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Le classi sociali in Europa: Marx, Weber, Schumpeter e Thompson, Appunti di Storia Contemporanea

Le teorie di Engels, Marx, Weber, Schumpeter e Thompson sulle classi sociali in Europa, con particolare riferimento alla società inglese. Marx e Engels introducono il concetto di classe operaia e di lotta di classe, Weber critica il determinismo marxista e introduce il concetto di identità soggettiva e di status sociale. Schumpeter descrive la mobilità sociale e la mutevolezza delle classi, Thompson enfatizza l'importanza dell'autopercezione e della cultura popolare. Il documento include anche riferimenti a testi specifici e a risorse online per una ricerca approfondita.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 13/11/2021

account16
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Scarica Le classi sociali in Europa: Marx, Weber, Schumpeter e Thompson e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! lezione 14 20/10/21 Hi BORGHESIA E PROLETARIATO * Marx, /ntroduzione alla critica della filosofia del diritto di Hegel, 1844 - impiega per la prima volta il termine “proletariato” da lui definito come il prodotto non della povertà sorta naturalmente ma della povertà sorta artificialmente: l’espressione della dissoluzione effettiva della società tradizionale operata dal capitalismo industriale. - è un’ottica ancora filosofica. * Engels, La condizione della classe operaia in Inghilterra, 1845 * Marx-Engels, Manifesto del partito comunista, 1848 vedi citazioni slide * Max Weber, Economia e società, 1922 - polemizza con il determinismo marxista, mettendo a fuoco l’identità soggettiva che caratterizza il concetto di classe - non c’è soltanto la proprietà dei mezzi di produzione - conta il rapporto con il consumo, con potere e autorità - viene considerato lo stile di vita quotidiana, lo status sociale * Joseph Schumpeter, 1919: - ogni individuo nasce come parte di una classe, ma a differenza della società feudale, caratterizzata da un ordine gerarchico rigido, la società moderna permette agli individui processi di mobilità: spostamenti verticali; questi mutamenti possono essere rapidi - le classi cambiano lentamente: sempre occupate, ma da persone diverse * Edward P. Thompson, The Making of the English Working Class - peso determinante degli individui e del loro percepire se stessi in termini di classe - “La classe non è una cosa, ma un rapporto”: una relazione vitale in divenire costante che lega persone tra loro senza poter essere ridotta ad un’unità allegorica unitaria - importanza delle culture popolari - importanza delle corporazioni che portano avanti un’etica di mutualismo * Aristocrazia: detiene i latifondi, la borghesia vorrebbe nobilitarsi, ancora rilevante nell'Ottocento * The Global Bourgeoisie - the rise of the middle classes in the age of empire - Graser: autopercezione, consapevolezza del proprio status sociale, come viene vistu dall'esterno * Costruzione concettuale del termine “borghese”, poi “borghesia” - dagli anni '60/’70 dell'Ottocento il termine viene più rifiutato che accettato - nasce come termine carico di valenze semantiche negative - alcuni lo assumono con fierezza, pur accettando il termine come denigratorio * Idee di borghesie: - bildungsburgertum: borghesia del merito che si autodefinisce tramite un percorso formativo che porta al merito - middle classes: è più appropriato parlare di borghesie al plurale - bourgeoisie - borghesia « Marco Meriggi, Milano borghese: a proposito della borghesia milanese ottocentesca * Ute Frevert, Juergen Kocka e Loredana Melissari, La borghesia tedesca nel XIX secolo: “Effettivamente la storia sociale, affermatasi nelle università della Repubblica Federale Tedesca soprattutto a partire dagli anni Sessanta, ha mostrato ben poca simpatia per la borghesia come argomento di ricerca. Sospinti dall’ondata social-liberale successiva al 1969, stimolati dalla concorrenza ideologico-scientifica verso i colleghi della RDT, i ricercatori di storia sociale della Repubblica Federale si sono orientati prevalentemente verso lo studio della storia della classe operaia. Movimento operaio, ambiente operaio, cultura operaia si sono succeduti come fulcro dell’interesse dei ricercatori, dando luogo nel tempo ad un numero imponente di ricerche, assai dettagliate e specialistiche, centrate su singoli aspetti. [...] La “storia della vita quotidiana” si occupa quasi esclusivamente della vita di ogni giorno delle classi subalterne. In ugual modo la storia della famiglia si è concentrata prevalentemente sulle condizioni esistenti fra la classe operaia: i “modelli” familiari borghesi vengono in effetti ripetutamente indicati come norme di orientamento per gli operai, ma la reale diffusione di questi modelli proprio tra i vari strati della borghesia stessa resta tuttora inesplorata” * Esistono varie borghesie, non ha senso cercare di ridurle in un’unica classe o equipararle * Alberto Mario Banti, Storia della borghesia italiana. L’età liberale, 1996 (vedi slides) * Localismi, particolarismi, clientele * Utsa Ray, Cosmopolitan Consumption - domesticity, cooking and the midale class in colonial India ucl.ac.uk/Ibs/maps/caribbean/jamaica/estate > ricerca sul colonialismo britannico; in iezione 15 questo sito è possibile vedere i rapporti tra, in questo caso, Jamaica e Britannia. Banti, capitolo 17 - colonizzazione: consiglio di lettura > leggere le prime pagine La storiografia nel XIX secolo è influenzata dalla storiografia delle nazioni e ragionava sui confini > il mare come confine > il mare in realtà è uno spazio solcato da commerci, contatti, via per la colonizzazione; non possiamo percepire la storia a blocchi nazionali, piuttosto va considerata globalmente e vanno considerati i contatti, i possessi, le colonie XIX: industria pesante e attività navale; impatto della tecnica applicata (es. imbarcazioni) cruciale, taglio dell’istmo di Suez (?) > conseguenze economiche (Banti si concentra su tre punti in particolare) Intreccio tra potere religioso e potere politico Impero che va dall’africa settentrionale ai paesi balcanici ??? Scusa chiara non capisco * primi appelli: 17 dicembre 13 gennaio lezione 17 * possibili domande: 27/10/21 - che cosa si intende quando si parla di atlantic history o atlantico nero? e special turn? - importanza del nazionalismo banale + esempi tipo il cibo - che impatto hanno avuto le esposizioni degli esseri umani sul pubblico europeo in particolare italiano essendoci concentrati sull’esposizione di Torino? - questione della ricerca di rappresentanza degli afroamericani all’interno delle esibizioni e delle ragioni per cui trovano spazio nell’esibizione europea del 1900 ma non in quella precedente tenuta a Chicago? - caratteristiche diverse/diversità del colonialismo? - classe sociale, come la si può definire? Joseph Conrad, heart of darkness (abbiamo letto una citazione) Londra 1851, esposizione universale Il costo del trasporto delle merci diminuisce drasticamente (del 90% tra il 1869 e il 1893) grazie al canale e alle navi a vapore: - linee di navigazioni regolari - cavi telegrafici: fino alla metà dell'ottocento ogni tipo di comunicazione è lento (non solo il trasporto di merci ma anche di notizie), grazie ai cavi telegrafici, i quali trasmettono le notizie quasi in tempo reale, vi è un’accelerazione anche della percezione di un mondo che viaggia allo stesso ritmo. > accelerazione della scienza * Crescita della popolazione/brusca perdita demografica nelle colonie e in Cina: tra il 1850 e il 1870 la popolazione cinese delle 5 province orientali e centrali più toccate dalla rivoluzione Taiping decresce da 154 a 102 milioni (spariscono 52 milioni di persone) * Imperialismo, definizioni: - fino al 1880 per gli euro pei l’africa era terra di nessuno, spazio vuoto, infatti la Francia aveva occupato l’Algeria nel 1830 città del capo vide prima il dominio olandese poi inglese; scoperta delle ricchezze minerarie in africa - Hobson, imperialismo, 1902: capitali (surplus) in cerca di investimento - sulla stessa linea Rudolf Hilferding: accordo triangolare tra imprese banche e governi uniti nella ricerca di mercati e impiego di capitali eccedenti - Lenin: imperialismo come fase suprema del capitalismo, fase quasi necessaria del capitalismo (comunque si pone il capitale dietro le azioni coloniali) - Schumpeter, 1919: imperialismo come strategia politica di elites preborghesi antiliberali o di forze del capitalismo - ruolo socialdarvinista delle politiche sociali, il quale vede un’inferiorità di popoli e settori - 1800-1918: high imperialism, spesso definito come risultato diretto dell’industrializzazione, ma le cose non sono così semplici: ad eccezione dell’africa la maggiore espansione imperialista avvenne prima dell’industrializzazione: l'impero zarista in Siberia, espansione Quing nell’Asia centrale, la conquista britannica dell’India, la quale diventò un mercato importante dopo essere stata conquistata * l'imperialismo è stato visto in una dimensione essenzialmente economica (vedi Hobson e Hilferding) * Patriottismo che si mescola al desiderio di difendere la patria - desiderio di uscire dalla routine - identità maschili e reputazione sociale (virilità del soldato) - identità nazionale e nazionalismo banale e diffuso - la gran bretagna non introduce la coscrizione obbligatoria fino al 1916 ma moltissimi volontari - indignazione per lo “stupro del Belgio” In francia si parla di union sacree, nel reich burgfrieden (tregua politica) | partiti socialisti SPD difendere il paese e lotta al dispotismo russo La solidarietà internazionale si sgretola: eccezioni i socialisti italiani, i bolscevichi, i socialisti serbi Fin dagli inizi una guerra di massa e su base industriale Rapido trasporto delle truppe: sul ponte sul Reno a Colonia passano treni pieni di soldati ogni 10 min > importanza delle ferrovie Sanguinose battaglie: il 22 agosto muoiono 27.000 soldati francesi L’avanzata tedesca minaccia i sobborghi di Parigi Italia neutrale per 10 mesi Neutralisti e interventisti (di vario tipo, anche democratici), alcuni capaci di influenzare il corriere della sera 20 maggio 1915 entrata in guerra (1.100.000 soldati) - inadeguata preparazione dell'esercito - aprile 1915 patto di Londra > segreto - l'italia si impegna ad entrare in guerra e in caso di vittoria avrebbe ottenuto Trentino, Trieste, Istria (escluso Fiume), Dalmazia, protettorato sulla’Albania - pieni poteri al governo in caso di guerra - socialisti: né aderire né sabotare - notevole mobilitazione di massa “maggio radioso” - attacchi al neutralista giolitti - discorsi di D’Annunzio * l'impero ottomano al fianco degli imperi centrali dal 1914 - battaglia di Gallipoli per il controllo dei Dardanelli disastrosa per l’intesa - impero ottomano attacca sul caucaso. | russi arrivano fino a Trebisonda, Erzerum, lago di Van - fronte in Iraq dove truppe britanniche (soldati indiani) nel 1917 conquistano Baghdad * Truppe inglesi, australiane e indiane entrano a Gerusalemme: - accordo Sykes-Picot per la spartizione dei territori arabi dell'impero ottomano - dichiarazione Balfour (ministro degli esteri del Regno Unito) 1917: si impegna a favorire la creazione di un focolare nazionale ebraico in Palestina * grande guerra - dei circa 40 stati sovrani del mondo i due terzi firmano il trattato di Versailles nel giugno 1919, ma: - i continenti africano e asiatico partecipano in modo subordinato. - i combattimenti mirano essenzialmente ad impadronirsi dell'impero coloniale tedesco e in medio oriente a eliminare la tutela turca a profitto degli stati dell’intesa: solo il re dello Hegiaz (La Mecca) è ammesso al trattato. - Persia ed Etiopia sono fuori dal conflitto - le dichiarazioni di guerra alla Germania della Liberia, Siam e Cina (luglio-agosto 1917) non modificano l’equilibrio delle forze; così accade anche ai 12 stati latino-americani che dichiarano guerra alla Germania: il maggiore è il Brasile ma non lo seguono il Messico, l'Argentina, il Cile - | piccoli stati sono sotto influenza americana (Cuba, Panama, Nicaragua, Haiti); è di ordine strategico. * Arno Mayer: - prima guerra mondiale come fine dell’antico regime; del predominio dell’agricoltura sull’industria, dei modelli aristocratici su quelli borghesi; dei codici di deferenza di antico regime; del senso di individualità in rapporto alla civiltà delle masse. [...] VEDI SLIDES PERIODIZZAZIONE * riduce l’importanza periodizzante della prima guerra mondiale: - il vedere la vera cesura del 1945 - dalla guerra “calda” alla guerra “fredda”; interdipendenza, globalizzazione (il “secolo americano” * E. Nolte - La guerra civile europea, 1917-1945 - Enuclea gli “opposti estremismi” del bolscevismo e del fascismo nella sua versione più distruttiva: il nazismo. * A.J.P. Taylor, Storia della prima guerra mondiale - respinge sia l’interpretazione marxista della guerra come prodotto “inevitabile” delle contraddizioni interim perialiste sia quella che la fa risalire al sistema di alleanze o all'opinione pubblica nazionalista e militarista. - corsa agli armamenti e rafforzamento degli eserciti gli appaiono come condizione ma non causa della guerra. - sottolinea le responsabilità tedesche e le caratteristiche di una guerra di stallo * M. Ferro, Storia della prima guerra mondiale 1914-1918 (Milano, 1973) - allievo di Renouvin e Braudel, punta sulla “psicologia collettiva”, sulle correnti di opinione che hanno forzato verso la guerra. - usa fonti cinematografiche e punta a ricostruire la vita nelle trincee; dimensione tecnologica del conflitto, condizioni di vita, propaganda pro e contro la guerra e apre sulla grande guerra “civile europea” che trasferisce sul terreno sociale un conflitto nato sul terreno statale e nazionale. e mutamento sostanziale di prospettiva della storiografia negli ultimi 20 anni: non più solo aspetti militari o politici, ma sociali, culturali, mentali. * La grande guerra e la memoria moderna (1975, ed. italiana 1984) - sconvolgimento apportato dall'esperienza della guerra all'elaborazione culturale della realtà - carattere fortemente periodizzante su scala mondiale oltre che europea - fonti letterarie di parte inglese: la grande guerra non fonda solo il paradigma dell'esperienza bellica che dominerà anche la descrizione delle guerre successive ma ha formato l’abito mentale dei maschi giovani. * Fussell (vedi slides, parte mancante) - carattere paradossale della guerra che smentisce le aspettative di iniziativa individuale della “generazione del 1914” - acquisizione di un abito mentale dicotomizzante che riduce la percezione dell’altro entro la coppia oppositiva amico/nemico - ricorso a miti, riti, pratiche propiziatorie per esorcizzare gli effetti dei processi di secolarizzazione. * Eric J. Leed, Terra di nessuno. Esperienza bellica e identità personale nella prima guerra mondiale (1979, ed. italiana 1985) * G. Mosse, Le guerre mondiali dalla tragedia al mito dei caduti (1990) - il mito nasce con la nascita degli eserciti moderni, eserciti di cittadini e non più di mercenari ed è strettamente connesso allo stato-nazione. - funzione del mito è negare la realtà atroce della guerra per celebrarla e sacralizzarla con il culto dei caduti, le cerimonie di commemorazione, i cimiteri di guerra. * La vie et rien d’autre (film) di Bertrand Tavernier (1989) > procedure di riconoscimento dei lezione 19 corpi in battaglia 8/11/221 * G. Mosse, Le guerre mondiali dalla tragedia al mito dei caduti (1990) - scopo del libro: offrire una migliore comprensione e nuove chiavi di lettura riguardo al fenomeno della svalutazione - oggetto del libro: come gli uomini hanno fatto fronte alla guerra moderna e le conseguenze politiche di questo confronto - storia dell’incontro con la morte di massa organizzata: una storia cruciale per la comprensione degli atteggiamenti verso la morte su grande scala attraverso la guerra o l'assassinio di massa organizzato dallo Stato. - queste conseguenze hanno compenetrato e polarizzato gran parte della vita pubblica segnando una nuova fase del nazionalismo « Nel corso della | guerra mondiale muoiono 183 milioni di uomini: più del doppio dei caduti in tutti i conflitti di rilievo tra il 1790 e il 1914 Nella campagna di russia muoiono 400.000 uomini dell’esercito napoleonico - nella battaglia della somme ne muoiono un milione > variazione di scala enorme Nella | guerra mondiale la morte è una presenza costante: trincee, caduti accanto ai combattenti, i cadaveri insepolti usati anche come appoggio per il fucile o come punti di riferimento Lutto generale, ma mescolato a un sentimento di orgoglio: il sentimento di aver avuto parte in una nobile causa e aver sofferto per essa Bisogno di trovare nell'esperienza di guerra un significato più alto: reduci divisi tra il ricordo dell’orrore della guerra e la sua gloria; - studio di diari (Gammage) condotto nel mondo anglosassone: alcuni volevano dimenticare, altri ricordavano il senso di sicurezza, la risolutezza e il cameratismo della guerra; alcuni consideravano quel periodo come il più felice della propria vita. Il culto del soldato caduto, glorificato e santificato divenne un elemento centrale del culto del nazionalismo Per il tramite del mito costruito la guerra si innalza ad un qualcosa di sacro Ma contemporaneamente la guerra viene banalizzata In Germania il mito ebbe un’accoglienza particolarmente favorevole e informò la più gran parte della vita postbellica In Germania la chiesa protestante ha liturgie apposite Pellegrinaggi ai cimiteri di guerra e parchi della rimembranza Tomba del milite ignoto: francia, Inghilterra, italia Mosse insiste sul conservatorismo del culto dei caduti: erano i temi cristiani a dominare i monumenti dei caduti Il culto dei caduti acquisisce la natura di religione civica
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