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Appunti sociologia su identità sociali e politiche, Appunti di Sociologia

appunti sociologia su identità sociali e politiche

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 04/01/2024

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Scarica Appunti sociologia su identità sociali e politiche e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! 13/04 IDENTITA’ SOCIALI E POLITICHE -Identità come processo di costruzione sociale perché si forma nella relazione con gli altri (identificazione/differenziazione). -Le identità sociali sono la base di riferimento per la formazione delle identità politiche. -Le identità sociali si formano attraverso processi di inclusione e di esclusione sociale. Tesi di Crouch: La globalizzazione ha contribuito a definire le identità sociali, ma ha polarizzato le identità, contrapponendo le visioni del mondo. Noi ci troviamo davanti a gruppi molto eterogenei dal punto di vista dell’appartenenza a classi sociali, ma questo ha una composizione politica nella contrapposizione alla globalizzazione (immigrazione, parità di genere..) —> hanno in comune una stessa visione del mondo che mira alla stabilità e alle certezze del passato, contrapposte all’incertezza ed instabilità del mondo globalizzato odierno. D’altra parte, afferma Crouch, grazie alla globalizzazione abbiamo anche la creazione di identità aperte alla diversità, al cambiamento, all’accoglienza, che non hanno timore dell’incertezza, sono quindi più orientate al futuro ed al cambiamento. Queste visioni del mondo contrapposte portano anche a diversi scontri, alcuni gruppi sociali infatti guardano al passato in modo molto idealizzato eliminando la parte negativa, vedendolo quindi come stabilità e certezza. Alcuni gruppi sociali invece sono caratterizzati da forme di solidarietà sociali che guardano al futuro —> sono aperti al dialogo, alle differenze. Razionalità, emozioni e la struttura delle identità sociali: -Centralità della questione delle diseguaglianze sociali come fonte dei conflitti sociali/ politici. -Visioni del mondo contrapposte del cambiamento sociale che si collegano a stati emozionali contrastanti. —> conservatorismo e timore del cambiamento: identità esclusive —> apertura e fiducia nel cambiamento: identità inclusive Secondo Crouch la globalizzazione produce dei “perdenti” penalizzandoli dal punto di vista non solo economico ma anche sociale e culturale. L’identità è sempre alla ricerca di stabilità, anche durante le trasformazioni. Nella globalizzazione ci sono identità locali che si sono sentite innazionali, minacciate, che hanno cominciato ad avere timore di perdere il loro vantaggio. A fronte dell’incertezza però, le strategie che avrebbero potuto proteggere questa insicurezza, erano strategie di chiusura —> aumento di solidarietà interna, atteggiamento ostile verso gli altri. Sono emerse nuove identità sullo scenario sociale (genere, provenienza etnica, orientamento sessuale..) che sono diventate oggetto di politiche ad hoc —> questo ha messo in competizione delle identità, ha fatto si che si perdesse una visione universalistica e che si pensasse in termini di politiche che fossero via via rivolte a dei gruppi sociali. Si ha quindi un impatto diverso a seconda delle scelte politiche che si fanno, e questo si riflette anche sulla dimensione emotiva delle persone che fanno poi delle scelte di tipo politico. Razionalità ed emozioni possono quindi competere sulla scena sociale e politica, ed orientare in modo diverso le scelte di ognuno. Paradosso della disuguaglianza economica: con la globalizzazione a livello mondiale la disuguaglianza tra paesi è diminuita (Cina: difende la globalizzazione verso gli Usa). E’ aumentata però la disuguaglianza all’Interno dei paesi (sviluppo, ricchezza), negli ultimi decenni infatti sono cresciute le disuguaglianza tra territori (ES: nord-sud Italia). Questo innesca quei meccanismi che vanno a formare delle identità chiude e difensive — > es: rifiuto dell’immigrazione laddove c’è meno presenza di immigrati. —> dovuto alla scelta di non governare la globalizzazione. Il ritorno delle nazioni sovrane potrebbe essere secondo Crouch, un modo per affrontare le conseguenze negative della globalizzazione. Secondo Crouch però è quasi impossibile invertire la globalizzazione, questo vorrebbe dire infatti interrompere relazioni economiche-globali consolidate e ricadere nel protezionismo. Porterebbe inoltre ad un ritorno ad un’organizzazione tradizionale del lavoro che ci porterebbe indietro, aumentando le disuguaglianze le forme di esclusione. Per quanto riguarda ad esempio l’innovazione tecnologica e i processi produttivi, che sono indipendenti dalla globalizzazione, non è pensabile che queste possano tornare ad un modello di lavoro tradizionale. Anche riguardo la democrazia, non è pensabile che alcuni problemi possano essere affrontati facendo affidamento sui soli stati nazionali. Perché il ritorno al nazionalismo nel contesto della globalizzazione? Tesi di Crouch: la globalizzazione è un processo che ha modificato strutturalmente le società e pone questioni complesse a livelli subnazionali e sovranazionali. -La nazione è una costruzione storico-sociale, mutevole e contingente. Col welfare state gli stati nazione hanno avuto un ruolo ed integrato i cittadini sulla base di un’appartenenza nazionale e attraverso una massiccia redistribuzione di risorse, donando stabilità. 21esimo secolo = forte spinta al governo nazionale su scala più ampia. Lo stato nazione è un costrutto artificiale che viene evocato come qualcosa di immutabile, essenziale, che evoca un’omogeneità che però poco corrisponde alla realtà, basti pensare alle minoranze linguistiche ancora parlate in ogni paese. —> la televisione ha poi contribuito ad unificare molto, anche la lingua. Ruolo delle comunità locali e delle identità stratificate: Globalizzazione intelligente: processi in grado di governare la globalizzazione limitando gli affetti negativi sulla coesione sociale e favorendo quelli positivi: Solidarietà transnazionale= può contrastare un potere economico che a livello globale prescinde dai riferimenti nazionali —> azione globale per contrastare l’evasione fiscale… -Ci troviamo oggi davanti ad identità stratificate, è possibile tenere insieme realtà che vanno da quella locale a quella nazionale, sovranazionale, europea.. fino a sentirsi parte di una comunità globale senza conflitti ma dialoganti tra loro. Paradosso della globalizzazione: democrazia, sovranità nazionale, iperglobalizzazione (D.Rodrik): -L’iperglobalizzazione senza stato democratico —> identità assolute e monopolistiche. -Moderata globalizzazione e stato democratico —> identità transnazionali. La democrazia e la capacità di avere aspirazioni (Appadurai): Lo spirito della democrazia si nutre dell’idea di futuro, la democrazia è orientata a modificare l’esistente ed è legata alla capacità di avere aspirazioni. Essa ha come fine quello di Cambiare la società. -La politica di riconoscimento (Taylor).
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