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La Riforma Protestante: Lutero, i Principi e lo Stato, Schemi e mappe concettuali di Storia Moderna

Storia della Riforma ProtestanteStoria d'Europa modernaStoria religiosa

Come i principi tedeschi sfruttarono la dottrina protestante per rafforzare il loro potere politico, contrastando l'autorità papale e organizzando la Chiesa territorialmente. Viene trattato il conflitto tra Carlo V e i principi, la Guerra dei contadini e la pace di Augusta.

Cosa imparerai

  • Come i principi sfruttarono la dottrina protestante per rafforzare il loro potere politico?
  • Come si arrivò alla pace di Augusta?
  • Come Carlo V reagì alla diffusione della dottrina protestante tra i principi tedeschi?
  • Che ruolo giocarono i principi tedeschi nella Riforma Protestante?
  • Quali furono le conseguenze della Guerra dei contadini?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 20/10/2021

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Scarica La Riforma Protestante: Lutero, i Principi e lo Stato e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Appunti storia Moderna Civale cos'è il “moderno”? Cosa caratterizza quest'epoca? In cosa si differenzia dal Medioevo e dall'Età contemporanea? Quando parte l'età moderna? Col 1492 con la scoperta dell'America, di solito. Esso è un evento a cui si ricollega un fenomeno che inizia a caratterizzare l'età moderna, cioè l'ampliamento dello sguardo europeo sull'intero globo; la scoperta e colonizzazione del nuovo continente, quindi. Ciò proietterà gli europei alla conoscenza e al dominio, poi, delle reti globali. L'età moderna si contraddistingue dalla prima globalizzazione del mondo. La world History guarda alle colonizzazioni del '500 come la prima età globale, anche se essa va vista come controllo delle reti mercantili globali e l'evangelizzazione. Questa irradiazione europea del mondo sono principalmente il regno portoghese e la corona castigliana-aragonese che giustificano questa irradiazione per il propagandare la fede. Una sorta di necessità di propagazione della fede e abbattimento dell'Islam. La prima irradiazione Europea continua appunto il discorso di Crociata. Vi è una radicale apertura di un nuovo orizzonte, al suo interno il discorso culturale, religioso, sociale. Segnaliamo una delle caratteristiche dell'età moderna che è la creazione per la prima volta di reti globali sì di conquista, ma anche mercantili. Si tratta di connessioni che prima erano assenti con il continente americano, o flebili con l'asia (per esempio pensiamo al “Milione” di Marco Polo). Le annotazioni e i diari di Cristoforo Colombo sono pregni di visioni apocalittiche, come se la sua dimensione non fosse solo quella di un viaggio commerciale, ma come se fosse un viaggiatore crociato. Ciò fa notare come la mentalità fosse ancora quella medievale, che poi inciampa nel moderno. Difatti ogni viaggio aveva un solo fine, cioè quello penitenziale, e una destinazione, cioè una città terrena che era anche luogo dello spirito; cioè Gerusalemme. Colombo rompe la linea col medioevo, e si delinea un SECONDO fatto caratterizzante (primo è la globalizzazione). La nascita dell'individuo. Un fenomeno che si dipana lungo tutto l'età moderna. L'affermazione della dignità individuale, quindi. Una figura cardine sono i condottieri, o gli artisti. Pensiamo anche a Lutero che a Worms dinnanzi all'imperatore afferma la sua potenza in quanto individuo con “Io sto qua”, rifiutando di piegarsi a chiesa, impero e alla società medievale. Si afferma la dignità della propria coscienza, qualcosa di personale. Questo processo arriverà fino alla dichiarazione dei diritti dell'uomo che è uno statuto sì superabile dalle costituzioni, ma in primis guarda e fissa i diritti individuali. L'età moderna si chiude poi con la riv. Francese e le sue conseguenze, cioè l'avventura Napoleonica. Una volta sperimentata la democrazia costituita da cittadini (non più sudditi). Una repubblica di uguali quindi che arriva a un altro passo, alla tirannide e alla dittatura moderna. Ora sono i termini contemporanei a essere usati. Si passa dalla rivoluzione, ad un solo uomo depositario della verità di tutti in Napoleone, con l'impero, che diviene il faro delle istanze maturate durante la rivoluzione. Con la fine dell'avventura Napoleonica, perciò, si chiude l'età moderna. A essere ancora più precisi, proprio il congresso di Vienna è una cesura, anche se si è fatto notare che Napoleone nel suo farsi carico del processo rivoluzionario si incarica di consegnare all'occidente il frutto della rivoluzione, cioè lo stato nazionale, cioè singoli cittadini che diventano nazione e si devono organizzare istituzionalmente. Perciò l'età moderna potrebbe continuare fino al risorgimento, soprattutto dal punto di vista Italiano. La grande frattura politica dal punto di vista Europeo però è effettivamente dopo la WWI, in cui termina l'impero asburgico con la sua storia millenaria (800-1918), e crolla anche l'impero Ottomano che è lo specchio dell'Europa, il nostro Straniero Familiare; facendo nascere lo stato dei Turchi in mezzo ai massacri Greci e Armeni. L'impero è per definizione multietnico, ma la nazione è esclusiva. Un altro fenomeno caratterizzante dell'età moderna, cioè la nascita dello stato moderno. L'individualità si connette con l'affermazione dello stato moderno, terzo pilastro della modernità. Si inizia a definire una tecnica nel governare, dato che i tre pilastri non si sarebbero potuti reggere da soli senza un avanzamento tecnologico. Un affinamento delle conoscenze che si riflette immancabilmente. Si inizia a interpretare la realtà come fenomeni naturali, le leggi del mondo non come teologiche ma fisiche, questo è un altro elemento caratterizzante che va dall'invenzione della Caravella, al rogo di Giordano Bruno, all'eliocentrismo di Galilei. Avanzamenti Tecnici derivati dall'osservazione dei fenomeni. L'avanzamento tecnico illumina la ragione, senza questo avanzamento non ci sarebbe stato l'illuminismo che guarda il mondo da prospettive UMANE. L'Encyclopedie per esempio sistemava e riorganizzava il mondo mettendo da parte la prospettiva teologica. LA COSTRUZIONE DI SISTEMI INTERNAZIONALI. Dall'individuo si crea e trasforma lo stato, ma lo stato stesso vive in dialogo (anche in guerra) con gli altri stati. Si crea perciò, si affina anzi, un sistema di Stati. Si crea un'arena con le proprie norme, dialettiche in cui ogni attore porta le proprie istanze attraverso la guerra, o il linguaggio politico di cui la guerra è solo una delle espressioni. Si sviluppano la diplomazia, il dialogo, il comune riconoscimento delle diverse istanze tra attori statuali. Un sistema politico attorno al quale lo stato moderno si può raffinare, raffina le sue strutture. La diplomazia è uno strumento che caratterizza lo stato moderno, e la modernità. Ma d'altra parte per sorreggere la propria pulsione espansiva gli stati si dotano di eserciti non più appartenenti ai feudatari, ma statali. Non più composti da militi o cavalieri, ma da soldati pagati. Da una parte lo stato si rafforza internamente, ma d'altra parte porta al saldarsi di sistemi internazionali, che vediamo anche oggi. In Italia, durante il 1400, per molte ragioni assai diverse (la sua posizione, per esempio), ha uno spazio linguistico omogeneo e lo spazio politico e la civiltà urbana ne avevano garantito la fermentazione politica. La penisola è unita sotto la cultura, l'arte, la lingua; ma lo spazio politico era frammentato. Si aprono possibilità raccolte da dei Re non in Italia per riunire sotto il loro scettro interi territori, le monarchie nazionali, ma appunto in Italia non si ha la possibilità di creare una nazione unita. Per evitare la rovina della Guerra, ci si mette però d'accordo nel 1454 con una Pace in cui entrano tutti e 5 i principali stati regionali Italiani; cioè la Pace di Lodi. Partecipa Milano sotto gli Sforza, Venezia (che si era proiettata sull'entroterra padano, compensando la vocazione Marina, inghiottendo varie signorie cittadine), la repubblica Fiorentina, lo stato della Chiesa e il regno di Napoli. Questi 5 attori fermano la loro contesa per l'uniformazione in Italia, in cui i vari stati si riconoscono fermando il gioco del massacro per un solo potere. Altrove in Europa ciò avrebbe portato alla costituzione di monarchie nazionali come Spagna, Portogallo, Inghilterra e Scozia. Vi è, qua, un riconoscimento dei diversi attori. Questa pace verrà poi confermata (paradosso e finezza del linguaggio Italiana) nel 1454 nella Lega Italica in cui gli ex nemici entrano, insieme agli stati minori che annaspano (Ferrara, Genova, Mantova, Lucca). La Lega Italica raccoglie tutti i nemici, circoscrive lo spazio politico per un bilanciamento; per impedire che uno di questi 5 stati prenda il sopravvento sugli altri. Leggere Ricciardini, storia d'Italia perché sì. Il dialogo tra stati era quotidiano, non limitato a incontri sporadici tra sovrani. Grazie anche a un sistema stabile di ambascerie il sistema poteva rispondere alle sollecitazioni provenienti da ogni parte. Grazie alla Pace di Lodi non pone fine alle guerre, ma esse diventano limitate perché dietro c'è un sistema che lavora per il bilanciamento dei poteri. Tale pace crea una situazione in cui la guerra è assai limitata. Mentre Lorenzo il Magnifico finanziava artisti in tutta Europa c'erano guerre dinastiche, o quantomeno guerre lunghe e sanguinose; non v'era una situazione di pace ma si cercava di limitare la guerra. Ciò portava alla fioritura delle manifatture, dell'arte (specialmente quella che glorificava i sovrani che facevano da mecenati). Vi è una mentalità diversa che guarda alla politica puntando sulla dialettica tra diversi attori e stati. Firenze in particolare è un laboratorio di creazione politica e istituzionale. La creazione di un sistema politico porta vari benefici, ma d'altra parte il fatto che nessuno sia emerso come protagonista, il fatto che da non si lotti per la supremazia; quando l'Europa irrompe in Italia, si trovano impreparati. La politica come strumento di creazione di alleanze svalica il territorio Italiano. A 40 anni dalla pace di Lodi ogni singolo stato tendeva a rompere l'equilibrio grazie al supporto fuori dalla penisola. Quando le altre monarchie guardano all'Italia e alle sue ricchezze, nel 1494 l'esercito di Carlo VIII distrugge l'Italia e si apre l'epoca delle sanguinose Guerre d'Italia. Al loro termine però si sarebbe creato un sistema politico internazionale, che non si rifà alla pace di Lodi e si espande in tutta Europa. Lezione 3 spetta al sovrano che poi viene confermata dal Papa. I giudici sono di nomina reale, attraverso la figura dell'inquisitore generale. Un'arma fondamentale è la politica delle confische. Chiunque viene accusato, i suoi beni sono sequestrati, a processo finito i beni sono confiscati. 1/3 spetta alla corona. Anche nella politica di pulizia religiosa, la corona trova nuove forze in primis dal punto di vista fiscale. Nel giro 8 anni i Mudejares (NON SO COME SI SCRIVE) (mussulmani sudditi del re cattolico) vengono definiti come cittadini di seconda fascia. Vengono vessati in ogni modo. L'evangelizzazione dei mori è lenta, finchè non interviene il Cardinal Disinseros che dice basta alle missioni evangelizzatrici, e si inizia a forzare i mori alla conversione. Ciò provoca la prima ribellione dei Mori Granadini, che vengono sconfitti e poi forzatamente convertiti. Interi villaggi sono costretti a battezzarsi. Nel 1502 si decide che quelle conversioni sono valide e che nel regno di Castiglia non devono esistere più i mori che devono convertirsi forzatamente. I cristianos Nuevos e i Conversos e i Moriscos (Mussulmani convertiti) sono 3 nuove categorie di crisitani. La Castiglia si riunisce sotto il profilo religioso, il mito delle 3 religioni e della loro coesistenza viene abolito. A guardia della purezza religiosa vi è il tribunale dell'inquisizione per garantire la coesione ideologica. (Sigaretta). L'eco del successo di Granada è fondamentale. Pareggia lo scacco subito a Costantinopoli o l'ascesa dei Turchi. Granada proietta l'unione Castigliano Aragonese al centro di una nuova politica Europea. Ferdinando d'Aragona L'Aragona era un regno molto differente rispetto a quello di Castiglia. La reconquista era innanzitutto terminata da 2 secoli, l'autorità reale era assai più limitata. Il regno d'Aragona non era costituito da un'unità territoriale, ma era composito dall'Aragona(cap. Saragozza), Regno di Valencia, regno di Baleari e contado di Barcellona; solo nell'Aragona Iberica. Il re d'Aragona era re quindi di 4 regni, e ogni regno aveva le proprie istituzioni e assemblea rappresentativa (cortès). Il re in ogni regno doveva giurare fedeltà ai privilegi ai territori. Se Isabella in Castiglia si impone, il Re in Aragona è legato dal potere della nobiltà, delle città, della chiesa. I Re d'Aragona, in virtù del fatto del potere limitato avevano intrapreso una conquista sul mediterraneo guidando un'espansione prima commerciale e poi militare. Il Re conquista prima le Baleari, la Sardegna e dal 1282 coni Vespri Siciliani arriva in Sicilia e per poco la capitale di questa confederazione Aragonese è Napoli. Ferdinando quando non era ancora Re d'Aragona, ma il padre gli aveva dato il regno di Sicilia. Nel mediterraneo nel tardo medioevo esiste questa confederazione di Regni. Una volta conquistata Granada, il passo successivo dell'espansione è guardare all'Italia; come a veicolare la nuova organizzazione statuale e le truppe temprate dalla guerra, come a assecondare l'espansione Aragonese. Fin dal 1495 le forze del Gran Capitano che ha conquistato Granada, si trova in Calabria per far prevalere la dinastia Aragonese. Nel 1499 quando Luigi XII scende a Napoli, Ferdinando e Isabella si accordano con i francesi (suo cugino Bastardo). Nel 1500 sul corpo morto del Regno di Napoli la Francia e la Castiglia Aragona, si spartiscono il territorio Napoletano. Napoli è di Luigi XII, i sovrani spagnoli si tengono Calabria e Puglia. Fin dalla spartizione Ferdinando sapeva di star strozzando il possedimento francese, dato che si era garantito le più importanti entrate; pure con minore gloria non avendo la capitale. Nel 1503 ci sono 2 importanti battaglie. Ad Aprile quella di Cerignola e poi a Dicembre quella di Garigliano. Nel giro di 7 mesi l'esercito Castigliano sconfiggono il più importante esercito Europeo d'allora, quello Francese. Il Re di Francia aveva un parco d'artiglieria, e pure le migliori fanterie dell'epoca(quella svizzera). Come fanno gli spagnoli a sconfiggere la cavalleria pesante francese? Invadendo per la prima volta una forza combinata di Fanti che prendono la tattica del quadrato svizzera per la difesa, e per l'attacco usavano balestra e archibugi. La battaglia dura 40 minuti in tutto. La battaglia di Cerignola è la prima volta in cui si vede nel mondo rinascimentale l'uso di un esercito con armi combinate e da fuoco. Il prevalere dei fanti sulla cavalleria pesante. Queste novità hanno dato luogo ala formazione dagli anni 60 del XX secolo al paradigma della rivoluzione militare. Secondo Jeffrey Parker è quel processo che accompagna l'età modera che vede l'ergersi di eserciti stabili e statali che si affidavano su delle armi da fuoco e che si ingrossano sempre più. Le battaglie nel XVI secolo sono più rare ma più grandi. Se l'adozione delle armi da fuoco aumenta il potenziale offensivo degli eserciti, aumentano anche le difese. Nasce l'architettura Bastionata. Le fortezze non fanno più affidamento sull'altezza delle mura, ma lo spessore delle mura per far sì che i proiettili dei cannoni non li scalfiscano, vengono realizzati in obliquo per far rimbalzare i proiettili. Le innovazioni sono quindi architettura bastionata, armi da fuoco e fanteria. Per permettersi tutto questo i sovrani sono costretti a sviluppare la propria capacità di collezione fiscale, a perfezionare gli strumenti di prelievo fiscale e radicarsi maggiormente sul territorio. Si arriva al Fiscal Military State. Questa è una proposta interpretativa che dagli anni '80 del XX secolo supera la nozione di stato assoluto. Abbiamo visto come il monarca si afferma, però i vari attori che si infrappongono tra Re e il suo potere non spariscono. Questa nuova concezione fa notare come la guerra sempre più costosa porta alla necessità dello stato di rafforzare la propria struttura e garantirsi maggior denaro. La sconfitta delle cavallerie pesanti degli eserciti feudali viene sancita nel 1525 a Pavia dove il Re viene fatto Prigioniero. L'espansione aragonese si anima grazie alle forze Castigliane. Le linee espansive in Italia sono quelle Aragonesi, però. Con la Pace di Lodi ci si è fermati a un passo dalla fine. Nel 1494 la gara riprende riaccordandosi alla rivalità fra angioini e Aragonesi per il regno di Napoli, con dei nuovi attori e strumenti ma vecchi rancori e pretesti. I protagonisti sono Francia e Castiglia e Aragona. Ma il destino di grandezza dei secondi viene sancito quando sale al trono dal 1516 un'Asburgo, Carlo V. Ferdinando e Isabella erano cugini della stessa dinastia. Quando muore Isabella i 3 dipendenti al trono sono già morti e sale Giovanna detta La Pazza, e lì le corone vanno agli Asburgo con il già nominato Carlo V. Nel 1504 Isabella muore e il Marito perde il regno. Filippo il Bello, duca di Borgogna, reclama per sua moglie il regno. Nel 1505 sembra che l'unione dei regni stia per cadere, Filippo I muore e nel 1506 Padre e Marito rinchiudono Giovanna in un castello per 30 anni. Ferdinando non vuole il nipote fiammingo al trono, tant'è che si risposa e tenta di avere un erede, fallendo. Muore nel 1514. A capo di quest'unione dinastica si trova il giovane Carlo, la cui madre è inabilitata nel castello. Carlo è nipote dell'imperatore e duca di Borgogna e virtualmente poteva accampare dei diritti alla corona imperiale. Con una serie di circostanze fortuite di dinastie e politiche matrimoniali la casata d'Asburgo riunisce Sacro Romano Impero, Borgogna, Castiglia e Aragona. Fin dal '400 gli Asburgo hanno iniziato a precisare un'ideologia imperiale come mandati da Dio. Si sviluppa il modello di impero cristiano, anche una responsabilità come un ordine dato da Dio. Carlo di Gand a 16 anni viaggia in Castiglia, ma i castigliani e aragonesi temevano che le ricchezze dei regni venisse drenata da un re straniero che l'avesse destinato alla sua terra. Carlo a 16 anni prende gradualmente autonomia e ha consapevolezza del proprio ruolo e adattando i suoi ideali. La prima cosa che fa Carlo è dare ai consiglieri di Borgogna ricchezza e terre di Castiglia e Aragona. Quando il nonno paterno muore, Carlo compete all'elezione imperiale. Carlo riesce a farsi eleggere sacro romano imperatore. In quel momento i suoi territori sono immensi: Sacro Romano Impero, Re di Castiglia, Aragona, Sicilia e Napoli, e duca di Borgogna. Stringe quindi in una morsa la Francia, che è un regno unico e omogeneo. Mentre nei possedimenti di Carlo la figura del Sovrano era differente. Nell'impero poi l'imperatore era più un simbolo. Una volta eletto imperatore convoca le ultime Cortès di Castiglia, si fa versare i donativi per i debiti contratti per farsi eleggere imperatore e se ne va. C'è una rivolta dei comuneros, in cui si mal sopportano i destini imperiali. Tra il 1519 e il 1522 le città castigliane si oppongono al sovrano straniero in una guerra, ma Carlo vince grazie all'aristocrazia Castigliana che Isabella era riuscita a disciplinare e a darle un'orizzonte di gloria in cui legittimarsi. Carlo apprende dalla rivolta dei comuneros che non può essere solo sovrano della sua terra, ma il nuovo impero di Carlo tenta di modellare i suoi ideali su una monarchia cristiana che ha come proposito la giustizia e la pace. Si aspira a un unico dominio politico sulla Cristianità, pure dal punto di vista morale. C'è il recupero di Roma come orizzonte dell'organizzazione politica, ma anche un rinnovamento della Cristianità di un umanesimo riletto in chiave cristiana. Il terreno in cui si forgia e legittima l'ideale imperiale è Roma soprattutto. L'Italia viene vista come cuore dell'impero e Roma culla del cristianesimo che deve rigenerarsi. Le guerre d'Italia durano fino al 1559, nel 1525 Carlo V sconfigge Francesco I a Pavia, nel 27 castiga il Papa Clemente VII, le sue alleanze e politiche. Le truppe di Carlo castigano Roma saccheggiandola nel 1527. Carlo V aveva rifiutato l'opzione di diventare protestante e saccheggia Roma, facendolo passare come un castigo per il Papa troppo secolarizzato. Carlo vuole stabilire la sua supremazia sul continente in nome del cristianesimo. Nel 1530 Carlo V (a Bologna) è l'ultimo imperatore a farsi incoronare dal Papa come Carlo Magno nel 800. E' un'immagine medievale che però si reincarna in un'immagine moderna. In quest'occasione Carlo V riorganizza lo spazio politico Italiano tentando di stabilizzarlo, creando una rete di alleati per dinastia; ponendosi come fulcro della legittimità politica. Una Ripristinatio Imperii, in cui l'imperatore si ripropone come elemento regolatore dello spazio politico. Vi è una prima schiera di Duchi (Savoia, Ferrara, Milano, Milano) che sono i loro più stretti alleati. Carlo paga l'incoronazione (il Papa era un Medici) facendo diventare Firenze un ducato Mediceo. Nel 1530 la lotta per la supremazia dell'Italia giunge al termine con la vittoria degli Asburgo in cui le armi, il sangue sono Castigliani. Il successo di Carlo V si basa sui soldati castigliani, le ricchezze del nuovo mondo scoperto da castigliani, e i generali Castigliani. Lezione 5 Monarchia spagnola Elliot: monarchia composita confluenza di più regni con differenti istituzioni e tradizioni sotto una corona 1535= estinzione casato sforzesco Milano si aggiunge ai possedimenti degli Asburgo ripristinatio imperi: Italia settentrionale fino a Siena territori che fanno parte del Sacro Romano Impero estinzione dinastia ducale Carlo riafferma i propri diritti di dominio diretto su Milano no mediazione della figura ducale Stato dei presidi= costa toscana unisce la parte meridionale dei domini asburgici in Italia alla parte settentrionale Sicilia= possedimento spagnolo da guerra del Vespro Dinastia medicea= si instaura ufficialmente grazie a Carlo alleanza Mantova= duca Gonzaga viene promosso da marchese a duca alleanza Ducato di Savoia= cuscinetto fra possedimenti spagnoli e Francia Carlo= riporta tutto sotto la gerarchia feudale termine di sperimentazioni repubblicane Genova si consegna al controllo di un uomo di Carlo (Doria) anche se resta formalmente repubblica Venezia= rottura sistema politico italiano scontro con Lega di Cambrai (1509) = alleanza potenze italiane+ Francia+ Impero+ Spagna / Venezia battaglia di Agnadello e crisi della repubblica Venezia recupera la Terraferma veneta fino al 1512 si sigla un trattato di neutralità ritiro dal confronto politico italiano da quel momento solo interventi conservativi sistema politico veneziano continua immutato fino al trattato di Campoformio territorio immutato Venezia si sottrae agli Asburgo tenendosi fuori dalla politica Guerre di Italia= creano e allargano un sistema politico continentale alleanze ed inimicizie relazioni diplomatiche non in ambito limitato ma intero continente confronto per egemonia continentale Francia più compatta, ricca ed omogenea / coalizione territori asburgici cambiamento sistema politico internazionale Regni di Carlo= *. Castiglia e Navarra * Regni aragonesi (Aragona, Catalogna, Valencia, Baleari, Sardegna, Sicilia, Napoli) * Borgogna (contado di Borgogna, parte di Franca contea, territori fiamminghi Bruges e Anversa primo hub commerciale continentale punto di raccolta di merci dal nuovo mondo arrivano dal padre Filippo il Bello e la nonna Maria di Borgogna) * Impero dal nonno Massimiliano Sacro Romano Impero= Carlo diventa imperatore nel 1519 Impero antitetico allo Stato moderno non si muove su scala nazionale e comprende più nazioni fulcro impero di area germanica e tedesca emancipazione di parti più marginali (Italia, Svizzera, Borgogna) e concentrazione su area tedesca emersione tendenza nazionale riscoperta origini tradizioni tedesche Sacro Romano Impero della nazione germanica primo principio nazionale unificatore appartenenza a comune nazione e comune popolo Territorio germanico= frammentato autorità imperiale non si esercita in maniera diretta ma indiretta (altri soggetti politici che esercitano e organizzano il dominio sul territorio) feudatari laici o ecclesiastici, libere città imperiali, domini feudali di cavalieri impero costituisce un microcosmo di società feudale vertice= imperatore piramide sociale feudale Bolla d’oro= riorganizza lo spazio politico imperiale sotto imperatore vi sono i 7 grandi elettori (coloro che partecipano all’elezione 3 ecclesiastici Magonza, Treviri, Colonia e 4 laici Magdeburgo, Sassonia, Baviera e Palatinato renano) nobili senza dignità elettorale libere città (si autogovernano con i patriziati + conquista del contado importanti in zona renana e sul mare del Nord cammino parallelo a quello comunale) piccoli nobili e cavalieri titolari di microfeudi (feudo ottenuto nel Medioevo per militanza in esercito imperiale) contadini e si oppongono all’imperatore Lutero= accentua gli aspetti aspri del suo carattere sostituito da discepoli (Melantone) Chiesa protestante chiesa territoriale Riforma segue le divisioni politiche cittadini avocano lo ius reformandi se non ci sono più ecclesiastici i magistrati laici svolgono ruolo religioso e assumono il ruolo di guida della città (in Svizzera sono i consigli cantonali e cittadini che guidano le comunità) in qualità di magistrati cristiani possono riformare la Chiesa Guerra dei contadini= 1 mln di morti sterminio dei contadini sotto ordine di Lutero unione di cattolici e luterani Imperatore= tenta di obbligare i principi a seguire i suoi ordini tenta il dialogo con i sudditi nuova dieta imperiale Carlo chiede aiuto ai principi contro i turchi in cambio di dichiarazioni di fede personale dei principi (Confessioni di Augusta) confessione protestante, zwingliana, tetrapolitana, cattolica confessione luterana di Augusta conferma il patrimonio dottrinale luterano 1530= nascita luteranesimo inizio epoca confessionale Carlo non concede la libertà di fede minaccia di arrestare i principi protestanti si uniscono in Lega di Smalcalda Carlo= affronta i ribelli con le forze spagnole battaglia di Mullberg fa prigioniero l’elettore di Sassonia (battaglia guidata dal duca di Alba) vittoria non risolutiva 1551= Carlo deve fuggire da Innsbruck attacco dei principi tedeschi minano la sua autorità imperiale 1555= Carlo assediato a Metz nuova dieta ad Augusta pace di Augusta= principio cuius regio eius religio il principe decide la fede del regno pace nell’impero ma spaccatura nei territori tedeschi e nei territori europei Riforma= nuova Chiesa MA intercetta anche la volontà di rafforzamento degli Stati sviluppo Stati germanici nascita del ducato di Prussia Riformatori magisteriali= Lutero e Zwingli Calvino raccoglie i frutti della loro esperienza si presenta già con le Institutio religioni christianae opera più importante nella Riforma dottrina e modello di società ed ecclesia già chiari in partenza applica questo modello a Ginevra Lezione 7 Principi= si avvantaggiano grazie alla dottrina luterana e risponde ad alcune inquietudini del mondo ecclesiastico nuova Chiesa posta sotto l’egida dello Stato riconferma delle gerarchie sociali (si temeva un capovolgimento o stravolgimento delle gerarchie) compenetrazione fra sfera politica e religiosa Riforma= esigenza di respingere intrusioni romane nuova Chiesa che ricalca le comunità da cui sorge emersione istanza di potere spirituale che ricade sulle stesse figure statali Svizzera= comunità che diventa Chiesa Separazione teorica tra Chiesa e Stato percorso di Calvino riformatore di seconda generazione già frattura di Lutero assimilata Calvino non è un religioso ma un avvocato pubblica “L’istituzione della religione cristiana” offre una propria dottrina religiosa Calvino delinea una nuova ecclesiologia (nuove norme che reggono la Chiesa riformata) 1536= pubblicazione opera di Calvino offerta opera riformatrice al regno di Francia (lui era francese) messaggio riadattato ad una nuova realtà non tedesca Calvino fugge dalla Francia arriva a Ginevra Ginevra= agitatori riformati tentano di adattare il messaggio di Lutero e Zwingli tentativo di emancipazione dal signore feudale (duca di Savoia) Farel propone a Calvino di fermarsi a Ginevra città come laboratorio di sperimentazione del modello delineato nell’Istitutio Ginevra si slega dai Savoia e intreccia legami con la Confederazione elvetica (resta fuori e indipendente) retta da un consiglio di borghesi Rapporti Calvino-governanti ginevrini= non lineari Calvino cacciato nel 1538 si sposta a Strasburgo (città libera imperiale) perfezionamento messaggio calvinista richiamato a Ginevra dove si teme il ritorno dei sabaudi e dei cattolici Modello calvinista si attua pienamente nel 1555 fazione calvinista si impone al governo modello ecclesiale e comunitario basato su stabilimento di criterio di disciplina e purificazione religioso Dottrina calvinista= stessi principi di sola fide, grazia e scrittura MA si accentua la maestà divina e la peccabilità dell’uomo Dio distante e giudicante dottrina doppia predestinazione= uomo è totalmente asservito ai disegni divini e nella consapevolezza di questo Dio onnisciente e onnipresente vi è il decreto immutabile per la salvezza o la dannazione dell’uomo l’uomo non può cambiare il proprio destino e deve arrendersi alla fede e santificare le sue attività ogni cosa va fatta ad maiora in Dei gloria attivismo calvinista e totale fiducia nei loro sforzi dottrina dell’ abnegazione Ugonotti= calvinisti francesi minoranza che si impegna in guerre civili continue per 50 anni prevale l’esigenza dell’affermazione dell’Evangelo rendere pratica la voce di Dio nelle Sacre Scritture traduzione in pratica morte già scritta il Cristiano deve seguire il disegno divino atteggiamento di continua attività Calvinismo= ruolo nell’etica del capitalismo saggio di Weber esiti negati MA le esigenze sono vocazioni anche arricchirsi diventa vocazione e quindi si deve fare bene Dimensione comunitaria Chiesa calvinista fedeli giudicati come singoli e comunità comunità deve essere attiva organo dedito alla disciplina del corpo mistico della comunità (concistoro tribunale per i costumi e per la morale stabilito in chiese calviniste e di cui fanno parte pastori ed anziani, membri più in vista della comunità) Concistoro ginevrino= trasformazione vita quotidiana si processano tutti gli eccessi mondani anziani devono guidare e sorvegliare i propri vicini Calvino= Chiesa con 4 tipi di ministri pastori (coloro che recitano e leggono e commentano per la comunità i Vangeli), anziani (laici), dottori (coloro che si dedicano allo studio delle Scritture), diaconi (chi veglia su condizioni materiali assistendo i bisognosi) modello che plasma la realtà ginevrina Ginevra come realtà riformata 1555= consolidamento posizione calvinista + maggioranza al consiglio da laboratorio del nuovo modello di riforma si trasforma in vivaio per confessione calvinista credo riformato più dinamico fondazione Compagnia dei pastori (assemblea dei ministri riformati calviniani unico incarico istituzionale di Calvino come moderatore della compagnia loro scelgono la destinazione del nuovo clero riformato funzione chiave del modello calvinista europeo) 1556= ondata di nuovi pastori e missionari investe il regno di Francia fede calviniana in continua espansione Formazione nuove leve Accademia ginevrina istituzione di studi superiori umanistici corso di studi con acquisizione graduale delle conoscenze + luogo di formazione nuova classe religiosi riformati destinati a nuove chiese da evangelizzare (trasformazione di credenti riformati in Chiesa riformata) Primo dovere cristiano calvinista santificazione propria attività intreccio con la società anziani fedeli più in vista che vengono eletti modello che si adatta ad ogni contesto Calvinismo= si adatta a modelli aristocratico-feudali nuova affermazione della nobiltà di spada + adattamento alla ricchezza urbana fiamminga+ territorio rurale scozzese+ struttura anglicana Chiesa di Stato inglese preserva la struttura episcopale con Elisabetta anglicanesimo diventa fortemente calvinista Paesi europei spaccatura paesi riformati e paesi cattolici posizioni irriconciliabili (Trento radicalizzerà le differenze) faglia religiosa e confessionale trasformazione valori e morale individuale tesi ad una disciplina della comunità Anni 80= si afferma la categoria del disciplinamento sociale Stato si rafforza e compenetra e definisce le libertà individuali movimento collettivo verso disciplinamento degli uomini norme sociali, politiche e morali che vogliono definire individuo e comunità ed individuo all’interno della comunità categoria di confessionalizzazione= ruolo delle Chiese che devono inculcare delle credenze che definiscono il ruolo della persona all’interno della società chiese e chiese riformate entrambe impegnate in un processo in cui pongono nell’individuo una consapevolezza della propria appartenenza religiosa Guerre di religione anche guerre confessionali guerre per l'affermazione di una confessione Modello riformato cattolico reazione a diffusione idee riformate riorganizza se stessa e riunifica i fedeli controllo dei fedeli Lezione 8 L'ortodossia nelle aree protestanti deve difendersi dagli estremismi interni (vedi, guerre dei contadini) e dalle minacce esterne. Cosa succede sul fronte cattolico? Vi è una spaccatura all'interno della cristianità. La riforma protestante intercetta gli interessi di rafforzamento delle varie compagini statuali germaniche, contro la chiesa cattolica. Le dottrine riformate vengono rielabolate da una seconda generazione di riformatori, come Clavino; vengono riadattate oltre il contesto Germanico, puntando all'intera Cristianità; specialmente puntando alla politica Francese. Ginevra è il laboratorio in cui applicare la concezione di riforma di Calvino, essa si tramuta in un modello per tutti i riformati Europei, perciò eretici; che vengono accolti in città. Al contempo si dota, dal 1555, di importanti strumenti organizzativi (compagnia dei pastori, accademia genevrina), ed anche il punto di lancio internazionale del movimento calvinista. Dal 1520 fino agli anni 60/70 del XVI secolo, ad una fase espansiva della riforma. Sia Lutero che Calvino non nutrivano l'obbiettivo di fondare una propria chiesa, spaccare la cristianità; ma di restaurare la cristianità al messaggio originale evangelico. La rapida espansione della riforma è anche in virtù dell'esplosione della stampa, che prende piede in tutta Europa. Dinnanzi alla minaccia che monta la Chiesa Cattolica nei primi anni sembra disorientata e sedotta dal messaggio Luterano. Il disagio del fedele è un sentimento comune nella cristianità del tempo, che si afferma anche in Italia o Spagna; pensiamo a Savonarola. La chiesa cattolica DEVE reagire. Si produce una risposta disciplinare, innanzitutto. Le nuove eresie sono condannate e i loro seguaci perseguiti giudiziariamente da parte della Sacra Inquisizione. Questa struttura era in fase di stagnazione all'inizio del XVI secolo. In Spagna, per rispondere alla minaccia religiosa già sul finire del '400; si era provveduto a rinnovare l'inquisizione con la fondazione di un nuovo tribunale: l'inquisizione Spagnola fondata nel 1478, con il primo tribunale nel 1480, è un tribunale ecclesiastico e reale. Il Papa concede ai re di Castiglia e Aragona la delega per stabilire un tribunale per perseguitare l'eresia cripto giudaizzante. Questo tribunale inquisitoriale era estremamente efficiente soprattutto nella confisca dei beni che permetteva di auto finanziarsi, e arricchire la corona; ma l'inquisizione spagnola si era segnalata anche come un importante strumento di unificazione dei 2 diversi regni. Per gran parte dell'età moderna sarà l'unica istituzione comune ai due regni separati. Dinnanzi alle minacce della riforma, in Iberia e in Sardegna e Sicilia l'inquisizione spagnola si era riadattata per perseguire le nuove eresie. Gli inquisitori spagnoli sono dei giudici, perciò non c'è bisogno di qualificare le eresie in maniera teologica. Negli anni 30 e 40 del XVI secolo in virtù del fatto che le idee riformate soprattutto in Italia, nel clero e tra i Cardinali si erano insinuate; i pontefici sono chiamati a dover rispondere all'esigenza di riforma e a combattere la diffusione della riforma. A rinnovare i tribunali inquisitoriali ormai desueti. Nel 1542 con una bolla Licet ab Initio Paolo III fonda la congregazione del Santo Offizio. Una nuova inquisizione Romana. In cosa si distingue questa nuova inquisizione? Innanzitutto il nucleo centrale dell'inquisizione è costituito da una congregazione cardinalizia. I cardinali si riuniscono per definire la barriera tra ortodossia e eterodossia e a processare e perseguire i dissenzienti. Ha sede a Roma. Le sue declinazioni a partire da questo fulcro sono delle sedi nella maggior parte delle città Italiane, dato che il potere Papale arrivava al massimo nella penisola Italiana, con difficoltà tra l'altro. L'inquisizione Romana è un'inquisizione trans nazionale. Il potere papale deve negoziare con diversi soggetti statuali della penisola il suo potere, quindi. Grazie a questa creazione però si riesce a porre un freno alla diffusione del dissenso religioso, almeno in Italia; ma soprattutto si pone un freno di sentimenti e idee pro riforma diffuse all'interno della curia. Prima di Lutero la cristianità contemplava un'insieme ampio di proposte spirituali che convivevano con la spiritualità più tradizionali. Non vi era una linea di confine tra ortodossia ed eresia, tant'è che molti avocavano per una riconciliazione tra i vari fronti interni nella chiesa già prima di Lutero. Era viva l'esigenza di una riforma. Lutero non sorge dal nulla, e anzi quando contesta le dottrine cattoliche, prima di prendere la propria strada egli esige per discutere le sue tesi la convocazione di un concilio. Il concilio è un luogo di dibattimento e definizione delle verità teologiche e organizzazione ecclesiale. Il concilio rappresentava una minaccia dell'autorità Papale. Pure Carlo V lo chiede. Addirittura nel 1541 il Cardinal Contarini dialoga con come centro di cristianità arte manierista e barocca Rilancio cattolicesimo= risposta internazionale anche armata contro i riformati ci si affida al complesso imperiale spagnolo Carlo V= prova a porsi come vicario di Cristo nella sfera temporale fallimento del progetto a causa della Riforma si mina la base del potere imperiale espansione ottomana verso l'Est Europa Pace di Augusta= Carlo si deve rassegnare all'esistenza della Chiesa riformata Carlo non vi prende parte inizia il progressivo processo di abdicazione delle corone (interpreta il suo mandato come un compito divino che lui ha fallito) Eredità di Carlo a causa delle circostanze politiche e a causa delle ambizioni della sua famiglia viene divisa territori italiani + domini spagnoli + ducato di Borgogna assegnati a Filippo II / territori tedeschi e corona imperiale al fratello Ferdinando (titolo di re dei Romani) Filippo II= rimane comunque il principale sovrano europeo battaglia di San Quintino (1556) vittoria definitiva contro i Francesi no sul suolo italiano ma nelle Fiandre (scontro mondo latino/mondo germanico) San Quintino inizio trattative tra Filippo II e Enrico II 1559= pace di Cateau Cambresis spartiacque tra due fasi prima Guerre di Italia poi necessità di porre ordini nei domini dei sovrani lotta alla diffusione della riforma Inquisizione spagnola in questo periodo rafforza il suo ruolo repressione dei nuclei riformati Cateau Cambresis si sovrappone alle necessità di riformamento francese e necessità di riaffermazione autorità francese Filippo II= ottiene la sua egemonia anche perché può contare sull’afflusso di metalli dall’ America + potenza dei tercios Politiche di Filippo politica cattolica e confessionale fede sempre come motivo di fondo che spinge e giustifica le regalità spagnole alla conquista corona castigliana da principio non sacralizzata giustificazione del potere sovrano castigliano si ritrova in difesa di Chiesa cattolica romana Inquisizione= difesa della fede insedio nel centro di governo filippino Consiglio suprema inquisiciòn tribunali che coprono il territorio collante religioso e ideologico all'insieme di Stati che compongono l’impero di Filippo ogni stato con propri privilegi Filippo come re di Castiglia e Aragona che assume un titolo sempre diverso rispetto al territorio in cui si fa parte Sistema polisinodale= governo per consigli dicasteri= organismi assembleari dedicati ad una specifica materia Consejo réal poi Consejo de Estado (consiglio politico in cui hanno posto i principali consiglieri della monarchia) politica internazionale Consigli territoriali= si dedicano agli specifici regni uno per Castiglia, Aragona, India, Italia hanno centro nella Castiglia Consigli tematici= dedicati a importanti questioni precise consiglio delle finanze, di guerra (si coordina la macchina militare MA è il consiglio di Stato che decide se fare guerra) Consejo de la Inquisiciòn= tribunale religioso e dicastero monarchia Macchina burocratica Filippo sviluppa il concetto di re portatore di giustizia (valori maestà asburgica) giustizia come veicolo di pace onere e mansione che gli è stata riservata da Dio concezione che lo porta a concepire progetti egemonici e progetti di insolita grandezza + diventa protagonista della lotta contro la Chiesa riformata (primo dovere cattolicità) ricerca lo scontro nelle Fiandre Cattolicità di Filippo si poggia sull’elemento castigliano monarchia di Filippo è castigliana, ispana ceto di governo detenuto in massima parte da castigliani tutti i rappresentanti sono castigliani anche nelle Fiandre (rappresentanti in genere erano di parte austriaca) Filippo= lotta contro nemici tradizionali della fede turchi ed eretici (?) Guerra di Fiandre= Fiandre come grande legame per gli Asburgo Filippo decide di governare dalla Spagna e lascia la sorellastra Margherita d’ Austria a governare con il cardinale Ganvelle (?) Filippo vuole riorganizzare la rete episcopale delle Fiandre diffusione dell’Inquisizione minaccia di un restringimento delle libertà tumulto di riformati episodi di iconoclastia (Bledenstorm) cacciata cardinale sollevazione popolare + ribellione nobiliare rivendicazione di autogoverno + risveglio religioso riformato Filippo= ordina che il generale duca di Alba guidi le truppe veterane che hanno stabilito il dominio spagnolo in Italia si spostino verso le Fiandre primo esercito di occupazione stanziale di Europa residenza lontana dalla madre patria consumazione finanze spagnole duca crea un consiglio dei tumulti esecuzione dei capi nobiliari coesione fronte ribelle intorno ad antispagnolismo e calvinismo guida del fronte= Guglielmo d’Orange (statolder di Olanda e Zelanda) Paesi bassi= punto di concentrazione di tutte le crisi della monarchia conflitto cattolicità riformata / internazionalismo calvinista Conflitto Mediterraneo si inasprisce i turchi portano 40.000 uomini ad assediare Malta 1568= ribellione dei moriscos tentano di prendere Granada ma non ci riescono nuova difesa nelle Alpujarras si riprendono i nomi arabi+ ritorno del muezzin (nuova ribellione) 1570= i turchi conquistano Cipro Filippo= si mobilita con papa Pio V + Serenissima (ultima alleanza crociata) Santa Lega vittoria di Lepanto (battaglia grandiosa per conseguenze culturali conferma cattolicità tridentina MA perdita centralità mediterraneo ci si concentra verso il nord) Fronte riformato aiuta i Paesi Bassi (ugonotti, inglesi) Filippo= pensa non basti più conquistare i Paesi Bassi per fermare il mondo riformato MA conquista del finanziatore di questo fronte conquista Inghilterra invincibile armata non passa la Manica (azione corsara + tempesta) inizio decadenza dell'impero spagnolo Categorie= confessionalizzazione + monarchia composta (i diversi regni hanno un unico re pur mantenendo la loro autonomia amministrativa e giuridica) Storiografia italiana= monarchia composita un monarca e differenti componenti che collaborano fra di loro interrelazione fra differenti parti ognuna con un ruolo Storiografia recente= propone come definizione monarchia policentrica elemento centrale intorno a cui girano elementi centrifughi Lezione 13 L'affermazione imperiale spagnola si basa sul profitto militare, sul successo delle operazioni politiche in Italia; ma non si sarebbe potuto verificare se la Castiglia e l'Aragona non avessero avuto una nuova frontiera da sfruttare. E' uno dei primi pilastri della modernità, l'espansione globale delle potenze europee. Tutti i fenomeni che stiamo raccontando sono intrecciati verso questo nuovo orizzonte globale. L'espansione degli orizzonti globali apporta all'Europa nuove possibilità di arricchimento, permette l'utilizzo di risorse finanziare fondamentali; specialmente nutre e ravviva con un flusso ineguagliato e costante di ricchezza l'impero Spagnolo, il primo su scala autenticamente globale. E' stato spiegato in chiave coloniale, ma negli ultimi anni il fenomeno dell'espansione Spagnola si declina in maniera meno Euro Centrica; in cui l'età delle esplorazioni diventa la prima età globale, di scambi che non vanno solo dall'Europa verso il mondo, ma dal mondo per il mondo. Il sistema imperiale Spagnolo e Portoghese si nutrono di scambi, interrelazioni all'interno delle quali si declina il puro sfruttamento, la colonizzazione; ma anche l'adattamento di forme politiche autoctone extra europee all'interno di queste compagini globali. La global History, o connected history, vuole spostare l'attenzione dall'Europa, concentrandosi sulle interrelazioni, sugli scambi, sulle connessioni globali. Ciò implica una re interpretazione di episodi ben conosciuti, che hanno costituito l'epopea dell'espansione europea. La parola cardine è la RETE dei rapporti costituiti tra potenze (popolazioni) extra europee e marinai, esploratori, mercanti, soldati e conquistadores. Il punto di inizio è Palos, dove Cristoforo Colombo salpa per la spedizione che porterà alla Scoperta dell'America. Il paradigma di scoperta è stato discusso. Prima di Colombo, altri europei sono approdati in America, così come delle popolazioni Africane. In cosa si differenzia l'esperienza di Colombo? Non rientra in un'esplorazione individuale, o una scoperta casuale. La spedizione del 1492 rientra in uno sforzo consapevole, programmatico, in una strategia espansiva portata avanti dalla Spagna e dal Portogallo. L'espansione globale prende avvio da un nodo della storia europea, dal termine delle crociate di reconquista contro i Mori. Gli stati iberici si definiscono ideologicamente in questa crociata pluri secolare. Sono 3 stati cattolici che spingono le loro frontiere verso il meridione iberico, cacciando i mori; la reconquista però non si arresta nel gennaio 1492, anzi le potenze iberiche compiono il salto dall'altra parte del mare verso l'Africa. Dal 1415 c'è la prima reconqusta del Portogallo di Seuta, in Africa. La crociata si perpetua aldilà del mare e consente e giustifica l'espansione da parte portoghese lungo il litorale africano, maghrebino e sub sahariano durante il XV secolo. Nel 1471 si conquista Tangeri, nel 1458 i portoghesi scoprono Capo verde. L'espansione coloniale economica si innesta in un'ideologia crociata. Allo stesso modo i Castigliani tentano la propria espansione, ancora prima della conquista di Granada grazie a marinai e piloti Italiani portano a termine la conquista delle isole Canarie. La pace fra Castiglia e Portogallo porta all'affermazione di Isabella la Cattolica. Nel 1479 col trattato di Il trattato di Alcagova si definiscono 2 sfere di influenza, Spagnola e Portoghese. I portoghesi si garantiscono l'esplorazione dei litorali d'Africa e la via più naturale verso le Indie. I Castigliani perciò supportano il calcolo di Cristoforo Colombo, secondo cui era possibile raggiungere la via delle spezie circumnavigando il globo. Per i Castigliani non possono più circumnavigare l'Africa, perciò accettano la soluzione alternativa. La supposizione era giusta, ma presupponeva che la terra fosse più piccola, e non contemplava l'esistenza dell'America. Non a caso il contratto che Cristoforo Colombo firma con la regina di Castiglia è siglato all'assedio di Granada, presso l'accampamento Cattolico, sull'onda del successo crociato, quindi. Due premesse: Vi era necessità delle potenze europee di spezie. In primo luogo il Pepe, insieme a altre spezie da cucina. Le spezie avevano un importante utilizzo medico, ma soprattutto erano utili alla conservazione e alla degustazione del cibo. L'utilizzo delle spezie si era affermato nel medioevo non soltanto presso i ceti alti. A metà del XV secolo si verifica una minaccia per il flusso di spezie dall'Asia, la caduta di Costantinopoli nel 1453. Viene meno il contatto diretto attraverso l'impero Bizantino. Ciò trasforma gli assetti economici europei, consolidando l'auge commerciale di Venezia a discapito di Genova. Si ha un restringimento di flussi commerciali. I metalli preziosi. Tutta l'Europa era in costante necessità d'oro e argento, materiali rarissimi necessari per la moneta e la costruzione di economie complesse. L'oro si produceva soprattutto nelle miniera austriache, ma soprattutto la penisola iberica era a corto di questi metalli. Queste necessità nutrono e giustificano l'espansione Africana Portoghese. L'espansione si giustifica anche con un desiderio crociato di sconfiggere l' Islam. A partire da queste necessità il Portogallo definisce un diverso tipo di navigazione oceanica per affrontare mari più difficilmente navigabili del mediterraneo. Si definiscono delle categorie di imbarcazioni come la Caravella e il Nao (come la Santa Maria). Colombo come Vasco da Gama giustificano la loro impresa ANCHE con la religione. Quando nel 1498 Da Gama arriva a Calicut e vede i tempi induisti, interpreta il politeismo induista come una particolare forma di cristianesimo orientale. Egli tornerà poi con del pepe che costa di meno da trasportare, dato il viaggio minore. Vasco da Gama costituisce per la prima volta una rotta commerciale intercontinentale puramente via mare. Il regno di Portogallo investe nella rotta e impone il monopolio all'interno del traffico indiano. Nel 1509 una lega tenta di strappare il controllo Portoghese sulle rotte indiane, si combatte la battaglia di Diu, odierno Pakistan e lì il Portogallo trionfa con i propri galeoni armati e artiglieria, su una flotta molto superiore numericamente parlando. Consolida il dominio portoghese sull'oceano indiano. Si passa poi al controllo delle Molucche. Ci troviamo davanti al problema di comprendere, classificare e fare propria una nuova realtà totalmente aliena. I portoghesi arrivati in India interagiscono con la realtà Indiana con sicurezza e brutalità, pari solo al convincimento di essere guidati da una missione sacrale. L'avanzamento tecnologico è la chiave per il successo Europeo: le vele, i cannoni, fortezze bastionate. L'impero Portoghese non riesce, malgrado i tentativi, a stabilire un controllo sull'Interno delle zone toccate dall'impero. E' un impero che si costituisce a guardia della rotta commerciale. Dai principali porti si formano cavalieri attaccano e Pizarro cattura l’imperatore Imperatore= tenta di negoziare il suo riscatto questione del cuarto de rescate Athaualpa non si vuole convertire viene giustiziato Pizarro abbatte la resistenza avanza verso Cuzco caduta di Cuzco innesca la caduta di tutto l’impero inca Spagnoli= adottano il sistema di servitù legale ecomienda e mita corvée che la popolazione doveva prestare allo Stato Spazi occupati da tribù semi-nomadiche guerra di guerriglia avversario irraggiungibile più semplice conquista dove esistono altre strutture Conquistadores= solo Cortes sopravvive Spagna= spanoli già dotati di sistema di espansione conquista e governatori che costruiscano reti legali audiencias + costruzione di tre vicereami 1503= fondazione da parte di Pinelli della Casa de contrataciones casa di commercio che gestiva i traffici con le Indie Spagna avoca a sé la dottrina del mare clausum + merci in entrata e in uscita passano per forza da Siviglia sezione separata del consejo real Consejo de India= amministrazione delle ricchezze Ricchezze americane= miniere d’oro e di argento in Messico centrale e in Bolivia sistema di estrazione per separarli da metalli vivi con amalgama si usa il mercurio per separare i metalli mercurio inviato all’inizio dall’Europa e poi al Potosì incremento di invio di argento accumulazione originale del capitale secondo Marx primo fenomeno generalizzato inflattivo si conferma un regime di vita aristocratico e un regime economico scarsamente produttivo si mina solidità impero + concorrenza di altre potenze Ricchezze spagnole scortate da galeoni Spagna= primo impero di portata internazionale Lezione 15 pagnoli= nel momento in cui intervengono nei Paesi Bassi e non vengono pagati si ribellano saccheggio danni per reti creditizie di Anversa spostamento centro verso Amsterdam Spagna= estende il suo controllo a sud America olocausto demografico per gli indios fenomeni batteriologici e culturali + azioni violente dei conquistadores regime di schiavitù prima e servitù poi (encomienda e mita) Malattie europee arrivano in Sud America indios senza difese raffreddore, influenza e vaiolo con effetti catastrofici Las Casas denuncia quanto stava accadendo Leyes nuevas= garantiscono uno statuto alle popolazioni autoctone e vietano la schiavitù serve manodopera arrivo di schiavi africani della Guinea portoghesi guidano il mercato degli schiavi fino al sopraggiungere di olandesi e inglesi scambio di chincagliera e vestiti in cambio di schiavi circuito economico che coinvolge diversi attori inserimento di figure concorrenziali che attraverso il mercato nero procurano schiavi per piantagioni e miniere non si pagano tasse reali del trasporto commerci controllati dalla Casa de contratacion Rotte con Sudamerica= tabacco, cacao, patate arrivano in Europa, e animali da allevamento e cavalli, caffè e canna da zucchero in Sudamerica estinzione di gruppi indios a causa di importazione di malattie in Europa arriva la sifilide collassano sistemi di pensiero catastrofe per intere civiltà colonizzazione dell’immaginario si impiantano le categorie europee e si adattano al mondo amerindio Spagna= conserva una fragilità intrinseca monarchia composita + rotte commerciali possono essere estremamente fragili attacco di altre potenze Fronte internazionale riformato scontro con blocco cristiano Fiandre spagnole si ribellano ribellione dura fino a pace di Westfalia Fiandre= regione imprescindibile per sistema imperiale ruolo fondamentale all’interno delle reti dell’impero espansione del calvinismo nelle province fiamminghe + imposizione di governo castigliano in territorio fiammingo 1566= compromesso della nobiltà fiamminga protesta dei nobili contro Margherita d’Austria Anno delle meraviglie= iconoclastia delle chiese cattoliche fiamminghe il calvinismo si sviluppa principalmente in meridione (più sviluppato) 1567= repressione del duca di Alba e dei tercios 1572= consolidamento progressivo della fazione dei ribelli fiamminghi potere radicato nel territorio e costituzione come territorio ribelle che sfugge al controllo asburgico province si riuniscono intorno allo statolder d’ Orange Ribelli= vengono detti pezzenti conquistano Brille, avamposto di Anversa possono attaccarla e renderla insicura 1579= unione di Utrecht le province ribelli si costituiscono come alleanza Province meridionali= unione di Arras resta fedele alla Spagna 1581= dichiarazione di indipendenza delle sette province unite atto di abiura Filippo II è legittimo sovrano delle province fiamminghe i ribelli rinnegano il loro legittimo sovrano in quanto tiranno perché lui non ha rispettato le leggi tradizionali delle province Guida movimento= Guglielmo il Taciturno poi ucciso nel 1584 da un assassino di Filippo II Province ribelli Province Unite rivendicano indipendenza e si uniscono in entità superiore assemblee rappresentative del territorio che non sono più interlocutori del sovrano ma organo politico ogni provincia ha il suo parlamento realtà con vario grado di urbanizzazione Olanda rappresentata da patrizi a vocazione commerciale rappresentanti si riuniscono agli Stati generali delle Province unite Olanda preponderante provincia più ricca che più contribuisce alla difesa espressione di governo del nuovo Stato casata degli Orange rappresenta Olanda e Zelanda ruolo semi-monarchico costituzione fazione orangista a contrasto di élite mercantili 1588= costruzione di fortezze confine fra province unite e Fiandre spagnole tregua ai confini Olandesi impongono controllo sul Mare del Nord, diventano autosufficienti dal punto di vista alimentare sviluppo di alimenti a lunga conservazione olandesi vogliono conquistare rotte commerciali globali 1603= fondazione Compagnia Indie Orientali si colpisce il traffico delle spezie gestito dai portoghesi sotto corona spagnola colpo alla Spagna Compagnia come organismo di Stato ma a capitale privato organizzazione con monopolio le cui direttive espansive sono decise dallo Stato proventi vanno ai privati che facevano parte degli Stati generali e ottengono i proventi attacco alle basi portoghesi (caduta di Malacca) si inseriscono all’interno dei territori e li occupano (Capo di Buona Speranza, Ceylon, Giava, Sumatra) sovrapposizione ad emirati e sultanati locali organizzazione di produzione delle spezie Anni ’20 del 600= compagnia delle Indie Occidentali olandesi occupazione coste del Brasile rottura vincolo portoghesi rispetto alla corona asburgica ribellione dei portoghesi agli spagnoli nascita prime società borghesi scambi e regime mercantile non sussistenza ma mercantilizzazione mobilità sociale e arricchimento paniere commerciale sviluppo Borsa dei valori tutte le merci prodotte in loco e mondiali hanno proprie valutazioni a seconda di disponibilità, domanda e offerta + sviluppo di prime speculazioni etica calvinista sviluppo di gusto calvinista austero Commercio triangolare AMERICAS T 0 EUROPE, AFRICA, AND ASIA ATLANTIC OCEAN Scambi tra America e Europa, e viceversa. Dall'America arriva anche la Sifilide « 4 .* f __ West indies È c se “ -— (Eastindies è le | "i Y È / i * “i 4 Dutch territories under Dutch factories or Dutch territories under ° confrol of the WIC trade settlements control of the VOC Le varie compagnie di commercio Lezione 16 La lotta di indipendenza delle provincie unite si interseca ad un sistema globale di relazioni, anche Inghilterra, ma il continente Americano è molto più esteso di ciò che pensava. Esplora la California, e arriva fino in Oregon dove, per il molto freddo, rinuncia e riprende la traversata attraverso il pacifico dove rispunta nelle Filippine e attacca l'impero portoghese. Riempie le proprie stive pure di spezie preziose. Dopo 3 anni torna a Londra, in gran trionfo. Ciò mostra come l'impero Spagnolo che in Europa nel 1580 sembra invincibile, in realtà è fragile nel suo prolungarsi verso le rotte globali. Gli stessi olandesi ricaveranno ispirazione da Drake. Drake è un vero e proprio incubo per gli spagnoli Le origini della marina inglese sono privatistiche, lo stesso Drake non era sotto l'egida della regina, ma era un imprenditore privato. Matura una marineria inglese privata, anche se persegui interessi politici statali. La Minaccia Inglese è palese, con le incursioni corsare e il finanziare i riformati in Europa. Filippo II decide di conquistare l'Inghilterra, qui matura l'invincible armada che però viene abbattuta prima dai venti che dalla marina inglese, composta da navi molto più agili corsare che evitano lo scontro navale. La strategia spagnola era di far marciare assieme le navi, composte in modo eterogeneo; dato che gli inglesi non potevano abbattere questa forza, allora gli Inglesi puntano a far perdere coesione soprattutto grazie a dei vacelli esplosivi (brulotti) che vengono lanciati verso gli spagnolo, così le navi si disperdono per evitarle e singolarmente vengono attaccate. Questo è uno dei più grandi disastri spagnoli, ma garantisce l'indipendenza Inglese e ne afferma la vocazione marinara. La via per giocare un ruolo per dominare gli assetti globali, per l'Inghilterra, sta sul mare; non nell'intervento nelle questioni europee. La via per il potere inoltre deve far sì che si eviti in Europa un'egemonia politica come quella di Filippo II, Luigi XIV, o ancora Napoleone, fino alle ambizioni marinare prima della WWI. Con Elisabetta I si pongono le basi dell'egemonia inglese attraverso il dominio dei mari, da cui si sviluppa l'impero coloniale. Si sviluppa pure la compagnia delle britannica delle indie orientali (1874), di caratura privata. L'Inghilterra deve inoltre proseguire una politica di equilibrio, per evitare l'egemonia politica, come detto prima. Negli anni 40 l'Inghilterra, con Carlo I Stuart, attraversa un periodo di crisi fervido di conseguenze: la rivoluzione Inglese. Un conflitto che oppone fondamentalmente il Re contro il Parlamento. Carlo I tenta di assecondare le spinte assolutistiche, volendo concentrare il potere nelle sue mani; ma il parlamento reclama il ruolo di guida della politica Inglese. La rivoluzione ha anche un'importante aspetto di conflitto sociale tra un ceto aristocratico legato alla monarchia, un residuato di una struttura feudale; e il nuovo ceto “borghese” che si sta affermando della Gentry. Essa è anche un conflitto religioso. Con gli Stuart ci si avvicina al cattolicesimo nella chiesa Anglicana, ma la borghesia nascente abbraccia il modello puritano, si forma una fazione militante che vede il proprio agire come atto di Dio Per l'intrinsecarsi di questi fattori c'è molto sperimentalismo dove il parlamento rivendica il proprio potere contro il sovrano, in qualche modo democratico e rappresentativo. Si apre ad una sorta di democrazia, alla rappresentanza politica per ogni individuo libero. Carlo I viene decapitato per ordine del parlamento, il Rump Parliament, guidato da Oliver Cromnwell che diventa il Lord protettore della repubblica Inglese, il primo Commonwealth. E' la prima volta che un sovrano viene giustiziato per decisione del popolo. La democrazia promuove sì i primi passi, ma Cromwell è anche la rappresentazione della prima dittatura militare dato che si era fatto porta voce delle istanze parlamentari, ma poi afferma il proprio potere con il dominio dell'esercito che piega il parlamento. Morto Cromwell (1660) sarebbe tornata la restauration, tornano gli eredi degli Stuart con Carlo II, erede di Carlo I. I sudditi diventano Cittadini. Emerge il suddito che rivendica i propri diretti, quindi diviene meno suddito; il potere del sovrano si ritira dove si afferma il potere dell'assemblea rappresentativa, il parlamento. Questo momento di sperimentazione giunge alla maturazione con la rivoluzione del 1688 (Glorious revolution). Gloriosa perché non c'è spargimento di sangue e perché avviene nell'esercizio della provvidenza divina. Il discendente degli Stuart, Giacomo II, riprende i piani assolutistici di delimitazione del potere parlamentare; e il parlamento chiama a sé un altro pretendente al trono. Il cognato del sovrano, lo statholder d'Olanda Guglielmo. Egli sbarca in Inghilterra accolto dagli Inglese, Giacomo II (che era pure cattolico) fugge. Guglielmo diviene Re d'Inghilterra come Guglielmo III Il re concede al parlamento un Bill of Rights in cui nella pratica egli riconosce nel parlamento l'organo centrale e guida della nazione. Lo scontro tra Re e Parlamento in Inghilterra si risolve con la preminenza del parlamento. Il sovrano esercita la politica estera, in accordo con il Parlamento. Si iniziano ad orchestrare le dinamiche partitiche, ora che il parlamento vince la battaglia contro il Re; perciò iniziano ad emergere i diversi interessi, si definiscono i Tory, conservatori di destra, e i liberali di sinistra. A partire dalla seconda metà del 1600 Londra diviene il grande mercato internazionale, a discapito di Amsterdam anche grazie ai vari Atti di Navigazione. Dalla rivoluzione globale si delinea una marina commerciale Inglese, la Royal Navy, costruita e mantenuta dalla corona (Her Majesty Ship) ma pagata dal parlamento; in cui trovano impiego i figli cadetti della nuova borghesia che ha raggiunto anche il governo politico. Si crea quel congegno militare, economico e politico che avrebbe reso l'Inghilterra l'ago della bilancia dei destini Europei fino almeno alla WWII. Da una parte vi è la supremazia Navale, e nel continente la politica d'equilibrio. Lezione 17 Governo di gabinetto: consiglio dei ministri di nomina reale, espressione delle maggioranze, dei lineamenti espresse nel parlamento. La pace di augusta (1555) dà, oltre alle conseguenze religiose, l'autonomia ai vari principi rispetto all'impero. Dato che con la riforma si punta anche ad aumentare l'autorità dei Principi che si oppongono anche tentativo dell'imperatore di configurarsi come il dominus dell'impero. Da una parte vi sono i principati con i principi riformati, dall'altra parte principati i cui principi rimangono cattolici. Il 1555 segna una frattura confessionale vera e propria. La pace lascia spazio ad ulteriori evoluzioni. La chiesa cattolica, dopo il concilio di Trento, si muove alla riconquista di alcuni territori; una riconquista militare, ma soprattutto religiosa e culturale grazie anche all'azione di Cappuccini e Gesuiti. La chiesa mina a rafforzarsi sui territori fedeli, e strappare i territori perduti. Dall'altra parte, nel mondo riformato, vi è un dinamismo costituito principalmente dal credo Calvinista che si afferma dalla seconda metà del 1500. Il calvinismo si introduce anche all'interno dei territori imperiali, però vi è un problema legale/costituzionale. La pace di Augusta è una pace tra principi cattolici e luterani. Questa pacificazione non contempla una terza confessione Per tutto il 1500 il successo del calvinismo è uno dei maggiori turbamenti nei territori imperiali, dato che si afferma nel palatinato in primo luogo, già dagli anni '60. Il duca Palatino è uno dei 7 grandi elettori. Il calvinismo prende piede negli stati Asburgici. Vienna negli anni '60 è una città per buona parte calvinista. Forte roccaforte calvinista è la Boemia. La corona di Boemia dal 1528 era Asburgica. Gli imperatori asburgici da Carlo V in poi, da quando la dinastia si divide in 2 rami (Spagnolo e Austriaco) devono affrontare una duplice minaccia. Da una parte l'esigere di maggiore autonomia da parte degli stati imperiale, e guardarsi dal successo della riforma pure nei propri stati dinastici. E' intorno agli anni 60/80 che prende avvio un'azione di riconquista cattolica, che avrebbe trasformato Vienna in una delle città più cattoliche d'Europa; soprattutto grazie ai Vescovi, ai Gesuiti e ai cappuccini. Vi è pure una certa simpatia filo riformata di alcuni imperatori come Massimiliano II e Rodolfo, suo figlio che sposta la sede della capitale da Vienna a Praga e concede delle patenti di culto alla nobiltà boema per farle scegliere liberamente la propria religione. Il ceto dirigente Boemo, grazie a queste politiche, assume il calvinismo come propria religione. Nel 1618 l'Impratore Mattia, non avendo figli, designa come erede il nipote, allievo dei gesuiti, Ferdinando II; un paladino della controriforma cattolica. Egli manda i propri delegati in boemia, per far riconoscere come re di Boemia il re cattolico; e la nobiltà boema riunita nei suoi stati generali decide di defenestrarli. La cosiddetta Defenestrazione di Praga. Dichiarano come re di Boemia Federico II del Palatinato. All'interno del collegio imperiale i Riformati assumono la maggioranza. Scoppia una guerra tra un fronte riformato e un fronte cattolico, in virtù delle alleanze dinastiche e allineamenti confessionali; a partire dalla Boemia si trascina l'intera Europa in un cruento conflitto di religione, l'ultimo. La guerra dei 30 anni (1618.1648) per la molteplicità degli interventi e intervenuti Si divide in varie fasi: Quella Boemo Palatina: incentrata tra il conflitto tra Boemia e armate Asburgiche. Gli Asburgo puntano sull'alleanza degli stati cattolici, come la Baviera, e logicamente la Spagna. I cattolici colgono un'importantissima vittoria nel 1620, entrando a Praga; vincendo l'opposizione Boema. La Boemia viene riorganizzata dall'imperatore. Il potere degli stati Boemi viene per sempre affossato, l'autorità del suo Re (che è anche imperatore) viene rafforzata, i feudi dei calvinisti vengono consegnati a dei nobili imprenditori militari, che li trasformano in vivaio di eserciti mercenari; e soprattutto torna in Boemia e Praga la chiesa cattolica con i sacerdoti. Dopo 80 anni di vita riformata, viene riconquistata. Una volta prevalso in Boemia, l'elettore Palatino che per un breve inverno indossa la corona del palatinato e del regno di Boemia; viene cacciato dai suoi territori e in virtù della sua ribellione viene strappata la dignità elettorale e data al duca di Baviera, cattolico. In questa circostanza si ravvivano le solidarietà nazionali riformate per impedire il ritorno dell'Autorità imperiale cattolica in Germania si fa avanti il Re di Danimarca Cristiano IV, luterano; finanziato anche dalle Province Unite. Anche la coalizione protestante guidata da Cristiano IV viene sconfitta dalle forze imperiale che hanno trovato nel generalizzarsi dell'evento bellico, un'importante risorsa nell'ascesa del comandante mercenario Wallenstein che ha quasi 40.000 uomini al suo comando. Egli presta, inoltre, dei soldi alla corona che non è in grado di pagarlo. Si sviluppa un'attività finanziaria di credito. La fase Danese (1625-1629) si conclude con la riaffermazione del potere asburgico. La fase Svedese (1630-1635) : Dopo la sconfitta di Cristiano IV si fa avanti la Svezia di Gustavo Adolfo Vasa. La Svezia era stata a lungo ai margini dell'evoluzione politica continentale, però essa ambisce ad un proprio spazio economico/politico all'interno del Mar Baltico. La Svezia interviene nello spazio germanico a difesa della riforma internazionale. Gustavo Adolfo è un grande generale, introduce delle innovazioni nella guerra; generalizza le tattiche sperimentate dagli Orange come quelle del Fuoco di Fila, abbandonando l'utilizzo dei quadrati di Picca. Egli sconfigge Wallenstein in importanti battaglie, ma alla Battaglia di Lutzen; al comando della sua cavalleria, muore sul campo di Battaglia. La fase Francese (1635-1648): In ultimo interviene la monarchia Francese, cattolica; che però compete per l'egemonia continentale contro gli Asburgo, perciò si allea ai riformati e riesce ad ottenere importanti vittorie affiancando sul fronte fiammingo e Italiano i successi dell'esercito Svedese. Nel 1642 i terzios Spagnoli pressoché invincibili trovano la loro sconfitta ad opera del gran Condè; che segna la fine dell'egemonia militare Spagnola nel continente. La strada è pronta dopo 30 anni di guerra ad un lungo negoziato che si centra in un territorio quasi neutrale come quello della Vestfalia. I delegati di quasi tutti gli stati del conflitto trovano appuntamento, scrivendo nel 1648 la Pace di Vestfalia. Le paci in realtà sono 2, una che riguarda i territori imperiali e una che mette fine alla guerra degli 80 anni tra Spagna e province unite. Le conseguenze sono: Il primato Asburgico inizia a declinare, si riconosce il calvinismo che entra nella Pace di Augusta, la Svezia conquista importanti territori nel Baltico e Pomerania, si riduce la presa dell'imperatore asburgico sullo spazio politico imperiale, ne escono vincitori i principi riformati. Dopo 80 anni le province unite sono indipendenti dalla Spagna, con una rivolta iniziata nel 1586 e finita nel 1648. Si afferma il ruolo della Francia. La guerra tra questa e la Spagna finirà solo con la pace dei Pirenei nel 1660. L'imperatore Austriaco vista ridursi ulteriormente la propria autorità, trova spazio nei decenni seguenti per riorientarsi, per ravvivare la frontiera contro l'impero Turco che nel 1683 è alle porte di Vienna. A partire della vittoria a Vienna e dai primi del '700 gli Austriaci strappano l'Ungheria ai Turchi, insieme ad altre parti innanzitutto una fiducia nel progresso, il cui fine ultimo è il conseguimento di migliori condizioni dell’individuo. Una precisazione filosofica della felicità come orizzonte dell’individuo e delle comunità. Questo cambiamento di mentalità si riflette quindi, gradualmente, anche nelle evoluzioni della politica. In questo periodo, partendo da un ritorno ad una critica serrata dei testi sacri come prodotto storico e non come prodotto di una rivelazione, si inizia a declinare il principio di tolleranza, la fine del confessionalismo. A partire dal ‘700 si rivendica la religione come scelta individuale, diviene campo della sensibilità individuale (Locke, Voltaire). In questa rivolta contro le chiese e l'ordine ecclesiastico gioca sicuramente un ruolo importante l'eredità delle violenze dei secoli precedenti. Il movimento dei lumi si diffonde in tutta Europa, ma ha la sua fucina principale in Francia. In questo dibattito si definisce la figura dell’intellettuale moderno, colui che pu esporre un pensiero ragionato, tanto è vero che si diffonde, oltre al romanzo, anche il saggio come testo scientifico. Colui che guida verso queste evoluzioni è Voltaire, con cui assistiamo alla nascita del cosiddetto maître à penser, che vive, si colloca e si giustifica attraverso le sue opere e il suo ruolo di intellettuale. Conduce diverse battaglie contro l’oscurantismo religioso, si propone di ricodificare la realtà attraverso il vaglio della ragione. Questa nuova filosofia ha anche una funzionalità politica per il miglioramento delle condizioni dell'umanità e per un miglior governo, per una migliore definizione in senso razionale del funzionamento dello stato. È in questa corrente di illuminismo politico che si colloca l’Esprit des Lois di Montesquieu che, attraverso un filtro razionale, ritorna alla classificazione delle diverse forme di stato: repubblica, monarchia e dispotismo. Sulla scorta di quanto analizzato da Locke, Montesquieu definisce e ritaglia le funzioni del potere, secondo una ripartizione razionale, funzionale. Un potere giudiziario, un potere legislativo e un potere esecutivo. Le tre sfere in cui si articola l'esercizio del potere, che per la prima volta vengono definite nella loro autonomia. Definisce lo spirito che alimenta il potere e ne definisce le diverse funzioni. L’Esprît des Lois serve ad offrire a coloro che esercitano un potere, sovrani e macchina dello stato, un miglior funzionamento. Il ‘700 si identifica per questo anche con l’età delle riforme, in Francia in primo luogo, ma anche in Italia e nel regno asburgico. Ci si stacca dalla religione, ma ci si stacca anche dalla figura del re, si definisce un’idea di stato nella sua forma monarchica o repubblicana. In questo moto razionale, in queste riforme che tendono al miglioramento delle condizioni di vita e dell’esercizio dello stato l'esempio è proprio quello inglese, con la sua armonia tra potere esecutivo di un sovrano, il potere legislativo di un parlamento e l'indipendenza delle corti giudiziarie. Voltaire, infatti, nelle Lettere Inglesi rivendica la funzionalità del modello inglese. A metà secolo, quindi, si produce una razionalizzazione anche del sistema politico europeo, che prima aveva seguito dei criteri confessionali, poi rivendicazioni dinastiche e che ora, per fondarsi e reggersi meglio, si deve impadronire di risorse, declinando una politica di potenza, che si rivela in tutta la sua pienezza durante la Guerra dei Sette Anni (1756-1763) che vede affrontarsi due coalizioni internazionali, non divise da rivendicazioni di fede o dinastiche, bensì coalizioni unite in base alla comunanza momentanea di interessi e nel perseguimento della loro sicurezza e della loro ricchezza. Esempio il capovolgimento dinastico di calcolo esclusivamente politico dell'alleanza tra Francia e Spagna, la politica come scienza. Se in Europa c’è un fronte in cui la Prussia combatte contro tutti gli altri, nelle Indie Occidentali come nelle Indie Orientali giungono allo scontro finale l'Impero Inglese e l’Impero Francese. In Europa la Prussia sopravvive a durissimo presso ed esce vincitrice, tanto è vero che riuscire a riunificare quell’arcipelago di possedimenti e affermare il proprio potere su una regione ricca di materie prime è considerato il grande capolavoro politico di Federico II. Dall'altra parte del mondo, l’Inghilterra riesce ad espellere i francesi dall’ India e afferma la sua supremazia sul continente. Le 13 colonie americane sono invece diventate un microcosmo dell’Europa. In questo si sono sviluppate anche delle colonie guidate dalla Monarchia Francese, nella zona del Canada, dove si sviluppava soprattutto commercio di pelli. L’Inghilterra vince anche sullo scenario americano, cacciando anche da lì i Francesi e occupando il territorio canadese. I territori americani avevano per preso consapevolezza della loro autonomia. Avevano affrontato la minaccia francese sostanzialmente da soli. Un territorio in cui si era formato un ceto borghese, mercantile e colto. Basti pensare a quanto sono antiche le università di Harvard e Yale. Uno specchio della società inglese, in cui non c’era per una rivendicazione di ceto, non esisteva un’aristocrazia. Si inizia a comporre il cemento di un'identità americana. Negli anni seguenti alla guerra dei sette anni, l'Inghilterra aumenta il peso fiscale sulle proprie colonie, imponendo nuove tasse sui commerci, come la tassa sul te. Queste colonie, così danneggiate dalla politica della madre patria, non avevano per diritto di rappresentanza in parlamento. Nasce quindi la rivendicazione di un diritto di cittadinanza che vede la sua nascita proprio nell’adesione alle politiche fiscali. Se esisto e pago le tasse devo vedere riconosciute le mie istanze. “No taxation ewithour representation”. C’è un ceto sociale che aspira alla politica, i cui membri sono persone estremamente influenzate e coinvolte dal movimento culturale dei lumi, come Franklin, Jefferson, Adams. In questo vuoto politico e in questa radicale novità sociale, geografica e politica, il frutto delle speculazioni politiche dell'illuminismo già maturo pu trovare la sua realizzazione pratica. Con il Boston Tea Party ha inizio la Guerra di Indipendenza Americana. A Philadelphia i Padri Costituenti scrivono, il 4 luglio 1776, una Dichiarazione di Indipendenza. Un documento politico che deve fissare la nascita di una nuova nazione. Si definisce un attore, una comunità che sceglie autonomamente di istituzionalizzarsi e di fondarsi nazione. Il popolo, tutto, diviene protagonista dell’agire politico. La guerra viene vinta dai coloni americani. Il garante della Pace, a Versailles, è Luigi XVI. Si apre a questo punto un’altra questione politica: che forma dare a questa nuova nazione. Si attinge direttamente a tutti i frutti già maturi dell’intelligenza politica europea e si tenta di applicarli: - Il potere giudiziario che si esplicita in tutta una serie di corti, una gerarchia di tribunali spesso elettivi e che fa capo al Tribunale Supremo Americano. - Il potere esecutivo di un Presidente eletto direttamente dai cittadini - Il potere legislativo che risiede nelle due Camere Una ripartizione razionale del potere, ma ancora di più si deve tentare di equilibrare le istanze alla creazione di uno stato unitario e le istanze federali, di sopravvivenza delle istituzioni tradizionali delle colonie divenute stati. Questa ripartizione dei poteri si declina anche a livello dei singoli stati. La sussistenza dei diversi stati e la sopravvivenza di uno stato superiore federale viene garantita attraverso la definizione della composizione delle due diverse Camere, quella dei Rappresentanti e quella del Senato. La Costituzione Americana propone un ordinamento razionale dello stato e lo pu fare proprio in quanto realtà nuova. Lezione 21 Lezione 21 Domanda e risposte, robe. Jean De Witte, seconda metà XVII secolo. Gran pensionario che si scontra con lo Stateholder riguardo la politica olandese. Egli era per una politica di tregua con la Francia, e conflitto con l'Inghilterra, soprattutto a causa dell'Act of Navigation. Luigi XIV invade l'Olanda e quasi ha successo dove gli Spagnoli hanno sempre fallito, tant'è che si arriva alla decisione dell'apertura delle dighe per ostacolare il passaggio dei Francesi. Jean verrà poi linciato dalla folla, insieme a suo fratello. Luigi XIV viene influenzato dalle fronde. Lascia la capitale, che viene riconquistata solo alcuni anni dopo. Viene umiliato dalla nobiltà. Luigi sale il trono molto giovane, perciò attorno al suo controllo si apre un conflitto politico e militare tra la reggente, Richelieu , Mazzarino, i Parlamenti e la nobiltà. Queste contese metteranno il seme per il sentore assolutistico di Luigi XIV. Lo stato si afferma disciplinando la società, riorganizzando la società. Quando il processo disciplinare sopravanza la confessionalizzazione? Quando lo stato si appropria di alcuni funzioni di controllo delle chiese, e di alcuni rituali di controllo delle chiese; così come Luigi XIV che si fa venerare dalla propria nobiltà, ciò si rivedeva pure nell'abbigliamento. Ciò porterà anche al suo estremo nel Giuseppinismo. La protoindustria è produzione di massa, dispersa e funzionale al mercato. L'esempio tradizionale è la produzione di tessuti attraverso i telai, casalinghi. I mercanti si affacciano nelle campagne e organizzano la produzione artigianale. La prima attività che si sviluppa in modalità industriale è di solito quella dei cantieri e arsenali navali/marinari, dove per costruire un prodotto devono cooperare parecchie maestranze e per velocizzare la produzione e abbattere i costi, si suddividono le costruzioni. Lezione 21 Corsari, Rinnegati e Schiavi nel Mediterraneo del XVI secolo Il corsaro ha una dimensione militare, rinnegato religiosa e schiavo sociale/economica. Queste categorie possono iscriversi in una medesima persona. La corsa mediterranea è legata alla conversione all'Islam che è collegato alla dimensione servile. E' un circolo economico, sociale, religioso e militare. Vi è un conflitto sempre più acuto tra 2 sistemi imperiali, da una parte l'impero Spagnolo (Quello Ispano) e quello dell'Impero Ottomano. Dentro questo conflitto prospera la corsa mediterranea. Vi è distinzione tra corsa e pirateria. Sono due fenomeni distinti perché non cambia, 0 poco, l'atto pratico (depredare coste o navi) ma cambia il quadro istituzionale e religioso in cui l'attività predatoria si esercita. I pirati sono poco più che dei briganti dei mari e così come i briganti attaccavano le strade di terra, i pirati altrettanto fanno in mare. La corsa è in primo luogo una fattispecie di guerra religiosa tra cristiani e musulmani in particolar modo che si riferiscono alla Sublime Porta e sono vassalli del Sultano Ottomano. La guerra Navale si esercita nel cercare il conflitto con la flotta nemica, abbatterla, minacciare un'invasione sulle coste. Affianco a questa guerra tra stati, si esercita una guerra di Corsa. La corsa è nel mezzo tra piraterie e guerra navale. La corsa si differenzia dalla guerra perché essa è combattuta e portata avanti da attori privati che attuano, con la protezione e mandato dichiarato, di una fonte istituzionale/statuale. La corsa ha bisogno di una licenza apposita, di una patente di corsa. Tramite questa patente si combatte il nemico del sovrano non perseguendo solo un obbiettivo militare, ma perseguendo anche la propria ricchezza privata. La guerra di corsa si può osservare all'interno di un conflitto religioso dove non c'è più lo stato che legittima l'attacco ai nemici, ma vi è una dimensione di rivalità religiosa per cui i corsari musulmani (Barbareschi) non hanno bisogno di una patente di corsa per attaccare i nemici del sultano; essendo legittimati dal combattere il nemico religioso per espandere l'Islam. Guardando il fronte cristiano, dove la corsa era praticata egualmente ed egualmente soggetta e legittimata dalla dimensione di crociata, conflitto religioso. Tant'è che nel 1500 in ambito cristiano questa dimensione religiosa è ancora più palese visto che i maggiori attori della corsa cristiana in età moderna sono degli ordini religiosi crociati, in primo luogo l'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme; stabilitosi a Malta fin dal 1530 costituisce l'avanguardia crociata contro i nemici e dall'altra parte esercita la vocazione crociata nell'esercizio della Corsa, nell'attacco alle coste nemiche, nel sequestro delle navi nemiche e nella riduzione in schiavitù di musulmani. Ad imitazione dell'ordine di Malta sorge nel XVI secolo l'ordine di S. Stefano a Pisa e Livorno ai comandi di Cosimo I che esercita la vocazione crociata nella corsa. Malta come Livorno nel XVI E XVII secolo saranno dotate di importanti mercati e bagni (strutture di detenzione di schiavi dello stato) di schiavi. Se la corsa cristiana ebbe un importante ruolo nel contrastare l'egemonia Ottomana nel Mediterraneo è soprattutto la corsa Ottomana ad aver avuto un ruolo strategico di avanguardia di un'espansione ottomana radicata sulla riviere meridionale del Mediterraneo, nelle coste del Magreb e da lì lanciava offensive sulle coste Europee, minacciava la vita costiera e le rotte marittime; la cosiddetta corsa Barbaresca. I Barbareschi sono un gruppo sociale eterogeneo e difficilmente definibile. Le strutture corsare nel Magreb (Algeri, Tunisi, Tripoli), vantano nei confronti di Costantinopoli uno statuto di provincia semi autonoma in quanto produceva ricchezza, erano capitali di un florido commercio parassitario, cioè la produzione di schiavi cristiani da impiegare nei lavori pubblici, mandare nelle città ottomane come Istanbul, da impiegare come “motore” delle galere corsare attaccati ai remi e ancora da impiegare nel commercio del riscatto. Lo schiavo è un materiale commerciale molto proficuo, dai molteplici impieghi. Tutto questo, però, mantenendo una legittimazione all'interno dello scontro confessionale Ghaza era il nome di questa guerra confessionale, forma di Jihad che si declina non attraverso l'annientamento ma attraverso la scorreria che = "omo non A [Elh Conquista entre 1359 e 1451, [_] Conquista proviudria. ista entra 1481 a 15: @ Deziacha otemana Pena 3 e Ra anne e to, n pre soffi Arglor sand" Sellia Dai N Desért de Sahara Cartina in Rumeno perché è pazzo ma gli si vuole bene. Il cammino espansivo dei sultani Ottomani se guardato dal punto di vista interno è stato molto più incerto ed intermittente di quanto potesse apparire da fuori. Questo impero che si appoggia su 3 differenti continenti ingloba ed eredita le dimensioni istituzionali, politiche, le tradizioni, di governo dei paesi che conquista. L'impero si trasforma nelle sue istituzioni, organizza il rapporto con le province conquistate in diversa maniera. Raggiunge la sua classicità, mantenendo la sua stabilità fino al 1918, da Solimano il Magnifico (1520-1566 ). Nella tradizione Turca non è magnifico, ma Il Legislatore; dato che perfezionò il sistema Ottomano facendogli raggiungere un assetto che perdura pressoché invariato fino al 1918. La tradizione ottomana raccoglie ed elabora le diverse tradizioni istituzionali, politiche, di cultura. Questo è evidente dai titoli dati al Sultano Ottomano, cioè quello di Khan, Capo tribù degli Osmani, di Sultano, di Imperatore (avendo conquistato Costantinopoli), Padiscià e Califfo. Il fondatore dell'impero: Osman. Egli è il Bey di una provincia che si trova in una posizione favorevole, poiché si affaccia ed è a diretto contatto con il Bosforo. Si trova a ridosso di quel che rimane dell'impero Romano d'Oriente. I Turchi, come altre popolazioni Turcomanne, sono cavalieri nomadi che provengono dalle steppe dell'Asia centrale che si spostano dal XII secolo verso Mesopotamia ed Anatolia; spinti ulteriormente dalle conquiste dei Mongoli. Osman non vanta il titolo di Sultano, è un Khan, capo tribù. Ha il titolo di Gazi. I suoi successori si sarebbero qualificati come combattenti sacri, per portare avanti la Gahza. La scorreria sacra di Osman ed i suoi discendenti si combatte contro l'impero Bizantino degli infedeli. La prima capitale dell'impero Ottomano sarà Bursa. Con il suo successore, Orhan I, si cacciano i Bizantini dalla riviera meridionale del Bosforo. In pochi anni, grazie alla decadenza dell'impero Bizantino, gli ottomani entrano in Europa conquistando per poi gettarsi verso i Balcani. Dalla 4 crociata l'impero Bizantino era indebolito, dato che si insediano delle potenze franche ed il recupero era stato assai lento soprattutto in Grecia e in Balcani che si frammentano politicamente. I diversi regni sono in lotta tra di loro. All'interno di questo contesto gli Ottomani si inseriscono alleandosi con l'uno o l'altro dei diversi contendenti. I nuovi territori che sarebbero stati conquistati non venivano inglobati in una struttura politica statuale rigida, bensì attraverso dei vincoli vassallatici e soprattutto dei legami culturali. I figli dei Re vassalli venivano cresciuti a Costantinopoli. Una delle tappe fondamentali dell'espansione balcanica è la battaglia del 1396 di Kosovo in cui viene sconfitto il sovrano di Serbia, ma muore pure il sultano. Il suo successore, dopo aver esteso il dominio in gran parte dei Balcani riesce a sconfiggere grazie ai giannizzeri una coalizione cristiana, vera e propria crociata. Con Mehmet I gli ottomani conquistano gli altri stati in Anatolia. Con Bayezid I, predecessore di Mehmet, l'impero raggiunge la sua piena maturazione. In realtà l'impero era una confederazione di vari territori in cui pure i sovrani conquistati conservano i loro poteri e tradizioni, pure le leggi. Bayezid viene sconfitto da Tamerlano, poi morirà prigioniero nel 1402. Alla sua morte l'impero crolla. Si apre il periodo detto Il lungo Interregno, in cui le diverse province recuperano la loro indipendenza e si combatte una feroce guerra civile tra i diversi figli di Bayezid. Una tradizione tipica delle steppe, tipica Turcomanna in cui l'erede al trono non è il primogenito, ma che fosse il successore più forte. Perciò i figli del sultano venivano educati alla guerra e al governo, preparandosi allo scontro alla morte del sovrano. Questa eredità porta instabilità nell'impero. Ad ogni trapasso vi è un periodo di guerra civile in cui l'impero si disfa per ricomporsi sotto il vincitore. E' una tradizione che comunque rielabora un'essenza turcomanna della dinastia Ottomana che ricorda l'origine Turcomanna. Nel 1453, con la caduta di Costantinopoli si ha una vera e propria stabilità, un distacco dal passato. L'impero accerchia Costantinopoli che resiste a decine di assedi. La novità che apporta Mehmet II, giovanissimo, appoggiato dai Giannizzeri ma non dai Visir eredità del padre, è quella che l'impero si adatta e trasforma cogliendo elementi conquistate dalle culture al suo interno. L'esercito è molto più moderno di quello bizantino. L'esercito è sì composto da cavalieri, ma composto anche da fanti scelti (Giannizzeri), per la prima volta esercito stabile, ma soprattutto armato di artiglieria, ricordiamo la bombarda di Orban. Maometto prevale in poco più di un mese grazie a vari prodigi tattici come quello di far passare le navi via terra per evitare il corno d'oro, cinto da una catena. Costantino XI cadrà sul campo di Battaglia. Essendo caduta la città si doveva lasciare all'esercito conquistatore la possibilità di saccheggio per 3 gioni, ma Mehmet II aveva bisogno di una capitale per un nuovo impero che reinterpretasse la tradizione. Egli ferma il saccheggio, e provvede a ricostruire la città che era stata praticamente abbandonata negli ultimi anni. La centralità geografica e istituzionale viene ridata da Mehmet II, soprattutto introducendo vari mercanti da Bursa. La nuova capitale dell'impero è una città per definizione multi etnica e pluri religiosa. Mehmet ristabilisce il patriarcato di Costantinopoli, negando la riuscita del concilio di Firenze e così facendo dividendo ancora di più le due chiese. Il primo patriarca sarà difatti un monaco ortodosso fervente credente nella separazione delle due chiese. La capitale deve essere lo specchio dell'assetto composito dell'impero. Mehmet II era Khan, Sultano e avendo conquistato Costantinopoli, diventa Imperatore Romano. Egli farà arrivare libri, artisti (tra cui pure Gentile Bellini) dall'Europa Cattolica. Mehmet consolida le strutture imperiali. L'impero si divide in provincie Riim e d'Anatolia (Romane, Europee ed Asiatiche). Egli si assicura un costante flusso migratorio e fa rimescolare la popolazione. Afferma il dominio di tutta la terra da parte del Sultano. L'espansione aveva garantito la struttura feudale di un governo di un territorio, invece Mehmet disintegra il feudo come sistema di possesso e trasmissione del terreno. I diversi territori appartengono al sultano il quale rilascia ad uso vitalizio una parte di territorio ai suoi soldati (Timar). Colui che ne beneficia deve prestare servizio militare a cavallo laddove il Sultano lo collochi, diviene un Timariota. I Timar vengono raggruppati in dei Sangiaccati, province di diversi Timar. Il Sangiacco, il governatore della regione che ha in possesso vari Timar, in battaglia deve guidare i Timarioti della regione. Al di sopra dei Sangiaccati ci sono i Bey che governano le regioni (Grecia, le Isole ecc...) Il Bey governa la cavalleria dei vari sangiaccati nel suo territorio. Al di sopra ci sono i Bey di Anatolia e Rim . L'organizzazione del territorio rispecchia l'organizzazione militare. L'impero è consolidato. Riesce anche a resistere alla crisi dinastica dopo la morte di Mehmet che aveva diversi figli, tra cui un favorito (Cem) che però muore prematuramente (probabilmente avvelenato) dalla massima religiosa di Istanbul che appoggiava, insieme ai capi religiosi, il figlio maggiore, disprezzato dal padre, Bayezid II. Si apre una guerra civile alla morte di Mehmet, tra Cem, appoggiato da varie province, e Bayezid che ha l'appoggio del Giamnizzeri. Cem viene sconfitto e fugge e ripara in fuga per cercare alleati a Rovi, patria dei cavalieri che nel 1536 sarebbero diventati Cavalieri di Malta. Cem diventa ostaggio dei cavalieri del Papa. Lì le forze Europee si garantiscono un idennità per non essere attaccati dagli ottomani. Il regno di Bayezid II è un'epoca di consolidamento ed espansione che veniva giustificata dall'esigenza dei Sultani di qualificarsi come Gazi. Cem sarà raffigurato dal Pinturicchio alla corte di Alessandro VI, dato che Cem sarà prigioniero sì ma pur sempre un uomo di potere, morirà poi a Capua nel 1495. La minaccia di Cem arresta il pericolo concreto che avendo conquistato i Balcani gli ottomani sbarcassero in Italia. L'ultima impresa militare difatti di Mehmet II è su Rodi e Otranto. Rodi interrompeva il viaggio sicuro dei fedeli a La Mecca, attaccava il nuovo traffico imperiale concentrato su Costantinopoli. L'assedio fallisce. Otranto era del regno di Napoli. Mehmet conquista una testa di Ponte ma si ritira dopo la sconfitta a Rodi. Mehmet viene assassinato e si apre la guerra civile. Alla fuga di Cem, Bayezid deve ritirarsi dal regno di Napoli, abbandonare la testa di ponte verso l'Italia. Forte sarà l'alleanza con i Tartari. Giaffa cadrà sotto il dominio turco nel 1478. Giaffa sarà una nuova provincia semi autonoma. Costantinopoli si nutre ed ha bisogno di Schiavi, ciò giustificherà anche l'espansione mediterranea. Ha bisogno di chi produce gli schiavi e li razzia. I tartari assicurano sempre nuovi schiavi dal Caucaso, Crimea e dalle distese Ucraine. Se con Bayezid I l'espansione sembra arrestarsi, alla sua morte sale al trono Selim I, il Crudele. Egli è stato visto con occhio critico. Anche se grazie a nuovi studi, dell'anno scorso, Selim I viene visto come nuovo imperatore globale. Egli risolve la questione dinastica e continua l'espansione. Egli fa assassinare tutti i suoi fratelli. Si consolida una tradizione, quella dell'assassinio rituale dei pretendenti al trono, già iniziata da Mehmet II. E' una vera e propria cerimonia regolata dalla legge. La legge islamica è fondata dalla Shari'a e dalla legge emanata dal Sultano (Qanun). Quest'ultima reinterpreta ed adatta la Shari'a. Selim riafferma la vocazione imperiale della dinastia. Egli non guarda all'Europa, ma guarda in primo luogo all'oriente, ai conflitti interni all'Islam. In quegli anni stava sorgendo ad Est dell'Anatolia l'impero Safavide. Il loro capo aveva abbattuto l'impero Sulgiuchide Iraniano e voleva riunire l'Islam sotto la dottrina Sciita, eretici negli occhi degli Ottomani. Nel 1514 in una battaglia fondamentale Selim I vince la battaglia di Caldwràn. L'impero Safavide si sarebbe consolidato nel governo della grande regione della Persia, senza andare oltre. Il sultano Mamelucco era il prossimo nemico. Esso costituiva il polo politico di riferimento per l'impero che si rifaceva all'Islam dato che il sultano Mamelucco era califfo dei luoghi sacri dell'islam. In appena due ami, Selim sconfigge il sultanato Mamelucco nella battaglia di al-Raydaniyya. In pochi anni Selim I l'impero si Espande verso l'Asia e l'Africa. Il sultano Ottomano diventa protettore di tutti i Musulmani. L'impero ottomano ora ha un ruolo di intermediario commerciale fondamentale per l'Europa, con la conquista dei porti dell'Asia minore, Gerusalemme, e dell'Egitto; sotto l'impero di Selim I gli ottomani controllano tutti i porti in cui si sviluppava il commercio delle spezie, dei capi pregiati levantini. Questo controllo si declina in un rapporto di vincolo contraddittorio con Venezia, altro polo di controllo nel Levante. Partner commerciali e nemici. Venezia è costretta a combattere contro gli Ottomani, ma deve pur sempre accomodarsi dal punto di vista commerciale, dato che i suoi beni passano dall'impero Ottomano. Con la conquista di Alessandria d'Egitto si apre definitivamente la via verso il mare. L'impero sfonderà il muro dei Balcani. Solimano il Magnifico, salito al trono, conquista Belgrado e sfonda il Regno d'Ungheria nel 1526, nella battaglia di Mohàcs, e nel 1529 è a Vienna. L'altra via espansiva è il Mediterraneo, con il secondo assedio di Rodi, dove i cavalieri si arrendono. La frontiera si sposta. Si apre la via per gli scorridori Sultan Lerofessional Ottomans ) Professionals, { Merchants, | Tradesmen, e ! Guild members, ete | Reaya lPoasante Jews Ghristians Il triangolo colorato sono gli Askeri, il resto non colorato i Re'aya. La rigida suddivisione sociale era fondamentale per prevenire le rivolte. Ognuno doveva rimanere nella sua classe. Vi era mobilità sociale? No. O quantomeno non era facilmente scalabile come facevano risaltare i cronisti occidentali. Il Re'aya non potevano diventare Askeri, se non in rari casi e attraverso decisione del sultano. Di solito ciò avveniva come apprezzamento o per un gesto eroico. Solimano fu uno dei primi a eliminare la possibilità del passaggio di classe, già limitato. Il palazzo Topkapi (link per vedere piantina qua:http://www.ee.bilkent.edu.tr/vhistory/topkapi01.html) venne fatto costruire da Mehmet II e questo palazzo è una micro città. Al suo interno il sultano passava gran parte della vita circondato dai servi più fedeli. Il sultano, il Gran Visir, I Visir, gli Scribi e dei membri della gestione delle finanze si riunivano nella stanza del Divan. A volte prendeva parte anche il capo dell'arsenale, prima delle spedizioni. I Giannizzeri vivevano dentro il palazzo. Il divano costituisce il consiglio dell'impero. Il Sultano vi prendeva parte ma a volte non dall'interno della camera del consiglio, ma dietro una paratia perché si sottraeva alla visione dei propri sudditi. Vi erano delle zone preposte agli affari intemi, esteri, e privati del Sultano. Nessuno poteva sorpassare l'area dedicata al Sultano (chiamata Porta del Saluto), nemmeno il Gran Visir se non dietro permesso del Sultano. La porta diventa l'immagine stessa dell'impero Ottomano, la Sublime Porta. Gli ambasciatori, quando potevano confrontarsi con i Visir e Gran Visir, si presentavano alla Sublime Porta. La camera delle Petizioni era dove gli ambasciatori, governatori o gran Visir, dalla seduta del Divano, potevano passare a questa camera dove si presentavano le petizioni ed i regali. Dietro vi è la camera del sultano, i suoi uffici e dal 1700 è diventata la biblioteca del Sultano. Gli Eunuchi bianchi sono i guardiani del giardino del Sultano. Gli Eunuchi neri sono le guardie dell'Harem. Il capo dei due Eunuchi erano persone vicinissime al Sultano, così come Sua Madre e la moglie o la concubina preferita; perciò potevano influire sulla sua opinione. La quarta corte rappresenta uno spazio privato per il Sultano e la sua famiglia. L'harem ospita le camere della madre della Madre e le donne del Sultano. A seguito della decisione di evitare di contrarre matrimonio i Sultani preferiscono avere varie concubine, scelgono una favorita (l'Hasekî Sultan) che darà alla luce il successore Ottomano. Prima delle concubine i Sultani si sposavano con membri delle tribù Turcomanne d'Elitè, questo cambia con Solimano ed il matrimonio con Roxelana. L'impero usa gli schiavi per evitare che le elité locali rivaleggino sulla successione Ottomana, anche se rimane la rivalità tra concubine dell'Harem e famiglia del Sultano. La sublime porta anche quando diventa una potenza mondiale non produce una politica diplomatica, non invia ambasciatori stabili. Sono gli altri stati a dover andare a Istanbul, chiedere di entrare e costruire l'eminenza del Sultano. La piantina del palazzo: 1 Bosphorus Sea of Marmara (From Îlban 62) Cafeteria and Restaurant © Lavatories + A The first court *B The second court *C The third court *D The fourth court *1 The middle gate (gate of greeting) *2 The kitchens (Chinese and Japanese Porcelain - Silverware) «3 The hall of Divan «4 The tower of justice *5 The armoury *6 The gate of Felicity Se il servizio al sultano è il modello di organizzazione dello stato e anche dell'organizzazione della casa, anche tutti gli altri ufficiali dell'impero tendono a riflettere nella costruzione delle loro case, famiglie, l'organizzazione del palazzo del sultano; anche nel servizio privato viene riconosciuta un'immensa importanza alla schiavitù, ai servi. Ne deriva che all'interno dell'impero la schiavitù svolge un ruolo di primaria importanza. L'impero ottomano, le sue principali città si nutrono di manodopera schiavile, perciò hanno continuamente bisogno di soddisfare il proprio fabbisogno di schiavi, articolare alle frontiere del proprio impero attività per la produzione di schiavi, i legittimare le razzie (Gaza) per catturare gli schiavi che sarebbero poi serviti ai lavori pubblici, ai servizi privati. Dal XVI secolo si articolano 2 zone di collezione degli schiavi: La frontiera mediterranea, e lo spazio dell'Ucraina Europea sottoposti alle razzie dei Tartari che godono all'interno dell'impero di uno statuto semi autonomo legato da una posizione semi vassallatica da Mehmet II I Reaya, il gregge. Si articola in diversi ceti sociali, orizzontalmente; ed è suddiviso verticalmente per professione religiosa. L'impero Ottomano si legittima per essere multietnico e pluri religioso. L'elemento Turco è sì centrale ma nella maggior parte delle province non costituisce la maggioranza degli abitanti. Sugar 1977 riporta una sorta di catasto per le province Europee (Rum) tra 1520 e 1530. In Europa solo il 18% del popolo era Musulmano, l'80% da Cristiani e il restante da Ebrei. Lo statuto legale, giuridico e fiscale dei Cristiani Viene riconosciuto, nella tradizione musulmana, uno speciale statuto alle popolazioni del libro. L'Islam ha completato il messaggio ebraico e cristiano, ne riconoscono il diritto a vivere all'interno di stati musulmani nei confronti di Ebrei e Cristiani, in cambio di una tassa la Dhimma, che definisce poi gli Dhimmi (zimmi). Possono professare la religione e vengono inquadrati all'interno della società Ottomane in base alla religione. Questa suddivisione non avviene per origine o per caratteristiche etniche, bensì solamente per appartenenza religiosa attraverso l'inquadramento dei fedeli cristiani ortodossi, Armeni, Cattolici, Ebrei in rispettivi millet. La loro creazione viene fatta risalire, almeno la sua sistematizzazione, a Mehmet II dopo la conquista di Costantinopoli. Mehmet riorganizza la componente cristiana all'interno dell'impero, rifondando praticamente la chiesa ortodossa. Per sua iniziativa nel 1453 viene fondato il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Il primo patriarca di Costantinopoli, Gennadios, viene scelto e nominato da Mehmet. Egli è un monaco ortodosso di grande prestigio e capo fazione tra coloro che si opponevano alla riunificazione con la chiesa Cattolica, siglata nel 1438 nel concilio di Firenze. Egli lottava per la preservazione di un'autonomia religiosa/ecclesiale ortodossa. Con la creazione del patriarcato ecumenico, la struttura ecclesiale ortodossa, malgrado le varie articolazioni, viene sottoposta ad un unico patriarca. Gennadios viene nominato anche Pashà capo del Millet ortodosso. A egli viene riconosciuto l'incarico di organizzare il prelievo fiscale sui cristiani sudditi dell'Impero, e infine ha anche delle competenze giuridiche poiché tutte le cause legali che riguardano sudditi cristiani nell'impero vengono attribuite a dei giudici religiosi. Alla chiesa ortodossa viene riconosciuto lo stesso statuto legale che viene svolto dai Khadì, per i musulmani. La chiesa ortodossa ha enorme importanza. Quando nel 1570 gli ottomani conquistano Cipro interrompono il tentativo di conversione e di dominio cattolico dell'Isola, che era ortodossa. Da questo ruolo passa anche il fatto che la riaffermazione dei protagonisti della vita civile, sociale e delle aspirazioni nazionali dei singoli territori siano stati ecclesiasti. Le tensioni nazionali sorgono vs il dominio ottomano ma come contestazione del primato del patriarca di Costantinopoli. Grazie agli Ottomani la chiesa ortodossa si rafforza, allarga il suo campo d'azione, integra le sue funzioni svolgendo una mansione eminentemente Politica. Allo stesso modo viene organizzato soprattutto il Millet ebraico, al capo del quale vi è il rabbino di Costantinopoli. La sua organizzazione non si riflette su quello ortodosso, ma gli Ebrei ricevono un accoglimento, un trattamento di favore senza pari in Europa. L'impero Ottomano diviene il luogo di asilo di buona parte di ebrei in fuga, soprattutto dalla penisola iberica. L'influenza del capo del Millet ebraico sulle differenti comunità ebraiche è soprattutto sotto il profilo politico, poiché non viene riconosciuto, nella tradizione ebraica, un ruolo gerarchico alle varie comunità; però questo privilegio fa sì che si ricreano le differenti comunità che compongono la diaspora ebraica. Il mondo ebraico nell'impero Ottomano è il riflesso dell'eterogeneità della diaspora ebraica. L'impero Ottomano fa tesoro delle differenti componenti e utilizza il criterio religioso come differenziazione. Territori otoman en 1407. —[__] Conquista entre 1566 e 1683 Eztat vassa, Conquista entre 1359 e 1451 Conquista provisbria. Conquista entre 1451 e 1481 Victòria otomana. Dastacha otomana, La vocazione marinara dell'Impero Ottomano Dalla seconda metà del 1400 si esprime una vocazione marinara, obbligata dagli interessi del nuovo impero. L'impero Ottomano si era avviato da un gruppo di scorridori e razziatori, dai Sipahi; invece l'affacciarsi dell'impero sul mare, è conseguenza del fatto che l'espansione in Anatolia perciò l'impero Ottomano entra in una dialettica di scambio che contempla anche lo scontro, con Venezia che traeva le ricchezze dal controllo dei traffici a Levante e si era insediata e consolidata nel controllo dell'Egeo nella costruzione di una rete di domini che sorvegliavano la rotta tra Levante e Venezia. Per contrastare il potere Veneziano gli ottomani si dotano di una marina, assimilando le tradizioni del loro avversario. Si crea come fotocopia della marina Veneziana, Genovese e Bizantina. La marina si evolve con la politica. Da tribù ad impero dinastico, dotandosi di una marina l'impero diventa una vera e propria potenza. Dal 1538 (Prevesa) fino a Lepanto la marina non sarà mai sconfitta, diventando l'incubo di Carlo V. Si crea una marina per la guerra, ma soprattutto per sorvegliare le rotte commerciali e i pellegrinaggi. Rodi e Cipro, per esempio, avevano delle rotte che univano i pellegrini musulmani dall'Anatolia ai luoghi santi e si interponevano in una rotta commerciale che unisce Costantinopoli con Alessandria d'Egitto. Durante il 1400 l'impero Ottomano non aveva l'Egitto né la Siria e doveva proteggere i pellegrini ei commerci solo via mare, anche perché l'Egitto è l'unica zona con cui l'impero è pacifico e ciò permette di arrivare a Suez e con i contatti nell'oceano Indiano perciò avere le spezie passando per il mediterraneo senza dover passare via terra nella penisola arabica. I corsari greco/turchi si mettono al servizio dell'Impero Ottomano e diventano servitori marittimi del Sultano. I corsari greco turchi esistono per il dovere di contrastare il cristianesimo, le religioni diverse dall'Islam attraverso la Ghaza che ora si traduce anche via mare. L'idea di Gaza come Jihad proviene da un libro di Paul Wittek. Piri Reis è un pirata che lottando contro i veneziani continuamente, chiede aiuto al Sultano, e riceve denaro e aiuto diventando ipoteticamente il primo ammiraglio della flotta Ottomana. Nel momento in cui diviene il primo ammiraglio della flotta Ottomana gli viene dato il governatorato delle zone marine dove doveva essere concentrata la flotta e la pressione di tale flotta, in primo luogo Gallipoli. Si ripartono alcune province (fondamentalmente quelle sul Mar Egeo) che invece che essere funzionali al reclutamento di Timarioti, i governatori esercitano la funzione militare per Mare. La prima squadra della flotta ha appunto sede a Gallipoli. Il cuore dell'armata avrà sede poi a Istanbul dopo la costruzione dell'arsenale. Piri si unisce alle prime spedizioni ottomane nel mediterraneo, soprattutto all'aiuto degli Ottomani dato al popolo musulmano durante le ultime fasi della Reconquista dove riforniscono di armi i locali, trasportano chi non vuole rimanere in Iberia e li porta nell'impero. C'è anche la partecipazione di Khemal (suo zio) e Piri Reis nella guerra turco veneta di inizio 1500. Piri Reis sarà un ottimo cartografo, e donerà le sue mappe al Sultano. Sono mappe fondamentali per la strategia Ottomana, per quanto riguarda la geografia ed anche i venti, perciò quando partire. » È print z : > Si ea (Mappa donata a Selim I nel 1512, poi modificata da Ibrahim Pascià negli anni '30 e presentata a Solimano il Magnifico. La mappa è chiamata Libro del Mare (Kitab-i Bahriye) Il fanale indicava quante persone di rango vi erano sulla Galea. Quella ammiraglia ne aveva addirittura 3 0 4. Ciò sarà pure un vero e proprio bersaglio per le Galere. Tant'è che Uluc Ali si salva perché lo fa togliere. Sulle galee si parlava una lingua franca, da qua Kapudan Pasha che è simile a Capitano. Lezione 26 Lezione 26 Galere grosse: galere per trasporto del grano. Le galere erano problematiche perché erano barche senza stiva. Erano molto strette (5m) e lunghe (35/40m). Perciò portavano principalmente le spezie. Quando si tratta di commercio di grano o sale, molto voluminosi, erano comode delle imbarcazioni a vela come le cocche. Si costruiscono le galere grosse, perciò. Dalla galera grossa si costruisce la galeazza, dal 1568 e dall'incendio dell'arsenale, in previsione dello scontro contro i turchi si inventa questa nuova galera grossa con un castello a prua fra il ponte di coperta e armandolo di coperta, a Poppa e lungo i fianchi. Esse erano lente e pesanti, dovevano essere trainate e sulla destra non raggiunsero, a Lepanto, nemmeno l'indicazione indicata; dato che navigavano controcorrente e le 2 galeazze di destra, parteciparono poco (dal lato occidentale). nità Cl BALEARIC IS, è o tati ATLANTIC di Kind CEAN Ste: L = Tucal 'agus _ fto Aragoni ) esgpinia caste (© Ly Mediterranean Sea ci T dite ROOT sa ] \ | {Sto Aragon) — gi \POR usse * Poststn ine fida MALTA Toga Sfax betif JARBAH |. i ZAYYANID Ì DYNASTY Bibis e. A \_MariniD AA I OT Mogado: ? 'ASTY 1 ABD AL-WADID) > Ti larrakech i —Drda SOUS > S O 100200300 mi ia cfr Britannica, Inc. O 200 400km Le condizioni che hanno reso il mediterraneo luogo di scontro tra le antitetiche compagini imperiali Con la conquista dell'Egitto l'impero Ottomano raggiunge un nuovo stadio di maturazione, soprattutto per il titolo di Califfo e perché sposta il perno delle spinte espansive ancora più ad occidente, lungo la sponda dell'odierno Magreb (la Berberia). Nell'Egitto sorgeva un tempo il regno dei Re di Tunisi, Afsidi. Uno stato un tempo glorioso, all'indomani della frammentazione dell'Impero Almoade diventa un interlocutore privilegiato anche dell'Italia durante il medioevo. In seguito a una serie di crisi dinastiche, all'emergere di diversi poteri territoriali il regno Afside nel 1500 era soltanto nominale. Altre città intorno a Tripoli e Tunisi. Si assiste a un degrado del tessuto politico, ne consegue una debolezza militare. Le guerre tra patrizi, tribù berbere e la guerra dinastica portano al disfacimento del regno che si divide in pezzi. E' una situazione simile a quella dei regni della dinastia dei Zayanidi (Tlemcen capitale) e di quella dei Marinidi. Algeri non era un porto prospero all'epoca. Sia Tunisi che Tlemcen nel '400 continuavano a godere, malgrado il decadimento politico, di una relativa prosperità poiché conservavano all'interno delle rotte commerciali che collegavano Europa e Africa, una posizione di sbocco delle piste dell'oro. Il sultanato di Fez, sotto la dinastia Meridine è una regione montagnosa, omogenea etnicamente e sarà, dagli anni '20 del 1500, sconvolta dall'emergere di un movimento religioso mistico a Sud nella catena dell'Atlante che porterà all'emergere della nuova dinastia a Marrakech, la dinastia Sahadita. Vi è una penetrazione commerciale di colonie Catalane, dal regno d'Aragona. Emerge il regno come potenza mercantile mediterranea a partire dalla metà del 1300, costruendo un impero mediterraneo, che dà forma a una confederazione imperiale aragonese. Si tramuta, questa penetrazione commerciale, in una penetrazione militare che avrebbe dovuto reggere uno sforzo di espansione politica e colonizzatrice. Nel 1492 cade Granada. L'unione dinastica Aragonese e Castigliana libera un'aspirazione imperiale declinata soprattutto in Italia e verso il mondo, pure. Il primo risultato della caduta di Granada, la fase in cui l'ideale crociato si ravviva e viene posto al centro dell'immaginario spagnolo, è l'avvio di una nuova stagione crociata. Completata la reconquista si fa il saldo aldilà dello stretto di Gibilterra. La spinta crociata che si esaurisce in Iberia e si presta a fare il salto, è comune per il regno Portoghese, per il regno d'Aragona e per il regno di Castiglia. La prima città a cadere è Tangeri nel 1471. Melilla cadrà nel 1497, è un'impresa che svela anche la composizione di queste nuove crociate che vengono portate innanzi prima che dalla corona, dagli ordini religiosi crociati o dai nobili spagnoli, così da ampliare i propri territori. TALA DE TRAMA. E 1635. N44 gREOA, E 1535038, ASTM LA GOL E 1535. Loy sus, E 4600-40, 40%, 4510 RSB182S È HESGDID, 1635 625, 4950-8543 eda Tac pa nate va, EI5I0-1555 n i TERE meine i er i danza x CAS -S%0 Da tirare Pia CLI Sienna €.1008, coi rota TIRO fon FEE “tt ESD BITETTO) ssi Ri Cueg nas A psnonA + WA RARNICH 9 66 AGADA gi pb A L'evangelizzazione dei Moriscos si intreccia con lo spostamento di popolazione dal regno di Castiglia a Granada. Nel 1509 c'è la conquista di Orano, il grande passo. Orano era un importante centro commerciale e fungeva una funzione di luogo d'esilio della popolazione Mora granadina che rifiuta la conversione forzata. Sembra una prosecuzione della crociata di Granada, ad organizzarla è il reggente del regno di Spagna, il capo della chiesa Spagnola. E' una spedizione che si colloca tra quella di uno stato moderno statale e una spedizione crociata medievale. Cè un nucleo di esercito regio, e i cavalieri pagati dalle chiese o da ordini religiosi. E' una crociata che si nutre di un ideale messianico visionario particolarmente vivo in Castiglia e Aragona che individuava nei loro Re la missione delle conquista di Gerusalemme, il compimento delle crociate. Orano viene preparata dal punto di vista militare organizzativo e propagandistico, cade in 2 giorni. Vi partecipa lo stesso cardinale Sisneros che sta giusto 4 giorni in Africa. Arriva, attacca, sfonda, conquista, fa la messa nella moschea maggiore e se ne va. Orano viene riconquistata da una potenza cattolica, è la prima grande città magrebina ad avere questa sorte. La ricostruzione cristiana viene imitata sull'integrazione di Granada. Si costituisce una colleggiata nell'antica moschea, ora ordinata a San Giovanni. Attorno alle istituzioni religiose castigliane viene imposto un municipio, si dispone lo spazio politico e religioso per la ricostruzione di una società cristiana in Africa. Il progetto è di espandersi in Magreb, per il regno di Castiglia. Negli anni seguenti e sull'entusiasmo per la vittoria di Orano si conquista Algeri, Bugia, fino a Tripoli. Il protagonista di questa fase di conquista era il condottiero Pedro Navarro, un generale castigliano che serve Ferdinando, Sisneros ed è un imprenditore privato che organizza (conquistador) il proprio esercito. Su questa frontiera africana si vuole arrivare a Gerusalemme. 70/80 galere per fare 5/6000 schiavi in un giorno. Gli schiavi vengono custoditi nei bagni. Questi migliaia di schiavi sono per la maggior parte schiavi di Stato. Schiavi che vengono donati per 1/5 allo stato. Anche quelli privati vengono normalmente messi nei bagni pubblici. Quegli schiavi non sono messi lì per essere riscattati, dato che è solo uno degli impieghi in cui mettere lo schiavo, nemmeno il più redditizio se si tratta di maschi attivi. Tanti schiavi sono domestici, privati. Dall'altra parte alcuni vengono impiegati per i lavori dello stato, come la coltivazione dei campi, costruzione di ponti e strade ecc.. L'impiego preferenziale per gli schiavi, soprattutto uomini in salute, è sfruttare la loro forza e metterli incatenati ad un remo a remare e spingere le nuove flotte, incrementando l'attività corsara. Gli schiavi sono merce, e quelli più “selezionati” cioè i giovani più dotati (intellettualmente ed esteticamente) soprattutto maschi vengono inviati verso la capitale, Istanbul. Essi potevano essere selezionati per la scuola del sultano, per entrare al servizio del Sultano (l'elderum). A Lepanto viene catturato, per esempio, un capitano di galera a due fanali, lui si finge Turco finché non lo riconoscono come Giovanni da Vieste. Prigioniero il 9 ottobre 1951, ma all'età di 9 anni Dragut lo prese durante l'attacco di Vieste ed era stato selezionato per il servizio interno al Topkapi, fa strada all'interno del tribunale interno. Era pure uno dei favoriti del Sultano, si dice che se lo portasse pure a letto. Egli viene processato dall'inquisizione. La schiavitù mediterranea nutre il mercato schiavile della capitale La sodomia sulle navi è qualcosa di connaturato, semplicemente perché nella marineria antica le donne non potevano navigare (portavano sfortuna), quindi le navi sono piene di uomini attivi sessualmente; la marina mediterranea essendo stagionale prevedeva lo sbarco frequente, ma comunque pensiamo ai viaggi di Colombo e via dicendo. E' naturale che si sviluppassero relazioni omosessuali. Chi non aveva possibilità di essere riscattato entrava nella massa impiegata nei giardini, nei campi o nel remo. Il reimpiego degli schiavi segna la fase ascendente della schiavitù. Le cose cambiano con Lepanto. Lepanto segna la perdita di un sentimento di soggezione degli Europei cristiani cattolici verso gli Ottomani, ma soprattutto a partire da Lepanto si assiste al disarmo nel Mediterraneo, come se una volta cozzate le due fazioni, schiantate le une con le altre, questi due grossi imperi (Spagna e Impero Ottomano) si comprende che gli uni non possono conquistare Istanbul e gli altri non possono più conquistare l'occidente. I due nemici si voltano le spalle, iniziano a guardare verso altri lidi. Per l'impero Ispano ci si sposta verso l'Atlantico per il primo impero Globale, sulle fiandre e la guerra degli 80 anni. L'Italia non è più il cuore del mondo. Dall'altra parte avviene un processo simile, dalle spinte verso i Balcani e il Mediterraneo, e l'impero Safavide , dalla Gaza che era il respiro dell'impero; dopo Lepanto l'impero si sposta verso l'Asia contro i Safavidi o verso il Mar Nero contro lo Zar di Russia Ivan il Terribile. Aprono le trattative di amicizia con le potenze protestanti, arrivano i legati diplomatici dell'Inghilterra con Elisabetta I e delle Fiandre; con rispettivi capitali. Vi è una piccola guerra dei corsari. Non si fanno più grandi campagne, né si razzia grandi o medie città. E' una corsa minuta. Si hanno piccole galeotte che si intrufolano nelle baie e rapiscono forse qualche pescatore. Non servono più migliaia di schiavi per una città la cui ascesa demografica si arresta, né servono più schiavi per una flotta ristretta. In questa fase, dopo Lepanto e dopo la tregua Ispano-Turca del 1579/1584; la grande guerra non esiste più e la stessa schiavitù, il suo mercato, subisce una trasformazione. E' in questo ambito che si assiste all'emergere come impiego principale dello schiavo nel riscatto. Con l'impiego di torri anti corsare, pure la corsa è diventata meno vantaggiosa. Anche nelle varie città Europee, si inizia, dalla seconda metà del 1500, a fiorire delle apposite istituzioni dedite alla redenzione dei captivi Lezione 29 Lezione 29 Lepanto, la più grande occasione che videro i secoli come la definì Cervantes che lì vi combattè. Già dal profilarsi della presenza barbaresca nel Magreb porta a vari scontri tra diverse sfere d'interessi dalla Tunisia al Canale di Sicilia, dalla Puglia fino alla Grecia/Albania. La battaglia di Gerba nel 1510, nel 1560 a Tripoli (presa da Carlo V), perduta poi nel 1569 e riconquistata dal 1572 (da Don Giovanni d'Austria) e poi riconquistata da Uluc Alì ancora due anni dopo e poi l'assedio di Malta 1565. Assedio di Otranto nel 1580, ma anche battaglia di Prevesa. Queste sono alcune delle battaglie tra le sfere d'influenza asburgica spagnola e Ottomana. Le sfere d'influenza non sono ben definite. Vi sono importanti presenze musulmane nel mediterraneo Orientale (pensiamo anche agli eredi dei Moriscos) o ancora nel Magreb; ma vi è nel mediterraneo di Levante una città stato che fa da Intermediaria tra Occidente e Oriente: Venezia, il cui impero si dilunga in Dalmazia, arriva a Candia (Creta) e fino a Cipro. Cipro assume sempre maggiore importanza per il commercio veneziano. Suleyman muore nel 1566, guidando una campagna nei Balcani. Sale al trono l'unico figlio in vita: Selim II. Per legittimarsi in quanto sultano e califfo doveva fare una nuova conquista. Le relazioni sono pessime con Venezia e la Spagna. Il 25 dicembre 1568 vi è l'evento scatenante di quello che il 7 ottobre porterà a Lepanto. I moriscos di Granada si ribellano nell'Ambresin all'ultima legge di Filippo II che vieta loro non soltanto la religione musulmana, ma anche gli abiti, l'utilizzo della cultura e lingua; per omologarli in modo coatto. Non riescono a conquistare l'Ambresin, si ritirano fuori dalla città ma la ribellione ormai da Granada dilaga in tutto il regno. In questa zona impervia abitata da Moriscos, vengono cancellati gli 80 anni passati perché le chiese vengono attaccate, i preti uccisi; si alza di nuovo la voce del Muezzin. Abén Humeya sarà proclamato il loro “re E' una vera e propria guerriglia in cui non si risparmiano le violenze da entrambe le parti. I moriscos richiedono aiuto ad Istanbul, da Algeri. L'Italia rimane sguarnita perché i tercios sono richiamati in Spagna. Uluc Alì convoca i combattenti della fede, e i volontari per combattere sul fronte andalusiano. Il fronte Italiano è rimasto sguarnito, perciò si vuole attaccare anche Tunisi, in mano di Carlo V. Uluc Alì sfrutta lo sbilanciamento dell'impero per una presa. Sempre nel 1569 un incendio casuale distrugge buona parte dell'Arsenale di Venezia. Il senato Veneziano considera comunque che il conflitto contro gli Ottomani sarebbe stato contro la Spagna. Quando il delegato Ottomano vuole conferire con il Senato, è abbastanza inaspettato. Il sultano richiede la cessione di Cipro. Il senato non cede e inizia la guerra. L'impero Ottomano sbarca a Cipro circa 40.000 persone, e occupa le acque. La capitale Veneziana di Nicosia, appena fortificata, cade al primo assalto. L'Isola di Cipro viene conquistata in un mese e mezzo, fuorché la fortezza posta ad Oriente, quella di Famagosta, anche grazie al Bragadin. Il lungo assedio dà modo alla cristianità traumatizzata dopo Granada, Tunisi e Cipro conquistati dagli Ottomani; di rafforzarsi grazie al ruolo anche del Papa. Da 3 anni era salito al soglio Pontificio Papa Pio V, egli è intollerante e visionario nella controriforma cattolica. Fu un inquisitore, allevato da Carafa. Si forma la Santa Lega la cui ambizione è recuperare Cipro, ma anche conquistare Gerusalemme e Costantinopoli. Il primo anno la santa Alleanza non funziona. Il capitano Veneziano è incapace militarmente, il capitano generale della flotta Marcantonio Colonna è molto ambigua e Gianandrea Doria è un investitore privato che affitta la flotta alla Spagna e non vuole rischiare. A Granada, Filippo II, spostato a Cordova, chiama Gion Dovamni d'Austria a guidare le truppe. Scopre di avere questo fratello solo col testamento di Carlo V. Egli aveva 19 anni ed era molto intraprendente, volendo uscire dalla minorità dovuta dalla sua nascita extraconiugale. Riesce, anche grazie ai consiglieri di Filippo II, a schiacciare le rivolte in meno di un anno. Soprasiede soprattutto all'espulsione dei moriscos di Granada. Questo nucleo di popolazione viene dispersa in piccoli nuclei in tutta la Castiglia, rompendo il nucleo in cui si poteva mantenere l'identità religiosa. Nel 1570 Famagosta resiste ancora. Si torna a negoziare a Roma. La Spagna guarda a Tunisi, i Veneziani guardano a Cipro e alle città dalmate che continuavano a perdere. Pio V impone Don Giovanni come capo generale della flotta. Messina sarà il luogo di riunione dell'esercito. Assemblare l'esercito della Flotta Veneziana, Spagnolo (con la Sicilia, Napoli, Spagna e i mercenari genovesi) è molto complesso. Nel 1570 la flotta Ottomana avanza lungo il mediterraneo, attaccando l'adriatico veneziano. A fine settembre 1571 la flotta della lega Santa (208 imbarcazioni circa e 40.000 uomini circa) esce in mare. Le galere veneziane hanno pochi soldati, mentre quelle ponentine del re di Spagna ne sono piene. Si muove la flotta, giungono a Corfù, lì giunge l'informazione che dopo che per tutta l'estate la flotta Ottomana ha devastato la Dalmazia; sta finendo la stagione utile per la guerra. La flotta Turca è alla fonda a Lepanto. Inoltre Famagosta è caduta dopo una strenua resistenza, cade con l'onore delle armi. Il generale Ottomano promette via libera a chi resisteva, invece vengono catturati e massacrati dal primo all'ultimo. Baioni viene impiccato con gli altri capitani, e Bragadin viene prima passato sotto i ferri dell'esercito Ottomano e giunto alla piazza di Famagosta viene scuoiato vivo e la sua pelle sarà inviata a Venezia. La flotta deve cercare lo scontro a Lepanto. La flotta è divisa in 3 diversi spezzoni (un centro e due ali) a chiudere il golfo di Corinto, mentre la flotta Ottomana sta all'interno del Porte. La flotta Ottomana aveva 250 galere e galeotti, con meno armi da fuoco e che aveva combattuto da più tempo. Ci si benedice, gli Ottomani hanno il vento a favore. I cristiani hanno 4 fortezze davanti praticamente immobili che però sparano in ogni direzione. Servono da Frangiflutti. Il legato cristiano fa inginocchiare tutti, si erge il crocifisso benedetto da Pio V (Ora a Toledo) e si benedice tutti rimettendone i peccati. I due schieramenti avanzano. Lì cambia il vento, e va alle spalle dei cristiani. Viene vissuto come un miracolo. Le galere, soprattutto al centro, cozzano e giunti a tiro i cannoni sulle fiancate delle galeazze riescono a seminare il disordine nello schieramento Ottomano. Affondano alcune galere. Si giunge poi allo scontro. I due centri si affrontano a viso aperto. E' una battaglia che si combatte in modo terrestre. Le galere sottili possono sparare solo davanti a loro, perciò diventano delle piattaforme da sbarco. Ci si getta poi all'arrembaggio tra i rematori, armati pure loro. La galera reale e quella sultana cozzano l'un l'altra. Colonna e Venier vanno a fianco della Reale e danno man forte. Piovono frecce sui cattolici che sono armati di almeno un corsaletto, se non (come i generali) di un'armatura completa, fuorché Venier in ciabatte che terminerà la battaglia con un piede trafitto dalla freccia di un'arco. La mischia si trascina per mezza giornata. Sulle ali i Turchi tentano di avvolgere gli avversari, grazie alla maggiore velocità. Barbarigo lo nota e con altre 2 galere blocca il movimento. Da solo blocca la manovra girante, però durante il diluvio di frecce alza la celata e lì viene colpito all'occhio. L'ammiraglio veneziano che guidava l'ala destra viene ferito, nonostante ciò combatterà e grazie al suo sforzo schiacciano la manovra sulla costa, vincendo la battaglia sull'ala destra. Sull'altro lato Doria si è reso conto che Alì lo vuole aggirare. Allora si distacca dalla battaglia. Le due flotte vanno sempre più di lato. Quando Alì vede che la battaglia va male al centro e vede il varco dell'ala destra con il centro, si butta in mezzo al varco per piombare al centro. Doria non prevede ciò e in quel momento si fanno avanti dalle riserve la squadra di Sicilia e i cavalieri di Malta con una galera bastarda che affrontano le 40 galere di Alì, dato che quell'azione potrebbe essere stata fatale. I cavalieri di Malta vengono uccisi e la galera fatta prigioniera da Alì. I tercios Siciliani frenano il movimento per dare il tempo a Doria di invertire la rotta e chiudere il buco. Alì si accorge di aver fallito e capisce che si sta perdendo e scappa dal buco del centro. I due ammiragli di centro sono uno contro l'altro. Don Giovanni scende a lottare, contro il Kapudan Pashà e il soldato del tercio di Sardegna compare con la sua testa su una picca, brandendolo come segno che la battaglia ormai è finita. Uluc Alì ha salvato la sua ala ed è fuggito verso Costantinopoli. Vi sono circa 20.000 morti quel giorno, da 250 galere Ottomana ne rimangono un'ottantina di Uluc Alì. Di cristiani vi sono 6.000 morti. Da parte Ottomana si è persa la flotta. Alì torna a Costantinopoli trascinando la preda dei nemici, la croce di Malta. Viene nominato Kapudan Pashà, 30 anni dopo Barbarossa. In un anno deve rimettere in piede la flotta e così sarà. Nel 1572 con una flotta raffazzonata mette in campo 200 galere. Lepanto è senza conseguenze militari. Vi è l'inimicizia amichevole tra Venezia e l'Impero Ottomano. Don Giovanni D'Austria nel 1573 sferra l'attacco verso Tunisi e la riconquista, per riperderla l'anno dopo. Uluc Alì installa i barbareschi di nuovo a Tunisi e appoggerà il sovrano Marocchino Abdal Melek per installare una monarchia satellite Ottomana. La guerra mediterranea si conclude con gli Ottomani nel Magreb che ne segna la loro massima espansione. Il culto di Lepanto nella controriforma motiva il culto della Madonna del Rosario che parecchi testimoni intravidero tra le nuvole quel giorno, oppure lo stesso Pontefice di Lepanto secondo la tradizione interrompe le preghiere per dire “Abbiamo vinto”. Diventerà poi San Pio V. E' una vittoria dall'immenso carico culturale per l'Europa Cattolica che usciva dalla controriforma. La Madonna della Vittoria in primis e il Rosario saranno il culto legato a quella giornata. Filippo e Selim comprendono che, con le flotte distrutte, la guerra mediterranea è dispendiosa. Nel 1579 e nel 1581, 1584 vi sono delle tregue informali che portano a una smobilitazione di queste flotte. Questa fu la battaglia navale più grande per molto tempo a venire. Da quel giorno si dipana una storia che è diversa. Lepanto costituisce la fine della millenaria centralità del Mediterraneo. Lezione 30 Dopo la battaglia di Lepanto, un numero tra 20/6.000 schiavi cristiani furono liberati. La schiavitù Mediterranea Dopo la battaglia di Lepanto, Selim II, invia una carta al gran visir dicendo che prima di iniziare i lavori era fondamentale reperire degli schiavi, perché la maggior parte degli schiavi usciti a Lepanto erano stati liberati. Uluc Alì kapudan Pashà invia delle galere ad Algeri e Tripoli e recupera 10.000 schiavi cristiani, li porta a Istanbul per ricostruire le galere. Il nord Africa, e le reggenze barbaresche di Algeri, Tunisi e Tripoli, erano una risorsa di uomini per l'impero. Nel 1600 invece i Cristiani catturati, e i musulmani catturati, diventano più una moneta di scambio dato che la Corsa si ridimensiona. I bagni degli schiavi erano di solito sotto terra, con cunicoli che portavano alle camere degli schiavi; vi erano pure cappelle, aree per feste religiose o anche botteghe e taverne dove si scambiavano i beni guadagnati grazie al lavoro. Gli schiavi che erano avvezzi al mare, di solito erano messi al remo; donne, bambini e chi poco avvezzo all'arte nautica, venivano destinati alla coltivazione, cura dei giardini, raccolta dell'acqua o altri lavori statali. I primi mesi di schiavitù erano i più duri, alcuni morivano, scappavano o si rinnegavano nella speranza di alleviare le proprie pene. Si assiste alla familiarizzazione con l'ambiente e le sue norme. Come avveniva il riscatto ad Algeri? Nel corso del 1500 e soprattutto dopo Lepanto inizia l'età del riscatto, affidato agli ordini dei Trinitari e dei Mercedari. Molte autorità degli stati Italiani si avvalsero di proprie magistrature, laiche o religiose. SIA Leg: te) vali F etica | ig EMare I Eege ato otI] rl R$ Co SE ETTI] —Arciconfraternita per la Redenzione dei p 1 RITI RE ROTTE N65) E OST STA Neo Una tra le più importanti è quella di Napoli. Le repubbliche di Genova e Venezia creano vere e proprie magistrature con cui gestire direttamente il riscatto. Veste liti lla pae RIUNITA 1. Consoli Fr eta] 3. Ordini trinitari e mercedari Perché erano importanti gli schiavi? Schiavi e cattivi nella logica corsara Lavoro Prezzo Commer Schiavi del re o forzosi + proprietà dell’autori Schiavi aguatis + mercato locale 8. Schiavi del bagno > proprietà pubblica Gli schiavi, come il resto del bottino, venivano suddivisi come vediamo sopra. Una prima parte andavano nelle mani delle autorità(Anche della Taifa). Una seconda parte veniva messa in vendita nel mercato locale. L'ultima parte diveniva proprietà pubblica al servizio della comunità, suddivisi in base ai lavori da svolgere (Marina, città o campi). Solo alcuni schiavi venivano legati con pesanti catene, definiti come “Captivi” perché vincolati al riscatto, si differenziano dagli altri che sono “Schiavi”, proprietà delle famiglie o dei padroni. I captivi sono coloro destinati al solo riscatto, mentre chi non era così fortunato era definito “Schiavo”. In media gli schiavi captivi passavano, da studi poco attendibili, in media dai 5 ai 15 amni in schiavitù, questo dipendeva dalla città in cui si era e quanto collegata fosse quella città alle comunità dedite al riscatto. Come funzionava il riscatto? Come notiamo nel Il riscatto degli schiavi di Giacomo Farelli, fa vedere che le operazioni erano quasi come un miracolo, molto sporadiche nel 1500. I membri degli ordini religiosi dovevano compiere un iter burocratico per arrivare sulle coste Nord A fricane. Dovevano chiedere il permesso di viaggiare e stabilirsi nel porto all'autorità del luogo. Si definiva un periodo in cui era legale la presenza di frati o consoli per riscattare gli schiavi. Poi ci si dirigeva dalle autorità cristiane per avere il permesso per contrattare, dato che è proibito commerciare con tali città. Si deve far vedere che lo si fa per un'opera Pia. (2UFta le Wititea ga RTRT CiReaNiage ZI TATE RETOUR iii Riti fotepe cp LAI TT Ito Fa stIITL) ve iti Mint La conversione non avviene in un singolo momento. Era un processo che durava anche anni. L'atto che marca il “prima” e il “dopo” è quello della circoncisione e della pronuncia della shahada, poi riceve dal padrone dei vestiti musulmani. Dopo questo atto iniziale, il processo di conversione, anche alla società dell'Islam, prevedeva una consolidazione delle relazioni con il patrono con una relazione personale Servo- schiavo; e poi una relazione con i membri della famiglia che portava il rinnegato a sposare la figlia o le nipoti del padrone, o sorvegliare la famiglia. IRR TO Ent) PI titti Nuovo Musulmano Patrono Importanza sociale del Nuovo ruolo sociale (mawla ‘atig o wala) patrono del convertito Hasan Hadim Hayreddin Hizir Pasha Kapudan-i Derya Beylerbeyi di Algeri (Hasan Aga il sardo) (Barbarossa) (primo ammiraglio ottomano) (governatore) Ulug Ali Jafar Corsaro tureo-algerino Corsaro {Unecialli il calabrese) Giuseppe Cannizzaro Dragut Sancakbeyi di Tripoli «Alamin» {rinnegato siciliano) (govematore) (tesoriere) n Dragut Sancakbeyî di Tripoli «Scribano maggiore» (rinnegato pugliese) (govematore) (addetto alla corrispondenza privata e alla gestione degli sehiavi eristiani) Il convertito rimane schiavo finché si sigla l'atto di affrancamento in cui si decide una somma, dopo la conversione, che permetterà, se versato al padrone, di considerarsi libero e indipendente allo schiavo. Si poteva aspettare la morte del padrone ed ereditarne alcuni beni. Nella seconda metà del 1500 Algeri è provincia Ottomana. I rinnegati iniziano a puntare ad Istanbul. Non è più solo importante seguire le orme del patrono, ma anche intrecciare relazioni private con membri della politica ottomana. fedeltà/regali/denaro Kapi (famiglia/gruppo di potere) CRT aaa Qua il caso di Uluc Alì (1536-1548) Giovanni Tafar mala ‘atig Galeni/Ulne Ali Ulug Ali Dragut mata wala capitano di galera Ulug Ali Pasha Pivale Pasha intisab «capitano di galera della flotta ottomana; “consigliere privato di Pivale Pasha; “governatore di Bona (1552-53) «governatore di Sigla (1561-62) -governatore di Alessandria d'Egitto (1503-65) 1565-1571) Ulug Ali Pasha —Sokollu Mehmed intisab «governatore di Tripoli (1566-67) Pasha “governatore di Algeri (1368- lig Ali Pasha Kapudan-i Derya (primo ammiraglio della flotta) La conversione all'Islam in realtà è solo l'inizio. unico pri attivo all’interno RNIT MATT VI nico dopo l'atto di MOIS IRE rit Ct] COST MRERN Teo CEST CRA TA EVA NE SIIT Lote) contesto imperiale ottomano. Sulla sponda cattolica invece, pensiamo ai Moriscos, la memoria della conversione si mantiene. La società cattolica, soprattutto Iberica, mantiene lo stigma della conversione attraverso la perpetuazione dell'esclusione dei discendenti dei conversos e moriscos da incarichi pubblici ed ecclesiastici. Dove la società Musulmana e Ottomana si mostra integratrice, nelle società cattoliche, specialmente dopo il concilio di Trento, si ha un irrigidimento che porterà per esempio tra il 1609 e il 1614 all'espulsione di tutti i Moriscos dalla Spagna. Da qua si chiude una vicenda. Il mediterraneo è stato luogo di incontro e scontro tra imperi e religioni, la vicenda si chiuse nell'insediamento della frontiera religiosa e culturale che viviamo ancora adesso; con le sponde Europee che rivendicano un'appartenenza occidentale e un'eredità cristiana, mentre le sponde meridionali mediterranee e levantine solitamente si vedono Musulmane. E' tramontato il sogno Iberico del mediterraneo cristiano. I presidios resistono per secoli, e pure tutt'ora. Termina la storia dell'Islam Europeo poiché la Spagna che nel medioevo era stata la terra delle 3 religioni, infine si stringe attorno al cattolicesimo eleggendolo a principio fondatore. Se gli stati si definiscono dal punto di vista religioso, se le culture si costruiscono intorno all'appartenenza religiosa e costruiscono delle frontiere che sono destinate a vivere a lungo; d'altra parte gli individui che vivono lo scontro tra queste frontiere circolano da una sponda all'altra del mediterraneo. Sui drammi individuali si crea, non solo per i rinnegati cristiani, una situazione che fa sì che il sentimento religioso sprofondi nella coscienza individuale. Per coloro che vivono questa frontiera confessionale, e sono obbligati a passarla, si crea una consapevolezza che la religione è qualcosa che appartiene allo spazio dell'anima, non alle costruzioni religiose o alle rivendicazioni degli stati. Dentro questo dramma sorge il seme dell'uomo moderno.
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