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appunti seminario di schedatura, Appunti di Storia dell'Arte Moderna

appunti seminario di schedatura di storia dell'arte moderna prima parte secondo semestre 2023

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 23/08/2023

annabertu
annabertu 🇮🇹

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Scarica appunti seminario di schedatura e più Appunti in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! SEMINARIO DI SCHEDATURA DI STORIA DELL’ARTE MODERNA 1518, Lettera di Raffaello a Leone X. Edita per la prima volta nel 1733 pubblicate tra opere volgari e latine di Baldassare di Castiglione. 4 luglio 1799 fu oggetto di dissertazione da parte di abate Francesconi che vuole attribuirla a Raffaello d’Urbino. Diventa caposaldo per legislazione. Raffello gira per le vie di Roma cercando di trarre piante Roma antica e si accorge quando questi monumenti siano in prede alla cupidigia di moderni mecenati. Lanciano un grave grido d’allarme. La città antica degli imperatori diventa città dei papi. Di questi edifici grandiosi non ci è rimasto che le ossa. Noi ci lamentiamo dei barbari, ma in realtà colpa dei padri (papi, cardinali) che dovevano difenderla e che hanno contribuito a distruggerla per la loro cupidigia. “Quanta calce si è fatta di statue e altri ornamenti antichi”: tutti quei marmi antichi usati anche per fare la calce della nuova Roma. Raffaello diventa primo soprintendente alle antichità della storia. Legislazione è esigenza di molti stati preunitari: Granducato di Toscana, Stato pontificio, Repubblica di Venezia. Granducato di Toscana  Deliberazione del 24 ottobre 1602: si fa un elenco di 18 grandi artisti le cui opere non possono uscire dal territorio del Granducato. La loro estrazione sarebbe stato danno per patrimonio nazionale. Gli artisti sono: Michelangelo Buonarroti, Raffaello, Andrea del Sarto, Michelino (pittore senese), Rosso Fiorentino, Leonardo, Pontormo, Tiziano, Salviati, Bronzino, Filippo Lippi, Correggio e Parmigianino. Stato pontificio Nel 1700 vengono pubblicati una serie di editti per bloccare l’esportazione e la vendita di statuaria antica a collezionisti e turisti del grand tour.  1704 – editto Spìnola. Periodo del pontificato di Albani che restaura alcune basiliche dell’antichità (San Clemente) e attento al mantenimento delle vestigia del tardo antico (allestisce diversi musei), attento a salvaguardare momenti della storia, della cristianità. Editto tutela diverse tipologie di oggetti: pitture (murali delle catacombe, case romane), stucchi, mosaici e altre antichità che si trovano nelle cave, iscrizioni antiche, scritture e libri manoscritti. Spinola era un cardinale camerlego.  1820 – editto Pacca: disposizioni importanti su scavi. Inventariare tutte le cose che si trovano in uno scavo, creazione di commissione permanente di vigilanza, organo deputato allo studio e tutela patrimonio artistico. Antichità sacre e profane, le belle arti e quelli che li professano, chiese su tutto lo stato ecclesiastico. Parla di Oggetti d’arti. Repubblica di Venezia  1773 – il consiglio dei 10 dispone che venga stilato elenco dei dipinti più illustri di artisti veneziani con scopi di tutela e manutenzione, opere presenti all’interno di edifici pubblici non i beni privati. (atteggiamento liberistico). Zanetti redige questo catalogo con obbligo 1 ogni 6 mesi di validarlo segnalando eventuali abusi, disordini. Si crea laboratorio pubblico di restauro affidato a Pietri Edwards. Esperimento molto moderno. Molto simile a attuale situa inglese (se un privato vuole vendere opera lo può fare). 1861 – Unità d’Italia. Problema prioritario era riorganizzazione burocratica. All’indomani si mantengono in vigore leggi stati preunitari in materia di tutela. 1866 – Creazioni di commissione consultive belle arti che fanno capo al ministero della pubblica istruzione e che dovevano dare pareri al governo per conservazione dei monumenti e compilare un inventario degli oggetti d’arti conservati in edifici pubblici sacri o profani o esposti al pubblico in edifici privati. Termine “inventario” elenco con poche informazioni. Volontà di creare una catalogazione massiva sommaria con carattere descrittivo con diverse voci (descrizione, misure, presenza di iscrizioni, autore o epoca, proprietà e stato di conservazione, luogo di esposizione). Queste schede dovevano essere firmate da parte dei proprietari e consegnati al sindaco o a chi altro abbia interesse. Tra maggio e luglio del 1861 due storici d’arte, Cavalcaselle e Morelli, padri fondatori della moderna catalogazione inviati dal ministro de Santis, ministro pubblica istruzione, a redigere schede di catalogo in Umbria e nelle Marche di tutti dipinti fino alla fine del 1500. Motivazioni: storico scienziato che deve essere distante dall’evento che studia; pregiudizio su cultura barocco. Cavalcaselle pubblica due anni (1863) dopo un testo intitolato Sulla conservazione dei monumenti e degli oggetti d’arte e sulla riforma dell’insegnamento accademico dove suggerisce di: - Preparare cataloghi dei musei - Censire il patrimonio pubblico - Redigere speciale inventario di opere in mano dei privati 1871 – Legge dichiara il fallimento dello stato che non è stato in grado di uniformare legislazione. Art. 5: valgono ancora le leggi preunitarie. 1874 – Ministro Cantelli istituisce commissioni provinciali conservatrici dei monumenti e delle opere d’arte incaricata di compilare un inventario di tutti i monumenti e oggetti d’arte esistenti nella rispettiva provincia. Si capisce che lo stato centrale da solo non ce la fa. Intento di sistematizzare patrimonio anche con legge del 1874 fallisce, unica eccezione inventario del Friuli. 1884 – decreto Ministro Coppino, Monumenti nazionali: Crea figure di delegati regionali con compiti di stilare elenco dei monumenti nazionali dall’antichità fino al XVII secolo. Esclusi dipinti e sculture. 1888 – Arriva a Roma di figura chiave per la storia della tutela: Adolfo Venturi (fondatore della prima cattedra di storia dell’arte a Roma) che ha cominciato come ispettore alla galleria estense di Modena. 2 La scheda redatta con tre gradi di approfondimento. La scheda è un atto amministrativo. Forma più rapida di catalogazione: livello inventariale. Definire il tipo di scheda TSK (circa 30 tracciati). Ciascuna tipologia ha tracciati diversi:  Beni mobili: numismatici, reperto archeologico, tabella materiali, reperti antropologici  Beni immobili: sito archeologico, saggio stratigrafico, monumento/complesso archeologico  Settore architettonici e ambientali: architettura, parchi  Beni naturalistici: botanica, mineralogia, petrologia, planetologia, zoologia, paleontologia  Beni etnoantropologici: demoetnoantropologici materiale, immateriale (tradizioni popolari, ricette di cucina, canti, tradizioni orali) Settore beni storici e artistici:  Scheda OA: oggetto d’arte  Scheda D: disegno  Scheda NU: beni numismatici  Scheda S: stampa  Scheda MI: matrice di incisione  Scheda F: fotografia  Scheda OAC: opere d’arte contemporanea (viedoarte, installazioni, performance, polimaterici, ecc…)  Scheda STS: beni storico scientifici  Scheda PST: patrimonio scientifico e tecnologico  Scheda SMO: strumenti musicali, organi Un’opera sotto i 70 è contemporanea a tutti gli effetti. La scheda è costituita da un tracciato che consente la strutturazione dei dati (inserire elementi conoscitivi dell’oggetto). Un’opera la si conserva solo dopo averla conosciuta, studiata. Per riempirlo abbiamo a disposizione delle norme di compilazione redatte dall’ICCD. Alcuni campi dei tracciati di scheda sono liberi, altri hanno un vocabolario che può essere chiuso (elenchi dei termini che non possono essere modificati o implementati) o aperto (elenchi di termini che possono essere modificati e incrementati indipendentemente dalla versione di normativa in cui vengono utilizzati, mediante attività coordinate dall’ICCD).  Esempi Vocabolario chiuso: tipo di scheda (TSK), codice della regione (NCTR), stato di conservazione (STCC: buono, cattivo, mediocre, discreto)  Esempi vocabolario aperto: definizione dell’oggetto (OGTD). Per definire oggetto c’è un tesauro (grande vocabolario corredato da fotografie). 5 Nel momento della definizione dell’oggetto si deve scegliere tra:  Oggetto semplice: chiuso in se stesso  Oggetto complesso: oggetti compositi. Per questa tipologia si fa una scheda madre in cui descrivo oggetto nella sua totalità e schede figlie tante quante sono le parti che compongono l’oggetto complesso. Presentano cioè delle gerarchie, una struttura verticale. Per quanto riguarda il numero di catalogo generale (NCTN) è univoco ed è quello della madre, che andrà ripetuto in tutte le schede figlie con livelli diversi (Madre 01, 02, 03…). Si usa ad esempio per polittico, monumento funebre. Ci sono però degli oggetti che sono funzionali o formali (dipinto con sua cornice). No struttura gerarchica, verticale bensì orizzontale (ROZ) ovvero gli oggetti hanno uguale valore o importanza. Ognuna ha un numero di catalogo univoco. Per legarle, nel campo ROZ scelgo uno dei due numeri di catalogo come numero di riferimento e lo utilizzo sia per la sua stessa scheda sia per la scheda dell’oggetto in relazione. Normative ICCD Prima di ogni sezione, paragrafo della scheda si trovano tavole sinottiche:  campi  definizione  LUN sta per lunghezza e indica il numero di caratteri che si possono scrivere in quel campo, RIP sta per ripetitività che consente di essere più precisi (bibliografia, fotografie; ecc…)  OBB sta per obbligatorietà (asterisco rosso significa OBB assoluta, nero tra parentesi significa OBB di contesto)  VOC sta per vocabolario che abbiamo a disposizione (chiuso, aperto oppure campo libero), VIS sta per visibilità, visualizzazione riguarda la postproduzione della scheda (l’ente che la tutela può chiedere di non rendere visibile determinati campi). Esiste un sito della CEI che ha portato avanti una campagna di catalogazione parallela a quello dello stato. Altissimo grado di tutela, valore basso di visualizzazione. LIR – ci sono 3 livelli di ricerca: 1. Inventariale, I – scheda con poche info 2. Precatalogo 3. Catalogo – scheda molto approfondita I CAMPI DELLA SCHEDA - *TSK – Tipo di scheda: nel nostro caso OA (oggetti d’arte) - *LIR – I, P o C - *NCT – si compone del codice regionale a cui fa seguito numero di catalogo generale univoco assegnato dall’ICCD (codice univoco si crea premettendo a questo numero progressivo il codice della regione) (domanda esame) 6 - *ESC – ente schedatore: quello che fa materialmente la scheda ovvero sovrintendenza o enti riconosciuti da ICCD che possono promuovere campagna di catalogazione (regione, istituto del ministero, biblioteca, ecc). Ogni ente ha un codice. - *ECP – ente di tutela competente sull’oggetto (ESC e ECP possono essere uguali) - EPR – ente proponente che propone la campagna catalografica (UNESCO, ecc) RV – Relazioni (semplice o complessa) Obbligatorietà di contesto. I campi della scheda possono rimanere vuoti Scheda madre: numero-0 Scheda figlia: numero-1 ROZ – scheda di altre relazioni (orizzontali) *OG – Oggetto Lunghezze sono più lunghe, ci sono ripetitività e obbligatorietà. - *OGTD – Definizione - OGTT – Tipologia (un oggetto può non avere tipologia, guarda tesauro) - OGTV – Identificazione (serve a specificare configurazione strutturale) - OGTN – Denominazione (indicare nome storico o tradizionale del bene) - OGTP – Posizione (legata al bene complesso, al rapporto gerarchico, serve individuare posizione oggetto all’interno del gruppo. Si attiva quando ho scheda figlia) - QNT – QUANTITA’ - SGT – SOGGETTO - SGTI – Identificazione (dare in modo discorsivo, descrizione discorsiva del soggetto) - SGGT – Titolo (è quello tradizionale) *LC – Localizzazione - PVCS – Stato (indicare solo se non è Italia) - Località è un ulteriore specifica ma non è obbligatoria - *LDC – Collocazione specifica: questa categoria non ha obbligatorietà tranne lo spazio viabilistico, la strada (non obbligatorio dire chiesa o palazzo perché potrebbe essere in uno spazio aperto) - LDCT– Tipologia (chiesa, palazzo, museo, ecc) - LDCS – Collocazione specifica oggetto all’interno del contenitore. Separare con slash UB – Dati patrimoniali - UBO – Ubicazione originaria (vocabolario chiuso: si può riempire con due sigle, OR originaria e SC sconosciuto: oggetto non si sa dove stava prima), è alternativo al campo TCL (se so che oggetto prima di stare su altare tale chiesa era nella cappella palazzo Rucellai, UNO lascio vuoto e inserisco campo TCL cioè altra localizzazione) se più localizzazioni vanno in ordine cronologico, dalla più antica alla più recente. 7 fondamentale per far capire cosa fare su quell’oggetto. Vocabolario chiuso con solo 4 campi: buono, discreto, mediocre e cattivo. STCS - INDICAZIONI SPECIFICHE: Si può spiegare perché abbiamo giudicato un oggetto discreto piuttosto che buono ecc. Posso dire qui quali sono le criticità dell'opera. RS - RESTAURI E ANALISI RST - RESTAURI: Campo ripetitivo, l’oggetto può aver avuto più restauri nel corso del tempo. Lo storico dei restauri è importante per certe opere. Non ci sono obbligatorietà di contesto. Quello che sarebbe importante è dire chi ha fatto il restauro, se c’è un finanziatore, e chi è l’ente responsabile che ha curato la campagna di restauri. Ente responsabile che è la sovrintendenza. DA - DATI ANALITICI: Devo dare obbligatoriamente la descrizione formale dell’oggetto, obbligatoria la codifica iconclass, e le indicazioni sul soggetto. Campo importante perché possiamo indicare tutto quello che è relativo alle ISCRIZIONI e STEMMI, EMBLEMI E MARCHI. Hanno solo obbligatorietà di contesto (l’oggetto può non avercela l’iscrizione), ma se ce l’ha devo riportare la tecnica di scrittura, la posizione dell’iscrizione all’interno dell’oggetto, e poi la trascrizione dell’iscrizione. Dello stemma devo dire la classe di appartenenza, la posizione dello stemma all’interno dell’oggetto e la descrizione. NSC - Notizie storico-critiche (se non mi bastano i caratteri le continuo e termino nel campo Osservazione premettendo che è NSC continuazione). Devono essere comunque considerazioni calibrate su quell’oggetto specifico. DESO - Descrizione tipologica e morfologica dell’oggetto, non devo entrare nell’analisi stilistica e iconografica. DESI - La Codifica Iconclass è un codice che identifica il soggetto rappresentato. DESS - la descrizione del soggetto è strutturata, cioè devo scomporre l’iconografia attraverso alcuni campi, individuo i personaggi, gli attributi, l’abbigliamento, l’arredamento, oggetti che interagiscono. Per ciascuna categoria devo indicare (personaggi: indico i personaggi in fila separandoli con; finito l’elenco dei personaggi metto punto e apro nuova categoria. Attributi: (San Giovanni)…. (San Donato). Paesaggio: ….. .) 12.05.2023 Incontro con restauratrici dell’Opificio delle pietre dure Porte sante, scultori di fine 800 e inizio 900, lavoro ritrattistica. Arte cimiteriale settore molto particolare. Compilano scheda di restauro che riguarda l’intervento. GR (gabinetto restauro). Scheda che prevede tanti campi aperti. Scheda GR trasmessa all’ente proprietario dell’opera. Tre cartelle di immagini prima, durante restauro. Scultura in bronzo ha più autori. Indicare marchio fonderia. Campo autore è ripetitivo. Testo: il bronzo alle porte sante. tante fonderie avevano conduzione di tipo familiare. Campo materia e tecnica. Meglio essere generici che entrare nel dettaglio. Preferire la lega. Colori e effetti di superficie sul bronzo. 10 STC stato di conservazione: spesso nelle indicazioni specifiche sono segnalati come problemi cose che sono difetti di fusione e quindi non vanno messe. Spesso ci sono linee, fratture sono derivate dalla fusione. Spesso incrostazioni bianche sono terra di fusione che non è stata rimossa. Lega 9010 90% rame 10% di… si chiama lega di rame perché elemento maggiore Lavaggio con acqua di resina. 11
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