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La Nascita della Modernità: Periodizzazione e Cambiamenti Societari, Sintesi del corso di Storia Moderna

Sulla nascita della modernità, partendo dal XV secolo e arrivando al XVIII. Vengono identificati termini a quo e ad quem, con eventi chiave come la caduta di Costantinopoli, il Rinascimento, la Riforma protestante, la Rivoluzione francese e la Rivoluzione industriale. Vengono inoltre esplorati i cambiamenti societari che hanno determinato la nascita della società moderna, come la stampa, la globalizzazione, la demografia e la divisione della società in ordini sociali.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 29/10/2021

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Scarica La Nascita della Modernità: Periodizzazione e Cambiamenti Societari e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA MODERNA Moderna: parola attestata già dal sesto secolo che deriva dal verbo latino modo, cioè recente, quindi qualcosa che è accaduto recentemente. Eppure riguarda qualche secolo fa: ogni scansione temporale è una convenzione storiografica, nessuno sapeva di vivere in età moderna (il lavoro dello storico è di periodizzazione, scansione di un inizio e di una fine, che diventa oggetto di dibattito tra i vari storici e dipende dai punti di vista che si prendono in esame). L'età moderna va dalla seconda metà del 400 al primo 800. [Antico regime —> tutto quello che i francesi rivoluzionari volevano mettersi alle spalle.] | punti di vista sono diversi: politici, di spazio nel tempo con la grande colonizzazione, le numerose rivoluzioni. A questo punto qual è la differenza tra storia moderna e contemporanea? E perché questa parola? Moderno ha connotazione valutativa, ha qualcosa che percepiamo in modo positivo, progressivo; contemporaneo (contempo = all'interno di uno stesso spazio temporale) si rivolge ad una griglia all'interno della quale due persone o due fenomeni si inscrivono nello stesso periodo storico. La modernità ha a che fare con una dimensione valutativa rispetto al passato, essa nasce infatti già in una parte della cultura del 400 o 500 comincia ad emergere l’idea che almeno una certa classe intellettuale si percepiva come diversa e migliore —> con la riscoperta dei classici del passato, con la riscoperta dell'arte, della filosofia e grazie alle acquisizioni delle società classiche, c'era stata un'epoca che divideva gli uomini del 400 o 500 e quelli perfetti dell'antichità, qui nasce il Medioevo (moderno e migliore rispetto ai secoli precedenti). Per molto tempo quest'idea comincia ad essere identificata con quella di modernità; i secoli successivi, fino alla prima metà dell’800 riguardano la nascita di nuove ideologie politiche, il mondo diventa in comunicazione con le differenti parti, l'economia cambia completamente e si pongono le basi a quella che è l'età contemporanea. La funzione della storia come scienza sociale è quella che riguarda la comprensione del presente, come l’uomo si presenta nel presente. Partiamo da un testo molto importante che ha segnato l'800/900: Il Secolo Breve di Hobsbawm (uno dei più grandi storici e che ha studiato soprattutto le rivoluzioni ottocentesche, gli imperi etc...). Esso è una sintesi del secolo del 900, egli lo periodizza tra il 1941 e il 1991, breve perché dal suo punto di vista va dall'inizio della Grande Guerra alla fine dell'Unione Sovietica. Ci fa riflettere su come sia difficile per uno storico analizzare gli eventi in modo critico e distaccato attraverso una metodologia della ricerca. Le prime due pagine sono significative: H. comincia sulla riflessione su quella che fu la visita del presidente francese a Sarajevo (nel bel mezzo di un'assedio), la sua presenza durante un momento di guerra raccolse un grande eco. Eppure l'elemento simbolico di questa visita (28 giugno 1992) è la data: con quel gesto voleva ricordare l'assassinio dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando, evento scatenante della prima Guerra Mondiale. Il gesto del presidente fu colto nella sua forte dimensione di testimonianza, di denuncia, ma non si colse l'elemento di richiamo alla tragedia precedente. H. Scrive che ad ogni europeo colto balzava agli occhi il nesso tra la data, il luogo e il momento e l'importanza che il tutto poteva richiamare. Quasi nessuno però colse l’allusione, se non alcuni: la memoria storica non era più viva. H. Ci fa capire come la comprensione profonda del passato è un elemento fondamentale per capire la società che abbiamo di fronte. H. Analizza ciò che ha impedito questa comprensione —> Prospettiva storica: ciò che noi facciamo è provare a ristabilire gli elementi di connessione rispetto ai meccanici sociali che connettono l’esperienza dei contemporanei a quella delle generazioni precedenti per capire meglio il presente. Spesso, al giorno d'oggi, c'è dibattito tra memoria storica e la testimonianza di chi ha vissuto gli eventi —> vaio critico, confronto tra le 4) Elaborazione scrittura del testo: scrittura effettiva del testo. Ci sono diverse scuole, alcune pensavano che bisognasse provare una matematizzazione MODALITA’ PER LEGGERE UN LIBRO DI STORIA: 1) Griglia di lettura 2) Dati materiali: - Autore - Titolo - Luogo, edizione, editore, anno - Lingua, originale o traduzione? - Titolo originale, luogo edizione, editore, anno, traduttore (eventuale confronto tra edizioni) 2) Analisi del libro Autore: - Breve profilo biografico - Interessi di ricerca - Orientamenti storiografico Libro: - Tipologia: sintesi o ricerca - Problema storico affrontato - Struttura - Riassunto da cui emergano le interpretazioni di fondo: chi, cosa, dove, quando, perché, come - Quali novità rispetto alla storiografia precedente? - Fonti - Bibliografia - Problemi aperti? PERIODIZZAZIONE La suddivisione del passato, del continuum storico, in periodi, cicli, epoche, che si ritiene di potere distinguere per le loro caratteristiche peculiari. Ogni periodizzazione presuppone un'interpretazione e rappresenta un esercizio che è parte essenziale del lavoro storico. Si tratta, però, di un operazione rischiosa, i cui fondamenti sono relativi. Ci sono sempre buone ragioni per contestare o discutere una periodizzazione, per farlo bisogna addurre degli argomenti grazie a fonti o punti di vista diversi. Dobbiamo imparare a guardare alla storia della periodizzazione, quando, in quale periodo e per quale motivo si è creata quella concettualizzazione e quali sono gli argomenti del dibattito. Può riguardare macro temi, pone un inizio e una fine di un particolare periodo storico, una finestra temporale specifica; o micro temi. La prima domanda che ci si pone è “bisogna veramente tagliare la storia a fette?” (Le Goff) —> siamo consapevoli dei limiti della periodizzazione ma allo stesso tempo non riusciamo a farne a meno per orientarci al meglio all'interno della storia Dobbiamo capire quando si è diffusa nella comunità civile, essa ha una lunga storia e gli stessi personaggi viventi del periodo la sentivano in quanto la loro modernità rompeva col passato delle precedenti monarchie assolute in cui il ruolo della religione era opprimente e la società era cetuale. 1) Termini a quo (da dove comincia) - 1453: Caduta di Costantinopoli e conquista da parte degli ottomani - Rinascimento, i grandi dotti che conoscevano il greco antico scappavano di fronte all'avanzata islamica per andare in occidente e misero i semi per la riscoperta dell'antica grecia (uomo nuovo, discussione critica, ritorno all'origine del testo) - 1492: Primo viaggio di Colombo in America (idea di un mondo allargato) - 1517: Riforma protestante (Lutero, rottura dell'unità tedesca) 2) Termini ad quem (da dove finisce) - 1789: Rivoluzione francese (fine dell’Ancien régime, che è un tipo ideale, qui i rivoluzionari consideravano tutto ciò che c'era stato prima antico, loro erano i moderni, volevano edificare) - Rivoluzione industriale (società da agraria ad urbana) - 1815: conclusione del Congresso di Vienna (Restaurazione) Essa è importante perché si costruisce già nel corso dei secoli dell'età moderna (XVII-XVIII) stessa, l'idea di pensare alla storia dell'umanità in termini svincolati da quelli che era l'autorità sacra sancita dalla bibbia rappresenta un’'acquisizione che ritroviamo nei secoli dell’eta moderna che verrà poi rilanciata come una novità e come un superamento della presenza della chiesa e della religione. Dal punto di vista cristiano, la storia non poteva che essere historia salutis, essa aveva senso soltanto nella nascita di Cristo, non potevano esserci altre periodizzazioni —> unica cesura nel cammino dell'umanità verso la fine del mondo era la nascita di Cristo. Prima di lui c'erano i pagani (egizi, romani etc) e gli ebrei (che avevano conosciuto l'antico testamento) —> storia sub gratia (dopo la nascita di Cristo). Quando questa idea viene messa in discussione, per esempio nel periodo dell'illuminismo, si apre così il campo per periodizzare diversamente la storia dell'umanità. Si pongono poi diversi altri problemi che non hanno a che fare con ciò di cui parlava la Bibbia, ma che centrano proprio con i cambiamenti che avvengono nella società stessa e che determineranno la nascita della società moderna—> Voltaire Un altro elemento fondamentale è il rispetto della tradizione, la auctoritas, ovvero il sapere consolidato degli autori della tradizione. Nell'età moderna si hanno però degli elementi di cambiamento, che ci fa individuare un momento di discontinuità rispetto al passato. Si ha quindi l'espansione geografica, che determina una discontinuità rispetto alla tradizione e al dettato biblico. Un altro elemento è la rottura dell'unità cristiana, rotta in primis dallo scisma d'oriente e successivamente dalla Riforma Protestante. L'affermazione del potere degli stati, che indica il potere dello stato che avanza contro i privilegi, che getta le basi per l'età moderna, raggiunta solo dopo la riv francese. Un altro elemento è l'affermarsi dell'economia di mercato insediarsi nella società. Un elemento fondamentale è l'invenzione della stampa, che cambia in maniera radicale le modalità di trasmissione del sapere. Un altro aspetto è la rivoluzione militare, ovvero un passaggio dalla cavalleria all'artiglieria con l'impiego della polvere da sparo e all'irrompere della fanteria, che è un modello diverso di organizzazione dell'esercito, che non è più nelle mani del ceto nobiliare. L'importanza della tenuta di un esercito per le monarchie rappresenta un passaggio fondamentale per un'organizzazione burocratica per la riscossione delle imposte. Bisogna però effettuare una critica di questa periodizzazione convenzionale, portata avanti da due scuole: la storiografia Marxista e quella delle “Annales”. Entrambe le scuole storiografiche si sono concentrate sulla critica della cesura a quo, perché guardano agli elementi sovrastrutturali, nel caso di quella Marxista l'economia. Quindi questa storiografia individua i grandi cambiamenti economici in Europa, sancendo che non saranno affermati come cambiamenti decisivi per la vita degli individui. Se si cambia alla struttura, la cesura non è tra 400 e 500 ma tra 700 e 800 e dunque si potrebbe parlare di un lunghissimo medioevo che arriva fino all'800. Dunque cambiando la prospettiva si possono stabilire diverse discontinuità e diverse periodizzazioni. Le Annales sono una rivista storiografica, i cui fondatori sono Marc Bloch e Lucien Febvre nel 1929, che cambia alcuni aspetti fondamentali del rapporto dello storico rispetto alla storia. Non si parla solo di élites che fanno la storia, ma si guarda a tutta la società, non solo a chi faceva parte delle istituzioni, si guarda alla mentalità, alla demografia, alle dinamiche strutturali, a tutto l'insieme della società con i suoi cambiamenti. Dal punto di vista demografico si ha la rottura dal 700 all'800. Un esponente delle Annales è Fernand Braudel, che guardava la storia su 3 livelli: . Guerre, trattati e eventi politici; . Strutture economiche e sociali, con una periodizzazione diversa, basate su cicli più grandi . Cicli geografici, climatici e geologici, che causano discontinuità, che permettono di stabilire periodizzazioni differenti Ogni periodizzazione è quindi frutto di un'interpretazione. Non c'è comunque un'interpretazione migliore di un'altra, tutto dipende dalla domanda che si pone lo storico. Si guarda alla modernità con un condizionamento dall'idea del progresso, ovvero che (soprattutto l'Europa) va avanti rispetto a un passato. C'è anche un processo inteso come liberazione, emancipazione. Negli ultimi decenni si guarda alla modernità come a un processo di contrazione della libertà, che ha a che fare con l'avanzata delle istituzioni. Il primo esponente è di questa critica è Focault, che rivede i luoghi della costrizione nella chimica (costrizione medica, medicalizzazione dell'uomo), nel carcere e, con la nascita della società industriale, nella fabbrica. Dal punto di vista di Focault, questi processi contrastavano con il racconto della modernità come processo di liberazione dalla costrizione della religione. L'avanzamento delle istituzioni significa una limitazione dell'agire degli esseri umani. Ci sono i critici della modernità nell'800 che assume un atteggiamento reazionario Il racconto della modernità è essenzialmente una prospettiva del racconto della storia Europea e della sua espansione verso gli Stati coloniali. Esiste la storia degli altri paesi che non può essere raccontata solo dal punto di vista degli scritti lasciati da quegli imperi, bisogna guardare la storia dal punto di vista dei popoli colonizzati. Bisogna relativizzare e criticare quei fenomeni. Queste riflessioni sono frutto dei Postcolonial studies, che hanno appunto messo in discussione la storia dell'umanità incentrata sulle azioni europee, dunque andare a scrivere la Global history, includendo diverse prospettive. Tra gli aspetti fondamentali dello studio dell'età moderna, bisogna provare a individuare gli sviluppi della demografia, della consistenza della popolazione. Per i secoli dell'antico regime si hanno molti problemi a riguardo, perché bisogna tenere presente che questi secoli sono pre statistici, ovvero gli stati non hanno a disposizione la struttura burocratica che permetta loro di fotografare la popolazione. con una grande mortalità (a cono) mentre in Europa (Russia compresa) prende pià la forma di un cilindro, dove vi sono meno nascite ma con una prospettiva di vita più lunga e costante in tutte le età. NEL MEDIOEVO: Rapporto feudo-vassallatico medievale, sovrano concede terre (un feudo) al suo regno attraverso cui si assegnano i poteri ai Signori che in cambio devono offrire un servizio militare, patto tra sovrano e i suoi guerrieri. NELL’ETA’ MODERNA (dal 1500): Aumenta la popolazione nell aree urbane ma la popolazione rurale resta sempre tra l'’85-90%. Rimane la concessione del feudo ma non è più limitato al servizio militare, costituisce l'intelaiatura dell'organizzazione dello Stato. | Feudo VS Allodio | Allodio o proprietà terriera=proprietà privata non divisibile col Sovrano o con chiunque altro. Feudo=bene pubblico, doppio dominio: Sovrano con proprietà eminente e Signore con dominio utile_da cui deriva il diritto di devoluzione. Si deduce che il feudo può tornare nella proprietà del Sovrano ma l’obiettivo dei nobili è quello di continuare a vivere come tali, lottando per le loro semi-proprietà e di conseguenza l’importanza sociale ed economica. Esso era limitato in quanto fedecommesso, cioè si trasmette solo tramite figli maschi, quindi se non si hanno eredi maschi c’era il terribile rischio che le terre tornassero al Sovrano tramite il diritto di devoluzione. Verrà poi abolito nel 4 agosto del 1789. |Vassallo: termine versatile usato per “chi sta al di sotto” di qualcuno, il Signore è il vassallo del Sovrano, il contadino è il vassallo del Signore] La popolazione rurale resta l'85/90% della popolazione generale e la feudalità che resta in età moderna a un antico rapporto feudo- vassallatico. Il feudo non era una proprietà ed era soggetto a doppio dominio: il feudo, che è un appezzamento di terreno, è soggetto al sovrano, che ne possiede la proprietà eminente e del signore, che ne ha il dominio utile. La Rivoluzione Francese ha una grande importanza nella discontinuità stabilite, e ci aiuta a vedere il carattere delle società precedenti. Nel 4 Agosto 1789 i rivoluzionari aboliscono la feudalità. Tutti i rapporti di gestione del territorio vengono eliminati. Il diritto di devoluzione consiste nel cedere al sovrano il feudo, qualora il signore che ne ha il dominio utile non possieda figli maschi a cui farlo ereditare. Dunque il terreno torna al proprio legittimo proprietario ovvero il sovrano, che è l'unico titolare delle terre in cui esercita il proprio potere. Ma queste parti del territorio vengono infeudate ai membri nobili della società, Questo passaggio determina un ampliamento dei beni della famiglia nobile (che deve sempre avere un feudo per essere nobile). Oltre alla primogenitura ci sono i fedecommessi, che sono dei vincoli che stabiliscono la trasmissione di un feudo. | fedecommessi non permettono di decidere quando si è in vita a chi far ereditare il feudo, è semplicemente un vincolo che permette di ereditare un feudo per varie generazioni. Il sovrano tende a sottolineare la natura pubblica del feudo, perché il sovrano vuole riaffermare il proprio potere e il controllo su tali terreni. L'altra tendenza è quella da parte dei signori di sottolineare il proprio possesso sul feudo, dunque la natura privatistica, in quanto il feudo costituisce parte del patrimonio. Ci sono dei casi in cui questa sottolineatura può ribaltarsi: il sovrano può ammettere la proprietà del feudo da parte dei signori, spiegando che questi possono esercitare solo i diritti di lavoro verso i lavoratori, mentre la giustizia deve essere esercitata dal sovrano. C'erano invece altre situazioni in cui i signori sottolineavano la natura pubblica del feudo. Le famiglie nobili potevano essere indebitate, stabilendo dunque delle “ipoteche” sui feudi, in modo da potersi avvalere di quelle. Il signore, una volta che il creditore cercava di appropriarsi del feudo, poteva rivendicarne la natura pubblica, spiegando che tale bene era un bene in concessione dal sovrano. (e) La terra all'interno del feudo è organizzata in due parti: . Terre del signore . Terre dei contadini Dunque ci sono delle terre nel diretto diritto della corona, e altre che sono di diretta proprietà del signore, ovvero pars dominicia. Ci sono invece delle parti che vengono date ai contadini, chiamate pars massaricia (contadini). Non tutte le signorie sono uguali tra di loro, ci sono due modelli organizzativi: . Signorie Orientali; . Signorie Occidentali Nell'Europa Orientale le terre sono lavorate dai contadini, concesse dai signori, che pretendono la servitù da parte dei contadini di almeno tre giorni a settimana, chiamate corvées. Nell'Europa Occidentale non c'è questo rapporto di servitù radicale. C'è lo stesso meccanismo di concessione delle terre ai contadini, ma i contadini non sono obbligati alle prestazioni di lavoro obbligatorie, ma al pagamento di un onere in natura (raccolto) o denaro. Anche in Europa Occidentale il rapporto tra signore e contadini era rappresentata dagli omaggi feudali, come ad esempio regali che si fanno a Natale e Pasqua. O presentarsi al castello nei giorni di festa per augurare il buongiorno al signore. C'erano omaggi feudali anche umilianti, come tagliare le unghie dei piedi al signore, o offrire i peli del corpo di ogni sposa novella. Per esercitare il loro potere il signore aveva diritti signorili (diritti di banno) come per esempio il diritto di monopolio, il signore inoltre ha la possibilità di esercitare la giustizia attraverso un giudice che è loro dipendente. Il signore di famiglie potenti poteva arrivare a livelli di alta giustizia come Industria tessile, spesso i singoli aspetti della produzione erano parcellizzati nelle varie unità produttive, spesso il mercante forniva il telaio alle comunità che gestivano alcuni aspetti della produzione fino alla determinazione del prodotto finito. Parcellizzazione per ottimizzare i costi di produzione. Il mercante imprenditore si occupava spesso della vendita dei prodotti finiti. Adesso si può considerare il fatto che questi beni oltre ad essere prodotti venivano venduti in diversi luoghi. Soprattutto via mare, tramite il mediterraneo in particolare. Questo consentiva la produzione di beni al di fuori del sistema bloccato delle corporazioni e rappresentava un elemento di dinamismo importante all’interno della società. | grandi flussi commerciali erano i mercati orientali perché dall’oriente arrivavano le spezie e la seta (beni di lusso principali dei mercanti del tempo) per l'acquisto di essi grandi quantità di metalli preziosi .. i mercanti che si interessano a scambi con l'oriente sono i portoghesi che vedranno i grandi concorrenti nei mercanti olandesi e inglesi. Siamo di fronte a un periodo di scarsa innovazione tecnologica, progressi sulla dimensione estrattiva e fusione dei metalli soprattutto in America. Sviluppi nella Tecnica di navigazione con la bussola e cartografia. Navi olandesi molto agili che si basavano sul vento come forza motrice pensate per avere delle stive molto alte in cui contenere quanti più beni possibili per facilitare i commerci. Società dell’antico regime basata sul settore primario, regime signoriale che domina le campagne con i feudi, non si hanno grandi innovazioni tecnologiche, il rendimento dei semi è simile all'età moderna, rotazione a maggese del terreno rotazione triennale, il settore secondario non è industriale solo alcune produzioni conoscevano dei luoghi simili alle produzioni di larga produzione es arsenali o manifatture di statua Gobelins. Predominanza dei veneziani scardinata già dal 1500 dagli olandesi e portoghesi i primi a doppiare il capo di buona speranza, flutes (?) spagnoli. Mari del nord pesce secco, aringhe sotto sale grande pilastro del commercio internazionale. Sinonimo di industria diffusa= putting out system Tipi ideali: concetti che riducono a un modello alcune dinamiche che osserviamo nelle società con un approccio critico, continuamente lo storico sottopone a verifiche le sue interpretazioni. Lo stato moderno esistito nel corso dell'età moderna, la categoria storiografica nel corso dell'800 si vedeva nei processi di affermazione dello stato come potere unico nei territori un elemento fondamentale dell'età moderna dal XIII secolo in poi stato nuovo che si incamminava verso lo stato burocratico dei nostri giorni in cui il detentore unico della forza e giustizia e del territorio. ‘Stato moderno’ 1. territorio come esclusivo ambito di dominio 2. monopolio del potere (interno ed esterno) 3. burocrazia e fisco 4. esercito permanente 5. diplomazia Idealtipo definito dagli storici nell’ottocento. Questi processi si realizzarono soltanto nel XIX secolo. Nel corso dell'età moderna le dinamiche dell'affermazione del potere dello Stato sono iscritte all'interno della tensione con i poteri dei ceti. Standestaat (stato per ceti) Jean Bodin, Ls six livres de la Republique 1576: plenitudo potestas Contrattualismo: Grozio, Hobbes, Locke Definizione dei confini con esercizio del monopolio, lo stato doveva dotarsi di due elementi fondamentali i funzionari la burocrazia ovvero gli agenti dello stato e il denaro, l'organizzazione di un sistema fiscale per esercitare il dominio, l'esercito permanente nel corso dei secoli precedenti gli eserciti erano radunati in occasione delle guerre, diplomazia elemento di monopolio del potere che ha bisogno di un riconoscimento dagli altri stati che si esercita con l'organizzazione di un corpo diplomatico, gli inviati dei sovrani venivano inviati su attività contingenti, corpo diplomatico permanente con lo stato moderno. Dinamiche che ci furono nell'età moderna ma non si realizzarono subito ma dopo la rivoluzione francese e lo stato napoleonico, con la messa in opera di un vero stato burocratico si ha uno stato simile a quello dei nostri giorni basato sui cinque punti. Il sovrano e quindi lo stato nel corso dell'età moderna dovrà sempre e continuamente negoziare con il potere dei ceti, lo stato dell'età moderna si preferisce chiamarlo lo stato per ceti Standestaat cioè uno stato che vede nel conflitto latente o ben presente del potere tra lo stato centrale e quello dei singoli ceti. Questa dinamica di affermazione del potere, nel corso dell'età moderna c’era una elaborazione intellettuale che intendeva rappresentare il sovrano come unico legittimo detentore del potere (plenitudo potestatis). Dove si esercitavano questi poteri? In corpi privilegiati che tendevano ad assumere una prospettiva conservatrice nelle loro prerogative e il sovrano chiedeva fedeltà. Questo avveniva soprattutto quando vi era un nuovo sovrano da eleggere, il sovrano spesso convocava gli organi di rappresentanza per chiedere dei donativi (le somme di denaro che i corpi privilegiati nobili e clero che non avevano tasse dirette donavano al sovrano/stato). La plenitudo potestatis è quell'idea di pienezza del potere da parte del sovrano che viene teorizzata da diversi teorici dello stato nell'età moderna, in cui si teorizza che l’unica fonte del potere, l'unico ente che ha la legittimità del potere deve essere il sovrano rispetto a tutti i poteri dei corpi intermedi. Dimensione che ha a che fare con il piano della teoria politica e la sua progettualità. Con Luigi XIV si determina il sistema di corte. La coesistenza di diverse fonti di diritto, non si ha un diritto unico che vale per tutti i sudditi, ogni ordine privilegiato ha un suo ‘tribunale’. Le cose cambieranno con la Rivoluzione Francese e con il periodo napoleonico in cui si assiste alla codificazione del diritto. Un altro elemento di grossa continuità rispetto al passato è l'aura di sacralità. Credenza diffusa per i sovrani francesi e inglesi del potere taumaturgico (potere di compiere atti miracolosi) dei sovrani cioè la loro possibilità di guarire gli scrofolosi (forma di tubercolosi) su questo vi è un libro ‘l re taumaturghi’ di Marc Bloch. Passare dallo Stato di natura allo Stato civile (contrattualismo): Grozio, Hobbes, Locke. Dall'idea che il sovrano sia legittimato dall'autorità divina si passa all'idea dell'origine provvidenziale dell'autorità divina, e quindi il sovrano viene legittimato non dall'Alto, ma dal basso. Le dinamiche si sovrappongono fra di loro: non abbiamo mai modelli puri. Ingerenza della chiesa tra | poteri cui il sovrano deve negoziare. Il potere della Chiesa può rappresentare un problema per l'esercizio dei poteri del sovrano. Diritto canonico nell'età moderna avrà un'incidenza notevole. Regio Patronato: possibilità dei sovrani di scegliere e intervenire nella scelta dei vescovi, | quali avevano un potere notevole nella Caso della donna costretta a richiudersi nel convento: motivo polemico di denuncia di oppressione religiosa per la vita delle donne. Alcune donne emergono da questa condizione di segregazione es. regine, letterate nei circoli umanistico-rinascimentali, saloon letterali animati da donne che rappresentavano veri e propri motori di discussione culturale. Mogli importanti di re che determinarono la geopolitica del tempo. Europa metà XVI secolo Eredità da parte dell’epoca medievale: Papato e Impero. Sacro Romano Impero, erede di carlo magno. Di fronte all'emergere delle grandi copagini europee (regno d'Inghilterra, di Scozia ecc.) l'Impero aveva ormai una sua influenza territoriale nell'area tedesca. L'idea medievale che l’unico imperatore di tutto il mondo sovvertiva il mondo comincia a venire meno. Carlo V provò a risollevare | fasti dell'impero am non ci riuscì. Sacro Romano Impero Dal 1512 denominazione sacro romano impero della nazione germanica. Segno che assumeva dunque dimensione territoriale. Entità politica molto particolare, particolarmente frastagliata. Si contano 350 Stati/unità territoriali. Flebile possibilità anche per l'imperatore stesso di agire concretamente nell'ambito della giustizia e della politica, dove le libere città erano egemoni in maniera forte rispetto al potere dell'imperatore. Del resto, lo stesso imperatore aveva necessità di negoziare e ottenere elezione da parte di alcuni più importanti sovrani territoriali del sacro romano impero. Imperatore eletto da 7 grandi elettori: 4 laici, 3 ecclesiastici. Laici: re di beomia, magravio di Brandeburgo, duca di sassonia, conte del palatinate Ecclesiastici: arcivescovi di Treviri, Magonza e Colonia. Dieta: composta non secondo lo schema generale che ricalca modello stati francesi, ma 3 livelli: 1)Livello più alto: 7 principi elettori 2)Parte più ampia: collegio dei principi e dei signori territoriali (laici ed ecclesiastici) 3)Rappresentanti delle città La dieta non era un'istituzione permamente, ma sarà convocata e sarà luogo di discussione teologica per certi versi. Non tutti | 350 stati erano retti da un signore: c'erano le cosiddette libere città, aristocrazia cittadina al potere non legata da un signore territoriale. presenza sempre comunque dell'Impero. Nonostante si trattasse di un'istituzione elettiva, non delegata a una dinastia regnante, dal 1438 a 1806 (a parte 1740-1745) la dinastia regnante fu quella degli Asburgo. Massimiliano | d'Asburgo (1493-1519) Noto soprattutto per le strategie matrioniali per l'acquisizione dei territori: matrimoni personali che gli consentì di avere | paesi bassi, consentì al sacro romano impero di allargare fortemente la propria area di influenza. Nel corso del 300 e 400 autorità universale della chiesa viene meno, si disgrega, per due avvenimenti: scisma di avignone e lo scisma d'occidente. Geografia organizzazione territoriale Francia (XV-XVI sec.) Nella Francia vigeva sistema ereditato dall'età medievale di dinamiche di concessione territoriale attraverso | feudi tra sovrano e signori. talvolta ernao regni autonomi, come nel caso della borgogna. Territori cui ancora oggi | confini non sono molto diversi da quelli attuali. Comincia a imporsi struttura monarchica. Esempio si consolidano | consigli del re, che erano camere in cui su determinava l'alta politica; erano | consigliere del re. Gli Stati generali erano l'’omologo della dieta. Un segnale importante fu il fatto che gli stati generali venivano convocati raramente. Se potevano | sovrani di Francia evitavano di convocare gli stati generali. Volontà dei sovrani di fare da se, di porre il proprio potere indipendentemente dagli organismi rappresentativi generali. Stati generali: organismi di rappresentanza dei ceti nella Francia. In Francia gli stati generali sono organi di rappresentanza del clero, della nobiltà e del terzo stato. Il re di francia negoziava con gli ordini privilegiati il potere. Quando si convocavano gli stati generali il re chiedeva soldi, donativi, in cambio I vari ceti ponevano lo loro rimostranze di fronte al re, soprattutto chiedevano nuovi privilegi. Consiglio del re: organismo all'interno del quale Il re convocava I suoi collaboratori più stretti (è il primogenitore dell’attuale consiglio dei ministri) Monarchia che deve confrontarsi con il potere dei nobili, e della Chiesa. Altro problema è il rapporto con la chiesa. 1516: momento di fondazione della chiesa gallicana, ovvero chiesa cattolica di francia. Manteneva fedeltà a Roma, dunque non ce nessuno scisma tra vescovi francesi e chiesa di roma, però questa chiesa ha dei connotati nazionali: nel 1516 il sovrano di francia Francesco | strappa alla chiesa il potere importantissimo di nominare vescovi, arcivescovi, abati e priori: tutta l'organizzazione della chiesa cattolica. La chiesa diventa per | sovrani di francia uno strumento per regnare. Il Papa questo lo concede poichè siamo in una fase di debolezza del papa. In questa fase due tendenze si scontrano (teorie conciliariste): individuare nel Papa unica fidura di riferimento, e l’altra concilio di arcivescovi sorta di autorità che poteva mettere in minoranza il Papa. Dal 1522 viene sancito ufficialità della pratica definita venalità delle cariche: vendita degli uffici. Il re vendeva tali cariche. Divenire giudice di regime proveniva dall'acquisto della carica. Molte L'accusa rivolta nei confronti dei conversos era che la loro fosse una conversione superficiale. e 1492 — dìa de Toma - conquista di Granada (2 gennaio); 31 marzo espulsione degli ebrei —> un'intera comunità e costretta ad espatriare. Il tutto è collegato alla volontà di un'unità religiosa, una purificazione. In questo stesso anno la corona appoggia l'impresa di Colombo e 1512 — conquista di Navarra. e 70 d.C. + distruzione del tempio di Gerusalemme da parte di Tito + inizio diaspora ebraica. ® La religione ebraica si basa sulla Torah scritta (Pentateuco) e la Torah orale (Talmud, interpretazione della dottrina giudaica). e Gli ebrei della penisola iberica sono detti sefarditi (da Sefarad, Spagna in ebraico). Gli ebrei nell'area germanica sono invece detti ashkenaziti (da Ashkenaz). e 1179 - divieto per i cristiani del prestito a interesse ad altri cristiani > gli ebrei diventano usurai + ciò alimenta il pregiudizio. e 1215 IV Concilio lateranense + gli ebrei che vivono all’interno delle comunità cristiana devono portare un segno distintivo. e XIII e XIX secolo + espulsioni in Francia e Inghilterra. e 1516 + primo ghetto a Venezia. e Una leggenda sosteneva che durante la Pasqua ebraica gli ebrei uccidessero ritualmente i bambini cristiani impastando con il loro sangue il pane azzimo. Un'altra sosteneva che gli ebrei rubassero le ostie cristiane e le infilzassero per uccidere Cristo una seconda volta. e 1555 + papa Paolo IV stabilisce che gli ebrei dovevano vivere in luoghi distinti nelle città. e Molti degli ebrei che espatriarono dalla Spagna andarono verso oriente, nei territori che facevano parte dell'Impero ottomano. Essi erano lì tollerati attraverso il pagamento di n censo. e 29 maggio 1453 + presa di Costantinopoli, Maometto Il (1451- 1483) — la cattedrale di Santa Sofia diventa una moschea. e 1480 — saccheggio e occupazione di Otranto. e Espansionismo continuo, in particolare con Selim I (1512- 1520), Solimano Il (1520-1566) e Selim II (1566-1574). e Conquista dell'Egitto (Selim 1) e Medina e La Mecca + sultani ottomani capi dell'Islam sunnita. e Reggenze barbaresche + regni vassalli del sultano ma che avevano ambia autonomia (Algeri, Tunisi, Tripoli). e Il Sultano era coadiuvato nella sua attività di governo dal Divan presieduto dal gran visir. e Esercito + giannizzeri (devshirme), arruolamento forzato di bambini cristiani convertiti all'islam e cresciuti nella prospettiva di diventare combattenti. Sipahi (cavalieri). L'editto si rivolge agli ebrei. Grande risentimento nei confronti di coloro che si erano formalmente convertiti ma privatamente continuavano a essere giudei. All'interno di questo tipo di linguaggio, cioè della legge, vediamo elementi che ci richiamano all'idea che In realtà le persone apparteenti alla religione ebraica non potevano uscire dalla loro dimensione per una questione di razza. Essere ebrei costituiva una sorta di gabbia genetica e non consentiva loro di integrarsi totalmente. Tutto ciò costituisce i primi germogli delle teorie della razza. Non esiste ancora in Spagna uno Stato unico, un potere egemonico unico. Il sovrano non può estendere a tutti | regni la propria autorità. Si tollera in Europa l’esistenza di altri culti o religioni comunque, per evitare soprattutto problemi. In Spagna invece gli ebrei vengono espulsi. In città come Venezia o Roma gli ebrei erano tollerati ma solo separati, all'interno dei propri ghetti. Editto di esplusione degli ebrei perchè la nuova monarchia ispanica fonda uno dei suoi strumenti di affermazione politica principale. I sovrani spagnoli, Isabella e Ferdinando, si ponevano come l'avanguardia nei confronti dell'affermazione del cristianesimo come unica religione attraverso questo editto, anche perchè era appena avvenuta la scacciata degli arabi dalla penisola iberica. Penisola italiana 1454 ci fu pace di Lodi, che stabilì equilibri che resteranno tendenzialmente stabili fino al 1492-94. I principali stati protagonisti della penisola italiana: -regno di sicilia e regno si sardegna, che facevano parte della monarchia aragonese (di Aragogna); -regno di napoli situazione particolare, perchè era parte della monarchia aragonese precedentemente ma 1458 affidato a ferdinando | di aragona che è anche parte della monarchia aragonese ma è anche un regno a parte. Il sovrano pontefice esercita il proprio dominio dell'italia centro- settentionale con meno autorevolezza nelel zone settentrionali. il Papa esercitava dominio soprattutto nell'attuale Lazio. Interessante è il fatto che lo stato pontificio aveva delle enclave, pezzi di territori in altri regni, es. nel regno di Napoli lo stato ponteficio aveva le città di benevento e pontecorvo, che erano territorio dello stato e della chiesa. Lo Stato della Chiesa aveva delle enclave anche in altri regni. Duplice natura dell'esercizio di potere del Papa. alo stesso tempo capo della cristianità, che lo poneva come arbitro e interlocutore di tutte le questioni geopolitiche del tempo, spesso I sovrani e stati chiedevano la mediazione del Papa. il Papa veniva spesso accantonato dalle nuove diplomazie. Ma comunque le figura del sovrano, soprattutto sovrano pontefice, all'interno della cristianità continuava a tenere le funzione di mediazione nei conflitti tra gli stati. Ancora ai
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