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APPUNTI PEDAGOGIA DELL'INFANZIA E DELLA FAMIGLIA, Appunti di Pedagogia dell'infanzia e pratiche narrative

Sono appunti presi a lezione

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 15/03/2022

santorooalessia
santorooalessia 🇮🇹

4.1

(7)

13 documenti

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Scarica APPUNTI PEDAGOGIA DELL'INFANZIA E DELLA FAMIGLIA e più Appunti in PDF di Pedagogia dell'infanzia e pratiche narrative solo su Docsity! PEDAGOGIA INFANZIA E FAMIGLIA 17 febbraio 2022 Nella relazione educativa → asimmetria funzionale → di ruolo, di potere Non c’è un unico modo di intendere l’educazione ma anche di intendere l’infanzia → l’idea di infanzia influenza il nostro modo di interagire con i bambini Se la realtà non corrisponde al nostro immaginario → come ci comportiamo? Cura ed educazione → binomio importantissimo Categorie del PADLET: - caratteristiche dell’infanzia - attività dell’infanzia - vissuto autobiografico - relazioni → socializzazione - immagini d’infanzia - altri modi di esprimere l’idea di infanzia LIBRO → IMMAGINI D’INFANZIA Loris Malaguzzi → fondatore dei servizi per l’infanzia → nidi nella città di Reggio Emilia → grande ispiratore di una certa pedagogia dell’infanzia → 1. mette al centro l’importanza di molti aspetti → immagine di infanzia → tutto nasce da lì → l’educazione nasce con l’immagine, con l’interpretazione dell’infanzia fatta dagli adulti → quali elementi sono prioritari quando li osserviamo → è diventato il reggio approach → internazionale → vengono da tutte le parti per conoscere questo metodo 2. ci ha suggerito una certa immagine di infanzia → forte, abile, ricca di sapere, di potenzialità, di risorse → diffusa nei nidi da lui guidati → bambini come soggetti attivi, esploratori, costruttori → per niente fragili e deboli → non è che non fosse a conoscenza del fatto che un bambino piccolo abbia bisogno di cure fin dalla nascita → ma la priorità è un’idea di bambino attivo conoscitore della realtà che ha attorno → bambino interessato ad interagire con persone, materiali, strumenti che ha attorno fino dalla nascita → BAMBINO COMPETENTE Precursore → Maria Montessori → 22 febbraio 2022 LE NOSTRE IMMAGINI DI INFANZIA - Legate alla cultura di riferimento, al vissuto, all’ambito sociale in cui si vive - IDEA SENTIMENTALE → Stereotipi/rappresentazioni → bambini che sta bene ed è felice - Servizi educativi rivolti all’infanzia e alle famiglie → diversi da un nido - Nei nidi non ci saranno bambini stereotipati → la cultura che offre possibilità e condizioni di vita diverse - IDEA MENO SENTIMENTALE → caratteristiche dei bambini, attività e interessi → ad esempio la curiosità o il gioco → per esplorare il mondo → ma il gioco non ha un fine → serve ad esprimersi a pieno - Queste differenti sottolineature → ci influenzano quando ci relazioniamo - IDEA CONTESTUALE, RELAZIONALE, → i bambini sono interessati a stare in relazione, ad avere una famiglia → relazioni tra pari ma anche asimmetriche - IDEA METAFORICA → percorso, altalena, pianta, tela da dipingere - Domandiamoci quali siano gli accenti → il fatto che io sia responsabile mi autorizza a considerarlo passivo, fragile, vulnerabile (impositivo) o anche attivo, forte, capace, competente (lo valorizza, lo aiuta, lo accompagna) - Se ho una certa idea di bambino → favorirò bambini che mettono in atto determinati comportamenti → in realtà devo favorire tutte le capacità di tutti i bambini → dare spazio e rispettare la diversità IMMAGINI D’INFANZIA DIFFUSE IN ITALIA E IN EUROPA Cultura dell'infanzia → modo di interpretare l’infanzia Le immagini d’infanzia si trovano nei social, nella musica, nella politica, nella vita quotidiana. Malaguzzi → 1994 → esistono centinaia di immagini differenti di bambino → ciascuna di esse ci porta a comportarci in un determinato modo nel momento in cui mi rapporto con un bambino BAMBINO - COMPETENTE → non sono fragili, da plasmare, da riempire, incapace → è forte, capace, attivo → problema della coerenza nei nidi → grandi contraddizioni - SOGGETTO DI DIRITTO → dalla convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza → 20 novembre 1989 - CITTADINO - ATTORE SOCIALE - ESPLORATORE 24 febbraio 2022 EVOLUZIONE STORICA E CULTURALE DEI NIDI IN ITALIA Professoressa Elisabetta Andreoli → servizi per l’infanzia di parma → primi nidi nel 1975 → lavorare sulla relazione tra adulti, con i bambini, con le famiglie eterogenee, con culture diverse → aiuta a crescere I nidi hanno contribuito alla costruzione di una cultura sull'infanzia → collaborando con i ricercatori universitari → continuando alla formulazione di nuove teoria diverse sull’infanzia Seconda metà dell’800 → diverse normative che hanno accompagnato l’avvio e il cambiamento rispetto ai servizi per la prima infanzia → conoscere le leggi significa conoscere la nostra storia Storia dei servizi per l’infanzia → cura dell’infanzia → non è un tema nuovo → ma abbiamo visto come si evoluta l’immagine di bambino e ragazzo → cambiano le aspettative che hanno gli adulti Infans → infante → non parlante Mortalità infantile → infanzia esposta ad una morte molto precoce → ora vediamo il bambino come un essere vivente che ha molte possibilità d'andare verso l’età adulta In alcune condizioni sociali e culturali → si è potuto lavorare sul bambino Servizi a chi? → all’infanzia e alle famiglie → anche alle comunità → quando la madre ha bisogno di essere aiutata? → quando cambia la società → quando non deve solo curare il bambino → ma deve pensare anche al lavoro → conciliare famiglia e cura Con l’avvento della società industriale → la donna entra sempre di più nel mondo del lavoro → serve qualcuno che accudisca i bambini → ma il tasso di povertà - In Europa si assiste ad una sistematizzazione dei servizi per l’infanzia. - Sono idee spesso diffuse nelle dichiarazioni → ci appaiono come immagini ideali - Spesso solo sulla carta i bambini sono considerati soggetti di diritto - Documento costruito a livello europeo → 2014 → gruppo tematico sui servizi per l’infanzia → 2016 in italiano → Un quadro europeo per la qualità dei servizi educativi e di cura per l’infanzia: proposta di principi chiave → hanno orientato la nascita dei servizi → educatore ed educatrici colti e interessati a fare un lavoro di qualità - Valorizzazione di una specifica idea di infanzia - Spesso si pensa che fare tirocinio in un nido sia uguale ad un altro → un nido non vale l’altro - Open day dei nidi → si presentano al territorio → utile per crearsi uno sguardo meno ingenuo - Questo Documento offre l'idea che la qualità non sia scontata e che ogni servizio possa crearla - 10 principi chiave → la qualità si vede concretamente nelle proposte - Ogni paese ha dei valori cardine e degli orientamenti pedagogici diversi → perché cambiano le culture di appartenenza - Movimenti partecipativi che non ci sono stati dappertutto → esperienza di villa cella → reggio emilia → - Quali sono questi principi trasversali? 1. cura ed educazione → sempre insieme → non è disciplina e didattica → ma prendersi cura del suo sviluppo 2. una certa immagine di infanzia → condivisione a livello europeo → - A livello europeo c’è una forte immagine di infanzia - 1971 → non c'era l'idea del bambini competente → serviva solo qualcuno che tenesse i bambini → per inserire le famiglie nell'economia del territorio - Solo ora i bambini sono attivi, competenti, curiosi, intelligente fin dalla nascita, con un bisogno di relazionarsi → vanno incoraggiati → in determinati luoghi → luoghi curiosi e stimolanti → c’è intenzionalità da parte degli educatori/educatrici - Infanzia → tempo di vita presente → x evitare che si interpreti male la ricerca che dice che quello che apprendono nell’infanzia non lo apprendono più → va garantito un tempo di esplorazione non accelerare gli apprendimenti → rispettando i bisogni e i tempi - Non hanno solo bisogni ma anche diritti → pari opportunità per tutti - I nidi non sono più parcheggi → ma luoghi di educazione → anche se ora non è così dappertutto - I servizi sono progettati → quindi pensati - Bambini soggetti di diritti → dal 20 novembre 1989 → CONVENZIONE ONU SUI dell’Infanzia La Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Convention on the Rights of the Child - CRC) è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, e ratificata dall'Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. È composta da 54 articoli e il testo è ripartito in tre parti, la prima contiene l’enunciazione dei diritti (artt. 1-41), la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (artt. 42-45), mentre la terza descrive la procedura di ratifica (artt. 46-54). Art. 2 Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza. Gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari. Art. 3 In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. Gli Stati parti si impegnano ad assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere, in considerazione dei diritti e dei doveri dei suoi genitori, dei suoi tutori o di altre persone che hanno la sua responsabilità legale, e a tal fine essi adottano tutti i provvedimenti legislativi e amministrativi appropriati. Gli Stati parti vigilano affinché il funzionamento delle istituzioni, servizi e istituti che hanno la responsabilità dei fanciulli e che provvedono alla loro protezione sia conforme alle norme stabilite dalle autorità competenti in particolare nell'ambito della sicurezza e della salute e per quanto riguarda il numero e la competenza del loro personale nonché l'esistenza di un adeguato controllo. Art. 6 Gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita. Gli Stati parti assicurano in tutta la misura del possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo. Art. 12 Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità. A tal fine, si darà in particolare al fanciullo la possibilità di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria o amministrativa che lo concerne, sia direttamente, sia tramite un rappresentante o un organo appropriato, in maniera compatibile con le regole di procedura della legislazione nazionale. Art. 13 Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo. L'esercizio di questo diritto può essere regolamentato unicamente dalle limitazioni stabilite dalla legge e che sono necessarie: a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui; oppure b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell'ordine pubblico, della salute o della moralità pubbliche.
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