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La Sociologia e la Filosofia del Sociale: Durkheim, Weber, Mannheim, Adorno e Horkheimer, Appunti di Sociologia

Una panoramica delle teorie sociologiche e filosofiche di Durkheim, Weber, Mannheim, Adorno e Horkheimer. Discutiamo della democrazia, del suicidio anomico, della religione come fatto sociale, dell'azione sociale e della conoscenza. Durkheim studia la società moderna e la religione, Weber l'azione sociale e la conoscenza, Mannheim la conoscenza e Adorno e Horkheimer la teoria critica.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 30/01/2018

Riczazza
Riczazza 🇮🇹

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Scarica La Sociologia e la Filosofia del Sociale: Durkheim, Weber, Mannheim, Adorno e Horkheimer e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! SOCIOLOGIA GENERALE A TOCQUEVILLE Maestro del metodo comparativo (esempio: repubblica e democrazia in Francia e America), mette a confronto l'oggetto di studio in contesti differenti. Egli vede la democrazia come forma di organizzazione sociale, ciò che conta sono i rapporti sociali e sono proprio essi che si trovano dietro la struttura politica. Tocqueville vede con molto interesse la democrazia, ma anche con un occhio critico. Ne studia sia i pregi che i difetti. Caratteristica principale della democrazia non è la libertà, piuttosto l'eguaglianza. Parliamo, però, di un'eguaglianza a livello di opportunità, tutti devono avere le stesse opportunità e devono poter aspirare al massimo dell'ambizione sociale. Le società aristocratiche sono sempre state gerarchiche (nessun nobile può fare il contadino e viceversa), come se fossero rappresentate da una catena. L'essenza della democrazia sta proprio in questo, rompere la catena gerarchica e porre tutti sullo stesso piano. In America tutto ciò non accade in quanto lo stato americano nasce già democratico, con il concetto di "self-made man", non esistono gerarchie, ognuno ha il proprio destino in mano. L'aspetto negativo della democrazia secondo Tocqueville è che si va incontro a tre rischi: 1)potrebbe venire meno il senso di appartenenza a una realtà superiore rispetto a quella individuale. 2)potrebbe prevalere l'opinione pubblica, e non ci sarebbe più spazio per un opinione individuale. 3)c'è il rischio che nasca un potere senza limiti, prodotto da una passione senza limiti per l'eguaglianza. Il problema è rendere possibile una democrazia equilibrata, fatta di eguaglianza e libertà. DURKHEIM E' uno dei sociologi più importanti. Secondo lui il termine "società" è uno dei termini più difficili da affrontare e comprendere in quanto ha più significati e interpretazioni. Durkheim vede la società come comunità, collettività. Prima di Durkheim la società era ancora in via di sviluppo, con Durkheim affrontiamo la società a pieno, i lati positivi e negativi della società moderna, in cui conta monto il fattore libertà, dove tutto è incerto rispetto al passato. La società moderna è anomica, non c'è più l'appartenenza alla comunità e alla società tradizionale. Durkheim affronta il concetto di solidarietà meccanica e solidarietà organica. La prima prende forma quando l'individuo prende parte ad una società fondata su dei valori comuni, su una coscienza collettiva, lo spazio di autonomia quindi è ridotto. La seconda invece si presenta quando la coscienza collettiva viene a mancare, quando la società non si fonda più su valori condivisi ma diventa sempre più anomica. In Durkheim riconosciamo il "coraggio intellettuale", ovvero la capacità di affrontare argomenti complessi come il suicidio. Egli riconosce quattro forse di suicidio: 1)suicidio egoistico: gli altri non vengono visti come forma d'aiuto piuttosto come irriducibili concorrenti. 2)suicidio altruistico: avviene quando l'individuo dipende totalmente dal collettivo, come nelle società primitive. 3)suicidio anomico: gesto di chi non riesce a sopportare dei cambiamenti dello stile di vita, dettati da problemi sociali. 4)suicidio fatalistico: si ha quando esiste una sorta di disciplina, quando viene impedito all'uomo di emergere e di farsi valere come tale. La diagnosi di Durkheim è che il suicidio non dipende da problematiche sociali ma individuali. Il testo che tratta il suicidio ha dei punti di forza, come la completezza, soprattutto a livello teorico, offre uno studio e una spiegazione del tutto nuova dell'argomento e affronta tutti i punti di vista. Durkheim studia anche la religione nel contesto sociale, secondo lui può essere distinta in sacro e profano ed è proprio tramite questi punti che la si può analizzare. E' sacro ciò che ha a che fare con la produzione collettiva e con l'interesse generale. E' profano ciò che riguarda il soprannaturale e Perciò, un capitalismo che si burocratizza eccessivamente va incontro a due tipi di rischi: -capitalismo politico: cioè un capitalismo che vive delle forniture statali, dei finanziamenti di guerra, e dei guadagni della borsa nera; un fragile capitalismo, sempre esposto al tracollo finanziario e incapace di darsi solide basi perché incapace di radicarsi efficacemente nella sfera produttiva, per mancanza di risorse cognitive e normative necessarie a tale scopo; un capitalismo di politici e di affaristi, ma non di imprenditori. -socialismo di stato: dove il processo produttivo e la distribuzione sono sottoposti a controllo da parte di una burocrazia statale rigidamente dipendente dal centro. Esso ha come conseguenza la stagnazione economica e una limitazione della libertà individuale. MANNHEIM Mannheim ha una grande influenza sul pensiero sociologico, egli è il padre della sociologia della conoscienza. Una delle sue opere più importanti è Ideologia e Utopia, nella quale ci spiega la differenza tra i due concetti: • ideologia: "scoperta emersa da una lotta politica. Tutto ciò che si trova all'interno dei gruppi sociali, che nasconde la realtà dei fatti" • utopia: riguarda i gruppi subordinati che si occupano del cambiamento, non hanno un pensiero realista, piuttosto puntano a ciò che ancora non c'è. [l'ideologia nasce dalla realtà, l'utopia fa parte di un processo futuro] In seguito Mannheim distingue due diversi tipi di ideologia: • concezione parziale/particolare dell'ideologia: prodotta dall'illuminismo, secondo cui l'ideologia coincide con la menzogna. Smascherare l'avversario politico significa mostrargli la falsità di una sua idea. • concezione totale dell'ideologia: con Marx passiamo a questa concezione, in cui tutta la posizione dell'avversario politica è sbagliata in quanto legata alla sua appartenenza di classe. Non si smaschera più una singola menzogna, ma un'intera concezione del mondo, una vera e propria ideologia. Mannheim passa dalle due concezioni di ideologia alla concezione vera e propria della sociologia della conoscenza. Egli si occupa di capire quando un sistema di pensiero è vero o falso, Mannheim non ha il compito di smascherare gli altri, in quanto non metterebbe in discussione il proprio pensiero, egli deve studiare la validità di quel pensiero. Tra i due estremi (vero o falso) c'è il relazionismo. La classe sociale che rappresenta la sociologia della conoscenza è la classe intellettuale, i quali esponenti provengono da classi sociali diverse, è protagonista quindi (la classe intellettuale) della massima espressione del pensiero relazionista. La classe intellettuale non è antagonista di nessuno, nasce dalla realtà dei fatti e non viene influenzata o condizionata dalle altre classi. Il punto: quale tra questi punti di vista è corretto? Per questo Mannheim cerca nel suo studio un forte valore oggettivo. ADORNO E HORKHEIMER (TEORIA CRITICA) Adorno è uno dei migliori rappresentanti dello spirito che informa la teoria critica: una teoria che non sia critica viene meno alle sue stesse prerogative. Ci sono due approcci per la visione della società: • per Durkheim: i fatti sociali sono cose, LA SOCIETA' E' UNA REALTA' OGGETTIVABILE. In questa visione si pensa che la società, anche se prodotta dagli individui, finisce con il diventare una realtà autonoma e indipendente (sui generis). • per Weber: l'oggetto della sociologia è il senso intenzionato dai soggetti, che deve essere INTERPRETATO e non può essere ridotto ad una cosa. In questa visione si pensa che non si possa cancellare la natura soggettivamente intenzionata del senso che è alla base della società. Secondo Adorno sono vere entrambe le prospettive, ma proprio per questo i due metodi sono entrambi sbagliati: essi cercano una strada impossibile. Finché la sociologia vedrà individuo e società come due poli distinti, rimarrà un sapere falso. La teoria critica deve dimostrare ciò che sociologia da per scontato. MARX Marx fondamentalmente critica l'economia borghese e il suo funzionamento, egli è un critico del capitalismo moderno. Marx fa una distinzione tra uomo e animale, l'uomo è infatti consapevole, a differenza dell'animale, di appartenere ad una specie. Secondo Marx, l'uomo si realizza attraverso il lavoro e attraverso esso produce oggetti in cui si riconosce. L'uomo è colui che produce e organizza la produzione. Marx differenzia, nell'attività produttiva dell'uomo, diversi MODI DI PRODUZIONE che sono caratterizzati dalle FORZE DI PRODUZIONE, le forze di produzione sono coloro che permettono la capacità produttiva, formata da: sviluppo dei mezzi di produzione rapporto di produzione tra gli uomini Ogni modo di produzione è caratterizzato da una CLASSE DOMINANTE, essa si forma nel momento in cui si sviluppano
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