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La Musica: Arte o Consumo? - Vivaldi e la Scrittura Musicale, Appunti di Musica

Composizione musicaleStoria dell'ArteStoria della musicaTeoria della musica

La natura essenziale della musica, distinguerla tra arte e consumo. Vivaldi viene presentato come un esempio di musicista completo, che attraverso la musica riesce a evocare immagini e sfide. La scrittura musicale viene analizzata come una forma importante di espressione musicale, con una lunga tradizione e una evoluzione notevole. anche della relazione tra testo e esecuzione, e il ruolo del pubblico nella fruizione dell'opera d'arte musicale.

Cosa imparerai

  • Quali sono le differenze tra musica d'arte e musica di consumo?
  • Qual è il ruolo della scrittura musicale nella composizione e nell'esecuzione?
  • Come ha evoluzionato la scrittura musicale storica?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 30/09/2018

Ginevra199822
Ginevra199822 🇮🇹

4.1

(7)

16 documenti

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Scarica La Musica: Arte o Consumo? - Vivaldi e la Scrittura Musicale e più Appunti in PDF di Musica solo su Docsity! Storia della musica inizia dal 600 ed è sfasata rispetto alla storia. Musica come bene culturale: Vivaldi uno dei più grandi musicisti, ogni definizione ha il suo peso. • esempio musica classica e leggera: classica Mozart, Vivaldi… qualcosa che fa riferimento a un modello esemplare e qualcosa che sta li come un repertorio e in effetti la musica classica che si ascolta ancora oggi musica del passato e di repertorio molto limitato, si va dal ‘600 fino al ‘900 storico. Musica contemporanea è diversa, fino alla seconda guerra mondiale, repertorio da Mozart ai primi ‘900. Quello che non funziona è l’associazione tra musica leggera e musica classica, in quanto molti della musica leggera oggi vengono considerati classici. • Altra definizione proposta più volte ed è molto vecchia: da una parte la musica d’arte e dall’altra la musica di consumo, Theodor Adorno ha molto puntato sull’idea della musica d’arte, una musica che si opponeva alla massa/società del 900 e che si sarebbe differenziata molto dalla musica di consumo. Musica d’arte composta non con dei fini commerciali ma per amore dell’arte, per principi morali ed estetici; per quanto riguarda la musica di consumo è musica ideata per fare soldi (tutto quello che non è classico quindi non è musica d’arte ricade in questa categoria). Da sempre i compositori scrivono in funzione del loro pubblico: esempio Luciano Beiro. Molto difficile pensare a una serie di artisti del Jazz, Rock… che ricadrebbero nella musica di consumo. Difficile etichettare la musica, possono funzionare per certi autori e certa musica. • Musica forte contrapposta alla musica debole: esempio grande musica d’arte occidentale nessuno direbbe che Beethoven è debole. Perché c’è ancora tanta gente che pensa che Keith Jarret non sia un grande artista? Presenza della scrittura, lui è un musicista completo ma è un improvvisatore, non scrive la musica Musica d’arte musica di scrittura Jazz, Rock, Pop non è musica di scrittura o meglio c’è la scrittura musicale ma ha un valore diverso rispetto alla tradizione - UNICA DIFFERENZA CHE SI PUO’ FARE La scrittura musicale in termini tecnici è ANNOTAZIONE ovvero mettere sulla carta le note ha una lunghissima tradizione, dalla musica greca nono secolo a.C. e da allora la scrittura musicale ha conosciuto una grande evoluzione diventando sempre più articolata. La funzione e il significato della scrittura opera d’arte musicale è una composizione musicale che si basa su un testo scritto che si chiama partitura che necessita di essere eseguito (partitura: progetto grafico, foglio di musica scritto, ma se non c’è qualcuno che la suoni quindi l’esecuzione la musica non esisterebbe, compositore mette ciò che lui vuole sia eseguito perciò la scrittura musicale sempre più precisa con molti dettagli). Nelle altre musiche la scrittura musicale esiste ma ha una funzione diversa ma ha una funzione descrittiva ovvero qualcosa che viene dopo, una trascrizione come nel jazz infatti gli studiosi hanno dovuto trascrivere quindi mettere dopo su carta ciò che è nei dischi; stessa cosa vale per il pop infatti la forma scritta con cui gira sono degli spartiti con melodia e sotto gli accordi e poi l’arrangiamento come se fosse il vestito della canzone ma è una cosa che viene dopo e che cambia sempre scrittura ha un ruolo diversissimo. Quindi quello che conta più di ogni altra cosa è come lo si suona, elemento decisivo è la performance vincolata da quello che è scritto, forma di scrittura molto ambigua che lascia aperte moli aspetti. Tanta parte della musica in cui l’improvvisazione ha un ruolo fondamentale (anche in Vivaldi) ma poi andando avanti già nell’800 il ruolo dell’improvvisazione va via via a diminuire. Il compositore dice attraverso la scrittura all’esecutore come vuole che la sua musica suoni opera d’arte musicale è qualcosa di difficile da definire, qualcosa che sta nel rapporto tra testo ed esecuzione; tipo di arte che si avvicina molto di più al teatro. Opera d’arte musicale si basa sulla relazione tra un testo (battitura) e la sua esecuzione, il tutto si rivolge a un pubblico. Nel testo il compositore fissa la sua creatività, nel momento dell’esecuzione si realizzano in suoni quello che è stato composto questo è una mediazione importante con il pubblico. Fruizione del pubblico: (Das Werk) pubblico attento che contempla questa opera d’arte in maniera disinteressata, concetto che si afferma dal punto di vista estetico fine ‘700 e inizio ‘800 questo perché al pubblico precedente non apparteneva la contemplazione della musica sotto il punto di vista estetico. Criterio di recezione della musica legata al punto di vista funzionario, ovvero per quanto bene funzionasse in relazione a qualcosa di estraneo alla sua natura propriamente estetica perché l’estetica dominante nel pensiero occidentale è di stampo razionalista che affonda le proprie radici nell’estetica classica di Aristotele e il criterio fondamentale si può riassumere nel famoso principio di imitazione della natura, concetto che si è evoluto tantissimo ma imitare la natura è qualcosa che si scopre con la natura intrinseca della musica. Con i suoni creo l’illusione di dipingere e rappresentare un paesaggio o l’illusione di raccontare una storia ma sono comunque astratti; la musica è l’ultima delle arti posto che questa lo sia siccome non si può rappresentare la natura. Intento dimostrativo: Vivaldi mostra che attraverso la musica riesce ad evocare l’immagine di una tempesta e così via, sorta di sfida dei poteri della musica; anche per questo la musica per tutto il 700 è la musica che si lega a un testo (musica religiosa e d’opera), significati si legano a un testo vocale e la musica di per sé è un abbellimento al significato del testo – musica come abito appeso all’attacca panni- quindi non è la cosa essenziale. Il musicista del 700 è considerato dalla società un artista di serie B quindi allo stesso livello di un artigiano, Haydn lavorò per la sua vita al servizio di una delle più grandi famiglie d’Austria, viene considerato come il più grande compositore dell’epoca ma come i cuochi e i giardinieri portava la divisa. Con l’estetica romantica tutti quelli che venivano considerati i difetti della musica diventano pregi, arte profonda che non ha rapporto con la banalità della vita quotidiana, arte che intuisce l’assoluto e per questo non è l’ultima delle arti ma la più importante e diventa di riferimento per tutte le altre arti. Opera d’arte musicale al centro di un triangolo tra testo – esecuzione – immaginazione / esecuzione termine più freddo ed asettico, interpretazione ruolo di mediatore. Nelle altre lingue questa ambiguità non c’è, usano un sinonimo di giocare “to play”, alcune volte si lasciano margini “liberi” per lasciare spazio all’esecuzione quindi è un interprete spartito: voce e basso continuo (tecnica tipica dell’epoca che apre implica un grosso spazio all’interpretazione, note non scritte e che vanno realizzati gli accordi sulla base dell’armonia delle note già scritte) Nella musica successiva il passo continuo scompare. Movimento del ‘900 che dice che i compositori come Vivaldi devono essere eseguiti secondo il metodo di interpretazione dell’epoca e non secondo il metodo di oggi, perciò attraverso i trattati si veniva a conoscenza delle tecniche e del materiale degli strumenti. Resta l’aspetto problematico dell’opera musicale, non c’è accordo, definizioni molto diverse; Roman Ingarden opera musicale sul problema della sua identità. Complesso delle svariate complessità: somma ideale di tutte le esecuzioni che sono corrette per rispetto degli aspetti della battitura fissa in modo inequivocabile e ciò che non fissa e lascia indeterminate (testo + esecuzioni). ALTEZZA DEL SUONO: le note, se il compositore come nel caso di Mozart scrive un Do è qualcosa che si fissa per avere un’esecuzione corretta DURATA: ritmo, se nota vuota allora dura ½ TIMBRO: colore del suono, ciò che distingue da cosa sono suonate le note se da un piano, oboe, violino e così via ALLEGRO: indicazione di tempo, velocità del brano, molto mosso. Parametro ma nonostante ciò si ha un parametro all’interno P – piano: parametro generico ARTICOLAZIONE, ATTACCO DEL SUONO: archetto che collega due note, suoni sotto il segno ad arco vanno suonati legati in modo che non ci sia uno stacco tra i due suoni STACCATO: punto indica le note staccate tra di loro, nettamente separate tra di loro Serie di aspetti e segni che il compositore non scrive perché sa che ci dovrà interpretarla già sa. Altri filosofi e pensatori hanno dato dei contributi differenti da quelli di Ingarden: filosofia della musica- Peter Kivy: come dipinti e statue le opere musicali sono arte ma non sono situate nello spazio e nel tempo, archetipi non collati nel tempo o spazio, non hanno fisicità ma con cui bisogna conviverci. Questi si semplificano nella realtà con le interpretazioni musicali.
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