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appunti Raschi primo parziale, Appunti di Storia Delle Dottrine Politiche

appunti presi durante le lezioni del Prof. Raschi integrati con il libro "La politica e gli Stati" terza edizione di Raffaella Ghirardi (testo di riferimento del corso)

Tipologia: Appunti

2022/2023
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Scarica appunti Raschi primo parziale e più Appunti in PDF di Storia Delle Dottrine Politiche solo su Docsity! MACHIAVELLI Uno dei padri del realismo politico, inaugura un approccio realistico della politica, così com’è. Fu uno dei primi a rendere la politica autonoma dalla morale e dalla religione. VITA Firenze 1469-1527 Vita activa: chi partecipa alla vita politica Machiavelli è una sorta di ambasciatore, osserva i comportamenti dei monarchi del suo tempo -> si occupa di relazioni diplomatiche I Medici, quando tornano al potere su Firenze, esiliano Machiavelli. In esilio si occupa a scrivere opere per formare una nuova generazione di uomini politici, fino alla morte. 1513: inizia a scrivere “il Principe" e “i Dialoghi"-> pubblicati postumi (1532) PROBLEMI INTERPRETATIVI Prima della pubblicazione postuma delle due opere, esse girarono come manoscritti. Due interpretazioni: - interpretazione obliqua o repubblicana l’opera di Machiavelli deve essere interpretata come un disvelamento degli efferati mezzi usati dai principi per mantenere il potere-> Machiavelli sostenitore del sistema repubblicano - interpretazione letterale Machiavelli precursore della teoria della ragion di Stato, “maestro del male”-> consigliere di tiranni che insegna loro come mantenere il potere con qualunque mezzo Machiavelli interpreta la politica nello stesso modo in entrambe le opere, medesima materia osservata da due prospettive diverse. Principe= come creare un nuovo stato Discorsi= si pone il problema del buon governo osservando le circostanze normali La forma di governo repubblicana è l’unica che possa garantire il “vivere libero” ma in alcune situazioni straordinarie è preferibile la mano regia -> opere scritte in volgare fiorentino per raggiungere un pubblico maggiore L’UOMO Il mondo è sempre stato a “un medesimo modo” Ritiene che la politica sia radicata nella natura umana, invariata. È una natura egoista, malvagia. L’uomo è un essere incontentabile che desidera tutto anche se non lo può ottenere, non si fa scrupoli per ottenere le cose-> gli uomini sono sempre stati mossi dagli stessi desideri e passioni Caratterizzato di cupidigia anche se non si può permettere molte cose che desidera, l’uomo rimane sempre e permanentemente insoddisfatto, l’egoismo lo porta sempre a commettere il male. ORDINE/DISORDINE Dialettica dell’ordine e del disordine che non ha mai fine-> prevale sempre il disordine Machiavelli fa fatica ad immaginare un ordine duraturo, il disordine è sempre presente Disordine: violenza, morte, guerra POLITICA Ambito dell’agire umano nel quale si prendono le decisioni più importanti, la prima priorità dell’uomo politico è di salvare lo Stato -> in alcuni casi è preferibile non tener fede alla parola data se si vuole salvare lo Stato, “il fine giustifica i mezzi” -> necessità: la responsabilità di fronte ai sudditi obbliga a compiere scelte drammatiche-> sopravvivenza Ambito estremamente conflittuale dove prevale la violenza, ordine sempre molto precario soggetto a diventare disordine. L’uomo politico è un uomo reo (colpevole, malvagio) La scienza della politica deve essere la scienza della realtà effettuale della cosa.-> uomini rei -> disordine prevale L’ordine non può che essere oggettivato dal potere dello stato. 1 La forza è in grado di incidere sul reo. “Tutti li stati e li domini che hanno imperio sopra gli uomini o sono repubbliche o principati” -> due forme di governo-> monocratica -> collegiale -> cancellazione del logos tripoliticos di Erodoto (monarchia, oligarchia, democrazia) -> la comunità politica ha al vertice un comando di ultima istanza che si fonda sulla spada, la forza. Solo la forza tiene gli uomini uniti in società. L’arte della politica è: -conquista -Mantenimento del potere Machiavelli auspica che un principato possa governare l’Italia unita. Machiavelli rompe l’unità tra potere e virtù: La politica ha una propria dimensione di doverI che si scontra con i doveri della morale e della religione. La politica ha regole autonome ed è lo studio dei mezzi per conquistare e mantenere il potere. Si devono utilizzare tutti i mezzi a disposizione per porre fine al disordine, anche metodi immorali perché la politica non è morale (sono divise). Nella politica è importante l’efficacia (Hobbes: successful). Il nuovo uomo politico deve avere la virtù= capacità di prendere le decisioni giuste guidate dall’imperativo di guidare lo Stato, la volontà però deve fare i conti con situazioni fortuite-> fortuna= tutte le circostanze non prevedibili o al di la’ del controllo degli uomini, Machiavelli si pone il dubbio su come si possa avere la meglio su di essa-> qualità dei tempi=circostanze che richiedono all’uomo politico di agire in determinati modi in determinate situazioni Il rapporto tra virtù e fortuna rimane problematico-> nella storia viene mostrato come gli uomini siano incapaci di cambiare la propria natura e agire in maniera difforme dalle proprie inclinazioni Il principe deve preferire l’essere liberale rispetto ad essere parsimonioso nelle spese, fino a quando non eccede-> deve evitare tutti i vizi che potrebbero togliere il potere, quindi l’eccesso di liberalismo è un problema. La politica non si svolge sul piano della ragione, bensì si svolge sul piano delle passioni. Dove non arrivano le leggi deve arrivare la forza. Per il governo delle bestie bisogna saper usare “la volpe e il lione” Uno stato nei suoi rapporti e nelle sue relazioni con gli altri deve essere sempre pronto alle guerre. Machiavelli si limita a mettere in luce l’esistenza di ambiti distinti Concezione dell’uomo pessimista-> fare politica equivale ad “entrare dentro al male” -> i principi sono necessitati a fare certe azioni cattive, chi non è pronto a farlo deve vivere come privato e non essere Principe. Chi vuole essere Principe deve essere pronto a tutto -> la contrapposizione tra bene e male rimane ma non si applicano al Principe -> la morale del sovrano è politica, si giudica in base all’efficacia, saper mantenere l’ordine, crearlo-> unico interesse: avere il potere saper gestire il potere in maniera efficace Il principe è al di sopra della morale comune Esistono due strade: -chi vuole vivere nella politica deve fare conto dei suoi compiti e doveri -Chi non vuole può rimanere a vivere “nel Padre Nostro” Il principe deve sembrare un buon cristiano, ma non deve esserlo-> la sua moralità è superiore -> moralità politica-> crea l’ordine, la struttura si basa su di lui Machiavelli mostra maggiore entusiasmo per la Repubblica rispetto al principato. Anche i governanti della repubblica devono, però, essere in grado di essere uomini rei. Il principato è una brutale visione realistica delle antinomie politiche. 2 - Dovere della solidarietà: discende dal diritto naturale Comunicare con gli altri le proprie conoscenze più avanzate - Guerra: realtà inevitabile della storia. Il peggiore dei modi utilizzati dai popoli per regolare i rapporti tra loro Bodin la giustifica solo in caso di necessità-> guerre difensive -> vendicare grandi offese subite Lo Stato deve disporre di un apparato militare efficiente Vantaggio della guerra: purgare la società dagli individui peggiori, antidoto alle guerre civili - Commercio: libero, aperto, promosso e sostenuto dallo Stato (con qualche limitazione) sviluppare amicizia fra i popoli - Alleanze: necessarie, devono essere concluse in parità ed equità -> definizione precisa dei diritti e dei doveri reciproci SOVRANITA Primo teorico della SOVRANITà-> solo il potere dello Stato è in grado di garantire la pace tra le varie fazioni. Il rapporto comando-obbedienza (obbligazione politica) va rifondato partendo dal concetto di sovranità Sovranità assoluta= il potere che non riconosce nulla al di sopra di se’, potere sciolto da qualsiasi vincolo. Per costruire lo Stato bisogna partire dalla famiglia, che si sviluppa poi nei gruppi parentali, che creano i gruppi gentilizi, che creano le tribù, che creano le città e queste creano lo Stato. Lo stato si crea attraverso un processo evolutivo e spontaneo. Stato= governo giusto che si esercita con potere sovrano su diverse famiglie e su ciò che queste hanno in comune. Il nucleo principale è la famiglia. È necessario per creare uno Stato anche il patrimonio comune, pubblico. Bisogna creare il modo per creare la giustizia-> governo giusto (il re deve essere giusto e deve essere presente il potere sovrano) Come si esprime la sovranità? Il potere sovrano si manifesta con la possibilità di fare e modificare le leggi (positivismo giuridico) -> fine del medioevo. Ciò che si manifesta è il potere del sovrano. Le consuetudini prendono un ruolo secondario-> distinzione tra pubblico e privato La legge è superiore a tutte le altre fonti del diritto. Caratteristiche della Sovranità: - assoluta - perpetua (legittimità nel corso del tempo) - indivisibile - intrasferibile (non può essere data a qualcun altro), - imprescrittibile (se viene a meno viene a meno anche lo Stato) Esistono limiti alla sovranità: - diritto divino (Re, diritto naturale della legge divina) - Il re non può normalmente privare le famiglie della loro proprietà privata, se non in determinati casi previsti dalla legge. La sovranità è o di uno, o di pochi o di molti. La costituzione mista è una finzione, lo Stato esiste solo se c’è unità al suo interno. Equivoco dello stato misto: misconosciuta la differenza tra la forma di stato e la forma di governo. Lo status civitatis è di tre tipi: Monarchica Aristocratica Democratica -> determina a chi appartiene il potere FORMA DI STATO/FORMA DI GOVERNO La legge (forma di governo) può essere applicata anche da altre persone. La forma di Stato è una, il modo in cui poi si decide nell’organizzare il pratico è a discrezione di ogni Stato. -> La forma di stato determina chi è titolare della sovranità. -> La forma di governo è chi esercita concretamente la sovranità. Fare la legge è compito del sovrano, farla applicare è compito di altri. Migliore forma di stato: monarchia assoluta 5 Migliore forma di governo: armonica, mista. Vede la compartecipazione della gestione della cosa pubblica nobili e plebei. Ai nobili si assegnano le cariche prestigiose, le cariche remunerate sono date ai plebei 6 HOBBES Con le sue opere inaugura la modernità Hobbes è moderno-> arriva all’apogeo dello stato assoluto ma le premesse sono l’uguaglianza e la libertà. L’individuo è al centro del suo pensiero. I diritti degli individuo hanno origine da Hobbes-> tutti gli uomini sono liberi e uguali VITA Nasce nel 1588 e muore nel 1679. Vive la prima rivoluzione inglese che porta alla prima parentesi repubblicana-> vede la prima decapitazione di un sovrano (Carlo I) Opere più importanti: Il leviatano-> scritto mentre si trova in esilio in Francia Filosofo razionalista che voleva fare della scienza politica al pari delle altre scienze naturali partendo dalla realtà psico logica dell’uomo. Hobbes viene percepito dai suoi contemporanei come immorale e democratico perché afferma che nessuno può vantare per propria natura un qualsiasi vantaggio (contro l’aristocrazia) PSICOLOGIA DELL’UOMO l’uomo è animato dalla volontà di desiderare sempre di più, di voler conseguire un potere superiore ai nostri simili di voler sempre più potere, è un desiderio innato, perpetuo e ineliminabile. Lo scopo della vita è continuare a superare gli altri-> volontà Per Hobbes l’uomo è una macchina ma è anche l’unico animale dotato di ragione -> consente all’uomo di capire e comprendere che la vita usata per perseguire desideri è “buttata” ma l’uomo, essendo animale, continua a farlo. L’individuo non ha una conoscenza innata del bene e del male, ma è caratterizzato dalla continua ricerca di soddisfare i propri desideri-> L’uomo ricerca sempre la felicità. -> L’uomo ricerca sempre il potere perché il potere è volubile e crede che cercandone ancora di più riesca a mantenere il potere che ha acquisito. STATO DI NATURA stato puro, isolato, quando non è presente un’organizzazione politica. Per Hobbes, l’uomo ha un diritto generale e assoluto su tutte le cose, è completamente libero e può ricercare tutto quello che vuole, è anche assolutamente uguale, nello stato di natura non esiste nessuna disuguaglianza. l’uomo ha come istinto quello di volersi autoconservare l’uomo nello stato di natura non è solo ma ognuno di essi punta ad avere sempre più potere e autorità sugli altri-> tutti sono nemici di tutti -> si è in una guerra perenne, guerra tutti contro tutti-> impedisce una qualsiasi forma di stabilità -> situazione peggiore immaginabile-> si ha il timore e c’è il rischio perenne di una morte violenta (la peggiore)-> vita animale e di breve durata (misera, solitaria, penosa) Lo stato di natura consiste nel diritto di ognuno a tutte le cose. Necessario abbandonare lo stato di natura-> è possibile perché l’uomo possiede anche la ragione, oltre alle passioni, che è in grado di conoscere le leggi di natura: giustizia equità moderazione pietà… Ogni legge per essere efficace deve avere dalla sua parte anche la spada, nello stato di natura è impossibile applicarle.. Distinzione tra diritto e legge: -diritto: libertà più piena -legge: vincoli che solo un’autorità sovrana può far rispettare -> l’uomo deve comprendere che sia possibile rinunciare a parte del suo diritto, limitare la sua libertà per ottenere pace e sicurezza-> eventualità della pace 7 IL CONTRATTO I due patti di unione e soggezione non sono simultanei in quanto il primo è già presente nello stato di natura. Le persone sono già con-sudditi perché si fanno guidare dalla ragione e rispettano gli altri Nello stato di natura di Locke è già presente il patto di unione-> perché gli uomini convivono tra di loro Il terzo di Locke garantisce diversi elementi ma non è assoluto-> se non garantisce le cose si ha il diritto di abbatterlo Sia la vita, le proprietà, la libertà sono precarie nello stato di natura Manca: - Una legge fissa e convenuta, conosciuta da tutti - Giudice competente e imparziale (terzo) - Forza coercitiva che applichi/faccia valere le sentenze Senza queste tre condizioni la property (proprietà, vita, salute, possessi e libertà) non è garantita Patto di assoggettamento al potere politico-> per garantire le proprietà dell’uomo a tutti -> potere politico fondato sul consenso ma non dato per sempre -> il potere deve garantire i tre diritti naturali-> il terzo, in Locke, è vincolato dal patto -> è revocabile se si agisce contro i diritti fondamentali dei cittadini. Se si esce dallo stato di natura per vedere violata la propria property non ha nessun senso. Il potere politico deriva la propria legittimità dal consenso degli individui e non deve considerarsi assoluto e irresponsabile. La sua natura è di carattere fiduciario. Il potere che si crea è un potere vincolato-> vincolo reciproco -> si da’ il potere a patto che il giudice eserciti i potere in modo conforme alla volontà dei cittadini -> volontà limitata-> il cittadino ha dei diritti che vanno garantiti (Hobbes afferma che il Leviatano è indipendente da questo vincolo-> cessione irrevocabile fino a quando è garantito l’ordine) Le decisioni vanno in base alla MAGGIORANZA-> deve prevalere -> il corpo politico deve stabilire delle norme per tutti -> vincolano tutti gli individui I TRE POTERI Per Locke esistono tre poteri: -legislativo -esecutivo -federativo Potere legislativo Potere supremo che formula le leggi. Deve garantire il bene della società. Deve sottostare solo al potere del popolo. Non può mai essere arbitrario in fatto di vita, proprietà e libertà del popolo. Non può governare con potere estemporaneo-> il potere proviene solo dal popolo. -> liberaldemocratico Il potere legislativo non deve essere sempre in funzione, la formulazione delle leggi non deve essere quotidiana Potere esecutivo Potere che fa valere le leggi, le mette in atto Deve essere nelle mani di un monarca, che deve seguire determinate leggi-> stabilite da altri Il potere esecutivo e quello legislativo devono essere separati, l’esecutivo è subordinato al legislativo ed è responsabile nei suoi confronti. Questo potere è sempre in funzione. 10 Potere federativo Potere della politica estera. Si occupa della guerra e della pace. Affidato al detentore del potere esecutivo Esecutivo e federativo sono divisi teoricamente ma in pratica sono legati tra loro Necessitano entrambi dell’unità di comando. Prerogativa Può essere utilizzata solo in circostanze eccezionali dove si sostituisce alle leggi. Il popolo valuta se l’uso della prerogativa è più o meno appropriato. La prerogativa è stata spesso utilizzata dai monarchi per affrancare il loro potere dai controlli delle rappresentanze popolari. Di solito il popolo accetta tacitamente ciò che fanno i governanti, fino a quando non ritengono che siano stati superati dei limiti. Se il potere non tutela i diritti per i quali sono stati eletti. Cosa possono fare gli individui? RIBELLARSI RIVOLUZIONE Se il potere non rispetta il popolo, il popolo può non rispettare il potere-> stato di guerra Sempre meglio lo stato di natura rispetto ad uno stato tirannico La tirannia non è una forma di governo legittima e il popolo è legittimato ad abbattere il potere costituito. Appello al cielo: non c’è un giudice su questa terra-> rivoluzione Con Locke siamo nella modernità perché si è in un contesto individualistico e materialistico però è presente anche una concezione morale che fonda le sue radici nel medioevo -> il governo che deve garantire i diritti deve essere un governo giusto Il bene comune ha i diritti degli individui-> benessere di una comunità d’individui presi singolarmente Teoria di un governo che deve fondarsi sul consenso degli individui (democratico) e deve essere, nella gestione del potere, moderato. 11 MONTESQUIEU Analizza il liberalismo basato sull’ancien regime. Fautore del governo moderato, libertà e governo costituzionale. Spirito conservatore VITA Nasce nel 1689, durante il periodo del Re Sole Luigi XIV, muore nel 1755 Per diversi anni occupa la carica di presidente del Parlamento di Bordeaux. Protagonista delle teorie di Montesquieu è la monarchia assoluta Opera principale: Spirito delle leggi (1748) ->Obiettivo: indagare lo spirito che anima le leggi dei popoli Montesquieu è considerato uno dei primi sociologi perché vuole analizzare le leggi in base alla vita sociale, culturale, diverse realtà-> intento sociologico LO SPIRITO DELLE LEGGI Opera più famosa di Montesquieu, esce anonima ed è composta da 31 libri. Viene affrontato il problema della decadenza della monarchia francese -> con lo scadimento delle istituzioni, si ha paura che ci sia poi il declino della società e che faccia precipitare la Francia nel dispotismo -> decadenza della monarchia francese = perdita della libertà Montesquieu non elabora modelli teorici di regimi ideali, bensì analizza quelli già esistenti -> metodo storico e comparativo -> da’ visioni generali che poi vengono analizzate nelle storie dei popoli Nell’opera di Montesquieu molti vedono l’origine della moderna scienza politica -> finalizzata alla scoperta scientifica delle cause della varietà delle norme giuridiche e delle istituzioni politiche LEGGI Spirito: le leggi devono essere coerenti con lo spirito Le leggi si possono dividere in tre tipi: - Leggi divine - Leggi Naturali - Leggi Positive Le leggi positive sono suddivise in tre tipi: - Diritto delle genti: analizza i rapporti tra stati - Diritto politico: analizza il rapporto tra governanti e governati - Diritto civile e privato: analizza i rapporti tra individui Il diritto è lo spirito delle leggi che dipendono da considerazioni dello Stato LIBERTÀ Per Montesquieu il principio fondamentale che va perseguito e garantito è la LIBERTÀ. La libertà è: - Fare tutto ciò che le leggi permettono Un individuo può compiere determinate azioni perché sono previste dalla legge. Un uomo è libero quando non è costretto a compiere un’azione che non sia legale. - Tranquillità di spirito che proviene dall’opinione che ciascuno ha della propria sicurezza. -> diritto penale -> deve esistere un governo che abbia forza tale che un cittadino non abbia da temere un altro cittadino-> sicurezza, ordine pubblico La costituzione è il fondamento della libertà dei singoli Montesquieu ha una concezione della libertà PREMODERNA Libertà moderna: Hobbes, luogo in cui non c’è interferenza dello Stato Liberalismo: La libertà è soprattutto la libertà negativa -> luogo dove lo stato non può intervenire con la leggi 12 LO SPIRITO GENERALE E I RAPPORTI FRA LE NAZIONI Spirito di una nazione->Equilibrio fra cause eterogenee. La rottura dell’equilibrio genera la decadenza, la corruzione dello spirito della nazione e il dispotismo-> sbocco senza ritorno -> forma di governo che presenta un governo arbitrario e senza controlli Il diritto pubblico è anche la base del diritto internazionale -> successo della federazione è possibile solo se i singoli Stati hanno la stessa natura e lo stesso spirito Stati dispotici: si isola dagli altri Stati vengono sacrificati i territori di frontiera Forma di governo tipica dei grandi imperi Monarchia: hanno piazzeforti per difendere le frontiere ed eserciti La forma di una monarchia è massima se è di media grandezza Repubblica: È essenziale che sia poco estesa Repubbliche federative: offrono ai singoli Stati confederati una garanzia di libertà La conquista è innaturale Il rapporto fra le nazioni è di pace o di guerra Rapporti commerciali-> fattore di pace -> adatto a Stati liberi ma deve essere regolato da leggi appropriate Europa Montesquieu vede la Francia in un rapporto pacifico con le altre nazioni, ciascuna con il proprio spirito generale, in un sistema di relazioni in cui tutte traggono vantaggio dal contratto con le altre. -> sollecita lo sviluppo di rapporti liberi e pacifici. 15 ROUSSEAU Rousseau è l’autore imprenscindibile quando si parla di democrazia -> spirito conservatore VITA Nasce a Ginevra nel 1712 e muore nel 1778 1749: Rousseau partecipa a un concorso dell’accademia di Digione “se il progresso delle arti e delle scienze abbia contribuito alla corruzione o alla costruzione di costumi” -> vince -> afferma cose antitetiche rispetto alle visioni positive degli illuministi -> il progresso ha corrotto il vero scopo della società La divulgazione scientifica ha prodotto un impegno intellettuale scadente perché si è pensato che gli studi fossero facili e alla portata di tutti. La conoscenza non è facile e non è alla portata di tutti. L’Encyclopedie ha portato le persone comuni a pensare di essere colte. “Liberaci dai lumi” DISCORSO SULL’ORIGINE DELL’ INEGUAGLIANZA L’uomo nasce nello stato di natura, in esso l’uomo era libero e uguale, viveva una vita tranquilla e felice. La natura umana si manifesta in due sentimenti: -amore di se’= consente di fare tutto per la sopravvivenza temperato da un altro sentimento: pietà o compassione verso i nostri simili che vediamo soffrire-> simpatetici -compassione= nella civiltà, quando l’uomo entra nella società, si afferma ancora di più il sentimento di essere simpatetici e l’amore di se stesso diventa un amor proprio, un amore egoistico. Amore che lo allontana da tutto ciò che lo affligge e lo fa soffrire (girarsi dall’altra parte) La ragione e la cultura generano l’amor proprio, l’uomo si allontana sempre di più dalla bontà originaria e dal suo essere autentico e va a identificarsi nel ruolo che gioca nella società. L’ineguaglianza si sviluppa parallelamente agli sviluppi dello spirito umano. Rousseau non vede alcun male nell’ineguaglianza naturale, il male viene dall’ineguaglianza “morale” o “politica”. -> l’ineguaglianza naturale, però, assume importanza sociale-> differenziazioni sociali e rapporti conflittuali Le disuguaglianze sono cristallizzate dalla proprietà privata, fonte di tutti i mali. Le disuguaglianze nascono con la nascita della società-> scontro tra ricchi e poveri ->in una situazione conflittuale di “tutti contro tutti,l’insicurezza e la guerra sono un dato costante. I ricchi fregano i poveri creando un’istituzione (lo Stato) che cristallizza la situazione di conflitto. Patto tra due stati: attraverso un patto si legittimano i rapporti di disparità. Quasi tutte le società si fondano su questo tipo di patto il ricco concede l’onore di servirlo ai poveri in cambio di tutto quello che hanno per il disturbo che gli arrecano. PATTO SOCIALE Patto equo= patto che istituisce una vera unione tra gli uomini Esso non sarà possibile stipularlo da parte delle popolazioni che hanno già organizzato la società sul fondamento dell’ineguaglianza-> corruzione irreversibile È possibile che venga stipulato dalle popolazioni incorrotte e libere. Ogni società è fondata su un patto-> atto volontario deciso all’unanimità che intende risolvere il problema fondamentale-> difesa della persona e dei beni di ciascuno Il patto equo realizza l’uguaglianza e la libertà 16 CONTRATTO SOCIALE Opera di carattere politico perché riguarda l’uomo in tutti gli aspetti sociali e spirituali e ha come obiettivo l’analisi della natura umana e l’individuazione di una forma di convivenza civile che possa consentire a ciascuno di vivere in armonia con se stesso e con gli altri. Corpo politico/repubblica: corpo organico, vale di più rispetto alle singole parti che lo compongono. ha una volontà propria: “io comune”, volontà generale che fa si che si arrivi al benessere della collettività. Il benessere deve essere perseguito da tutti Ha una sua volontà-> volontà generale Attraverso la volontà generale è possibile creare un’istituzione politica giusta solo quando i cittadini sono subordinati ed agiscono solo per il benessere della collettività. Essere liberi: adeguare i propri comportamenti a ciò che persegue l’interesse comune Volontà particolare: l’individuo cerca il proprio personale interesse Volontà di tutti: somma di volontà particolari La proprietà privata viene riconosciuta come base del pensiero politico -> vero fondamento della civiltà civile e degli impegni che i cittadini prendono tra di loro Uno stato può essere giusto solo se esso si fonda sulla proprietà privata Ha un limite: libertà civile La proprietà privata non deve essere eccessiva e tutti devono avere una propria piccola proprietà privata Es. Stato della Corsica: tutti piccoli proprietari, chiuso al commercio estero e tutti vivono in comunità “L’uomo è libero e ovunque in catene” Come si esce dalla situazione d’incatenamento? L’uomo stesso si mette le catene. Il potere politico deve basarsi sul consenso. Deve proteggere e difendere i beni degli individui. “Mediante la quale ciascuno, unendosi a tutti, tuttavia obbedisca solo a se stesso” -> tutti gli associati devono cedere i loro diritti alla comunità di cui sono parte, cioè diamo tutto a tutti e questo impedisce che qualcuno abbia più potere degli altri. -> sotto la volontà generale, corpo politico -> in questo caso si è cittadini, si crea un corpo morale collettivo dove tutti i cittadini fanno parte (≠leviatano) Solo la volontà generale persegue il bene comune. Ha un interesse comune che la unisce-> tendere sempre al benessere della collettività L’uomo naturale è libero quando dipende solo da se stesso, mentre l’uomo civile è libero quando dipende dalla sua nuova volontà, il corpo politico Cedendo la propria libertà essa diventa una libertà civile, da individuo si diviene cittadini -> cambio vantaggioso -> uguaglianza civile -> libertà civile Etica dell’amore di patria-> vale di più la collettività dell’individuo -> si è realmente cittadini e viene meno ogni forma di dipendenza persona -> si hanno diritti e doveri Lo Stato descritto da Rousseau, la repubblica, è una democrazia diretta -> il popolo sovrano si riunisce in assemblea per esercitare direttamente il potere legislativo -> sovranità popolare: -inalienabile -indivisibile -infallibile 17 SIEYES RIVOLUZIONE FRANCESE Liberté, égalité, fraternité -> sancisce la fine dell’ancien regime, dell’aristocrazia La rivoluzione francese nella prima parte si voleva combattere contro l’aristocrazia Dopo tre anni viene sancita la nascita della Repubblica 26 agosto 1789: dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino Eventi 1789-1799: Si intende gli eventi eccezionali avvenuti nel decennio 1789-1792: Monarchia costituzionale Luigi XVI si vede costretto a convocare il 5 maggio 1789 gli Stati generali, assemblea che riuniva tutte le componenti del regno. Erano 3: -alto clero -alta aristocrazia -maggioranza del popolo (terzo stato) SIEYES Il terzo stato, convinto da SIEYES, si riunisce il 7 giugno 1789 -> Siyes è un sacerdote che offri un grande contributo al dibattito prerivoluzionario 1788: Sieyes pubblica l’opera “che cos’è il terzo Stato” Il terzo Stato è una nazione completa, esso rappresenta la Francia. Per essere una nazione completa serve: -proprietà private -funzioni pubbliche -> 17 giugno 1789: il terzo Stato si dichiara assemblea nazionale I 19/20esimi della Francia sono formati dal terzo stato e hanno bisogno di più potere -> il fatto che il terzo Stato non significasse nulla era una “odiosa iniquità” -> è un tutto ostacolato, oppresso -> la Francia senza terzo stato non sarebbe niente, invece senza i privilegiati essa sarebbe tutt Il terzo Stato politicamente non conta niente ed esso vuole diventare qualcosa, vuole essere assemblea nazionale. 9 luglio 1789: assemblea nazionale costituente -> dare nuove istituzioni Inizia la rivoluzione francese La rivoluzione è malvista dagli aristocratici e dalla monarchia Il re tenta di bloccare l’azione dell’assemblea nazionale costituente Quando il re cerca di bloccare la rivoluzione gli abitanti di Parigi prendono la Bastiglia (14 luglio) Il regime del terrore guidato da Robespierre dura da metà del 1792 al 1794, termina per mano di Napoleone e Sieyes. Rivoluzione nata da premesse liberali e parademocratiche-> la Francia diviene una repubblica Il regime del terrore viene considerato un buon regime perché è quello di coloro che volevano distruggere il regime precedente. LA NAZIONE COSTITUENTE Discorso della rivoluzione: Sieyes sostiene il passaggio ad una forma unitaria di rappresentanza politica, espressiva dei reali rapporti di forza esistenti all’interno della società francese-> il terzo Stato ha diritto ad una rappresentanza esclusiva della Nazione Nazione: prodotto di un atto di associazione con il quale individui isolati, viventi sotto leggi di natura, danno vita ad un’unione sociale e la dotano di una volontà comune su basi egualitarie e non esistono leggi positive in grado di vincolare l’azione della Nazione. La Nazione deve dotarsi di vero e proprio corpo politico che sia in grado di agire 20 Costituzione: organizzazione, forme e leggi necessarie alla Nazione per farle assolvere le funzioni alle quali lo si è voluto destinare Leggi: duplice funzione-> regolano l’organizzazione e il funzionamento del Corpo legislativo -> determinano l’organizzazione e il funzionamento di diversi corpi attivi In entrambi i casi sono date leggi fondamentali -> i corpi che agiscono in virtù di esse non possono modificarle Governo: organizzazione politica di natura condizionata e derivata. frutto del diritto positivo e non può cambiare delle condizioni della propria esistenza -> ai francesi spetta l’ultima parola sulla forma di governo per la loro Nazione RAPPRESENTANZA POLITICA Teoria della rappresentanza politica: La volontà della nazione deve essere rappresentata, non si può pensare in tempi moderni alla democrazia diretta. La democrazia rappresentativa non è un surrogato di quella diretta. Il paradigma della modernità è la separazione razionale del lavoro. Chi sta a capo nella rappresentanza devono stare i migliori, coloro che sono istruiti e competenti e si possono dedicare ad essa con continuità. Nell’assemblea rappresentativa la decisione su quale legge deve emergere deve basarsi sul dialogo tra i migliori che pensano e cercano di migliorare la situazione, comprendere la volontà generale. -> processo di deliberazione (della nazione) Democrazia rappresentativa = democrazia dei moderni La nazione non esiste se non nelle azioni dei suoi legittimi rappresentanti Volontà comune rappresentativa: - nessun deputato può essere vincolato dalla volontà dei suoi elettori nell’esercizio delle funzioni rappresentative - una decisione del corpo rappresentativo riunito in assemblea non può essere sottoposta a ratifica popolare Sieyes respinge qualsiasi interpretazione assolutistica della volontà popolare. ASPETTI PROBLEMATICI -> divisione ed esclusione sociale -> espulsione dell’aristocrazia feudale dalla comunità politica -> concezione censuaria dei diritti politici -> apologia della “classe disponibile” che è destinata ad avere il peso della rappresentanza politica -> distinzione tra cittadinanza attiva e passiva “Tutti gli abitanti di un paese debbono godervi dei diritti di cittadino passivo, mentre non tutti hanno diritto di esercitare un ruolo attivo sulla formazione dei pubblici poteri” Sieyes appare convinto che esistano dei soggetti in grado di rappresentare naturalmente la totalità della nazione a prescindere dalla volontà dei suoi stessi componenti -> Napoleone -> sarebbe dovuto essere un governo degli esperti ma si è trasformato in un dominio personale 21 DE GOUGES Nasce in Francia nel 1748 e muore ghigliottinata nel 1793 -> studia come autodidatta TEMI - critica all’oscurantismo del clero - Lotta contro i pregiudizi di ceto e affermazione della libertà e dell’uguaglianza anche a favore delle donne - Riconoscimento dei figli illegittimi - Sostegno del divorzio - Condanna schiavismo e razzismo - Contraria alla violenza-> nega l’umanità degli individui - Avvenimenti della rivoluzione francese DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLA DONNA E DELLA CITTADINA Opera pubblicata nel 1791 e dedicata alla regina. De Gouges critica la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino -> finto universalismo -> valenza prettamente maschile Preambolo De Gouges afferma che la donna dovrà essere artefice in prima persona della propria rinascita e affermazione, senza negare quali siano stati i suoi errori. -> incita le donne affinché si rendano protagoniste della loro liberazione La sua opera consiste nella declinazione al femminile di tutti gli articoli della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino + alcuni sono completamente ripensati in modo innovativo -> le donne devono essere considerate cittadine a pieno titolo -> le donne devono avere gli stessi diritti e doveri e non subire discriminazioni -> diritto alla proprietà individuale 22 BURKE Dublino, 1729-1797 Opere principali: pensieri sulla causa dell’attuale scontento (1770) riflessioni sulla rivoluzione francese (1790) TRA PRESENTE E PASSATO Problema Burke: Burke non ha mai dato una veste sistematica al proprio pensiero, dissemina i principi in un corpus ampio di sue opere. Ci sono diversi approcci interpretativi e non è semplice da comprendere il pensiero del politologo Alla base della politica istituzionale della monarchia britannica c’è un complesso di norme fondamentali di origine consuetudinaria-> principio di legittimazione giuridica fondato sull’immediata autorità dell’antico. -> tradizione Principali idee del pensiero politico di Burke: - le istituzioni sono il prodotto della storia e quindi sono di un livello superiore - la vera saggezza politica consiste nel non pretendere di ricostruire le istituzioni La storia del suo paese è la superiore saggezza -> ordine voluto da Dio al quale gli uomini devono accostarsi -> Burke si oppone a ogni proposta di riforma del sistema britannico -> necessario combattere gli ideali della Rivoluzione francese, ci vedeva una catastrofica negazione dei fondamenti storici di ogni ordine politico e sociale Al centro della concezione politica si pone la convinzione che l’intelaiatura costituzionale della monarchia britannica sia caratterizzata da un’interna dinamica evolutiva, che fa così che essa adatti costantemente le sue istituzioni alle particolari necessità del momento storico. -> conservazione attraverso il cambiamento Dal punto di vista costituzionale si avvia il processo di perfezionamento dell’equilibrio dei poteri nel quale egli identifica la vera specificità del sistema governativo britannico -> difesa della centralità del Parlamento FORMA-PARTITO Burke pone la prima compiuta teorizzazione della moderna forma-partito. Indipendenza della Camera dei Comuni -> possibilità di trasformare la maggioranza parlamentare uscita dalle elezioni in una maggioranza governativa in grado di indirizzare la politica nazionale su obiettivi precisi approvati dal popolo -> dipende dalla possibilità dell’esistenza di legami tra i deputati Sistema di governo fondato sul maturo riconoscimento di una legittima dialettica tra diverse posizioni politiche. partiti= gruppi sorti per promuovere l’interesse nazionale trasmissione della volontà popolare La libertà è ben tutelata solo quando il Governo è sottoposto al controllo del Parlamento e quest’ultimo è sottoposto a quello degli elettori. Visione aristocratica della rappresentanza: i deputati svolgono le proprie funzioni parlamentari in modo del tutto indipendente dalla volontà degli elettori e senza alcun vincolo di mandato-> dare forma all’interesse della nazione -> concezione privatistica della rappresentanza 25 Ciascun membro del Parlamento agisce come un rappresentante dell’intera nazione -> rappresentanza virtuale -> comunione d’interessi che sussiste tra il popolo e coloro che agiscono in suo nome -> rapporto stabile tra esse Burke teorizza un modello di rappresentanza fondato su un elettorato a base censitaria e portatore d’interessi oggettivi e impersonali, indipendenti da quelli dei singoli individui Popolo= insieme di tutti coloro che hanno una proprietà sufficiente a costituire un effettivo contrappeso alla corte CRITICA DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE Nell’opera “Riflessioni sulla rivoluzione francese”, Burke risponde in modo polemico a tutti coloro che avevano accolto con entusiasmo gli eventi in Francia. -> la rivoluzione francese non si può paragonare con la Glorious Revolution inglese Differenza: gli inglesi hanno agito per preservare le loro antiche e incontrovertibili leggi e libertà i francesi hanno agito come se non avessero mai conosciuto la società civile Secondo Burke i diritti che si sono affermati in Francia nel nuovo ordine costituzionale sono tutti principi astratti e del tutto inadatti a regolamentare un ambito complicato come quello dei rapporti politici e sociali. illuminismo= filosofia barbara e meccanica ha smarrito ogni senso del limite e ha finito per dimenticare l’estrema complessità della natura umana Metafisica politica= ideologia rivoluzionaria si fonda sulla rimeditazione di tutti i fattori che la ragione illuministica sembra voler cancellare dalla complessa realtà dei rapporti politici e sociali Il nuovo ordinamento della Francia va condannato per il fatto di aver dissipato da un giorno all’altro un enorme patrimonio di consuetudini e forme istituzionali -> il diritto dell’uomo all’autogoverno è inadatto per la costruzione di un ordine istituzionale stabile -> dall’uguaglianza e dalla libertà assoluta non può che scaturire anarchia che diverrà dispotismo L’aspetto più temibile dell’ideologia rivoluzionaria è la sua tendenza a sovvertire la naturale gerarchia dei valori inscritta nell’ordine sociale in nome di un culto del “talento” individuale. Religione e cavalleria: queste due istituzioni sono in crisi, erano state quelle in grado di dare forma stabile ai fondamenti della civiltà europea-> fine di un’epoca -> Burke fu il primo moderno cantore della Finis Europae 26 Se Burke avesse scritto la sua opera qualche tempo dopo, il suo pensiero non sarebbe stato così innovativo-> scrive in presa diretta e non ad evento concluso -> scrive di getto per giustificare la rottura col suo partito Lo scrive nel 1790, la Francia non era ancora entrata nel periodo del terrore Perché cambiano le guerre rispetto al passato? Le guerre prima erano più corte nel tempo, meno costose e non dovevano mettere a repentaglio la sopravvivenza del proprio Stato. Le guerre dopo la rivoluzione francese sono anche guerre d’ideologie, d’ideali e di esportazione di questi nel resto d’Europa (= mettere a repentaglio i regimi europei)-> diventerà guerra totale, andrà all’estremo Imporre il proprio modello vuol dire distruggere consuetudini, tradizioni, stati e governanti. Da subito Burke non accetta che la rivoluzione francese rompa completamente con la tradizione del paese in cui si è verificata e che distrugga la tradizione passata, contro i principi storici. Le istituzioni politiche sono giustificate da norme fondamentali che sono di origine consuetudinaria e non possono essere distrutte con facilità. Se durano da tanto tempo sono valide perché approvate e legittimate da generazioni. Opinio iuris= che esiste da tempo È solo il tempo che rende legittimo Bue si oppone ai tentativi di coloro che vogliono creare artificialmente po rivoluzionariamente nuovi regimi. Però Burke non è un conservatore altrimenti non giustificherebbe la rivoluzione americana . Rifiuta il volontarismo della rivoluzione-> idea che le persone dovessero scrivere “Bills of Rights” “Diritti dell’uomo e del cittadino” Burke era dell’idea che al sistema francese avesse bisogno di riforme ma non attraverso la cancellazione dei valori del passato. Le riforme necessarie vanno connesse organicamente alla storia di un paese, ovvero le riforme hanno bisogno di tempi lunghi, di un dosaggio sapiente tra vecchio e nuovo. Ritiene che la rivoluzione francese sia una brutta copia della rivoluzione gloriosa inglese. La rivoluzione inglese aveva affondato le sue radici nel costituzionalismo britannico e di tutto quello che era considerato consuetudine. Quella francese aveva fatto tabula rasa del costituzionalismo francese e di tutto quello che era considerato consuetudine. Perché non si paragona la rivoluzione francese alla gloriosa? - Perché la seconda sancisce il risultato delle lotte dalla magna carta alla decapitazione del primo re e l’istituzione del parlamento inglese. - La rottura francese deve fare affidamento solo alla forza materiale Lotta per aumentare il suffragio, per la definizione delle posizioni delle colonie nell’assetto imperiale, per l’emancipazione del potere parlamentare rispetto a quello del re. L’uomo 27
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