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Appunti sulla Storia della Musica: Vivaldi, Bach e la Sperimentazione Musicale, Appunti di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea

Una panoramica della storia della musica, con un focus particolare sui contributi di Vivaldi e Bach. Vivaldi, legato a Venezia, introdusse innovazioni nella musica sacra e classica, mentre Bach esplorò la polifonia e il temperamento musicale. Il testo tratta anche della musica in manoscritti, la struttura dei concerti e le composizioni di Bach come il Clavicembalo ben temperato e le Passioni.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 16/03/2022

miriam-maniglia
miriam-maniglia 🇮🇹

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Scarica Appunti sulla Storia della Musica: Vivaldi, Bach e la Sperimentazione Musicale e più Appunti in PDF di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea solo su Docsity! Appunti storia della musica. 28/02/22 Antonio Vivaldi e il “concerto all’italiana” → uno dei generi più importanti del Barocco. Vivaldi è il rappresentante del virtuosismo. Epoca in cui si afferma l’uso del violino, strumento tra i più utilizzati. Nel Barocco si privilegiano i registri molto acuti, infatti il violino è lo strumento più acuto della famiglia degli archi. Se si parla di Vivaldi, si fa riferimento a Venezia, polo di innovazione in termini di musica. La Venezia di inizio Settecento non era molto operosa, c’era la peste, le guerre ottomane, i ricchi abbandonavano la città; l’unica cosa che andava veramente bene era la musica. Si diffonde il melodramma. C’è una grande ricerca nel repertorio strumentale → importante il contributo di Vivaldi. La basilica di San Marco ha ospitato tante sperimentazioni: nella basilica c’era un’orchestra stabile (rarità) di musicisti stipendiati che suonavano per lo più musica liturgica; la struttura a croce favorì la ricerca sulla spazialità del suono → si sperimenta posizionando vari gruppi di musicisti nelle parti laterali e alla fine della navata. Vivaldi era molto religioso, infatti veniva chiamato “il prete rosso”, per i suoi capelli. Gli fu dato il privilegio di fare il prete ma senza celebrare messa, importante per un musicista che gira per il mondo. Gli viene dato un incarico in un ospedale (orfanotrofio femminile in cui si allevano musiciste), l’Ospedale della Pietà; imposta la stagione concertistica, le educa e scrive musica per loro e acquista anche degli strumenti. Si ricorda il suo sodalizio (non si sa se era la sua amante) con la cantante Anna Giraud con la quale gira tutta l’Europa; questo attirò l’attenzione dei suoi capi ai quali spiegò che avendo l’asma lei lo badava. Morì a Vienna in estrema povertà. All’epoca la musica girava più in manoscritti; quasi tutti i manoscritti li abbiamo alla Biblioteca Nazionale di Torino, dopo un giro molto lungo. Per decenni la musica di Vivaldi rimase dimenticata, solo nel Novecento inoltrato si recupererà. In questi anni si scoprì che V. scrisse 400 concerti grossi. Concerto all’italiana → la parola “concerto” potrebbe derivare da cum certare = lottare insieme o da conserere = mettere insieme, che dà l’idea di un dialogo tra le parti, una conversazione. Tecnica dell’alternarsi → Nella composizione in forma di concerto abbiamo una struttura per blocchi che alternano continuamente una parte più ristretta di strumentisti che sono i solisti, di solito tre, e una parte in cui suona l’intera orchestra; l’architettura del concerto va avanti così. Tutto è tenuto insieme dal “basso continuo”, la linea di basso che sostiene le melodie principali. Poi abbiamo la “polarizzazione”: l’attenzione dello spettatore viene catturata dai soli, il momento in cui sentiamo del materiale nuovo. Questo è un po’ il contrario della polifonia che mette tutti i musicisti sullo stesso piano. Ripetizione → avviene attraverso la progressione, ripeto un frammento salendo o scendendo sulla scala; ci possono anche essere effetti di eco lavorando sulla dinamica, proponendo un’idea in forte e poi in piano e così via. Poi abbiamo il sistema dei ritornelli, il modo più semplice per ripetere le cose; molto presenti nelle sezioni dei tutti. Principi fondamentali che riguardano il concerto. La maggior parte dei concerti di Vivaldi sono legati alla natura → es: La primavera. Sono tutti preceduti da dei sonetti che sono compresi nella partitura. 1/03/22 Bach: rappresentante dello stile basato su specchi, polifonia. Canone triplo a sei voci → composizione polifonica. Nella partitura del suo ritratto vediamo solo tre pentagrammi che non bastano per sei voci, bisogna infatti sommare i tre pentagrammi che vediamo noi e quelli che vede Bach da dentro il quadro; sono gli stessi pentagrammi ma rovesciati. Questo ci dà l’idea di un compositore molto complesso, difficile. Ebbe 20 figli, quindi non stava proprio chiuso in casa a pensare solo alla musica. I figli di Bach sono stati tutti musicisti e alcuni sono diventati più famosi di lui; poi nel corso del Romanticismo è stato riscoperto ed è nata la cosiddetta “Bach renaissance”. Era un compositore anche molto sovversivo, voleva violare le regole. Fu un compositore di corte e per allontanarsi da essa doveva chiedere il permesso: un episodio interessante fu quando sentì che molto lontano dalla sua corte, era arrivato un musicista molto famoso, quindi chiede due settimane alla corte ma ci mise quattro mesi; al suo ritorno era già stato sostituito. Finì anche in carcere, quindi non era un figura così rigorosa. L’unico principe con cui trova un’armonia, è il principe di Cöthen; rimase sei anni e trovò il giusto respiro per comporre i lavori più famosi che conosciamo oggi. L’ultima parte della sua vita la vive nella chiesa di S. Tommaso a Lipsia e il suo compito era scrivere musica per la domenica. Inizialmente era un organista. Si dice che la maggior parte della musica di Bach della fine della sua vita, venne composta da sua moglie Anna. Però è normale che i manoscritti vengano scritti da qualcun altro però nell’ultima parte della sua vita, non vedeva più bene quindi è possibile che li abbia scritti lei. Bach era prima di tutto uno sperimentatore, era rivoluzionario per il suo concepire la musica. Suites per violoncello → composizione solo per violoncello, questo era una cosa nuova perché il violoncello veniva concepito come strumento da accompagnamento, non solista. Una delle suites la scrive per un violoncello a 5 corde, in realtà gli strumenti ad arco hanno 4 corde. Un’altra viene scritta per un violoncello scordato. Polifonia immaginaria → nelle sue composizioni non capiamo cos’è che fa da melodia e cos’è che fa da accompagnamento A Bach vengono legate le stampe di Escher Altro aspetto sperimentale è il lavoro che fa sulla fuga. Una delle sue opere più importanti è Arte della fuga in cui abbiamo un tema comune tra le 21 fughe; non riesce però a portarla a termine perché era un’opera troppo estrema. Si interrompe sulle note B A C H, le lettere del suo nome, come se avesse voluto lasciare la sua firma. Altra sperimentazione la vediamo in Offerta musicale che nasce durante una cena con Federico II di Prussia che era un flautista dilettante e scrive un tema cromatico. Diderot ritiene che la musica debba essere considerata un’arte privilegiata e dice che la musica, non solo è in grado di essere espressiva, ma riesce ad esprimere delle emozioni molto forti, lui parla di “urlo animalesco”. Questo ci sorprende perché i francesi erano per la moderazione. Quando parliamo di Classicismo parliamo di autori che stanno a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento. Dal 1750 al 1780 c’è circa un trentennio in cui si succedono due correnti stilistiche che fanno da cuscinetto tra Barocco e Classicismo: - stile galante → l’elemento più importante è l’elemento puramente decorativo, l’abbellimento. Questa va in contrasto con il pensiero di Bach che è cerebrale, complesso, ma va anche in contrasto con la polifonia che viene totalmente abbandonata. Abbiamo anche una netta separazione tra melodia e accompagnamento. E poi abbiamo la componente della semplicità, scrivere musica semplice per dilettanti. Non deve neanche essere musica che violenta lo spettatore, deve rimanere sulla superficie. I principali esponenti di questa corrente sono proprio i figli di Bach. - Sturm und Drang → stile che deriva dal titolo dell’omonimo dramma di Maximilian Klinger. Ha una durata abbastanza breve, si esaurisce in pochi anni, ma che colpisce anche per tante anticipazioni che verranno portate avanti nell’Ottocento. Una prima caratteristica è un grande interesse per il tema del macabro, quindi situazioni gotiche, oscure, inquietanti, il contrario dello stile galante. Abbiamo una componente onirica, sognare. L’aspetto che è un po’ il punto debole è il senso di rigidità, le vicende e i personaggi sono trattati in modo rigido. Le composizioni sono tutte molto simili con tonalità minori, sincopi, dissonanze etc… Il Classicismo nasce a Vienna. Un autore è considerato un classico quando diventa un modello per le generazioni successive. Nel Classicismo assistiamo ancora ad una semplificazione della polifonia. Ampliamento delle sale da concerto, le dimensioni del palco diventano più ampie come anche quelle dell’orchestra (intervento dei legni, delle trombe etc). Tutto questo serve alla gradualità, elemento assente nel Barocco. Architettura formale della forma sonata → quando parliamo di forma facciamo riferimento alla struttura della musica. Le forme classiche sono sinfonia (può essere solo per orchestra), la sonata (tendenzialmente per il pianoforte o per due strumenti), il quartetto (scritto per quattro parti di solito sono archi), il trio (violino, violoncello e pianoforte). Queste composizioni sono tutte tendenzialmente in tre o quattro movimenti: il primo movimento è sempre il tempo allegro ed è scritto in forma sonata, il secondo è un andante (tempo più lento) che può essere in forma variabile, il terzo è un tempo medio, un allegretto che inizialmente è denominato “minuetto” e poi verrà definito “scherzo”, il quarto è un allegro che può essere in rondò o in forma sonata. Queste composizioni iniziano tutte in forma sonata. Sonata→ composizione dell’intera composizione Forma sonata → struttura del primo movimento. C’è una prima parte detta “esposizione” dove assistiamo alla presentazione di due temi (grande novità rispetto al Barocco in cui c’era un solo tema) che devono essere tra di loro contrastanti. I temi sono in tonalità diversa e sono collegati da una transizione e poi l’esposizione si chiude con una coda. La sezione centrale è lo “sviluppo” in cui si può fare quello che si vuole ma si deve derivare da ciò ascoltato nell’esposizione. La terza parte è la “ripresa” in cui riascoltiamo i due temi che arrivano alla stessa tonalità e c’è di nuovo una transizione che li lega e una coda finale. 8/03/22 I filosofi non parlano molto di musica. Solo Kant parla un po’ di musica senza saperne molto. Dalle sue critiche emergono alcuni principi: - convergenza tra eleganza ed espressività → la musica del classicismo è estremamente elegante, ma allo stesso tempo molto espressiva, fa passare dei messaggi profondi. - unità sintetica del molteplice → in una composizione classica troviamo tante manifestazioni diverse dello stesso materiale, tutto è derivato dai due temi, tutto è unito in maniera sintetica. - convergenza di necessità e libertà → Kant dice che l’uomo morale è quello che riesce a fare convergenza tra la necessità di fare il dovere morale ma lo fa con spontaneità. - affermazione leggi causa-effetto - musica d’azione Nella musica del Classicismo avvertiamo delle forti influenze che derivano dal teatro. Il momento dello sviluppo sembra la parte centrale di un dramma. Joseph Haydn → si forma a Vienna che diventa in questo periodo la capitale del Classicismo ed era anche il raccordo tra Italia e Germania. A Vienna c’è anche un’opera di studio sul melodramma portata avanti ma Metastasio e Gluck. In questo periodo non ci sono ancora i conservatori, quindi la musica si studiava privatamente da grandi maestri tra cui Salieri. In quel periodo il sovrano era Giuseppe II, una figura estremamente interessata all’arte e soprattutto alla musica, era molto aperto alla sperimentazione. Dopo essersi formato a Vienna, si trasferisce presso la corte di Nicola I Esterhazy e passa praticamente tutta la vita lì. Nicola è molto interessato alla musica e ha addirittura una sala da concerto e un’orchestra stabile. Scrive più di 100 sinfonie. Dopo la morte di Nicola, inizia a promuoversi all’estero ed è il periodo in cui compone una raccolta di 12 sinfonie per un’associazione londinese. L’oratorio → genere teatrale da rappresentare senza costumi e senza scene, non si realizza su un palco ma in una sala da concerto. In origine era un genere sacro e che poi viene anche adattato a soggetti profani. Haydn scrive due oratori importanti: La Creazione e Le sinfonie di Haydn: - sinfonie post-barocche → sente la necessità di rimanere legato alla tradizione - sturm und drang → affronta anche le tensioni di questo movimento e le riporta nelle sue sinfonie - sinfonie drammatizzate → si sente molto l’influenza che viene dal teatro 9/03/22 Mozart: nasce e cresce a Salisburgo; muore molto giovane a 35 anni. Suo padre si rende conto che ha tra le mani un grande genio e quindi fin da bambino lo porta in giro per tutta Europa per ostentarlo e guadagnare grazie al figlio. Fin da piccolo gira la Francia, l’Italia (passa anche per Torino) → percorsi che lo portano in contatto con grandi figure intellettuali del tempo. L’obiettivo dei musicisti era lavorare in una corte: tutti lo osannavano ma nessuna corte se lo prendeva. A 25 anni si trasferisce a Vienna e rischia diventando il primo musicista libero professionista: dà lezioni, facendo concerti e cercando di vendere le sue composizioni. In questi anni cerca di scrivere il più possibile. Il vantaggio è che finalmente può scrivere la musica che vuole. Dedica molto spazio al quartetto per archi, genere che si fa per un'élite, un gruppo ristretto di persone, quindi può scrivere ciò che vuole. Scrive anche le 41 sinfonie, un corpus rilevante. In Mozart è particolarmente evidente il teatro che entra nella musica. Dramma strumentale Sperimentazione → recupera la polifonia e la trasforma in qualcosa di diverso. All’epoca di Bach non c’era una parte che spiccava più dell’altra all'interno della sinfonia; con Mozart si crea una tensione tragica tra le componenti. Economia materiale → è capace di utilizzare pochissimo anche per realizzare composizioni complesse. Le nozze di Figaro opera che non si poteva rappresentare in quanto racconta della classe sociale inferiore che si ribella. Il nucleo sono le nozze di Figaro e Susanna, tutti e due servitori del Conte d’Almaviva. 14/03/22 Luglio 1791 Mozart lavora alle sue ultime opere, in particolare al Flauto magico. Era entrato nella massoneria, che all’epoca era un gruppo di intellettuali che si proponeva di diffondere il sapere alla gente comune. In questa data si presenta un signore che gli dice che è stato mandato da qualcuno che però non vuole che si sappia il suo nome. Il signore gli dice che a questo signore gli è morta una persona cara e gli aveva commissionato un requiem. Mozart gli dice che ci metterà 4 settimane, tempo che non gli basterà poiché stava lavorando ad altre composizioni. Il lavoro sfora di molto le scadenze previste, inizia a lavorarci a novembre. Questa lavorazione però lo turba perché si rende conto di essere vicino alla morte, quindi sentiva il requiem come suo. Sviluppa un’ossessione ed è convinto di star morendo perché è stato avvelenato. 4 dicembre → il requiem non è completato e Mozart muore. Konstanze → moglie di Mozart. Lo costringe a lavorare molto per mantenere un tenore di vita alto, benestante. Süssmayr, allievo di Mozart che lo stava aiutando a lavorare al requiem. Mozart viene sepolto in una fossa comune. La sua morte fece comodo a qualcuno perché stava nascendo un talento troppo splendente. Il committente anonimo era Otto Erich Deutsch che però aveva la tendenza ad impossessarsi di opere non sue; voleva fare la stessa cosa con il requiem di Mozart. Salieri confessa di aver avvelenato Mozart per invidia, ma è un’affermazione che poteva non avere un contatto con la realtà in quanto soffriva di demenza senile e poi manca il movente perché era l’autore più illustre di Vienna. Quando Mozart muore, il Requiem è un’opera largamente incompiuta. Il Requiem si scrive partendo dalla particella, un abbozzo della partitura in cui il compositore scrive la linea del basso e le parti cantate. Questo è quello che M. riesce a fare fino all’ostias. Successivamente si procede con l’orchestrazione completa; lui questa parte riesce a completarla solo fino a Chirie. Constanze, volendo guadagnare il più possibile sulla partitura, la fa completare da Süssmayr. Dies Irae → Mozart per questa pagina sceglie un ritmo zoppicante che esprime il senso di inquietudine. Nella sua particelle vediamo l’attenzione nei confronti di una sincope che caratterizza questa parte. Nella versione di Süssmayr questo cambia. Il Requiem osserva la morte da tanti punti di vista differenti.
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