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Appunti Milani 2021/2022, Appunti di Letteratura Contemporanea

Appunti delle lezioni e riassunti dei materiali per l'esame di Letteratura Contemporanea di Milani

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 29/05/2024

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cecilia-q73 🇮🇹

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Scarica Appunti Milani 2021/2022 e più Appunti in PDF di Letteratura Contemporanea solo su Docsity! Letteratura Italiana Contemporanea 1 📖 Letteratura Italiana Contemporanea LA LEGGENDA DELL’ARTISTA Quali sono le caratteristiche che delineano il “romanzo dell’artista”? Secondo un importante saggio del 1934 scritto da Ernst Kris e Otto Kurz, un elemento centrale della leggenda dell’artista è senz’altro la scoperta del talento, che può avvenire in vari modi, ad esempio con l’incontro di un personaggio (come un maestro), o con una presa di coscienza individuale. Quando poi l’artista arriva a questa presa di coscienza, automaticamente ciò provocherà un certo tipo di rapporto con la società di quel determinato contesto storico-culturale. In questo la Fortuna ricopre un ruolo molto importante (sia per la scelta della “professione/talento”, sia per il contesto sociale in cui l’artista si trova ad operare). L’autore deve quindi tener conto di queste situazioni, che saranno fondamentali nell’intreccio di tutto il racconto. 1. tema della scoperta del talento → momento formativo molto importante; talento che può creare più o meno attriti con la società del tempo (es. se è uomo o donna) 2. ruolo attivo giocato dalla fortuna nella scelta della professione del bambino e la successiva ascesa nella scala sociale → un potenziale artista può seguire la strada dell’arte o meno per un determinato evento causato dalla fortuna (talenti che non riescono a proseguire) La leggenda dell’artista è caratterizzata dal tema della straordinaria precocità del genio che si manifesta nei grandi maestri e dall’incontenibile urgenza che li spinge nell’infanzia a dare espressione al loro talento → Marisa Volpi ? Letteratura Italiana Contemporanea 2 Alcune delle funzioni che il personaggio dell’artista (in particolare il pittore) ricopre in ambito letterario sono: il suo sguardo esteticamente consapevole → guarda il mondo in una maniera che rientra già nella propria estetica e poetica → pensa il mondo come raffigurazione di esso il suo desiderio di affermarsi artisticamente → deve giocare le sue carte in base alla società in cui vive per essere riconosciuto, ricevere commissioni e fama (Accademia = istituzione di riferimento) → desiderio mette in moto gli intrecci narrativi la possibilità di raccontare un periodo storico attraverso l’arte → il romanzo storico-artistico si inserisce nel contesto più ampio del romanzo storico → necessità di uno studio più approfondito dal punto di vista storiografico il mistero della creazione artistica → da dove arriva? influsso divino o terreno? Il pittore si distingue per il suo status d’eccezione, sia nel caso in cui sia acclamato, sia nel caso in cui sia incompreso (Michelangelo-Caravaggio). Sta sia dentro che fuori dalla società: ha un mestiere ben definito, ma allo stesso tempo esula dalla società perché propone delle opere d’arte che spesso si proiettano oltre le convenzioni della società → è in grado di mostrare qualcosa che i suoi contemporanei non possono vedere. Le sue opere assumono una doppia valenza: “specchio” della realtà ma anche “fuga” da essa → IMPRESSIONISMO (società che sta cambiando, nuove arti che stanno nascendo) → Marisa Volpi MARCUSE - IL ROMANZO DELL’ARTISTA (1922) In questo libro, Marcuse delinea in nucleo narrativo di questo genere di romanzo: narrare la vita e il lavoro di un artista in quanto ricostruzione con l’ambiente artistico, facendone emergere contiguità e discrepanze (specchio e fuga, accettazione e rifiuto della società) «Narrare la vita e il lavoro di un artista è la ricostruzione delle connessioni con l’ambiente artistico, facendo emergere contiguità e discrepanze». Letteratura Italiana Contemporanea 5 simboli Anna Banti Biografia 1895 = Nasce a Firenze come Lucia Lopresti 1915 = Inizia la relazione con Roberto Longhi 1918 = laurea in lettere a Roma con tesi sulla prosa d’arte di un scrittore del 600 Anni ’20 = Pubblica saggi di storia dell’arte 1924 = Sposa Roberto Longhi 1930 = Primo racconto come Anna Banti. Sceglie di chiamarsi Anna Banti perché non le piaceva il suo nome (Anna Banti era il nome di una parente di famiglia), e voleva prendere le distanze dal nome del marito, già famoso e riconosciuto. 1937 = Racconto autobiografico: Itinerario di Paolina 1940 = Raccolta di racconti: Il coraggio delle donne 1941 = Primo romanzo: Sette Lune 1947 = Romanzo: Artemisia 1950 = Fonda insieme a Longhi la rivista di arte e letteratura “Paragone” 1953 = Romanzo: Il bastardo 1953-56 = Saggi su: Lotto, Fra Angelico, Velazquez, Monet 1962 = Romanzo: Le mosche d’oro 1967 = Romanzo: Noi crediamo (risorgimentale) 1972 = Vince il premio Bagutta con Je vous écris d’un pays lointain 1973 = Romanzo: La camicia bruciata (sulla dinastia dei Medici) 1981 = Romanzo: Un grido lacerante 1981 = Raccolta di racconti: Quando anche le donne si misero a dipingere 1985 = Istituisce a Firenze la Fondazione di Studi di Storia dell’arte Roberto Longhi 1985 = Morte Letteratura Italiana Contemporanea 6 Roberto Longhi Biografia 1890 = Nasce ad Alba (Piemonte) da famiglia borghese 1911 = Si laurea all’Università di Torino con una tesi su Caravaggio (ancora non era mainstream) 1912 = Primi contatti con lo storico d’arte americano Bernard Berenson 1914 = Insegna al liceo a Roma, dove conosce Anna Banti 1924 = Sposa Anna Banti 1927 = Monografia su Piero della Francesca 1934-49 = Insegna Storia dell’Arte Moderna all’Università di Bologna 1937 = Monografia su Carlo Carrà 1943 = Saggio: Ultimi studi sul Caravaggio e la sua cerchia 1947-58 = Fa parte delle commissioni organizzatrici della Biennale di Venezia 1948 = Organizza la Mostra della pittura bolognese del ‘300 a Bologna 1950 = Fonda con la moglie la rivista “Panorama” 1951 = Organizza la mostra Caravaggio e i caravaggeschi a Milano (ribalta completamente la figura di Caravaggio, così da consacrarlo definitivamente tra i grandi geni della storia dell’arte) → lo fa diventare un mito pop 1970 = Muore a Firenze Artemisia Gentileschi Biografia 1593/8 = Nasce a Roma, figlia del pittore caravaggesco Orazio Gentileschi 1605 = Muore la madre 1608 = Inizia a collaborare all’attività del padre 1610 = Primo dipinto: Susanna e i vecchioni (prima versione) 1611 = Stupro da parte di Agostino Tassi, collaboratore del padre Letteratura Italiana Contemporanea 7 1612 = Mancato matrimonio riparatore, avviato il processo con cui Tassi viene condannato. Artemisia sposa il pittore Stiattesi e si trasferisce a Firenze 1613 = Entra alla corte di Cosimo II, conosce Galileo e il nipote di Michelangelo 1613 = Dipinto: Giuditta che decapita Oloferne (prima versione) 1616 = Prima donna ammessa all’Accademia del Disegno di Firenze 1616 = Dipinto: La conversione della Maddalena 1619 = Dipinto: Giuditta con la sua ancella (prima versione) 1620 = Dipinto: Giuditta che decapita Oloferne (seconda versione) 1620 = Dipinto: Susanna e i vecchioni (seconda versione) 1622 = Torna a Roma e riallaccia i rapporti col padre 1622 = Dipinto: Susanna e i vecchioni (terza versione) 1625 = Dipinto: Giuditta con la sua ancella (seconda versione) 1627-30 = Si trasferisce a Veneziaù 1630 = Si trasferisce a Napoli (sua seconda patria) 1636-1637 = Ciclo di affreschi per la cattedrale di Pozzuoli 1638-1641 = Periodo a Londra, corte di Carlo I 1639 = Muore il padre Orazio 1639 = Dipinto: Autoritratto come allegoria della Pittura 1642 = Torna a Napoli 1649 = Dipinto: Susanna e i vecchioni (quarta versione) 1652/6 = Muore a Napoli, probabilmente a causa della peste 1916 = Rivalutazione della pittrice grazie al saggio Gentileschi padre e figlia di Roberto Longhi GESTAZIONE DELL’ARTEMISIA 1944 = Anna Banti perde la prima stesura dell’Artemisia (circa 100 pagine) in seguito al bombardamento di Firenze1945 = Legge e studia Virginia Woolf e comincia la seconda Letteratura Italiana Contemporanea 10 dialogo tra la narratrice e il personaggio → emerge, prende la parola poi scompare non è un romanzo da farsi, ma da rifarsi → sembra che la Banti stia scrivendo e riscrivendo sotto i nostri occhi → volontà di poetica della Banti di mettere in mostra le sue contraddizioni, senza poter ricalcare i caratteri del primo personaggio → Contini alcuni critici, tra cui Garboli, definiscono Artemisia un fantasma (appare, scompare, a volte è consistente e altre no → metamorfosi continua) → “romanzo fantasmatico” (non esiste) REALISMO: “realismo fantasmatico” contingenza della genesi del romanzo → problema personale della Banti Inizia con una specie di ritornello, frase “Non piangere” che ritorna anaforicamente → suspense, non capiamo chi sta parlando (Artemisia bambina consola la Banti dopo la perdita della prima stesura del romanzo, contestualizzazione, situazione drammatica) metafora dell’onda che ritorna → immagine allegorica della costruzione del romanzo → il testo procede “a ondate” inizio faticoso → caos, frammenti di memoria che si costruiscono piano piano rapporto empatico con il personaggio emotività dell’autrice Giuditta e Oloferne - la Banti immagina che l’abbiano provocata a dipingere questo soggetto, legato al suo passato → se mi provocano, io che sono una donna superba, accetto la sfida e rappresento il sangue, il corpo grosso del tiranno → “Vedano questi toscani se so disegnare” Letteratura Italiana Contemporanea 11 lunga e frammentaria ekphrasis del quadro “in diretta” → ekphrasis MIMETICA (”falsificazione” verbale di un quadro originale → distinzione di Hollander) ma fatta da un punto di vista particolare, che a volte è quello della pittrice e a volte è quello del pubblico 📌 → DINAMIZZAZIONE dello SGUARDO e del PROCESSO COMPOSITIVO tramite la GENESI dell’immagine (Cometa) = VEDIAMO IL FARSI DELL’OPERA, LA CREAZIONE (anche se non lo vediamo mai per intero) → lo vediamo nei particolari, viene descritto più che altro l’allestimento che il quadro stesso → infatti Bazzocchi dice che non ci sono ekphrasis in questo romanzo, perché non ci sono ekphrasis tradizionali ⭐ Secondo le categorie di Cometa è una lunga ekphrasis in diretta e realizzata tramite la DINAMIZZAZIONE del PROCESSO COMPOSITIVO (genesi) e dello SGUARDO (polisprospettico) - la forza e la collaborazione femminile superano la forza maschile, l’astuzia supera la forza, il sangue la fa da padrone (schizza ovunque, definito quasi un ricamo), coperta rossa che come il sangue richiama la violenza → Anna Banti è interessata a questo ma non vuole eccedere in questa interpretazione che può appiattire il quadro, sminuendo la grande sapienza tecnica che c’è dietro (→ luce caravaggesca, rapporti luci/ombre molto particolari, sfondo scuro caravaggesco) - la Banti si trova in disaccordo col giudizio del marito, Roberto Longhi, che non ha un’opinione positiva di Artemisia → la Banti inizia uno studio approfondito sui caravaggeschi e scrive questo romanzo in risposta al marito ékphrasis: descrizione della pittrice più che del quadro → c’è anche un’ekphrasis nascosta dell’Autoritratto come allegoria della Pittura, che lei dipingerà 20 anni dopo a Londra → sembra che la Banti descriva Artemisia che incarna quel quadro: più intenta a dipingere che a mostrarsi, gesti che le altre non capiscono Letteratura Italiana Contemporanea 12 si passa dalla descrizione della pittrice a quella del modello (Anastasio) → amiche attirate dalla amica, ma anche da lui con una sorta di morbosità → critica di Anna Banti a questa duplice lettura → quadro che è stato sempre interpretato come una certa morbosità, ma c’è anche l’interesse tecnico della pittura gioco di sguardi delle dame che va avanti e indietro dal modello, alla pittrice, al quadro → è il corpo dell’uomo che le attira più di tutto, uomo che non è un servo, ma obbediente ad un’arte più alta e ad Artemisia grande concentrazione di Artemisia → la Banti vuole mettere in risalto questo e non la parte erotica della scena: Artemisia vuole diventare pittrice ed è concentrata solamente sul suo lavoro, non le interessa il resto le donne le danno persino dei consigli; tornano sempre al sangue che artemisia dipingeva → violenza della carneficina ma anche la maestria del ricamo rosso sul letto bianco incomunicabilità dei quesiti della sua pittura alle donne dà il proprio volto a Giuditta → dopo queste righe, tutta la critica successiva della storia dell’arte andrà a interpretare questo quadro come una vendetta di Artemisia → interpretazione della Banti (ékphrasis ermeneutica) - la Banti rievoca l’episodio solo tramite parole chiave, perché l’ha già descritto → EKPHRASIS METANARRATIVA: esprime il senso del romanzo Artemisia si vendica attraverso l’arte → tutto il romanzo è una ricerca di riscatto da parte sua, ma anche da parte della Banti anche METAPOETICA → Artemisia riflette su come fare il quadro, sulla sua poetica Artemisia avida di giustificazione, di rivincita, di comando → tante volte aveva tentato di giustificarsi, ora vuole “comandare almeno a queste donne” → trasmettere il suo rancore - breve punto di ekphrasis tradizionale (ma comunque parziale) → prima poneva l’accento sulla violenza, ora rimane la bellezza del quadro “La vendetta era consumata” → la Banti dice in maniera esplicita che quel quadro era la vendetta di Artemisia Letteratura Italiana Contemporanea 15 “eloquenza” che non riguarda solo i suoi quadri ma anche la sua individualità → profondo legame tra artemisia e la sua opera → rispecchia la sua identità confronto in relazione alla tradizione storica della pittura italiana → artemisia si inserisce all’interno della tradizione pittorica italiana: è in grado di dialogare con essa tramite un proprio stile e linguaggio indipendente e originale “incantata parità di espressione che oltrepassava le contingenze di età, di sesso, di parentela” → parlano lo stesso linguaggio, allo stesso livello, da pittore a pittore (non da padre a figlia) momento chiave dell’evoluzione del personaggio di Artemisia pittrice ”ecco giustificata Artemisia” → artemisia ha dovuto giustificarsi tutta la vita (inizio romanzo) “alza la fronte e gli occhi” → torna la componente dello sguardo “l’onore così presto perduto vien restituito a un animo che già cedeva.” due volte tradita: da Agostino e dal padre (che non l’ha difesa a processo) climax → “un pittore ha avuto nome: Artemisia Gentileschi” è se stessa in quanto pittrice, e il suo nome ora è onorato e onorabile Autoritratto come Allegoria della Pittura Dopo un momento di incomprensioni con la corte si chiude in camera per superare i momenti di difficoltà grazie alla pittura, come faceva da ragazza dipinge con una tecnica che non aveva mai utilizzato: a memoria, senza modello → torna il tema chiave della memoria ékphrasis fatta attraverso gli occhi ma soprattutto attraverso la MEMORIA di Artemisia (qui emergono le conoscenze tecniche della Banti) Letteratura Italiana Contemporanea 16 💡 “di memoria, non di maniera” → non fa riferimento al quadro di qualcun altro come aveva fatto con Giuditta e Oloferne con Caravaggio → NO MANIERISMO (stile di artisti che si richiamavano a una maniera pre- esistente) ékphrasis che parte dal viso, poi va verso i capelli (”zoom”) → particolare che sembra minore (ciocca che sfugge all’acconciatura) ma in realtà è un elemento chiave naturalezza che punge talmente è naturale → la Banti traccia la sua memoria: si sta ricordando di qualcuno ma non sa chi → è Annella De Rosa qui la Banti ne sa più di Artemisia → la sta dipingendo senza saperlo, come non sapeva di averle voluto così bene quando era in vita 📌 EKPHRASIS ERMENEUTICA: fino a questo momento nessuno aveva mai pensato che la donna del quadro potesse essere Annella → nuova ipotesi interpretativa della Banti mantiene le caratteristiche del personaggio → scontrosa, si fa ritrarre di due terzi, ma non può sfuggire alla memoria personaggio Artemisia rifatta che parla con il personaggio Annella rifatta (Annella della memoria di Artemisia) → si ricorda che nonostante Annella l’avesse trattata in maniera scontrosa, le era stata riconoscente “c’è una sola pittrice, Maestra mia” → anche se una sola volta di sfuggita, l’aveva chiamata Maestra, lei che non voleva avere maestri gioco di riconoscimenti e di specchi → tornano in campo tutti gli elementi; serie di figure femminili che si condensano in una sola: l’allegoria della Pittura autoritratto che diventa un ritratto, un omaggio alla pittrice che avrebbe potuto essere Annella, ma che non è riuscita a emergere in un contesto maschilista Letteratura Italiana Contemporanea 17 tecnica del doppio specchio: ha uno specchio di fronte che riflette una sua immagine laterale → si dipinge di due terzi (tecnica che Longhi aveva già individuato in Caravaggio, usata per aumentare la luminosità del quadro e per renderlo più realistico) ci sono comunque tutti gli elementi della rappresentazione tradizionale dell’Allegoria della Pittura, ma gli viene data una scompostezza atipica, una naturalezza sconvolgente per il tempo → deragliamento della tradizione, posizione di due terzi → più avanti Artemisia personaggio/fantasma chiede ad Anna Banti “Esiste ancora?” episodio in cui Anna Banti racconta di quando è andata a vedere quel quadro a Londra, prima dello scoppio della guerra → vediamo il quadro attraverso i suoi occhi; ricorda la sensazione che ha provato quando l’ha visto → sottolinea il fatto che ci fosse la firma ben leggibile di Artemisia Gentileschi → ufficialità, riconoscimento come pittrice affermata stratificazione temporale molto complessa: Artemisia che ricorda Annella a Napoli mentre sta dipingendo il quadro a Londra + Anna Banti che nel presente ricorda quando nel ‘39 ha visto il quadro → non c’è la certezza che il quadro ci sia ancora → passaggio in cui la Banti fa una sorta di critica d’arte, scagliandosi contro il catalogo della mostra che aveva visto e proponendo la sua interpretazione, anche se incerta → poi mette in parallelo diverse donne e la loro forza, il loro coraggio: Artemisia, Annella, pittrici donne, la stessa Anna Banti → il personaggio artemisia le dice “Vale anche per te” → coraggio della Banti di scrivere una storia del genere durante la guerra, in un contesto di grande precarietà della sua vita Bazzocchi: le mani di Annella → interpretazione ancora più forte la Banti sceglie un’opera di difficile lettura per consentire ad Artemisia di trovare se stessa; costruisce intorno a questo quadro il segmento finale dell’avventura artistica (si può dire che questa è la conclusione del romanzo) immagine che si sottrae dallo stile manierista; viene dalla memoria rievoca Proust, per il rapporto con il tempo → collega il quadro allo stile modernista della letteratura europea: per Proust le ondate di scrittura arrivavano Letteratura Italiana Contemporanea 20 quadro che ha tutti i tratti figurativi di un romanzo → la sua bellezza deriva dal fatto che esso partecipa di un’energia letteraria → la Banti si inserisce in questo tipo di concezione del rapporto tra opera visiva e letteraria = maggiore stratificazione Artemisia fictions: opere di finzione transmediali della vita di Artemisia → quasi tutte devono passare dall’opera di Anna Banti, spesso semplificandola o tradendola Con gli occhi di Artemisia, Bazzocchi opera che nasce dalla perdita → dell’Artemisia del primo manoscritto MEMORIA 1) come recupero della protagonista da un passato lontani 2) come ricostruzione dell’opera originaria → l’una incapsulata nell’altra → tutto si rivela duplice e reversibile Contini: tre Artemisie → persona - personaggio da fare - personaggio da rifare figure che si alternano, si sovrappongono, divergono nel racconto → la Banti gioca su questi effetti di DIFFRAZIONE non è un romanzo da farsi, ma da rifarsi → sembra che la Banti stia scrivendo e riscrivendo sotto i nostri occhi → volontà di poetica della Banti di mettere in mostra le sue contraddizioni, senza poter ricalcare i caratteri del primo personaggio → Contini Artemisia = fantasma, confusione di immagini, disordine da romanzo modernista; dialogo diretto della Banti con un’Artemisia fuoriuscita dal tempo, che mette in crisi i contenuti del testo perduto nuovo racconto come strumento visivo con cui la Banti vuole farci vedere la vera Artemisia, ma allo stesso ci impedisce la visione corretta → luce radente, diaframma luminoso (intuizione critica di Pasolini su Caravaggio): strumento per sfaldare la realtà e produrre continue anamorfosi all’interno delle immagini gioco tra vedere (delineare le immagini) e essere visti (immagini sfuggenti) Letteratura Italiana Contemporanea 21 - artemisia giovane vista da Cecilia Nari → rimandano al presente: occhi di Angelica, bambina paralitica che la Banti distingue nel flusso di immagini (nel libro è il presente che rimanda al passato: angelica → cecilia nari) Garboli: parla di “meteore” o “nuclei d’immaginario” a proposito del rapporto della Banti col tempo e la storia l’immagine viene PRIMA del racconto; si colloca in uno spazio che non appartiene alla mimesi → crea un effetto che guarda sia alla realtà che alla sua cancellazione → importanza della catena di immagini che entrano in rapporto, formano un sistema e diventano narrazione 📌 ékphrasis non tradizionali della Banti = non fatte per la resa verbale di un’opera pittorica Giuditta e Oloferne (1620) → seguiamo il processo che avviene nella testa di Artemisia = diverse ipotesi di realizzazione del quadro la Banti sposta sulle amiche il desiderio erotico, Artemisia non condivide questa attenzione per il corpo maschile: è troppo concentrata sulla realizzazione dell’opera Il volto di Giuditta si forma attraverso un processo deformato: usa lo specchio per darle il suo volto ma trova una maschera, un ghigno → deformazione che nasce dalla memoria degli episodi in cui Artemisia ha subito le violenze di Agostino Tassi → intreccio fra biografia e arte l’immagine ha un VALORE che non può essere espresso direttamente dal linguaggio → la Banti non ne fa un semplice documento Il quadro rivela quello che Artemisia vorrebbe tenere nascosto nella sua mente: non il semplice stupro ma qualcosa che ha a che fare col desiderio e la violenza + colpevolezza per la sua operazione e fierezza per essere all’altezza di usare il linguaggio maschile della pittura → tutto CONVIVE nel quadro Letteratura Italiana Contemporanea 22 Saggio di Roland Barthes dedicato a questo quadro → la forza del quadro è il capovolgimento brusco dei ruoli rispetto a come era tradizionalmente raffigurata l’opera: classicamente dovrebbe essere una scena religiosa e patriottica, ma qui si sovrappone un’altra ideologia = la rivendicazione femminile → nel quadro ci sono due donne unite nel loro lavoro (nella versione biblica la serva aspetta fuori) → cooperazione femminile la differenza sociale delle due è messa in risalto dal distanziamento di Giuditta (nobile), che ha l’aria disgustata anche se risoluta; la serva invece ha il viso tranquillo e inespressivo, abituata a sgozzare le beste → LE DUE FASI DEL DESIDERIO: il ricordo intenso del corpo di Agostino e la necessità di prendere le distanze da quel desiderio e dagli uomini viso di Oloferne = molto personalizzato quadro che ha tutti i tratti figurativi di un romanzo → la sua bellezza deriva dal fatto che esso partecipa di un’energia letteraria → la Banti si inserisce in questo tipo di concezione del rapporto tra opera visiva e letteraria = maggiore stratificazione Francesco Arcangeli: instabilità iniziale diventa poi solidità → narrazione quasi oggettiva LIRISMO + OGGETTIVITA’ nel raccontare della Banti episodio di Pietra Spinola: a lei Artemisia riesce a confessarsi senza ostacoli, dicendo anche la causa del suo viaggio → ricongiungersi col padre per cercare nel suo sguardo l’approvazione che la porterà all’approdo identitario da artista (premonizione di questo nella prima parte) → lo sguardo di Orazio produce un EFFETTO LIBERATORIO sia sull’attività pittorica che sulla colpa della figli l’intero racconto è un insieme frammentario che tende alla coerenza e all’unità Letteratura Italiana Contemporanea 25 La Banti non romanza la storia nel senso di servirla, raccontando il passato e recuperando il tempo → il passato è asservito e sottomesso al presente, la storia non aggiunge nessuna realtà a ciò che viene raccontato perché il passato è reso cedevole → l’immaginario prende il sopravvento sull’oggettività dello storico Noi credevamo → storia di una malattia e di un delirio che aiuta a far luce sui metodi della Banti nel trattamento della psicologia → metodi non tradizionali la Banti non analizza la nascita e lo sviluppo delle passioni: parte da dopo, ignorando gli antefatti, parte quando le passioni sono già malate → energia, vitalità, pazzia → il processo morboso è ormai irreversibile (es. stupro di Artemisia) Un grido lacerante: autobiografico, tempo tutto al passato, tempo da affrontare, passato che non sa se demolire o rendere eterno → cambia continuamente direzione → romanzo che è tante cose insieme; quasi un ossimoro Marisa Volpi parte libro prof su letteratura anni 80-90 → ridare voce alla parola letteraria con l’aiuto dell’arte, al fine di esprimere una cultura alta che sta venendo dimenticata a causa della pervasività dei media nella vita quotidiana → letteratura dell’intrattenimento; interesse per l’individualità, anche se diventa una letteratura di massa scrittrici fuori tempo: Volpi = ritratti d’artista con linguaggio e stile di una cultura medio-alta in contrasto con quella dominante (comunicazione televisiva e mediale, veloce) Banti = romanzo manierista mentre si afferma il romanzo neo-realista Garboli su Marisa Volpi Letteratura Italiana Contemporanea 26 Sacra o profana che sia, al lettore attento non sfuggirà che l’opera della Volpi, anche se di ascendenza longhiana e bantiana, s’iscrive in un’area culturale non ancora chiaramente definita: area di «tardo Novecento», di «post- Novecento». [...] La passione dell’Arte, per uno strano gioco imprevisto, ruota su se stessa fino a ritrovarsi al suo antipodo. Essa si trasforma in una lucida furia, nell’Arte di smemorarsi, di riaccendere il fuoco e di raccontare le passioni. Poetica Volpi unire arte e biografia momenti particolari ma essenziali linearità cronologica scarsa parte immaginativa Postfazione di Garboli all’altra raccolta Il Cavaliere senza destino - Virtuale → narrazione colta, tra il critico e l’evocativo, che presuppone la realtà di eventi storicamente accaduti, e in questo caso anche della realtà di eventi formali romanzo storico + aspetto artistico, la vita dei quadri (eventi formali) → viaggio compiuto dall’artista per arrivare alla forma, alla poetica “scritture sacre” → servizio alla comprensione di artisti; breve ritratto in cui l’immaginazione è tenuta a freno → non dissacrante come la Banti immaginazione asservita a un fine più “sacro” → raccontare vite/storie/arte DEVOZIONE ALLA DIVINITA’ DELL’ARTE Letteratura Italiana Contemporanea 27 📌 Non le interessano le biografie istituzionali, gli eventi più eclatanti di queste vite, le interessano quelli minimi ma fondamentali Non sono vite, né caratteri, ma storie di accidenti fugaci, momenti di percezione confusa ma anche rivelatrice, dove bruciano insieme la vanità e l’immortalità del vissuto, con la stessa casualità e lo stesso bagliore. alcuni sono racconti in punto di morte, altri sono sogni, visioni, illuminazioni, chimere rivisitate riferimento alla fenice → racconti in cui l’attenzione alla morte è evidente DIVINITA’ ARTISTICA che si incarna nella vita di ogni artista i nuclei di vissuto si succedono trattati come nuclei di immaginario senza logica, senza coerenza → creano storie, invenzioni, metafore, simboli → questo è l’obiettivo a cui sono rivolte le sue strategie narrative → TENSIONE SIMBOLISTA Volpi è interessata agli aspetti formali, non agli psicologismi (causa lezione di Longhi) ⭐ Longhi ha un approccio più nichilista, lei unisce biografia e arte: non rinuncia a niente Saggio Sbrilli - Virtuale necessità della pratica del passaggio per la storia dell’arte → traduzione, resa verbale delle opere → capacità dell’ékphrasis di indurre immagini mentali in chi legge Il tema del rapporto della scrittura con l’immagine, e con le condizioni da cui l’immagine si produce, ha avuto per Volpi un costante rilievo → formazione con Longhi → Sbrilli ricorda anche l’importanza della Banti e della rivista Paragone Letteratura Italiana Contemporanea 30 -  Il pittore sta conquistando uno stile ed è sempre più maturo nel conquistare questo stile. La morte di Marat David rende onore a uno dei capi rivoluzionari uccisi a tradimento da una ragazzina diventa quasi una performance, le luci delle candele, i panneggi delle stoffe... → Marat viene SPIRITUALIZZATO (quadro diverso dagli altri, molto meno trionfale, più umile) Il corpo privo di vita di Marat evoca la Pietà di Michelangelo e la Deposizione di Caravaggio spiegazione simbolica alla trasformazione → immagine del FUOCO riassume e giustifica il trasformismo politico di David → capire perché ha messo a disposizione il suo talento per cose così diverse → coerenza all’arte e non agli avvenimenti storici + ANIMA DUPLICE→ le rivoluzioni del presente assomigliano a quelle del passato → rende contemporanei a sé gli eventi storici del passato → danno una costruzione al personaggio interessante per i lettori all’interno della narrazione anima duplice: focosa ma malinconica (saturnina) allo stesso tempo si fa prendere dalle utopie per non farsi schiacciare dalle paure che lo attanagliano Giuramento del Jeu de Paume documento storico = appunto dell’artista → rispecchiamento tra gli eventi della storia: modello del passato, ma obiettivo di portare alla posterità quello che si sta vivendo nel presente (?) → proiezione di David verso il futuro volontà di fare la storia mentre la storia si sta facendo L’incoronazione di Napoleone Letteratura Italiana Contemporanea 31 Volpi integra storicamente quello che noi vediamo - tutti sudditi di un tiranno → nonostante la classe sociale - non dipinge napoleone che si autoincorona, ma il momento in cui napoleon incorona Giuseppina è la morte della rivoluzione - Tutti i personaggi sono dei ritratti, tranne la madre, che non era presente all’evento Géricault Il cavaliere senza destino - Gericault morte giovane - pittura ed equitazione → crea una nuova arte - ritratti di nevrotici e nevrotiche nell’ultima parte della sua vita - muore in seguito ad una caduta a cavallo Il racconto inizia dalla fine della sua vita, con un dialogo tra l’artista e un generale - Anche se rimane paralizzato a letto, cerca in qualche modo di dipingere Zattera della Medusa “il michelangiolismo dei corpi glorifica la desolazione immergendola nell’enfasi della stesura” innovazioni tecniche + animo romantico → aspetto sottolineato dalla Volpi grazi alle sue competenze storico-artistiche (studio con Longhi) → NATURALISMO VIOLENTO e crudele, maturato durante il viaggio a Roma appena torna a Parigi, dove non si trovava bene, accadono due cose (fatalità): 1. arrivano notizie e racconti del naufragio della Medusa, fatto di cronaca 2. non smette di sognare Alexandrine, è ancora innamorato di lei → ci sarà poi una ”notte fatale” in cui avviene un concepimento → il luogo sarà interdetto per sempre a Géricault perché era andato contro il volere dei genitori di lei → si legano esperienza biografica ed estetico-artistica del pittore Letteratura Italiana Contemporanea 32 interesse della Volpi per le “trasformazioni chimiche” (Garboli prefazione) descrizione GENESI dell’opera → come si crea nella sua mente - scelta soggetto - creazione dell’opera → inizia dal resoconto di due naufraghi sopravvissuti che sconvolge Parigi diventa un’ossessione: si informa nei minimi dettagli su questo fatto di cronaca - riferimenti artistici = Caravaggio e Rubens → utilizzo del colore nero, “che s’addice al dolore” → dare concretezza visiva al dolore → nuovo realismo 📌 ékphrasis: DINAMIZZAZIONE DEL PROCESSO COMPOSITIVO tramite la GENESI (vista dalla prospettiva del pittore) + INTEGRAZIONE ERMENEUTICA e SINESTETICA → ékphrasis per entrare in sintonia col quadro e con la condizione del pittore stesso fine racconto “Pittura e amore si intrecciano, egoismo e passione” ékphrasis dell’ultimo quadro → realismo sempre più crudo e violento tecnica ecfrastica tipica della Volpi = elencazione Il cuore di Degas -  Inizia con il talento → la sua stella fatale, in cui la sua famiglia lo ha sempre spronato -  Figlio di famiglia molto benestante (padre banchiere) -  Ha una pittura tendenzialmente accademica -  Farà un viaggio in Italia (1854-59) → dove studia i maestri del Quattrocento. (utile per avvio dei macchiaioli) -  Nel 1862 conosce Manet e si avvicina agli artisti impressionisti, anche se la sua pittura non è impressionista. -  È interessato alla quotidianità della vita moderna, dipingendo ballerine, cantanti di caffè-concerto, fantini, ecc. Insieme a Pissarro, organizza le mostre degli impressionisti, dal 1874 al 1880. Letteratura Italiana Contemporanea 35 📌 Funzione genetica (la descrizione del quadro dà avvio alla narrazione) ma anche di cornice del racconto (come se contenesse tutta la loro storia). interessante che metta le misure (non si trova quasi mai nelle descrizioni dei quadri) → particolare che in realtà è importante lo vediamo con gli occhi di Berthe e proviamo le sue emozioni Volpi utilizza questo dipinto come segno di addio tra i due pittori (INTERPRETAZIONE DELLA VOLPI) → non c’è più l’ambiguità di prima, quando lei era allieva, modella e forse amante di Manet: quadro enigmatico per noi ma non per loro dalla pittura del quadro passa alla memoria del personaggio (come Anna Banti) capolavoro ma doloroso → “epigrafe funeraria” al loro rapporto → PRESENTAZIONE dei personaggi attraverso il QUADRO riassume la visione che Manet ha di Berthe Il Balcone (1868) quadro emblematico del loro rapporto riferimento al quadro di Goya → Berthe Morisot ha il ruolo della Maya desnuda: soggetto di diversi quadri perché oggetto di amore → ritratti carichi di sensualità; Manet vuole dominarla, esaltare la sua bellezza, ma mantenendo il distacco aristocratico che la caratterizza → espressione “esotica” le parole di Berthe ci svelano l’indole di Manet → aveva uno strano sorriso: irrequietezza, incertezza di vedere le sue opere esposte, ma anche consapevolezza di star cambiando l’arte dell’Ottocento → da qui deriva il titolo del racconto va contro la prospettiva tradizionale, anche per la composizione maschere quasi stereotipate dell’alta borghesia e della nobiltà → quadro provocatorio: bianchi e neri, figure che si stagliano Letteratura Italiana Contemporanea 36 ekphrasis informativa e che descrive ricezione del quadro → pettegolezzi su di lei? femme fatale elenca altri quadri con protagonista Berthe: fulcro felice ma anche disperato della sua giovinezza → rapporto che non si concretizza fine racconto: leggenda su Berthe Morisot di cui era testimone Mallarmé → aveva chiesto di illustrare una sua antologia; disegno ninfea bianca di Berthe come fonte di ammirazione e ispirazione per Monet e le sue ninfee → simbolo della vita della Morisot = sogni di felicità che non vengono realizzari Monet Niente nero per Monet per Monet il nero non esiste (neanche nel momento della sua morte) → non è un colore - inizia dalla fine della sua vita, per poi ripartire da Monet 16enne - il sole domina tutto perché la luce è fondamentale: in base ai momenti in cui il sole illumina un certo paesaggio, Monet fa emergere il colore poetica = riuscire a catturare le variazioni atmosferiche - ossessione per i colori fin da bambino (fatale stella degli artisti inizia fin dall’infanzia) → li osservava nella NATURA Volpi cattura il nucleo dell’opera di Monet → pittura come grembo per la natura, per far rinascere ciò che lo attraeva durante l’infanzia attraverso le diverse variazioni di colore → variazioni colore = variazione emozioni - Autoritratto in cui riesce a cogliere se stesso Impressione sole levante = opera che indica l’inizio dell’Impressionismo (influenza di Constable e Turner) → sole fondamentale - Personaggi non lo interessano per niente → trionfano i paesaggi → cerca effetto di luce all’aria aperta - contrasto interno dei pittori → inno alla morte ma anche desiderio di vita → forza dei paesaggi naturali Letteratura Italiana Contemporanea 37 - momento di sfida (comune alla formazione degli artisti) → in questo caso con l’amico olandese Jongkind - aspetto sentimentale → Camille (si ritrova anche nei racconti di Degas e Caillebotte) prima modella poi fidanzata e moglie solo nel 1870 → presenza costante e fondamentale nella sua vita (”adottata dal gruppo” degli amici pittori) così ossessionato dalla pittura che non vede l’amore - versione della Colazione sull’erba in cui posa lei → rivaleggia con Manet - momento di depressione per Monet a causa della malattia e morte della moglie → la supera grazie alla pittura → filtra tutto attraverso la pittura quadri di tristezza e splendore → prima serie è quella della Senna, poi momento successivo di slancio = ninfee La Volpi cerca di trovare in quei quadri la messa a nudo dell’animo di Monet in questo momento specifico della sua vita, come fa un po’ in tutti i racconti. Serena Giordano 1980: si laurea all’Accademia di Belle Arti di Genova 1981: comincia l'attività di illustratrice 1987: collabora con Quipos, Agenzia Internazionale di Illustrazione 1999-2009: professore a contratto di Arte e comunicazione presso Università di Genova 2010-14: professore a contratto presso Accademia di Belle Arti di Genova 2015-18: professore a contratto presso Accademia di Belle Arti di Palermo Dal 2019: docente di Pedagogia e didattica dell'arte e di Antropologia delle arti presso Accademia di Belle Arti di Venezia. Il dentista di Duchamp 15 racconti sull’arte contemporanea (nuova edizione 2020) Artisti raccontati: Van Gogh / Kandinskij / Duchamp / Schwitters / Picasso Letteratura Italiana Contemporanea 40 La Giordano come ha fatto la volpi, si allontana dagli psicologismi → es: i corvi neri, vengono visti come angoscianti e frutto della sua pazzia. Indicare quindi un’opera d’arte come sintomo di follia è un gioco che si può fare con qualsiasi artista. Es: Chagall, Picasso, Cézanne... La domanda fondamentale è che se Van Gogh non si fosse ucciso, ma fosse stato ucciso allora anche la critica d’arte dovrebbe cambiare completamente la propria interpretazione dei quadri. Vista come arte di qualcuno che attraverso essa era riuscito a diventare se stesso, ma senza essere capito. Diventa infatti famoso dopo la morte, grazie alla moglie del fratello che riesce a conservare tutte le sue opere in una locanda, perchè sennò sarebbero andate disperse Van Gogh, ha dipinto la sua sofferenza, ma più spesso quello degli altri. Nell'invenzione della Giordano, il fratello e tutti i suoi amici lo bullizzavano, tanto che quando lo incontravano, lo circondavano e gli davano fastidio. Una di queste volte gli sparano senza motivo. Il cieco di Kandinsky Un cieco contro la deriva spiritualistica dell’arte astratta (Kandinsky): il cieco cerca di teorizzare una superiorità del cieco assoluto sull’arte → se riesce ad immaginarsi l’opera descritta allora è una grande opera d’arte, se invece non riesce, non lo è. Kandinsky chiede come fa un cieco ad immaginare il mondo se non l’ha mai visto. Il cieco dice → “il mondo in senso oggettivo non esiste, è pura illusione” “tutti immaginano il mondo” → quello che il cieco può capire è l’idea concettuale di un’opera → fa riferimento a Duchamp. (Il cieco apprezza le opere del dadaismo perchè più concettuali) “Voi vedenti attribuite un’importanza eccessiva alla vista, identificando le vostre percezioni con una serie di convenzioni che chiamate realtà” → La teoria dell’arte secondo Kandinsky è basata sul visivo e la pittura attraverso una compresenza di colori può restituire precise emozioni allo spettatore Ribaltamento teoria di Kandinsky → noi vediamo fenomeni fuori di noi, non possiamo che dire che siano la realtà oggettiva, perché la percezione è filtrata dal Letteratura Italiana Contemporanea 41 nostro corpo dal nostro sentire e dal nostro essere. → La realtà viene filtrata da ognuno di noi in modo diverso Ekphrasis centrale → Il colore blu: - Kandinsky → colore della spiritualità → si trova nello spettro cromatico tra il ciano e il violetto, ma lei non ha mai visto il mare quindi non lo può immaginare. - Il cieco: ”non ci sono parole per poter descrivere a parole un colore” → il cielo non è blu → può essere percepito in modi diversi. “ Per convenzione associate il colore a qualcosa, quindi voi come me immaginate il mondo, così avete l’illusione di capirvi” → Tutte le sinestesie legate al colore blu sono soggettive La domestica di Schwitters La domestica, nonostante all’inizio non riesce a capire il senso dell’opera di Schwitters, lo costringe a spiegargli il senso. Mentre Kandinsky si oppone con tutte le sue forze alla messa in discussione di un ceco della sua arte, Switters è disponibile a spiegare alla sua domestica il principio della sua arte. Ad un certo punto lei inizia ad osservare come lavora questo artista, e lo descrive in un modo preiconografico, senza nessuna base artistica. Merzbau → ambiente composto da un insieme di oggetti scartati che sono appartenuti a persone a cui lui tiene, e che per lui simboleggiano quelle persone. Merz → è una parola che non significa niente, l’ha preso da un pezzetto di giornale su cui c’era scritto commerzbank, lui lascia solo “merz” Quando la domestica (intenta nel fare un favore) mette apposto tutto il disordine (merzbau) che trova nel suo studio. Lui è costretto a spiegare quello che quell’arte rappresentava per lui. Legame tra quotidianità e arte → deve essere più stretto → lui utilizza nelle sue opere gli oggetti più poveri e insignificanti perché sono più in grado di raccontare la vita vera, più di un paesaggio o di un ritratto, quindi “i soggetti più oggettivamente belli” Ekphrasis Merzbau: Colonna al centro dello studio e lo spazio attorno si affollerà di oggetti tutti in disordine, come le idee, come anche il caos che ognuno ha nella testa. Cit: “La vita è in disordine” Letteratura Italiana Contemporanea 42 “L’arte deve in qualche modo cercare di somigliare alla vita” “la mia opera sarà caotica e racconterà la miseria e la forza delle cose” Il tabaccaio di Magritte Come in Kandinsky si mette in luce il problema dell’arte concettuale La storia è raccontata dal nipote del tabaccaio di Magritte, che gli forniva le pipe Viene intitolato così perché il quadro più importante di Magritte è quello della pipa, chiamato anche “il tradimento delle immagini” → Nel dipinto viene rappresentata una pipa → nella parte inferiore c’è scritto: “questa non è una pipa”→ perché non è la pipa come oggetto, ma l’immagine di una Le immagini non sono gli oggetti stessi → tradimento dell’immagine → semiotica es: Kosuth → definizione di sedia legata ad un'immagine, legata a sua volta ad un oggetto. il tabaccaio viene invitato ad una mostra di Magritte, dove espone anche l’immagine della pipa, e lui si trova un po a disagio in mezzo a tutti critici d’arte che parlano di tutte ste opere basate sul percettivo e sul semiotico, poi si trova davanti a quel quadro → e poi la sua reazione Ekphrasis attraverso gli occhi del tabaccaio inizialmente vedendo l’immagine ne è fiero perchè è stato rappresentato un suo lavoro → pensa di essere coautore dell’opera Il tabaccaio si scontra con Magritte per un'incomprensione semiotica di base, perché per chi non ha competenze d’arte non può capire determinate cose → qui il tabaccaio che se la prende per la frase "questa non è una pipa”, non capisce il significato dell’opera, pensando l’artista lo stesse sbeffeggiando. Se questa non è una pipa, io non sono ..., di conseguenza questa è una pipa perché io sono un’artista, e non si può dire che non lo sia. L’agente segreto di Pollock -  Punto di vista → agente della CIA, incaricato di seguire da vicino l’evoluzione dell’opera di Pollock -  Siamo negli anni ‘50 → periodo in cui l’arte può essere utilizzata per trasmettere una Letteratura Italiana Contemporanea 45 -  I mercanti d’arte ha capito che per riuscire a vendere opere d’arte c’è bisogno che nel compratore si scaturisca un’emozione o la possibilità di comprare l’unicità dell’opera → il sistema dell’arte per poter far muovere il mercato dell’arte inventa delle sorte di alone d’aura per quel momento preciso, un alone effimero che non ha il mistero e l'unicità di cui parlava benjamin. é un’aura che fa in modo che i quadri vengono comprati e i venditori ingannati da essa. Walter Benjamin → tema dell’aura nel ‘900 - Concetto di aura → che ha identificato Walter Benjamin in relazione alle nuove possibilità che davano la fotografia e il cinema di riproducibilità dell’opera d’arte Benjamin sostiene che il concetto di aura è scomparso → è quell'insieme di significati che un'opera originale dell’artista poteva avere fino all’arrivo della fotografia e del cinema. L’unicità dell’opera d’arte muore quando arriva la fotografia e il cinema perché quell’opera può essere riprodotta uguale in mille modi. Tema dell’aura rappresentato da 2 tesi: 1. Il contrassegno dell’arte tradizionale era l’alone di unicità che avvolgeva un’opera (Gioconda o Guernica) → l’aura definisce la capacità di un opera di produrre un effetto sul pubblico (carisma) 2. La massificazione dell’offerta artistica insieme alla riproduzione meccanica delle immagini, tenderebbe a dissolvere l’aura. Nonostante questo Benjiamin va più in là, si è vero l’arte ha perso l’aura ma questa nuova riproducibilità permetteva la massificazione e la diffusione dell’opera d’arte. Del lago e Giordano ampliano la tesi dell’aura e la suddividono in 3 preposizioni 1. L’arte, in particolare la pittura, si desacralizza a partire dall’800 (grazie alle avanguardie), ed è fruibile ad un pubblico più vasto 2. la riproduzione meccanica delle immagini radicalizza il processo di secolarizzazione (massificazione) 3. Le avanguardie: nuovi materiali e forme, tratti dall’esperienza quotidiana, sanciscono il declino irreversibile dell’aura → non si tratta di una perdita, ma di Letteratura Italiana Contemporanea 46 una RICOLLOCAZIONE dell’aura: Dalla funzione privata a quella pubblica, da una dimensione contemplativa ad una spettacolare. In conclusione l’aura è viva, e vende bene, anche se Benjamin ha detto che non esiste più, è viva in questa forma, di cui questi racconti sono intrisi → Il ragionamento che sta alla base è che questi racconti sono trasposizione di questa riflessione della Giordano sulla sociologia dell’arte, cioè su come l’arte ha un'incidenza a livello sociale ma dentro a questo sistema che si autoregola e autoalimenta Marx una cosa diventa merce quando si afferma il suo valore di scambio → passando dall’uso allo scambio di un oggetto ne muta la natura, non la dissolve da aura come uso a aura come scambio (es: Duchamp → un oggetto acquisisce valore artistico quando è privato della sua funzione) → lo SCAMBIO delle merci le fa diventare degli SPETTRI → da quando l’arte è diventata una relazione sociale è il suo spettro che consumiamo esistenza delle immagini garantita dalla loro riproducibilità 📌 SIMULACRO: riproduzione con vita propria; qualcosa oltre la realtà e l’idea, ma partecipe di entrambe → con lo scambio delle merci la produzione di simulacri diventa universale → si assottiglia la differenza tra opere d’arte mercificate e merci estetizzate → ready- made Duchamp toglie dalla circolazione gli originali dei suoi ready-made → esistenza necessaria del simulacro in arte Foucault la Pop art è l'arte che rappresenta al meglio la nostra società, per via della ripetizione di immagini equivalenti; trasforma in ICONE oggetti quotidiani → Letteratura Italiana Contemporanea 47 estetizzazione della realtà → fusione di ARTE e VITA nella realtà oggettiva dei SIMULACRI Warhol → l’arte non può esistere senza un tipo di business → l’arte non esiste se rimane estranea alla compravendita → ha così riconosciuto la natura commerciale di ogni tipo di arte → Business Art arte come bene che non deperisce → unica sfera in cui il valore di scambio di rivela nella sua purezza → perché è SVINCOLATA dal suo VALORE D’USO → gli oggetti acquistano valore artistico solo se privati della loro funzione L’arte è dunque pura MERCE → il valore delle opere (quindi dell’aura) dipende dai processi sociali (e anche da una promozione e una confezione adeguate → packaging) Warhol = più grande produttore di “immagini sacre” → la riproduzione SERIALE conferisce loro un’AURA OGGETTIVA → diventano dei simulacri Melania G. Mazzucco 1966 Nasce a Roma 1990 Si diploma in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma 1992 Si laurea in Letteratura italiana moderna e contemporanea alla Sapienza di Roma 1995-2002 Collabora all’Enciclopedia Treccani nella sezione Letteratura e Spettacolo 1996 Il bacio della Medusa [romanzo d’esordio] 1998 La camera di Baltus [romanzo di argomento storico artistico] 2000 Lei così amata [romanzo sulla vita della scrittrice e fotografa svizzera Annemarie Schwarzenbach] 2003 Vita [romanzo sull’emigrazione a NY - vincitrice del Premio Strega] 2005 Un giorno perfetto [romanzo corale - nel 2009 film di Özpetek] 2008 La lunga attesa dell’angelo [romanzo sulla vita di Tintoretto] 2009 Jacomo Tintoretto e i suoi figli [biografia familiare] 2012 Limbo [romanzo su una donna soldato in Afghanistan] 2013 Sei come sei [romanzo familiare] Letteratura Italiana Contemporanea 50 *nel saggio Jacomo Tintoretto e i suoi figli cerca di ampliare la biografia famigliare → ricerca Struttura del romanzo - sovrapposizioni temporali diverse (ricordi diversi) → salti temporali - passa da quando lui veniva educato alla pittura a quando lui diventa educatore di Marietta → creazione legame - relazione con eventi storici: guerra della Repubblica + guerra interna tra i pittori (Tiziano) - riconciliazione con Tiziano al funerale (Tintoretto si riconcilia con le persone una volta che sono morte, lo farà anche con Marietta) - ossessione per la tentazione di Sant’Antonio → modo per riflettere su se stesso: ossessione per la pittura che gli ha fatto lasciare da parte gli affetti famigliari → rispecchiamento - descrizione autoritratto di Marietta → nuova riflessione di Tintoretto: capisce che non ha colto dei segnali da lei mandati, che non l’ha mai capita - rapporto con Marietta più presente nella seconda parte del romanzo - contro i biografi → vite distorte a causa dei brutti rapporti sociali - Marietta riconosciuta come pittrice da un intellettuale e storico fiorentino → Tintoretto non può più fingere che non sia una vera artista che l’ha superato/eguagliato in quanto a tecnica - dà disposizioni precise per la sua eredità artistica → manie di grandezza (fa finire i quadri ai figli ma pretende che ci sia la sua firma) - ultimo giorno di malattia + ricordo della morte di Marietta → si uniscono morte fisica e ricordo della morte della figlia Parti del romanzo epigrafe: Alessando Caravia, poeta veneziano del ‘500 exitus = morte di Tintoretto Letteratura Italiana Contemporanea 51 Primo giorno di febbre Deposizione del sepolcro (1574) = ultimo quadro Nascita di Marietta Presentazione della Vergine al tempio (1552-56) per le portelle dell’organo della Chiesa della Madonna dell’Orto = primo contratto; enorme ritardo nella consegna Relazione con Cornelia e Marietta Secondo giorno di febbre padre tintore = passione per i colori = infanzia Il Miracolo dello Schiavo (1548, Miracolo di S. Marco) = insuccesso che gli cambia la vita: tutta Venezia parla di lui → i frati lo accettano Terzo giorno di febbre Descrizione del suo studio in casa → il modello dell’angelo per S. Marco + Marietta e mano dell’angelo = nuovo garzone Tintoretto come unico maestro di Marietta → esclusività Dipingere con gli occhi chiusi = dichiarazione di poetica → adesione alla tecnica manierista: non con modelli dal vivo, ma ricordando modelli artistici precedenti memoria, sogno, modelli a mente, ricreare la natura a partire dalla nostra immaginazione → dichiarazione di poetica che si innesta in un momento pedagogico Quarto giorno di febbre Guerra contro i turchi = guerra contro Tiziano e Arte dei pittori → corrispondenza di eventi storici e biografici Quinto giorno di febbre Letteratura Italiana Contemporanea 52 Morte di Tiziano (1576) = rapporti sempre tesi con il maestro → la sua ombra ha offuscato la mia generazione → funerale e peste prende il quadro Incoronazione di spine → nella descrizione (ékphrasis lineare, oggettiva) di questo quadro c’è anche un riconoscimento del fatto che stanno andando stilisticamente verso la stessa direzione: il Tiziano morente va verso il Tintoretto maturo, allontanandosi dal colorismo veneziano → Tintoretto fa un elogio al quadro infatti “quella tela era perfetta” ékphrasis con aspetto ermeneutico → spiega la poetica Sesto giorno di febbre Ultima cena (1593-94) per la Chiesa di S. Giorgio Maggiore → questione del rifare sempre lo stesso soggetto, ogni volta in modo innovativo Deposizione nel sepolcro (1594) = venerazione monaci ma riemerge l’odio per Arte dei Pittori Settimo giorno di febbre Incendio a Palazzo Ducale (1577) → bruciata Battaglia di Lepanto → quadro dipinto vs Tiziano (??) Ottavo giorno di febbre Tentazione di Sant’Antonio (1577) per la Chiesa di San Trovaso → ossessione per il quadro + incendio del suo studio da parte del figlio Nono giorno di febbre Autoritratto di Marietta come musicista → ékphrasis fatta da Tintoretto: sguardo parziale e carico sentimentale molto alto elemento simbolico → Marietta ha nascosto dei simboli nel quadro per dirgli che non è quella la vita che desiderava (non amava la pittura quanto lui) Letteratura Italiana Contemporanea 55 → diversa incidenza narrativa delle due descrizioni in entrambi i casi c’entra la relazione tra Tintoretto e Marietta ma hanno valori diversi: 1. valore intimo di amore familiare e di ricordo, recupero del passato, memoria 2. valore simbolico e allegorico, in cui la Vergine e il Patriarca assumono un altro valore nell’interpretazione di Tintoretto, che riuscirà a capire il vero significato del quadro solo alla fine della sua vita Leggenda legata alla parte bassa del quadro: lui ha dipinto in primo piano Cornelia e Marietta parte superiore: quadro legato al soggetto (presentazione Vergine al tempio) ripensa a questo quadro alla fine e lo reinterpreta → il patriarca è Tintoretto e la Vergine è Marietta → quella relazione che non si è mai creata tra i due: lei che lo raggiunge nell’olimpo dei pittori 📌 E’ la Mazzucco a proporre quest’analisi del quadro, proprio come Anna Banti aveva proposto l’interpretazione dell’Autoritratto come allegoria della Pittura effetto del quadro: lo spettatore guarda verso l’alto; è una prosecuzione immaginaria delle scale, deve muoversi con lo sguardo e trovare un punto di appiglio parte più maschile nell’ombra, parte femminile in luce → elogio del ruolo delle donne e meditazione su questo ruolo e destino (devozione?) le due figure femminili in basso (Cornelia e Marietta secondo la leggenda) fanno da mediatrici tra gli spettatori e la storia sacra, testimoni e guide dell’evento (ci indicano cosa guardare), sono dipinte con tenerezza e verosimiglianza → Tintoretto affida loro un ruolo chiave corrispondenza tra la Vergine e Marietta → vestite quasi allo stesso modo, entrambe bionde quadro importante anche quando riemerge all’interno della riflessione di Tintoretto sul rapporto che ha con Marietta La Mazzucco immagina che Tintoretto tornando lì da vecchio, descriva questo quadro con grande amorevolezza e rimpianto per la figlia perduta Letteratura Italiana Contemporanea 56 📌 Narratore (Mazzucco) si nasconde dentro la soggettività del personaggio, a differenza di Anna Banti, in cui il narratore (suo alter-ego) dialoga con il personaggio inizia con la Deposizione nel Sepolcro (1594), dipinto per la Chiesa di S. Giorgio Maggiore inizia subito con un pensiero alla Tintoretta: “l’ospite che stavo aspettando” → il suo fantasma le va incontro attraverso un vestito rosso, usato anche nei dipinti in cui lei faceva da modella → stretto legame tra la tecnica pittorica di Tintoretto e il ricordo famigliare incubo → elementi ricorrenti legati a Venezia e alla sua vita = ACQUA e MORTE → torna nell’exitus finale la metafora dell’acqua → immergersi, lasciarsi andare alla morte prima ékphrasis del romanzo fatta con gli occhi di un Tintoretto morente riflessione sul pittore e la propria pittura: l’arte è vita quando sei giovane, poi diventa necessaria per vivere → creazione come atto obbligato Madonna dell’Orto - asilo, rifugio, museo, diario a cielo aperto - auto-riflessione morale su ciò che ha compiuto in vita (non sa più distinguere il bene dal male) → qui incontra una bambina, che non trova più la madre → la chiama con il nome che dava a sua figlia: scintilla → anche lei si chiava Marietta → sovrapposizione tra le figure “dov’è la tua bambina?” “l’ho perduta” “andiamo a cercarla” → spunto narrativo per andare davanti all’opera Presentazione della Vergine al Tempio, dipinta sugli sportelli dell’organo lui indica subito Marietta (bambina in basso) → stesso gesto dei personaggi Letteratura Italiana Contemporanea 57 Zangrandi, articolo - Virtuale storia di Tintoretto e Marietta che si svolge in un felice equilibrio tra fantasia e documentazione → memoria storica + immaginazione letteraria → come gli altri suoi romanzi; accomunati anche dalla volontà di parlare di esistenze più o meno celebri, di intrecciare la Storia con fatti minori che però la integrano storia di Tintoretto che fa parte di un epos collettivo → affresco del ‘500 romanzo corale con narrazione in forma plurifocalizzata: voci e comportamenti si intrecciano, vengono adottati punti di vista diversi (figli, moglie,…) → l’ottica privilegiata del protagonista lascia loro lo spazio necessario → comportamento PLURIPROSPETTICO della narrazione che genera un rapporto di tensione tra autore-narratore e lettore (obbligato a partecipare all’azione) → ogni personaggio ha il compito di dire qualcosa: Marco denuncia il comportamento dittatoriale del padre, Marietta evidenza la sottomissione costretta delle donne al volere degli uomini abolizione del distacco prospettico dell’autrice, che si immerge nel flusso del racconto (la Mazzucco si azzera in Tintoretto) 📌 E’ un viaggio basato sulla memoria della vita passata e l’esplorazione dell’animo umano attraverso riflessioni sulla vita, sui comportamenti umani, sul rapporto col divino. Passato e presente sono sempre compresenti, i fatti si accumulano, si mescolano, si confondono. → fatti tenuti insieme dalla forza distruttrice-costruttrice della memoria sequenze autonome; nuclei di racconto dotati di una loro logica, che ha agganci non molto stretti con quella complessiva del romanzo → interrompono il flusso diegetico del racconto: funzione statico-descrittiva che però ha un valore narrativo Letteratura Italiana Contemporanea 60 Accademia di Roma = prima accademia che accetta le donne a seguire i corsi di studio Artiste a Roma tra Controriforma e Barocco prima metà del ‘600: si passa dal modello di “donna virtuosa e graziosa” a quello di “eroina” → seguiva Il Cortigiano di Castiglione, che nonostante avesse creato un modello stereotipato di educazione e di “curriculum” dà l’opportunità alle donne di accedere ad altre conoscenze (pittura) irrigidimento dell’educazione religiosa (Controriforma), che vuole essere anche più capillare all’interno della società ed indicare delle aree di competenza → inserisce queste per le donne interesse della corte romana e fiorentina verso queste artiste donne → specializzazione nei ritratti femminili (Plautilla farà però un grande salto in avanti rispetto alle pittrici) Plautilla Bricci primo architetto donna della modernità progettazione dell’originale villa “Il Vascello” chiede di accedere all’Accademia di San Luca (cosa che aveva fatto anche Artemisia) libertà maggiore dell’autrice perché non è rimasto nessun ritratto o descrizione fisica costretta al travestimento (elemento costante → travestite da garzone sia lei, che Artemisia, che Marietta) percorso simile a quello della Tintoretta per la Mazzucco: ricerche d’archivio Opere - Madonna con bambino (1633-1640) → leggenda: non dipinta da mano umana (acheropita) Letteratura Italiana Contemporanea 61 - Madonna del rosario - Presentazione del Sacro Cuore di Gesù - progettazione Villa il Vascello *ipotesi ritratto di Plautilla fatto da G. B. Manni → Allegoria dell’Architettura (come Artemisia) L’Architettrice (2019) maggiore attenzione della Mazzucco rispetto alla veicolazione dell’opera artistica di Plautilla → mette l’immagine del progetto della Villa → la sua vita è racchiusa da questo suo grande progetto realizzato e poi distrutto → chiave di lettura Struttura del romanzo epigrafe 4 parti dedicate alla vita di Plautilla + vari intermezzi dedicati alla storia di Roma ecc. Mazzucco fornisce coordinate temporali ben definite, come per Tintoretto (date + ev. storici) non segue sempre ordine cronologico numerosi inserti iconografici (es. fine del primo intermezzo) Epigrafe: La gloria di una donna consiste nel non apparire - Ortensia Mancini → sembra una contraddizione se pensiamo che la Mazzucco si è concentrata molto sui personaggi femminili Ort. faceva parte di un gruppo di dame (Mazzarinettes) che accompagnava il Cardinale Mazzarino (di cui era nipote) per mostrare la loro bellezza in Europa Letteratura Italiana Contemporanea 62 → Mazzucco usa la cit. con ironia → Plautilla non faceva parte del mondo della nobiltà, ma di quello della povertà/piccola borghesia → vivere nell’ombra può essere un metodo per inserirsi all’interno della corte di Roma e fare quello che desidera → posizione strategica, rivoluzione silenziosa: grande intelligenza di Plautilla posizione laterale, un po’ nascosta, che le consente di fare quel grande salto: diventare una pittrice riconosciuta e poi il primo architetto donna Osso di balena → episodio dell’infanzia di Plautilla tra la realtà e l’irrealtà = serve per descrivere il rapporto col padre rapporto fondamentale per una donna che cerca di inserirsi in un contesto dominato dagli uomini (come Artemisia e la Tintoretta) padre Giovanni Briccio le insegna senza problemi a dipingere → diverso da Orazio Gentileschi ma anche da Tintoretto (aveva fatto di Marietta una sua creatura) → mentalità molto aperta Inizio presa di coscienza di non essere ricordata + questione della firma → atto di affermazione molto forte, che non sempre è concesso Mazzucco dà informazioni parziali per poi completarle successivamente → strategia narrativa opera estremamente importante → si sente madre → lei poi non avrà figli prima ekphrasis della villa: la immagina già realizzata da quando posano la prima pietra scalpore (di cui lei è consapevole) per il fatto che una donna avesse progettato l’opera; dicerie che già giravano sul suo conto → contrasto tra la sua versione e quella della gente donna dal carattere forte (non come la tintoretta) ma sommessa e riservata; vita non convenzionale Mazzucco utilizza uno sguardo ironico sui fatti Letteratura Italiana Contemporanea 65 quartiere di ville + descrizione della villa → forma di vascello,… villa saccheggiata e osservazione dei dipinti → villa vuota, arte diroccata e dismessa, che presagisce la sua distruzione e la morte dei commilitoni che ci combatteranno (fantasmi) → leitmotiv delle “macerie”, della polvere (briciole di intonaco), che a differenza di prima hanno un valore negativo 📌 La villa, che è l’elemento comune che tiene insieme le parti dedicate alla vita di Plautilla e gli intermezzi, viene raccontata da due diversi punti di vista: negli intermezzi vediamo una villa che va verso la distruzione, mentre nelle parti su Plautilla va verso la costruzione. linee che si intersecano nel momento più alto della sua carriera: l’inaugurazione della villa → Leone si intende di pittura, ma non presta attenzione agli affreschi sulle pareti, “eppure l’arte lo innamora […], forse ha solo troppe altre cose da dire” → punto di vista particolare leone torna al vascello ogni pomeriggio → diventa quasi un pellegrinaggio - non ha più una casa: finge di essere il proprietario della villa → posto in cui rifugiarsi e trovare un momento di intimità, per sfuggire alla guerra che sta distruggendo tutto; lui racconta quello che vive attraverso le lettere, mentre la villa osserva inerme la guerra e il saccheggio - nonostante tutto avverte un sentimento di pienezza: sente di essere nel posto a lui destinato Saggio della mostra Mazzucco scrive da saggista una biografia di Plautilla, dimostrando quanto abbia studiato questo personaggio → punto d’appoggio per vedere quello che nel romanzo cambia oppure non viene detto Letteratura Italiana Contemporanea 66 *figura della artista donna in questo secolo che ha un percorso di formazione che non è uguale a quello di un ragazzo: non è un’ascesa lineare verso il successo (formazione familiare, accademia, bottega,…) → non esiste un percorso predefinito per una donna che vuole diventare artista → percorso accidentato e con ostacoli difficoltà di distinguere le opere delle figlie da quelle dei padri e dei fratelli → non c’era la loro firma o ce n’erano diverse → Plautilla firma Villa il Vascello insieme al fratello (per questione di genere) Seconda parte: la zitella romana (1629-40) → parte più complesso = prova a diventare una pittrice dopo la formazione avuta dal padre Plautilla studia col padre → padre la giudicava con severità, studio da miniaturista (diligente e meticolosa), copiava i cartoni del Cavalier d’Arpino o i disegni che suo padre usava per illustrare le sue commedie (intanto le leggeva → interesse per la lettura) ricordo delle lezioni di pittura + altro allievo Giovan Francesco Romanelli, detto il Veterbese o il Raffaellino → il padre non era un gran pittore ma era un gran maestro (diverso da Gentileschi e Tintoretto che erano più distratti) non credeva che lei potesse farcela quindi la sfidava a migliorarsi, trattenendola a dipingere fino a notte fonda → topos dei romanzi di questo tipo (momento duro insegnamento padre-figlia anche in Tintoretto e Artemisia) → presentazione di Giovan Francesco Romanelli: “per me sarà sempre Giò” → intimità che vuole comunicare la Mazzucco (anche se in quel momento Plautilla non viene presentata o considerata) - lui ha grande motivazione a lavorare con la pittura; Bricci lo avverte rispetto a Roma, che dà e toglie con la stessa velocità, a seconda dei tuoi protettori (grande variabilità: cambiavano i papi molto velocemente) carriera di un’artista = esempio di Caravaggio????? non diventare pittrice - Giò inizia a studiare con Bricci → Plautilla li osserva e descrive; si innamora di lui Letteratura Italiana Contemporanea 67 - dialogo tra i due: lei mostra la sua vera passione per la pittura; lui risponde “non penserete davvero di diventare pittrice; le donne non capiscono di pittura” → lei fa riferimento ad Artemisia, lui la smonta dando voce alle maldicenze sul suo conto (”si faceva fottere da tutti”) Descrizione della Ultima comunione di San Girolamo (1614) del Domenichino → lei non comprende la passione del padre per quel quadro: era una ragazzina ignara di pittura; ma il padre le indicava la parte sinistra della tela, dove S. Girolamo, che nonostante non avesse la forza di reggersi in piedi, bramava di ricevere l’ostia A mio padre, quel corpo di vecchio quasi centenario, che il drappo rosso disciolto intorno ai lombi faceva risaltare pareva il nudo più bello della pittura moderna. → facile incantare con un corpo giovane, arduo trasmettere la bellezza di un corpo vecchio, quint’essenza della mortalità → NO NATURALISMO acclamato dalle masse popolari (Caravaggio), ma con la compostezza dei classici → Plautilla non è d’accordo → rispetta i suoi consigli ma forse il suo gusto vorrebbe andare in un’altra direzione Giò poi diventa allievo del Domenichino grazie all’intercezione dello zio → gusto più di moda in quel momento 📌 Ekphrasis funzionale dal punto di vista del dialogo artistico-estetico ma anche narrativo, perché attorno a questo si incarnano le relazioni tra padre e figlia, e le possibilità date ad un ragazzo di 19 anni che può fare carriera a differenza sua. Ammirazione del padre per Pietro da Cortona = modello di pittore e architetto → fondamentale dal punto di vista della contestualizzazione storico-artistica: anello di congiunzione tra l’arte di Roma e quella di Parigi → crea un legame architettonico Svenimento di Plautilla durante approccio di Giò = eros e pittura Letteratura Italiana Contemporanea 70 - dialogo sulla lettera Y → Pitagora la usava per significare le due strade della vita: una stretta e scomoda che però si spiana, l’altra larga e comoda ma che alla fine non conduce a niente → ognuno ha libertà di scegliere, anzi, voi uomini avete questa possibilità → consapevolezza della condizione della donna nel Seicento → anche qui il rapporto con un uomo avviene attraverso l’arte (Eufrasia gli aveva parlato di lei??? rivedere) Romanelli mostra la sua opera San Pietro libera la spiritata nella Basilica di San Pietro a Plautilla = è il suo ritratto → lui era sparito per un po’ di tempo (era andato in bottega da Domenichino), poi torna e le mostra il quadro → lei si ritiene incompetente, dice che il suo giudizio è inutile, ma poi descrive il quadro con cognizione di causa → si rende conto di essere lei la spiritata: descrivere il quadro diventa un’occasione per descrivere se stessa → autodescrizione EKPHRASIS → giudizio: il quadro era superbo - lui ricorda il momento che hanno avuto; consapevole che non si rivedranno/non potranno mai stare insieme, considera quest’opera un dono per lei e le dice addio (→ dietro ai quadri ci sono sempre delle storie nascoste) firma nascosta nel retro del quadro Madonna con Bambino Solo io sapevo che era lì. Ma dopo quella notte l’ho sempre pennellato in caratteri grandi in modo che si leggesse bene […]. Ho voluto che tutti sapessero che sono la figlia di Giano Materassaio: io sono Plautilla Briccia. caratterizzazione del personaggio: vuole diventare pittrice ma si nasconde, e nasconde la firma nel retro della Madonna con Bambino → poi però valorizza se stessa, in contrapposizione anche con il padre, con cui ha avuto un rapporto complesso → firma = affermazione principale di un artista (Tintoretto firmava i quadri a volte anche prima che venissero finiti) Letteratura Italiana Contemporanea 71 Rivede Elpidio insieme a Mazzarino Elpidio per Plautilla è fortuna o disgrazia? = iniziano a studiare insieme Non so ancora valutare se quell’uomo è stato la mia fortuna o la mia disgrazia, o entrambe le cose. → idea della Y, dei bivi della vita e del destino: Romanelli e Elpidio sono due di questi bivi → non si sa se sia fortuna o disgrazia - lui la va a trovare più spesso dopo la disgrazia (funerale?) che l’ha portato in casa Bricci, e iniziano a studiare insieme → rapporto sia intellettuale che sentimentale “rapporto nato sotto una cattiva stella” → torna l’elemento del destino - lui le regala Le Vite del Vasari “Voi non siete come le altre” → distinzione che le aveva fatto notare anche Romanelli → atteggiamento non convenzionale dell’abate (informale, quasi inappropriato), ma anche di Plautilla → ironia incontri furtivi tra i due nelle librerie della città → leggero erotismo che si crea tra i due in un contesto intellettuale Mazzucco prova a delineare questo rapporto particolare, nonostante non avesse nessuna fonte rivede la Spiritata ma non Romanelli Intermezzo: Les italiens ne se battent pas! (Roma, giugno 1849) attacco dell’esercito francese agli avamposti di quello italiano Leone Paladini si rifugia nella Villa il Vascello ordine di Garibaldi: tenere il Vascello, costi quel che costi → è l’unico avamposto rimasto in mano agli italiani → punto focale della battaglia foto della villa distrutta uomini che combattono, per fini del tutto strategici, mineranno la Villa → differenza rispetto all’inizio del libro: posa della prima pietra Letteratura Italiana Contemporanea 72 → lui turbato a causa della perdita del patrimonio culturale, nonostante capisca i motivi della guerra Terza parte: la virtuosa Plautilla (1640-56) → momento di svolta e di passaggio tra una Plautilla che finalmente sente di essere pittrice e una Plautilla che si interessa all’architettura riflessione sul quadro e sulla leggenda che si era inventato suo padre → diventa anche riflessione estetica Ho imparato solo con la maturità il potere sovversivo del rifiuto → passaggio tra la seconda e la terza parte → Plautilla ha sempre detto di sì a tutto (al padre, a Romanelli, a Elpidio): lei sceglie la strada più ripida della Y, ma spesso perché deve seguire una scelta che altri in parte hanno già fatto per lei Il padre dona la Madonna con bambino ai padri carmelitani di Monte Santo 📌 *il quadro è sua croce ed inizio, successo e delusione insieme, come era stato Il miracolo dello schiavo per Tintoretto lui sconvolge le consuetudini a cui erano abituati gli estimatori di Tiziano; in questo quadro però subentra il lato devozionale → apprezzato anche dalla gente non istruita per il valore sacro che ha Papa Urbano VIII fa processare Galileo → sequenza narrativa autonoma rispetto alla storia principale, che ha un’identità propria → Mazzucco fa vedere cosa succede nella grande storia mentre lei sta raccontando una piccola storia Plautilla diventa ufficialmente pittrice Avevo un quadro mio in una chiesa, così nel 1640 sono diventata ufficialmente una pittrice. Letteratura Italiana Contemporanea 75 (i suoi nudi furono usati contro di lei al processo) → legame tra i due romanzi: collocati più o meno negli stessi anni e nella stessa città; stessi temi ma trattati in modi diversi → esperienza di Artemisia è molto più forte e sconvolgente di quella di Plautilla, che però è forse riuscita a ottenere qualcosa di più di lei, e a ottenerlo a Roma - all’assemblea (?) non viene neanche registrata: le donne non hanno diritto di parola; sembra che il fratello (?) che sia stato ammesso al posto suo (sia per il suo comportamento, sia perché lui è stato registrato) → lei si sente una presenza incongrua → lei resta, soffrendo, all’interno di questa contraddizione, consapevole che sono tutti passaggi necessari per emergere nel 1655 Elpidio vuole costruire un suo palazzo + la regina Cristina di Svezia, dopo la conversione grazie a papa Alessandro VII si insedia a Roma = ruolo importante per gli artisti (Cristina di Svezia li sosteneva + Alessandro VII era un architetto dilettante che aveva l’obiettivo di ricostruire Roma) Plautilla comincia a progettare la villa di Benedetti → importante suo pensiero che definisce cos’è l’architettura (?) dimostra la sua competenza tecnica (e quindi la dimostra anche Mazzucco) tramite l’uso di terminologia specifica Per quanto ne sapevo, una donna non l’aveva mai fatto. Non esisteva nemmeno una parola per definirla. 📌 MOMENTO DI SVOLTA → presa di coscienza che possa finalmente diventare un architetto e fare qualcosa che nessuna donna aveva mai fatto prima → momento chiave in cui il personaggio prende coscienza del proprio destino Dipingere durante la peste (1656) → arriva la peste, che rischia di troncare sul nascere i suoi desideri di gloria, ma riesce a cogliere il lato positivo: studia il più possibile e continua a dipingere, nonostante le Letteratura Italiana Contemporanea 76 sembri un’attività inutile → sentimento di impotenza mentre fuori la gente muore Che cosa resterebbe di me? → stessa domanda che si fa Tintoretto, ma lui a differenza di Plautilla è già vecchio e ha lasciato molte opere sulla terra - ora che c’è la peste può entrare nell’intimità di Elpidio, entrando in casa sua e vedendo i suoi quadri (?) - rileggere passaggio dichiarazione della Mazzucco (terminologia contemporanea) ribaltamento dei ruoli (di solito è carnevalesco, ma in questo caso è dato dalla peste) → il popolo diventa padrone di Roma perché tutti i nobili se ne vanno, Plautilla diventa padrona della casa di Elpidio che sta fuggendo in campagna con la madre → ribaltamento sentimentale, positivo, che la riporta alla luce dopo 20 anni d’ombra riguardo al rapporto con Elpidio → lui ha paura di lasciarla: ha paura che lei non riuscisse a terminare l’opera, ha paura di perderla, ecc. Intermezzo: L’unico e l’ultimo baluardo (Roma, ultima settimana di giugno, 1849) Villa bombardata come ultimo baluardo della Repubblica su indicazione del comandante Garibaldi = cadaveri dei soldati nelle stanze continuano la guerra tra le varie ville della zona → resoconto delle battaglie; intermezzo di guerra piena → silenzio raggelante: sono tutti morti Villa distrutta definitivamente → sconfitta devastante, i francesi sono in tutti i cunicoli e i passaggi - gli ultimi superstiti fanno esplodere la villa, le macerie erano così alte che si fa fatica a riconoscere il paesaggio → la villa che per lui era diventata un rifugio viene distrutta Letteratura Italiana Contemporanea 77 📌 Sono macerie di distruzione, come quelle del campanile del Bernini, ma di tutt’altro senso: prima era una questione di politica e di estetica, mentre qui è una questione puramente politico-militare Parte quarta: L’architettrice (1656-69) Durante la tempesta si rifugia nel palazzetto di Elpidio → è praticamente sola (il cameriere per paura del contagio si chiude in stanza) Da un giorno all’altro sono diventata padrona di villa Benedetti - straniamento da parte di Plautilla, a causa delle classi sociali molto diverse - i colleghi sono rimasti a Roma ma sopra di lei: in un palazzo del Quirinale, invitati dal papa, dove tutto ciò che entrava veniva verificato → elemento di de-formazione presente nei romanzi di formazione femminile (percorso irregolare in quanto donna che non gode degli stessi privilegi dei colleghi uomini) → lei sta in una via di mezzo (né in una casa popolare con la famiglia, né con i colleghi a palazzo) - Elpidio torna per vedere i lavori, ma anche per rivedere lei (si sente in colpa per averla abbandonata) → soddisfatto dei lavori, ha speso tutto per rifare questo palazzetto → quando non ci sono più gli artigiani iniziano a vivere insieme - a un certo punto si devono separare (non ho ascoltato perché) → la loro relazione viene di nuovo ostacolata: lui se ne va e le consiglia di farsi una famiglia, ma è troppo tardi lui diventa abate? Dovevo alla nostra relazione tutto ciò che ero diventata → rinuncia al suo corpo, perché è legato solamente a lui Invenzione della parola “architettrice” Letteratura Italiana Contemporanea 80 descrizione del soggetto lo sta realizzando: è dubbiosa sulla figura del re e sugli angioletti, ma è soddisfatta delle altre figure - lei si innesta su un altro desiderio di Elpidio: trasformare la cappella all’interno della chiesa per dare ancora più lustro alla sua persona, visto che non era passato il progetto di Trinità dei Monti, (anche quello fatto insieme a Plautilla) ma non sapeva che architetto nominare - posizione della chiesa vicino alla cappella Contarelli (Caravaggio) finalmente Plautilla diventa un’artista di successo = non la pittrice di un quadro solo A 50 anni sono diventata qualcuno, non ero più l’autrice anonima di un solo quadro → firma nascosta e popolarità del quadro limitata ai fedeli della chiesa → “la madonna era più famosa di me” → la Felicità di villa benedetta invece le apre le porte di un successo più ampio Angelo offre il sacro cuore a Gesù → prima volta che poteva ideare l’intero quadro e non seguire il disegno di un altro + sarebbe stata la sua opera più visibile perché tutti i pellegrini dovevano passare da lì → opera in cui la sua firma è visibile (i progetti però li doveva firmare sempre col fratello) 📌 DESCRIZIONE OGGETTIVA + GIUDIZIO DI PLAUTILLA → INTERPRETAZIONE DI QUELLO CHE HA REALIZZATO = ASPETTO ERMENEUTICO → dice che forse perché è riuscita a dare armonia nei colori e nella composizione e nei volti degli angeli Intermezzo: Così finisce il dramma magnifico (Roma, luglio 1849) Letteratura Italiana Contemporanea 81 sconfitta dell’esercito della Repubblica di Roma = fuga della città (fugge anche il soldato che ci ha fatto da guida dentro la villa) → intermezzo storiografico da una parte il sogno di Plautilla si realizza, dall’altra il sogno della Repubblica di Roma svanisce Persona d’età assai avanzata (1678-infinito) Guida alla Villa Benedetta scritta da Matteo Mayer che in realtà è Elpidio Benedetti - la persona potrebbe essere Plautilla: manca la sua vecchiaia → coda del romanzo che serve a questo ma va verso l’infinito → idea della Mazzucco di ricongiungere storie lontane, soprattutto quando si tratta di storie al femminile → la capacità e la forza di Plautilla avrebbe dovuto essere una spinta per i secoli successivi → Plautilla sopravvive oltre alla sua morte è sempre Plautilla che parla → suor Eufrasia le parla di questa guida L’uomo che non era mai stato se stesso. Tutto ciò che aveva scritto non l’aveva firmato, tutto ciò che aveva firmato non l’aveva scritto. → intricato gioco di identità tra la sua impossibilità di firmare le opere col suo nome, gli eteronimi usati dal padre e l’anonimo nome straniero utilizzato da Elpidio - Plautilla legge la guida → Elpidio scrive che la villa è stata realizzata da Basilio con l’aiuto della sorella, celebre pittrice → ennesimo affronto → anche adesso che è potente, Elpidio teme molto le maldicenze e sta molto attento alle apparenze ultima fase della loro vita: si è rotto quel sentimento che provavano → lei continua a lavorare per lui ma non staranno mai più da soli - Plautilla passa gli ultimi 15-20 anni della sua vita lontano da tutti, rinchiusa dentro un monastero → forse è il modo della Mazzucco di spiegare come sia stata facilmente dimenticata A volte mi illudo di essere eterna spera di essere ricordata grazie alle sue opere, nonostante tutti gli ostacoli Letteratura Italiana Contemporanea 82 *leggere ultima parte della biografia → perché ha messo infinito: mancano dei dati, non si conosce luogo e data della sua morte Roma 2002-19 L’autrice alla ricerca di Plautilla “architectura et pictura celebris” = celebrità svanita nei secoli → è una sorta di postfazione non è preoccupata di non lasciare una traccia perché l’ha lasciata su Roma attraverso l’architettura → modifica una città a differenza della pittura (non sa però che la sua villa verrà distrutta circa 200 anni dopo → la traccia della sua esistenza scompare) → non si sapeva nemmeno che lei avesse fatto San Luigi dei Francesi → lei sparisce dalla storia dell’arte Lavoro di ricerca di Mazzucco → inizia in maniera scomposta, interessata dal nome di questa donna, la cerca prima attraverso le sue opere, poi attraverso le opere del padre (che non la nomina mai) → ricerca d’archivio molto più approfondita Plautilla ha messo in pratica la dissimulazione: affermare negando → si è affermata negando se stessa Mazzucco lascia che il suo viso si dipinga da sé, poi cerca di darle una voce e una storia → sua strategia di lavoro rispetto a personaggi che non conosciamo e di cui non sono rimaste informazioni ricerca di persone dimenticate tra i cataloghi e gli archivi → breve biografia di Orlandi? → colpita da un’architettrice del Seicento, che tra l’altro era di Roma come lei → entra in San Luigi dei francesi per vedere la sua cappella, a cui solitamente nessuno fa caso perché passano avanti diretti verso la cappella Contarelli, dove si trovano le opere di Caravaggio i due libri (La lunga attesa dell’angelo) nascono insieme, ma per questo ci metterà molto più tempo → più difficile reperire informazioni Villa il Vascello importante per la storia di Roma: luogo in cui nell’800 era stata difesa la repubblica → ultimo baluardo che resisteva contro i francesi
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