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appunti storia dell’arte moderna, Appunti di Antropologia Culturale

appunti presi durante lezione di arte

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 15/06/2024

erica-mattesini
erica-mattesini 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica appunti storia dell’arte moderna e più Appunti in PDF di Antropologia Culturale solo su Docsity! Storia dell’arte moderna ->foto a confronto passato ed ora 21/09/2023 Eravamo arrivati ad analizzare i periodi delle realizzazione delle formelle della porta nord. Recap: 25 aiutanti, esclusivo arte calimala. Inizialmente linguaggio trardogotico, prevale eleganza formale, attenzione panneggio non realistico Terza fase stilistica dei lavori, piuttosto breve dove lui sperimenta, lascia per un breve periodo questo gravismo, eleganza spasmodica figure per cimentarsi in rappresentazioni più complesse. Fase di un biennio 1415-1416. Formella con la cacciata dei mercanti dal tempio-> quantità di figure, tutto parte dal gesto perentorio del cristo, il gesto di stare per cacciare provoca quell’onda di figure. Non c’è solo portico ma amche proprio una cesenza(?) Formella con l’entrata in Gerusalemme, di nuovo scena complessa, affollatissima, architettura di città sullo sfondo in uqle rilievo inciso quasi sul metallo vediamo porta di gerusalemme e l’avanzare di cristo. Ghiberti non rinuncia al racconto della contestualizzazione : da un lato le rocce dall’altro l’inquadratura è data dall’albero(?) È una fase breve, come se Ghiberti avesse paura di sperimentare, è un uomo più del secolo precedente legato ad una cultura figuartiva tardogotica Fase finale:1416-1424 (anno di chiusura): torna a cercare eleganza, formalismo come nell’esempio della formella della flegellazione di cristo->capitelli corinzi finissimi. Tutta colonne con una trabeazione sottile, al centro figura cristo incatenato con posizione elegantemetnte ponderata ed i due aguzzini che stanno per sferrare colpi sul corpo di cristo: uno a sx col braccio abbassato l’altro a dx alzato, gioco chiasmico Si arriva al 1423 dove tutte le formelle sono completate, l’arte di calimala gli concede di passare allo stop successivo, la doratura. La porta in realtà è un organismo molto complesso, ill ductus decorativo della porta: la cornice intorno ad ogni formella, quindi il lavoro non era finito, c’erano tantissimi elementi figuartivi e decorativi, la cornce costituita da bacche, ghiande, oggetti del sottoboscoquindi lucertole scoiattoli animaletti ecc, che ghiberti studia e riproduce in bronzo. Rta creazione modelli, creazione, bronzatura ecc è un lavoro lungo e complesso così come quello delle teste che non sono le stereotipate protoni(?) ma sono tutte diverse: alcune sono ideali tratte dall’antico, altre possono sembrare qualcuno dei collaboratori di ghiberti, sono decine di testoline di varia natura. Durante questo lavoro prende coscienza del suo lavoro, non che prima non lo fosse. Spesso la coralità del lavoro a cui si dedicano spesso impedisce le emergenze, i rinascimento porta avanti l’artista che si afferma, essere artista non era solo più essere un artigiano ma proprio un intellettuale. Ghiberti infatti si firma e si autoritrae anche. Anche il retro della porta è importante, vengono riproposte delle formelline, non con la complesità di quelle del fronte: all’interno di ognuna troviamo un clipeo (nel sarcofago classico si trovava il ritratto del defunto) qui invece dei protomi leonine, chidi profilo, chi di fronte, chi a bocca aperta chi a bocca chiusa. Ci danno ma anche figura l’idea del lavoro “meno visto”. Alla fine di questo complesso meccanismo di produzione, si arriva alla messa in opera che avviene il 19 aprile 1424, 21 anni dopo l’inizio del cantiere, il primo vero incunabolo della scultura del 400. Di porte ce ne sono 3, ora manca quella davanti al duomo: Porta del Paradiso, perché quello spazio tra Battistero e Duomo veniva chiamato così. L’arte di Calimala a questo punto senza concorso dà nuovamente commissione a Ghiberti, iniziando nel 1425 su incarico diretto dell’arte di Caloimala.  Passo ghiberti dei suoi commentari: l’arte di Calimala gli affida la decorazione della porta senza però richieste particolari, se non nella tematica: Antico Testamento. Ghiberti quindi cambia Cambia la suddivisione delle formelle, che sono molte meno: 10. Di fprma rettangolare. Elimina la cornice polilovata che era stata il marchio di fabbrica delle precedenti. A questo punto anche proprio per l’importante della porta che apre direttamente sul duomo si decide di stravolgere il ductus decorativo, si dà molto più spazio alla storia che si espande in tutto lo spazio rettangolare della formella. I lavori inizieranno nel 1425 e termineranno nel 1452. Il gruppo di collaboratori cambia: nuova generazione di artisti.ancora una volta il cantiere diventa fucina di formazione nuovi artisti. Leonardo Bruni, importantissimo intellettuale e cancelliere della repubblica scegli e i momenti più drammatici ed importanti (?). questa volta nel retro i clipei hanno solamente la struttura formale. Per quanto rigurarda la lettura della porta è orizzontaòe. ->formella storia adamo ed eva: si raccontano + momenti nella stessa formella, tutti i momenti vengono racontati con grande dispersione. In basso momenti adamo, centro nascita eva da costola, poi nel rilievo bassissimo giardino eden e peccato e la conseguenza ovvero la cacciata, che a queste data, post 1425 riecheggia con timore qualcosa che a Firenze aveva lasciato un certo segno, la porticina da cui esce un angelo, riferimento cappella brancacci cacciata di masaccio,, tradotta con l’eleganza ghibertesca. Ghiberti inscena la rappresentazione all’interno della natura. A questa dat ghiberti deve rifarsi anchr alla prospettiva come sceinza di misurazione delo spazio. Prende qeuste misura con qualche difficoltà come si vede bene nella scena di Giuseppe Ebreo, una della scena più rappresentata, giuseppe figlio giacobbe con un sacco di fratelli e però il babbo preferisce a tutti giuseppe, quindi i fratelli lo vendono a dei mercanti: arriva in egitto ed interpreta i sogni del faraone che rimane colpito e lo nomina suo ministro dopo aver ottenuto la sua fiducia. Succede in egitto la carestia quindi anche i fratelli richhi di beppe sono costretti a cercare del grano, beppe è lì che diffonde grano riconosce i fratelli e siccome è buono glielo dà e si ricongiunge con loro. Ghiberti è questo che cerca di raccontare nella formella: venduto->arriva dai faraoni->chiedono scusa i fratelli. Ghiberti gioca sul fatto che alcune delle scene si giochino su delle strutture srchitettoniche: ne fa due, una sullo sfondo, poi porticato grande rotondeggiante, anche edicola rialzata su cui sede giuseppe con pilastro rettangolare e traveazione altro luogo dove si svolge la scena finale. Esedra tondeggiante al centro: ghiberti ha titubanza nel gestore questo spazio, scena piena di figure, come prospettiva facendo un po’ i conti non è che torni benissimo. Questo non inficia la bontà del suo lavoro, eccelsa tecnica o abiloità nel raccontare un racconto così lungo. Prevale però il gusto cortese ancora. Ghiberti non abbraccia mai pienamente nuovo stile rinascimentale, prevalgono minuzie con cui descrive acconciature femminili o vesti, le figure arcuate ecc, un ritmo ed una visione ancora pienamente cortese se pur in una data avanzata del 400. Anche questa porta non finita quando finisce le 10 formelle: anche qui c’è da mettere la cornice, essa stessa un elemento architettonico lavorativo: agli angoli delle formelle teste emergenti. Abbiamo testine, elementi vegetali sopra le testine, poi l’edicola con la nicchia e la statuina all’interno e poi fogliami sopra ed elementi vegetali. Il frontone/timpanetto dell’edicolina ha una forma tardogotica. Ghiberti stesso si autorappresenta più grande orgoglioso e quasi sorridente dalla sua grande fatica della porta. Dobbiamo tornare al 1403-1407 del cantiere della porta nord, al cui interno lavora un giovane di belle speranze, con una carriera quasi immediata, il cui nome diviene il nome dello scultore, di una valenza artistica quasi immediata a firenze ed altrove: Donatello. Donatello scopre di base l’acqua calda ma porta alla luce nelle sue sculture quello che vede(?) da qui il titolo della lezione “l’invenzione dell’umano” sistemato in quanto l’altro era troppo ftiscente ecc, era necessario inoltre che quello spazio fosse coperto per consentire lo stoccaccio oltre che il commercio. L’ide della loggi nell’edilizia fiorentina entra nel 1200 abbastanza frequentemente nelle architetture pubbliche e private. Su uno dei pilastri di questa rloggia (che sono edifici civili ma comunque religiosi) si trova l’affresco della madonna del popolo, grandissimo oggetto di cdevozione popolare. Il 10 di luglio del 1304 un disastroso incendio mandò in rovina la loggia. ->immagine di or san michele delle nicchie tamponate così che le schegge di bombe non danneggiassero le sculture contenute, c’è da immaginarsi quante altre facciate sia a firenze che nel resto d’italia abbiano dovuto avere lo stesso trattamento. Nel 1304 la loggia viene appunto distrutta e si ripensa a ricostruirla, non è immadiato, passa circa una 30ina d’anni 29 luglio 1337 viene posta la prima pietra. La faccia che affaccia su via dei calzaiuoli è il lato corto. Si mantiene l’interno.sono anni anche questi calamitosi. Sta per cominciare la peste, anche or san michele vede un’interruzione dei lavori che riprenderanno nel 1360, la loggia si finisce subito, negli anni 60 si finisce il primo piano e poi si arriva all’ultimo piano, non prima di aver visto la collocazione che si dà alla madonna delle grazie. “tabernacolo” dell’Orcagna, 1349-1359. Allinterno del tabernacolo viene inserita la madonna delle grazie di bernardo ?. i lavori continuano fino ad arrivare alla redazione del coronamento del terzo e secondo piano 1404 e 1406. Tutto questo però va di pari passo con le nicchie che erano già state progettate ed aperte sulla pubblica via. Nel 1339 l’arte della seta chiede pubblicamente il permesso di seguire queste nicchie ed di assegnare ognuna di qyeste nicchie alle arti maggiori e minori. Solo le arti monori sono 14, non tutti hanno questo privilegio. Le arti cominciano a mettersi nell’ottica di rafforzarsi economicamente per poterscegliere la propria froba artistica nelle nicchie. La oeste blocca logicamente tutti i lavori. Si arriva al 1399, data importante che ci fa vedere quanti cantieri fossero attiivi da un punto di vista scultoreo: - Mandorla - Porta nord - Nicche i Orsanmichele Tutte sculture Le arti ingaggiamoi migliori artisti del periodo per la realizzazione delle sculture. La cartina ci illustra la struttura di or san michele ed i numerini indicano i numeri delle nicchie, che sono 14. Lo gicamente la cronologia non segue la topografia dei numeri sulle 4 strade (venivano appaltate ma poi magari prima veniva fatta la 5 poi la 10 poi la 4). Siamo nel gusto ancora pienamente intriso nl secolo trecentesco. La prima arte che commissiona è quella dei medici speziali che commissiona a piero di giovanni tedesco la madonna col bambino. Non poggiano su colonnine davanti per non oscurare la visione della madonna col bambino. Anche lo sfondo tra il blu e l’oro sono una tipica decorazione tardo trecentesca. Sappiamo poco del’autore di questa scultura. Sappiamo che venisse dalla germania o più avanti, lo troviamo citato per la prima volta a fi nel 1386. Attivo anche a milano nel cantiere del duomo ed anche nel cantiere di orvieto. Infatti a firenze rimangono due angioletti musicanti 1386, sempre gusto tardogotico, le pieghe tondeggianti perfettamente infilate l’una nell’altra, le teste con espressioni raffinate, eleganti. Anche la madonna col bambino, vergine monumentale, il bambino è grande, già quasi un uomo che sorride mentre tiene tra le mani la rosa che gli porge la madre. Fase che ben si sposa con quella della prima fase della porta della mandorla. Importante la veste del bambino intorno al collo: colorato, dettaglio che ci deve far ragionare sul fatto che nel 300 la scultura era regolarmente colorata, non obbligatoriamente ma regolarmente colorata. Nel 200 e 300 erano colorate. Perché la scultura lignea doveva essere dipinta e quella di marmo no? Ovvio che non è che le statue di marmo fossero tutte rosse o blu o verdi ecc ma tipo i bambiini avevano i capelli dorati, oppure appunto il contorno del collo delle vesti colorato. Con questa scultura si apre questa gara che coinvolge tutti, coinvolge gli scultori, i fiorentini ecc che passano giudicano ed esprimono le loro idee. Scultura dell’arte dei Beccai (11) ovvero i macellai, pescivendoli, gestori osterie e locande, facevano parte delle arti minori ma riescono comunque ad avere una nicchia interamente a loro dedicata-> “San Pietro” di Brunelleschi e Donatello: viene realizzata secondo francesco callioti propone tra il 1410 e 1412 sta cosa. Alto 2 m e 43 di altezza, è una delle più discusse e complesse scritture perché non c’è un contratto o un documento che attesti chi ha fatto cosa, l’attribucione ci dice vasari che fu donatelo che portò a perfezione l’opera, quinid magari l’avranno ragionata e progettata insieme e poi sarà stato Donatello a realizzarla che infatti è ipù scultore. ->parentesi che le originali non ci sono più nelle nicchie, sono delle repliche. Se guardiamo il priflo della scultura vediamo che ci riporta alla figura con un espressione abbstanza marcata. Il problema è di difficile risoluzione, un indizio sull’intervento di brunelleschi nell’opera lo si vede seconod la storiografia si vede nello sfondo della nicchia, composto da strani giochi prospettici di intarsi manuali di diversi colori proprio che dà l’idea dei buchi, di uno spazio temporale che si apre. Scultura “San Marco” del’arte dei Linaioli, 1411-1413-> donatello finisce un blocco e ne inizia un altro, qui cuscino rivestito di lino consente all’arte dei linaioli di mostrare la mercanzia ma adonatello di fare la trovata del cuscino che si avvalla sotto il peso del piede di san marco. A sto punto la gara prende corpo, brune e dona vanno d’accordo fino ad una certa, (poi dona interveiene nell’aspetto asettico di brune che usa due colori e arriva dona che nei tronvhi mette colori, ocra, bianchi ecc ed a brune non garba), comunque ogni scultura cerca di superare la precedente. Scultra arte di calimala”San Giovanni Battista” 1412-1416, ricordiamoci che ghiberti nel pieno dei lavori della porta nord può aver fatto ques’opera perché nonostante l’esclusiva della porta, lui si occupa sempre dell’arrte di calimala quindi va bene. Cambia materiale, sceglie il bronzo, anche perché ha il miglior bronzista tra le mani e gli permette anche di inserire un materiale nuovo. È una scultura monumentale, l’eleganza delle pieghe, l’importanza di raggiungere certe curvature che siano più o meno aderenti al corpo. Sono belle, cadevoli cadenzate, gradevole alla vista. Anche la scultura di ghiberti ha degli aspetti coloristici, intorno alle pupille c’è la pssta d’argento per dare lìidea di un corpo vivo. I riflessi sono immediati, ci vorrà masaccio po ? Se guardiamo struttura delle nicchie di orsanmichele è di base. Anche Nanni di Banco fa una nicchia: “i quattro santi coronati” dei maestri di pietra e legname. Qual è la novità, ne fa 4 prché appunto sono 4 gli scalpellini. A nanni viene concessa una nicchia un po’ più grande, è un po’ più larga. Pensa ad una ssoluzione più armonica di porli a semicerchio sfruttando l’andamento armonico della nicchia stessa. Nanni utilizza anche un altro elemento di novità: lo sfondo era prima decorato con pannelli, formelline ecc qui c’è un drappo che corre lungo tutta la perte e che si appunta sotto capitelli corinzi dei due stipiti. Crea una sorta di novità. L’andamento arcuato si vede anche nel basamento. Lo spazio sotto tipo il rettabgono che hanno sotto sotto proprio può essere utlizzato per raccontare una storia per raccontare chi sono e cisa fanno questi 4 signori, nella pretella gli identifica come degli scalpellini. È uno spaccato strepitoso di una bottega di scultura di inizio 400, nanni ci porta nella sua bottega di base, vediamo 4 persone, uno che scolpisce un putto, un altro che fa un capitellino corinzio, un altro che con il trapano a violino scolpisce una colonnina tortile e un altro che sta modellando qualcosa per poi metterlo in forno. Una strepitosa immagine di una bottega di scultura di inizio 400. Che tecnica scegli nanni per questo bassorilievo, cioè rilievo scultoreo, alcune parti sono completamente staccate dallo sfonod, nanni dà profondità al suo rilievo e gli dà rilievo aggettante. Per quanto riguarda sti 4 tipi santi vediamo i ricci, così sottili e fini, queste barbe copiate dai gusti imperiali antichi e l’espressività dei 4 santi, quello addirittura con la bocca aperta, modernissimo per il 1410. Lo zzom sul busto antico è come reference. Nanni nella realizzazione dell’opera ha appunto un problema recnico, la possibilità di vederle da fuori della nicchia ci fa capire le specificità tecniche che utilizzò: usa 3 blocchi di maermo, la prima e la seconda da sx sono due blocchi, le altre dye da uno e si capisce dal basamento Nanni arriva alle nostre conoscenze con un retaggio un po’ pesante e quindi quella damnazio che aveva fatto vasari. La storia che ci racconta dei 4 santi coronatii è che nanni non sapesse come fare, quinid chiede a donatello che di base gli fa ok vai a prato che io devo fargli una sculutara che ancora non ho fatto e sennò mi linciano, quando torni te la metto a posto, detto fatto torna e lui gliel’aveva risolta. L’opera di nanni è talmente importante che se ne accorge anche masaccio. Per la scena forse più emblematica della cappella brancacci, quella del tributo della moneta. Concentriamoci sulla disposizione degli apostoli intorno a cristo: a semicerchio, nella stessa modalità Scultura San Giorgoi 1415/17 Donatello): fatto per l’arte dei corazzai, quelli delle armi, è un guerriero, cosa ci poteva avere in più ? una bella spada infatti la mano destra è vuota all’interno perché teneva l’elsa della spada, che però preotendeva al di fuori della nicchia che rompeva lo spazio della rappresentazione. Chi passa di sotto vede la pretella e poi si ritrova la soada sopra la testa, crea una reazione in chi guarda , meccaniscmo di ricerca di empatia con questo escamotage. Il san giorgio è tutto disassato, c’è una rotazione interna (ai limiti della corazza) e donatelo punta tutto sulla espressione, è concentrato sullo sforzo fisico e psichico che sta per compiere. Veramente modernissima l’intensità ed anche il timore del giovane giorgio che deve ammzaìzare sto drago. Vasari esakta questa scultura che la merita ovviamente. La vivacità di questa scultura è ciò che veramente risalta.vasari quidescrive perfettamente ciò che fa donatelloo, fa muovere internamente quel sasso. Vedi pretella sotto di lui che ammzza sti drago che tiene prigioniera la principessa.non può essere definito un bassorilievo, le figure di nanni sono spiccate, quelle di sonatello sono quasi come disegnate, incide sto marmo creando una nuova tecninca, quella della “chiacciato”, un rilievo bassissimo che quasi affonda , nello sfondo si vedono gli alberi che rendono il vento, si vede bene col bianco e nero. Ricorda le stampe giapponesi. 26/09/23 - Nicchia di Nanni di Banco “Sant’eligio” 1417-1421, marmo. Abbiamo visto quanto Vasari cerchi i sminuirne la figura, in realtà è uno sculture di grande perizia tecnica, sarebbe strano se dopo il fallimento dei 4 santi fosse stato richiamato di nuovo per santo eligio. È un santo francese simbolo degli orefici, è un santo vescovo, ha abiti vescovili, compie un miracolo che nanni rappresenta nella pretella, nella nicchia c’è anche il simbolo, le tenaglie, dei fabbri, anche ai lati della pretella. Se osserviamo sant’Eligio ad altezza d’occhio, quinid non come voleva nanni, notiamo forse qualche sproporzione: testa più piccola rispotto al corpo, manto che segue l’andamento del corspo, ovale piuttosto lungo che entra nella perfetta scansione anatolica. Da terra ovviamente assume la sua perfetta porzione anatomica. Il retro è scolpito fino a dove l’occhoi vedeva, la parte centrale è scabra, anche un po’ scavata per alleggerire la figura. Espressione del santo pemnsa al miracolo che sta per svolgere, la pesante nicchia che ja sul capo, sguardo intenso. Passando alla pretella, torna a rappresentare con rilievo spiccato ed a gettante, anche se meno dei 4 coronati. Ci sono alcune parti, vedi forno alle spalle del santo, strumenti appesi, di rilievo appena accennato, un ricordo dell’opera di donatello torna in questa pretella che presenta un certo ? delle figure. Il cavallo ci sta perché fa i ferri di cavallo. Il cavallo aveva perso metà di una zampa, sant’eligio gli riattacca tutta la gamba, è la rappresentazione del santo che intento a rimettere lo zoccolo ricompone la gamba al cavallo . come la passamaneria colorata di blu della scultura dei medici speziali, il sant’eligio è stato restaurato dall’edificio del epoietre dure e sono state ritrovate tracce di antefisse, citazione all’antico, anch’esse con pasta vitrea. Effetto cromatico fondamentale di donatello. Tutto questo non c’è in quella di luca della robbia, che per carità grandissimo scultore, amche i suoi banbini danzano ma non in continuità. A dona piace la forza l’espressività corporea dei putti. Quela che stimola di più la fantasia degli artisti coevi è quella fi donatelo. Poco dopo da maso di bartolomeo viene prodotta la cassetta della sacra cintola, 1446, 13 anni dopo, è un’opera in rame dorato, avorio, legno, lui copia la cantoria di donatello con le colonne spiccate. Lungo i 4 lati fa correrei puttti danzanti.dona innovatroee in tutti i capi che affronta: statuaria/rilievi->stiacciato 1435 banchetto di erote, che fa mentre fa la cantoria. Perfeziona tecninca stiacciato. Nel 1492 era di proprietà dei medici, probabilmete di lore. Dona si sbizzarrisce nell’invenzione prospettica, l’avevamo vista nella principessa di san giorgio, primordiale esempio di prospettiva brunelleschiana 1430 mo dona l’ha perfezionata. Infatti uno dei rilievi più complicati che abbia mai confezionato. Sembra quasi alabastro, in alcuni punti traslucido e sottile da farlo sembrare alabastrino albetrti dice che un quadro è una finestra aperta da cui io mi affaccio e vedo cosa c’è dentro. Rappresenta la danza di salomè, e poi presentazione della testa del battista sulla tavola di erote. Salomè che danza è una cit dall’antico, una baccante classica. Questo rilievo di donatello costituisce un banco di prova per tutti gli scultori successivi, un ginnasio per i giovani siccessivi. Rilievo di desiderio da settignano, nasce nel 1429 e crepa nel 64. Bravissimo soorattutto nella rappresentazione dei bambini che ridono. Sta alla national gallery di Washington, san girolamo del deserto si chiama. Desiderio si distanzia in qualche maniera, poi ci mette del suo. La montagna è fatta a fette, albero fatto a strati come desiderio dsa settignano Ti manca l’ultima parte perché non ci hai caipito un cazzo Desiderio infrange un po’ la cornice, c’è una crocetta che ci entra dentro. 02/10/2023 Immagine duomo di firenze, facciata inizialmente medievale dell’epoca di Arnolfo di Cambio, fermatasi all’altezza dell’arco delle porte. Fascia marmorea, bellissimi sovrapporta di jacopo della quercia. La chiesa rimane così. Si decide che questa facciata dev’essere fatta. Si fa un concorso per ricostruire la facciata neorinascimentale. Cupola commissionata a Brune, progettazione gigantesca, dai tempi della cupola del pantheon non era mai stato fatto (oaragone aardito), lui parte con i suoi presupposti, la chiarezza anche visiva (spicchi di un colore, costoloni di un altro). Struttura che ha trovato grande ammiraizone da parte degli artisti di tutti i tempi. Come nasce necessità realizzare la cupola? Ad una certa il duomo era fatto ma mancava la cupola, architettonicamente era completa ma mancava questa voragine enorme. Anche in questo caso c’è un arte che si occupa della gestione dei cantieri: quella della lana. Si rendono conto che non è molto semplice, quindi menglio rivolgersi ad un ampio raggio di artisti, fare un concorso internazionale. Di cui ci parla Vasari. Consesso internazionale di idee per la cupola. In questo gruppo ci si infila brunelleschi. Ha capito come risolvere il problema, ha già in mente il progetto, una cupola a doppia calotta, una parte più e una meno leggera.quella interna è in mattoni più leggera. Brune va dai consoli dell’arte della lana e gli dice che sa come fare, loro chiedono di vederlo e lui dice no perché sennò mi rubate l’idea. Lo prendono ppazzo, ce lo racconta Vasari. Brune ci va parecchie volte e lo buttano fuori anche di peso una volta. Alla fine la vince e riesce a farsi appaltare la costruzione della cupola. I consolidella lana ci vanno però con i piedi di piombo: gli danno 14 braccia come concessione, in più gli mettono alle costole un supervisore: Ghiberti, che in questa vicenda ha un po’ la funzione dell’uomo dello schermo di dante, non ha manco la perizia tecnica per contrastare Brune, ne abbiamo prova anche dai pagamenti: 100 fiorini all’anno per Brune, 3 per Ghiberti. Brune ha fatto un progetto per ogni singolo oggetto necessario ai fini del progetto. Tipo gru per portare su i materiali, dove ora c’è l’altare il presbiterio, era un’area di cantiere, la funzione veniva svolta nell’area antecedente. Ad azionarlo erano dei buoi che mettevano in rotazione le corde. Nel cantiere di Brunelleschi le corde sono importanti, pesava 430 kili lunghe 132m. l’altro problema grave di brune è quello del ponteggio, siamo a parechhi metri da terra, quello del ponteggio è forse il problema maggiore, pensa ad un ponteggio sospeso, che gira tondo tondo al diametro della cupola. Il ponteggio sospeso poteva portare i lavori fino alla sommità. Risolto questo, arrivati a 14 braccia l’arte della lana si convince che brune può andare avanti. Brune pensa a costruire dei piccoli ristori per rimanere sul ponteggio tutta la giornata, salire la mattina e scendere la sera, quindi risolve problema presenza di chi deve lavorare lassù in cima. Morti sul lavoro sono tutt’ora problema quotidiano, al tempo ancora di più, era stata istituita una piccola mutua per volere di Brunelleschi di assistenza per le famiglie di chi aveva avuto danni sul ponteggio. Una sorta di fondo di mutua assistenza. La giustizia sociale messa in pratica in un cantiere così moderno. I lavori cominciano nel maggio del 1420 e terminano 18 maggio 1436. Topografia firenze un po’ diversa, c’era una fitta rete di vicoletti stretti, la cupola che cresceva non la’avevano vista bene, solo il 18 maggio del 36 quando la scoprirono. Vi fu la consacrazione da parte di papa eugenio IV a cattedrale ufficialmente 25 marzo 36, mancava la lanterna a cui brune stava ancora lavorando, era stata oensata in marmo bianco e non sarà terminata dino al 1446 alla dua morte, lanterna che diventa eleme to imprescindibile da ora per la chiusura apicale di tutte le cupole. La palla ce la mette verrocchio poi. L’apprezzamento per quest’opera architettonica è universale, attuale e posteriore. Vassari amira questo lavoro e sottolinea come la cupola si fonda bene con il paesaggio circostante. Vasari non paragona la cupola ai monti ma i monti alla cupola che diventa un simbolo, un perno su cui si istruisce un’immagine della città, come ben sottoliena leon battista alberti. Pulpiti di donatello all’epoca della sagrestia vecchia ancora non c’erano. Annunciazione martelli di filippo lippi. Sagrestia vecchia oggi si entra dal lato che non è ingresso originale, la porta originale era proprio davanti alla cappella martelli. Brune viene chiamato a creare progetto sacrestia, ambiente semplice, spazio chiuso, quadrato, coperto dalla cupola. Brune sa già come fare, non ha da stravolgere niente. L’interno della sagrestia è estremamente semplice, purificato, prico di orbelli figurativi. Pietra serena, traveazione, archi , parasse, il resto intonaco chiaro biancastro. Rispetto decorazione tipica capelle di quel momento brine elude apparato pittorico, non c’è mai un afrresoc neanche in una cornicina, vuole che si veda la strutttura architettonixa della struttura e punta tutto sulla bicromia della pietra serena grigia ed il bianco dell’intonaco. L’unica decorazione che ammette è nella trabeazione con teste di cherubino, clipei con all’interno il cherubino con le sue alette. Quattro tondi nei pennacchi e 4 nei ?. volt aceleste rappresenta uno zodiaco, cielo in un giorno particolare, da giudano di arrigo detto il pisellino. Il 4 di luglio del 11442 arriba renato d’angiò che si schiera per finanziare impresa per gerusalemme e vuole festeggiare queste presenza, si dipinnge nella volta l 4 di luglio del 42 per le stelle per come erano messe quella notte. Donatello interviene alla donatello, che interviene nei tondi (8->4 storie san giovani evangelista, 4 con nei sott’archi con i 4 evangelisti nelle varie posizioni), nelle sovrapporte accanto all’altare maggiore, nelle porte bronzee della sagrestia e un altro che dice ce lo dice dopo. Intervento dona massiccio quindi, la scatola la fa brune e dona interviene. Interviene massicciamente contravvenendo all’idea bruneschelliana della bicromia, i suoi tondi sono profondamente policromi. Dona interviene in una dimensione anche non boh. I tondi hanno diametro di 2 metri. La tecnica che usa donatello è nuova, materiale di stucco, duttile, poco costoso, che si può dipingere e su cui si può lavorare per giorni se mantenuto bagnato umido. Donatello interviene con vari strati di succo e su questi incide e toglie materiale, crea una circoostanza per lavorare in profondità. Incide superficie su rilievi taglienti, crea superficie e lascia emergere le figure. Cerchio resurrezione di drusiana: per la sagoma della figura pianta nello stucco non ho capito cosa e poi lo ricopre di stucco così da farla più muscolosa, più robusta. Martirio san giovanni evangelista: cielo con nuvolette squisite che sembrano dipinti di beato angelico. Di nuovo escamotage di coinvolgimento dello spettatore. Grande richiesta di entrare di nuovo. Ascensione di san giovanni evangelista: porticati prospettici, prospettive perfette, san giovanni che ascende in cielo, sopresa degli astanti senso espressività delle figure e noi figure intermedie e figura che cerca di innalzarsi per vedere meglio, intermediario tra soazio intermediare delle asciena e il fulcro della sceina. Si vede bene la figura del chiodo. 4 tondi dei sott’archi con figure dei 4 evangelisti: situa apparentemente più semplice, figura con animale di riferiemtno san luca : attenzione filologica della lettura che ci dà pirandello, tronetto su cui si siede san giovanni anche lui sedito su trono classico, puttini e raceni, ovuli, ala con le ghirlande, aquila di san giovanni, sfondo bluastro. Aureola d’oro, anche in questi tondi dona ci va giù pesante sovrapporta ancora più pesanti, rappresentati santo stefano e san lorenzo (stefano ha il sasso in testa perché lapidato, l’altro ha la graticola perché lo bruciano. Due figure si affrontano, discutere non casuale, riprende discussioni nelle porte bronzee. Di nuovo torna sfondo celestino. Il tutto inquadrato da bellissima cornice su sfondo color mattone cosma e damiano anche loro ingaggiati in una tensione filosofica chw torna anche nelle decorazioni delle due porticine laterali. Struttura molto semplice, 5 formelle per anta, 10 tot, quadrangolari, all’interno di ognuna ci sono due figure, filosofi che dibattono struttura molto semplice. Nella semplicità architettonica compositiva di queste porte e formelle pensa agli indici formelle molto animate, discutono animatamente i veri apostoli. Cita anche il gesticolare quotidiano, deve attrarre l’attenzione del guardante. Difficile vivacizzare formelle con solo due figure. Due martiri discutendo gesticolano con la palma del martirio. Alberti fa un appunto che per lui è riferito al fatto che questi gesti non sono consoni ad un filosofo, apostolo,uomo di intelletto o religione, ma l’intento di dona è dare vivacità espressiva a queste figure, non devoo essere appiattite, ma vive, com a volte è vivo il dialogo dialettico tra due persone. Non solo luogo conservazione ma anche funzionale. Luogo di preparazione prima e dopo la messa. Cosa può servire? Oltre ai paramenti. Un tavolo, questo sta proprio nel mezzo del vano quadrangolare, con al centro la palla di granito, un tavolo importantissimo, perché nasconde ma al tempo stesso valorizza qualcosa che c’è sotto->un sarcofago all’antica, importantissimo per fi e la sua storia e per lìessenza stessa della sagrestia. È la tomba di giovanni di bicci de medici e della moglie fscarda (?). giovanni è il capostipite della family medici, fonda la dinasria e si fa fare una sacrestia. Ma perché sotto ad un tavolo? Al centro c’è sta tomba, sarcofago di giovanni dei bicci dei medici, figlio, cosimo che nel 1433 paga donatello per realizzare questa tomba. Dona ci lavora con buggiano. Tomba forma sarcofago all’antica. Viene eseguito da donatello rifacendosi anche a dei precedenti, lo ha utilizzato ad esempo nella tomba di baldassarre cossa?/gio 23esimo. Viene sepolto nel battistero fiorentino. Putti che tengonocliteo sarcofago, dall’altra forma rettangolare cartella trapezoidale. Due putti che chiudono òla ghirlanda con lo stemma mediceo. La tomba sta sotto il tavolo che sta al centro della sacrestia. Ingresso sacrestia non è qiello a cui oggi accediamo, era diverso. Prima entravi e vedevi tomba sottostante, dal lato lungo. Oggi vediamo lo spigolo, il lato corto. Perché sta sotto a sto tavolo -> i medici si stanno affermando come famigilal c’è ancora forte rivltà tra families fiorentine. La politica dei medici in questi anni è dissimulare, affermarsi senza dare nell’occhio. Ecco perché gio di bicci e cosimo decidono di dissimulare mettendola sotto al tavolo. L ocapisc esolo chi è istruito non gli altri. Quinid risolto primo discorso politico. Prendere il potere senza dimostrarlo troppo palesemente. Attrarre attenzione riguardante, dona fa opera straordinaria: incidente visivo: colonnina di bronzo è gancio che offre donatello per leggere l’opera e per capire che sotto c’è qualcosa di importante. Ha un valore simbolico altissimo. In tutto questo bianco uniforme quella colonnina di bronzo attrae la nostra attenzione. Anche altro elemento insignificante apparentemente ma simbolico, la colonnina ha una sgranatura, che parte dal capitello della colonna fino alla palla di sopra (simbolo medici palle). È un rametto d’edera. Perché parte dal capitello e tocca simbolo medici? È un augurio di eternità un augurio che possa regnare per sempre. 03/10/2023 “celebrazione di una nascita” 1426, ad una partoriente subtio dop nascita bimbo si donava una sorta di vassoio di legno dipinto su entambe le parti, su una dipinta la scena del parto. si vede sullo sfonod classica decorazione a finto drappo (tipico medievale), le ancelle prendono il bambino, altre ancelle e suore accorrono al letto dov’è nato i lbambino, c’è un suono di tromba addirittura. Ci sono dei giovani che portano dei doni, uno di questi ha in mano il vescovo (?) ->il vassoio. Scansione della corte perfetta. Le colonne disegnano lo spazio, il vesco (?) da parto è dipinto su entrambi i lati appunto . opera che segna momento collaborazione con brancaccio: Madonna con bambino e Sant’Anna, opera originariamente nella chiesa di sant’ambrogio, poi dal 1919 sta agli uffizi. Opera significativa, la descrive vasari nelle edizione delle vite del 68 attribuendoa esclusivamente a masaccio, nel 1940 lo storico dell’arte roberto longhi capisce che non fosse così, individua due mani diverse: la madonna è diversissima dalla sat’anna, il trattamento dell’incarnto è diversissimo, masaccio è attento all’incarnato naturale, questa sembra quasi morente. La madonna è solida, volumetrica, il tessuto sul ginocchioo diventa più chiaro perché ci batte la luce. Masolino non riesc e a trovare una posizione garbata nell’accogliere maternamente la madonna col bambiino, difficoltà di linguaggio. Masaccio ha capito la questione prospettica, masolino no ma non gli interessa. Intensità e forza della madonna col bammbino di fronte. Gli angioletti son odi masolino, quello in alto a destra forse no:quello di masoilno appiattitino sul fondo oro, quello a dx ci pone un po’ di problemi, l’ala di masolino è piatta, quella dell’altro è incavata. + la vivacità dei colori, c’è un cangiantismo ardito, verde e rosso a sx degradé a dx proprio una differenza. Quindi molto prob è di masaccio doveva essere qualcosa di normae la cpllaborazione tra artisti diversi, come masolino e masaccio. Opera di carpenteria piuttosto importsnte -> ricostruzione del polittico di pisa, che fa per la chiesa del carmine a pisa. Se giuliano di colino degli scalzi committente di quest’opera, esponente banco dei medici a pisa. Committente di una certa raffinatezza, anche committente di questa madonna dell’umiltà che si trova a pisa al museo nazionale di san matteo Anche donatello e michelozzo stavano facendo il monumento del cardinale brancaccio, a pisa perché era più easy far arruvare il marmo a pisa per mare, per poi mandarlo a napoli.di nuovo sarcofago un po’ meno all’antica rispetto a quello di giovani ricci dei medici, con segni del cardinale bracazccio, straodrinario stiacciato di nuovo -> “madonna delle nuvole”. Vico pisano paese, fortificazione ulteriormente rafforzata proprio da brunelleschi. Il polittico di pisa emerge per la sua straordinaria novità in tanti aspetti, di nuovo vasari ci dice perché è così nuovo e così importante: masaccio Madonna cil bambino del polittico di pisa . angeli musicanti, effetto sinestesia, angeli che suonano in una chiesa che coinvolgono il riguardante, due seduti sullo scalino, due sul retro. Quello vestito di rosso cci rivolge lo sguardo? Oer creare empatia, esperienza più diretta. La sinestesia, una ricerca e coinvolgimento attraverso i sensi 09/10/23 La trinità Opera riscoperta nel 1857. Impatto architettonico, arco trionfale, coloritura rosa che richiama una più grigia, mettere in evidenza nervi importanti dell’architettura come brune. La cui figura è sempre stata chiamata in causa come autore o consigliatore. Capitello, arcone, trabeazione sottolinea elemento strutturale architettura. Cecchi ha fatto una ricerca a ritroso arrivando al nome di berto di bartolomeo del bandieraio e sua mogile sandra. Proposta interessante, era un membro dell’arte dei maestri dell’arte del legno e qualcos’altro. Personaggio legato alla cerchia brunelleschiana, legato anche alla cerchia di santa maria del fiore. Necessita presenza di un architetto. Autografia di masaccio e compresenza brune constatata. Perché masaccio lascia fi? Masolino era stato chiamato in ungheria e poi a roma, importnte presenza, finisce scima occidente, papa torna a roma, corte papale da avignone torna a roma. Roma deve tornare ad essere grande, importante, luminosa di opere d’arte. Masolino torna a roma chiamato a realizzare polittico importante, polittico o Pala colonna. La neve fonda una pianta di una chiesa nevicando in esiate, papa fa costruire basiklica doi santa maria maggiore. La Pala Colonna nella sua integrità non c’è più. Parte centrale di masolino, ora al museo a napoli ->perché spostata nella sagrestia, poi collezione farnese, quindi a palazzo farnese. Ci sono 4 santi, san girolamo con leone e san giovanni battista. San giovanni evangelista e san martino. Roma non era una città ospitale o tranquilla, faide ancora fortissime, ci si sparava continuamente ecc. soggiornò a firenze tra 1419 e 1420. Si fa un’idea dell’arte più aggiornata del momento. Presenza a firenze che può aver creato quei legami con quegli artisti che poi richiamò a creare altare pala maggiore. Masaccio lascia firenze e va a roma andando a lavorare a questa pala. Masaccio arriva a roma verso inzio del 28 . qualcuno ha voluto chiamare in causa un’eventuale presenza di masaccio nella basilica di santa caterina, che nell’arco trionfale ha un’annunciazione. + La pittura a firenze dopo masaccio, c’è da considerare la novità masaccesca, ecc clima di grande sperimentazione. Confronto con le culture altre, in particolare con quella fiamminga. Altro aspetto di cui tenere conto: pittori fiamminghi attenti non solo al dettaglio, il lenticolare, ma anche lo studio della luce e delle fonti di luce. Nei quadri fiamminghi degli anni 30 o 40 dell’800 ci sono sempre più di una fonte di luce, ci sono fonti di luce divina, gesù mabino che irradia co la sua luce, ma sempre in un contesto con magari anche una fonte di luce dal giardino ecc. in questo contesto importantissima una msotra del 1987-88 di Bellosi chiamata “pittura di luce”. Leon battista alberti pubblica trattato sulla pittura. Artisti fiorentini dopo masaccio cominciano a iterrograsi su realtà della luce, ecc. chi sono i pittori di luce? Beato angelico, domenico veneziano, paolo uccello e piero della francesca. Bellosi non inseriece Filippo Lippi perché usa colori terrosi ecc. alla luce di oggi escluderlo dallo studio della luce ci pare un po’ punitivo nei confronti di Lippi. Madonna di Tarquinia per il prof fissazione! Sta a palazzo barberini. 1437, nel cartiglio alla base c’è scritta la data. Beato angelico tabernacolo dei linaiuoli, 1433-1435. Tempera su tavola. Beato nasce a nivvhio nel mugello e muore a roma nel 1455. Si chiamava “Guido di Pietro”, chiamato beato angelico per il uso aspetto vezzoso quiete. Diventa frate domenicano, lavora moltissimo per il suo ordine. È stato anche beatificato da papa paoolo giovanni 2, quindi poi è davvero stato beato. Polittico tavernacolo dei linaioli, avevano ancheun’edicola al san michele. Inserito all’interno diun vero tabernacolo marmoreo, all’interno del quale è dipinta la tavola con la ante che si aprono ma possono anche stare chiuse. L’opera ha delle dimensioni monumentali. Consta di un tabernacolo marmoreo, il cui autore è Ghiberti, Beato angelico che è un pittore che guarda al moderno a Masaccio, qui equilibrato. San giovanni battista e san giovanni evangelista ai lati della madonna in trono. Se chiudiamo le ante, nelle ante troviamo gli altri due santi, san giovanni evangelista e san pietro. I due santi sono su fondo oro, le basi sono ben piantate per terra. Beato angelico masaccio l’ha studiato, lavora con ghiberti e non può sperimentare troppo., se noi mettiamo a confronto i due santi delle ante chiuse col san giovanni battista di ghiverti vediamo le pieghe un po’ torbe ecc. cioèanche beato angelico guarda alle sculture di ghiberti senza tradire la natura masaccesca. Beato in questa prima grande operazione fa convivere vecchio e nuovo, innovazione e tradizione senz tradire collaborazione con ghiberti. Pala di san marco, anche questa molto grande, 2m e 20 x 2m e 27, sono tipi di oggetti di una grande superficie pittorica. Una delle scare conversazioni del rinascimento fiorentino, ha una struttura abbastanza fissa che rimarrà fino a raffaello. Beato angelico in questa pala mette in chiaro che la prospettiva la sa. Si vede dal punto di fuga, ma anche dal tappeto orientaleggiante. Rosante(?) che creano architettura? Siamo in grado di misurare lo spazio, capire la figura. Altro elemento è quello della luce, due tipi di illuminazione diversi, la scena principale illunicata frontalmente, nel corridoio c’è la cosiddetta madonna delle ombre, è sulla partedi qursto stteyto e lungo corridoo, dinuovo una sacra conversazione (ortus conclusus tradizionalmente nome con cui si indica lo spazio in cui si svolge la sacra conversazione/indica anche la verginità di maria). Abbiamo san lorenzo con la graticola. Parete frammentata tra le porte dei boh. In fonfo al corridoi c’è una finestra, lui cerca dicapure come gestire lìinfluenza di quella luce sul quafro, i capitellini fanno ombra su un’architettura chiara. 1443 la deposizione, sorta di pseudopolittico. Non frammenta il tessuto del racconto con le colonnine. Si svolge all’aperto, fa una specie di spunti, attenzione al dettaglio. Montagne brulle, che presentano insediamenti urbani, con dettagli squisiti. Grande ttenzione al dettaglio gli deriva dalla conoscenza fiamminga. Ritratto dei coniugi arnolifini jan van eyck: quadro proprio dimostrarione tangobile, un mercante lucchese, arnolfini che lavora a bruge dove si fa ritrarre con la prima moglie costanza trenta. Rappresenta l’arnolfini con la prima moglie. Il quadro è una summa della pittura. Quasi un documento notarile, i due si tengon ola mano e lei ha la mano sul ventre, quindi o si stanno giurando eterno amore o cmunque atto di sugellare il loro amore che accade alla presenza di qualcuno, il pittore, un po’ come un notaio. E dice “Jan Van Eyeck fuit hic” cioè proprio una formula notarile, che intende il dipitno come un documento. Quadro di una ricchezza ed importanza straordinaria. Quadro pieno di oggetti, sempre legato al tema matrimoniale. Vediamo delle arance, a brouge quasi nessuno nel 1434 poteva avere delle arance in casa, mettere delle arance voleva dire che era un simbolo di importanza e dimostrazione del potere economico dell’arnolfini. Lampadario è un oggetto di una raffinatezza straordinaria, quasi di orificeria. Uno specchio poi molto bello, che attesta ancora di più il valore notarile del quadro. Tondi con le scene della passione di cristo in pasta di vetro nei tondi. Appeso al chiodo in perle di crisrall di rocca (?) trasparenti, attraverso cui passa la luce perché fanno ombra sul muro. La santa sopra lo spunzone del letto è comunque legata al matrimonio al talamo ecco santa margherita , patrina delle partotienti (la tipa è palese incinta), Santa Marta, partona della casa, quindi comunque o per il buon riuscito della vita matrimoniale . tra l’altro ci sono anche le babbucce di entrambi ai piedi del letto, quelle di lei più raffinate, quelle di lui più severe e da uomo, notare quanto ci racconta di loro, che ci fanno entrar ein una delle zone più private della vita matrimoniale, la camera da letto. Opera un tripudio di decorativismo portato all’estrema potenza del dettaglio. Incastonate varie pietre colorate. Il porticato di non ho capito cosa si apre su un ortus conclusus che fa parte di questo porticato. Si apre su un paesaggio fiammingo, dove riusciamo a vedere tutto, tanto ven eyck descrive perfettamente. Ritratto, 1433 alla national gallery di londra, alf hic can (come posso), iscrizione. Cioè interpongo al mondo al meglio delle mie possibilità, chi si fa ritrarre mette a nudo la sua indole, facco come posso. Ritratto in cui la figura emerge dal nero. La penetazione delle opere fiamminghe col trittico portinari raggiunge un po’ il culmiene. Opere fiamminghe saldamente aderite al tessuto fiorentino. Dipinto commissionato a brouge da tommaso portinari, rappresentante del banco mediceo e broge. La tavola ha anche una storia mitologica, arriva a pisa in nave, tramite fiume raggiunge firenze. 28 maggio83 portata in sant’egidio all’altare maggiore con tripudio di popolo. Beato angelico ci fa capire subito che era di piamatia imprtanza studio luce Madonna col bambino di beato angelico, ci immaginiamo una luca frontale, anche dietro c’è una fonte di luce, dove? Una finestra 12/10/2023 Francesco Squarcione polittico de Lazara tempera e oro su tavola (1449-1452). No cornice architettonica, abbiamo ipotizzato come potesse essere. Come ci siamo arrivati? Prima di scoprirlova ricorfato che: per la superiore ed inferiore ecc ma qui fine della bocca, angolo aperira labiale che si confonde quasi in un’oscurità soffusa(?) che in pittura diventa il sorriso accennatodella gioconda. L’analisi della orduzione disegnativa di verrocchio ci fa cpir anche tutta quella degli allievi. Significativo studio di mani di verrocchio 1474 ca, gessetto nero punta metallica su carta preparata. Ora a windsor royal library. Mani in riposo caratteristica femminile, una della due portate al petto sembra tenere una cosa che ci dice poi. Vedere come leo usa il carboncino, gessetto nero, molto appuntito che definisce contorni che come in altri lasci alla conoscenza pregressa di chi guarda la defiizione all’oggetto. Vasari ci dice che leo nel 1482 parte da fi alla volta di milano partendo con dei bauli pieni di manine piedini di terracotta di gesso fatti nella bottega di verrocchio che si porta a milano come galleria di possibili posizioni di ritratti. Perché piace il verrocchio? Uno dei dati caratteristici è la naturalezza delle sue figure, porta avanti una sperimentazione naturalistica che dopo masaccio ecc l pubblico è prnto per sccogliere la sperimentazione sul naturale di verrocchio. Putto con delfino 1478, verrocchio non tanto incline alla roba filosofica, incline a darci senso di verità di natura, portare natura nelle sue opere. Verrocchio deve tenere presente che sto bambino va alla sommità della vasca e deve far sampillare l’acqua. Il bimbo nudo sta giocando con un delfino, tende a tenerlo tra le braccia perché è scivoloso, è bagnato, tenere una roba umidiccia e viscida che si divincola non è facile. Verrocchio non lo mette seduto ma su un globo di ci noi vediamo la parte sommitale con un piede solo, sta in piedi con un piede solo su una superficie sferica tenendo sto delfino bagnato,infatti in alcuni dettagli si vede che il drappo che in alcune parti cinge il busteo del bimbo, è bagnato. L’acqua zampillava dalla bocca del bambino cadendo quindi anche sul corpo del bambino. Bambino sorridente con questiocchi ma anche tutto il resto, lippesco. Anche i capelli sono bagnati. Tutto cercando di perseguire un intento, una pienezza dela vita dinamica ed anche la varità, si divincola, tiene la gamba alzata ecc. scultura a 360°, scultura che posso apprezzare da ogni parte, la devo vedere in tutta la sua fisicità e tridimensionalità. Spazio aperto circolariamente. Innumerevoli elementi che predne in considerazione. Guarda a desiderio da settignano principalmente, noto alla mente degli studiosi e frequentatori di musei per le sue rappresentazioni di bambini più o meno piccoli che ridono. Alcuni di questi sono talmente perfetti che forse non sono propriosuoi ma repliche. Bambino archivi storici di vienna, contrattare perfetto putto con delfino, questo solo un busto chiaramente 1460-1464, intensità espressiva, altro problema che ci interessa, il taglio: bambino tagliato all’altezza della spalla, un po’ secco che evidentemente a desiderio infastidisce, cerca di ammorbidire allo sguardo qeusta ferita con un drappo, che sembra una vestina caduta dalle spalle del bambino e si raggruppa sotto. Ci apre al problema del taglio deibusti, problema che affronterà verrocchio. Busto che evidentemente ha avuto grande successo, oggetto di ammirazione e brame collezionistiche. ->interno romano di palazzo colonna, più lungo di qualche metro del salone degli specchi di versailles, contesto ottocentesco di una gesta, su una mensolina c’è il bambino di desiderio da settignano, non si sa se quelllo vero o una copia. Desiderio Gesù bambino e San giovannino, incpntro tra gesù e suo cugino san giovanni battista, d inuovo stiacciato resa atmosferica di bambini che si incontrano all’aperto, contatto fisico garbatissimo e delicatissimo, gesù è contento di incontrare il cugino, rientra in una scelta iconografica, in questi anni vienepubblicato trattato sull’educazione dei bambini di gio dei medici che prendeva coe esempio incontro tra gesù e gio che diventa quindoi esmepio anche visivo nelle case. Ancora un ritratto femminile, signorina è marietta strozzi, 1462-1465, forsa figlia di lorenzo di palla strozzi ed alessandra dei bardi che qui aveva circa 16 anni, rande semplificazione delle forme, volto, capigliatura, veste, un busto semlice che le copre ventre e petto, una veste probabilmente da casa, maniche un po’ più sgragianti. Marietta strozzi ci pone di nuov di fronte a problema taglio delbusto, desiderio inseriexc un pezzettino di braccio e di busto, è tagliata quasi alla fine del costato, maggiore presenz anatomica della figura che però non è ancora completamete risolta per verrocchio. Verrocchio lo ompleta inserendo mettendoci le mani, nella dama col mazzolin di fiori che è tagliata all’altezza della vita, il busto diventa emezzo busto, che rappresenta maggior mente dal punto di vista anatomico la figura che gli permette di inserire le bracci a per intero ed anche le mani. Verrocchio completa quell’iter così faticoso che desiderio aveva iniziato senza arrivare ad una soluzione che fosse per verrocchio sufficiente e conclusiva. Noi non sappiamo chi sia la signora in quanto a garbo, raffinatezza ed eleganza tecnica di un orafo veramente bravo. La signora indossa una veste da casa, una sopravveste ma anche una sottoveste. Sotto la veste più spessa c’è una vesticciola sottile sottile che arriva fino all’altezza del collo. Operazione descrittiva strepitosa che va di paripasso conk boh. 16/10/2023 ->dama col mazzolino di fiori, problema che si pone verrocchio nella rappresentazione della figura femminile. Desiderio da settignano, ritratto di marietta strozzi, 1464 marmo, berlino, staatliche museen. Amplia parte anatomica rappresentata, con quella del mazzolino di fiori arriva al max. Leonardo da vinci ritratto ginevra dei benci, viene in mente la dama col mazzolino di fiori, la capigliatura è la stessa, anche la ginevra indossa la stessa vestina leggera sotto la veste più pesante. Richiamo evidente. Anche se quello della ginevra è un vero e proprio ritratto. Commissionato da bernardo bembo, conosce la ginevra negli anni in cui era ambasciatore, lei va ini sposa a luigi niccolini, probabilemnte era un ritratto nuziale, dicono anche che lui infatuatosi abbia coluto il suo ritratto. Il retro però è altrettanto cdecorato, c’è un cartiglio esaltazione della bella ginevra decorata con la virtù. Vegetazioni: alloro, nel centro ginepro (lei ginevra imperus niger=^?) e l’ultimo boh. Dietro di sé ha un ginepro lei. Che è leonardo si vede dalllo sfondo anche, dietro di lei sfondo definito, riflesso chiaro ma sullo sfondo piùprofondo diventa sbiadito, più celestino sbiadito. Quadro che è stato risecato, tgaliata dietro ma anche davanti. In quei 10 cm in più ci saranno state le mani. Vedi studi di mani di leo. Lorenzo di credi, ritratto di sonna: affinità ritratto di donna non resecato, le mani ci sono. Signora vestita tutta di nero, probabilmente mentre la ginevra era vestita co un abito quotidiano la signora vestita di nero farà riferimento alla vedovanza, lìelemento che si ccapisce anche dalla fede nella mano sinistra, simbolo fedeltà nei confrotni del marito defunto. Dietro il quadro c’è scritto ginevra d’amerigo de benci, ma è una scritta moderna. Si tratta di ginevra di giovanni di niccolò. Lorenzo di credi ritratto di giovane uomo Monumento funebre di piero e giovanni dei medici, recupera idea da monumento dunebre cisto in precedenza, sopra il sarcofago grata bronzea ripreso da non ho capito. Idea che grata di bronzo arrivi fino in fondo. Sorta di sipario che arriva fino in terra. Monumento interessantissimo anche per l’utilizzo dei materiali. Porfido, serpentino verde, materiali vermente duri, scelta di finamento che si sposa con i bronzi, lavoro da orafo. Lo chiamano a venezia a fare un monumento equestre davanti alla chiesa a venezia, in quella piazza c’è anche una pasticceria ottima. Andrea del verrocchio monumento equestre a bartolomeo colleoni, tra 1481 e 1486, modello dell’opera realizzato a firenze dal verrocchio, non può prescindere dalle cose di donatello. Senza prescindere dlla non ho capito cosa donatelliana. Condottiero bartolomeo, un uomo d’armi, verrocchio vuole tramutarci l’idea di una persona forte, fiera, anche un po’ arcigna. Verrocchio per farlo percepire arcigno a 4 m di altezza ne aumenta le caratteristiche quindi da vicino fa paura. La dipartita di verrocchio da firenze fa si che la bottega vada avanti ma i suoi alievi portino anche a termine alcune cose che i suoi allievi avevano iniziato? Motivo oggettivo, verrocchio arriva alla pittura pittosto tarfi, orafo diegnatore scultore ecc solo negliann 70 del 400 dsi afferma anche come pittore. Andrea del verrocchio, madonna col bambino e due angeli, storia interessantissima, ci fa capire come si arriva alle attribuzioni. C’è un fondo di verità in quello che dice ? poi giovanni battista cavalcaselle , a dare conferma a questa attribuiìzione poi bernardberezon ? Uno degl ielemtni caratteristici della madonna di volterra è lo spillo, studiato con attenzione Madonna con bambino detta madonna dryfus: giochi di trasparenze, rendenza a sfumare nell’aureola ma cneh dei capelli, che diventano anche traslucidi, la luce arriva dalle finestre dietro. Paesahhio studiato nel drttaglio quando vicino poi dietro più sfumato. Battesimo di cristo agil uffizi, tempera su tavola in cui confronto tra maestro ed alievo diventa un termine importante per vedere com’è diversa la tecnica tra l’uno e l’altro. Un angioletto diverso dall’altro, simile quasi alla madonna di dryfus, fli mette delle perle quadi traspearenti sulla veste, sempre per giocare sulla luce. Anche i passaggi delicati del volto, dell’incarnato, dell’occhio, del rssore sulle guance. Sfondo ancora più evidente. Sfondo della gioconda. Qui solo pennellate e colori che si sovra? Confronto strepitoso per noi. Su questo dipinto si sofferma vasari. Leonard da vinvi madonna col bambino detta madonna benois, gioiello, vive nel 1478, nel 1482 Adorazione dei magi, uffizi, di leo sempre Michelangelo giovane e il giardino di san marco, ortus conclusus molto importante in questo scorcio di 400 Statue della raccolta medicea che lorenzo ad un certo punto mette a disposizione giovani artisti fiorentini. Vasari ci fice che c’era un campionario d’arte soprattutt antica messa a disposteizone dei fiovani che potevano stidiare, erano una scuola, si imparava studiando quelle opere. Michelangelo madonna della scala, 1491 17/10/23  Madonna con bambino della “della scala” 1491 Michelangelo. Giovanni michelagelo si forma accademia ghirlandaio, lui scultore, ritiene che sia usuperiore alla scultura, profilo della vergine, altro elemento che fa dire a vasari che miche nnon vaesse ancor strumenti della prospettiva, aureola sullo sfondo, vasari dice che era giovane glielo perdoniamo. Profilo della vergine ci riporta a donatello, così come lo stiacciato. Anche la cornice lasciata un po’ scabra, lo vedremo meglio nella battaglia dei centauri. Donatello al contrario di mihce la cornice la fa nornale non scabra. C’è qualcosa di simile nella madonna della scala? C’è un puntino che si rivolge berso l’interno della composizione ma che in realtà sta uscendo. Ma la stessa concezione della posizione dell’anhelo idi donatello. A casa Bonarroti battaglia dei centauri, si presuppone che l’abbia scolpita ancora nel giardino di san marco, in Wuell’ambiente che si respirava con lorenzo il magnifico. Rilievo 80 x 88 al cui interno fa esplodere un universo di forze centripete e centrifughe. Potrebbe anche semplicemente essere un pretesto, a michelangelo serviva per studiare corpi maschili nudi, una battaglia era l’ideale per perseguire un intento, per studiare il corpo mentre combatte, le forze ecc. rispetto alla precedente opera qui siamo ad un alto rilievo, parti a gettati, quadi a tutto fondo che quasi si staccano dal fondo e parti a rilievo molto basso, alcuni volti a fatica dallo sfondo. Su questo rilievo e sulla madonna dalla scala si sofferma vasari. Vasaru la interoreta come ercole e i centauri, ercole al centro e centauri al lato. Vasari prosegue parlando della madonna della scala. Elogia miche dicendo che si era piccino ma talmente grande che sembra di uno importanti che nella trattatistica e guidistica 500ntesca soo chiamati la storia del mondo. Oggi si vedono sue battaglie dipinte da vasari. In uno di quegli affreschi c’è scritto cerca trova su una delle bandierine. C’è chi sotto quindi ha pensato che ci fosse l’affresco di leo, ma dietro non c’è niente, c’è un’intercapedine tra l’affresco ed il muro ma sul muro non c’è. Per fortuna non hanno staccato il vasari. A miche viene chiesto di rappresentare battaglia di Càscina e a leo di Anviari. La prima si svolge il 29 lulglio 1364, commissoinata a miche da pier soderini e rappresenta vittoria fiorentini sui pisani all’altezza di Càscina, cittadina tra pisa e firenze, fortisificata perché la guerra tra firenze e pisa è una guerra a cui fi iene molto, pisa è uno sbocco sul mare, il porto di livorno all’epoca non esisteva ancora, c’era solo pisa. Per firenze avere questo sbocco era fondamentale. Guerra destinata a riprendere perché i francesi liberano pisa nel ?, ma nel 1509 firenze torna ad imporre di nuovo la sua egemonia grazie anche a intervento niccolò macchiavelli. Battaglia di Càascina in questo momento estremamente libera nel vuore dei cittadini. Copia del cartone di miche fatto da aristotele da san gallo. Non abbiamo più i cartoni di leo e miche perché si sono distrutti, ne abbiamo alcune interpretazioni che ne hanno dato nel tempo alcuni grandi artisti che le hanno studiate. Questo di proprietà del visconte di Leicester, ad Holkamm Hall in inghilterra. Battaglia di anviari del 1440 (?), segna vittoria fiorentini sul papato in alleanza coi milanesi. Firenze vince l’italia dal nord al sud con questa battaglia. Altro episodio interessantissimo, legato alla vittoria su pisa perché piero capponi era stato uno dei fautori della riconquista di pisa nipote del neri capponi che aveva vinto quella di anviari, elogio della famiglia capponi per aver vinto le guerre. Rubens ci dà la copia di leo, coglie la magnificenza fisica dei cavallil, espressività esasperata dei cavalieri. Rappresenta la zuffa per lo stendardo. Battaglia che doveva essere assai più ampia. Di questa abbiamo anche la tavola doria (?) fatta da francesco ? detto il pòppi. Battaglie: in toscana c’è una grande tradizione di battaglie, che vengono ?. in nostri soldati non stanno combattendo, stanno in un momento di tranquillità appartente, 29 di luglio, si avvicinano a questo torrendte per rinfrescarsi. Mollezza che non viene apprezzata dal caputano che dà un allarme per metterli alla prova e grida all’attacco. Miche coglie proprio quetso momento, quando i soldati da un momento di mollezza devono tornare a fare i soldati. Scelta non casuale. Corpo maschile nudo più difficile se in armatura. Ora può presentarci tutta una serie di corpi nudi nelle scene più disparate. Qualcuno si sta rimettendo i calzari, qualcuno è riemerso or ora dal fiume, qualcuno chiede aiuto. Tutti questi uomini si stanno rimettendo in sesto velocemente per rimettersi in battaglia, sono posizioni repentine, anche innaturali. Quel ruotare su sé stesso diventerà poi elemento caratteristico di michelangelo, la cui scelta è di puntare sul corpo maschile in varie dimensioni. Leo invece vuole studiare l’atmosfera, il vento, la polvere, i turbini ecc, insiste sullo sfondo, elemento naturale ed atmosferico, dato da ansimare cavalieri e fiatare dei cavalli. Scontro fisico di animali ed uomini. Cosa guarda poi? La fisiognomica e le forze, lo sforzo fisico. A quali tradizioni si avvicinano leo e miche? Nella tradizione toscana di battaglie ce ne sono tante, per un periodo una era acnhe stata la spalliera del letto di lore il magn, quella di paolo uccello del 1438 che si compone di 3 diversi momenti, niccolò da ? alla testa dei fiorentini (il primo pannello è alla national gallery di londra), il secondo è disarcionamento di bernardino della ciarda(?), che è agli uffizi, il terzo si trova al louvre che è incoronazione di non ho capito chi. Battagli aimportante dei fiorentini del 1432, la dipinge fresca fresca, la commissione è del 1438. I senesi in questa battaglia erano in nettissima superiorità, i fiorentini erano guidati da questo importante uomo d’armi, soldato di ventura niccolò da torentino ?????? . leonardo bartolini commissiona lìopera, anche lui vi aveva partecipato e voleva questo ricordo. Questi 3 pannelli piuttosto grandi nel 1484 diventano di lore il magnifico che lo usa come spallilera per il letto a palazzo medici in via cavour. Leo si rifà a questo rubinio, idea di paolo uccello, avvicinandosi alla tradizione di questo nella sua battaglia. Paolo uccello rappresenta la battaglia anche grazie all’utilizzo di modelli. Antonioo da pollaiolo, battaglia dei nudi, incisione a bulino, Firenze Uffizi. Pollaiolo rappresenta una battagli aideale, 10 uomini nudi che combattono tra di loro, una rappresentazione senza soggetto, in cui il sogg sono 10 uomini nudi amrati di spade che danno vita ad una battaglia. Tornando a leo per vedere come componga qiesta sua battaglia nella conquista dello stendardo, abbiamo detto che studia la fisiognomica, studia volti uomini e cavalli e le espressioni che assumono sotto sforzo, sforzo intellettuale, prima di sferrare un volto io devo pensare a come sferrarlo, momento che coinvolge tutto lìuomo intellettualmente e fisicamente, ce ne soo tanti di questi studi di leo. Ne studia col tratto imparato da verrocchio, più delineato. Bocca aperta si fa più tremulosa, dentatura parzialmente caduta del soldato (lui magari studia gente vicino a lui anche ecchia quindi senza denti ma ci sta in quel contesto). Studio dei cavalli: dare un’emozione al volto degli animali, leone di donatello che sembra quasi umano, san marco che sembra quasi leonino. Aveva una certa frequentazione coi cavalli, ne studia a profusione. La sequenza dei volti del cavallo, che nitrisce e quindi arcata superiore della dntatura che esce fuori, ma sequenza che poi diventa un leone e poi diventa un uomo, dinamismo del cavallo in leonardo, dinamismo eccezionale. Diverso è miche, a lui dei volti non importa, infatti la figura centrale della sua composizione da cui scaturisce tutti è quella di cui non vediamo neanche il volto, su cui non dobbiamo soffermarci, ma sul corpo. Altro studio di nudo per la battaglia di cascina di michelangelo, penna e inchiostro bruno su carta. Questi studi diventano il metro di nisura per tutti gli artisti successivi, non c’è artista che non li abbia inseriti nella propria arte. Un’opera di poco successiva, raffaello è morto da poco. Le stanze vaticane sono più o meno 4. Raffaello muore poi, il papa si trova a dover scegliere tra i suoi allievi e sebastiao del piombo, che iha come suggeritore miche. Il papa fa una scelta comprensibile ed economica. Sceglie i giovani di raffaello, realizzara su cartone di raffaello fa non ho capito. È la summa tra quella idi leo e di michelangelo. Perché raffa era a firenze mentre leo e miche stavan facendo i cartoni, raffa sarà stato curioso di vedere cosa stavano facendo, fa tesoro di questa scuola del mondo. Ecco perché questa battaglia, del ponte milvio è la summa tra le due. Questa però ci sposta l’asse della nostra discussione da firenze a roma, roma che ancora fino alla metà del 400 ancora era una città molto problematica, il papa torna in ritardo ecc. torre che torna in una città che è stata devastata. Alla fine del secolo il papato è di nuovo potente. Mi sono persa. Alla fine del 400 roma torna ad avere l’importanza di una grande città e matrice culturale, diventa di nuovo attrattiva per gli artisti. Sul finire del 400 uno dei centri di produzione artistica del vaticano, roma diviene importante. La cappella sistina sul finire del 400 diventa un agone artistico di importanza straordinaria, sistina perché eretta da sisto IV, che fa costruire sta cappella con dimensioni particolari, lunga 41 e larga 13.5m, che sono le dimensioni attribuite dalla bibbia al tempio di solomone. È architettonicamente molto semplice coperta da una volta ribassata (è da lì che si vede fumo bianco o nero a seconda che abbiano scelto il papa o no). Nonho capito il nome dell’architetto della cappella. 1480 data di fine lavori. Dall’81 una serie di pittori vengono chiamai a dipingere i riquadri delle pareti della sistina: piwtr perugino, sandro botticelli, domenico ghirlandaio, cosimo rosselli, tutti da firenze, il bacino da cui il papa attinge. 15 agosto 1483 poco più di 2 anni dop otermine lavori architettonici, papa consacra la cappella dedicata alla vergine assunta in cielo. La parte bassa è decorata a finti drappi di stoffa, decorazione tipica anche dei palazzi e case private, alla parete si dipingevano questi finti arazzi, alla sistina gli arazzi li disegna uno che ci capiva di arazzi. Primo ordine: riquadri degli artisri prima citati. Secondo ordine finestre. Nelle lunette miche dipingerà i profeti, i predecessori di cristo, ma la volta era nel 1483 quando il 15 agosto la inaugurano c’era un cielo stellato. Soluzione migliore e delicata per decorare la volta di una cappella di quelle dimensioni, c’è anche un incisione all’epoca della ricostruzione della volta di papa sisto Iv , pietro non ho capito chi è quello che dipinge il cielo stellato. Scelte iconografiche delle due pareti del primo ordine, temi chiesti da papa sisto ai suoi pittori, sono temi tratti dalle storie di mosè e cristo, si fronteggiavano quindi su uno tutte le storie di mosè, sull’altra di cristo. Due testamenti a confronto. Due scene per capire come questi artisti fiorentini si confrontino. La punizione dei ribelli racconta vari momenti della storia, a dx giosuè salva mosè dalla lapidazione, al centro mosè alza la verga ed il fuoco divino disperde ed uccide i sacerdoti ribelli, infine la terra su aore ed ubghiotte li libidi (?), si salvano solo due giovani sollevari da nuvolette. Al di là delle reiterazioni delle figure la scena è complessa e poco armonica. Dipinto nel 1483 commissionato a botticelli. Tra il 78 e l’82 ha dipinto la primavera. Impatto con roma e antichità lo sconvolge, si vede anche solo dalla differenza tra queste due opere. Anche la primavera scena complessa, dominata dalla dea dell’amore, venere, al centro della rappresentazione, in questo boschetto di arance e con altre specie vegegali, sopra di lei veglia cupido bendato ad alla sua sx veglia zefiro che rapisce la ninfa clodi, sminuda che cerca di scappare ma non ce la fa. Zefiro la rapisce, l’unione tra loro fa scaturire la primavera, flora, la sua personificazione, tra fiori diversi cche incede cosrpargendo fiori. Accanto alle grazie c’è mercurio che con questa sua asta dissipa le nuvole. Perugino invece ha una posizione diversa, anche lui parte dalla complessità di questa prima scena, “partenza di mosè per l’Egitto”, siamo all’aperto, storia narrata che rappresenta mosè sempre vestito di giallo. Al centro un angelo lo ferma per chiedergli di circoncidere il suo second figlio, seconda scena. Di questa cerimonia si ooccupa la madre zippora, anche qui scena equilibrio e simmetria, il perugino attua prospettiva aerea. Pone figure in primo piano, poi utilizza prospettiv aerea per inscenare altre scene sempre della partenza di mosè per l’egitto. Consegna delle chiavi : perfezione del perugino, che sarà un po’ quella di raffaello che vi attinge tantissimo. Scena di cristo che consegna chiavi a san pietro. Il primissimo piano in teoria uno di seqguito all’altro. Cristo dice a pietro fonda la mia chiesa, noi ci arriviamo grazie a questa pavimentazione prospettiva. Una costruzione perfetta da un punto di vista prospettico. Abbiamo figure in primo piano. Che tipo di scena sceglie perugino? Funzionale, a pianta centrale risolvo tutto non con il cerchio. Nel 1508 papa giulio 2 della? Chiama a roma michelangelo, lui papa che fa guerre ecc, ambizioao, gli chiede a miche di fargli la tonba, nellanavata centrale in mezzo a san pieto che crei un tempio all’interno del tempio. Per miche è la sfida che aspettava. Miche va a carrara a scegliere i marmi, quando torna a roma il papa dice che ha cambiato idea e glli dice che ha bisogno che gli dipinga la cappella della sistina, quindi costruisce ponteggio e si ritira nelle vete dela cappella sistina dove elabora questa feconda struttura. 26/10/2023 Ci eravamo fermati con l’incendio di borgo (episodio accauto nel 874). Quartiere che si apriva davanti a san pietro. Importanza del dipinto data dallo scorcio, dal palazzo vaticano, vedi finestra da cui si affaccia papa leone IV che con la sua benedizione fa smettere l’incendio. Roma che sembra ancora antica più che automedievale. All’interno di queste architetture classiche raffaello inscena questo caos. Da liì a poco raffaello nel 1518 sarà incaricato da papa leone X di redigere una mappa della roma antica. Per raffaello l’antico è qualcsos studiato nei monimi dettagli. Raffa ci mette di tutto, proprio un palinssto. Trasferisce un noh fiorentino, vedi donna gialla con volto che non si vede e braccia alzate. Palinsesto devl passato e del futuro, figuea intermedia tra noi e l’affreesco, figura che diventerà un tops per i pittori sux, quelli della – maniera-, anchde in palazzo zanchetti (?) lo vediamo.un’opera comqe questa così come la sistina diventano un incunabolo per le pitture dei pittori sux della maniera. Òa nuova gen di pittori non studia più l’antico o la natura come invece avevano fatto miche leo e raffa, ma guardano all’arte di miche leo e raffa, un’arte che ha dfondamwnto nei tre grandi maestri che li hanno preceduti. Raffa ingloba tutto quello che ha conosciuto nella sua precednte esperienza fiorentina. Non abbiamo immagini della vecchia san pietro, il grimaldi ha fatto dei disegni della vecchia san pietro. Raffa fu anche costruttore di palazzi. Questo piano di palazzo vaticano per noi è estremamente importgante perché realizzazione di raffa architetto. Realizza questo palazzo su questo basamento. Liscoi come quello di palazzo ruscellari. Con mummie ripianate. Monumentale, crea basamento di palazzo. Si evince scalanatura della finestra. Finestra serliana (?) arco a tutto sesto al centro, 2 colonnine e spazi semilunghi architettura che ritroveremo molto spesso. Pugnato, serliana e fregio con i triglifi. Raffa è ligio alla regola architettonica vitruviana, i triglifi si alternano a specchiature lisce in una perfetta linea orizzontale, la cornice è dritta. Vedremo che da qui nasce e si sviluppa l’idea di archittettura perc osa farà con i triglifi a palazzo ve(?) piano di architettura che ci dà una pianta architettonica di raffa che poi ci darà quando realizzerà le sue architetture (?). anche raffa quando
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