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Ungaretti: Vita e Poesia - La Vita di Giuseppe Ungaretti, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Giuseppe UngarettiStoria della letteratura italianaPoesia italiana

Biografia e analisi stilistica di Giuseppe Ungaretti, poeta italiano nato ad Alessandria d'Egitto. la sua infanzia, la formazione letteraria, la partecipazione alla prima guerra mondiale e la produzione poetica. Caratteristiche stilistiche come la brevità, i versi liberi, l'analogia, il linguaggio semplice e il simbolismo sono esaminate. La poesia 'Il Porto sepolto' è presentata come simbolo del viaggio introspettivo del poeta.

Cosa imparerai

  • Come il poeta Giuseppe Ungaretti descrive la sua infanzia e la formazione letteraria?
  • Come la guerra ha influenzato la produzione poetica di Giuseppe Ungaretti?
  • Che caratteristiche stilistiche utilizza Giuseppe Ungaretti nella sua poesia?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 17/05/2022

fra.bev
fra.bev 🇮🇹

4.1

(18)

16 documenti

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Scarica Ungaretti: Vita e Poesia - La Vita di Giuseppe Ungaretti e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! UNGARETTI : LA VITA Giuseppe Ungaretti nasce l'8 febbraio 1888 ad Alessandria d'Egitto dove il padre, di origine lucchese, si era trasferito con la moglie, per lavorare come sterratore il Canale di Suez. Giuseppe avrà sempre un ricordo profondo del deserto che osservava nella sua città d’infanzia. Ad avvicinarlo alla letteratura è l'amicizia con Enrico Pea, giovane intellettuale versiliano che in quel tempo abita ad Alessandria Dove si dedica al commercio. Frequenta egli presso la "Baracca Rossa", un ritrovo per anarchici e socialisti. Lì Ungaretti conosce una varia umanità di transfughi da tutta Europa e affina la sua formazione letteraria, studiando soprattutto i testi di D'Annunzio, Mallarmè e di Baudelaire. Il soggiorno parigino : Nel 1912 si trasferisce a Parigi, per frequentare la facoltà di lettere della Sorbona. Lo scoppio della prima guerra mondiale lo costringe a imprimere una svolta alla sua esistenza: il poeta, che intanto ha pubblicato i primi versi, ospitati nel 1915 dalla rivista futurista "Lacerba", decide di tornare in patria per arruolarsi volontario come soldato semplice. Comincia quella straordinaria e drammatica esperienza al fronte, circondato, dalla morte. Combatte sul Carso e sul fronte francese. In trincea Ungaretti scrive lettere piene d'amore: le poesie entrando a far parte della raccolta il porto sepolto. Il primo dopoguerra : Al termine del conflitto, Ungaretti torno a Parigi in qualità di corrispondente del Popolo d'Italia, il giornale fondato da Benito Mussolini. 1919 si unisce ai fasci di combattimento. Il ritorno all’ordine : Nel 1920 sposa una giovane ragazza francese, dalla quale ha due figli Annamaria e Antonietto. Nel 1921 si trasferisce a Marino (Roma) e collabora con il ministero degli affari esteri e nel 1928 Ungaretti si converte al cattolicesimo. Nel 1936 si trasferisce con la famiglia San Paolo del Brasile, accettando ragazze però di lingua e letteratura italiana che gli viene offerta dalla Luca l'università.quello trascorso in Sudamerica è un periodo funestato dai lutti familiari: perde il fratello Costantino, due anni dopo il figlio Antonietta. Torna in Italia nel 1949, quando prende servizio come docente di letteratura italiana moderna e contemporanea presso Università la sapienza di Roma. La morte : Nel 1970, durante un soggiorno a New York, è ricoverato in clinica per una broncopolmonite. Rientrato in Italia, si stabilisce a salso maggiore per curarsi, ma la sua forte fibra ormai stanca. Recatosi a Milano per alcuni controlli medici, muore nella città lombarda nel giugno di questo stesso anno. I GRANDI TEMI Nella sua poesia i cui temi principali sono: la guerra, la memoria, l'allegria, la solidarietà e il dolore. A commento dei suoi primi versi, Ungaretti scrive che l'ambizione più grande di un poeta è "quella di lasciare una sua bella biografia". Possiamo dire che anche Ungaretti accoglie largamente in tutta la sua produzione il racconto e la riflessione autobiografici, dalla tragica concretezza dell'esperienza vissuta al fronte fino agli ultimi anni di vita. La nostalgia delle persone lontane, il dolore sperimentato in prima persona costituiscono i temi di un continuo interrogarsi sulla vita. Ungaretti ricorre spesso alla metafora del viaggio: la sua meta immaginario consiste nella scoperta della condizione elementari dell'uomo, grazie a uno scavo nell'interiorità, per attingere alla più profonda realtà dell’io. Non a caso, nel 1942 decide di riunire tutta la propria opera sotto il titolo di "vita d'un uomo". La sua infatti vuole essere un'autobiografia non soggettiva, ma allegorica, vale a dire la narrazione esemplare di un essere umano che sfrutta la propria vicenda come un'occasione per riflettere sui grandi temi universali. CARATTERISTICHE STILISTICHE Ungaretti utilizza alcuni elementi che caratterizzano fortemente il suo stile: • Brevità —> disgrega i versi tradizionali in brevissimi versicoli , dove le parole si trovano spesso isolate • versi liberi • frequente uso dell’analogia —> inteso come illuminazione istantanea, conoscenza profonda e segreta del tutto • linguaggio semplice di essenziale • simbolismo nelle parole • abolizione della punteggiatura • rivoluzione dell'ordine sintattico delle frasi. • Centralità dell'esperienza in trincea • Senso di appartenenza alla specie umana e attaccamento all’esistenza • Universalità del dolore sentimento di fratellanza • Poesia come strumento per comprendere la sofferenza dare consolazione • Isolamento della parola Linguaggio : Il linguaggio poetico di Ungaretti è essenziale: i versi sono brevissimi, spezzettati.Molto significativa è in questa lirica l'assenza totale della punteggiatura, come nel suo stile ermetico: la lingua nuova della poesia novecentesca si libera dalle regole del linguaggio tradizionale; il discorso, che un tempo era affidato alla sintassi e alla punteggiatura, è ora comunicato anche attraverso il silenzio degli spazi bianchi. Figure retoriche : Nel verso 1 «vi arriva» si intende al porto sepolto, che è poi il titolo del canto. Anafora = "e poi" "e li" (vv. 2-3). Anafora = "di cui è stata" e "di inesauribile" (vv. 4-7). Metafora = "torna alla luce" (v. 2). Ossimoro = "nulla / di inesauribile" (vv. 6-7). Enjambements = vv. 1-2; 2-3; 4-5; 5-6; 6-7. Spiegazioni parole : 1. Vi: è riferito al titolo, al porto sepolto; secondo la leggenda, un antichissimo porto era sepolto sotto Alessandria d'Egitto, dove Ungaretti era nato. 2. Disperde: dopo aver scritto la sua poesia, il poeta la legge agli altri, la comunica. Il verbo esprime un'idea sia di gratuità sia di sperpero. VEGLIA Scritta il 23 dicembre del 1915 e tratta dalla raccolta "L'allegria".È una poesia che parla di una situazione in cui il poeta in veste di soldato si ritrova vicino al compagno caduto in guerra e ne vede gli effetti della morte. Analisi del testo : METRICA: versi liberi, in due strofe di lunghezza diversa. Livello sintattico: assenza della punteggiatura e prevalenza della coordinazione. Livello fonetico: c'è una prevalenza di doppie che costituiscono suoni aspri: nottata, buttato, attaccato. Questa prevalenza di doppie c'è per sottolineare l'assurdità della guerra che è causa di morte. La scelta delle parole scabre, essenziali poiché l'autore è costretto a vivere in mezzo ai morti. Questa poesia indica che ogni uomo ha diritto alla vita. Temi: l'insensata brutalità della guerra - l'amore per la vita, malgrado tutto. Il tema della lirica è racchiuso nel titolo: la veglia è sia il senso interminabile del tempo trascorso accanto al cadavere del compagno, sia l'atteggiamento di fraterna partecipazione a quello strazio, dunque la "veglia funebre". Il primo significato è illustrato dalla prima strofa della poesia. Dominano in essa immagini di crudo realismo, sottolineato da versi- parola (massacrato-digrignata-penetrata): essi costringono brutalmente il lettore a urtarsi con il disfacimento e la morte. L'uso dei participi (ben cinque) e il ricorso frequente al gruppo consonantico -tt- creano un ritmo aspro, secco duro. Il successivo spazio di silenzio (lo stacco tra le due strofe) serve al poeta per scendere fino al fondo del proprio animo. Segue la seconda, breve strofa: proprio la guerra consente di cogliere il senso più profondo e il valore dell'esistere umano; il poeta proclama quindi: Non sono mai stato / tanto / attaccato alla vita. Ci sono due campi semantici: della morte e della vita. • Le parole del campo semantico della morte: massacrato, bocca digrignata, congestioni delle sue mani. • Le parole del campo semantico della vita: plenilunio, lettere piene d'amore, vita. Figure retoriche : Allitterazione della "t" = intera, nottata, buttato (vv. 1-2). Assonanza "a, o" = corricato, vicino, compagno, morto, bocca (vv. 2-5) Vv. 14,15,16 climax discendente Metonimia : con la congestione delle sue mani (vv. 8-9). Il poeta dice la "congestione delle sue mani" e non "le sue mani congestionate". Metafora=  penetrata nel mio silenzio (vv. 10-11). È presente la percezione tattile e uditiva. Enjambement: vv. 1-2; 2-3; 3-4; 4-5; 5-6; 6-7; 8-9; 9-10; 10-11; 12-13; 14-15; 15-16. I FIUMI I fiumi di Giuseppe Ungaretti è un componimento del 1916 che compare per la prima volta nella raccolta L’allegria del 1931. In questa poesia Ungaretti rievoca i propri ricordi personali, i fiumi che hanno fatto parte della sua vita e che l’hanno attraversata. Rappresentano la Nascita, infanzia, adolescenza e, infine, la guerra: quattro sono i fiumi che il poeta associa a queste quattro fasi della sua vita. I fiumi è una poesia circolare, divisibile in quattro parti: • Nella prima parte il poeta è seduto durante la notte, si riposa e fissa la luce della luna; in questo momento romantico scaturisce la riflessione sulla sua vita. • Nella seconda parte della poesia il poeta si classifica come solo e unico superstite. Ungaretti si immerge così nel fiume (rievocazione al momento del battesimo, invocato come una sorta di rinascita). Tornando poi vicino ai suoi vestiti, che definisce “sudici di guerra”, si scopre come un abitante del deserto e si prostra per riceverlo. Di tutti i fiumi è proprio l’Isonzo quello in cui il poeta si riconosce fino in fondo e quello che gli fa capire come sia una piccola parte del tutto e dell’immenso universo. • Nella terza parte della poesia il poeta ripercorre le fasi del suo passato prima della guerra, utilizzando quei fiumi che le rappresentano così come l’Isonzo rappresenta la sua vita in guerra. Così il Serchio rappresenta le sue origini; il Nilo, invece, parla dell’infanzia e della prima giovinezza dell’autore; la Senna rappresenta Parigi, la città dove Ungaretti ha studiato e ha compreso che sarebbe diventato poeta; l’Isonzo, infine, che riporta al presente e all’autore che, pur se in guerra, riesce immergendosi a vivere un attimo di felicità. • Nell’ultima parte della poesia, Ungaretti torna al presente pieno di nostalgia e tristezza, paragonando la sua vita alla corolla di un fiore, resa precaria dall’idea della morte che può sempre affacciarsi, soprattutto vivendo in guerra. Analisi : la poesia ha un forte contenuto autobiografico; la sintassi è frammentata in unità minime (i “versicoli”). non presenta uno schema metrico definito. Si compone di 15 strofe ciascuna di diversa lunghezza, di versi liberi sciolti. Figure retoriche : • Enjambements: sono numerosissimi, a causa della sintassi particolarmente frammentata dell’intera poesia, tanto che alcuni versi sono composti esclusivamente da una parola o due parole. • Anafore: “questi”, “questo”, “questa” (anafora con polittoto ai vv. 45, 47, 52, 57, 61, 63).
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