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appunti semplici sulla poesia lavandare, Appunti di Italiano

appunti semplici sulla poesia Lavandare di Pascoli

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 21/04/2021

claudia-quartararo
claudia-quartararo 🇮🇹

2 documenti

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Scarica appunti semplici sulla poesia lavandare e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! LAVANDARE (PASCOLI) • Una delle poesia più famose di Pascoli è lavandare, scritta fra il 1892 e il 1894; • È collocata nella raccolta Myricae. • “Nel campo mezzo grigio e mezzo nero resta un aratro senza buoi che pare dimenticato, tra il vapor leggero. E cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare con tonfi spessi e lunghe cantilene: Il vento soffia e nevica la frasca, e tu non torni ancora al tuo paese! quando partisti, come son rimasta! come l’aratro in mezzo alla maggese.” • Si tratta di due terzine, in collegamento tra di loro attraverso la rima tra il secondo verso di entrambe terzine (pare; lavandare); ed una quartina in cui le rime sono alternate (frasca; paese; rimasta; maggese). • I versi sono endecasillabi (struttura madrigale). • È interessante che da un punto di vista delle rime, che le rime non sono soltanto quelle precedenti, ma ci sono anche delle rime interne: per esempio: al verso 5 “lo sciabordare delle lavandare” dove è presente la rima in -are che serve a sottolineare i tonfi spessi che fanno le lavandaie. • Possiamo notare che la seconda terzina, oltre ad avere come la prima in rima il primo ed il terzo verso (viene; cantilene), è poi in assonanza (forma di rima imperfetta, che si ha quando in due o più versi, le parole terminali contengono le stesse vocali), con le rime della quartina (viene e cantilene sono in assonanza con paese e maggese); questo stabilisce una continuità fra le terzine e la quartina. Pagina di 1 3 • Nella prima strofa troviamo un impressionismo (formato da dettagli che si susseguono senza una gerarchia) particolarmente visivo, in primo piano viene un campo non arato completamente ma arato a metà e quindi mezzo grigio e mezzo nero; poi abbiamo un altro dettaglio: un aratro senza buoi, cioè un aratro abbandonato, infatti dopo si dice “che pare dimenticato”. Però il fatto che si dica dimenticato invece di abbandonato, introduce in questa visione oggettiva il senso soggettivo della perdita, del lutto, di una cosa che è stata abbandonata, che è stata lasciata lì. • Inoltre questa vista, una vista di privazioni, che da un’impressione di abbandono, di qualcosa di incompiuto (“mezzo grigio e mezzo nero”), qualcosa di irrealizzato, questa serie di impressioni (“aratro senza buoi”) non sono nette, come per esempio avrebbe fatto Carducci, ma sono immagini annebbiate, perchè tutto avviene in mezzo al “vapor leggero” della nebbia; • Il tema della nebbia, che proibisce di vedere limpido, è tipico di Pascoli; da un elemento di soggettività forte a questo impressionismo, nel senso che la rappresentazione è solo apparentemente veristica, infatti abbiamo un bozzetto dove troviamo questo campo mezzo arato, questo aratro abbandonato, le lavandare che intonano delle cantilene, e tutto questo sarebbe molto veristico ed è veristico anche il documento umano rappresentato dall’ultima quartina, dove Pascoli cita dei canti popolari marchigiani, quindi cita dei documenti storici (questo rifarsi a dei documenti stoici era tipico del verismo), tuttavia però qui non siamo nel campo del verismo poiché l’impressionismo si colora di forte soggettività. • IMPRESSIONISMO SIMBOLICO: cioè siamo nel campo del simbolismo. “Il campo mezzo grigio e mezzo nero” “l’aratro senza buoi, che sembra dimenticato”, tutti questi sono dei simboli che hanno un valore soggettivo e non solo un valore oggettivo. • Nella seconda strofa si passa da un impressionismo visivo ad un impressionismo uditivo “e cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare”; • Sciabordare è in rima anche con pare nel secondo verso della prima terzina e ritorna poi la R unita a vocale: come in PARE, GORA (questa parola riprende anche leggere, nella R intervocalica). Troviamo una rete di suoni affini. • IMPRESSIONISMO UDITIVO: serve a sottolineare i suoni, come il rumore dei panni sbattuti e le lunghe cantilene delle lavandare che lavano i panni alla gora (ruscello). Pagina di 2 3
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