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Sociologia Generale B: Disuguaglianze, Potere e Struttura Sociale, Appunti di Sociologia

Sociologia generaleSociologia comparataTeoria del potereSociologia Politica

Questo documento tratta temi come disuguaglianze sociali, potere e struttura sociale nella società occidentale, con un focus sulle transizioni dalla società schiavista, feudale a capitalistica. Vengono analizzate le motivazioni dietro l'ascesa del fascismo e il ruolo dei partiti di sinistra, il cambiamento delle gerarchie sociali e la relazione tra potere e informazione. anche il concetto di potere e il suo ruolo nella società, la frattura socio-culturale e il rapporto tra stato e mercato.

Cosa imparerai

  • Come le disuguaglianze sociali si sono evolute dalla società schiavista a capitalistica?
  • Come il potere si esercita nella società contemporanea?
  • Come il potere è collegato alla struttura sociale?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 23/04/2022

mammamrt
mammamrt 🇮🇹

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Scarica Sociologia Generale B: Disuguaglianze, Potere e Struttura Sociale e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! Sociologia generale B Da cap.5 a 14 18/11/2021 DISUGUAGLIANZE Soprattutto per l’occidente, ci fu una società schiavistica, feudale e capitalistica. Storia in cui l’aumento della ricchezza complessiva fu progressiva. Da questo punto di vista avere più risorse ha portato ad una distribuzione in maniera non equa. Essendo aumentata la ricchezza prodotta si è arrivati alla disuguaglianza che negli anni tende a crescere sempre di più. Ci sono stati dei momenti di pausa, di crescita delle disuguaglianze, come nel 900. Il proletariato cresce e vengono concentrati in grandi fabbriche aumentando la solidarietà tra i lavoratori. Alcune delle cose che diceva Marx divennero vere, come l’aumento dei lavoratori e l’organizzazione tra lavoratori. Ci fu un’emancipazione delle classi sociali. A partire dalla fine dell’800 nacquero i partiti di sinistra e i sindacati. Tra di essi c’era un rapporto molto stretto tanto che si condensano ed iniziano a prendere tanti voti. Diventano primi partiti nel 1920/1921, e questo spaventò gli altri partiti e le classi dirigenti che impaurite lasciano fare pensando di usare il fascismo contro il socialismo. Oltre a cercare di ostacolare partiti e sindacati di sinistra, si cercano di migliorare le condizioni dei lavoratori, per paura di una rivoluzione dai partiti di sinistra, come partito socialdemocratico tedesco, facendoli anche entrare nel governo. Il socialismo è uno degli elementi che convince le classi dipendenti occidentali a richiedere denaro e a migliorare le loro condizioni. Quindi le città, e le regioni iniziano a governare, si istituzionalizzano. La storia del partito comunista italiano arrivò a prendere il 35%, perché era un partito gigantesco sia per i voti che per i membri. In virtù della paura di crescita di queso partito, in Italia ci furono diverse stragi, diversi poteri più o meno occulti hanno cercato di spaventare la società, perciò c’era un periodo di tensione. Tutta questa storia riguarda quindi la riduzione delle disuguaglianze date da tutti questi elementi. Iniziò poi un’altra storia dove chi doveva cedere più risorse ai lavoratori si lamentò e progressivamente ci furono riforme e rinnovamenti che ristabilirono le uguaglianze. Nel 1980 inizia il neoliberismo, caratterizzato da grande libertà economica e d’impresa. Quindi, affinché le disuguaglianze non aumentino, deve esserci una forza opposta al mercato che controbilancia il capitalismo. Se lasci il mercato da solo, la disuguaglianza cresce. Processi ciclici. STRUTTURA SOCIALE “Quanta libertà ha l’individuo all’interno dello stato sociale, quanto pesa e come funziona la struttura sociale?” È una dimensione molto politica, perché a seconda di come la si prende politicamente si sottolineano diversi elementi. Un leader della politica di destra neoliberista disse: “non esiste la società ma esistono solo gli individui”. Al partito di destra, interessa dire così perché per chi è al potere è più comodo dire che non ci sono strutture su cui governare ma individui perché è più facile agire sul debole. Qui si tende a nascondere la struttura sociale. In sociologia invece è il contrario. Il termine struttura cambia a seconda delle prospettive che si hanno. In sociologia per struttura si intende l’insieme di: - Gerarchie. Gerarchia vuol dire privilegio e che nella società ci sono dei dominanti e dominati, governanti e governati. È ancora più forte nelle dittature, ma anche quando non si vedono. Quando non si vede vuol dire che sta funzionando al massimo livello. Se la vedo posso imputare una certa cosa, altrimenti no. Per questo la gerarchia o viene nascosta o dice che la decisione non dipende dal lei ma da altri. Riuscire a capire come funziona la struttura sociale è uno dei compiti fondamentali della sociologia. Nella società c’è il potere e la sociologia deve studiarlo. Chi ha potere cerca di mantenerlo. Gli strumenti per mantenerlo sono: • Soldi, se hai tanti soldi puoi far lavorare tante persone sotto di te. È chiaro che chi sta in posizioni di comando ha molte più risorse per mantenere il potere rispetto a chi vuole sfidarlo. • Ideologia, convincere le perone che la tua idea sia giusta. Avere il consenso. Fai meno fatica a governare. Raconto generale della società dove vivi bene e giusto. • Istituzioni e norme. Ie norme sono di diverso tipo, consuetudinarie, morali, soggette a cambiamento specialmente nei periodi di crisi sociale che diventa poi crisi morale. Le persone ogni volta che si trovano difronte a nuove norme vanno in crisi. Le norme sono prodotto da più centri, ma soprattutto dalle istituzioni: danno stabilità allo stato, però anche queste dopo un po’ cambiano. Sono fatte da istituzioni. Hanno una vita, ma anche una morte. Sociologia generale B Da cap.5 a 14 18/11/2021 Nel corso della storia le gerarchie cambiano. Possono essere sovvertite da altre, spesso a causa delle rivoluzioni. Possono esserci dei conflitti interni nelle élite, solitamente sono compatte all’esterno ma sono anche spesso in competizione tra loro internamente producendo dei cambiamenti non troppo significativi. Ci può essere anche la crisi del sistema, provocata o dal conflitto da élite qualora diventasse esterno o da shock nel settore economico come nelle guerre. Molte rivoluzioni ci furono a seguito delle guerre. La guerra essendo un fenomeno terribile e di demolizione delle forme della vita sociale. Altre forme di shock possono essere le pandemie, i terremoti. Anche le proteste sono molto importanti infatti il sistema va in crisi anche quando ci sono delle opposizioni o delle resistenze, quindi è il popolo che si muove e lo fa soprattutto quando c’è qualcosa di evidente, propongono un cambiamento, invece che un sovvertimento. . In questi contesto è difficile che ci siano contrapposizioni alle élite. Cambiamenti che in certi limiti non impongono totalmente il potere. - Privilegio. È qualcosa che hai perché ci sei nato o perché acquisito, avendo raggiunto una determinata posizione. CULTURA In sociologia invece per cultura si intende tutto ciò che facciamo come essere umani. Tutto ciò che comprende i bisogni. Definiamo tutto perché gli esseri umani non è che siano sempre razionali, ma le cose di base sono rivestite di cultura. Tu essere umano per agire devi dare un senso a ciò che stai facendo. Anche le reazioni istintive sono rivestite di significato. Gli esseri umani cercano quasi sempre di giustificarsi per cercare una scusa e dando senso alle cose. Tra la natura e la cultura c’è un rapporto reciproco; non si vive senza questa dimensione di cultura. Tutte le cose di cui siamo circondati ci sono necessarie per la sopravvivenza.Tutti gli ambienti che abbiamo sono costruiti, non sono veri e propri habitat. Tendiamo ad abitare la natura come viaggio esotico, quindi è un rapporto sempre più mediato. Ciò succede anche con la tecnica, cioè siamo circondati da troppa tecnologia. La maggior parte degli studi dicono che il linguaggio nasce dal rapporto con la tecnica. Per trasmettere il modo in cui si fanno le cose, inizi a comunicare. Nasce anche con la religione che c’è da sempre, e che prima come culto dei morti, dove per stabile come funziona il rito religioso serviva la comunicazione. La cultura per gli esseri umani è una specie di riproduzione del mondo attraverso molte cose, ed è come se vedendo questo rapporto abbiamo bisogno di rifare il mondo, per renderlo completamente abitabile. Se questa è la tendenza, alla fine l’essere umano cerca di agire sul proprio corpo e quindi cerca di essere indipendente e proteggersi dalla natura e per farlo, si allontana dalla natura e crea un mondo. Quanto stiamo andando in una direzione dove si progettano interventi tecnologici sul corpo umano? In una sorta di posizionamento dell’uomo divina. Dopodiché ogni società si dota di valori specifici. Ma chi decide quali sono i valori? Vengono fuori spontaneamente, nascono dalle istituzioni sociali. Ora contano di più le istituzioni private che le pubbliche. COMUNICAZIONE C’è sempre stata anche come comunicazione di massa. Stonehenge, luoghi religiosi di comunicazione dove le persone si ritrovavano. Forma primordiale di comunicazione di massa dove cera il sacerdote, lo sciamano. Con il passare del tempo si evolvono i mezzi e i raggi d’azione con cui la comunicazione può funzionare. Il primo passaggio importante fu la nascita della stampa, con cui nacque l'opinione pubblica. Cioè l’idea che nella società ci sia, da una parte un potere che comanda, e dall’altra una sfera che si costruisce intorno alla stampa, e c’è molto l’idea che l’opinione pubblica possa criticare il potere. Da questo nasce l’ideale “l’informazione come cane da guardia del potere”, informazione che controlla il potere. Questo arriva fino ad oggi. Ideale originario. Un filosofo famoso di nome Habermas, sviluppa l’idea di una società in cui ad un certo punto la sfera pubblica diventa talmente diffusa e elabora talmente tante idee di contrasto, diventando quindi razionale, che la società potrebbe diventare un grande forum di discussione. Ideale molto moderno e utopistico. Le due cose che vengono omesse in questo ideale sono: l’interesse ed il potere. Nel corso dell’800 nasce anche la stampa popolare, ma prima arrivava chi aveva i soldi. Dentro il mondo dell’informazione, siccome quest’ultima può essere fatta con i soldi o con la militanza politica, gente con molti meno soldi riuscì a fare giornali e distribuirli, ricostruendo lo scontro tra interessi che è presente anche nella società. Luogo libero dal potere, ognuno ha la stessa capacità di intervenire, che fa contrasto alla società. Si è dimostrato un mito tanto che principali mezzi di Sociologia generale B Da cap.5 a 14 18/11/2021 distorsioni sono portate dallo stato, o a causa dei partiti o perché la logica dello stato non è quello del mercato. Fernan Braudel, diceva che non solo il mercato non è il capitalismo, ma che il capitalismo è il contro mercato perché se il mercato è che tutti possono entrarci, il capitalismo è mercato + stato cioè è lo stato che definisce il capitalismo con leggi. Lo stato da forma ai rapporti sociali difendendoli. Lo stato fa tante cose per regolare il mercato perché spesso lo richiede il mercato. Chi fa le leggi e le fa aspettare? Lo stato. Chi mette tanti soldi su un settore economico? Lo stato. Siccome ci sono tante imprese che si fanno concorrenza, è difficile che il mercato si possa far da solo. Per cui oltre che a mettere i soldi, lo stato indirizza. Se ci sono delle crisi si chiede allo stato. I monopoli e gli oligopoli sono fondamentali per avere profitti e lo stato può ostacolare queste potenze. I mercati hanno rapporti strutturali con il capitalismo. Rapporto tra mercato e società. Ci possono essere tanti rapporti. Anche il rapporto tra stato e mercato è ciclico perché ci sono fasi in cui lo stato ha un ruolo in economia maggiore e in altre fasi in cui è liberista. Tra mercato e società, nelle fasi liberiste il rapporto diventa più teso. La società tende ad auto-difendersi con lotte e partiti per esempio. Esigenze della società ed esigenze dello stato. Questa tensione quando l'abbiamo vista l’ultima? Pandemia. Dibattito su cosa tenere aperto e cosa no. E quindi le ragioni di chi vuole tenere aperto, le ragioni della salute collettiva sono uguali cioè se combaciano entrano in tensione. Tendenze del mercato capitalistico: - Estensione, diventa sempre più grande geograficamente. C'è una sorta di bisogno di espandersi sempre di più. - Intenzione, il mercato si espande approfondendosi sempre di più rendendo merce ciò che prima non lo era. Un processo di intenzioni vuol dire di approfondimento che può riguardare la natura e i rapporti sociali che possono diventare un prodotto. Si chiama accumulazione originaria, il fatto di guadagnare e accumulare del denaro, rendendo merce una cosa che prima non era merce ma un bene collettivo. Sotto questo punto di vista potremmo dire che il capitalismo è continuamente un'accumulazione originaria un continuo far diventare prodotto e merce quello che prima non lo era perché quando le merci non vendono più bisogna testare nuovi territori. - Saturazione. All’inizio c’è un vantaggio competitivo, ma pian piano il settore poi diventa saturo c’è talmente tanto di tutto; più il mercato è saturo più ci saranno acquisizioni, servono quindi delle strategie adatte. C’è talmente tanto e talmente di tutto che è difficile entrare nel mercato. Avere delle strategie industriali è importante. L’espansione deve essere continua e costante. Ciclicamente c’è la competizione per il capitale mobile —> lo stato si prende un po di capitale. Rivuole la parte del capitalismo Ora il mondo è molto vario. Lo scenario a livello internazionale è molto aperto per cui la storia si muove sempre. In questo studio del mercato cosa fa la sociologia? Studia le reti sociali cioè come funzionano i rapporti tra le persone dentro le imprese per esempio. La sociologia studia come si trova lavoro. Le ricerche oltre che alle esperienze dicono che si fa carriera perché hai buone relazioni con chi decide sulle carriere. Studiare le gerarchie che ci sono nel mondo economico. Quali sono gli stili di comando e come si evolvono nel tempo. Le aziende contemporanee hanno bisogno di un lavoratore più coinvolto che pensa che vale qualcosa. La sociologia del mercato studia anche il potere all’interno dell'organizzazioni e tra le organizzazioni. Rapporto tra potere pubblico e privato. Come funzionano gli scontri di potere. Conflitto di interesse, quando il controllore e il controllato sono la stessa persona. Sociologia generale B Da cap.5 a 14 18/11/2021 Dal 1900 al 1980 le disuguaglianze sociali si riducono e dopo sono ricominciate ad ampliarsi, come mai? Non è successo per caso, la ragione è la POLITICA → grande mobilitazione politica dei lavoratori, esempio sviluppo dei sindacati. Il ‘900 è il secolo del lavoro, dibattito e scontro politico, scontri sociali, conflitti tra lavoratore e imprenditore. La crescita dei sindacati, diventando sempre più forti, ha fatto sì che le imprese facessero delle concezioni, tra cui crescita salari che fa diminuire le diseguaglianze; questo assieme all'azione dei partiti e dei governi che dopo le guerre e la crisi del ‘29 decidono di fare più politiche che diminuiscono le diseguaglianze. Dagli anni 80 i sindacati e i partiti che difendono i lavoratori diventano più deboli e aumenta il ‘potere imprenditoriale.  → Più sono basse le disuguaglianze più anche l'economia va meglio. Oggi siamo in una fase storica dove si parla poco di lavoro. Lo sciopero è un argomento “protetto” dal dibattito   Centralità o meno del lavoro nella società Sicuramente ha un valore materiale come entrate fisiche, ma studi dimostrano che è anche importante per l'identità stessa della persona perché l'incertezza del lavoro si getta verso una sofferenza o addirittura depressione. Il luogo di lavoro ti comunica molte idee e valori, per questo il lavoro centra con l’identità. Il lavoro c'entra anche con le attitudini sociali: essere più aperti o chiusi, libertari o intolleranti. Il lavoro c'entra anche con i ruoli sociali: 1. rifiuto della mia classe e identificazione in un’altra; 2. non ti piace molto però non vuoi far nulla; 3. nel frattempo che sono qua cerco di far qualcosa (scioperi). Quando si parla di lavoro ci sono due grandi elementi da tener conto: - Divisione del lavoro: nel 900 il lavoro passava una fase di fordismo perché Henry Ford aveva costruito un sistema di una fabbrica gigantesca con una grande catena di montaggio (taylorismo) e rapporto tra lavoro e consumi – lavori alla ford devi comprare la ford → concentrato in grandi alimenti, ognuno con la sua mansione, tempistica molto sorvegliata, ha grande considerazione. Dagli anni ’70/80 questo tipo di organizzazione va in crisi e emerge il post-fordismo che cambia alcuni elementi di quest’ultimo: - molte esternalizzazioni, tengono alcune aree centrali, ma tante parte del processo produttivo le fanno fare da fornitori o consulenti esterni facendo diventare l'azienda una rete; - Produzione per piccoli lotti in base alla domanda con magazzini leggeri, rapporto mercato e impresa più sincronico; - Più personale esterno e meno controllo sul lavoro perché più importante qualità che quantità del prodotto. Quindi si evolve la produzione. Ci sono due tipi di azioni che spesso le imprese contemporanee fanno: o esternalizzano molto le aree operative (no employer organization) o fanno azioni deburocratizzazione affinché la comunicazione sia più veloce e tutti possano partecipare a questa per arrivare all'industria 4.0.L’evoluzione del processo di lavoro: condizioni di lavoro, potere, autonomia e produttività del lavoro (o cresce la produzione o il tempo di lavoro). Ci sono alcune tendenze che i dati dimostrano: negli ultimi 30 anni è aumentata la precarietà, quindi c'è una diminuzione dei salari e del potere dei sindacati.  RAZZISMO E MIGRAZIONE La razza all’interno del genere umano non esiste. Non tutti sono stati d’accordo su questa cosa. Prima del nazismo c’era la teoria delle razze che definivano e stigmatizzavano dei gruppi umani arrivando a dire che alcune razze fossero superiori ad altre sia geneticamente che culturalmente. Alcuni popoli erano destinati a dominare il mondo per una naturale superiorità genetica che diventava poi anche culturale. Tra i filosofi Nietzsche era quello che parlava principalmente di razza, teoria basata sulla razza forte. Si parla di etnia, per determinare una dimensione con base biologica, culturale. Nessun gruppo umano è natura. Etnia è una costruzione culturale fatta improprio. Nella definizione esterna di alcuni gruppi umani, il razzismo si basa su: - pregiudizi. Definendo quel gruppo in quel modo senza associare altre caratteristiche. Affiliare un’etichetta. - stigma, tu sei cosi e tutti i membri del tuo gruppo fanno cosi. Sociologia generale B Da cap.5 a 14 18/11/2021 - stereotipo, meccanismo in cui generalizzi una situazione acceduta e la definisci appartenente ad un gruppo. Fonte di pregiudizi: media e istituzioni → razzismo istituzionale sta: - nella storia (colonialismo); - attraverso le leggi (es. leggi contro l’arrivo o per provvedimenti specifici); - politica → partiti (attraverso fatti di cronaca) che investendo su questa cosa, diffondono l’idea. Due forme di razzismo: interno (tra persone della stessa nazione) ed esterno. Quando il governo fa determinate leggi puoi favorire, facilitare forme di razzismo perché differenzia quella comunità da un’altra. C’è paura di essere intaccati. Il razzismo istituzionale è spesso superiore di quello popolare. Nelle popolazioni colpite dagli stereotipi ci sono 4 tipi di risposte:chiusura in sé, protesta, auto-svalutazione, assunzione del punto di vista degli altri da ex migranti per sentirsi più integrati. Chi è razzista nella società? Spesso i più razzisti sono i poveri, quelli che vivono un disagio. Secondo i dati invece dicono che è nella classe media dove il razzismo si diffonde maggiormente perché è la classe che nei momenti di crisi è quella che ha più paura di perdere il suo status. La comunicazione cambia la percezione. Leggi molto restrittive rispetto alla migrazione. GENERE E FAMIGLIA Per trasmettere dei messaggi vi sono diversi canali di costruzione sociale come la televisione, la pubblicità e internet, che definiscono come i generi vengano costruiti e influenzati dalla socializzazione. Ti guidano nei comportamenti, ti dicono cosa il mondo si aspetta che tu diventi. La costruzione sociale attraverso la socializzazione crea delle aspettative come quella da parte delle bambine di giocare con le bambole e di adorare il colore rosa, e da parte dei bambini di giocare con le macchinine e di adorare il colore blu. Ci sono quindi basi biologiche che possono favorire o sfavorire solo uno “sfondo”, il resto è tutto costruzione sociale, a seconda del tempo e del luogo. C’è stato un cambio di percezione negli ultimi anni, anche a livello culturale. In primis è intervenuta la sfera politica: con l’avvento del femminismo si è cominciato a spingere per una miglior integrazione fra i generi. Si sta diffondendo il pensiero che “sarebbe bello far comandare le donne”. Perché ci si immagina che anche nel potere, la donna acquisisca il ruolo di madre. I femminismi sono numerosi, ma tutti dicono che bisogna uscire dagli stereotipi. Anche il lavoro e i salari sono cambiati perché c’è stata una progressiva entrata nel lavoro da parte delle donne. Non esistono più lavori solo femminili o solo maschili, esistono donne che, ad esempio, lavorano in cantiere; così come esistono uomini che fanno i segretari. Entrambi lavori che prima erano considerati adatti ad un solo genere. Dal punto di vista dei salari, invece, si cerca di fare in modo che sia raggiunta la parità salariale. Donne salariate, avere un guadagno le ha portate ad avere un’autonomia economica. La violenza di genere ha un forte legame con l’autonomia economica, perché se ho questa la donna può prendere e andarsene. Quando non si ha una autonomia economica questo non è possibile. Il genere femminile ha un’autonomia economica, meno del genere maschile, ma sicuramente maggiore degli anni passati. Questi cambiamenti fanno si che anche gli uomini siano diventati insicuri, hanno perso certezze a livello di identità dal momento che il genere opposto, prima considerato subordinato, è in ascesa. I rapporti sono determinati da incertezza ma non è detto che si debba arrivare ad un modello fissato. Nelle relazioni di generi ormai i ruoli sono sempre meno definiti. Liberazione della sessualità femminile. Il desiderio femminile si pensava fosse quello della maternità, ma uno dei temi principali dei partiti femministi sono che anche le donne abbiano un corpo e possano decidere per se. Paura dei maschi, della potenza femminile che vince ed è considerato superiore. Uno dei risultati dei movimenti femministi è stata quella della liberazione sessuale, è un diritto avere desiderio, non deve solo fare figli, ma siccome piace all’uomo piace anche alla donna. Si parla di “detronizzazione”, cioè non si è ancora raggiunta una vera e propria parità, ma l’importanza maschile è diminuita rispetto a prima, soprattutto nella sfera privata rispetto che nella sfera pubblica, dove molti obiettivi sono ancora da raggiungere. C’è stato un riequilibrio, che però non supera totalmente gli stereotipi recedenti, ad esempio il tradimento maschile tende ad essere meno considerato rispetto a quello femminile in quanto si parla di bisogni naturali, nonostante sia
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