro superiore con deficit e in modo che non ci si sovreccitamento dell’arto) – (cuscino dietro la schiena e sotto la gamba) - Posizione supina (per evitare il piede equino metto un cuscino ai piedi e l’archetto che tiene sollevata la coperta) – (flettere il ginocchio con un cuscino sotto il ginocchio per favorire il ritorno venoso) - Posizione prona - Posizione seduta (variante: posizione di Fowler o semi. ortopnoica in cui il paziente ha gli arti inferiori sollevati) - Posizione Trendelenburg (30°) – in base allo stato di salute del paziente, se ha problemi cardio circolari NON va bene LA MOBILIZZAZIONE DEL PAZIENTE Deambulazione con ausili (bastone, deambulatore o stampelle) Posizionamento e trasferimento del paziente: ▪ Parzialmente dipendente in decubito laterale con operatore e da supino alla poltrona ▪ Totalmente dipendente in decubito laterale e da supino a seduto in sedia con sollevatore AUSILI Per muoversi: bastoni, deambulatore/girello (2 ruote e 2 puntali o 4 ruote), stampelle/le canadesi, o bastone con 3 appoggi per terra, deambulatore con seduta (paziente si siete de è in difficoltà). Per il bagno/casa: maniglione, water che fa anche da bidè, lavandino con lo spazio per la carrozzina, specchio piegato all’ingiù, reggi braccio. A letto: letto articolato, triangolo/trapezio che si lega alla testata del letto. Viene utilizzato per tirarsi su dal letto. MANTENERE LA SICUREZZA ▪ Paziente (conoscere le posizioni, le prese, non abbandonare il paziente, saper valutare bene le due capacità) ▪ Operatore (conoscere i principi di ergonomia – posizioni ergonomiche)
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