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Il Paradigma Sociale della Devianza e del Crimine: Durkheim e la Scuola di Chicago - Prof., Appunti di Sociologia della Devianza e della Criminalità

Le teorie di Durkheim e della Scuola di Chicago sul concetto di devianza e criminalità. Durkheim considera la devianza come un fatto sociale normale che mantiene la coesione sociale, mentre la Scuola di Chicago studia il comportamento umano analizzando la relazione tra criminalità e ambiente sociale. Il documento include anche il concetto di anomia di Durkheim e il suo studio sul suicidio.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 12/01/2018

AliceMiserazzi
AliceMiserazzi 🇮🇹

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Scarica Il Paradigma Sociale della Devianza e del Crimine: Durkheim e la Scuola di Chicago - Prof. e più Appunti in PDF di Sociologia della Devianza e della Criminalità solo su Docsity! martedì 14 novembre 2017 Il paradigma sociale: Durkheim e la scuola di Chicago La devianza per Durkheim è un “fatto sociale” normale (è normale poiché presente in qualunque sistema), che però non doveva superare un certo livello fissato per mantenere la salute pubblica. Paradigma sociale: società porta al comportamento deviante. Sono condizioni (sociali, materiali, ambientali) che gli individui non possono controllare e che li predispongono a certi comportamenti devianti prevedibili. Secondo questa prospettiva, le cause della criminalità e della devianza non sono riconducibili a spiegazioni di tipo biologico o psicologico, ma vanno ricercate in condizioni di un potere coercitivo sull’individuo. All’interno di questo paradigma sociale della devianza e del crimine troviamo tre tradizioni teoriche di ricerca: 1. Durkheim, che individua nell’anomia la causa degli alti tassi di devianza e criminalità 2. Scuola di Chicago, criminalità non è caratteristica dell’individuo, ma dei contesti sociali in cui gli individui vivono (disorganizzazione sociale) 3. Teoria strutturale funzionalista, che esamina il rapporto tra criminalità e struttura sociale e culturale di una società Émile Durkheim Un comportamento può essere considerato deviante soltanto se facciamo riferimento al contesto sociale e culturale in cui si manifesta. Un atto è criminale se urta la coscienza comune. La criminalità è un fatto sociale normale che porta al mantenimento della coesione sociale (la reazione della società alla criminalità produce un rafforzamento dei sentimenti collettivi contro la trasgressione della norma, ricordando ciò che è lecito o no in quel momento storico e in quel contesto sociale) Un’altra funzione della devianza è quella di favorire il mutamento sociale, poiché essendo il reato il primo passo verso il futuro, se non ci fossero reati, le società non potrebbero progredire. Durkheim spiega l’aumento del tasso di devianza con l’anomia (frattura delle regole sociali) > L’anomia avviene nella società quando i legami sociali si indeboliscono e non si è più in grado di regolare i sentimenti e le attività degli individui. Sviluppa il concetto di anomia nel suo studio sul suicidio (non vi è società in cui non si verifichino suicidi, è quindi considerato un fatto sociale). Nel suo studio sui suicidi analizza i tassi di suicidio in una stessa società notando che se presi in considerazione periodi lunghi si potranno notare mutamenti che denotano la presenza di profondi cambiamenti strutturali della società. 1 martedì 14 novembre 2017 Durkheim mostra come il suicidio vari in base al grado di integrazione dei gruppi sociali di cui fa parte l’individuo. Suicidio > gesto più evidente che testimonia l’incapacità di un uomo di adeguare le proprie aspettative alla realtà. Tre tipologie di suicidio: 1. egoistico: eccessiva individualizzazione 2. Altruistico: eccessiva coesione sociale 3. Anomico: mancanza di norme morali chiare e condivise. L’essere umano ha bisogno di un’autorità morale che regoli la sua condotta e agisca da freno, quando la società non riesce più a fare ciò il tasso di delinquenza aumenta, passando da fatto normale a fatto patologico. I desideri umani possono essere disciplinati dal controllo esterno, cioè il controllo sociale. Che Durkheim chiamava “coscienza collettiva”. La scuola di Chicago Studia il comportamento umano con il paradigma ecologico, cioè analizza in modo approfondito lo sviluppo geografico e sociale della città di Chicago. Questo studio si basa sull’idea che ogni specie si sviluppi in relazione al proprio ambiente. L’essere umano viene quindi visto come “animale sociale” modellato dall’ambiente in cui vive. Le aree criminali sono costituite da quartieri dove si concentra un’alta percentuale di persone bisognose di sovvenzioni assistenziali, vi è sovraffollamento nelle abitazioni con scadenti condizioni igieniche e vi è inadeguatezza di pubblici servizi. Zone della città: - centro: vi è il quartiere commerciale (il loop) - Zona 2 (di transizione): in cui si trovano le imprese e le piccole industrie. Per Mc Kenzie è una zona in deterioramento, dove si insediano immigrati che arrivano per l’opportunità di affittare camere a costi contenuti - Zona 3: dove abitano gli operai specializzati benestanti che lavorano nell’industria. È area di insediamento e immigrazione secondaria. Secondo la scuola di Chicago è l’area che da più problemi per quanto riguarda la devianza e la criminalità dal punto di vista sociologico. - Zona 4: dove risiedono i membri delle classi più agiate (quartieri privilegiati.) - Zona 5 (dei pendolari): abitata da coloro che per andare a lavoro hanno bisogno di spostarsi per lunghe distanze. 2
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