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Appunti slide riassunti registrazioni, Dispense di Diritto Amministrativo

Che cos’è il diritto amministrativo la costituzione e fonti del diritto interesse legittimo e diritto soggettivo l’organizzazione della pubblica amministrazione provvedimenti amministrativi procedimento amministrativo contratti

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 22/11/2023

francesca-guida-22
francesca-guida-22 🇮🇹

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Scarica Appunti slide riassunti registrazioni e più Dispense in PDF di Diritto Amministrativo solo su Docsity! INDICE Parte generale (circa 30 ore): i. l'ordinamento giuridico e le fonti del diritto; ii. il diritto amministrativo; iii. la nozione di pubblica amministrazione; iv. i principi generali del diritto amministrativo; v. l’organizzazione amministrativa e il personale delle pubbliche amministrazioni; vi. l’attività amministrativa; vii. il procedimento amministrativo; viii. il provvedimento amministrativo; ix. la trasparenza amministrativa e il diritto di accesso ai documenti amministrativi; x. i contratti dell’amministrazione; xi. la responsabilità dell’amministrazione e dei dipendenti pubblici. Diritto Amministrativo Cos’è? È la branca del diritto pubblico che ha per oggetto l’organizzazione della pubblica amministrazione e l’attività amministrativa (funzioni e compiti della PA) Il diritto amministrativo, cosa riguarda? - Riguarda in particolare i rapporti che la pubblica amministrazione instaura con i soggetti privati nell’esercizio dei poteri che gli sono conferiti dalla legge per la cura degli interessi della collettività. Tali regole devono garantire il perseguimento dell’interesse pubblico, laddove possibile contemplandolo con l’interesse dei singoli cittadini ma se, necessario garantendo che il pubblico interesse comunque prevalga su quello dei singoli. cittadini (sicurezza pubblica, difesa militare...) - Funzioni del benessere : hanno destinatari determinati. Riguardano la sanità, l’igiene pubblica, l’istruzione, … - Funzioni attinenti al lavoro: consistono in attività volte a favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, in ispezioni per verificare il rispetto della disciplina in materia, sostegno al reddito in caso di licenziamento. - Funzioni attinenti alla cultura e all’informazione 🡪 funzioni in materia di università, beni culturali, arte, editoria, … compito delle amministrazioni è garantire le condizioni affinchè la cultura possa liberamente svilupparsi. - Governo del territorio: funzioni relative all’urbanistica, alla circolazione stradale, alla tutela dell’ambiente. Compito dell’amministrazione è garantire la conservazione e l’uso equilibrato delle risorse naturali. - Servizi pubblici: inerenti all’energia elettrica, ai trasporti, all’acqua…. Si tratta di attività private svolte in forma di impresa: il ruolo delle amministrazioni non consiste nell’erogare il servizio ma nell’imposizione di regole e controlli affinché siano soddisfatti gli interessi pubblici. - Disciplina dell’economia (agricoltura, caccia, pesca, turismo, tutela dei consumatori, …) Le funzioni delle p.a. consistono innanzitutto nel controllo sul corretto svolgimento dell’attività d’impresa, a tutela dell’interesse pubblico. Tale controllo può essere preventivo (autorizzazione) oppure successivo (ispezioni…) Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni è regolato dal decreto 165-2001, per accedere a un lavoro pubblico si fa tramite concorso per garantire il principio di imparzialità amministrativa L’istruzione è pubblico perché nel nostro sistema costituzionale esistono norme che dicono che l’istruzione deve essere garantita dallo stato, l’istruzione e la salute sono prestazioni che lo stato eroga per soddisfare le richieste dei cittadini La nascita del diritto amministrativo Si colloca nell’Europa continentale a inizio 800, a seguito di rivoluzioni (come quella francese del 1789, rivoluzione borghese…) si sente l’esigenza di assoggettare a regole l’attività finalizzata al perseguimento dell’interesse pubblico. Si passa da una concentrazione dei poteri in mano al re a una distribuzione dei poteri infatti emerge il concetto di separazione o tripartizione dei poteri, ovvero: Il potere legislativo🡪(parlamento) fare le leggi su cui si basa lo stato determinato gruppo sociale(entro un determinato ambito territoriale di riferimento) o meglio ancora è l’insieme delle norme giuridiche vigenti in uno stato. Si chiama ordinamento giuridico un gruppo di soggetti dotati di un’organizzazione regolata da norme (lo stato, i sindacati, i partiti, ordinamento sportivo, religioso) Di cosa si compone? Si compone da un insieme di norme vincolanti ossia obbligatorie (per tutti i consociati) e giuridiche nei termini in cui qualificano le varie condotte umane, determinando ciò che è lecito, illecito, doveroso, obbligatorio, permesso o vietato Quale funzione svolge? L’ordinamento giuridico generale persegue quindi un interesse comune a tutti e lo fa attraverso la tutela e creazione di beni, rapporti e fattispecie tipiche di ogni individuo. Quindi l’ordinamento giuridico: include l’insieme di norme giuridiche che regolano il comportamento delle persone. Queste norme possono essere: - Proibitive - Precettive - Permissive A seconda che contengano un divieto(non rubare)un comando(pagare le tasse)o concedono una facoltà ALLA BASE DELL’ORDINAMENTO VI DEVE ESSERE UN PROGETTO COSTITUENTE CONSACRATO IN UN ATTO SCRITTO: PER QUANTO RIGUARDA L’ORDINAMENTO STATALE C’è LA COSTITUZIONE(1948) I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE: DEMOCRAZIA, LAVORISTA, LIBERTA, EGUALIANZA E DI PLURALISMO Alcuni articoli importanti: Importantissimo l’Articolo 1, il grande passaggio alla sovranità popolare Articolo 2: il riconoscimento di diritti e doveri Articolo 3, l’eguaglianza e in questo c’è una cosa bellissima: il compito dello Stato di rimuovere gli ostacoli, quindi l’impegno dello Stato a fare il possibile affinché tutti si sentano eguali. ALTRI ARTICOLO IMPORTANTI:11,21,11, 32, 33, 34, 38, 117 VERTICE DELLA GERARCHIA DELLE FONTI - ALL’INTERNO TROVIAMO LA FORMA DI STATO, LA FORMA DI GOVERNO, L’ORDIN. DELLA REPUBBLICA, I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI. - Si insegna che le norme siano generali perché riferite a una collettività e non a un singolo - E astratte quando si presenta un determinato modello di fatto Oltre ad essere essa fonte di produzione del diritto, prevede e legittima i processi di produzione delle principali norme giuridiche che appartengono all’ordinamento - Le fonti costituzionali: Costituzione, leggi costituzionali e di revisione costituzionale -Le fonti europee Le norme di rango primario: - LEGGE🡪Per divenire legge un progetto deve essere approvato nell’identico testo da camera e senato È la fonte primaria più importante, entra in vigore 15 gg dopo la promulgazione Il percorso che porta in vigore la legge è: _presentazione _approvazione _promulgazione _pubblicazione A COSA SERVONO LE LEGGI? La norma giuridica stabilisce una regola di comportamento che tutti coloro ai quali è destinata devono osservare, impone quindi degli obblighi ma allo stesso tempo conferisce dei diritti Dunque le leggi sono norme che devono essere rispettate in un determinato paese per l’organizzazione della vita in società DECRETO LEGGE🡪Il governo emana questo decreto ma lo può fare solo in casi eccezionali di estrema necessità e urgenza (come calamità naturali, alluvione, urgenza sanitaria) Questo decreto dovrà essere convertito in legge entro 60 gg altrimenti decade come se non fosse mai stato approvato DECRETO LEGISLATIVO🡪Il parlamento delega il governo a fare questo atto avente forza di legge, in casi particolari, non deve sconfinare l’oggetto , i principi e i criteri della legge delega legislativa NON HA NATURA PROVVISORIA le regioni non possono adottare leggi su queste specifiche competenze (es. ordinamento civile/ penale) - Competenza legislativa e concorrente: stato e regioni hanno una competenza concorrente: lo stato delinea il carattere generale la regioni la specificità (es. tutela salute) (art 117, co 2 e 3) - Attribuzione alle regioni di una competenza legislativa generale residuale (art 117, co 4) tutte le materie che non sono competenze dello stato o competenza concorrente spetta alle regioni la competenza legislativa generale residuale. Solitamente la legge ordinaria ha competenza generale e residuale, nel senso che può disciplinare qualsiasi materia, escluse solo quelle che la costituzione gli sottrae e attribuisce ad altra fonte, come la legge costituzionale, la legge organica o il regolamento parlamentare. 2)POI ABBIAMO LE FONTI EUROPEE TRA CUI REGOLAMENTI COMUNITARI I regolamenti rientrano nel diritto derivato dell'Unione. Sono adottati dalle istituzioni dell'Unione europea sulla base dei trattati. Hanno lo scopo di garantire l'applicazione uniforme in tutta l'Unione della rispettiva normativa. Un regolamento può essere un atto legislativo, delegato o di esecuzione. Che cosa prescrivono i regolamenti comunitari? Si tratta di un documento che attesta la libera circolazione delle merci nell'Unione Europea e viene utilizzato quando si devono raggiungere territori di paesi membri della UE che non fanno parte del Territorio continentale dell'Unione Europea. - L’UE è un organo sovrannazionale che ha un’organizzazione costituzionale e questa si connota perché gli stati membri hanno ceduto parti della propria sovranità ad essa, ad essa sono quindi attribuite alcune normative Il diritto dell’UE è principalmente la realizzazione dell’ambiente pubblico, dell’economia “condivisa”. le norme europee hanno un effetto immediato all’interno dell’ordinamento giuridico nazionale. Esistono anche in questo caso fonti primarie (trattato sull’UE e trattati sul funzionamento dell’UE) e fonti secondarie (regolamenti europei e direttive europee) Le norme contenute nei trattati se hanno contenuto specifico sono immediatamente applicabili negli stati, i regolamenti europei sono atti secondari che sono immediatamente applicabili in tutti gli stati membri nel momento della loro promulgazione. Le direttive invece fonti più frequentemente utilizzate quando l'ordinamento intende regolare l'azione umana. -Le leggi regionali sono leggi che hanno un'efficacia limitata al territorio della Regione che le emana, sono deliberate dal Consiglio regionale, promulgate dal Presidente della Regione. 4)Fonti secondarie: sono subordinate alla legge Cosa sono i regolamenti delle fonti secondarie? I regolamenti sono fonti secondarie e come tali non possono derogare né alla Costituzione (come d'altra parte avviene per le fonti primarie) né tanto meno alle leggi ordinarie. Inoltre non possono regolare materie coperte da riserva di legge sia essa assoluta o relativa. Cosa e quanti tipi di regolamenti ci sono? Regolamenti sono atti formalmente amministrativi, in quanto emanati da organi del potere esecutivo, aventi forza normativa (sostanzialmente normativa), in quanto contenenti norme destinate a innovare l'ordinamento giuridico. I regolamenti sono ordinanze giuridiche e sono leggi in senso sostanziale, non in senso formale. Regolamento = si trova sotto le leggi dello stato. Può essere STATALE o LOCALE. I regolamenti statali sono emanati dal governo e hanno lo scopo di chiarire i criteri di applicazione delle leggi. Ad esempio il codice stradale regola la circolazione stradale indicando quali sono le funzioni dei vari segnali stradali Tipi di regolamenti - Regolamenti enti locali I regolamenti comunali servono a stabilire la distanza degli edifici e le norme dettate nell'interesse generale (ad esempio l'igiene e l'estetica edilizia). Il regolamento comunale integra le disposizioni previste dal codice civile. L'art 17 della L. 400/88🡪disciplina invece i regolamenti governativi individua cinque tipi di regolamenti esecutivi: adottati per regolare le modalità di esecuzione di una legge senza introdurre novità giuridiche sostanziali e senza creare nuovi diritti, obblighi o doveri a carico dei cittadini; attuativi-integrativi: adottati per integrare o attuare i principî contenuti all'interno di una legge o di un decreto legislativo, sempre che si tratti di materie non coperte da una riserva di legge assoluta; indipendenti: con cui il Governo detta norme nei più svariati settori di interesse pubblico al di là di quanto già previsto dalle principi come regole generali orientano l’attività delle singole amministrazioni, dei funzionari/dipendenti pubblici; in questo modo si limita il potere e questo margine di scelta che ha l’amministrazione ARTICOLO 97 COMMA 2 DELLA COSTITUZIONE INTRODUCE: 1)LA RISERVA DI LEGGE🡪 Il principio della riserva di legge si applica nei casi in cui la Costituzione o altre leggi prevedono che la disciplina di una determinata materia sia riservata alla legge e che quindi non possa intervenire a regolare tale materia una fonte secondaria, quale ad es. il regolamento del Governo; si dice allora che la materia è riservata alla legge e agli atti aventi forza di legge. La riserva di legge ha una funzione di garanzia, in quanto vuole assicurare che in materie particolarmente delicate, come nel caso dei diritti fondamentali del cittadino, le decisioni vengano prese dall'organo più rappresentativo del potere sovrano ovvero dal Parlamento. Può essere assoluta o relativa. AL PRINCIPIO DI RISERVA DI LEGGE SI COLLEGA IL PRINCIPIO DI LEGALITA: La legge è una fonte centrale all’interno del sistema gerarchico legislativo. La sua applicazione è regolamentata dal principio di legalità, in base al quale ciascun potere della pubblica amministrazione deve trovare un fondamento in una legge vigente, cioè in una legge che sia stata pubblicata prima di un fatto commesso, esclusivamente in forza della quale sarà possibile prevedere sanzioni. Il meta principio del diritto amministrativo🡪è il principio di legalità Questo si accompagna alla necessaria funzionalizzazione dell’attività amministrativa al perseguimento dell’interesse pubblico: tutti i poteri amministrativi sono funzionali al raggiungimento dell’interesse pubblico che secondo lo stato è necessario se questo non avviene c’è una deviazione dell’interesse pubblico e quindi un provvedimento amministrativo patologico. Il principio di legalità, in base al quale nessuno può essere punito se un fatto non è considerato reato da. un'apposita legge, è sancito dalla Costituzione. all'articolo 25 e dal codice penale agli articoli 1 e 199. Ad esempio, l’articolo 97 afferma che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano Non basta dunque la mera attribuzione, è necessario anche stabilirne limiti e vincoli in concreto (principio di legalità in senso sostanziale). L’applicazione del principio di legalità all’interno della repubblica italiana è stata regolamentata dalla sentenza 115 del 2011, la quale è intervenuta in maniera molto innovativa, affermando che il principio di legalità deve essere garantito all’interno del nostro ordinamento non soltanto in senso formale, ma soprattutto in senso sostanziale. Questa sentenza, in particolare, disciplina il potere di ordinanza dei sindaci in materia di sicurezza urbana, attribuendo loro il potere di adottare provvedimenti di urgenza non solo in materia di comunità pubblica, traffico, ecc, ma anche in relazione alla sicurezza urbana. Tramite questa sentenza la corte ha stabilito che una legge non deve limitarsi a elargire poteri e imporre restrizioni, ma deve sempre disciplinarne le concrete modalità di applicazione. Infatti si chiama LEGALITA PROCEDIMENTALE: IL POTERE AMMINISTRATIVO DEVE ESSERE ESERCITATO TRAMITE UN PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO INCONTRADDITORIO CON IL PRIVATO CHE COS’è LA CEDU? - Che cos'è la Convenzione europea dei diritti dell'uomo? La Convenzione europea dei diritti dell'uomo è un trattato internazionale istituito dal Consiglio d'Europa nel 1950 per contribuire a proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali delle persone. - Ha sede a Strasburgo ed è un’autorità internazionale indipendente: non infatti confusa con la Corte di giustizia dell’Unione europea, con sede in Lussemburgo, che è al contrario un organo dell’Unione Europea. - La Corte europea dei diritti dell'uomo è l'organo giurisdizionale che ha il compito di sorvegliare il rispetto da parte degli Stati firmatari delle disposizioni contenute nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU) Quindi il giudice deve assicurarsi che questi diritti vengano istituiti - La Convenzione, inoltre, proibisce: la tortura, i trattamenti inumani o degradanti, il lavoro forzato, la detenzione arbitraria e illegale, la discriminazione. CORTE EDU GRANDE CAMERA 23 IL REQUISITO DELLA PREVISIONE DI LEGGE ESIGE NON SOLO CHE LE RESTRIZIONI AI DIRITTO CONVEZIONALMENTE GARANTITI ECONOMICITA: Conseguimento degli obiettivi con il minor impiego possibile di mezzi personali EFFICIENZA: rapporto con il risultato dell’azione organizzata e la quantità di risolve ELASTICITA: rapporto tra ciò che si è effettivamente realizzato e quanto si sarebbe dovuto realizzare sulla base di un piano o programma LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE è IN GRADO DI OPERARE SUL PIANO CONCRETO ATTRAVERSO IL FILTRO DEL BUON ANDAMENTO, L’INDIVIDUAZIONE E LA REALIZZAZIONE DELL’INTERESSE COMUNE SOLO ASTRATTAMENTE INDIVIDUATO O COMUNQUE DELINEATO DALLA LEGGE 3)PRINCIPIO DI IMPARZIALITA: Cosa si intende per imparzialità della pubblica amministrazione? -è riferito al legislatore che deve regolare l’organizzazione amministrativa in modo che sia garantita l’imparzialità e il riferimento e all’organizzazione amministrativa -L'imparzialità deve intendersi sia come divieto di una qualsiasi forma di favoritismo nei confronti di alcuni soggetti, sia come ugual diritto di tutti i cittadini ad accedere ai servizi erogati dalla pubblica amministrazione. -L'imparzialità impone che ogni autorità pubblica, nell'esercizio delle attività amministrative, consideri in modo oggettivo i vari interessi pubblici e privati che è chiamata a valutare. -Per imparzialità si intende l’equidistanza fra diversi interessi coinvolti È il principio che si innesta all’interno di un processo decisionale e si definisce un’equidistanza qualificata🡪un equidistanza fra interessi da valutare e selezionare già prestabiliti dall’ordinamento giuridico. L’amministrazione ha: - obbligo di determinare criteri e modalità prima di procedere (es. concorsi, contratti pubblici). - obbligo di compiere un’adeguata valutazione di tutti gli interessi coinvolti (pubblici, privati, collettivi, diffusi) prima di decidere, deve ascoltare la voce di tutti gli interessati. - Obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi, anche potenziale (es. membro dell’amministrazione, essere a conoscenza di una serie di dati. Tra le applicazioni del principio di imparzialità vanno anzitutto menzionati i pubblici concorsi per titoli, laddove la predeterminazione dei criteri di massima vale a garantire che i titoli concretamente prodotti dai candidati siano valutati in modo imparziale. UNA SIGNIFICATIVA APPLICAZIONE DI QUESTO PRINCIPIO è CONTENUTA NELL’ART 12 E 6 Articolo 12 della legge 241/90 – riguarda l’attribuzione di vantaggi economici nei confronti di soggetti privati, la corresponsione di vantaggi economici impone la predeterminazione dei criteri prestabiliti sulla cui base il privato può chiedere i vantagi – non do un agevolazione perché si presenta un cittadino simpatico o antipatico, non lo tratto più o meno bene in base a com’è ma pongo tutti i cittadini sulla base dell’eguaglianza decidendo i criteri sulla base dei quali si decide la sovvenzione. Articolo 6-bis della legge 241/90 riguarda e disciplina il conflitto d’interessi, introdotta dalla legge contro la corruzione (legge 190/2012) prevede l’obbligo di astensione del responsabile del procedimento in caso di conflitto d’interessi il responsabile del 🡪 procedimento è il singolo soggetto che all’interno dell’amministrazione pubblica è responsabile di gestire un procedimento, colui che andrà a gestire tutta l’istruttoria (le fasi del procedimento) questa norma impone al responsabile di astenersi nel caso di conflitto d’interessi – fattispecie astratta non esiste una norma che individui quando c’è conflitto d’interessi – quando ha interesse familiare, economico ecc all’interno del procedimento CHE COS’è L’ANAC? ANAC – autorità nazionale anticorruzione, ha due funzioni: - attività di vigilanza in materia di anticorruzione e trasparenza - funzioni sanzionatorie nella stessa materia nei confronti delle pubbliche amministrazioni. - È un autorità pubblica importante che svolge compiti di vigilanza e sanzionatori in corrispondenza alla trasparenza amministrativa. Ci sono alcune norme che non consentono di attribuire certe cariche pubbliche a dei soggetti, per alzare la soglia dell’imparzialità. L’azione amministrativa è retta dall’economicità, efficacia, trasparenza ma anche dai principi dell’ordinamento dell'Unione europea. Essi son due: esempio 2🡪 Un ente comunale deve realizzare un parcheggio pubblico vicino a un parco naturale nelle zone limitrofe, dove esistono diversi immobili, esiste l’immobile di una persona che oltre a vivere lì ci svolge l’attività di tipo commerciale, lì vicino c’è un territorio comunale abbandonato, serve una bonifica per utilizzarlo. L’amministrazione comunale decide di cambiare il fine di quel luogo per farlo diventare parcheggio. L’ESPROPRIAZIONE DI QUESTO TERRENO è UNA COSA SIA IDONEA CHE NECESSARIA. MA NON RISPETTA LA PROPORZIONALITA IN SENSO STRETTO PERCHE TRA LE PIU MISURE INDISPENSABILI HA SCELTO LA PIU NEGATIVA, ESPROPRIARE UN TERRENO ACCANTO ALL’AGRITURISMO. Quindi la pubblica amministrazione decide che la realizzazione del parcheggio sarà in quel parcheggio, quindi è sia idoneo che necessario: se esproprio il terreno possono costruire il parcheggio ma non rispetto il PP in senso stretto. La dottrina tedesca ha elaborato un test trifasico che deve essere verificato per poter giungere alla conclusione che una determinata misura o provvedimento amministrativo sia rispettoso del principio di proporzionalità Questo test è trifasico perché si sviluppa in 3 momenti 1)NECESSARITA DEL PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO: se il provvedimento limitativo della libertà è necessario per raggiungere il fine pubblico 2)IDONEITA DEL PROVVEDIMENTO AMMINISTRATIVO: se la misura restrittiva che incide sulla sfera giuridica del privato sia idonea a raggiungere l’obbiettivo che la PA si è data 3)PROPORZIONALITA IN SENSO STRETTO: tra le misure possibili si deve scegliere quella che incide in modo minore nei confronti dell’interesse del privato La Corte di giustizia del parlamento europeo deve ricavare i principi generali del parlamento europeo: studia tutti gli ordinamenti degli stati membri e controlla quali sono i comuni. il Principio di proporzionalità opera nell’Unione Europea con riferimento ai rapporti tra lo stato e l’UE, l’Ue agisce solo se è necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati evita di invadere sfere di competenza statale se non nei limiti in cui ciò che è necessario per raggiungere gli obiettivi europei. Tutte le istituzioni dell’UE sono tenute al rispetto di questo principio, quando la commissione europea adotta sanzioni nei confronti delle imprese che operano questo LA DISCREZIONALITA🡪 Potere che ha l’amministrazione di scegliere la cosa più idonea per il raggiungimento dello scopo. Se c’è discrezionalità c’è la possibilità di scelta. Quando ci troviamo di fronte a un potere discrezionale vengono in rilievo il principio di imparzialità e proporzionalità. Esistono alcuni principi che si applicano quando c’è un margine di scelta per l’amministrazione. Se non c’è margine di scelta per l’amministrazione perché è vincolata non vengono in rilievo problemi di imparzialità della legge. La violazione dei diritti di imparzialità e proporzionalità (azione discrezionale) da luogo all’eccesso di potere, la deviazione del provvedimento finale rispetto all’interesse pubblico da raggiungere determina un eccesso di potere. (per i vincolati non opera). Principio del legittimo affidamento🡪principio dell’UE, ricavato grazie alla giurisprudenza della corte di giustizia dell’UE condizionata dall’ordinamento tedesco dove esiste una tutela del legittimo affidamento dei privati, quale espressione di un principio ulteriore che è quello della Certezza dei rapporti giuridici. La certezza dei rapporti giuridici postula secondo questa interpretazione: che i soggetti privati debbano essere tutelati a fronte di ipotesi, ripensamento da parte delle amministrazioni rispetto ad ipotesi di cambio di condotta delle amministrazioni pubbliche. I soggetti pubblici si pongono in una posizione qualificata quindi i loro provvedimenti sono in grado di determinare un affidamento del privato in ordine alla loro continuità o legittimità così che se la legislazione o il legislatore cambia la propria condotta, questo incide sul legittimo affidamento e quindi sulla posizione del privato che aveva confidato in buona fede in ordine al mantenimento di una posizione giuridica concessa dall’amministrazione. Affinché possa dirsi consolidato un legittimo affidamento devono ricorrere 3 presupposti: 1) Esistere un provvedimento amministrativo attributivo di un diritto o una facoltà o economico a un soggetto privato – Il principio del legittimo affidamento rappresenta l'interesse alla tutela di chi confida in una certa situazione che si è definita nella realtà giuridica. Affinché tale condizione possa ottenere tutela è necessario che origini dall'atteggiamento altrui. Tutela l'interesse di chi è indotto a confidare nella situazione di vantaggio, assicurata al privato da un atto dell'amministrazione, in una situazione caratterizzata da contraddittorio tra parti. Sentenza 2020 à un insegnante aveva ricevuto per molti anni uno stipendio dalla sua PA con una somma maggioritaria per un certificato che aveva portato, dopo 10 anni la PA si rende conto, anche con la partecipazione dell’INPS, che tale certificato non giustifica l’indennizzo, e richiedono all’insegnante tutti i soldi insieme dopo 10 anni. Legittimo affidamento del soggetto privato – limite, non possono richiedere i soldi dopo 10 anni. Sentenza sulla proporzionalità Batterio che colpisce molti uliveti in Puglia à aggredisce alcuni alberi di ulivo e passa molto facilmente. Totale distruzione dell’uliveto à PA: se viene trovato un ulivo con questo batterio bisogna abbattere gli ulivi nell’arco di 100 m. Rispettosa del diritto di proporzionalità letto alla luce del principio di precauzione à prevenire laddove c’è incertezza. L’ORGANIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: L’ORGANIZZAZIONE è IL COMPLESSO DELLE REGOLE CONCERNENTI LE MODALITA ATTRAVERS LE QUALI SONO ATTRIBUITE COMPETENZE, FUNZIONI… QUELLE CHE POI SARANNO LE ATTIVITA DEI SOGGETTI PUBBLICI DEPUTATI ALLA CURA DELL’INTERESSE PUBBLICO -Il testo unico sul pubblico impiego (decr.leg.2001) contiene un articolazione puntuale di soggetti pubblici nei confronti dei quali viene applicata la normativa -Ai fini del presente testo unico si intendono P.A. i seguenti soggetti: si tratta di una definizione settoriale che è funzionale a quella della specifica disciplina D.lgs. 26/2023  codice dei contratti pubblici, definizione diversa dal testo unico sul pubblico impiego L’organizzazione pubblica trova una disciplina sia nella costituzione, nelle norme di fonte primaria (leggi) e nelle norme regolamentari (fonti subordinate che disciplinano la struttura dei pubblici uffici) Le norme sono la Costituzione declina alcuni principi giuridici in materia di organizzazione amministrativa, ricordo il: Principio del buon andamento, imparzialità e il principio autonomistico Il principio autonomistico è il principio affermato dall’art.5 che riconosce l’esistenza di una pluralità di livelli di governo all’interno della repubblica. Cioè comporta il riconoscimento e la garanzia delle Regioni e degli altri enti territoriali minori (Comuni, città, province) ma sono ripartiti fra questo e gli altri enti territoriali Rep. italiana costituita dallo: Stato, regioni, province e comuni Sono anche PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA quelli che disciplinano i rapporti tra questi livelli di governo. Una volta che la costituzione riconosce l’esistenza accanto allo stato degli enti territoriali deve anche preoccuparsi di regolare le modalità di come dialogano tra loro ed esercitano le rispettive competenze, i principi sono Il principio di: -Sussidiarietà -Differenziazione -Adeguatezza L’art 97 comma 2 ci dice che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge: introduce una riserva di legge relativa, nel senso che gli aspetti di dettaglio dell’organizzazione amministrativa possono essere disciplinati dai regolamenti (cioè fonti subordinate alla legge) -Chi adotta i regolamenti? Il governo -Quali sono i regolamenti di organizzazione che disciplinano l’organizzazione interna delle regione nella procedura legislative deve avvalersi di strumenti di cooperazione quali la conferenza stato-regioni che è un organo collegiale all’interno del quale operano rappresentanti dello stato e delle regioni il quale partecipa al procedimento di formazione di queste leggi in modo tale che grazie alla leale collaborazione sia assicurato il giusto equilibrio complessivo del sistema. Principio che riguarda sempre l’organizzazione amministrativa: Principio dell’equilibrio di bilancio e della sostenibilità del debito pubblico principio costituzionali, riforma costituzionale 1/2012 chiamata “introduzione del pareggio di bilancio in costituzione”. Introdotto questo nuovo principio di equilibrio di bilancio nella Carta costituzionale attraverso la modifica normativa di alcune previsioni costituzionali (art. 81, 97, 117 e 119 della costituzione modificate nel 2012) e al loro interno è stato previsto che le PA devono assicurare il principio dell’equilibrio di bilancio. Si è intervenuti su tutte le AP quindi si è intervenuti su tutti questi articoli:  Art 81 disciplina difatti lo stato, il bilancio statale deve quindi garantire l’equilibrio.  Art. 97 è previsto che le PA devono assicurare l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico  Art. 119 norma che disciplina l’autonomia finanziaria degli enti territoriali, quindi si è modificato anche questo articolo per specificare che questo principio si applica anche alle AP territoriali. QUINDI QUESTO PRINCIPIO RICHIEDE: -- UNA GESTIONE PRUDENTE ED OCULATA DELLE -RISORSE PUBBLICHE E CHE È UN PRINCIPIO DELL’ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA CHE AFFERISCE ALLE ENTRATE E ALLE SPESE PUBBLICHE POSTULANDO UN PARECCHIO CONTABILE, cioè lo stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio tenendo conto delle fasi rispondo dei suoi debiti, siamo entità diverse), lo stesso vale per le AP. Es: il direttore generale dell’ASL non risponde dei debiti che ha maturato l’ASL. Possono esistere persone giuridiche private ma anche pubbliche. Queste ultime, anche dette enti pubblici, sono costituite per legge o in base alla legge. 2)ORGANI ED UFFICI all’interno delle PA esistono organi ed uffici. I primi sono quei soggetti che hanno il potere di esprimere all’esterno la volontà dell’amministrazione, imputando direttamente in capo a quest’ultima gli effetti del provvedimento adottato. La persona fisica titolare dell’organo ha il potere di manifestare all’esterno la volontà dell’amministrazione di appartenenza in virtù di un rapporto di immedesimazione organica che si realizza al momento dell’investitura (vinco un concorso pubblico come dirigente di un ministero, in quel momento stipulo un contratto di lavoro con il ministero con il quale mi lego in termini di diritti e obblighi lavorativi. Nel momento in cui firmo un contratto la firma è come se dicesse che quel provvedimento è stato approvato dal ministero). Il rapporto di immedesimazione organica è quel rapporto peculiare che si crea tra l’AP e il soggetto titolare dell’organo. Ufficio: persona fisica o persone fisiche incardinate all’interno della PA ma che svolgono compiti privi di rilevanza esterna; quindi, non possono impegnare all’esterno la volontà dell’amministrazione ma compiranno tutte quelle attività propedeutiche (ad esempio quella degli organi) se sono dirigente dovrò disporre di un ufficio, di cui fa parte la segretaria, i collaboratori, i tecnici ma questo ha solo rilevanza interna. Si possono poi effettuare alcune classificazioni con riferimento agli organi e agli uffici: con riferimento agli organi si distinguono appunto gli organi esterni di interni, l’organo esterno è lo strumento attraverso il quale l’amministrazione opera nei rapporti come gli altri soggetti. Gli organi interni: sono gli uffici, cioè quelli che non hanno capacità di impegnare all’esterno l’amministrazione perché svolgono solo le attività propedeutiche alla formazione della volontà amministrativa. Oltre a questa distinzione esiste quella tra organi o uffici necessari o non necessari. Questa distinzione si basa sulla presenza o meno di una legge che imponga l’esistenza di quel determinato organo o ufficio. delibere. Sotto il profilo del tipo di attività si possono poi distinguere organi attivi, consultivi e di controllo. Gli organi attivi sono quelli che svolgono attività amministrativa in senso stretto, quindi adottano provvedimenti amministrativi diretti alla cura dell’interesse pubblico; ovvero svolgono attività materiali di cura dell’interesse pubblico (es. i vigili del fuoco svolgono attività di interesse pubblico), in generale si tratta di tutti gli organi preposti all’amministrazione attiva (es. il direttore generale di un asl o piuttosto di ministero). Gli organi consultivi sono quelli che hanno la funzione di rilasciare pareri, per esempio esiste una commissione che si chiama così commissione edilizia, la quale presso i singoli comuni è competente a rilasciare i pareri sui procedimenti relativi, ad esempio, rilascio di permessi di costruire. La stessa Corte dei Conti o lo stesso Consiglio di Stato, che sono magistrature costituzionali garantite, svolgono anche la funzione di organi consultivi nei confronti del governo. Gli organi possono essere di controllo, la cui funzione è quella di controllare i provvedimenti o l’attività di altre amministrazioni (per esempio la Corte dei conti è un organo che effettua attività di controllo di legittimità o di gestione nei confronti degli atti e dei bilanci delle pubbliche amministrazioni) 3)SOGGETTO TITOLARE DELL’ORGANO Lo stato è l’ente pubblico per antonomasia. L’amministrazione organizzativa dello stato è permeata sul governo (potere esecutivo) che si connota per avere al suo vertice il presidente del consiglio e i singoli ministri. Il governo è un organo collegiale che si compone dal presidente del consiglio e dei singoli ministri e ha una chiara derivazione politica perché il governo deve essere approvato dalla maggioranza parlamentare. I ministeri sono le amministrazioni per antonomasia. Il collegamento tra singolo ministro, i ministeri e la PA è ispirato da un principio chiamato “separazione tra politica e amministrazione”. PERIFERICHE CON A CAPO IL MINISTRO, AL MINISTRO SPETTANO LE FUNZIONI DI INDIRIZZO POLITICO E DI CONTROLLO NELLA SUA ATTUAZIONE, AI DIRIGENTI VENGONO AFFIDATE TUTTE LE FUNZIONI DI GESTIONI AMMINISTRATIVA, COMPRESI GLI ATTI CHE IMPEGNANO L’AMMINISTRAZIONE VERSO L’ESTERNO (GLI UFFICI DIRIGENZIALI CHE DIVENTANO ORGANI A LEGITTIMAZIONE GENERALE) Che cosa sono i ministeri? I ministeri -Sono le ripartizioni fondamentali dell'amministrazione centrale dello stato. Ogni ministero è competente per un settore amministrativo. A ciascun dicastero corrisponde un vertice politico, il ministro, affiancato da sottosegretari o viceministri. -Possono essere intesi quali organi; dotati di legittimazione sostanziale e processuale autonoma, posto che emanano atti, hanno capacità negoziale, hanno una propria dotazione organica, beni e fondi propri e hanno autonomia di spesa -Spetta ai Ministri la funzione di indirizzo politico, e cioè la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare e una funzione di controllo sulla rispondenza dei risultati della gestione amministrativa alle direttive generali impartite. Gli enti territoriali Tra le altre pubbliche amministrazioni Un ruolo rilevante è quello proprio degli enti territoriali, ossia delle autonomie locali e regionali. Regioni ed enti locali rappresentano una categoria di enti pubblici: -Necessari: in quanto obbligatoriamente istituiti in relazione all’intero territorio nazionale -Ad appartenenza necessaria: poiché i cittadini devono riferirsi a ciascun ente sulla base del criterio della residenza -Competenza generale: finalizzano la loro attività alla cura dell’interesse della collettività di riferimento, individuando autonomamente le politiche ed azioni da porre a tale scopo Art.118 vedi principio di sussidiarietà - Il significato e la finalità generali del principio di sussidiarietà risiedono nel riconoscimento di una certa indipendenza a un'autorità subordinata rispetto a un'autorità di livello superiore, segnatamente a un ente locale rispetto a un potere centrale -Il principio di sussidiarietà, in diritto, è il principio secondo il quale, se un ente inferiore è capace di svolgere bene un 4)ENTI INSERITI NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO AMMINISTRATIVO: SONO ENTI AMMINISTRATIVI IL TESTO CHE REGOLA GLI ENTI LOCALI è IL TESTO UNICO DEGLI ENTI LOCALI D.LEG 267/2000 I COMUNI: è un ente locale territoriale autonomo previsto dall'art. 114 della Costituzione della Repubblica Italiana. Può essere suddiviso in frazioni, le quali possono a loro volta avere un limitato potere grazie a delle apposite assemblee elettive. RAPPRESENTA LA PROPRIA COMUNITA, NE CURA GLI INTERESSI E NE PROMUOVE LO SVILUPPO -COSA SVOLGE? SVOLGE TUTTE LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE CHE RIGUARDANO LA POPOLAZIONE E IL TERRITORIO COMUNALE, SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA, UTILIZZO DEL TERRITORIO E DELLO SVILUPPO ECONOMICO, SALVO QUANTO NON SIA ESPRESSAMENTE ATTRIBUITO AD ALTRI SOGGETTI DALLA LEGGE STATALE O REGIONALE SECONDO LE RISPETTIVE COMPETENZE - QUALI SONO GLI ORGANI DI GOVERNO DEL COMUNE? IL CONSIGLIO, LA GIUNTA E IL SINDACO Quale tipologia di autonomia caratterizza i Comuni? Il Comune ha autonomia statutaria e potestà normativa. Ogni Comune adotta il proprio statuto, il quale definisce i principi di organizzazione e funzionamento dell'ente, le forme di controllo, nonché le garanzie delle minoranze e le forme di partecipazione popolare i Comuni hanno una competenza gestionale per tali servizi. Infatti, la legge attribuisce al Comune la gestione di alcuni servizi di competenza statale e, in particolare, dei servizi elettorali, di stato civile, di anagrafe, di leva militare e di statistica. Le province: Sono enti intermedi tra comuni e regioni interessati, creano filtro nei rapporti regioni- comuni, lo stato e le regioni possono delegare determinate funzioni -Sono titolari di funzioni amministrative in relazione a limitati ambiti e svolgono perlopiù attività di programmazione coordinamento nell’ambito della pianificazione territoriale tutela dell’ambiente e programmazione della rete scolastica e gestione dell’edilizia scolastica. Gli organi di governo sono: l’assemblea dei sindaci il consiglio provinciale il presidente della provincia Oltre alle funzioni fondamentali stabilite dalla legge lo Stato e le regioni possono delegare hanno competenza legislativa fino a quando e nella misura in cui vi siano espressamente autorizzate da una legge nazionale Le regioni a statuto ordinario, a statuto speciale e le autonomie. Le regioni in Italia sono 20. Di queste, quindici sono ordinarie e cinque, appunto, a statuto speciale. Queste ultime sono Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia. La regione ha autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Stabilisce e applica tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispone di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al proprio territorio -Art 17 sul riparto competenze legislative Stato-Regioni -Esclusive statali -Concorrenti -Residuali Tutte le Regioni hanno tre organi: il Consiglio regionale, che è l'organo legislativo; la Giunta regionale, che è l'organo esecutivo; il Presidente della Giunta regionale, che presiede la Giunta e rappresenta la Regione. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Gli enti pubblici sono gli enti disciplinati dalla legge i quali possono essere enti pubblici nazionali (istituiti a livello statale) oppure regionali (se istituiti dalla regione). Enti pubblici generali (come ASL – tutela della salute) da enti a statuto singolare (solo una precisa funzione a livello nazionale – ISTAT). Enti pubblici economici (svolgono attività di natura imprenditoriale retta dal regime politico di diritto privato anche se svolgono attività pubblicistiche, prima della liberalizzazione degli anni 90 – POSTE ITALIANE S.P.A à prima era un ente pubblico economico) e enti pubblici non economici (sono quelli maggiormente presenti, ovvero le PA istituite per realizzare uno scopo specifico e sottoposti a poteri di vigilanza e di indirizzo da parte dei ministri competenti). Per affermare che un ente sia pubblico devo guardare la legge istitutiva. Tipi di relazioni che possono istaurarsi tra organi o enti pubblici: - Rapporto gerarchico: si ha quando due organi cardinali all’interno della stessa struttura condividono le stesse funzioni ma uno ha una qualifica
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