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La Società nell'Età Moderna: Settore Agricolo e Industria - Prof. Caponio, Appunti di Scienza Politica

Storia dell'EuropaStoria EconomicaStoria Sociale

Sulla società dell'età moderna, con un focus sul settore agricolo e quello industriale. Le donne avevano poche opzioni sociali, il monachesimo poteva essere una via di fuga. Il maggese era un processo di rotazione dei campi, e il carbone diventava una fonte importante. Esistevano forme di industria nelle campagne, e il settore agricolo non era esclusivamente primario. Il termine 'industria' nasceva alla fine del xviii secolo, ma vi erano alcuni esempi di centri di produzione come gli arsenali. Il mestiere si iniziava affidandosi a un maestro di bottega. Le corporazioni regolavano la produzione, i prezzi e gli standard qualitativi. Esistevano anche forme di produzione come l'industria diffusa o putting out system, che consentivano di abbassare i costi di produzione. Le comunicazioni via terra erano complicate, e il commercio avveniva principalmente via mare. La navigazione si sviluppava con miglioramenti della bussola e della cartografia.

Cosa imparerai

  • Come si regolava la produzione in questo periodo?
  • Come le donne erano considerate nella società dell'Età Moderna?
  • Quali erano le forme di produzione nell'Età Moderna?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 20/06/2022

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aurora-pignatelli 🇮🇹

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Scarica La Società nell'Età Moderna: Settore Agricolo e Industria - Prof. Caponio e più Appunti in PDF di Scienza Politica solo su Docsity! Nell’Antico Regime le donne erano emarginate socialmente, spesso il monachesimo poteva rappresentare una sorta di via di fuga dal dominio del genitore maschio o del marito. Il maggese è il processo attraverso il quale una delle tre parti in cui erano divisi i campi veniva lasciata a riposo, in alcune zone ridotte dell’Europa però la possibilità tecnologica, come impianti di irrigazione, il terreno che doveva riposato poteva essere utilizzato ad esempio per l’allevamento di bovini, per non ‘sprecarlo’. Il carbone inizia ad essere una fonte importante, anche se nell’età moderna la società si basa ancora sul legno, infatti il disboscamento era un’attività frequente, anche per sottrarre la città al bosco. In età moderna non mancano le risorse di produzione di beni. Nelle campagne esisteva un sistema di produzione di manufatti, i contadini erano produttori dei manufatti necessari per impiegare la propria forza lavoro nei campi, producevano ad esempio gli utensili. Poi vi erano forme di industria diffusa nelle campagne, e non si può considerare quindi le campagne come luogo di esclusiva produzione del settore primario. Vi sono pero forme di settore agricolo anche al di fuori delle mura delle città non solo al loro interno, i campi coltivati erano sì all’interno della città, ma vi erano anche contadini che coltivavano il contado, ovvero il terreno che era di dominio di una città, ciò permetteva di evitare le carestie. Settore manifatturiero nella società di Antico Regime Bisogna stare attenti a utilizzare il termine ‘industria’, perché nasce nella fine del XVIII secolo ed è una realtà marginale nell’Antico Regime, vi sono degli esempi come gli arsenali che erano luoghi dove si producono le navi ed era un luogo in cui moltissimi operai erano addetti alla produzione di navi, quindi era un luogo vicino alla nostra idea di industria. Vi sono altri luoghi in cui si formano dei centri di produzione, come quella dei Gobelins voluta dai re. Ma la realtà della manifattura dell’epoca moderna è simile all’artigianato, non esiste la grande produzione di beni da vendere nel mercato, ma è una produzione che risponde a delle richieste di beni che vengono prodotti all’occasione. In più l’impresa manifatturiera corrisponde all’organizzazione per corpi, per corporazioni, ovvero associazioni di produttori che sovraintendono la produzione di alcuni beni, erano dei patti associativi tra produttori di singoli beni. Come si poteva cominciare un mestiere? Ci si affidava a un maestro di bottega che faceva parte di una corporazione di artigiani. Le città potevano stabilire chi aveva il monopolio di produzione di certi beni, vi erano regole ben precise di associazione che determinavano la necessità di utilizzare alcuni beni di produzione piuttosto che altri, le associazioni determinavano i prezzi e gli standard qualitativi. Il mercato non rispondeva alla concorrenza ma dipendeva da questi corpi che gli davano il monopolio della produzione. lo stesso vale per la produzione di giornali e libri, processo ancora più complicato poiché vi era la cesura quindi erano sottoposti a un ulteriore controllo. La corporazione aveva anche una dimensione associativa rituale, aveva il suo santo protettore e i loro giorni festivi, non tutte le corporazioni erano uguali, vi erano corporazioni di primo livello, altre permettevano di entrare a far parte di ruoli più importanti nelle città. Vi sono altre forme di produzione, come l’industria diffusa o putting out system, modo per sottrarsi ai modelli di produzione, consentì l’abbassamento dei costi di produzione. si basava su una produzione parcellizzata all’interno delle campagne, il produttore comprava i beni e divideva, parcellizzava questi all’interno delle campagne, praticamente i contadini erano impiegati in una parte specifica della produzione e il mercante imprenditore gli dava le materie prima per fare ciò. Ad esempio l’industria tessile, spesso i singoli aspetti della produzione erano parcellizzati all’interno delle attività produttive. L’imprenditore oltre che a fornire e sovraintendere questa produzione si occupava anche delle vendite. Quali erano i luoghi/vie di scambio principali nel corso dell’età moderna? Le comunicazioni via terra erano particolarmente complicate, si commerciava in particolare attraverso mari e fiumi. I grandi flussi commerciali dal punto di vista macroeconomico erano i mercati orientali, perché dall’Oriente arrivavano soprattutto le spezie e la seta, che erano i beni di lusso principali al tempo, per ciò veniva utilizzato il mare del Nord, ma anche per la pesca, ad esempio delle arringhe, punto di forza per l’Europa del Nord. Il monopolio veneziano del commercio verrà scardinato nel 500/600, il 600 era il periodo dei mercanti Olandesi, il 700 di quelli inglesi. Le tecniche di produzione erano le stesse, non vi è un progresso tecnologico, vi sono processi riguardanti la fusione ed estrazione di metalli. Ma fino al 700/800 solo la stampa è un elemento di discontinuità forte, e l’impiego della polvere da sparo, il resto sono delle evoluzioni leggere non elementi di discontinuità. Interessanti sono le tecniche di sviluppo della navigazione, il miglioramento della bussola, della cartografia. Una nave importante è la galera, che basa la sua forza sui rematori. Poi vi saranno delle navi molto più agili e con stive molto più ampie. Per riassumere, ci troviamo davanti ad una civiltà basata sul settore primario, sull’agricoltura, non vi sono innovazioni tecnologiche tali da essere considerate degli elementi di discontinuità, il sistema prevalente è quella del maggese ove le tecniche di idraulica non sono sviluppate, ma non vi è ancora la possibilità di uscire da una produzione che riesce a dare poco ai mercati. Il settore industriale non è come lo intendiamo noi, solo alcuni settori si avvicinano al nostro concetto di industria. ‘STATO MODERNO’ È un idealtipo definito dagli storici nell’800. Nell’800 gli storici avevano sotto gli occhi uno stato diverso da quello dei secoli precedenti, interveniva in tutti gli aspetti di gestione della società, poneva gli individui in maniera ugualitaria davanti alla legge. Elementi caratterizzanti dello stato moderno: 1. Territorio come esclusivo ambito di dominio, la necessità di uno stato che individua nel proprio territorio una dimensione di definizione dei confini e quindi l’esercizio del monopolio, sia rispetto ai vari poteri che esistono nello stato che all’esterno. 2. Monopolio del potere (interno ed esterno) 3. Burocrazia e fisco: agenti dello stato e organizzazione di un sistema fiscale che permetta di esercitare questo dominio 4. Esercito permanente: prima gli eserciti erano radunati solo nel corso delle guerre 5. Diplomazia: uno stato ha bisogno anche id un riconoscimento da parte degli altri stati che si esercita attraverso l’organizzazione di un corpo diplomatico stabile Con la rivoluzione francese, con la messa in stato del diritto vi è uno stato simile a quello odierno basato sugli elementi sopra citati, mentre nel corso dell’età moderna le dinamiche dell’affermazione del potere dello stato sono iscritte all’interno della tensione con i poteri dei ceti (stato per ceti). BODIN, ‘LES SIX LIVRES DE LA REPUBLIQUE’ 1576: Il sovrano esercitava la plenitudo potestatis ovvero aveva pieni poteri-> Bodin è un grande teorico della pienezza del potere del sovrano, anche detto ‘plenitudo potestatis’-> idea di pienezza del potere teorizzata da diversi autori nel corso dell’età moderna, unica fonte del potere, unico ente che ha la legittimità deve essere il sovrano rispetto a tutti i poteri dei corpi intermedi. Non dobbiamo far coincidere le idee politiche di allora con la realtà dei fatti-> era effettivamente un sovrano assoluto? No! Doveva rispettare le leggi fondamentali del regno, e i rispettivi patti con i corpi privilegiati-> continuo conflitto di negoziazione del potere tra sovrano e i corpi, i quali tendevano ad assumere una prospettiva fortemente conservatrice nel rispetto delle loro prerogative. I patti di fedeltà si rinnovano quando c’era un passaggio dinastico e allo stesso tempo il sovrano poteva cedere dei privilegi chiedendo donativi (somme di denaro che i corpi privilegiati, nobili e clero, concedevano puntualmente al sovrano).
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