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Struttura e Norme nei Gruppi Sociali, Appunti di Psicologia dei Gruppi

La natura dei gruppi sociali e la loro struttura, enfatizzando la presenza di ruoli, status e norme. Sherif e altri autori hanno studiato come queste strutture siano cruciali per la coesione e la funzionalità dei gruppi. Vengono presentate norme implicite e esplicite, ruoli formali e informali, e la teoria dell'aspettativa di status.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 10/09/2022

arianna.mirabelli
arianna.mirabelli 🇮🇹

4.3

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Scarica Struttura e Norme nei Gruppi Sociali e più Appunti in PDF di Psicologia dei Gruppi solo su Docsity! Seconda lezione del 11 ottobre 2021 Il gruppo come oggetto della psicologia sociale la persona non si definisce se non in relazione ad altri. La nostra identità è sempre struttura nella • relazione con qualcuno anche l’individuo più isolato e solitario porta i segni di una cultura che lo ha prodotto e la cultura è • di per sé un esito, un prodotto di un gruppo. la lingua, le regole di buona educazione, le convenzioni, le norme che seguiamo ... Sono aspetti • della vita sociale costruiti in gruppo e tramandati attraverso i gruppi nel corso del tempo. il nostro vivere nel mondo passa attraverso esperienze di appartenenza diretta a gruppi • specifici: famiglia, classi scolastiche, compagnie di amici, gruppi di lavoro... altre appartenenze di gruppo sono soggiacenti a ciò che siamo come individui: abitanti di un • villaggio, di una città, di una regione, religione, partito politico, razza, sesso, etnia... i gruppi sono una parte inevitabile dell'esperienza umana: gli esseri umani sono "esseri di • gruppo”. Molti dei problemi sociali più urgenti coinvolgono gruppi di vario tipo. La psicologia sociale può dare un contributo, seppur piccolo, alla comprensione di questi problemi, occupandosi non tanto dell'individuo isolato, ma dei processi di gruppo. Cosa definisce un gruppo? • si definisce in base ad una relazione tra membri • al fatto che si persegue verso uno scopo comune (vedi concetto di interdipendenza) • Consapevolezza dei membri di appartenere al gruppo (esperienze di condividere e appartenere ad una realtà gruppale) • Le persone che si sentono parte del gruppo sono definite anche da altri (esterni), come appartenenti a quel determinato gruppo • Sentimenti associati all’appartenenza • alcuni autori hanno sottolineato come tutti i gruppi si caratterizzino per l’esistenza di una struttura sociale (ruoli, status, norme) Oggi partiamo dalla concezione strutturale dei gruppi. Sherif e la CONCEZIONE “STRUTTURALE” Studiamo come per primo Sherif abbia sostenuto come un gruppo si definisce tale quando • presenta due proprietà essenziali: una struttura e un’organizzazione dei suoi membri – che si differenzia per funzioni, per potere o per posizione sociale – e dalla presenza di una serie di norme o di valori che regolano il comportamento dei membri del gruppo nell’attività nella quale questo è inserito (sherif, 1976). Aspetti strutturali dei gruppi La struttura di gruppo si riferisce al fatto che i gruppi si caratterizzano per una certa stabilità • (anche se non immutabili: non gruppo fisso), che costituiscono una sorta di architettura entro cui si svolge la vita del gruppo norme 1. ruoli 2. status 3. Aspetti legati alle norme: tutti i gruppi sviluppano norme; modi di sentire e 1. Comportarsi ampiamente accettati nel gruppo su cui le persone appartenenti a un gruppo concordano connotandole come appropriate e giuste Aspetti legati al concetto di ruolo: può essere definito come un insieme di aspettative 2. Condivise circa il modo in cui dovrebbe comportarsi un individuo che occupa una determinata posizione nel gruppo. Il ruolo plasma il comportamento degli individui Aspetti legati alla dimensione dello status: si riferisce alla posizione che una persona occupa in 3. Un gruppo e alla valutazione che tale posizione ha in una scala di prestigio: differenze di status in un gruppo portano ad una gerarchizzazione (che non è immutabile). I membri dei gruppi differiscono tra loro Per prestigio e autorità. Norme Esercitazione: trova esempi di norme sociali nei locali pubblici (es. bar, ristoranti,...): non si entra • in u locale senza consumare, dress code, vietato fumare, saluto, il comportamento, accesso consentito o no ad animali—> norme implicite (informali) ed esplicite Esercitazione: trova esempi di norme sociali in un istituto scolastico: tipo di conversazione diverso • tra compagni e docenti, abbigliamento, rispetto orari, linguaggio adeguato, chiedere la parola o il permesso, non si mangia in aula Norma sociale Sono un modo (rappresentazione cognitiva) largamente accettato di pensare, sentire e • comportarsi su cui gli appartenenti a un gruppo concordano considerandolo giusto e appropriato (thibaut e kelly, 1959) Funzioni delle norme Funzioni individuali: le norme funzionano da strutture di riferimento attraverso le quali viene interpretato il mondo • (ossia attraverso le norme interpretiamo il mondo) sono sistemi di costrutti ai quali sono associati valori che portano ordine e prevedibilità a tutto • ciò che circonda l’individuo sono utili soprattutto in situazioni ambigue o nuove (esperimento sherif, 1936) • Funzioni sociali: contribuiscono a regolare l’esistenza sociale e aiutano a coordinare le attività dei membri del • gruppo (tutti devono rispettare le norme per ordine) sono strettamente legate agli scopi del gruppo: volte a favorirne il raggiungimento e a • scoraggiare comportamenti inibitori servono per migliorare o mantenere identità del gruppo • Variazioni delle norme è consentita e presente infatti si dice essere presente un’“ampiezza di accettazione”: tolleranza su aspetti periferici e • rigidità su questioni fondamentali per esistenza del gruppo influenza della posizione dell’individuo su grado di adesione a norme • norme possono cambiare a seconda di tempi e circostanze, anche se molte sono stabili • (tradizioni) Dal film “L’Onda”: mette a tema il valore delle norme e i processi di gruppo: esempio comincia bianca sia per vivere • l’esperienza di gruppo, divisa è l’emblema del gruppo per tanti contesti. Le norme esistono nel gruppo e su alcune norme c’è una tale rigidità tale per cui laddove questa • norma non viene seguita e perseguita dal gruppo ci può essere una percezione di devianza. Quando ci sono situazioni di devianza il gruppo tenta in un primo momento una sottolineatura • della norma e per fare in modo che tutti i membri del gruppo restino (coesione interna). Maggiore attenzione per questi soggetti devianti e la norma viene sottolineata, se non si segue (vedi: camicia bianca che non si indossa) vieni espulso (la minoranza escluso dal gruppo). • asimmetria nel comportamento di guardie e prigionieri • esclation della aggressività delle guardie • manifestazione di evidenti disturbi emotivi nei prigionieri (depersonalizzazione, confusione • mentale, ...); prevalere dell’identità di prigioniero su quella del soggetto (nessuna differenza relativamente alle • variabili disposizionali) —> non siamo definiti: chi siamo noi? È il contesto che determina il nostro comportamento il contesto? Il contesto e le situazione determinano in parte il nostro comportamento attraverso il fatto che esistono ruoli ma non siamo completamenti determinati dal contesto c’è anche la personalità. Come tenere uniti questi due aspetti? C’è un contesto che ci mette nella condizioni di non essere liberi e di scegliere come se ci fossero delle situazioni che in qualche modo ci stanno determinando. Ci sono forze sociali. Non siamo però completamente determinati. Ma quando non agiscono solo esse? “È solo fortuna che non vivo nel quartiere mafioso di Napoli?” Ciò che fa la differenza anche grazie a questi esperimenti noi conosciamo che il contesto sociale mi può determinare, sono consapevole che esiste un ruolo che in gruppo il ruolo possono influenzare i miei pensieri, i miei comportamenti e quindi se sono consapevole e so che queste forze esistono e le posso controllare. Ma devo conoscere queste forze sociali determinate dalla pressione del gruppo. Se io conosco un’estinzione principi posso avere consapevolezza nel riflettere sui propri comportamenti o nell’intercettare comprendere/analizzare comportamenti degli altri in quella situazione diversamente le forze agiscono su di me in modo inconsapevole. L’unico differenza è la consapevolezza che si genera dalla conoscenza. Durata prevista dell’esperimento 15 giorni: interruzione dell’esperimento dopo 6 giorni per motivi • etici. Zimbardo con questo studio ha dimostrato che c’è una depersonalizzazione. Il debrefing (colloquio che controllo): i prigionieri hanno incarnato il ruolo della vittima, si sono immedesimati con il ruolo (vestiti ma • anche libertà di uscire che viene “rifiutata” senza una legge) Le guardie si sono sentite con eccesso di potere, eccesso di responsabilità. • Una volta che finisce da un lato ci sono vittime dall’altro persone cattive agli occhi di tutti deplorevoli (consapevolezza). Questo esperimento ha dimostrato come la natura del male non sia soltanto disposizionale ma sia dettata dalle condizioni situazionali e contestuali che spesso regolano i comportamenti dei singoli e dei gruppi. Per cui ci sono forze psicologiche che attendono a processi gruppale e processi legati ai ruoli che all’interno dei gruppi assumono che spiegano certi comportamenti. L’unico differenza è la consapevolezza che si genera dalla conoscenza e quello che fa • l’educatore è riuscire ad intervenire nei contesti. Individualismo e collettivismo (conformismo) non sono opposti. Il conformismo dipende se • essere vantaggio o svantaggio in adolescenza. I comportamenti malvagi possono essere spiegati da diverse forze e dalla confluenza di diverse • forze alcune spiegate dalle situazioni (contesto), altre dalle situazioni disposizionali (da ciò che siamo: personalità e temperamento) e dal fatto che le persone possono essere accompagnate in un processo di consapevolezza. Diversi fattori che confluiscono tra loro. Status terzo livello riguarda il potere ossia la differenza di status • Si riferisce alla posizione che una persona occupa in un gruppo e alla valutazione che tale • posizione ha in una scala di prestigio (differenze per quantita’ di potere, prestigio e autorità). • Le differenze di status in un gruppo portano ad una gerarchizzazione • La gerarchia di status non rimane immutabile, ma può mutare in concomitanza di entrata e uscita • dei membri dal gruppo o del mutare del contesto intergruppi Teoria dell’aspettativa di status Quando i membri di un gruppo si incontrano per la prima volta, si formano delle aspettative in • merito al probabile contributo reciproco per il raggiungimento degli obiettivi del gruppo, basate non solo sulle caratteristiche dei membri rilevanti ai fini del raggiungimento degli obiettivi ma anche su caratteristiche di status. In base alcune caratteristiche quali genere e età si formano alcune aspettative più elevate, che • determineranno l’assegnazione di uno status più elevato Quando lo status è elevato ... Status elevato... • Implica tendenza a dare inizio ad attività ed idee continuate dal resto del gruppo • Implica prestigio consensuale, valutazione o classificazione positiva da parte di altri membri del • gruppo Funzioni della differenziazione di status Funzioni sociali: ➢ ordine e prevedibilità ➢ coordina le forze dei membri in vista del raggiungimenti degli obiettivi Funzioni individuali: ➢ aiuta l’individuo nel compito di valutare se stesso, “quanto è capace”. Può condurre a “profezie che si autoavverano” ossia meccanismi psicologici di base “tu sei pigro” —> allora quel bambino sarà pigro (rivestiamo quello che gli altri si aspettano da noi) Leadership Un processo che va sottolineato è il concetto di leadership. • «la leadership è la capacità di decidere che cosa va fatto e poi fare in modo che gli altri desiderino • farlo» (D.D Eisenhower) Chi è il leader? Il leader è colui che in gruppo riveste la posizione di status più elevata. • È diverso parlare di leader e leadership. • Il leader incarna la leadership • Leadership è un processo in cui ad un componente del gruppo viene permesso di influenzarne e motivarne • altri per aiutarli a conseguire gli obiettivi di gruppo Chi permette al leader di influenzare gli altri? I membri del gruppo • La leadership è un processo che riguarda tutto il gruppo. • Il gruppo da il potere al leader. • Le prime teorie che hanno studiato la leader sono: • La teoria del grande uomo 1. Il leader è un grande uomo ed è tale per alcune sue caratteristiche intrinseche e per attributi • personali di personalità (es. Sicurezza, temerarietà, assunzione di responsabilità, fiducia in sé, tolleranza dello stress, intelligenza, capacità di adattamento...) 2. Gli stili di leadership Lippitt e White, 1943, 1958 ha analizzato i comportamenti dei leadership e l’esistenza degli stili • Se l’efficacia del leader è solo parzialmente riconducibile alle sua caratteristiche, si può pensare • che dipenda dal modo in cui il leader svolge il proprio ruolo Focus sul comportamento del leader • Esperimento: Partecipanti, ragazzi di 10-11 anni, omogenei per sesso, età, scolarità e livello • socioeconomico; assegnato il compito di costruire delle maschere per il teatro. I collaboratori addestrati nell’esercizio dei tre stili, ciascuno rimaneva in un gruppo per 7 settimane e poi cambiava gruppo stile autoritario fornisce direttive, stabilisce le tecniche e i passi da svolgere, attribuisce • compiti a ciascuno, esprime critiche e apprezzamenti di tipo personale sulle prestazioni dei singoli —> rigidità sul focus stile democratico il leader lascia decidere al gruppo, spiega nella prima parte della riunione il • processo dell’attività da svolgere, fornisce pareri tecnici lascia al gruppo la possibilità di scegliere tra diverse alternative, lascia i membri liberi di scegliere i compiti, esprime critiche e apprezzamenti di tipo oggettivo —> si sceglie insieme stile permissivo il leader lascia il gruppo libero di agire e limita al massimo il suo intervento • E le prestazioni dei ragazzi? Stile autoritario maggior aggressività tra i membri, sottomissione al leader, la produttività inizialmente elevata poi • calava in assenza del leader Stile democratico relazione amichevole tra i membri, una coesione elevata e un buon orientamento al compito, • l’attività diminuiva limitatamente durante le assenza del leader. Stile permissivo atmosfera piacevole, orientamento al compito bassissimo, produttività paradossalmente aumenta • quando il leader si allontana 3. Le funzioni della leadership Studi concentrati sulla caratteristica, sul comportamento ma anche come risponde sulle diverse funzioni. Leader orientato al compito: guida il gruppo nell’esecuzione del compito, dando indicazioni/1. ordini, coordinando l’attività... Leader socioemotivo: mantiene l’armonia, aumentare la coesione del gruppo, evitare o 2. risolvere conflitti interni... Funzioni incarnate dallo stesso leader (buona padronanza) o da leader diversi. Generalmente sono incarnate da leader diversi perché sono aspetti distinti. Il gruppo ha diverse istanze: da una parte più legata al raggiungimento dell’obiettivo e dall’altra legata alla coesione. Visione film: ogni maledetta domenica discorso Al Pacino La leadership Completate in piccoli gruppi la seguente griglia di osservazione del comportamento del leader (analizzando separatamente lo spezzo da noi proposto è quello identificato da voi): dell’ingroup è considerato legittimo e quindi il suo potere/controllo è visto come liberatorio e non oppressivo perché le sue azioni e visioni sono viste come espressione dell’identità del gruppo stesso. —> sacrificarsi per ogni centimetro Costruire l’identità di gruppo implica per il leader tre dimensioni: 1) il leader deve essere artista dell’identità: deve creare una visione affascinante e persuasiva dell’identità e delle sue conseguenze pratiche Uso del linguaggio per creare tale visione attraverso ...il vocabolario ...la retorica ...la poesia ...ma anche altre forme comunicative (es. comunicazione non verbale) ...metafore le parole del leader ci dicono chi siamo e come agire, ma non si limitano a dirci cosa dovremmo • fare e come stanno le cose: essi ci dicono come agire nel mondo dicendoci chi siamo!!! es. lincoln/ kennedy__ridefiniscono identità americana • 2) il leader deve essere impresario dell’identità: devono organizzare attività collettive (riunioni, rituali, commemorazioni...) in sintonia con le norme e i valori dell’identità sociale condivisa -deve «mettere in scena» la sua visione e far prefigurare il mondo a venire (es. hitler) -ideologia partecipativa: il pubblico non solo assiste alla messa in scena, ma è parte integrante dell’esibizione stessa. -la leadership deve essere associata a dei progetti collettivi di partecipazione di massa che siano espressione materiale nella realtà dei progetti del leader perché i seguaci possano portare avanti tali progetti 3) il leader deve essere ingegnere dell’identità: rimodellare l’ordinamento complessivo della società in funzione delle norme e dei valori dell’identità di gruppo proposta e quindi creare strutture organizzative rivolte all’attuazione di norme e valori per la realizzazione dell’identità l’identità sociale riflette due aspetti: • 1 essere (percezione del sé) • 2 divenire (progetti per il sé)____creare quindi strutture organizzative per la mobilitazione delle • persone al fine di attuare norme e valori e credenze dell’ingroup conoscere le resistenze; il leader organizza le relazione tra in gruppi (es. guardie e carcerati) come il coach Carter caratteristiche di leadership dal film “coach carter” (https://www.cinematographe.it/rubriche- cinema/coach-carter-frasi-piu-belle/) caratteristiche/comportamenti di/per la leadership: - stimolare le persone - essere chiari, diretti ed espliciti - chiarire le “regole del gioco” - stabilire contatto emotivo - costruire un linguaggio comune - promuove il cambiamento caratteristiche di leadership dal film “wolf of wall street” https://www.mymovies.it/film/2013/ thewolfofwallstreet/ caratteristiche/comportamenti di/per la leadership: - umiliare le persone - manipolare le persone - essere coinvolgenti - negare il dialogo - essere aggressivo - essere resistenti al cambiamento leadership positiva dal film “patch adams” https://www.mymovies.it/film/1999/patch-adams/poster/0/ caratteristiche/comportamenti di/per la leadership: - dare significato - essere disponibili al confronto - mettere alla prova - prestare attenzione - proporre un nuovo punto di vista - stimolare la riflessione La coesione sociale def: = caratteristica dei gruppi per la quale le persone sono legate le une alle altre affettivamente in modo da dare senso di unità e solidarietà al gruppo (hogg & vaughan, 2011) La coesione deriva dalla capacità del gruppo di soddisfare i bisogni dei membri e • dall’accettazione tra membri e gruppi a cui appartengono La coesione è importante per lo sviluppo di appartenenza a lungo termine al gruppo e per • l’adesione alle cui appartengono norme del gruppo
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