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Appunti Storia dell'Arte dell'Asia Orientale, Appunti di Storia dell'Asia

PDF contenente appunti delle lezioni di Storia dell'Arte dell'Asia Orientale dalla professoressa Donatella Failla nell'anno scolastico 2022/2023 Appunti sufficienti a superare l'esame (voto personale 30L)

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 06/11/2023

Stefanoblange
Stefanoblange 🇮🇹

4.6

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Scarica Appunti Storia dell'Arte dell'Asia Orientale e più Appunti in PDF di Storia dell'Asia solo su Docsity! GIAPPONE STORIA DEL GIAPPONE Nelle lezioni verrà trattato prima il periodo Edo ed in seguito il Meiji. 1. Periodo Edo [1600 - 1868] Si tratta del periodo compreso tra il 1600 ed il 1868 che vede una centralizzazione del potere nelle mani di un shogunato che prese il controllo della religione, relegando l’imperatore ad un ruolo solo prettamente simbolico e privo di ogni potere effettivo. Regime di tipo feudale che vede dunque il terriorio diviso in feudi goverato da “daimyo”, ossia le cariche feudali maggiori. - Da un punto di vista economico si vede la maggior parte della popolazione, addirittura fino al 80%, prendere parte al settore agrario, in primis la coltivazione riso. La sua produzione aumentò incessantemente mentre la popolazione non aumentava, producendo dunque un aumento di prosperità. - Questo periodo viene definito “pacifico” e si caratterizza per forti sviluppi culturali. Nascita della tecnica artistica “Ukiyo-e” e le forme teatrali “kabuki” e “bunraku” Dopo aver eliminato i ribelli cristiani, originati dopo lo sbarco di Spagnoli e Portoghesi nel 1542 ed il loro tentativo di evangelizzazione, lo shogunato impose forti restrizioni verso gli stranieri ed i commerci esteri dando vita ad un periodo di cosìdetto isolamento. L’unica eccezione fu fatta a Olandesi e Cinesi a cui fu concesso di operare nell’isola di artificiale nella baia di Nagasaki. Verso la fine di questo periodo nacque una corrente di daimyo che andavano contro lo shogunato per non essere in grado di instaurare relazioni diplomatiche e commerciali con l’Occidente. 2. Periodo Meiji [1868 - 1912] Questo periodo segna una ripresa del potere imperiale ed una modernizzazione che vedeva una riapertura dei legami con l’Occidente, pur mantenendo il cristianesimo illegale. - Dal 1870 cominciò il periodo della rivoluzione industriale giapponese dopo essersi riuniti con l’Occidente. GEOGRAFIA DEL GIAPPONE Il Giappone è uno stato insulare dell’Asia Orientale a forma di drago rampante, situato molto vicino alla Cina, la quale sarà forte inluenza per esso. - Il paese è composto da oltre 6000 isole di cui cinque sono le principali che lo compongono, formando un arcipelago: [da nord a sud] Hokkaido, Honshu, Shikoku, Kyushu e Okinawa. - La capitale è Tokyo, situata nella regione di Kanto. . In origine si trattava di un piccolo villaggio di nome Edo che venne edificato a partire dal 1603 da Tokugawa Leyasu, il quale ottenne titolo di Shogun dell’imperatore, il quale utilizzò per salire al potere totale. - Importanti per la cultura giapponese sono il Monte Fuji ed il fiume Sumida si trovano nella città di Tokyo. LUOGHI IMPORTANTI Baia di Matsushima Ubicata nella regione di Tohoku, si tratta di un arcipelago composto da 260 isole, isolotti o speroni di roccia sui quali crescono pini. Ciascuna delle isole venne originata da un singolo fenomeno: una valle che venne sommersa parzialmente dall’acqua oceanica a causa di forti movienti tettonici e tellurici. Il torii rosso dell’isola santuario di Miyakejma L’isola di Miyajima sorge a pochi chilometri di distanza da Hiroshima ed il suo nome significa letteralmente “isola santuario”. Motivi per visitarla sono il Santuario Itskushima ed il gigantesco Torii rosso che sorge a pochi metri dalla riva. Il “Padiglione d’oro” a Kyoto Si tratta di un tempio zen situato a Kyoto il cui nome deriva dal fatto che sia ricoperto da foglie d’oro. In origine questo era la dimora dello shogun Ashikaga Yoshimitsu e fu trasformato in tempio dopo la sua morte nel 1408. Lingua di terra di Amanohashidate Si tratta di una striscia di sabbia bianca, ricoperta da pini marittimi, che si estende lungo la costa della città di Miyazu. INSEGNAMENTO DELLE ARTI OCCIDENTALI a) Disegno ed Incisione Edoardo Chiossone = introdusse la ritrattistica in stile occidentale d’uso ufficiale e diplomatico presso gli ambienti esclusivi (coppia imperiale, corte, ministri…) + formò la collezione d’arte giapponese del comune di Genova. - Gli furono conferite due onorificenze imperiali: Ordine del sol Levante e l’Ordine del Sacro Tesoro. - Porta in Giappone le macchine per stampare le banconote. - La sua collezione, prima di morire, venne destinata all’Accademia linguistica di Belle Arti di Genova, dove aveva studiato - oggi esiste il Museo Civico d’Arte Orientale “Edoardo Chiossone” a Genova. Nel 1879 promosse un viaggio di ricognizione organizzato dall’Officina Carte e Valore, avente scopo di rilevare risorse culturali, economiche e industriali delle Prefetture del Giappone centrale. - Si eseguirono moltissime riprese fotografiche di monumenti e paesaggi mentre Chiossone realizzò circa 200 disegni - contribuendo a stabilire una concezione aggiornata del patrimonio culturale. b) Pittura Antonio Fontanesi = introdusse in Giappone i materiali, le tecniche e le teorie della pittura in stile occidentale portandoli dall’Italia. Insegnò le tecniche a carboncino, pastello ed olio e tenne lezioni di pittura di paesaggio e anatomia. c) Valorizzazione artistica Ernest Francisco Fenollosa = possiede una collezione d’arte giapponese che ora appartiene in parte al “Bostom Museum of Fine Arts” ed in parte al “Metropolitan museum of Art” di New York. - Impegno nella valorizzazione e studio delle arti giapponesi antiche e tradizionali; - Contributo alla fondazione della Scuola di Belle Arti di Tokyo; - Collaborazione all’organizzazione delle strutture amministrative e tecnico-scientifiche giapponesi nel settore culturale artistico. ASPETTO TECNICO DEI DIPINTI GIAPPONESI DIFFERENZA OCCIDENTALE E GIAPPONESE Nei dipinti occidentali vediamo l’utilizzo di “Cornici” che rendono rigido il prodotto per motivi di conservazione, difendendoli da problemi esterni di deterioramento, mentre i dipinti giapponesi si definiscono “Dipinto flessibile” - Dipinto su seta (utilizzato un tipo con trame e orditi larghi che permettono penetrazione dei pigmenti) con leganti animali; - Siccome sono molto fragili, non si possono lasciare esposti a lungo = contornati da una cornice in stoffa; SUPPORTI PITTORICI: carta / seta / legno MONTATURE DEI DIPINTI: montature anteriori in stoffa / fodere posteriori in carta / telai in legno (paravento) / piatti di cartone MATERIALI E UTENSILI: pennelli / coloranti / pigmenti / ricette per colori FORMATI: rotolo orizzontale (emakimono) / rotolo verticale (kakejiku) / paravento / parete scorrevole / album Tutto ciò è uguale per ogni scuola e stile giapponese, non variano. EMAKIMONO Si tratta del rotolo orizzontale e fu introdotto dalla Cina nel VIII secolo attraverso il coreano Silla. - Apprezzato dai giapponesi già nel periodo Heian (794-1185dc); - Solitamente costituito da narrazioni in forma pittorica di testi letterari, religiosi e stroiografici… (un volume da consultare); - Si apre da destra verso sinistra; - Vi è una copertina, che protegge il rotolo dalle aggressioni di insetti, polvere e altri danni, tenuta insieme da due pomelli con cui si srotola e riarrotola il papiro; - Viene costruito incollando orizzontalmente un numero variabile di tagli di carta o seta. In seguito di avvolge attorno ad un bastoncino ligneo; - Lunghezza media da 5 a 12 metri ma che può arrivare anche a 25 / Altezza variabile da molto piccola a alta La narrazione pittorica procede da DX verso SX seguendo un’impaginazione sequenziale ripartita in episodi consecutivi. Per separare le singole scene si usavano solitamente parti di paesaggio come rocce ed alberi. - Una volta visto veniva riavvolto e riposto. KAKEJIKU Si tratta del dipinto verticale da appendere, solitamente montato in stoffe o carta. - Originario dalla Cina del periodo Tang (618-907dc), usate da principio come figure religiose che servivano in ambito buddista ai monaci predicatori per esporli ai fedeli [contenevano i temi della predica]; - Trasmesso nel Giappone nel periodo Heian (794-1185dc). Costituito da due elementi principali: 1. PITTURA 2. MONTATURA - formata da un paramento anteriore (stoffa o carta) ed uno posteriore (carta + stoffa). Nei dipinti da appendere, i pomelli possono avere forme molto diverse, scelti anche in base alo stile del dipinto e l’effetto che producevano. - Sono utilizzati anche dei pesi per distendere il dipinto, allo scopo di aiutare il dipinto non disteso da tempo; - Sono ovviamente pesi delciati. Le montature dei dipinti giapponesi corrispondo a tre principali tipologie: 1. Montature per dipinto buddistha; 2. Montature per dipinto giapponese; 3. Montatura dei letterati. PARAVENTO CON ANTE PIEGHEVOLI Anche questo di origine cinese, prodotto per la prima volta nel periodo Han (206ac - 220dc). Quello giapponese è costituito da una struttura pieghevole ad ante, da un minimo di due ad un massimo di otto. - Le ante sono formate da leggeri telai lignei parchettati sono rivestit di carta e collegati tra loro da robusti cardini cartacei; - L’assemblaggio di questi materiali leggeri rende agevole l’apertura, lo spostamento e la collocazione a dimora del paravento - svolgeva funzione di partizione decorativa negli ambienti interni; - I paraventi cinesi sono invece metallici e più pesanti. ARTIGIANI GIAPPONESI Fabbricanti di carta: la carta si faceva con la polpa del gesso da carta avente fibre lunghissime con un telaio orienta le fibre e poi le scola - fa una pila accanto a sè / un altro continua l’opera: i fogli sono disposti e con una brozza li libera dalle bolle d’aria / Infine sono disposte su tavole di legno ad asciugare Fabbricante pietre d’inchiostro: segano da un pezzo di ghiaietto nero delle sezioni che poi verranno lavorate il maestro scava il bozzetto sulla pietra / La pietra da inchiostro serve a macinare l’inchiostro. STAMPE GIAPPONESI XILOGRAFIE Dal tardo XVII fino al 1870 (inizio era Meiji) le stampe giapponesi e i dipinti Ukiyo-e. Il supporto è di carta e si usa inchiostro nero con materie coloranti vegetali (con aggiunta di colla animale) + matrice xilografica di base intagliata nel legno (XILOGRAFIA: stampa che ha matrici intagliate nel legno). Serve un tampone per la stampa (differente da Occidentale in cui vengono messe in un tornio) - matrice a faccia in su con foglio su di essa e poi il tampone si strofina sul retro del foglio così che l’inchiostro rimanga sulla superficie. Gli altri tipi di stampa sono arrivati dopo l’era Meiji. Gli artisti e artigiani impegnati nella produzione di stampe sono: 1. Autore: colui che disegna il soggetto della stampa; 2. Intagliatore: colui che intaglia la matrice; 3. Stampatore 4. Produttore di carta 5. Produttore di coloranti e pigmenti a) L’artista crea un abbozzo del soggetto, quindi disegna la composizione dettagliata (tenuta e non buttata dopo utilizzo) delineata inchiostro nero e colorata ai posti giusti - questa verrà riprodotta a stampa, ergo trasferita sulla matrice xilografica. b) La copia della matrice, trasparente, viene incollata a testa in giù sulla matrice xilografica di base così che fornisca all’intagliatore la traccia di base su cui intagliare la matrice xilografica. c) Questa matrice viene inchiostrata di nero e si pone su di essa il foglio di base che viene strofinato sul rovescio con un tampone per trasferirvi il disegno. d) I successivi passaggi di colore sono eseguiti con l’aiuto di “guide di registrazione” che servono per allineare i blocchi di colore nelle rispettive campiture . I coloranti ed i pigmenti possono venire anche mescolati tra loro per ottenre sfumature, anche se generalmente le stampe avranno colori piatti. ● BIANCO è fatto con carbonato di calcio organico di conchiglia pestata; ● GIALLO è totalmente organico; ● VERDE è a base di clorofilla da cortecce e fiori; ● GIALLI BRILLANTI sono fatti con orpimento = solfuro di arsenico; ● BLU viene dall’indaco; Di prevalenza era tutto di origine vegetale ma, a partire dal periodo Bakumatsu, i materiali chimici occidentali contribuirono alle colorazioni giapponesi. ● BLU DI PRUSSIA impiegato dal 1820; ● ALTRI COLORANTI sono stati importati dal tardo secolo XIX. RECINTI DEI PIACERI Primo quartiere del piacere inaugurato a kuyoto nel 1589. Dopo le guerre il meretricio proliferò fra le strade in quanto le donne cercavano un modo per trovare denaro, ma, a causa dell’ampia diffusione del fenomeno, venne istituitò un quartiere a suo scopo così da contenerle in un luogo. In pochi anni istituiti in altre città come Osaka ed Edo. Gli artisti Ukyio-e furono attenti a rappresentarli nelle loro differenze locali, essendo interessati alle varietà di tipi femminili. dipinto: 1) cortigiana SU - pipa importata da occidente poichè si fumava + abito con erba piana di edo 2) cortigiana dx - abito con ciliegi essendo Kyoto dove fioriscono 3) corigiana sx - di Osaka . Tutte hanno in comune il nodo davanti della cintura che è un tratto distintivo delle cortigiane. LO YUKADU DI EDO Aperto nel 1617 e fondato da Shoji Jin’emon. Il quartiere fu costruito in un’area non centrale e fu chiamato il “Campo delle canne” perchè queste erano la vegetazione più diffusa. Negli anni in cui la città si espanse portò il quartiere a divenire centrale (oggi il quartiere Nihobashi). I militari erano perbenisti, ergo non volevano vedere queste cose. Quindi lo shogunato propose di trasferire il quartiere fuori città e i proprietari dei luoghi accettarono, andando nel mezzo della campagna seppur sapesseroc he ciò avrebbe limitato gli affari. MA prima del trasloco un incendio bruciò la città nel 1657 = “Incendio Meireki” La città dovette essere ricostruita ed il quartiere dei piacere fu istituitio ad Asakusa, dietro il tempio Sensoji. Cambia anche l’ideogramma usato che veniva ora a significare “Campo della fortuna” / si raggiungeva con un tratt in barca e poi a piedi. Hishikawa Moronobu disegnò nel XVII molte stampe a inchiostro nero che tracci la via per raggiungere il luogo e anche un percorso di visita. Era chiuso alle mura e circondato da un fossato con un unico ingresso sorvegliato da sentinelle da cui si accede alla via mediana, in cui vi è un forte traffico di cortigiane e uomini, prima dell’ingresso principale. [vedi dipinto] Gli isolati erano disposti in una pianta a griglia e separati da un incrocio ortogonale + vi erano salici, simboli di prostituzione SALICEDEL RIPENSAMENTO: all’entrata in quanto ci si chiedeva se voleva frequentare le cortigiane, costando tantissimo. HISHIKAWA MORONOBU - padre dell’Ukiyo-e Il padre aveva una bottega di decorazione tessile, per cui si ritroveranno raffigurazione meravigliose dei vestiari maschili e femminili. Fondatore della scuola Ukiyo-e. Attivo tra 1672 a 1674, realizzando in poco tempo tantissimi soggetti in generi e argomenti con grande efficace. Raccolse e sistematizzo tutti i generi precedenti, trasformandoli in una cultura di immagine artistica in cui vi stabilì il repertorio stabile - cambieranno gli stili ma non le tecniche. Emakimono: “Casa di piacere galleggiante sul fiume Sumida e scorcio della Viva Mediana di Yoshiwara” - Ramo si salice in basso a sx = SALICE DEL DUBBIO; - Vediamo una barca ristorante con sopra dei cuochi che lavorano a delle pietanze in fornelli portatili / un maestro di coltello prepara il sashimi / baule con i vassoi per servire i pasti; - Vi è una seconda grande barca = BARCA DEI PIACERI in cui vi sono varie attività di lussuria - Molti uomini effemminati che imitano le cortigiane (piacere con i maschili) - Uomini che giocano a scacchi - Traffico di persone a sx che vanno e vengono dalla barca dei piaceri - abiti differenziati e raffinati; - Titolo ironico borghese sulla barca grande “Armata nazionale” - Entrando nella parte con la Via Mediana si vede utilizzata la prospettiva a volo d’uccello; - Pubblico in strada, Sala in cui le donne si esponevano per essere viste dal pubblico - al tramonto si mettevano lì svolgendo varie attività come musica; - Due donne sono appresse alla griglia per trattare con i clienti (borghesi come si intuisce dal copricapo. - Scena in cui si vede una casa di piacere in cui vi è un cliente (militare anche se non potrebbe) che si riveste dopo il suo incontro amoroso dietro un paravento; - Fuori due persone che attendono il oro turno (uno è un prete buddista - dx). - Ultima scena con firma dell’artista che vede un episodio di incontro; - Cortigiana ha finito di preparare uno spuntino per il cliente + cerimonia del tè; - In strada si vedono molte tipologie di persone: un aristocratico militare con il suo attendente, alcuni borghesi, altri guerrieri, cortigiane vestiti meravigliosamente. Un dipinto del 1790/5 ci mostra la sala delle donne MA dall’interno. - Donne ben vestite ma diverse da prima essendo altro tempo; - Cliente dalla griglia. A guadagnarci erano i proprietari dei bordelli NON le cortigiane - questi prendevano bambine pagando i genitori, garantendole di sopravvivere. Gli veniva insegnato a intrattenere per poi lavorare come cortigiane. Per continuare a prosperare, Yoshiwara si inventò delle feste che richiamasse il pubblico nel quartiere: - Festa ciliegi nel terzo mese lunare: si piantavano … / coritgiane si vestivano al meglio con vesti abbondanti e zoccoli in legno. Sfilavano per farsi conoscere davanti alla città = “Oiran Dochu” [I nostri fiori più belli]. TEATRO KABUKI CORTIGIANE Le cortigiane di Yoshiwara erano reclutate da individui che agivano da raccoglitori di bambine, prese dalle famiglie più povere pagandoli e promettendoli di mantenerle in vita. Una volta nel quartiere si osservava se adatte al ruolo di cortigiana e, se positive, si affidavano a delle cortigiane anziane a guidarle + a scuola di musica e danza per compiacere la clientela. - Il mestiere non stava nell’essere seduttiva, bensì far credere ai clienti di essere LORO seduttivi. - Vi furono anche ranghi di cortigiane a seconda dell’anzianità. Queste donne venivano spesso effigiate nelle stampe così da poter essere contemplate da coloro troppo poveri per potersele permettere. I dipinti invece erano spesso commissionati dagli amanti fissi - ogni cortigiana ne aveva almeno uno che gli pagasse il mantenimento lavorativo (vestiti e addobbi) - Il periodo più importante per loro era la festa dei ciliegi, coincidente con il loror germoglio nel terzo mese annuale - il ciliegio aveva significato pregnante poichè rappresentava la fioritura delle bellezze di questo mondo, seppur vaniscenti (il ciliegio fiorisce ma poi perde tutto dopo poco). - Strada principale Yoshiwara veniva trapiantata di ciliegi e lì vi facevano una parata le cortigiane con i seguiti di servitrici e famiglie. - Per questa ricorrenza arrivavano uomini e donne di tutte la città per notare i grandi mutamenti della moda ed è inoltre occasioni di intrattenimento. Dittico dipinti: Sotto un ciliegio si vede la parata con a SX una grande cortigiana con la sua accompagnante giovane / a DX si vede una ex-cortigiana ma che rimase a Yoshiwara con scopo organizzativo. - Si denota il vestiario che si doveva possedere = un soprabito + quattro sottovesti - La bambina porta una veste uguale alla bambina ma annodato dietro / la bambina guarda verso l’osservatore come se stesse per chiedere a chi la sta ritraendo “chi sei?” - La ex-cortigiana è vestita in modo semplice e porta acconciatura più datata e semplice TEATRO KABUKI La parola “Kabuki” designa il teatro borghese nato agli inizi del XVII secolo a Kyoto e fiorito nel periodo Edo. Fu uno dei principali divertimenti pubblici MA in origine il verbo “Kabuku” significava deviare = trasgredire, avere comportamenti eccentrici ed inconsueti. Il termine “kabukimono” designava un certo tipo di uomini che manifestavano dissenso mostrandosi in modo insolito attraverso comportamenti, vestiti e pettinature stravaganti. Questi affollavano le vie di Kyoto ed Osaka ed erano come “eroi di strada” che difendevano i deboli, per cui erano amati dal popolo. A Kyoto, nel centro della città, il fiume Kamo si asciugava divenendo spazio pubblico per vari intrattenimenti popolari su palcoscenici eretti temporaneamente. Proprio qui, una donna di nome IZUMU NO OKUMI fu l’iniziatrice del Kabuki. - Danzatrice di facili costumi; - Recitò a Kyoto nel santuario Kitano Temmangu (vi era molto spazio) ed in seguito nel fiume in secca; - Era diverso il suo spettacolo: si travestì all’uomo alla moda mimandone la visita alla cortigiana; - Fu un fenomeno talmente rilevante, che vari dipinti la ritraggono sui palcoscenici. - Ancora oggi, dove aveva danzato per la prima volta, fu eretto un monumento in suo onore. Questa messa in scena riscosse successo perchè rappresentava il nuovo stile di vita del mondo cittadino, che veniva glorificato dall’essere messo in scena = il pubblco adorava le sua mbiguità e trasgressività. La più importante è il SHOGATSU (Capodanno giapponese) a cui si collega il culto delle sette divinità della fortuna, in cui giorno sbarcano nel Giappone dopo aver navigato sulla “nave dei tesori”, portando i benefici esistenziali (felciità, fortuna, prosperità, saggezza…). Durava diversi giorni con spettacoli religiosi, di origine giapponese, e l’importante shishimai, ossia la “danza del leone” di natura cinese ed introdotta in Giappone nel VIII secolo. MIYAGAWA CHOSUN “Usi e costumi del capodanno visti per strada” - Emakimono con prospettiva a volo d’uccello; - Ciascuna scena comprende alcuni gruppi di personaggi, su quattro scene narrative, separati da elementi naturali (alberi e ruscello); - Scena 1: due gruppi di figure . - Un burattinaio estrae dalla cassa un burattino (guerriero medievale) mentre i bambini lo osservano allegri; - Si vede il “Manzai” (danzatore girovago) che si esibisce in una danza in cui muove braccia e pesta i piedi aiutandosi con un ventaglio / Vi è un compagno che suona tamburello / Vi ad osservare due giovani preti zen molto giovani mentre suonano un flauto, intagliato dal bambù / Infine due ragazzini che osservano. - Tra la prima e la seconda scena vi è un albero di pino come raccordo + un gruppo composto da una donna borghese che ha con sè tre bambini [vestiario elegante]. - Scena 2: tre gruppi di figure . - Due anziani venditori di utensili da tè con bisaccia e borraccia che portano dei frullini di tè con supporto ramificato / una cameriera indica cosa desidera acquistare. - Si vede un “Yambushi” (guerriero della montagna) mentre suona una conchiglia, accompagnato da un giovane servitore che porta un grosso cappello di paglia a forma di foglia di loto / vi sono ragazzini impauriti ma intrigati che osservano. - Attore effeminnato giovane ed il suo assistente, seguiti da un servo che porta in spalla un abito di scena - Scena 3: tre gruppi di figure . - Prete shintoista anziano che offre la mano per dire ad un gruppo con cortigiana se avessero bisogno di una benedizione / le donne procedono indifferenti ed algide. - Un venditore ambulante con scatoloni sulla schiena si gira affascinato dal gruppo di donne; - Dietro vi è una nobildonna, vestita con fiori rossi e blu e coprendosi la testa = 1) le pettinature erano pesantemente cariche di olii che teneva fermi i capelli / si proteggevano per non disfarle; 2) i capelli erano il fulcro dell’attenzione maschile in Giappone. La signora è seguita da due cameriere (uno rosso = maschile) che portano un sacco. - Tra terza e quarta scena vi sono gruppi: un uomo con grossa maschera di leone con unico corno, accompagnato da tambureggiatore, mentre danza / ascoltanti tre ciechi, due adulti ed un bambino / suonatore di liuto con fagotto in spalla / cortigiana accompagnata da bambini In alto si vede un ciliegio come elemento di separazione e raccordo. - Scena 4: due gruppi + ruscello . - Una “Miko” (sacerdotessa shintoista) di schiena, per mostrare la sua giacca trasparente, con un suo attendente che le trasporta un abuletto (in cui vi saranno strumenti rituali). - Tre donne “Oharme” del villaggio Ohara che stanno andando in città portando legna da ardere. STAMPE POLICROME NISHIKI-E INTRODUZIONE Siamo nella seconda metà del secolo XVIII, ma sono precedute da circa un secolo da altre produzioni a stampa: a. Sumizuri-e (inchiostro nero con aggiunte di colori vegetali a mano) b. Beni-e (color rosso rosato / non solo rosse ma spicca questo colore) c. Urushi-e (uso del colore nero mescolato a colla animale che dona lucentezza) d. Benizuri-e (prime stampe a tre colori) Fino al XVIII le Sumizuri-e erano colorate a mano con colori di origine vegetale. Sugimura Jihei Si sa molto poco sulla sua biografia ma conosciamo le sue opere in quanto si scoprì che inseriva negli abiti raffigurati il suo nome e cognome. Alcune stampe sono solo ad inchiostro nero, altre vedono accenni di colore (fra cui bianco di conghiglia per la pelle) ed altre completamente colorate a mano. Riguardo le stampe in generale, possiamo osservare alcune caratteristiche: - Titolo di stampa - Firma dell’artista - Timbro dell’editore L’importanza di ciò sta nel fatto che ci permettono di riconoscere sia i nomi di attori/rappresentazioni sia degli artisti. Dopo 1790 vi saranno spesso anche i timbri dei censori. BENIZURI-E Oltre alla matrice che stampava in nero, vi erano almeno altre due matrici colorate per la stampa. EPOCA D’ORO “Stampa di broccato” - NISHIKI-E HANGA (1765-1790) Le prime stampe a piena policromia, impresse sia ad inchiostro sia ad altri colori, risalgono al 1765 per merito dell’artista Suzuki Harunobu (1725-1770), finanziato per relizzare calendari di cortigiane illustrati. Questo era un disegnatore e realizzatore di libri illustrati, aventi oltre mille tipi di personaggi. Espresse un mondo femminile giovane, sottile e trasognato. - Il modello di femminilità è una donna giovane, innocente e fresca / forse ispirate a delle donne esistenti di Edo, chiamate Osen e Ofuji; - Fino alla morte nel 1770, dominò il mercato delle stampe e realizzò un’ampia produzione di album erotici. Il formato tipico, utilizzato da Harunobu, è quello “medio” (25 x 19 cm) Scena cortigiane: cortigiana con bambine e cane (1766) - Si comprende la tenerezza di una scena quotidiana; - Una ha il cane in braccio, l’altra gli porge un bocconcino - La bambina seduta guarda con amore la cortigiana; - L’assortimento dei colori, totalmente stampati, lascia trasparire parti bianche del foglio per le decorazione del vestiario. - Motivo a righe verticali sul vestiario (dato da bambù con ciuffi di foglie cariche di neve = inverno). - Indica una augurio alle bambine: che crescano resistenti come il sempreverde bambù, intatto dal freddo. Poetessa del periodo Heian (1766) - Su sfondo neutro appare una poetessa del periodo d’oro Heian [Ono no Komachi]; - Veste un abito a dodici strati / il più esterno è di garza, fatto con seta cruda ergo formando pieghe geometriche; - Si muove trascinando lo strascico, emanando un tipo di bellezza classica idealizzata. Ragazzo effemminato che suona il tamburello da spalla (1768) - Complessità simbologica: - Vestito con foglie di felce (pianta contente entrambi gli organi genitali) = ragazzo effemminato - La pittura dietro di lui raffigura una divinità della fortuna, protettore dei bambini, ed al suo davanti una composizione floreale con due crisantemi (rosso e bianco) che alludono ad un fanciullo sfortunato della mitologia cinese. - Raffigurando ciò si allude ai pericoli di un’adolescenza dotata di bellezza e talento, suscitante invidia. - In una rientranza della parete (Tokonoma), dietro la figura, si vede la porta scorrevole aperta sulla veranda che affaccia sul giardino dove si riconosce una roccia dove si lavavano le mani ed un cespuglio di iris; - Dietro il ragazzo vi è un palco in cui si esponevano i dipinti, davanti ad essi fiori di stagione; - Si comprende il genere avendo il dettaglio della torsura accennato; - Un apprendista che ha davanti a sè un libretto con testo musicale. Cameriera Osen della casa da tè di Kasamori con un giovane cliente (1769) - Si raffigura una persona reale = Osen - Questa, in piedi, sta pettinando un cliente di cui è innamorata; - Si vede una poesia d’amore fra i due; - Vetsita semplice ma totalmente alla moda con un motivo a righe verticali. - Il ragazzo è un attore kabuki che suona; - La casa da tè era famosa proprio per la presenza della bellissima ragazza. Isoda Koryusai Nasce nel 1735 e muore nel 1790 all’interno della casta militare, divenendo un guerriero senza padrone. Divenne allievo di Suzuki Harunobu - si firmava Haruhiro. Fu il pimo ad utilizzare una tecnica che prevedeva l’assenza del rosso, avente blu scuri, verdi e grigi. Famoso per la serie di stampe “Piccoli modelli d’abiti di Capodanno per giovani germogli” dedicata alle cortigiane di Yoshiwara = persone vere. Cortigiana che sogna di fuggire dal quartiere dei piaceri (1775) - Formato a pilastro; - Due iscrizioni poetiche aggiunte a mano in alto ed al centro circa; - Nella metà inferiore si vede una cortigiana che si è addormentata accanto ad un tavolino, sognando i versi che sta scrivendo su un foglio di poesie + la fuga - Nella parte superiore di vede il suo innamorato fuori dal recinto di Yoshiwara mentre lei si vede arrampicata su un albero di pino per scavalcare il recinto. Stormo di gru, vecchio pino e sole nascente (1775) - Stampa pubblicata per Capodanno (Pino e gru sono simboli); - Anche il sole è di importanza culturale, sia perchè si crede la discendenza dalla divinità sole dell’imperiale sia per la posizione geografica. - Anche qui vi è una poesia che elogia le gru rivedendo in loro l’auspicio della lunga vita sperata dagli umani. STAMPE POLICROME DAL TARDO SECOLO XVIII AGLI INIZI DEL XIX CONTESTUALIZZAZIONE Ci troviamo tra anni ottanta del XVIII e inizio XIX (1780-1810), culmine della bellezza delle stampe di broccato. Nonostante ciò, vi furono una serie di leggi suntuarie, note come Rifome Kansei, emesse dai governi per limitare le spese dei cittadini, in primis i beni di lusso: importante fu vietare il tè. In realtà lo stile di vita borghese non cambiò poichè riuscirono a raggirare queste proibizioni, dunque non viene limitata la libertà artistica (ES: moda stimolata dal poco avere). In quest’epoca nascono anche i club borghesi in cui si componevano poesie satiriche di poesie classiche o temi classici, divenendo in seguito un genere a sè stante che tratta di temi interessanti per la vita borghese. Verranno abbinate alle raffigurazioni Ukiyo-e, mostrandole fluttuanti sopra alle immagini presentate. I poeti si interessano a mostrare la bellezza della natura in modi più ampi, elogiandone la sua magnificenza. SCUOLA KITAO - Kubo Shunman Grande autore di immagini di donne su sfondi di paesaggio, aveva un forte legame con la città che introduceva nelle sue raffigurazioni. Scena notturna in un bordello (1787-1788) - Vi sono sette Geisha e due uomini che vengono intrattenuti; - Si tratta di una sera di estate come si deduce dal tramonto in cielo; Kitagawa Utamaro Nel 1783/4 pubblica la raccolta di stampe “Gara tra le nuove bellezze di Yoshiwara rispecchiate dalle loro calligrafie”, contenente 14 ritratti delle cortigiane di Edo. Con la decadenza del quartiere di Yoshiwara (inizio XIX secolo, come conseguenze delle Riforme Kansei) le figure femminili di Utamaru sono raffigurate con un aspetto degradato, suggerendo lo stato di angoscia di questo periodo. Pubblicò inoltre un centinaio di stampe con figure femminili a mezzo busto (okubie). - viene indagata la fisionomia femminile, mettendo inoltre in evidenza i loro caratteri; - si denotano anche le loro aspirazioni, desideri e preferenze. “Una che sa tutto” dalla serie occhiali moralizzanti dei genitori (1802-1803) - I soggetti effeigiati inq uesta serie di stampe, sono descritti dai commenti fatti dai genitori - si ritrae una figura femminile accompagnata dal giudizio dei genitori sui loro comportamenti. - Si vede una donna matura, appoggiata su un cuscino apposito per mantenere la pettinatura, che legge un libro - libro del 1802 circa che tratta di storia / si inserisce dunque un testo contemporaneo - La nota dice che l’importante non è essere una donna “Tomoe guerriera”, bensì essere sincera e non ingelosirsi sulle altre relazioni amorose del marito - vi è dunque una critica alla donna, interessata alla lettura, in quanto dovrebbe pensare solo ad essere grata e mantenere la casa ed i figli. Toshusai Sharaku (1794-1795) Dedicato soprattutto agli attori a mezza figura con testa grande [Okubi-e]: evoluzione del ritratto in forme progressivamente realistiche. Si fonde insieme il carattere del personaggio interpretato e la fisionomia dell’attore. Tipico è anche lo sfondo fatto con la polvere di mica (silice naturale che si deposita in strati tra materiali rocciosi: se sbriciolata forma una cipria luccicante che dà rilievo alle figure). Ritratto dell’attore Tanimura Torazo nella parte di un uomo crudele - Si denota la cattiveria dalla fisionomia caratterizzata dal volto paffuto e mento prosperoso; - Si comprende che l’uomo stia meditando una vendetta, intuibile anche dal pugno stretto in segno di rabbia - ruolo Aragoto - ombretto rosso contribuisce a creare un’espressione di ferocia - bocca storta in cattiveria - Sfondo di mica molto spesso che, ossidandosi, diviene grigio scuro. Ritratto dell’attore Ichikawa Ebizo nella parte di un istruttore di teatro classico - Si mostra nel momento clue, l’apice dell’azione drammatica - si torce le mani ed ha un’espressione sgomentata in viso / fronte agrottata - scopre che la figlia ha una relazione amorosa con un guerriero (lui gli era sottoposto) e pensa al suicidio - Si nota la fisionomia dell’attore con un naso prominente; - Sfondo scuro ossidato che aumenta la drammaticità. Doppio ritratto a mezza figura di due attori - Due uomini di basso rango, come mostra il vestiario e le fisionomia non eleganti - grassezza = maleducazione / magrezza = apprezzata - l’amico non grasso è alquanto inquietante per il ghigno e l’espressione - Stanno sparlando dei loro padroni nel momento in cui sono in pausa - questo gesto è considerato vile, essendo che vanno contro chi gli dà il lavoro Ritratto a mezza figura di un onnagata nella parte di una cortigiana - Si interpreta una cortigiana, amante di un eroe medievale (apparenza però trasportata nel contemporaneo), molto leale nei suoi confronti - interrogata dal suo nemico e riuscendo ad incantarlo per non rivelare dove si trovii l’amato - Si nota la fisionomia dell’attore (viso lungo, naso allungato e chiara apparenza mascolina) - bocca chiusa serrata = mostra la volontà di volere rimanere muta della cortigiana / forte controllo di sè - sembra stare riflettendo senza parlare, non rivelando il nascondiglio dell’innamorato Attore Ichikawa nella parte del Dio del tuono (1814) - Attore nel ruolo aggressivo come si nota dal trucco; - Il personaggio che sta recitando è un grande ministro di stato che fu esiliato a causa di macchinazioni interne alla corte. - fu un uomo coltissimo che per la storia del Giappone fu fondamentale in quanto lanciò l’idea di rendere questo indipendente dall’influsso della cultura cinese; - viene esiliato in zona molto remota e periferica per il Giappone - la leggenda racconta della sua malinconica partenza dalla capitale, vivendo una vita appartata nella nuova locazione. - Tiene fra i denti un ramo di susino in fiore - questo ramo è presente in quanto una leggenda dice che, quando diede l’ultimo sguardo ad il giardino a Kyoto, il susino in fiore si sradicò e lo ritrovò nel luogo dell’esilio [anche simbolo della condizione di persona sapiente]. - gesto di sgomento con occhi esorbitanti ed incrociati per rappresentare sgomento. - Dopo anni di esilio, poco prima della morta, si rende conto di essere stato tradito ed ingannato e si trasforma nel dio del tuono - il trucco rosso non solo mostra la furia dei suoi sentimenti, ma anche la trasmutazione in creatura diversa. - si vedono anche lingue di fiamme nere dal torace e braccia a simbolizzare la trasformazione. Geisha in cammino che trasporta un fagotto con uno shamisen (1818-1823) - Formato grande verticale che dà alla figura un forte senso di presenza; - Si riconosce che sia una Geisha dal vestiario e dal gesto di camminare lesta mentre soffia il vento contro - l’artista si impegna dunque sia a rendere gli effetti del movimento sia gli effetti di luce ed atmosfera. - La donna è molto più formosa e tozza rispetto alle figure allungate precedenti - bellezza influenzata dal periodo storico. - vi sono accenni erotici dati dal vento: una parte della nudità stuzzicante, ossia una gamba svelata; - nuove calzature: zoccoli con due alti supporti avente infradito di velluto nero (mette in risalto la bianca pelle); - pettine nei capelli che è considerato elemento seduttore molto grazioso; - rispetto alle cortigiane, le geishe hanno acconciature più semplici; - rossetto verde sul labbro inferiore come elemento stilistico di quel periodo; - obi (nodo) legato sul dietro. - La donna trattiene con la mano destra il cappello di paglia ma non può impedire che si scompigli un pochettino la capigliatura (una ciocca scende). Utagawa Kuniyoshi (1797-1861) Nel 1842 furono fatte delle riforme sontuarie di conseguenza alla carestia in Giappone per limitare gli acquisti, introducendo forti ccensure artistiche. - Queste spinge Kuniyoshi a ricercare nuove forme d’espressione caratterizzate da umorismo satirico. Illustrazione del romanzo cinese “Suikoden” - realizzato sotto commissione Si tratta di una banda di criminali con un proprio codice d’onore e modalità di comportamento. - introdotto in Giappone nella prima metà del XVIII e riscosse tale successo che nel 1827 si richiesero cinque stampe con i sei principali personaggi della banda; - queste stampe ebbero tale successo che si richiesero TUTTI i briganti (74 diversi fogli conosicuti). Aprendosi i porti del Giappone nel 1859, motli occidentali si stabiliscono nel paese → grande fonte di ispirazione agli artisti che ne ritrarranno la vita Kanchikotsuritsu Shuki (1827-1830) - Uno dei banditi prima nominati - controlla il passaggio dei viaggiatori aspettando le prede migliori per avvisare i compagni. - pieno di tatuaggi sulla schienza (bestia feroce) = brigante. - Torsione del corpo intensa - testa girata per controllare che nessuno lo veda; - la freccia che sta per scoccare contiene un messaggio per i suoi compagni, avvisandoli delle vittime. Cattura e dissezione delle balene (1840) - Il paesaggio inzia ad assumere importante rilevanza in quanto dice molto sugli uomini e le scene. - Fa parte della serie “Famosi prodotti del Giappone” - raffigura una delle attività celebre dei giapponesi → fin dalla preistoria questa attività avveniva poichè in Giappone mancava l’allevamento dei bovini / carne rossa e ne avevano bisogno, per questo la trovavano nelle balene. si sviluppa molto dopo il 1640 e fu molto rilevante nel periodo Edo. - Si mostra un paesaggio realmente esistente con barcehtte che circondano un paio di balene (4 spiaggiate ed una sezionata) - le leggi dello shogunato impedivano di cercarle nel Pacifico, per non incappare nelle rotte commerciali spagnole, ergo erano cacciabili solo se vicine alle coste. - La dissezione avviene legando la balena con una corda ad un argano - i balenieri potevano sezionare grandi pezzi di grasso. Caricature e ritratti d’attori della serie “Graffiti sul muro di un magazzino” (1847) - Fra le varie proibizioni vi era il divieto di raffigurare gli attori kabuki, spaventati dalla loro possibile fama - per raggirare queste proibizioni, Kuniyoshi finse che non fossero attori esistenti, bensì di avere copiato degli scarabocchi su un muro di un magazzino; - vi sono anche i nomi degli attori ma chi controllava non sapeva leggerli. - Produsse una serie di cinque fogli (un trittico ed un dittico). STAMPE NISHIKI-E PRIMAMETA’ DEL SECOLO XIX CONTESTUALIZZAZIONE (1800 - 1860) Ci troviamo in una crisi culturale e politica data dalla fine dello Shogunato, in cui vi era anche l’inizio del mercato di massa delle stampe (molte brutte e meno attente). Si rirtovano comunque le eredità artistiche dei maestri precedenti che venivano trasformate e rielaborate. Katushika Hokusai (1760-1849) La sua longeva vita gli permise di influenzare moltissimi artisti, anche oltre i suoi allievi. Era molto religioso, seguace della fede buddhista della setta Nichiren, nutrendo forte devozione per la divinità della Stella Polare a cui dedica il nome del suo atelier “Atelier del Nord”. Moso e il gigantesco germoglio di bambù (1831) - Dalla Cina viene introdotto il Blu di Prussia che consente una graduazione del colore prima non possibile - viene definita “Stampa al blu di Prussia”. - Un contadino (cappello di paglia ed impermeabile in paglia) che è uscito fuori nella neve - cade in ginocchio di fronte ad un germoglio di bambù stupito; - Si tratta della storia di Moso che, per soddisfare la vecchia madre, in pieno inverno esce fuori con la zappa per cercare i germogli, trovandone uno gigantesco per miracolo. Grande onda (1832-1833) - D L’artista mostra forte innovazione, ad esempio pubblica nel 1834 le “Vedute rare di ponti famosi nelle provincie” aprendo la stagione della raffigurazione dei paesaggi giapponesi. Ponte Fukui (1831-1834) - Si vede una collina di sfondo con delle lingue di nebbia - sulle rive del fiume si vedono delle tavole su cui si metteva la carta ad essicare. - In primo piano si vede il ponte, costruito in due materiali diversi - due feudi confinanti se lo dividono: il ricco in pietra ed il povero in legno. - La prospettiva diagonale ci mostra il passaggio degli ambulanti con le merci. Ponte Togetsu (1831-1834) - Località famosa per i ciliegi in fiore, in cui gli aristocratici vi costruirono le ville per starci in Primavera-Estate; - Forma simile a quella precedente con ponte diagonale in basso a sx - si vedono passanti che vengono a vedere i ciliegi di montagna. - Blu di Prussia nel cielo, nell’acqua del fiume e in alcuni personaggi. STAMPE NISHIKI-E DELLA SECONDAMETA’ DEL XIX SECOLO STAMPE YOKOHAMA Si tratta degli autori del periodo Meiji, dopo l’apertura a partire del 1859 a causa della minaccia statunitense ad aprire i porti - il più importante era Yokohama. Gli artisti giapponesi, specialmente della scuola Utagawa, si dedicarono alla rappresentazione degli stranieri che erano venuti a risiedere nei porti giapponesi. Fra 1860 - 1862 gli artisti Utagawa sono i maggiori produttori di Yokohama-e = curiosità agli stranieri. - Il boom delle stampe di Yokohama ricorre tra questi anni / 800 diversi fogli conosicuti Yokohama era un villaggio costiero di pescatori, area inizialmente depressa ma che si sviluppò dopo l’apertura dei porti, trasformandosi da villaggio a grande città in cui arrivavano gli stranieri. Queste produzioni Yokohama portano elementi di realismo relativi agli stranieri (ES: scrivono da sx a dx / fisionomie diverse / abitudine al consumo di carne) Utagawa Yoshikazu (???) I forestieri delle Cinque Nazioni sbarcano a Yokohama (1861) - Risconosciamo i singoli gruppi di truppe avendo ciascuna la sua bandiera - dei cartigli a fianco delle bandiere ci dicono i nomi dei paesi. - Non è però realmente successo che le truppe delle cinque nazioni sbarcarono con così tanto ordine tutte insieme - si mettono insieme di fantasia questi cinque. - A destra una barca passeggeri prossima all’attracco - Si vedono al centro due ufficiali a cavallo (UK / USA) ED intorno a loro le truppe disposte simmetricamente - i due cavalieri al centro hanno fra di loro due cinesi (lunghi codini e vesti lunghe) che simboleggiano la loro funzione di mediatori o uomini di affari fra le grandi potenze. Hashimoto Sadahide (???) Negozio e rettrobottega di un emporio a Yokohama (1861) - La bottega occupa due fogli mentre il retro soltanto uno - l’elemento unificante è la tettoia che occupa la parte superiore del trittico - si vede una scala che portava ai locali. - Negozio: si vede un lungo drappo rosso su cui erano esposti gli articoli in vendita / separati dal pubblico con una transenna - si vedono due impiegati seduti al tavolino vestiti alla occidentale (tipo con giacca blu e gialla / tipo in nero con cappello) - il primo parla con dei clienti che consultano il catalogo della bottega - il secondo parla con un commesso ed un fornitore davanti ad una pila di pacchi: il commesso conta i pacchi, l’impiegat controlla sul bollettaio che ci sia tutto - vi sono poi un cliente occidentale (barba) ed uno cinese (lunga coda).ù - Retrobottega: si vedono delle attività casalinghe - due servitori davanti (indonesiani) insieme ad una lavandaia / c’è anche una canna con i panni stesi - dietro si vede uan donna che sta piegando i panni e mettendoli in una cesta - al centro due uomini che sezionano un grosso pezzo di carne / a fianco un cuoco giapponese Stabilimento commerciale americano a Yokohama (1861) - Si comprende sia americano dalla bandiera in alto a sx - Sullo sfondo i vascelli che stanno arrivando - la terrazza trasversale offre un’ampia gamma di personaggi / inoltre vi è un padiglione che offre da sala sa pranzo - commensali seduti su un tavolo e sedie alte (non tipico giapponese) - Si uniscono elementi occidentali (donna sotto quadro cammello) e orientali (Geisha che suona vicino e Cortigiana) - Alcuni particolari non quadrano: la signora occientale che suona tiene un violino come una chitarra - si usavano repertori enciclopedici per raffigurare gli elementi occidentali ancora non conosciuti benissimo Utagawa Yoshitora (???) Forestieri delle Cinque Nazioni la domenica (1861) - Interessante è la rappresentazione delle finestre - tutte in stili diversi sx - dx = cinese, occidentale, giapponese X3 - Anche i pavimenti sono diversi a seconda di dove venisse (legno = Giappone / cotto = occidente). Kawanabe Kyosai (1831-1889) Era allievo di Utagawa Kuniyoshi (eredità Ukiyo-e). Era inoltre un grande conoscitore della pittura giapponese, ergo eredità anche classica. La sua attività pittorica matura è tra 1854 e 1889 (periodo del Bakumatsu). - Vede ogni fenomeno del mondo come riscontrabile nel disegno; - Amava bere sakè; - Fino all’inizio dell’Era Meiji produceva stampe ironiche contro la modernizzazione del paese all’occidente; Viene messo in carcere e una volta uscito abbandona il suo tono politico. - Partecipò all’esposizione universale di Vienna e Philadelphia. Pubblica nel 1881 la serie “Disegni di Kyosai fatti per divertimento” che ebbe grande successo presso gli occidentali: stampe su carta cinese di colore cremoso naturale / disegnate fondendo insieme stile giapponese, cinese ed elementi di realismo occidentale. Scimmia che afferra un ramo con due kaki (1881) - Formato non convenzionale - Una femmina che sta appesa ad una pianta - non aspira a mangiare le bacche sul ramo, bensì vuola mangiare i cachi che ha già ottenuto - stringe i cachi con il piede sinistro mentre il destro prende un frutto. - Sulle spalle il suo piccolo in attesa del bocconcino - Non solo si raffigura bene la scimmia ma ne mostra anche la sua naturale golosità - divenne antagonista dell’uomo essendo una ladra nei campi. Cestello di frutta (1881) - Su sfondo neutro si poggia un cestello di vimini ricolmo di frutti e fogliami - vi è posata una mantide ben mimetizzata - Questa stampa è stata influenzata dal quadro “Canestra di Frutta” di Caravaggio - tratta del decadimento e della morte - la mantide rappresenta lei stessa la morte dato che ti aggredisce quando non te lo aspetti essendo nascosta. - i frutti sono una metafora dell’esistenza (ES: melagrana ricchi di semi = riproduzione della vita). Due corvi su un susino in fiore che il sole nascente sullo sfondo (1885) - Dittico verticale dedicato al Capodanno - i corvi sono scelti in quanto erano simboli del potere imperiale restaurati nell’Era Meiji - si denota la firma con i due sigilli in basso a sx (quadrato con ai lati due corvi e al centro la scritta “volare su molti paesi”) - registra il successo che ebbe in occidente la stampa e l’artista stesso. Kobayashi Kiyochika (1847-1915) Introduce nelle Ukiyo-e la raffigurazione paesaggistica a fine documentario di cronaca. Inoltre illustrò le fasi della guerra cino-giapponese (1894-1895) e quella Russo-Giapponese (1904-1905). “Famose vedute di Tokyo” (1876-1881) - Della serie “Famose vedute di Tokyo” del 1876-1881 - La luce diviene la protagonista, per questo dette “Kosenga” ossia pittura con raggi di luce. 1. “Alba al santuario” - si tratta di un santuario shintoista in zona centrale - si mostra alla luce dorata dell’alba l’antico edificio con il paravento di lacca rossa che splende - alberi toccati dal controluce dell’alba (luce riflessa dal controluce) . 2. “La collina di Kudan a Tokyo” - luce notturna nella stagione estiva - si vede il faro di Kudan e sullo sfondo la città (la collinetta è quella della stampa precedente) - durante una forte pioggia, si vedono personaggi con delle lanterne che si riflettono su uno strato consistente di acqua (luce riflessa nell’acqua per terra) / stagione delle pioggie a inizio estate. . 3. “Il grande incendio di Tokyo” - (1881) si sviluppò un incendio nella città a causa del fatto che era in legno - si mostra il fiume Sumida vicino a cui abitava l’artista - persone che fuggono dalle fiamme tramite delle imbarcazioni Tsukioka Yoshitoshi (1839-1892) Durante il bakumatsu produce molte stampe con temi tipici ma anche altri più grotteschi come fantasmi e delitti. Era un tipo inquieto e tormentato ma produsse tantissime stampe e pagine di giornali. a. “Nuova raccolta di stampe policrome della Capitale Orientale” b. “Cento aspetti della luna” c. “Nuove forme di trentasei fantasmi” Luoghi famosi della capitale orientale (Tokyo) (1883) - Rappresenta la scena finale del ragazzino Umewaka: questo fuggì dopo aver perso una gara (scolatisco) ma venne rapito da il ladro di bambini Toda Nobuo. Lui corre ma muore di fatica. - la scena raffigurata mostra la parte finale in cui il ragazzo sta cadendo a terra - il rapitore digrinia i denti e gli pronuncia una maledizione non potendolo più prendere vivo - Scena notturna sul fiume Sumida mentre cadono dei petali di ciliegio Donna che abbraccia un gatto bianco (1888) - Questo dipinto ispirò probabilmente Klimt nel “Il bacio” - anche per i tessuti ricchi di decorazioni geometriche. - Appartiene alla serie “Fuzoku Sanjuniso” in cui sono raffigurati ritratti femminili che mostrano gli aspetti del costume e della moda femminile del tardo periodo Edo. - La posizione controta indica uno stato d’animo complesso e frustrato - pare presa da un pensiero fisso, come se aspettasse qualcuno che tarda ad arrivare - sua unica compagnia è il gatto bianco che tiene fra le sue braccia. LACCA del periodo Edo SUPPELLETTILI Lacche per lo studio La “via della scrittura” (callgrafia, pittura e poesia) sono state introdotte dalla Cina e sono considerate le arti belle per eccellenza → la calligrafia è considerata arte somma, da cui dipendono le altre due. L’apparato per scrivere e dipingere (shodogu) è composto da tre materiali di consumo (carta, pennello, pannetto d’inchiostro) ed uno durevole (pietra da inchiostro). - La carta è usata sia per dipingere sia per fare le stampe MA anche per esercitarci nella calligrafia; - L’inchiostro era fabbricato in bastoncini molto compatti, fatti seccare accuratamente e preparato solo all’occorrenza - lo si strofinava sulla pietra da inchiostro e si discioglieva nell’acqua. - momento di pace ed armonia = le suppellettili erano parte integrante di questo momento di pace. - Il pennello è sia per chi dipinge sia per chi scrive = vari formati. - La pietra da inchiostro: - due garzoni di bottega stanno segando un giaietto nero (simil artesia) mentre un artigiano la intaglia e leviga. - serve esclusivamente a macinare l’inchiostro. La scatola in cui si alloggiavano questi tesori si chiamava (Suzuribako) = uso comune non necessariamente di valore artistico, che era leggera e compatto per tenere gli strumenti. - Divenne comunque oggetto artistico fin dal XI secolo - Suzuribako = suzuri perchè l’ospite più importante è la pietra da inchiostro - Il retro della pietra può portare la firma dell’artigiano e la provenienza della pietra = dimostra quanto era pregiata. Le scatole di valore artistico erano accomodate su un tavoletto basso (formavano una sorta di corredo con decorazioni cordinate) e dal 1700 in avanti anche le “scatole portacancelleria” per carta e pennelli vennero cordinate ad essi. Suzuribako - In lacca, si divide in due metà: a) la parte inferiore rappresenta una risaia come si comprende dalle spieghe mietute = periodo autunnale - l’acqua è realizzata in perla iridescente; - lo stormo di gru si sta mangiando i piccoli animaletti della risaia ora che non ci sono le spighe a intralciare. b) la parte superiore invece mostra un cielo autunnale - polvere su superficie nera per mostrare il luccichio del cielo autunnale - segno di gioia e abbondanza sia per gli uomini sia per gli animali - L’interno mostra una decorazione coordinata - salici perchè piante coordinate all’acqua, ergo nelle risaie - sui salici vi sono dei sacchi di riso appesi dai contadini per nutrire i passeri = sensibilità degli agricoltori - L’interno del contenitore mostra una valva in cui vengono accomodati i pennelli - alberello d’acero autunnale ed una coppia di cervi - La scatola ha gli angoli inflessi = lavoro molto attento. Scatola portacancelleria - Scatola in legno laccato di maggiore dimensioni; - Vi sono anche qui delle gru posate ed in volo su un albero del pino - elementi entrambi del Capodanno / il pino accoglie delle gru che cercano posto in cui vivere in coppia. - cielo nero con spruzzi di polvere oro su cui si staglia l’albero (non intero ma ingrandito). - Il coperchio accenna anch’esso alla lunga vita: - “chiazze del cervo” = simbolo di lunga vita + tartarughe con una sorta di coda Accessori per il gioco di carte / incensi Vediamo un gruppo di cortigiane probabilmente a Yoshiwara che tengono sul pavimento un gruppo di oggetti ricollegabili al gioco degli incensi. Attività tipicamente femminile: vi era una scatola, formata da due scomparti sovrapposti orizzontalmente ed un coperchio, che conteneva l’attrezzatura del gioco. Scatola per incensi - Decorazione con fiori di clematide con filamenti vegetali e boccioli = rappresentano il signifcato dello svago - eseguiti in polvere d’oro opaco con nervature sottili che danno delicate sfumature di colore - inserite tessere gialle per accentuare la luce dei fogliami - Lo scomparto inferiore trattiene utensili come scatole di madreperle / vasetti per ceneri / vasetto per utensili incenso… - In quello superiore ci sono gli utensili da fuoco e taglio - A chiudere la scatola vi era la tabella segnapunti - Infine vi è il vassoio. I concorrenti del gioco bruciavano incensi associati a poesie, senza conoscerle, che dovevano indovinare. - si usavano gli incensi aromatici contenuti in pacchettini di carta dipinta. Il pregio dell’oggetto è la sua completezza, un caso raro in quanto spesso le scatole contenevano altri oggetti per altri usi come i trucchi. Tutto questo lusso decorativo è dato dalla volontà di abbinarsi al pregio attribuito all’incenso per il suo profumo. I giochi di carte non furono nativi del Giappone, bensì furono introdotti dai portoghesi fin dal 1542 (si diffondono però tra 1573-1592) venendo in fretta assimilati, al punto che lo shogunato tentò di reprimere l’uso di questo gioco per non fare divertire la gente (dovevano solo obbedire ai militari). I giochi furono pian piano nipponizzati: ad esempio si collega alla tradizione di “abbinare i fiori”, ergo i disegni sulle carte rimandavano a poesie, episodi medievali, sillabario giapponese e fiori. - Il gioco principale del periodo Edo verteva sulla serie “Cento poesie per cento poeti”. Scatola portacarte - Coperchio a falde alte che poggiano su una base, tenuto insieme da due cordoncini annodati tra di loro utili anche per trasportarlo. - Decorazioni espressive del divertimento - uccelli esotici (come le carte) = paradisee + rametti di ciliegi recisi = questo passatempo che diverte è però temporaneo (come la fioritura del ciliegio). - Contiene due valve in cui sono sistemate due serie di cinquanta carte ciascuno - sono uguali rappresentazioni MA un mazzo aveva anche dei versi scritti - per compeletare la gara si doveva anche recitare infine la poesia completa. Toeletta femminile Immagine in cui vi sono donne che fanno la toeletta (una si tinge i denti di nero) mentre accanto dei bambini sono istruiti da una maestra (alle kamuro) a scrivere e reggere la tazza con il sakè. La scatola da toeletta da viaggio per le spose dei feudatari, che spostandosi portavano con sè tutto l’occorrente. Quando le donne aristocratiche viaggiavano portavano questa scatola in cui alloggiavano tutti gli accessori e scatolette necessarie. Scatola da toeletta - Si vedono due “Mon” = emblema di famiglia - una forma stilizzata dal garofano selvatico / una forma a melone all’interno della quale vi è un piccolo fiore; - circondati da filamenti vegetali. - Il contenuto è realizzato in modo che nulla si muova all’interno - vi è un porta specchio + tutte le scatolette necessarie (rasoio sopracciglia, scrittoio, creme, portapettini). Nella stampa vediamo spuntare una giara contenente il sakè ed un oggetto metallico: Vasi cerimoniali da sakè con emblemi della famiglia Tokugawa - Ancora una volta un bronzo martellato, inciso e dorato con complessa scena di gru in giardino - emblemi della famiglia = tondi con foglie a forma di cuore Aragosta articolabile - Nel periodo a fine 1700, quando inizia il decado dello shogunato e vengono imposte le leggi sontuarie - gli armaioli realizzavo le armature legando i pezzi con fili di seta (tecnicaa che trasportano in nuovi oggetti) - non hanno più gli sbocchi professionali non essendoci più i militari al comando, quindi realizzano oggetti decorativi - L’aragosta realizzata sono piastre come quelle della armature unita con minuscoli chiodini - tutto mobile in questa aragosta Dall’esigenza della casta militare si passa dunque verso oggetti con funzionalità minore ma interessanti sotto il profilo naturalistico: avere un oggetto come l’aragosta ti permette di capirne l’anatomia. - si realizzarono anche insetti, uccellini, farfalle… Supellettili metalliche d’uso quotidiano borghese Il Bricco da sakè è solitamente in ferro dovendo mantenere molto il calore della bevanda servita calda Due forme: 1) CUCCUMA (grandi dimensioni) / 2) BRICCO (formato piccolo) Bricco - Oggetto che poteva essere riccamente decorato - questo è circondato da una fila di crisantemi - Recipiente in ferro e manico in rame, ben staccato dal corpo così da non renderlo rovente - coperchio ricavato da vecchio specchio riutilizzato - la scena su di esso mostra uno stromo di passeri e onde = lieve brezza Trattiamo delle lanterne da giardini pensili, sotto le travi della veranda che si affacciava sul giardino. Realizzate in varie leghe di metallo con all’interno uno strato di carta che aiuta l’illuminazione + vi era uno sportellino per installare nel fondo della lanterna o versare dell’olio combustibile dentro un vasetto. Lanterna 1 - Possiede un anello per l’appenditura - Paragonata ad una stampa del 1843-1847 sappiamo che quella lanterna era di moda - Lastra di rame accuratamente traforata con motivo a cellette d’api esagonale - nella calotta sommitale vi sono disgeni più fitti, fra cui una fascia con fiori di ciliegio - alla base una fila di fiori di ciliegio - sportellino Lanterna 2 - Lanterna ovoidale colata in bronzo, poi traforata realizzando spirali vegetali ed infine levigato e patinato (trattamento chimico che cambia il colore della superfice) - ambienti meno popolari di quello precedente Lanterna 3 - Oggetto colato in ferro (pesante) con i piedini ma anche l’anello per la sospensione - sui quattro lati della sfera, depressa sui quattro angoli vi sono motivi a crisantemo 16 petali = emblema della casa imperiale - possibile duqnue che fosse usata vicino alle stanze delle guardie Lo specchio era inffine fabbricato in metallo ( in vetro solo molto tardi ) con sul dorso delle rappresentazione solitamente astrologici + la faccia riflettente levigata, lucidata ed argentata per rispecchiare l’immagine. - vi erano artigiani specifici detti “lucidatori di specchi”. Possiede significati sacrali quali il “mito della divinitò solare” = simbolo lo specchio perchè il sole è come un disco ed emette luce rifletendola. La parte importante è il dorso che mostra scene e simboli di carattere astrologico o mitologico. METALLI E SMALTI DURANTE IL BAKUMATSU E L’ERAMEIJI All’inizio dell’era Meiji, essendo il sistema feudale non più in vigore, vi sarà un totale cambio dell’economia del paese, orientando dunque nuove modalità artistiche. - Dopo lo scioglimento degli eserciti feudali nel 1867 ed i provvedimenti del 1873-1876, che impediscono ai guerrieri di portare dietro le spade, andarono in crisi queste produzioni artigianali. - Cambiarono anche le abitudini giapponesi come anche l’abbigliamento che adottò forme occidentali, contribuendo a questa crisi produttiva. [ In questo periodo accadde dunque ad esempio che le tasche sostituirono gli accessori tradizionali, oppure che gli specchi assunsero dei manichi ] I samurai si sentirono traditi in quanto sostennero l’ascesa all’imperatore, avviando rivolte in cui si lamentarono della loro esclusione politica. Il governo, prevedendo questo discontento, prequisì tutti gli oggetti metallici per fonderli e farci cannoni ed armi da usare contro potenziali rivolte. - altri oggetti vennero messi sul mercato antiquariato, a cui attingevano gli stranieri. Bisognò però trovare occupazioni a questi artigiani senza impiego, in modo che le loro abilità non venissero perdute per sempre. - i più eccellenti metallurgici inziarono a lavorare per lo stato per esigenze diplomatiche e rappresentanza (doni ad altri paesi). - si fondò un “Dipartimento Medaglie e Decorazioni al Merito”, in quanto esisteva già anche in Occidente. Non solo entrarono a fare parte degli apparati dello stato, ma anche si aziende semi-governative che si occupavano di esporre le opere in “Esposizioni Nazionali d’arte + iniziarono a partecipare alle esposizioni universali all’estero per pubblicizzarsi = internalizzazione. Il repertorio ornamentale continuò a risentire dell’eredità iconografica del periodo Edo, pur mostrando spiccate tendenze al naturalismo e al realismo, d’influenza occidentale. - vi sono differenze fra opere interne o esterne. Coppia di vasi in bronzo con crisantemi a rilievo (1873-1880) - Vaso con instarsi polimetallici che mostrano composizioni floreali (crisantemi); - giallo = oro / fogliami = bronzo patinato / bianco = argento - Forma con collo strombato e ventri bassi NON tipicamente giapponese - piede corto, ventre che si restringe verso la spalla, si allunga nel collo che si apre nella bocca con un orlo strombato. - anse sono dei draghi con la bocca aperta. - Lo scopo della decorazioni floreale è mostrare il periodo di riofiritura della casa imperiale - il drago anch’esso era simbolo imperiale di origine cinese - i vasi sono stati dunque probabilmente regalati da qualcuno della casa imperiale, come rivela un’iscrizione. Vaso con fiori e piante autunnali a rilievo (1885-1890) - Particolare è la spalla tagliata per darle una forma elittica angolare; - La patinatura è stata applicata in modo mosso, suggerendo l’aria che smuove le piante autunnali (crisantemo e paulonia) - dietro vi è un albero spoglio con cachi maturi. - Nel collo vi è un intarsio polimetallico piano di paulonia con cesti di foglie e fiori - orlo ad anello com anche il piede. - Si denota il naturalismo negli steli delle piante e in piccoli dettagli come la muffa o le foglie mangiucchiate TUTELA DEI BENI CULTURALI 1795 - 1897 Periodo Edo / Tokugawa ● 1600 → shogunato tokugawa (shogun = capo delle province) ● 1603 → fondazione della capitale Edo (attuale Tokyo) - adozione del neoconfucianesimo come teoria statale NON religione [riguarda lo stato ed i suoi abitanti] - provoca una rigida divisione della società in caste secondo la legge ● 1612-1639 → espulsione degli occidentali (spagnoli e portoghesi = missionari cattolici) ● 1639 → isolamento del Giappone (Sakoku) ● 1641 → accettati gli olandesi essendo questi non cattolici ed interessati solo ai commerci - isolotto di Nagasaki (diffusero i principi delle scienze occidentali ma anche elementi come la prospettiva in arte) ● Metà XVII → presenza dei cinesi a Nagasaki - capacità di inserirsi sempre in situazione nuove e a loro vantaggiose In tutto ciò va considerato il successo economico che la borghesia assunse, questo grazie alla sua capacità di rendere viva la sua cultura / anche i militari si inserirono di nascosto nei loro ambienti. Con Shogunato ci si riferisce all’istituzione che vede al vertice amministrativo e politico lo shogun (risiedeva nella capitale Edo). Sistema feudale inaugurato nel 1185 e che durò fino al 1868 = paese suddiviso in domini feudali amministrati da feudatari appatenenti alla aristocrazia militare. Il primo consigliere del capo militare, Matsudaira Sadanobu, oltre a promulgare le leggi suntuarie dell’era Kansei (leggi contro l’acquisto di prodotti di lusso per risolvere la crisi economica), abolì gli ordini religiosi confiscandogli i terreni e non dandogli alcun finanziamento + fece la prima campagna di ricognizione delle antichità in Giappone tra 1795-96 mettendo a capo il pittore Tani Buncho → viene raccolto un volume chiamato “Antichità raccolte in 10 classi” Questa raccolta forniva un documentario ricco d’informazioni sul passato che potessero essere utilizzati dagli artisti dell presente → scopo politico proponendo categorie inerenti all’immagine imperiale. Il paese era però diviso a tal punto che non fu possibile favorire un’ideologia culturale nazionale. Il neoconfucianesimo fece sorgere una prima classificazione delle opere d’arte legata alle opere dei territori feudali e alla loro storia = “TESORI DEI FEUDI”. Questi contribuirono a favorire l’ideologia dei “TESORI NAZIONALI” giapponesi. Alla fine del periodo Edo, che cos’erano i patrimoni artistici e culturali? 1. Patrimonio materiale - opere fisicamente intese; 2. Patrimonio immateriale - abilità tecnico-artistiche, espressive e stilistiche + competenze e conoscenze della cultura. Bakumatsu Periodo che inizia verso la fine del XVIII secolo e termina con la caduta delr egime feudale nel 1867. Venne accellerato da eventi storici quali: 1) carestie; 2) attacco americano per aprire il Giappone nel 1853; 3) firma dei trattati ineguali nel 1858. Importante è considerare che fin da quando arrivarono gli olandesi si diffusero le lingue straniere (aprendosi con esse al mondo) e lo studio dei metodi scientifici occidentali. - in questo modo il Giappone fu in grado anche di rivedere sè stesso, comprendendo di essere molto arretrati. Era Meiji Era di restaurazione o riforma: ● Apertura del Giappone ai rapporti internazionali; ● Partecipazione alle esposizioni universali riscuotendo successo strepitoso; ● Riforma del territorio abolendo i feudi e fondando le prefetture; ● Presenza degli “stranieri noleggiati” invitati a lavorare in Giappone; ● Modernizzazione dello stato-apparato e le industrie. All’inizio era Meiji avviene la missione attraverso Europa e Stati Uniti del principe Iwakura per imparare come vivessero, scrivendo ciò che vide nel diario “Resoconto di viaggio della Missione Speciale in America ed Europa”. - Germania = migliore paese industriale / Italia = migliore tutela beni culturali. Le conseguenze di questo viaggio riguardano l’internalizzazione del Giappone nella cultura globale. La politica nazionale di tutela dei beni culturali è dunque estremamente legate a questo fenomeno di internalizzazione e le conseguenze sopracitate che essa determinò. Nell 1871 viene emanata una ordinanza per la tutela dei cimeli antichi che viene definita d’interesse nazionale. - si punta dunque alla salvaguardia di tutte le antichità, elencando 31 tipi di opere protette. - si obbliga a stipulare inventari ufficiali delle proprietà culturali in possesso di templi, santuari… I giapponesi volevano imparare cosa fossero le arti occidentali riferendosi soprattutto ad artisti italiani basandosi sulla documentazione fornita dal viaggio di Iwakura. Dal 1870-1880 inziarono le campagne Meiji di ricognizione dei beni culturali grazie all’organizzazione di Machida Hisanari → il fine era soprattutto quello di ritrovare i modelli più alti dell’arte giapponese affinchè gli artisti contemporanei ne traessero ispirazione trasferendoli nelle arti che il Giappone aspirava ad esportare per risolvere i problemi economici portati dai Trattati Ineguali. Il Giappone sapeva che non sarebbe diventato uno stato moderno se non si fosse messo in relazione con i paesi occidentali. Dopo il 1881 vi fu una seconda fase di campagne di ricognizione che dipese dalla necessità di porre freno all’esportazione dell’arte in quanto gli occidentali collezionavano come dei pazzi → il governo si rese contro che questa esportazione dovesse essere rallentata.
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