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Appunti Storia Moderna, Appunti di Storia Moderna

Appunti del corso di Storia Moderna di Paolo Calcagno. Argomenti trattati: la scoperta dell'America e le altre scoperte geografiche con conseguente crazione degli imperi coloniali, le Guerre d'Italia, Carlo V, la Riforma Protestante, la Controriforma, le Guerre di Religione, la Guerra dei Trent'Anni, La Rivoluzione Inglese, Il Re Sole, i Progetti Assolutistici in Europa, L'Illuminismo, l'Italia Spagnola, la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese e Napoleone.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 15/03/2022

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Scarica Appunti Storia Moderna e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA MODERNA Storia La parola intende sia il corso degli eventi, il racconto e la disciplina scientifica (l’History inglese). Marc Bloch la definisce la scienza che studia l’uomo nel tempo. Etimologia: dal greco classico, sta per indagine e ricerca. Da subito c’è un collegamento stretto con la dimensione delle fonti. Moderna dal latino “modo”, che indica ora, adesso, in questo istante. Noi intendiamo moderno con attuale. L’avverbio modo in forma apocopata è “mo’”. La storia moderna non è la storia del presente, è la storia di un passato preciso, dalla fine del ‘400 all’inizio del ’800 circa. La storia più recente è la Storia Contemporanea, anche se il termine indica ciò che accade “allo stesso tempo”. Il lavoro dello storico moderno è più vicino a quello dello storico medievale che a quello dello storico contemporaneo. Il termine moderno era usato dai padri della lingua, in testi volgari tardo-medievali con il significato etimologico di “adesso”. Nei documenti amministrativi del tempo la parola era spesso utilizzata. Con l’Umanesimo nasce il concetto di modernità come conseguenza della nascita del concetto di Medioevo. Si sente di star vivendo un’epoca nuova, separata dall’età classica da questa età di mezzo. Inizia un’età moderna che va a riprendere la perfezione classica (ripresa sia nell’arte che nella politica, come nel “Principe” di Macchiavelli). Il contesto della genesi di quest’idea è tutto Occidentale. Non c’è questa distinzione tra epoche in altre civiltà. Nel 1517 avviene la rivoluzione protestante. Anche per i pensatori rivoluzionari c’è una tripartizione temporale. Tempo puro del Vangelo, medioevo segnato dalla tirannia e un tempo moderno di rinnovo. L’età moderna nasce nel momento in cui si avverte il cambiamento. Non è un’operazione postuma come il Medioevo. Parlando di storia moderna vi diamo solo un carattere cronologico, ma gli Umanisti vedevano l’età moderna con accezione ideologica. Moderno era il bene, era positivo. Il concetto di modernità ha avuto un’evoluzione. Nel ‘700, con l’Illuminismo, si usa il concetto di moderno per indicare l’attualità presente, vista come epoca positiva rischiarata dai lumi della ragione. In più non solo la modernità è positiva, ma è più positiva dell’antichità che un tempo era vista come modello di perfezione. In Francia tra fine ‘600 e inizio ‘700 c’è la polemica degli antichi e dei moderni. I grandi intellettuali prendono posizioni, sono meglio gli antichi o i moderni? Per gli Umanisti l’antico è il modello, per gli Illuministi la superiorità è dei moderni. Si sganciano dall’idolo delle origini e si proiettano verso il futuro. Metafora dei nani sulle spalle dei giganti usata dagli umanisti ripresa e capovolta. Siamo nani ma essendo sulle spalle dei giganti vediamo più lontano di loro. Rivoluzione Francese per gli intellettuali “inizia la storia”. 1792 indicato come l’anno 1. La parola rivoluzione che prima aveva un significato astronomico va ora a descrivere i grandi cambiamenti, anche del passato. Questo culto della modernità continua a condizionare anche la cultura dell’800. Filosofia della storia: suddividere il corso del tempo in epoche e considerare il passato come una manifestazione dello Spirito dell’uomo. In questa concezione il presente è sempre positivo. La modernità è qui molto eurocentrica, si è verificata in un certo spazio con i progressi storico-scientifici. L’Europa è il modello più moderno. Questo va a giustificare il colonialismo. Si arriva alla prima guerra mondiale con l’85% delle terre emerse sotto potenze Europee. Nel ventesimo secolo la modernità viene totalmente rivoltata. Non è più positiva. Si passa al relativismo e al post-modernismo. Arriva una concezione incerta del futuro, crolla la fiducia nel progresso. Crisi della storia Eurocentrica. Viene fuori l’idea di una storia globale. • Cina le scansioni temporali sono dettate dalle dinastie, non c’è un medioevo e un’epoca moderna. Per loro una sorta di fase moderna inizia nell’800 durante le guerre dell’oppio tra Cina e Inghilterra. Inizia con un contatto forte con l’Occidente e non ha affatto un’accezione positiva. • Mondo islamico il nostro medioevo è il tempo della grandezza. La fase finale del nostro medioevo è il momento dell’espansione. L’impero entra in crisi con la nostra età moderna. • America Il medioevo è per le civiltà precolombiane un’epoca fiorente di grandi imperi. • Europa Orientale l’Impero Bizantino è un’espressione di civiltà nel medioevo. La nostra età moderna per quella parte di Europa è un tempo di occupazione. La nostre periodizzazione è stata creata da un professore boemo dell’università di Halle, ripresa da Burckhardt nel 1860. Bisogna capire che le cesure sono sempre parziali e localizzate. C’è incertezza sull’inizio e la fine dell’età moderna. In particolare il finale slitta sempre più in avanti. LE DATE Il passaggio da Medioevo all’età moderna inteso come processo e senza una data precisa L’espansione, lo sviluppo di commerci mondiali, la riforma protestante, la nascita dello stato moderno, la rivoluzione della stampa. Date classiche dell’inizio 1453 caduta dell’Impero romano d’Oriente, 1492 scoperta dell’America (mette d’accordo gli storici in quanto data globale), 1517 pubblicazione delle tesi di Lutero. Date classiche della fine 1789 rivoluzione francese, 1848 rivoluzioni liberali e crollo delle monarchie restaurate, c’è chi dice anche prima guerra mondiale perché degli Stati non europei decidono delle sorti del mondo. Momento di discontinuità nelle grandi rivoluzioni tardo-settecentesche: cambiano le persone, il modo di intendere società e politica e il modo di produrre e consumare beni. LA POPOLAZIONE Gli studi sulla popolazione si sviluppano a partire dall’inizio del ‘900 (anni ‘20/’30) in Francia con la rivista Annales. La storiografia come scienza si era affermata nell’800. La storia inizialmente è storia di battaglie ed eventi. Annales “finora la storia è solo eventi”, la storia dovrebbe essere ragionare sulle strutture, capire la società, l’economia. Con Annales si fa la storia della società, della famiglia, della cultura materiale (come ci si vestiva, come si mangiava, come ci si comportava…). Tra le varie cose nasce lo studio della popolazione, del suo sviluppo e delle sue caratteristiche. Nel XVIII secolo si diffonde la scienza statistica e usata dagli Stati in funzione della conoscenza della popolazione. Thomas Robert Malthus Pastore anglicano, scrive un’opera di riflessione sul tema della popolazione. Si tratta di un pioniere, se con gli Annales la storia diventa finalmente materia degli storici Malthus aveva già, per la prima volta, messo al centro la popolazione. Malthus ci fa capire quali sono le caratteristiche della popolazione dell’epoca moderna, scrive della sua contemporaneità. Malthus scrive che la popolazione cresce molto più delle risorse. Le risorse crescono in maniera aritmetica, la popolazione in progressione geometgrica (non c’erano modi per controllare la popolazione). Malthus scrive quando l’industrializzazione si è già avviata senza riuscire a conseguire gli effetti benefici che sarebbero giunti dopo. A sistemare la proporzione sono sistemi repressivi (catastrofi naturali, epidemie, guerre…). Malthus pur non essendo uno storico guarda nel passato e vede come siano stati eventi disastrosi a riportare l’equilibrio. Espone una teoria per cui si dovrebbe cercare di evitare questi eventi ed evitare che la popolazione cresca troppo: la limitazione del matrimonio, ritardare l’età del matrimonio, la castità matrimoniale. Si possono limitare i danni delle epidemie e delle guerre. Le guerre diventano sempre di più a campo aperto, si passa da saccheggio e assedio a guerre che agiscono in maniera meno drammatica sulla popolazione. Bisognerebbe trovare un modo per limitare questo squilibrio. Migliorando le rese dell’agricoltura poi il problema ravvisato da Malthus riguardo la sproporzione va a cadere. Le persone in più rispetto alle risorse avranno poco, il grosso problema di quest’epoca è l’aumento, con l’aumento della popolazione, della povertà. La povertà porta problemi alle autorità, di ordine pubblico. Vengono costruite strutture per i poveri che vi vengono gettati dentro. Malthus è contrario all’assistenzialismo, al prendersi cura dei poveri, perché significa dargli la possibilità di riprodursi e la popolazione aumenterà ancora. L’Inghilterra è il primo Stato a prendere provvedimenti per i poveri. Crea le workhouses, dove lavorano. Come conoscere i numeri? La ricostruzione della scheda nominativa della famiglia, tecnica introdotta dagli studiosi francesi. Scheda per ogni famiglia in cui si parte da un matrimonio. Si va avanti andando a conoscere tutti gli altri che hanno a che fare con quella coppia. Anno del matrimonio (i parroci tengono degli archivi nelle parrocchie), a partire da cui si calcola all’incirca quando le persone sono nate, si inseriscono le nascite e le date delle morti. La difficoltà è che non tutte le famiglie sono perfettamente osservabili, “chiuse”. Basta che una coppia si sposi e dopo aver fatto alcuni figli si trasferisca e non è più osservabile, non si trovano più gli atti. Alta mortalità, un quarto dei bambini muore entro i quattro anni, metà entro i cinque. Si fanno molti figli. C’è una bassa aspettativa di vita (trent’anni). Sistema delle tavole di mortalità. Si segnano tutti i nati di un anno e si guarda quando sono morti, si fa la media e si ottiene l’aspettativa di vita. A incidere ovviamente è la mortalità infantile. Anche la mortalità non è perfettamente controllabile, sempre a causa degli spostamenti. Queste sono fonti di movimento. Per fare le stime sulla popolazione di uno Stato, una regione o una città ci sono le fonti di Stato che fotografano un preciso momento di una nazione. Si fanno Censimento e Stati delle anime. Calcolo per la popolazione nella preistoria, a ogni persona sono assegnati tot ettari di terreno. Per i tempi antichi si calcola quante persone in una città potessero vivere in tot metri quadrati. Ma questi sono calcoli labili, non certi. Stato delle anime, introdotto nel 1614 da un decreto di Papa Paolo V sistematizzando una tradizione che c’era già. Il parroco andava casa per casa facendo un censimento nel momento della quaresima per obbligare le persone ad andare in Chiesa per prendere l’eucarestia. Si mettono insieme i dati delle diverse parrocchie e si sommano. Ogni nome ha un numero. Ci si presenta con il biglietto in chiesa durante la quaresima, ci si confessa e il numero viene barrato. Controllo dei fedeli fatti con la finalità di portare la gente in Chiesa sono oggi usate dagli storici con finalità differenti. C’erano anche censimenti fatti da autorità civili o statali con scopi fiscali (conoscere il numero dei contribuenti che può pagare le tasse), militari (quante persone possono essere usate nell’esercito, gli eserciti usano sia mercenari di altri Stati che sistemi elementari di leva) e annonari (sapere quante bocche devi sfamare, sapendo che al tempo l’agricoltura rende poco vengono comprati cereali tenuti di scorta da usare in periodi di carestia per sfamare la popolazione), ma Il Nord ha più piogge e terreni pesanti. Usato l’aratro pesante trainato da animali. A Sud è usato l’aratro leggero a trazione umana. Le diverse situazioni nei rapporti di lavoro portano a diverse scelte culturali. A Est troviamo un ampio spazio per la cerealicultura. Non ci sono macchinari, gli animali sono usati ma più al Nord, e questo porta a una maggiore produttività e a terre più fertili.. L’uso degli animali obbliga a rendere la zona del maggese zona per il foraggio degli animali. Maggiore rendimento, integrazione di agricoltura e allevamento, rotazione continua. Per dare più cibo si estendeva la zona agricola, solo che si sottraeva spazio a foreste o all’allevamento. Quindi scarsa concimazione. Le colture industriali come lino o canapa alimentano il settore secondario. Il settore produttivo è impermeato sul tessile, perché gran parte della popolazione è povera o comunque con poche risorse, ha scarso potere di acquisto o di spesa. Il settore tessile risponde ai bisogni fondamentali. Poi è legato anche ad altre produzioni, che solo fasce ristrette e privilegiate si possono permettere. Settore che non può crescere troppo perché bloccato da bassa offerta e bassa domanda. L’arretratezza non permette di produrre in serie, i pochi beni hanno un prezzo alto. Pochi possono permettersi questi beni. Potting out system, io ti do un tot di materia prima come parte del compenso e tu mi consegni il lavoro finito, protoindustria. I mezzi di produzione sono però della famiglia contadina, nel sistema capitalista i mezzi sono del padrone. Questo ora accade solo nei cantieri edili, navali o nell’estrazione dei minerali. Il livello tecnologico è arretrato. Solo attraverso l’energia idraulica si riesce a meccanizzare alcuni settori (gualchiere, miniere, cartiere, altiforni). Tipografia, un ambito del settore produttivo con sviluppo molto importante, legato alla nascita della stampa. Si parla di industria solo con la rivoluzione industriale (industria intesa come fatica). Corporazioni che organizzavano il lavoro di botteghe e laboratori artigianali. Regolavano ingressi di nuovi maestri, i prezzi, i processi di inserimento nell’arte. Non puoi decidere liberamente di aprire un’attività, serve chiedere il permesso alla corporazione, che difende i lavoratori dalla concorrenza. Se un membro muore la corporazione fa cassa comune e dà sostegno alla famiglia. Le corporazioni sono legate a un santo, organizzate anche dal punto di vista religioso. Caratterizzate dal conservatorismo, la novità è potenzialmente pericolosa. I nuovi macchinari sono visti come negativi, toglierebbero posti di lavoro. Infatti illuministi e rivoluzionari francesi si scaglieranno contro le corporazioni. Entravi in una corporazione in quanto figlio di un maestro, o attraverso la servitù (un tirocinio) presso un maestro e successivamente una prova pratica davanti ai maestri (ispirazione per la tesi di laurea), o pagando. IL POTERE POLITICO Stato moderno o di antico regime? Il concetto di Moderno entra con gli intellettuali che sentono un'età nuova. Moderno è progresso. Le forme politiche sono moderne? No, lo Stato moderno si sviluppa nell'800. Ormai l’espressione Stato Moderno non si usa più per quel periodo. Anche la parola Stato è fonte di dibattito. Però al tempo era chiamato così, quello di stato era un concetto ben presente. Cosa c'è di diverso? La qualità. Lo Stato di antico regime è arretrato rispetto all'800 ma migliore del medioevo. Stato dell'800 Stato di diritto che poggia su leggi applicate in maniera neutra. Stato dell’Antico Regime limitato dalla giurisdizione locale. Feudatari, corporazioni, Chiesa, sono corpi con una propria sfera d'azione che limitavano la sovranità dello Stato. Inoltre lo Stato applica delle tasse (molte, le guerre costano moltissimo), ma anche i feudatari. Lo Stato eroga la giustizia, ma ci sono anche i tribunali delle corporazioni o ecclesiastici. Lo Stato ha la più grande sfera d'azione ma il campo in cui agisce è plurale. Lo Stato moderno è nazionale, con un'identità etnica, una tradizione. Nell’ancient regime no, ci sono stati multietnici con confini che cambiano. Quando il popolo è uguale prende tratti distintivi che lo rendono parte di una nazione. Prima lo Stato è fondato sulla disuguaglianza. Concetto di patria, con cui prima si intendeva la città, la piccola comunità. Arretrando, tra tardo-medioevo ed età moderna c’è un salto qualitativo. Nel medioevo, lo Stato è ancor più contrastato dai poteri correnti. Non emergono come poteri dominanti. Regni e signorie, in Italia, vengono da comuni, città, che affermano il potere sulle zone circostanti. Es. Repubblica di Genova, sottomette il territorio. Regni e signorie sono contrastati da centri di potere sovranazionali. Grandi feudalità. Feudi sottratti alla giurisdizione degli stati. E’ difficile usare la parola Stato per il Medioevo. Nell’età moderna lo spazio sotto giurisdizione feudale viene limitato, perché più presti territori meno ne hai e meno tasse riscuoti. Si creano sì dei feudi, ma lo Stato assorbe molti territori. I centri minori sono refrattari alle leggi del monarca nel Medioevo. Lo Stato di Antico regime impone il potere giurisdizionale, erode l’autonomia dei territori. Medioevo: potere a scatole cinesi. La monarchia di Francia è medievale ma diventa potente quando i re assorbono i territori autonomi. Il governo dell'Ancient Regime è diviso in province, autorità dei giurisdicenti che però rappresentano lo Stato. Stato nel medioevo è lo "status" latino, la condizione. Stato nell'ancient regime vuol dire "forma di potere dominante". Ci sono 500 territori con sovranità nel ‘500, 30 nel ‘700. Si afferma una più chiara sovranità. Non si governa con leggi che sono consuetudini ma si legifera sulla base di decreti stabiliti dal capo di stato, che sceglie come operare (corredati dal "perché è la mia scelta"). Il capo è potenziato, "legitus voluti”, è sciolto dalle leggi. Governi assoluti. Si dovevano comunque seguire le leggi del Regno (legge salica), leggi di natura (esempio legge di proprietà. Non puoi privare i sudditi delle loro proprietà). Assolutismo relativo Il re è il vertice del potere in quanto ha il controllo della forza. Il successo dell'antico regime è il monopolio dell'esercito, esercitato verso l’esterno e verso l'interno. Prima c’erano gli eserciti dei nobili, ora si allestisce un esercito fisso. Il diritto del monarca al governo è stabilito da Dio. C’è un cambiamento nel corso dell'età moderna. Nel ‘700, con l'Assolutismo illuminato, "Io sono il primo servitore dello stato" Federico di Prussia. "Lo Stato sono io" Re Sole, '600. La dinastia non cambia, se cambia non è per volontà della comunità sociale ma per guerre o per atti che avvengono tra i potenti. Teoria del doppio corpo della monarchia. Un corpo perituro e corruttibile e uno imperituro e incorruttibile. Per questo quando il re moriva si diceva “è morto il re, viva il re!”: il re muore ma la monarchia è eterna. Per i sovrani dell'antico regime lo Stato è proprietà personale, non comune. Concetto di “dominium”; anche ciò cambia nel ‘700. Il debito pubblico è proprietà del sovrano, non dello Stato, collettivo. E’ suo come sono suoi territorio e popolazione. Sacralità del re e della figura del monarca, leggenda del re curatore. Alcuni sovrani erano considerati capaci di guarire i malati, in particolare i re francesi potevano guarire gli scrofolosi. C’era chi veniva da altri Stati a farsi “guarire”. Nel 1824 il re va ancora a toccare gli scrofolosi. Gli strumenti Il re afferma la sovranità con • Burocrazia Non è chiamata così, nasce il termine nel ‘700. però c’è una rete di burocrati che amministrano circoscrizioni, fanno i funzionari, capi di tribunali. Ma rispetto allo stato moderno la burocrazia mantiene forti elementi di arcaicità. Burocrati amovibili dal Re. Reclutati attraverso la venalità, attraverso l’acquisto della carica. Elite che deve al sovrano la promozione ed è quindi legata a lui. • Consigli privati I sovrani hanno un consiglio di persone di estrema fiducia. La corte è però anche fonte di contrasti, si creano fazioni che si fanno la guerra. Sistema di consigli spesso articolato ad esempio in Spagna, c’è un consiglio per ogni argomento, tra le colonie, la guerra, l’inquisizione… i consiglieri fanno rapporto al re consegnandogli le comunicazioni. • Fisco • Esercito LA SFERA MILITARE Pluralità di poteri Ci sono più giurisdizioni. Lo Stato va ad acquisire il monopolio della forza all’interno per il controllo e all’esterno per fare guerra ad avversari esterni. Lo stato si deve dotare di forze militari, forze ed eserciti a sua disposizione. In Italia nel primo ‘500 si combattono le guerre d’Italia tra Francia e Spagna per il controllo del territorio italiano. Gucciardini è testimone, scrive e parla dei Franzesi. I Francesi aprono la guerra con la Discesa di Carlo VIII. La discesa dei francesi è stata caratterizzata da un forte progresso dal punto di vista militare-tecnologico. I cannoni hanno palle non di pietra, ma di ferro, trainati da cavalli e non da buoi. Con l’introduzione dell’artiglieria pesante cambiano proprio gli eserciti. Sparano più velocemente, con meno intervallo di tempo tra l’uno e l’altro. Assedi più rapidi, fatti con l’artiglieria, ti permettono di vincere in molto meno tempo. Rivoluzione militare Il cambiamento del modo di fare la guerra è un altro dei grandi cambiamenti tra medioevo ed Età Moderna, in Europa. E questo spiega la conquista da parte degli europei delle altre città. Si sono espansi in Asia, Africa e America e hanno creato dei veri imperi coloniali. Gli europei hanno però usato molte invenzioni di altre civiltà. I cinesi usavano la polvere da sparo da prima dell’anno mille ma la usavano per feste e fuochi d’artificio. Gli europei usano la polvere da sparo per primi per azionare pezzi d’artiglieria. Prima artiglieria pesante, da campo, come i cannoni, e poi pezzi leggeri, quelli portatili: archibugi, moschetti, fucili… Questa conoscenza viene applicata per la prima volta in alcune guerre a cavallo del tardo-medioevo (Guerra dei cent’anni, Guerre di Borgogna tra il duca di Borgogna e il Re di Francia). 1453, grande assedio di Costantinopoli, capitale dell’Impero Ottomano, si espanderanno fino ad arrivare alle porte di Vienna che verrà assediata. Vengono usate delle bombarde nell’assedio di Costantinopoli. Nelle Guerre d’Italia (1494-prima metà del 1500) sono usate sistematicamente le artiglierie pesanti. Nelle guerre precedenti c’erano solo pezzi d’artiglieria da campo, ora sono introdotti pezzi di artiglieria pesante. Nel passaggio tra età medievale e moderna vediamo un ruolo sempre più decisivo dell’artiglieria, chi la ha possiede un grandissimo vantaggio tecnologico. Artiglieria pesante: cannone, bombarda, petriere… ci sono strumenti diversi con piccole differenze. Non c’è l’industria e non ci sono prodotti in serie. Pezzi ricaricabili sempre più velocemente. Step che si sono succeduti l’uno dietro l’altro. Un miglioramento decisivo sarà il fuoco continuo, la prima fila spara e va nelle retrovie, la seconda spara e va nelle retrovie… bisogna avere tempi di ricarica più brevi.Modificazioni anche tattiche, la fanteria diventa più rilevante della cavalleria. Le conseguenze della rivoluzione militare Discorso legato alla modificazione di carattere tattico. Modello interarmi, la cavalleria perde la sua centralità e oltre a essa ci sono fanteria e artiglieria. Da un modello monoarma a più armi. Dell’artiglieria si dota il fante a piedi. Anche la cavalleria viene rinforzata, usata nelle cariche e dotata prima di armi bianche e poi di armi da fuoco portatili, e ha di nuovo un ruolo abbastanza importante. Le guerre sono sempre più distruttive. Aumenta il numero di vittime, l’artiglieria aumenta la forza distruttiva di un esercito. Come aumenta la distruttività della guerra? Battaglia di Fornovo 1425, 3.000 vittime; Battaglia di Agliadello; Battaglia di Marignano, 1515, 18.000 vittime. “Le battaglie a cui avevo partecipato prima si possono definire fanciullesche.” Muoiono molte più persone. Trasformazioni in ambito urbano Per difendersi non bastano le vecchie mura medievali alte e strette. Gli storici parlano di rivoluzioni militari in cui il rapporto attaccanti-difensori si fa più equilibrato. Nuove forme di difesa, mura profonde, fortezze con bastioni angolari dove viene piazzata l’artiglieria. Per rafforzare ulteriormente la difesa delle fortezze vengono costruiti fossati detti anche terrapieni, aumentano la distanza tra le mura e l’artiglieria. I bastioni si diffondono poi in tutto il mondo, si intende con architettura bastionata l’architettura fatta in Età moderna per difendersi dall’artiglieria. Nasce in Italia, detta trace italienne. Cambiamenti sociali A fare le guerre ora sono le persone comuni, la fanteria, il cuore degli eserciti, è reclutata tra gli strati subalterni. Lo Stato ha grande controllo sull’esercito, possiede le armi, è responsabile del reclutamento. Non sono più i nobili feudali a organizzare gli eserciti. Con Napoleone ci sarà anche la leva obbligatoria, ma già nel ‘500 ci sono cambiamenti. Rolli della Repubblica di Genova, si faceva una leva sul territorio. Censiti gli uomini maschi tra i diciassette e i settant’anni, liste delle milizie ordinarie. Da Genova mandati dei commissari d’arme che selezionavano le compagnie dei soldati scelti. Gli scelti venivano fatti esercitare, potevano essere uniti al corpo dei mercenari (che tutti gli stati avevano) e utilizzati nel momento di necessità. Si creano eserciti sempre più permanenti. Valore della disciplina, il gioco di squadra diventa più importante. Si crea un’appartenenza a un corpo, quello del sovrano. Primo senso di nazionalismo, anche se molti sono mercenari. Gli Stati hanno difficoltà a pagare gli eserciti, costano molto. Come pagare queste spese? Sistema fiscale regolare e permanente. Ma a volte le tasse non bastano. Terzo di paga: io ti do un terzo del tuo salario e prometto che ti darò il resto. Così si faceva con gli eserciti mercenari. Solo che spesso diventava sistematico. Ecco che si diserta e si cerca un altro committente. Era un vero e proprio mercato degli uomini, c’è sempre qualcuno che ti può dare un lavoro. Diventa più facile addestrare gli eserciti. E’ più facile imparare a usare le armi da fuoco che la spada o l’andare a cavallo. Crescita esponenziale. Più facile formare le persone da armare. Gli apparati diplomatici diventano permanenti. Gli ambasciatori si trovano nelle corti estere con un mandato. Così gli eserciti. Dalle compagnie di ventura reclutate per una determinata guerra dai signori si passa a eserciti mobilitati permanentemente. Mobilitabili all’occorrenza. Si crea un’associazione tra la ricchezza di uno stato e la potenza militare. Rivoluzione militare come una serie di tappe. Ci sono state innovazioni che hanno permesso una crescita. Il progresso è continuo. • Quadrato svizzero Uomini con lunghissime picche di grande forza d’urto. Si evolve nel thersios. Quadrato elaborato dalla Spagna, riconfigurato da archibugieri, armati di artiglieria portatile. Evoluzione ulteriore tra ‘500 e ‘600 con il fuoco continuo introdotto dagli olandesi con progressivamente meno file (miglioramento degli svedesi). • La baionetta Arma da taglio montata sulla canna del fucile. La fanteria può abbandonare le picche. La baionetta è colpo di proiettile ma è anche arma d’assalto, da corpo a corpo. Iniziano a uscire libri destinati alle élite colte sulla strategia militare. Aumenta la trattatistica. Non insegnano al soldato a combattere, è una cosa da ricchi colti. I soldati si esercitano nella pratica a gruppi con i veterani. Il veterano non ha un grado, la sua è una qualifica informale ma costituisce il nervo dell’esercito. LA RELIGIONE Centralità del sacro Antecedente alla sclerotizzazione del ‘700. Il clero si occupa dell'apparato rituale, compone una percentuale significativa della popolazione a causa delle leggi di successione, tanto che si crea il clero selvaggio: mercenari della religione. Le confraternite si occupano delle funzioni religiose, hanno un fondo per aiutare i confratelli in difficoltà. Venerano un santo, Importante realtà sociale. La parrocchia era la più immediata forma di aggregazione, dopo la famiglia. I riti di passaggio avvengono e si celebrano nella parrocchia. Il parroco ha una funzione anagrafica e la messa è la principale occasione pubblica dell'epoca. Il calendario è scandito dalle festività religiose e dai giorni festivi in cui è vietato lavorare: avvengono processi ecclesiastici per punire chi lavora in questi giorni. Ruolo simile a quello delle corporazioni. SCOPERTE GEOGRAFICHE E IMPERI COLONIALI A fine '400 e inizio '500 gli europei approfittano delle scoperte per sfruttarne le risorse e creare imperi coloniali. L’allontanamento dalle coste europee era già iniziato nel Medioevo, nel '200- '300 erano sperimentate navigazioni che fecero abituare gli Europei all'Atlantico, a tratte lunghe: vengono acquisite le conoscenze che saranno usate in seguito. Il Mediterraneo entra in contatto con il Mare del Nord, è necessario passare dall'Atlantico. Collegamento Sud-Nord Europa in cui i mediterranei hanno l'intraprendenza. Prima c’erano solo lunghi e scomodi viaggi via terra. I genovesi sono i primi a fare il collegamento nel 1288, con il viaggio Genova-Fiandre: si apre la rotta di ponente. L'Atlantico diventa uno spazio regolarmente battuto, anche i catalani fanno questo collegamento. Fiandre e Inghilterra avevano sviluppato una forte produzione tessile, si ha un’operazione verso Nord per portare coloranti e fissanti. I mediterranei nel ‘400 hanno la rotta in mano. Nel '500 sono inglesi e olandesi a controllare la rotta e a diventare protagonisti della navigazione atlantica. Viaggiare tra Mediterraneo e Mare del Nord fa sviluppare i porti di Spagna, della Francia atlantica e dei Paesi Bassi. Sulle coste del Mediterraneo orientale si prendono le spezie (Libano, Siria, egiziani). Gli italiani gestiscono il commercio, mentre i mercanti arabi mettono prezzi alti vista l'alta domanda. Come saltare l'intermediazione? Mettendosi in contatto diretto con l'Asia. Inizia una navigazione: nel '400 è tradotta la "Geografia" di Tolomeo. Ritorno di conoscenze geografiche: si può superare l'Africa e raggiungere l'Asia. Viaggi di Vivaldi, Lanzarote Malocello, Nicoloso di Recco… I Vivaldi si perdono, tra il 1291-1312. Malocello inizia ad andare a Sud e arriva alle Canarie 1341. di Recco, anche lui arriva alle Canarie, che poi saranno conquistate dagli spagnoli. Le tecnologie nautiche Si erano affilate le competenze sono risultato dell'incontro tra le conoscenze del Mediterraneo e dei Mari del Nord. Sono create la caravella, il galeone... si può andare lontano dalla terra. Galea: nave da guerra, a remi con lo scafo basso, mediterranea. Navi a scafo alto e navigazione a vela: nordica. L’incontro che crea nuove imbarcazioni. Caravelle buone per l'esplorazione, non la guerra. Navi più adatte alla guerra e più capienti: Caracca. Galeone: più capiente. Simbolo del colonialismo europeo. Il galeone prende dalla Galea la forma lunga e affusolata. Conoscenze cartografiche e geografiche più precise. Vasco de Gama arriva oltre l'Africa, Colombo fa un viaggio ben diverso, ma così si scopre un nuovo continente, aveva però la stessa intenzione: arrivare in Asia. Navigazione verso Sud, 1457 de Gama percorre le coste africane.1915 i Portoghesi prendono Senta, in Marocco. Azzorre... conquiste fino all'Africa meridionale. E poi Risalire l'Africa orientale. Perché il Portogallo? Motivazione geografica e sociale: ha grande potere il ceto dei mercanti, non dei proprietari terrieri. I regnanti supportano il ceto mercantile e quindi le esplorazioni. Enrico il Navigatore, Infante di Portogallo, appassionato di mare, fu protagonista delle conquiste sempre più a Sud in Africa fino alla zona tra Gambia e Sierra Leone. Nel 1416 è costruita una dimora a Sagres, egli diventa principe di Sagres e costruisce un arsenale per la costruzione delle caravelle. I portoghesi sono spinti da curiosità e mercato, ma sulle coste africane, che iniziano a controllare, ottengono soprattutto oro e schiavi. Nello spazio da Ceuta a Landora sono impiegati diversi anni, mentre per il tratto tra Capo di Buona Speranza ne servono solo 5, questo perché la conoscenza è migliore. 1497-8: si arriva alla costa occidentale dell'India, Vasco de Gama arriva a Calicut. Nel 1500 parte da Lisbona e arriva in Brasile anche se avrebbe dovuto doppiare il capo e andare in Asia. Costruzione in Africa e Asia di postazioni per avere punti dove gestire i commerci. Espansione extraeuropea. I portoghesi quando iniziano la tratta verso Sud impiantano la canna da zucchero, in Africa, in varie isole, facendo uscire la canna dal Mediterraneo. Danno vita al modello di piantagione che alimenterà la tratta degli schiavi. Nuovo Mondo Impresa promossa dalla Corona di Castiglia Colombo fa una prima proposta ai re cattolici, poi Colombo arriva alle Bahamas, San Salvador, Cuba, Santo Domingo, alle Antille, raramente le coste dell’America centrale. Va anche in Venezuela, Costarica. Non sa mai di essere arrivato nel nuovo continente, in quattro viaggi. America da Amerigo Vespucci. Spagna Viene dato vita a un progetto di espansione in America, dove si trovavano grandi imperi evoluti, con grandi conoscenze, capaci di organizzare un’agricoltura avanzata e di buona resa; popoli in grado di lavorare argento, oro, rame, con luoghi di culto enormi: le piramidi a scaloni. Religioni politeiste. Facili da sconfiggere perché interpretarono l’arrivo degli spagnoli come una punizione divina, insieme alla diversità delle armi, le malattie e le divisioni interne. Gli spagnoli usano le diverse fazioni, le opposizioni tra Inca e Aztechi. Conquistati i territori e non solo le coste. Tra Messico, Yukatan e America Meridionale si creano dei vicereami dove prima si trovavano gli imperi Inca, Maya e Aztechci. Replicano il sistema spagnolo in America. Fondano città con sistemi di tribunali uguali a quelli spagnoli, fondano diocesi per convertire gli indigeni. Si annienta l’orizzonte culturale e religioso degli Indios impiantando violentemente la religione cattolica. Questa pratica viene molto criticata: Bartolomeo de las Casas pubblica la “Brevissima relazione della distruzione delle Indie”. Istituzione delle encomiendas. Nate con la reconquista cattolica per espellere i Mori dal territorio iberico, vengono replicate. Somiglia al feudo ma non è una concessione di terreno bensì di uomini. I coloni sono portati ad avere una grande indipendenza nei confronti della corona e per questo vengono emanate delle legge per avere controllo sulle encomiendas. Fondato il consiglio delle Indie nel 1524, per tenere il contatto tra Madrid e i vicereami. Ferdinando il Cattolico come Carlo I d’Asburgo emaneranno leggi per limitare i poteri degli encomienderos. Carlo emana delle leggi per cui gli Indios non possono essere trattati in maniera violenta, ma le proteste sono così intense che la legge viene destituita dopo solo quattro anni. In Andalusia, a Siviglia, è fondata la Casa de contratation, un organo che gestisce, controlla e tassa tutti i commerci che riguardano l’invio dei prodotti da Europa ad America e da America a Europa. Quando i coloni aumentano aumenta lo scambio, servono armi, attrezzi, ecc… i coloni non sono in grado inizialmente di procurarsi materiali, anche se poi organizzano un’attività agricola, di allevamento e manifatture. Con delle flotte di ritorno dall’America vanno a Cuba e da lì alla Spagna. Il grande prodotto americano è l’argento, che serve anche a pagare le merci che arrivano dall’Asia. Si sviluppa un’economia-mondo. Prodotti agricoli americani come le patate, i pomodori e i fagioli cambieranno il modo di vivere europeo, come il caffè, il cacao. Commercio di coloranti, come indaco e cocciniglia, per avere blu e rosso. IL SISTEMA DI STATI EUROPEI I principali Stati Europei partecipano alle guerre d’Italia e ne sono influenzati. Capitoli che il manuale colloca in due punti diversi ma negli appunti è importante che siano collegati. La prima età moderna richiede grande attenzione a livello geografico: una panoramica della situazione dei vari Stati che agiscono e si sviluppano nell’età moderna. Alcune aree sono configurate in una maniera che si avvicina agli Stati di oggi, come la Francia, la Spagna o la Germania. Come si applica il modello teorico di Stato moderno? Ci sono differenze politiche, religiose (sia per religione che per apertura ad altre confessioni), di potenza… La Francia Uno stato che fa da vero e proprio modello, fa la più performante opera di Stato moderno, fa crescere e definisce lo Stato in maniera molto significativa. La dinastia Valois rafforza il potere attraverso la giustizia: il potere del sovrano si impone garantendo una giurisdizione ai cittadini. Si passa a una definizione migliore del potere giudiziario, nasce un grande sistema di tribunali, istituiti nelle principali grandi città. Da otto a fine ‘400 si passa ai tredici del ‘500. Le reti di tribunali sono il segno della presenza del potere politico e quelli delle grandi città sono anche tribunali d’appello per le contestazioni dopo i processi svoltisi in tribunali locali. La Francia renderà acquistabili le cariche associate a vari tribunali e attraverso le tasse delle Paulettes è possibile passare in eredità la carica. Si legifera con delle leggi comuni, il potere può dare un profilo organizzativo coerente. Il monarca ha come interlocutore gli Stati generali, delle assemblee che rappresentano la società. Sono convocati quando il sovrano deve patteggiare un prelievo di risorse dal territorio e servono per patteggiare la quantità di denaro usata. Queste assemblee saranno convocate sempre meno. Dal 1614 fino alla Rivoluzione l’assemblea non è mai convocata. Per avere soldi in maniere immediata il regnante ricorre al diritto privato e questo causa un grande debito pubblico, in quanto molti “capitalisti” banchieri prestano soldi allo Stato. Anche uomini di ceto medio-alto danno piccole somme ai banchieri e investono così il proprio denaro. Il bisogno di denaro dei sovrani, non soddisfatto dalle tasse, porta ai prestiti. Alimentato sì il debito pubblico, ma allora in cambio si possono ottenere feudi e territori. Ci sono gli Stati provinciali che eleggono rappresentanti che vanno agli Stati generali. In teoria ci si può opporre agli editti del re, ma in pratica il re ha un potere troppo grande. Creazione di consigli, i dicasteri, che aiutano il sovrano in settori vari della vita dello Stato. Nominato il Grand Conseil per gli affari giudiziari (alcuni casi sono portati non solo nei tribunali statali ma di fronte al Re) e un Conseil des affaires nel ‘500 che aiuta nelle decisioni più importanti. Una fiscalità più stringente, c’è la taglia, riscossa sulle “teste”: si fa il conto dei nuclei familiari e a seconda di quante persone vivevano in una generalité (cioè un distretto fiscale), si riscuote un certo numero di denaro. I Valois riescono ad applicare le tasse in maniera uniforme sul territorio. Il Regno di Francia annette Provenza, Borgogna e Bretagna. Ciò può avvenire per vie violente o no. La Bretagna entra nella monarchia con il matrimonio tra Carlo VIII e Anna di Bretagna. Queste riscossioni fiscali sono di grande rilevanza con le guerre dei cent’anni. La storia della Francia costringe lo stato a sviluppare strategie di accentramento che magari senza la guerra non si sarebbero create. La Chiesa diviene sempre più Nazionale, si parla di Chiesa Gallicana, Francesco I fa un concordato nel 1516 con Leone X. Non è il papa a nominare i vescovi ma direttamente il sovrano, le bolle papali per essere pubblicate devono avere l’autorizzazione del Re di Francia. Credenza che il Re potesse guarire gli scrofolosi. Il sovrano va potenziandosi. La Spagna Lenta e graduale integrazione tra due corone, matrimonio tra Ferdinando di Castiglia e Isabella d’Aragona. La gestione corrente dei regni va per due strade separate. Il sovrano diventerà solo uno, Carlo d’Asburgo diventa re nel 1516, inaugurando la dinastia d’Asburgo in Spagna. Il sovrano è uno ma Castiglia e Aragona rispondono a ordinamenti giuridici e amministrazioni diverse. Il re di Spagna sarà sempre re di Castiglia e di Aragona. I grandi territori spagnoli in Italia, America, nelle Filippine… sono alcune governate dal re di Castiglia e alcune dal re di Aragona, che è però sono la stessa cosa. Il Sud America dipende dalla Castiglia, ma Regno di Sardegna, Napoli, sono sottoposti alla sovranità del Regno d’Aragona. Andando avanti i regnanti si proiettano molto di più sulla Castiglia, il regno più popoloso e ricco, questa cosa aumenta molto con la scoperta dell’America. Questo infastidisce gli aragonesi. Coloro che contrattano con il Re sono molto forti, in Aragona hanno un profilo sempre più autonomistico. Le coortes (rappresentanze di città, nobili e clero che contrattano con il re) in Aragona sono più ostili, i castigliesi sono più facili da reprimere. Rivolta dei comuneros 1520-21, i sovrani spagnoli sconfiggono la resistenza delle coortes e delle istanze autonomistiche del territorio. I comuneros vorrebbero decidere quando richiamare le coorti e quanti soldi dare, vogliono eliminare i corregidores, che governano la città in rappresentanza del Re. Re Carlo è odiato, non sa lo spagnolo e ha scalzato le grandi famiglie con i propri funzionari. La rivolta è sconfitta e da lì in poi le coortes castigliane sono tenute molto più a bada. Carlo V, nome con cui è imperatore del Sacro Romano Impero, in Spagna è Carlo I. Riutilizza i nobili scalzati per il governo, per l’esercito ecc… in cambio della fedeltà. Li rende alleati con la concessione di titoli cavallereschi, aumentandone il prestigio. Così le nobiltà sono legate a lui. Il Re concede anche benefici ecclesiastici, figli non primogeniti si ritrovano ad avere ruoli importanti da Vescovi, o nell’inquisizione… La Spagna nel 1492 completa la reconquista cattolica, l’estromissione totale dei Mori fuori dalla Spagna. Questo tipo di processo va di pari passo con un clima di intolleranza molto forte, è importante la seconda grande diaspora ebraica, portata avanti attraverso l’Inquisizione, istituita nel 1478, serve per perseguitare ogni dissenso alla religiona cattolica. L’ortodossia cattolica diventa un grande elemento di coesione politica. L’inquisizione processa i convertiti. Ebrei rimasti in Spagna, detti conversi o marrani, sono un’importante elemento di definizione dell’identità nazionale. Inghilterra Guerra delle due rose tra York e Lancaster. Enrico VII, Tudor, designato dai Lancaster, “fa contenti tutti” con dei processi di accomodamento, sposa una donna York. I Tudor a partire da fine ‘400 fino a inizio ‘600 portano avanti la storia d’Inghilterra. Poi ci saranno gli Stuart. Il processo fondativo di questa monarchia, anche attraverso l’espansione, si realizza e sviluppa con Enrico VII, si dota di strumenti che servono a rafforzare la monarchia.: la camera stellata che giudicava i casi più importanti, legati a casi di sedizione, reati politici. Anche Enrico VII pensa a istituire un sistema fiscale più stringente che faccia aumentare le entrate. Il grand conseil francese aiuta nei grandi affari dello Stato. Creati i giudici di pace, longa manus del Re nelle contee e periferie. Nominati direttamente dal re e scelti dalla nobiltà provinciale, governano il territorio per conto del re. Il Parlamento, formato da due camere, è consultato per le imposte e l’utilizzo delle finanze. Il suo ruolo diventa sempre più importante. Nel ‘600 diventa quasi un potere alternativo alla corona, tanto che vi sarà una guerra civile tra sostenitori del re e del Parlamento. Enrico VIII, salito al trono a inizio ‘500 fino al 1547, rafforza il potere della monarchia. Famoso atto di supremazia del 1534, non potendo sposare Anna Bolena a causa della risposta negativa del Papa, proclama la Chiesa Anglicana d’Inghilterra, che nel ‘500 sarà sempre più vicina alla Chiesa Calvinista. Sacro Romano Impero Federazione di Principati laici, ecclesiastici, feudi (pezzi molto piccoli di territorio assegnati ai feudatari), città libere organizzate in leghe. Questi territori sono di entità diverse ma uguali dal punto di vista di autonomia politica. Hanno dei governi propri che non devono necessariamente rispondere all’Imperatore. Egli è un simbolo che riunisce le 150 entità politiche e sovrane che costituiscono l’Impero. E’ un sovrano particolare, la successione al trono non avviene attraverso un meccanismo successorio e dinastico, come i Valois e gli Asburgo. Dal 1356 l’Imperatore è eletto da sette grandi elettori, sette principi. Da fine ‘400 l’Impero è retto dalla dinastia asburgica. L’elezione c’è formalmente, ma la famiglia è così forte da imporsi dal punto di vista dinastico. La dieta è un’assemblea composta da rappresentati del Sacro Romano Impero. La dieta oppone molta resistenza quando si tratta di prendere denaro. Nel territorio austriaco c’è la Camera Aulica che consente più facilmente i prestiti, perché il territorio non è suo, è autonomo. C’è più facilità a recuperare denaro in quello spazio di terra. In questa fase si mettono al centro gli obbiettivi di organizzare una grande crociata, gli Stati cristiani devono fare qualcosa e il Sacro Romano Impero è il più impegnato, cerca di creare alleanze per formare un grande esercito che sconfigga l’Impero Ottomano e si riprenda Gerusalemme. Questo si intreccia con le Guerre d’Italia, quando Carlo VIII scende in Italia nel ‘94, dice che dall’Italia sarebbe sceso e andato a Costantinopoli. Grandi poli di potere del tempo: Valois e Asburgo, che si contendono una grande egemonia. Organizzare la crociata è qualcosa su cui si gioca la supremazia. trova l’argento. In Spagna c’è un allevamento molto sviluppato, c’era la mesta, associazione di grandi possessori di greggi di grande forza politica che aveva avuto il possesso, dalla corona, dei caminos che servivano a passare dai pascoli estivi a Nord a quelli invernali a Sud. Avevano sottratto spazi all’agricoltura, lotta tra allevamento e agricoltura. Economia molto sviluppata e basata sulla lana. Alta aristocrazia formata da poche famiglie con grandi feudi, hidalgos bassa aristocrazia di grande importanza per la conquista delle Americhe, non hanno grandi feudi, la borghesia è legata a manifatture e commerci, clero molto folto, base contadina e pastorale. Rivolta dei comuneros, inizialmente sostenuta dai nobili per dare un segnale forte al sovrano. Carlo sposa una principessa portoghese, Isabella, da cui avrà Filippo. Il Nuovo Mondo Si cerca faticosamente l’oro nelle sabbie orifere, poi inizia il processo di conquista e vengono fuori le grandi miniere d’argento in cui sono sfruttati gli indios. Come legittimare il possesso dei territori americani? Come puoi inserirti in questo discorso? Aiuta la reconquista cattolica. I Re spagnoli avevano deciso che si poteva entrare in possesso di territori dei Mori per motivazioni religiose. Se conquisti territori infedeli hai il diritto di imporre il tuo potere. Vicereame di Nuova Spagna e Vicereame del Perù nella prima età moderna. Nel ‘700 nascono anche il vicereame della Nuova Granada e il vicereame del Rio de la Plata. Ci sono tribunali, corregidores a capo delle città (ufficiali che in Spagna sono una delle cause delle rivolte), diocesi con vescovi eletti dal re. Viene cancellato un sistema e ne viene disposto un altro, gli indios sconvolti dalla distruzione del loro universo culturale e ideologico si suicidano in gran numero. Il mondo tedesco Elemento di debolezza: si diffonde il protestantesimo. I principi strumentalizzano la religione per motivi politici, aderire al protestantesimo è un modo per distaccarsi dal controllo dell’Imperatore cattolico. Pluralismo politico (350 unità politiche autonome), i singoli stati hanno un’autonomia molto forte. c’erano territori separati dall’Impero che ne fanno ugualmente parte. Carattere militare interno ed esterno, adesione di alcuni principi alla religione riformata che hanno un’organizzazione militare. Lega di Smalcalda che si organizza militarmente contro l’Imperatore. Carlo vincerà contro i principi protestanti, ma la Germania resta una delle sue grandi sconfitte. Dalla fine di questa guerra tra i principi cattolici e protestanti c’è la pace di Augusta, da cui esce il principio per cui si deve seguire la religione del principe. E’ una resa. Contesa dell’Ungheria, minacciata dagli ottomani sobillati da Francesco I. Alleanza strana tra lo stato cristiano della Francia il cui re era chiamato “cristianissimo” e l’Impero Ottomano. Gli ottomani nel 1529 arrivano alle porte di Vienna e la assediano, ma l’assedio non va a buon fine. Il fronte mediterraneo Gli ottomani premono via mare e attuano un processo di rafforzamento. Conquistato l’Egitto. Città sotto l’Impero Ottomano contro gli Spagnoli (campagna per creare avamposti fortificati sulla costa africana).Tentativo di realizzare il sogno del Nordafrica “spagnolo” tra epiche vittorie e cocenti sconfitte. Processo di conquista degli ottomani delle città maghrebine che attaccano Spagna e Italia, si ribalta la situazione. L’avversario Ottomano è ormai troppo forte. Carlo abdica, muore poi nel 1558, ritiratosi a vita privata in un monastero. LA RIFORMA PROTESTANTE La religione ha uno spazio molto importante in quest’epoca. Con la riforma alcune frange escono dalla Chiesa Cattolica ufficiale e si creano nuove chiese. Ciò ha ricadute politiche e militari. Da una riforma teologica, un dibattito che si rivolge al clero, si passa a grandissime ripercussioni. Vi saranno anche guerre per difendere il proprio credo. Guerre in Francia a metà ‘500, rivolta nei Paesi Bassi che si staccheranno dalla Spagna e diverranno un paese indipendente. Da Lutero in poi, per un secolo intero l’Europa sarà in armi a causa della religione. Cristianesimo plurale, ci sono differenze dottrinali e diverse confessioni ma ci si rimette sempre al cristianesimo. C’è un’affermazione della critica dell’autorità. Nel momento in cui Lutero affigge le Tesi si ha un momento demiurgico, di inizio dell’Epoca Moderna. C’è un seme di nuovo. La geografia delle fedi si parcellizza La sola Chiesa a rimanere legata al Papa e all’infallibilità pontificia è quella romana, le altre si discostano sia per quello che per altri motivi. Questo indebolimento della Chiesa cristiana avviene in contemporanea al rafforzamento dell’Islam, si creano i grandi imperi musulmani. L’Impero Mogul in India, l’Impero Savafide (sciita), l’Impero Ottomano in particolare, che va progredendo e si espande nei Balcani, nel Maghreb fino ai confini del Marocco. Chiesa ortodossa C’era già stata una separazione nella Chiesa. Il Vescovo di Roma, vertice della Chiesa, non veniva più riconosciuto dalla Chiesa Orientale. 1054, scisma, momento culmine di un allontanamento graduale causata da diversi disaccordi su: celibato del clero (gli ortodossi lo imponevano solo al clero regolare), venerazione delle immagini, santificazione…L’Europa orientale aderiva a questa organizzazione ecclesiastica detta Chiesa Ortodossa. Solo la Polonia, pur essendo a Est, rimane cattolica. Quali sono le contestazioni fatte nel ‘500 alla Chiesa cattolica? Lutero pubblica le 95 tesi legandole a un tormento personale, ma questa decisione è legata a un contesto generale di contestazione già definitosi da qualche tempo. La Chiesa badava agli aspetti temporali e non a quelli spirituali. I Papi erano mecenati, partecipavano alle guerre (Papa Giulio II detto il Papa Guerriero), favorivano i membri della propria famiglia. La Chiesa era un’avida sanguisuga, applicava la decima sui sudditi (tassa del decimo del raccolto), riscuoteva l’affitto sui suoi terreni. Altro oggetto di critica è la centralizzazione del potere sul Pontefice. Nel primo ‘400, con la fine della cattività avignonese, c’era stato il contrasto tra due idee: chi decide riguardo la Chiesa? Il solo Papa con tutto il potere centralizzato o il concilio dei vescovi? A vincere è l’istanza centralizzatrice. Religiosità spontanee i fedeli, disorientati e con bisogno di sacro, si dedicano a pellegrinaggi, devozione a santoni, una religiosità irrazionale ed emotiva. Critica dei teologi In una fascia più colta della società nasce una critica puntuale alle storture delle Chiese di Roma. La devotio moderna nei Paesi Bassi, gli alumbrados in Spagna, affermano una religiosità più intima, meno legata ai riti e alle liturgie, che poggi su una religiosità personale e devota a Gesù Cristo. C’è un bisogno di sacro che si esprime in questi due modi. Erasmo da Rotterdam, grande umanista, critica il principio di autorità della Chiesa, afferma che la tradizione, i padri della Chiesa, possono essere discussi. Lutero scaturisce da un momento in cui la Chiesa è già vista come fatta da un altro clero che cura i propri interessi e un basso clero che non si occupa dei fedeli, ignorante. E’ un monaco agostiniano, nato in Turingia (Germania centrale), affigge sul portone della Chiesa di Wittemberg (dove si trovava come professore universitario) le sue 95 Tesi il 31 Ottobre 1517. La causa scatenante è quella delle indulgenze, l’acquisto della salvezza. L’Arcivescovo di Hohenzollern voleva avere anche un altro incarico a Badonza e aveva chiesto la dispensa. La dispensa è pagata con un prestito dei Fugger e l’Arcivescovo si indebita, per sdebitarsi gli viene concesso di tenere per sé metà del denaro guadagnato con le indulgenze. Critiche Il clero e la sua funzione di mediazione è inutile. La Chiesa va declinata individualmente, il singolo deve avere un rapporto con dio. Ogni fedele è sacerdote di sé stesso (sacerdozio universale), quindi non serve un clero. Le Chiese esistono e quindi esiste chi dispensa le funzioni religiose, i pastori, che possono sposarsi. Nuovo rapporto con le sacre scritture, tutti possono accedervi e interpretarle (nel cattolicesimo solo il clero può leggere e interpretare, la Bibbia è nell’indice dei libri proibiti): vengono pubblicate le Bibbie volgari e aumenta l’alfabetizzazione nei paesi protestanti. Sola fide sola gratia: il fedele non può fare niente per meritarsi la grazia, tutto è nelle mani di Dio. Tutto ciò che l’uomo fa di buono è causato dall’ipocrisia, quindi sia le indulgenze che le opere buone sono vanificate. Anche i sacramenti, tranne battesimo ed eucarestia (utilizzate nelle Sacre Scritture), vengono rifiutati. E’ importante ciò che si trova nelle sacre scritture, tutto ciò che viene dopo è inventato dalla Chiesa e quindi rigettato: anche il matrimonio (infatti è contemplato il divorzio). Leone X per prima cosa scomunica Lutero nel 1520, che brucia la bolla papale. Gli avvenimenti divengono presto noti, la stampa ha un effetto deflagratore sulla diffusione del luteranesimo. Carlo V fallisce la mediazione nella dieta di Worms, emana un bando verso Lutero, che deve fuoriuscire dal Sacro Romano Impero. Egli è tutelato dal principe Federico di Sassonia che lo accoglie. Le Guerre Nascono le scuole per pastori, nel Sacro Romano Impero si scatenano dei disordini. 1522-3 Guerra dei Cavalieri, 1524-5 Guerra dei Contadini. Entrambe sono strumentalizzazioni politiche del pensiero di Lutero. La prima riguarda la nobiltà feudale, la seconda il popolo nelle fasce più bassi. Usato il pensiero luterano per avere un vantaggio politico sociale. I cavalieri attaccano le proprietà e gli Stati ecclesiastici (in particolare l’Arcivescovato di Treviri), ma sono fermati dalle truppe imperiali. I Contadini usano la Riforma e combattono per avere una società egualitaria, per non pagare decime e affitti, attaccano Chiese, regni feudali, ma anche loro saranno repressi, avevano già idee che saranno riprese dal comunismo. Lutero si dissociò del tutto dai contadini, ha bisogno dell’appoggio del potere politico, i potenti potrebbero favorire e far progredire la riforma. Dalle ceneri del movimento dei contadini nascerà la setta anabattista, che promuove un secondo battesimo in età adulta, nega la proprietà privata, promuove l’isolamento dalla società, la poligamia. Saranno fortemente osteggiati e tra l’esercito anabattista e l’esercito imperiale ci sarà guerra soprattutto in Renania. Repressi, il loro pensiero resterà impresso nel ceto contadino. Carlo prova a cercare un compromesso tra i protestanti e i cattolici. Rimane fermamente cattolico ma cerca di fare da paciere, questo problema politico poteva minacciare il suo controllo sugli Stati. Non ce la fa perché non si poté dedicare solo a questo fronte, ci sono le guerre d’Italia… non può concentrarsi solo sull’ambito imperiale. Non può più di tanto entrare nelle decisioni dei singoli Stati membri, che hanno la loro indipendenza. 1529, dieta di Spira, da cui nasce il termine “protestanti”, perché i rappresentanti si rifiutarono di collaborare e protestarono. 1530, dieta di Augusta, presentata la Confessio Augustana, manifesto della confessione protestante che ha ormai preso corpo. I principi che hanno deciso di aderire alla riforma si organizzano militarmente. 1532 nasce la Lega di Smalcalda contro l’Imperatore. 1541 Lega di Ratisbona, altro fallimento. Si scende sul campo di battaglia, Carlo ha vittorie e grandi sconfitte. La Francia si allea con gli Stati protestanti per contrastare gli Asburgo. 1555 Carlo riunisce un’altra dieta ad Augusta: cuius regio, cuius religio. Ci sono stati protestanti e cattolici, il Sacro Romano Impero non è più religiosamente integro. Altre confessioni Il Luteranesimo si diffonde nell’Europa centro-settentrionale. Ma ci sono altre confessioni. Zwingli porta la riforma a Zurigo ma il suo progetto di una Chiesa nuova senza Santi e immagini, anche l’eucarestia è una farsa (non avrà il sostegno di Lutero), ma i cantoni cattolici si organizzano militarmente e fanno la guerra ai suoi seguaci, nel 1551 con la sconfitta di Kappel si infrange la Riforma della Chiesa di Zurigo. Calvino, Francese della Francia del Nord, ha più successo. Va a Ginevra e porta la riforma, il Calvinismo ha una diffusione europea e mondiale molto significativa, in Inghilterra, nei Paesi Bassi, Svizzera, Francia, Scozia, Nuovo Mondo. 1528 Editto di Naan. Suddivisione schematica in pastori (che svolgono le funzioni), dottori (che insegnano la dottrina), anziani (scomunicano i dissidenti) e diaconi (assistenza verso i fedeli). Dottrina dalla morale molto stringente. Si differenzia per la teoria della predestinazione che invita all’attivismo e al lavoro (“l’etica protestante e lo spirito del capitalismo” di Weber). Chiesa Anglicana teologicamente Calvinista ma con istituzioni e organizzazione del clero Romane. I Puritani vorrebbero che la chiesa Angilcana aderisse totalmente al Calvinismo. Chiesa Anglicana nasce con motivi politici, decisioni personali di Enrico VIII. Scisma senza eresia? Con i 39 articoli di fede di Elisabetta si mantengono aspetti del rito e del cerimoniale cattolico ma la confessione si avvicina maggiormente al calvinismo. La Scozia, con John Knotts, diventa più radicale nel calvinismo. Nicodenismo molto diffuso in Europa. Nicodemo si recava di notte da Gesù perché si vergognava di far sapere che seguiva Gesù. Così pur aderendo al di fuori a una confessione se ne pratica in realtà un’altra. LA CONTRORIFORMA Capitolo 14. Tutte le confessioni scaturite dal luteranesimo sono protestanti. La controriforma è legata al bisogno di riaffermare la religione cattolica. Controriforma o riforma? Riforma termine introdotto in Germania sin dal primo ‘500. mette in evidenza come il cambiamento della Chiesa fosse una vera e propria risposta al protestantesimo, punta a sistemi maggiormente repressivi. Riforma cattolica è il termine usato dagli studiosi italiani cattolici. Messi in evidenza gli spunti di volontà di rinnovamento come indipendenti dalla riforma protestante. E’ vero però che molti problemi non sarebbero stati affrontati senza la riforma. Ci sono dei segnali che già implicano prima del protestantesimo un dibattito e una presa di coscienza dei cattolici. Alcune frange effettivamente pongono il problema di una Chiesa che deve cambiare, che contesta la linea verticistica della Chiesa. Concilio di Costanza e Concilio di Siena. Il Partito pontificio è vincitore. Si vuole ridare al concilio un ruolo direttivo nella Chiesa, ciò si scontra con la curia che vuole far tenere il potere ai cardinali e al vertice papale. Erasmo da Rotterdam si era schierato contro questa religione fatta di vuoti riti, che dovrebbe invece recuperare la propria spiritualità. Grande bisogno di sacro. Tardo ‘400 e inizio ‘500, predicatori che predicavano il ritorno del Messia e criticavano la Chiesa, ebbero molto successo sulle masse. Girolamo Savonarola, importante a Firenze, Francisco Cisneros, arcivescovo di Toledo, cardinale. Nella sua diocesi introdusse novità adottate dal concilio negli anni ‘60 del 1500. I dettami del ‘63 erano già stati presi da Francisco: obbligo di residenza dei vescovi, obbligo di istruzione dei vescovi. La nuova Chiesa da un nuovo volto anche dal punto di vista artistico. Da Roma ad esempio a Savona danno grandi fondi per l’arte, fondi guadagnati con feudi, tasse… la Chiesa è la corte protagonista del rifacimento di Roma ma appare sempre più corrotta e succhiava denaro e risorse ai fedeli. Flusso centripeto di denaro verso l’Italia. L’italianizzazione della Chiesa diventa sempre più forte, i cardinali e i pontefici sono sempre più di grandi dinastie aristocratiche italiane. Concilio di Trento, dagli anni ‘30 ai ‘60 del Cinquecento, palesemente una risposta al protestantesimo, la minaccia anglicana, calvinista ecc… è la causa. Si parla di controriforma. Nuovi ordini, parte della riforma. Frati cappuccini, molto amati. Tatini, Barnabiti e Tomaschi. Fase degli anni ‘20-’30-’40. Grande fermento e volontà di rinnovare il modo di professare la religione, questi ordini si differenziano dagli ordini mendicanti medievali (francescani…) perché vogliono far parte della società. C’è anche bisogno di evangelizzare le masse nelle campagne, sono attivi nell’assistenza, nella confessione. Nel 1604 nascono gli scoloti, molto attivi nell’insegnamento così come i Gesuiti (1540). I nuovi ordini usano l’abito talare nero, non il saio degli ordini mendicanti. Collegi che organizzano lo studio con la ratio pedagogica, prima vera pedagogia. Molti elementi della nostra scuola nascono con i collegi gesuiti. Spostandosi in Asia sono sotto la corona, Portogallo e Spagna hanno il padronado real, il controllo sugli ordini. Il papa concede agli stati di gestire il clero per ciò che concerne le opere missionarie. Il Concilio di Trento Leone X e Clemente VII, sono Papi durante le guerre d’Italia. Governano negli anni ‘20-’30, hanno forti pressioni a fare un Concilio, non lo riuniscono perché hanno paura che il partito del Concilio sia troppo forte. Lo apre Paolo X, facendo la scelta di Trento per conciliare Roma e Sacro Romano Impero. Trento è capitale di un principato ecclesiastico del Sacro Romano Impero, retto dal Vescovo di Trento. Convocato il concilio, con venti vescovi, cardinali, intellettuali cattolici, capi degli ordini religiosi, nessun rappresentante del mondo protestante, che apparirà solo nella terza fase, nel 1551, ma senza possibilità di dialogo. Importanti questioni prima sessione: il peccato originale decade con il battesimo (con Lutero si ha la concupiscenza, la natura peccaminosa dell’uomo non può essere superata, non si può incidere sulla scelta di Dio), è riaffermata la sacralità di tutti i sacramenti. Seconda sessione, si sposta a Bologna. Carlo V ordina al governatore di Milano di attaccare il ducato di Piacenza, era di Milano un tempo ma era stato creato due anni prima per fare un favore al figlio del Papa. Screzio tra Carlo e Paolo. Inghilterra L’Inghilterra si schiera contro la Spagna, calvinista. Elisabetta I muore nel 1603, con lei si ha una scelta precisa: calvinismo e antispagnolismo. Figlia di Anna Bolena. Dopo Enrico VIII sale Edoardo VI, poi Maria la sanguinaria (cattolica sposata con Filippo II) reprime i protestanti. Ha paura che Elisabetta le rubi il potere e la fa chiudere nella torre di Londra. Elisabetta porta con i 39 articoli di fede l’anglicanesimo nel calvinismo. Si ha una sorta di fusione, infatti è criticata sia da puritani che dai cattolici. Sviluppata l’agricoltura (le recinzioni che fanno sì che la gentry possa investire nella terra e organizzare la terra) e la manifattura tessile, i commerci (istituite compagnie commerciali che porteranno al dominio incontrastato nei mari di tutto il mondo). Si creano le premesse per lo sviluppo di una potenza mondiale. Incentiva la creazione di colonie (Virginia prima colonia Nordamericana, chiamata così in suo onore). Chiara opposizione alla Spagna, pirati nei Caraibi mobilitati per contrastare i galeoni spagnoli pieni di ricchezze e tesori (Francis Drake, che sarà il secondo a circumnavigare il globo). Filippo vorrebbe portare gli inglesi al cattolicesimo, quando Elisabetta fa uccidere Maria Stuarda si indispettisce. Francis Drake va a Cadice e distrugge trenta navi spagnole. Atto provocatorio, Filippo risponde, allestisce l’Invincibile Armada per invadere l’Inghilterra, ma sarà un grande fallimento. Il meteo favorisce gli inglesi, gli spagnoli volevano replicare Lepanto, vincendo con gli abbordaggi. Ma gli inglesi sono bravi a bombardare, non fanno avvicinare abbastanza gli spagnoli. Si cerca di fuggire circumnavigando la Scozia con l’inverno, grande disfatta. La Francia Non è più il grande nemico degli Asburgo nella seconda metà del ‘500, sostituita dall’Inghilterra. Deve affrontare i suoi problemi interni. Tra il fronte cattolico e quello calvinista protestante ci sono potenze esterne che ne appoggiano uno o un altro.Ugonotti aiutati dall’Inghilterra, collaboravano anche con i Pezzenti. Cattolici sostenuti dalla Francia. Religione politicizzata, Richelieu, da cardinale, porta il paese in guerra e si allea con i protestanti pur di contrastare la Spagna. 1559: fine delle guerre d’Italia con San Quintino. La Francia esce perdente e si apre una crisi. Muore Enrico II, erede di Francesco I, cadendo da cavallo. I suoi figli maschi sono giovanissimi e si apre la reggenza di Caterina de’ Medici, moglie di Enrico. Il momento è delicato, si diffonde il calvinismo a Sud e in parte della Costa Atlantica. Diffusione trasversale, sia tra i ceti bassi che tra l’aristocrazia (un terzo), si tratta di dare contro al sovrano. Fazioni dei Guisa cattolici e dei Borbone protestanti. Due grandi partiti contrapposti. Caterina nel 1562 emana l’Editto di Saint-Germain, dando libertà di culto agli Ugonotti. Possono praticare in alcuni punti della Francia. Scoppia così una vera guerra civile in tutto il paese, i cattolici assaltano Vonchy. Altro grande scontro a Parigi nel 1572, la Notte di San Bartolomeo, Gaspar de Couligny della famiglia dei Mount-morency, che aveva grande influenza su Carlo IX e voleva farlo lottare dalla parte dei protestanti nei Paesi Bassi. Matrimonio tra fazioni per portare la pace che doveva essere tra Enrico di Borbone e Margherita di Valois (sorella di Carlo e figlia di Caterina). In occasione delle nozze, i cattolici fanno un agguato e massacrano i rappresentanti Ugonotti. Circa duemila persone uccise per le strade e, nelle campagne, altre diecimila. Punto di non-ritorno, piena guerra civile. Guerra dei tre Enrichi: Enrico di Borbone (Ugonotto, sposatosi con Margherita), Enrico III (legittimo sovrano di Francia, figlio di Caterina), Enrico di Guisa (capo del partito cattolico). Enrico III inizialmente favorisce gli Ugonotti, è aperto. Il partito cattolico è preoccupato, se Enrico III muore la corona va a Enrico di Borbone! 1588 i cattolici entrano in forza a Parigi, Enrico III deve accettare le condizioni poste dai Guisa (il futuro monarca dovrà essere un Guisa, un cattolico). 1588, l’invincibile armada fallisce, Filippo II non può più aiutare ill partito cattolico in Francia. Enrico III fa uccidere Enrico di Guisa e in letto di morte nomina Enrico di Borbone Re di Francia. Enrico di Borbone non può entrare a Parigi perché occupata dagli Ugonotti. Coup de theatre, Enrico si converte al cattolicesimo. Il clero francese lo accetta e lui è incoronato, perdonato dal Papa. Per far uscire la Francia dalla crisi: pace con la Spagna nel 1598, Editto di Nantes (riconosciuto agli Ugonotti il diritto di praticare la loro fede e di accedere alle corti d’appello, i parlamenti). Impero Ottomano Si espande via terra e via mare, l’Europa è spaventata all’idea di un’invasione. Un sultano al vertice, consiglio dell’Imperatore detto divano, capeggiato dal gran visir. Grande flotta e fanteria dei giannizzeri, composto da giovani sottratti alle loro famiglie nell’Europa Balcanica. Ben organizzato e molto tollerante. Ebrei espulsi dalla Spagna accolti tranquillamente, i cristiani potevano praticare, c’erano prefetti apostolici e missionari nelle città ottomane. Capace di attrarre risorse e persone da fuori e di valorizzarle, motivo di forza imperiale. Molti corsari sono ex cristiani, catturati e convertiti, capaci di realizzare grandi carriere militari. Impero e Spagna vogliono comandare sul Mediterraneo. Scontro con battaglie e attacchi da ambo le parti, 1560 attacco a Gerba (isola al largo della Tunisia) di Filippo II, a partire da cui attaccare Tripoli, importante centro corsaro ottomano. L’Islam risponde con un attacco verso l’Isola di Malta dove stavano i cavalieri di San Giovanni, grandi nemici dei corsari nordafricani. Carlo V gli ha dato l’isola. Dalla Sicilia delle galee aiutano il popolo assediato, Malta si difende. Dal 1562 Cavalieri di Santo Stefano, creati da Cosimo I di Toscana, creati sempre per far guerra ai musulmani. 1570 Cipro occupata dai musulmani. Apparteneva a Venezia, un impero commerciale. I cristiani sono provocati. Venezia chiede aiuto al Papa, Pio V che crea una Lega Santa per annientare il nemico. Genova, cavalieri di San Giovanni, Stato pontificio… Filippo II re di Spagna che all’inizio non vuole partecipare perché Cipro non lo riguarda ed è più interessato al Mediterraneo Occidentale. Scontro a Lepanto tra navi cristiane e musulmane, i musulmani perdono. Tecnica dell’abbordaggio, galee non molto armate, si usano le tecniche da terra ferma. Grande vittoria cristiana, non sostanziata da vantaggi politici, è un pareggio. Venezia si sfila dalla Lega Santa e riconosce Cipro agli Ottomani in cambio di una non belligeranza. Vanificato lo sforzo della lega Santa. Flotta musulmana rapidamente ricostituita. Gli ottomani ora devono guardarsi dall’Impero Persiano (sciita), gli spagnoli hanno in ballo la guerra dei Paesi Bassi. 1578 firmata una tregua, bisogna occuparsi di altre cose. Non ci sono grandi battaglie. Continuano però le incursioni corsare. Dopo Lepanto niente battaglie navali, guerra quotidiana fatta di catture, prigionieri, arrembaggi… L’EUROPA DURANTE LA GUERRA DEI TRENT’ANNI Spagna Muore Filippo II, sale Filippo III, sovrano debole. Inizia la prassi dei validos, i favoriti. I sovrani non governano e lasciano tutto a dei ministri. Il valido è Francisco Gomez de Sandoval, Duca di Lerma, un pacifista. Caccia i moriscos (gli islamici rimasti in Spagna dopo la caduta dell’ultimo sultanato, convertitisi. Erano arrabbiati a causa della politica che nega la cultura mora, ciò aveva causato una rivolta), sigla la pace con l’Inghilterra (1604). 1621, il Conte di Olivares Guzman valido di Filippo IV, torna a fare la guerra ai calvinisti delle Provincie Unite. Bisogna rafforzare l’esercito, Unions de las armas, ogni possedimento deve fornire, proporzionalmente alla popolazione, un tot di soldati, così da averne 140.000. Vittorie degli anni ‘20 nella Guerra dei trent’anni e nelle Provincie Unite. Quando si apre un altro fronte in Spagna a Mantova, lì ci sono sconfitte, le guerre vanno peggio. Alcuni territori si ribellano, Catalogna e Portogallo. Filippo deve dimettere Guzman. Decadenza progressiva. Francia Si stabilizza con Enrico IV, si crea una posizione stabile. Potenzia la burocrazia, introduce la paulette, tassa per trasmettere a un erede una carica pubblica. Questo permette di accedere alla nobiltà, talvolta. Guerra con il Ducato di Savoia, esce un pareggio, ceduti alcuni territori alla Francia ma ottenuto qualcosa dai Savoia, Pace di Lione che sancisce un’alleanza. Enrico IV assassinato da un fanatico cattolico. Luigi XIII è giovane, reggenza di Maria de’ Medici che sposa la causa cattolica, si circonda di consiglieri italiani. Non piace alla nobiltà francese. Faida familiare interna da cui esce bene dal duca di Richelieu, fa da mediatore tra Maria e Luigi XIII, si ritaglia un ruolo di rilievo e per il suo aiuto è nominato cardinale. Politica contro i nobili rivoltosi e ugonotti. Esternamente è antispagnola, si entra nella guerra dei trent’anni nell’ultimo decennio, create compagnie commerciali (Francia e Nuova Francia, compagnia delle Indie Occidentali). Olanda Amsterdam era un grande centro, a inizio ‘600 ha 100.000 abitanti, che saranno il doppio a fine secolo. La civiltà cresce grazie alla pesca, proiezione marittima globale. I capitali si sono creati con lo sviluppo della pesca. Attraverso una tecnica particolare è effettuata una salazione del pesce (uso delle navi buizen), esportato nel Mediterraneo cattolico che impone un calendario per cui spesso si mangia pesce (giorni senza carne). Si specializzano nella cantieristica navale, aiuterà a collegare l’Olanda con luoghi molto lontani. Con l’accumulo di capitali diventano protagonisti di un’espansione sui mari di tutto il mondo, le isole delle Spezie, Africa (tratta degli schiavi), Brasile (parte Nord), Antille (Curacao centro di smistamento degli schiavi)... Scalzano i portoghesi, sono più tolleranti e non forzano il cattolicesimo (commerciano bene con il Giappone, refrattario ai portoghesi)1609, tregua tra Spagna e Provincie Unite. New York che nasce come insediamento olandese (New Amsterdam). Amsterdam diventa un luogo dove girano moltissimi soldi (nasce la banca di Amsterdam sul modello del Banco di San Giorgio genovese). Amsterdam crea un’alternativa all’assolutismo (come farà l’Inghilterra con la monarchia parlamentare), è una confederazione. Ci sono assemblee provinciali che mandano i rappresentanti a una sorta di consiglio centrale. Il modello antiassolutistico genera forse sviluppo economico? A comandare è comunque la Provincia “Olanda”. Il presidente degli Stati generali era il presidente dell’Olanda. Altro vantaggio è la tolleranza: molto capitale è portato dagli ebrei. Fioritura artistica: Rembrandt… ‘600 il secolo degli olandesi. Area Imperiale/Scandinava Da qui parte la guerra dei trent’anni. Dopo l’abdicazione di Carlo V a Filippo va la Spagna e a Ferdinando l’Impero. Gli succede Massimiliano II (eredita Impero, Ungheria, Boemia Austria…), cattolico che non approvava la penetrazione protestante. Entra anche il calvinismo (due elettori, Brandeburgo e Sassonia, lo sposano): geografia delle fedi sempre più frammentaria. Tensione religiosa che si realizza con la creazione di due eserciti: Unione Evangelica (protestanti) e Lega Cattolica (con capo Duca di Baviera). Subentra poi Rodolfo II (capitale a Praga), folle, si circonda di maghi e astrologhi… ai sudditi boemi è riconosciuta la libertà religiosa attraverso la Lettera di maestà. Rodolfo deposto in Boemia, resta imperatore ma in Boemia c’è Mattia, che diverrà Imperatore in seguito. Nell’area scandinava emerge la grande potenza che è la Svezia, a inizio ‘600 rafforza la sua posizione anche in rapporto agli altri attori nell’area baltica. Vince contro la Danimarca per il controllo dello stretto del Sand, che conduce al Baltico. Guerra contro la Russia (1611-17) in cui vince. Pace di Stolbova, si impossessa del Porto di Riga. Potenza egemone dell’area Nord-Orientale. La Svezia ha giacimenti di ferro e rame con cui potenzia gli armamenti. Gustavo II Alfonso Vasa è il primo a fare una sorta di leva obbligatoria. Da dieci file si passa a sei nel fuoco continuo. Esercito forte e flotta importante. LA GUERRA DEI TRENT’ANNI Crisi religiosa nel Sacro Romano Impero. A Mattia (1612-19) succede Ferdinando, il nipote cattolico. Doveva succedergli il Duca di Stiria (nominato anche re di Boemia e Ungheria). 1618: Defenestrazione di Praga. Due delegati per conto di Ferdinando sono defenestrati, le sue politiche cattoliche erano molto sgradite. I boemi dichiarano Ferdinando deposto dal trono di Boemia, si organizzeranno militarmente, assediano Vienna nel Maggio 1619 (lui è da poco Imperatore). Eletto Re di Boemia Federico V del Palatinato, che muove guerra. Boemi schiacciati. I gesuiti sono mandati a ricattolicizzare la Boemia e il Re di Boemia non è più un elettore (al suo posto Duca di Boemia). Danimarca e Svezia vogliono sfruttare la difficoltà dell’Imperatore per avere dei territori. Fase danese Cristiano IV porta l’esercito nell’Impero, fermato da Von Wallenstein, imprenditore di guerra, recluta truppe per l’Imperatore, una sorta di capo dell’esercito imperiale. Lo costringe a chiedere la pace, Pace di Lubecca, Cristiano deve giurare di non penetrare più nel territorio imperiale. Fase positiva per il blocco asburgico. Parentesi italiana il ducato di Mantova, dove c’è una crisi di successione, il Duca Vincenzo II muore senza eredi. Più Stati vogliono imporre un sovrano. Francia di Richelieu vuole Carlo Gonzaga di Nevers. Asburgo dell’Impero e Asburgo di Spagna non approvano. I Gonzaga devonno essere considerati feudatari imperiali, non è giusto che i francesi impongano Carlo. Esercito imponente ad assediare la città mandato da Carlo (1629-1630). Arrivo della Peste manzoniana che si propaga da lì. La Francia ha la meglio ma Carlo giura fedeltà all’Imperatore. Fase svedese 1631-1634, Gustavo Adolfo Re di Svezia entra in guerra, alleato con due principi tedeschi protestanti: elettore di Brandeburgo e Duca di Sassonia. I Bemi approfittano, rivolta per scalzare gli Asburgo. Von Wallenstein sconfigge i Sassoni che erano entrati a Praga imponendo il dominio calvinista. Nel 1634 i tedeschi vincono con la battaglia di Nordlingen. Gli svedesi sono sospinti nella penisola, gli alleati si scusano con l’Imperatore. Fase francese La Francia di Richelieu entra in guerra contro gli Asburgo. Tenaglia asburgica che impone la propria egemonia su tutta l’Europa, comprime la Francia. I Francesi si alleano con le provincie unite protestanti. Gli Olandesi vincono per mare sulla rada delle Dune. Vittoria Francese contro i tercios spagnoli a Rocroi, fine dei tercios. 1648, pace di Westfalia (regione della Germania). Riconoscimento delle Provincie Unite indipendenti, la Francia prende qualche territorio dell’Impero, nasce la Prussia, la Svezia è signora del Baltico. La guerra si porta via un terzo della popolazione tedesca, danni economici. XVII SECOLO Gli aspetti demografici Il Secolo considerato come un momento di crisi, declino, in mezzo a un Cinquecento di grande sviluppo e un Settecento con la rivoluzione agricola e industriale. Ora troviamo invece una riconfigurazione, una creazione di equilibri. L’Europa inizia ad andare a velocità diverse, economicamente, nello sviluppo demografico… divisione Nord/Sud. Non si può parlare di una crisi generale. L’Europa Mediterranea o Continentale o flette la popolazione o la fa rimanere stagnante. L’Europa Nord-Occidentale cresce molto. Nell’Europa orientale la popolazione aumenta ma la differenza è poca vista la bassissima densità di popolazione e l’agricoltura estensiva (che punta ad aumentare l’erstensione del territorio coltivato che la produttività). In generale: frenata della crescita della popolazione. Questo a causa di alcuni problemi: guerre demograficamente devastanti, carestie, epidemie, tutto ha effetti più distruttivi. In più c’è una crisi di mancata natalità, legata anche all’alzarsi dell’età del matrimonio. L’agricoltura Nel ‘500 la crescita della popolazione fa aumentare i prezzi, aumenta la domanda. Ora anche i prezzi stagnano, grandi ricadute sull’agricoltura (per gli investitori era stata molto conveniente). Meno profitti di chi usa e affitta la terra, c’è più tendenza all’autoconsumo, è meno conveniente produrre per vendere. Il denaro che prima andava volentieri verso il contado vi va molto di meno. Uso dei capitali verso altre direzioni e altri investimenti (acquisto di titoli nobiliari, edilizia, cariche, titoli di debito pubblico). Debito pubblico: Lo Stato ha bisogno di soldi, li chiede ai finanzieri, cede questi titoli che sono una sorta di azioni, che garantiscono un interesse. Anche il clima è un fattore negativo, si ha la piccola glaciazione. Minori rese portano alla diversificazione delle culture. Crisi della cerealicultura, i cereali sono incentivati quando c’è molta domanda, più domanda più terreno coltivato. Meno popolazione significa meno cerealicultura, con più spazio libero tale spazio è usato per altre attività. La manifattura Una parte risente dell’involuzione (Europa continentale/mediterranea), l’altra no. Entrano in crisi i settori secondari spagnoli, fiamminghi, italiani, decollano quelli olandesi e inglesi. Il comparto tessile, il più importante dell’epoca (poiché il popolo Un altro modo per farsi odiare è il puntare su un’alleanza con la Spagna facendo combinare un matrimonio tra il figlio (Futuro Carlo I) e una principessa spagnola (Marianna d’Asburgo). Questo tentativo fallisce, perché il figlio, mandato con il Duca di Buckingham, dovrebbe convertirsi, secondo gli spagnoli, al cattolicesimo. Carlo sposa Enrichetta di Borbone, figlio di Enrico di Borbone. Inoltre l’Inghilterra non entra nella guerra dei trent’anni, ma ne aveva motivo. Quando i Boemi si ribellano nominano Federico, elettore del Palatinato. Federico era il genero di Giacomo I, aveva sposato una sua figlia. Giacomo avrebbe dovuto aiutare il genero, ma in quanto moderato non lo fa. Carlo I sale al potere nel 1625. Elegge arcivescovo di Canterbury William Laud, esponente della linea filocattolica della Chiesa. Cerca di propugnare alcune forme del cerimoniale cattolico nella Chiesa anglicana (altare sopraelevato, l’inginocchiarsi in alcuni momenti della Messa, segno della Croce durante il battesimo). Carlo prende una direzione assolutista, vuole lavorare senza il Parlamento. Si attira un’opposizione religiosa e politica. Si moltiplicano le partenze verso le Colonie Americane, dove si cerca una chiesa diversa, organizzata su un sistema presbiteriano. Carlo chiede sempre più soldi al Parlamento. Nel 1628 il Parlamento propone la Petition of Rights, opponendosi alla politica assolutista. Carlo è costretto a firmare la carta ma, nel riconvocare il Parlamento per chiedere nuove tasse ottiene solo una sollevazione che porta al’uccisione del Duca di Buckingham. Le frange puritane del Parlamento usano la stampa per promuovere l’opposizione. Carlo scioglie il parlamento e si avvia a governare da solo nel 1629. Regna senza parlamento per dieci anni. Scozia Scoppia la guerra dei vescovi: Carlo voleva portare il modello anglicano in Scozia, dove non c’era il sistema di vescovi e diocesi. Gli scozzesi, più radicali, si ribellano. Per sedare la rivolta servono fondi, Carlo convoca il parlamento per chiedere soldi nell’Aprile 1640, che sia attivata la tassa chiamata Ship Money. Il Parlamento rifiuta, il Parlamento è sciolto ancora e riconvocato a Novembre perché la guerra sta andando male. Le richieste fiscali non possono essere sostenute, il Parlamento dice che nessuna tassa può essere più imposta senza il consenso parlamentare. Fatto firmare un documento che dichiara ciò e che il Parlamento va convocato almeno ogni tre anni. Risolto il problema scozzese, a cui vengono garantite libertà religiose. Rivolta in Irlanda Massacro di protestanti da parte dei cattolici. Guerra civile, Carlo interviene per sedare i disordini. Il Parlamento vuole che Carlo riconosca tutte le colpe che ha compiuto dall’inizio del suo Regno (gli errori imperdonabili) e che il comando dell’esercito vada al Parlamento. Se il comando va al Re c’è il rischio che esso venga usato contro il Parlamento. Voci di un’alleanza tra Carlo e forze cattoliche europee per sconfiggere il Parlamento. Chiesto dal Parlamento l’arresto di Enrichetta di Borbone. Il re entra in Parlamento con 400 uomini armati. Scoppia la guerra civile. I parlamentari prendono il comando di Londra, il Re è costretto a fuggire a York per organizzare un suo esercito. Paese spaccato socialmente e territorialmente. Sudest parlamentare, il Nord e l’Ovest regio. Guerra Civile Vinta dall’esercito parlamentare, nelle mani del comandante della cavalleria Oliver Cromwell. New Model Army: esercito fortemente calvinista e radicale, tutti sono uguali e partecipano all’esercito senza distinzioni di rango. Le regole non sono quelle di un normale esercito. Esercito delle teste rasate, opponendosi ai capelli lunghi che rappresentavano la nobiltà. Lord e parte della gentry sposano la causa monarchica, i puritani del ceto medio sono pro-parlamento, sostenuti anche dalla Scozia. Il sovrano è sconfitto in diverse battaglie. Ma ci sono divisioni nel modo in cui rapportarsi con il re, si deve fare un’azione dura o trattare con il re? Divisione religiosa perché si creano varie sette: Battisti, Quaccheri… Tensione tra il Parlamento e elementi radicali che vogliono imporreconquiste non in linea con il parlamento. Si era sviluppata ad esempio la fazione dei livellatori, che si propagandava con la Stampa. Gruppo estremo che propugnava la democrazia, l’elezione con suffragio universale maschile, abolizione della camera dei Lord, della proprietà privata. Carlo fugge da Londra (1649) dopo essere stato catturato (1646), ma viene ripreso. A fronte di questa mossa provocatoria l’ala radicale ha la meglio e si decide di processare e giustiziare Carlo I nel Gennaio 1649. Esecuzione pubblica. Decade la Monarchia, si crea il Commonwealth di Scozia, Inghilterra e Irlanda. Oliver Cromwell, Lord Protettore del Commonwealth, imprime una svolta autoritaria. Il Parlamento è sciolto nel ‘53, Cromwell vuole commentare con un consiglio ristretto composto da militari. Paese diviso in distretti con un generale in ogni distretto. Dittatura militare. Reprime duramente gli Irlandesi uccidendo 600.000 persone. Il figlio di Oliver, Richard, non è autoritario come il padre. Il Parlamento è ricostituito e nel ‘60 è restaurata la monarchia. Carlo II Sale al trono, deve però rispettare il Parlamento, le nuove sette anglicane e l’opposizione parlamentare. Il periodo ‘49-’60 è detto interregno. Nello stesso periodo l’Inghilterra si afferma a livello coloniale, che a inizio ‘600 aveva possedimenti modesti. Nel ‘57 Cromwell rafforza la Compagnia delle Indie Orientali, sulle coste indiane, Bengala, qui si commercia cotone e tè, apprezzati ancora di più delle spezie. Gli inglesi si diffondono nei Caraibi, in particolare in Giamaica, che diventa importante per la coltivazione dello zucchero. Carlo II è filocattolico, il Parlamento fa votare il Test Act (impone che tutti i burocrati e ufficiali dell’esercito devono essere protestanti). C’era il timore che si instaurasse una nuova dinastia cattolica. 1667 si prova a far firmare l’Atto di esclusione, per non far andare al trono cattolici. I Lord non fanno passare l’Atto. Dopo Carlo sale Giacomo, molto cattolico, che mette in ruoli importanti i cattolici nonostante il Test act. Gloriosa Rivoluzione. Guglielmo d’Orange, sposatosi con la figlia Maria di Giacomo II. Viene presa pacificamente l’Inghilterra, Giacomo fugge in Francia. Con il Bill of Rights e l’Act of Tolerance si arriva alla monarchia Parlamentare. Guglielmo accetta di avviare una monarchia che dialoghi costantemente con il Parlamento. L’Inghilterra è il primo e più importante stato antiassolutista del tempo. IL RE SOLE Il ‘600 è l’epoca d’oro dell’assolutismo L’Inghilterra è un’eccezione. Ci sono più progetti assolutisti in Europa, ma la realizzazione più piena è quella di Re Sole, che accentra il potere nelle sue mani senza tenere conto degli organi rappresentativi, senza primi ministri (come ad esempio in Spagna). Ha un regno lunghissimo, durante il quale non convoca mai gli Stati generali. Saranno convocati solamente con la Rivoluzione, e non erano stati chiamati dal 1614. Tentativo di mettere in atto politiche economiche e religiose autoritarie. Impone a tutto la linea del governo, imprime una direzione alle coscienze. Manifestazione più evidente è il voler sviluppare un progetto espansionistico, voler fare la guerra per rendere la Francia un paese ancora più potente. Luigi XIV nasce nel 1638 da Luigi XIII, che ricordiamo per aver portato la Francia nella guerra dei trent’anni. Si trova re da bambino, il padre muore nel 1643, dunque si attiva una reggenza, gestita dalla madre Anna e dal cardinale Giulio Mazzarino. Momento complicato per la Francia. Quando c’è una reggenza i nobili cercano sempre di indebolire la monarchia. Le due Fronde - la prima è la Fronda Parlamentare (nata quando la regina vuole far giustiziare un parlamentare) – lo segnano. Durante la prima Fronda il re e la famiglia devono scappare da Parigi, e questo probabilmente lo porterà a un governo assolutistico. Verso parlamenti e nobiltà sarà molto duro. La nobiltà sarà controllata dalla Monarchia. La seconda Fronda, la Fronda dei Principi, è piegata anch’essa nella monarchia che nel ‘53 può tornare a Parigi. Da allora il potere è stabilizzato. Luigi è ora adolescente, turbato da questi episodi. Negli stessi anni delle due Fronde la Francia era occupata anche a fare la guerra con la Spagna (nonostante la Pace di Westfalia), faranno la pace solo nel ‘49 con la Pace dei Pirenei. Questo comporta una pressione fiscale che porta a un malcontento generale, la Francia aumenta il processo di vendita degli uffici pubblici (la venalità delle cariche), c’era già la Paulette… Lo Stato aveva poi chiesto molti soldi a finanziatori privati: era aumentato il debito pubblico. La Monarchia era arrivata a chiedere una trattenuta dello stipendio a chi con la Paulette avesse garantito l’ereditarietà della carica. C’erano anche dei ritardi nel pagamento degli interessi sui titoli del debito pubblico. Entra nel governo nel ‘61, alla morte di Mazzarino, e resta sul trono fino alla morte, nel 1715. L’assolutismo aveva dei limiti. Per creare piani di governo sul territorio bisogna contrattare con autorità locali. Nobili e clero limitano ancora il potere del sovrano. La Paulette crea una burocrazia, ma anche un corpo che si pone come interlocutore della monarchia, ha dei privilegi. La Francia era poi comunque divisa tra i paesi sotto la giurisdizione del Re e provincie (Bretagna….) che dialogano con il Re. Mazzario ha insegnato a Luigi a fare il Re. Luigi non si fa affiancare da un primo ministro e organizza il governo con consigli ristretti a cui consegna un settore specifico del governo. Ricorda vagamente i consigli spagnoli. Conseil d’en haut, ministri principali: esteri, finanze (Jean Baptiste Colbert) e guerra, lo affiancavano nella gestione degli affari più importanti. Il consiglio dei dispacci si occupava di politica interna, consiglio di finanza che gestisce il bilancio, consiglio di commercio, consiglio degli affari ecclesiastici. La maggior parte dei ministri non sono della grande nobiltà, ma vengono dalla finanza e dal mondo degli affari (Colbert era figlio di un banchiere). Si circonda di figure che vengono dal basso per renderle a lui fedeli. Colbert mette le mani sulla politica economica, è l’interprete dell’assolutismo economico. Deve risanare il bilancio e occuparsi del carico fiscale, così da diminuire il malcontento. Istituisce una commissione d’inchiesta per scoprire tutte le irregolarità compiute dagli appaltatori delle imposte, per cui impone delle multe e rastrella così decine di milioni di lire. Con la riorganizzazione delle imposte indirette, dazi e gabelle vengono riunite nella ferme du general, un grande “cartello”. Operazione politica che mette insieme le imposte indirette affidandole a un solo appaltatore che, per avere la responsabilità di riscuotere tutti i dazi guadagna più di un singolo appaltatore di prima. Colbert rilancia l’economia con un programma mercantilista, si tratta di favorire l’economia del proprio stato: la sua politica è così paradigmatica da essere definita Colbertismo. Alza i dazi sulle merci estere, potenzia esportazioni e diminuisce importazioni, favorisce la manifatture nazionali (create manifatture statali, che hanno il monopolio sul bene prodotto: producono tanto a grande vantaggio). Azioni di sviluppo economico: potenziati i porti (porto di Marsiglia), politiche di favoreggiamento per cui si impone un 20% in più, nelle colonie, alle merci su navi che battono bandiera estera. Lotta per gli spazi commerciali globali, si cerca di creare una potenza coloniale: si potenzia la Nouvelle france (circa l’attuale Canada orientale), che sviluppava commercio di pellicce e pesca del merluzzo; Colbert non si fida degli indigeni e vuole aumentare la popolazione francese, favorisce un’immigrazione di donne giovani. Conquista di Santo Domingo (Haiti) nella parte orientale, parte occidentale spagnola (scoperta da Colombo), che è ora Repubblica Dominicana. A Santo Domingo è portata la canna da zucchero, molti schiavi… a fine ‘700 rivolta degli schiavi da cui nasce la Haiti di oggi. Un’altra cosa che fa Colbert è una penetrazione nel Mississipi che porta alla conquista della Louisiana. Colbert fa nascere la compagnia delle Indie Orientali, che si occupa dell’Africa occidentale per gli schiavi, Africa orientale, Madagascar, Golfo Persico, India… Rapporti interni, corte, politica religiosa Con la legge del ‘73 i Parlamenti devono registrare le Leggi del sovrano senza poterne fare la rimostranza. Stati generali non convocati, Stati provinciali esistono per la contrattazione a livello fiscale. Parigi si ingrossa, per tenere l’ordine pubblico è nominato un luogotenente di polizia con grandi poteri. Versailles Non è solo una grande operazione stilistica, edilizia e artistica ma anche politica. Tenuta di caccia del padre che diviene una grande corte in cui vengono fatte affluire 10.000 persone che ruotavano attorno al Re. Molte famiglie nobili hanno privilegi e sussidi per vivere lì, sono sottratti dai feudi e dal potere politico. Luigi è intenzionato a mettere le mani su tutta la vita pubblica, mette le mani anche sulla vita religiosa, non è disponibile a tollerare l’esistenza di persone noncattoliche (gli Ugonotti contro cui si era già scagliato Richelieu). Il cattolicesimo con l’editto di Fontainbleu del 1685 diviene religione di Stato, gli Ugonotti devono o trasferirsi o convertirsi. Grande emigrazione. Danno economico per la Francia. Luigi cerca di imporre la Chiesa Gallicana, la Chiesa cattolica francese. Screzi che nascono con la Chiesa papale a causa del diritto di regalia: il Re poteva amministrare le diocesi vacanti (ancora senza un vescovo dopo la morte di quello precedente), il Papa non approvava. Nell’82 si riunisce l’assemblea del clero francese che stabilisce che il concilio è superiore al Papa, il clero minaccia di diventare autonomo. Crisi diplomatica risolta con un accordo: Re Sole assicura al Papa che è superiore al concilio, ma deve riconoscere il diritto di nominare i capi delle diocesi. Giansenismo Cattolicesimo intimo, legato a una riflessione personale, ispirato a Sant’Agostino. Sviluppatosi nella nobiltà francese. Pascal era un giansenista. Questo non piaceva alla Chiesa Cattolica, esteriore e legata al cerimoniale. Luigi XIV lo favorisce, strumentalizzandolo, per poi condannarlo quando non gli è pi utile. A inizio ‘700, negli ultimi anni di Luigi, si distrugge l’abbazia di Port-Royale, sede del clero giansenista. Le Guerre Nel 1672 raggiunto da Colbert il pareggio di bilancio, ma verrà vanificato. L’esercito francese passa da 20.000 a 400.000 soldati, con una leva obbligatoria rudimentale. Sistema delle caserme così da non dover alloggiare i soldati nelle proprie proprietà. Standardizzazione delle uniformi, investimento nelle fortificazioni lungo il fronte orientale e potenziamento della flotta. Grandi nemici: Asburgo (Spagna e Sacro Romano Impero) e Provincie Unite (non volevano rispettare le norme di Colbert nel regolare il commercio francese, vanificavano il comando per cui le merci francesi potevano essere spostate solo da navi francesi). Guerre del ‘600: Guerra di devoluzione (Spagna), guerra d’Olanda, guerra della Lega d’Augusta. Luigi XIV aveva sposato la figlia di Filippo IV d’Augusto, ma la dote non gli era stata del tutto pagata. Alla morte di Filippo IV nel ‘65, Luigi vuole per sé dei territori spagnoli che secondo lui gli spettano. Allora attacca le Fiandre, conquisterà alcuni territori e città importanti. Seconda guerra con l’Olanda tra ‘72 e ‘78, Guglielmo III d’Orange ferma l’attacco della cavallerie aprendo le dighe. Nel ‘78 pace, la Francia ottiene la Franca Contea, ma gli olandesi ottengono libertà commerciale. Guerra della Lega d’Augusta, dopo che Luigi aveva iniziato ad attaccare città (ad esempio Genova nel 1684, alleata degli Spagnoli, automaticamente nemica), detta guerra dei 9 anni; gli Asburgo ottengono l’appoggio di tutte le principali potenze europee, nel ‘97 si conclude la guerra e il progetto espansionistico di Luigi. ALTRI PROGETTI ASSOLUTISTICI La Prussia degli Hohenzollern Uno dei principati, il Brandeburgo, che faceva capo a Berlino, uno dei grandi elettori protestanti, capitanato dagli Hohenzollern. L’elettore di Brandeburgo ha anche il ducato di Prussia, per il quale è vassallo del Re di Polonia. Nel 1660 l’elettore ha possesso vero e proprio sulla Prussia. Ingrandisce questo “dominio sfilacciato” durante la guerra dei trent’anni in cui combatte a favore della parte protestante, alcuni vescovati della Germania centrale e la Pomerania. Federico Guglielmo, sovrano dal ‘40 all’88, mette in moto il progetto assolutistico. Crea un nucleo embrionale di esercito permanente con un accordo con gli junker, proprietari terrieri. E’ riconosciuto loro il pieno potere sui contadini in un sistema di servaggio, in cambio di un aiuto nell’entrare nell’esercito. Alla fine del regno di Guglielmo lo Stato ha un esercito di 30.000 uomini. Il figlio, Federico I, diventa Re mettendosi dalla parte dell’Imperatore durante la guerra di successione spagnola, a cui partecipano tutti gli Stati europei. Leopoldo I ringrazia Federico che gli ha fornito il suo esercito contro la Francia del Re Sole, lo nomina Re (prima era solo principe). Federico apre l’accademia di Berlino, ha interessi scientifici… nel 1713 sale invece Federico Guglielmo I, il “re sergente”, stava sempre in uniforme, crea un sistema di leva obbligatoria dividendo il paese in distretti (ognuno dei quali deve un tot di reclute). Si aggrava il peso fiscale e chiedono prestiti per l’esercito. Messe in affitto le terre dello Stato che corrispondono a un terzo del territorio. Teresa, appoggiano Carlo di Baviera e Duca di Sassonia, Maria è aiutata da Inghilterra, Regno di Sardegna e sudditi ungheresi. Dopo varie guerre nel ‘48 Pace di Acquisgrana, Francesco Stefano riconosciuto come imperatore con Maria regina consorte. La Slesia va alla Prussia, il ducato di Parma va a Filippo di Borbone, Luigi XV ne esce male: non acquisisce niente, neanche le Fiandre. Coinvolgimento della Repubblica di Genova, che si allea con i Borbone. Spagnoli e francesi hanno qualche successo in Italia. Gli Asburgo, con i Savoia, hanno la meglio, un contingente imperiale scende in Liguria, conquista Genova e la riviera di Ponente (riviera resta loro per tre anni). Con Balilla rivolta di Genova in cui in cinque giornate la città dopo mesi di occupazione si libera. Mito del Balilla. L’ILLUMINISMO Dopo il ‘400-’500 umanistico e il ‘600 della rivoluzione scientifica, nel ‘700 abbiamo l’Illuminismo, che impatta anche la politica (non tanto la cultura popolare, l’Enciclopedia è limitata alle élite colte). Lumi e riforme. Kant definisce l’Illuminismo come l’uscita dallo stato di minorità dell’uomo, la minorità è… contestazione del principio di autorità. Fino ad allora essa non è mai stata messa in discussione. L’uomo ora deve pensare da solo, uscire dalle tenebre. Ripreso il concetto della rivoluzione scientifica per cui la certezza si ha solo con la verifica, solo che ciò è applicato a tutte le sfere, non solo i fenomeni naturali. Quindi la religione va rigettata, fatta di dogmi su cui non ci si deve interrogare. Si afferma una teoria, il “deismo”, per cui bisogna credere nella manifestazione di dio nelle cose, dove si vede che c’è un intervento di Dio sulla natura. I dogmi sono respinti, si afferma una religione naturale sempre sottoposta al vaglio della ragione. L’Illuminismo crede nella tolleranza, nel “Dizionario filosofico” riflette sul male: è sciocco essere intolleranti, il male esiste e si vede in manifestazioni indipendenti dall’uomo (esempio del terremoto di Lisbona), è inutile creare male ulteriore. Alcuni sovrani firmano le patenti di tolleranza: la possibilità di esercitare tutte le fedi. Uomo e conoscenza: pensiero legato all’eredità verso la rivoluzione scientifica. John Locke, uomo del Seicento, sosteneva che l’intelletto è come un foglio bianco, viene “scritto” con l’esperienza: teoria dell’empirismo. Gli Illuministi vanno ancora oltre, per loro esiste un vero e proprio “sensismo”: la conoscenza si crea attraverso ciò che noi percepiamo con i nostri sensi. Condigliac: l’uomo è una statua, assume forma in base a ciò che lo “tocca”. Rifiuto di dogmi e verità rivelate. Da qui nasce l’utilitarismo di Jeremy Bentham, per cui l’uomo fugge il dolore e cerca il piacere (unico fine). Conflitto tra il mio piacere e quello collettivo: deve esistere una morale rispettata da tutti. Hume individua la parola simpatia: da sympathos, provare emozioni insieme agli altri, immedesimarsi. Il bene individuale non deve cozzare con quello comune. “Dello spirito” di Helvetius, vede la morale come matematica: morale come una bilancia in cui il bene “pesa” più del dolore. Scientificamente si parte da Newton. Scoperte e create macchine che renderanno molto più rapidi i processi produttivi. Con Volta nasce il primo generatore elettrico. Politicamente si rifiuta il diritto divino del monarca, impegno per la pubblica felicità, rispetto della sfera individuale dei diritti naturali. Bisogna perseguire la pubblica felicità non quella del sovrano, i sovrani devono rispettare il popolo e cercare il suo benessere. Il sovrano deve rispettare i diritti inalienabili dell’uomo. Tre grandi pensatori: • Barone di Montesquieu Presidente del tribunale di Bordeaux, esponente della nobiltà di toga. Era già nobile per via di possedimenti feudali. Viaggia molto, discute principi e meccanismi dei vari ordinamenti politici. Dispotismo basato su paura, monarchia sull’eredità, democrazia sul popolo. I tre si adattano a territori di grandi, medie e piccole dimensioni rispettivamente. Egli sostiene la monarchia, non quella francese ma quella “temperata”, in cui il Parlamento ha potere. Potere giudiziario deve essere separato da quello legislativo ed esecutivo. Scrive “Lo Spirito delle Leggi” • Voltaire Crede nel dispotismo. Se un solo despota ha tutto il potere emerge. Un solo potere politico in favore di tutti gli altri: il despota deve essere Illuminato e realizzare il bene comune. Egli è anche storico, apprezza Luigi XIV e Pietro Il Grande. Alcuni sovrani cercheranno di essere despoti illuminati. “Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni”, analisi di programmi politici dei monarchi di programmi più o meno condivisibili. • Jean-Jacques Rosseau La proprietà privata e l’asimmetria tra ricchi e poveri hanno creato dei problemi. Serve un solo potere che tenga le proprietà private, renda tutti uguali. Serve una rappresentanza totale, il governo deve rispettare la volontà di tutti. Qui si entra nell’utopia. Sovranità al popolo! Rifiuto e critica del progresso. Il pensiero economico rifiuta il mercantilismo, il governo non deve condizionare le attività economiche. Si afferma la concezione di fisiocrazia, governo della natura. C’è un ordine naturale delle cose che il governo non deve intaccare. Francois Quesnau è l’artefice di questa scuola fisiocratica, e scrive la “Fisiocrzia”. Industria e commercio fanno circolare i beni, ma a produrre i beni è l’agricoltura, unica attività capace di produrre surplus. Lo Stato è proprietario di tutta la terra, ma i singoli proprietari terrieri hanno alcune particelle. L’unica tassa accettata è quella in cui parte del raccolto è ceduto al grande proprietario, il conproprietario. Non si vogliono tasse sulle attività agricole, senza influenzarne la distribuzione. Questo ispirerà il liberismo di Adam Smith e la sua teoria della “mano invisibile”, per cui i beni circolano, acquisiscono naturalmente il giusto prezzo senza l’intervento dello Stato. Diffusione del pensiero molto influenzata dalla stampa. La stampa un tempo aveva avuto uno scopo principalmente religioso. Si diffonde una stampa periodica che da la possibilità del formarsi dell’opinione pubblica. Si creano biblioteche personali, si creano luoghi di socialità, salotti legati alla pubblicazione di riviste letterarie (“Il Caffè”). Massoneria composta di intellettuali e sovrani, le logge nascono come luoghi di cultura, governate da gerarchie e riti non solo intellettuali ma anche sovrani sono massoni. Prima loggia a Londra nel 1717. Lo scopo della massoneria è quello di migliorare la civiltà attraverso la cultura. Il dispotismo illuminato Federico II di Prussia si definisce il primo servitore dello Stato. Era scrittore, musicista, amico di Voltaire... Abolita la tortura, introdotto il titolo di laurea come necessità per arrivare ad alcune cariche(meritocrazia), limitazione della pena di morte (è già stata pubblicata l’opera di Cesare Beccaria “Dei delitti e delle pene”), istruzione elementare obbligatoria e libertà di stampa. Permangono elementi di continuità con il passato: Federico continua a rafforzare l’esercito (200.000), mantiene l’asservimento dei contadini agli junkers. Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II emanazione della patente di tolleranza che accetta ogni confessione religiosa: anche l’ebraismo! Due fasi del riformismo, quella di Maria Teresa e quella di Giuseppe II. Maria Teresa non è proprio un sovrano illuminato, non aderiva a certe visioni anche religiose propugnate dagli illuministi, non è amica degli intellettuali. Federico II di Prussia era tollerante, aderente al deismo, Maria Teresa era una stringente cattolica, nemica di Federico II. Ha senso pratico, forte determinazione a migliorare la macchina fiscale. Il suo è un riformismo molto pratico, obbligate diete dei singoli Stati del Sacro Romano Impero. Tasse applicate non per contingenza, aumento del 60% delle tasse riscosse in 15 anni: organizzazione migliore, intaccati i privilegi di chi non pagava le tasse. Applicate le imposte sui beni del clero acquistati dopo una certa data. Si intacca l’immunità del clero. In altri Stati tassate le proprietà dei nobili. Nel 1753 Von Kaunitz diventa cancelliere, crea il Consiglio ddi Stato e si ispira alla Prussia. 1780 sale Giuseppe II. Cambia lo stile ma il riformismo resta. E’ autoritario e intransigente e va a toccare la sfera religiosa, riformando il clero. Prende delle decisioni che non sarebbero mai spettate alla sfera politica. Sopprime i monasteri degli ordini regolari, istituisce dei seminari statali, allontana i cimiteri dalle città. Come in Prussia introduce l’istruzione elementare obbligatoria. Coacervo di vari staterelli, ma lui crea un solo mercato interno, sopprime le corporazioni (mercato del lavoro libero) ed emana il codice giuseppino (1787), per cui al reato deve corrispondere una pena certa e per cui tutti sono uguali davanti al giudice. Caterina II di Russia Dopo Elisabetta, figlia di Pietro il Grande, sale Pietro III, sposato a un’intellettuale tedesca che entra in possesso della Russia scalzando il marito. Grande amica degli illuministi, vuole aprire la Russia alla cultura europea, in particolare all’Illuminismo francese. Attua una politica di riforma verso il clero ortodosso, negli anni ‘60, requisisce le terre di mille monasteri incamerandone i beni così da risanare le finanze pubbliche e finanziare l’istituzione di scuole primarie. Crea una commissione di 500 membri per arrivare a una codificazione di leggi, consegnando loro un’istruzione in cui da le linee guida per arrivare al codice. Parole chiave: pubblica felicità, libertà, tolleranza, umanizzazione della giustizia. La commissione non lavorerà e non approderà ad alcuna codificazione. Guerra contro l’Impero Ottomano a fine anni ‘60 e inizio ‘70, circumnavigando l’Europa fino al Mar Nero. Per pagare la guerra c’è un inasprimento fiscale che porta a delle rivolte. Rivolta di Pugacev, cosacco che voleva portare i propri contadini a rivoltare il governo. Cambia l’atteggiamento di Caterina verso i contadini, potenziando il controllo dei proprietari su di loro. Si va verso un peggioramento delle condizioni contadini, una riaffermazione delle corveè e della servitù della gleba. Polonia Presa un po’ da Russia, Prussia e Austria, spartita come risultato della debolezza politica polacca. La dinastia regnante non si era mai rafforzata (sempre scelto dai nobili un sovrano straniero da manovrare) L’ITALIA SPAGNOLA Napoli, il Nord e le isole sono tutte sotto la Spagna dopo la pace di Cateu Cambresis a fine ‘500. L’Italia soffre dello spostamento del baricentro europeo dal Sud al Nord. Dal punto di vista delle manifatture crisi del settore tessile (i prodotti del Nord costano meno e invadono i mercati mediterranei). Reggono alcune lavorazioni artigianali per cui sono necessarie competenze particolari, spesso riservate a una piccola parte della popolazione (merletti, vetri, mobili, strumenti musicali). Calo generale del settore produttivo, l’agricoltura regge meglio. Meno popolazione significa meno spazio destinato ai cereali, ma questo permette di diversificare le colture, di alto valore unitario (la vite e l’olivo, il riso, il mais di origine americana). Il mais in particolare ha un’alta resa e ciò alimenta il settore primario, divenendo ingrediente principale di molti prodotti dell’alimentazione contadina. Aumentano lino, canapa per il settore tessile. La popolazione si sposta verso le campagne. Non solo si coltiva la terra ma a partire da alcune coltivazioni si possono produrre materie prime per attività di carattere protoindustriale. Si acuiscono le differenze di reddito tra le persone, commerci e manifatture entrano in una fase di flessione, c’è una tendenza di spostare i capitali dalle manifatture a debito pubblico, titoli nobiliari, cariche pubbliche. Immobilizzazione dei capitali, le attività economiche non progrediscono. Grande popolazione ecclesiastica (tra 5 e 10%), terre ecclesiastiche sottratte al libero mercato (non possono essere vendute senza il consenso del Papa). Soffocamento culturale da parte della Chiesa Le scoperte scientifiche avvengono nell’Europa settentrionale e centrale, dove l’ambiente è più favorevole. Scienziati e pensatori sono condannati a morte, fatti abiurare… (Giordano Bruno che propugnava l’infinità dell’universo, Campanella che aveva messo in dubbio il pensiero di Tommaso d’Aquino). Le università declinano, le Accademie non sono libere. Arte e letteratura raggiungono livelli altissimi, è il tempo del Barocco italiano. Dopo Cateau Cambresis inizia la pax ispanica. L’Italia non è colpita dalle guerre che imperversano invece in Europa. Consejo de Italias, che ha giurisdizione sull’Italia, anche il consiglio di Stato riguardante la politica estera aveva una certa giurisdizione sull’Italia. La Spagna ha bisogno di soldi e pone un pesante fisco, problema di carestie ed epidemie, lo Stato di Milano è spesso attacato dalla Francia. Milano beneficia della dominazione spagnola, Napoli e le isole sono più fiscalmente appesantiti, indispettiti per il fatto che i soldi vengano usati per un esercito occupati su altri fronti. I grandi baroni sono liberi di occupare le cariche principali in Sicilia e in Sardegna. Famiglie nobili titolari di feudi si pongono come alternative al governo spagnolo, la grande nobiltà feudale è dominante nel Sud, non la si trova invece a Milano. Realtà conflittuale a Sud più che a Nord. Le guerre d’Italia erano continuate perché il ducato dei Savoia è conteso, occupato dai francesi, ma torna poi nelle mani del Duca di Savoia, Emanuele Filiberto. Savoia libera ma filospagnola, le cose cambiano quando sale al potere nel 1580 Carlo Emanuele I. Il ducato cercherà di espandersi per prendere da Mantova il marchesato del Monferrato (senza riuscirci all’inizio). Si avvia a diventare lo stato italiano più forte, già si vede un germe di caratteristiche che diverranno sempre più rilevanti. Crisi dinastica che porterà a Carlo Emanuele II negli anni ‘60 del ‘600. Il granducato di Toscana Dopo la conquista nel ‘500 di Siena e un ingrandimento territoriale, abbiamo una marginalizzazione nel contesto europeo e italiano. I Medici per reggersi si affidano a nobili e Chiesa. Nella corte granducale si crea un clima bigotto che non favorisce certo lo sviluppo scientifico (se non a Pisa). Creazione di organi politici, controlli stringenti, presi Ferrari e Urbino degli Este e della Rovere che, estinti i rami principali delle dinastie, passano a loro. Lo Stato della Chiesa Continua ad avere problemi con le famiglie romane. La città si abbellisce, chiese barocche, obelischi, palazzi, ma ciò cozza con l’indebolimento politico-militare. Sconfitta nella guerra di Caustro tra la Chiesa e i Farnese (sostenuti da vari Stati italiani). Venezia Vede una spaccatura nel governo veneziano. Tra i giovani e i vecchi, i primi assumono una posizione di ostruzione verso la Chiesa (proposta per cui nuovi edifici religiosi sarebbero potuti essere costruiti solo con il placet del governo, condanna di due religiosi con tribunale statali). Combatte contro il Sacro Romano Impero per limitare la sua pirateria, poi contro gli ottomani (perdendo Creta e il Peloponneso). Genova Vede la spaccatura tra nobili vecchi e nuovi. Guerra civile. Non è classificabile come stato spagnolo, ma fa da Stato satellite, gli fa usare i porti, fornisce galee… Sotto Luigi XIV la Francia nel 1684 bombarderà Genova. L’ITALIA NEL XVIII SECOLO Il Settecento è idealmente divisibile in una parte di guerra e una di pace, caratterizzata da diverse riforme. Nella prima metà del secolo la guerra domina lo scenario italiano, pur avendo il loro centro in altri Stati. Dopo la guerra di successione spagnola il predominio spagnolo-asburgico è sostituito da uno austriaco-asburgico. Il Duca di Savoia diviene Re di Sicilia, Vittorio Amedeo II, che viene così ricompensato per l’aiuto agli Asburgo. Poi ci sarà uno scambio, Sicilia e Sardegna si scambiano. Pace di Utrecht E Rasdadt, Carlo d’Asburgo entra in possesso delle fiandre e dei domini italiani (Napoli, Sardegna, ducato di Milano). 1738, Pace di Vienna, finisce la guerra di successione polacca, le ricadute italiane: i regni di Napoli e Sicilia sono presi da Carlo di Borbone. L’Italia si spacca, settentrione in mano agli Asburgo d’Austria, meridione ai Borbone. Estinzione dei Medici, acquisizione del granducato di Toscana da parte dei Lorena. Granduca di Toscana Francesco di Lorena. 1748 il ducato di Parma passa ai Borbone, Filippo di Borbone figlio di Filippo V, i Farnese che fino ad allora vi avevano regnato si sono estinti, Elisabetta Farnese era sposa di Filippo V. Seconda metà del ‘700 caratterizzata da politiche di riforma. Possedimenti sabaudi e Stato di Milano si spostano verso Est. La dinastia sabauda si rafforza sia nella fiscalità che nell’esercito, Vittorio Amedeo II, ultimo duca e primo re sabaudo. I Savoia sono gli unici a poter davvero partecipare ai conflitti settecenteschi. Territorio diviso in province con intendenti che comandano a nome del re (segue il modello francese). Aumentate le entrate fiscali. I territori sono ripresi dallo Stato e sottoposti a tassazione, fiscalità da parte del clero sottratta dall’immunità (si tassa in parte il clero). Politiche verso la Chiesa: i vescovi sono nominati dai Savoia. Potenziamento dell’istruzione, creazione di una rete di scuole primarie. Rafforzata l’università di Torino, creato un collegio delle provincie, aperto in città e destinato a dare alloggio agli studenti migliori provenienti dalle provincie, la capitale, attraverso l’istruzione, è integrata con il resto del territorio. I Savoia nel 1771 aboliscono la feudalità. La rivoluzione si sviluppa in modo vario, non solo tra gli stati ma anche al loro interno: in Inghilterra ci sono zone più industrializzate e meno. C’è un grande stimolo all’urbanizzazione (se a inizio ‘700 non c’erano città oltre Londra con più di 20.000 abitanti se ne vengono a creare ben 17). LA RIVOLUZIONE AMERICANA Le 13 colonie Avevano differenti origini: o erano nate dalla Corona, o erano colonie proprietarie, o erano nate da statuti fondativi. Nel 1606 nasce la Virginia, in concessione all’omonima compagnia commerciale, ma diventa colonia regia nel 1624. Altre colonie nascono da emigrazioni di carattere religioso: il caso più famoso è quello dei padri pellegrini, calvinisti partiti sulla Mayflower nel 1620, ma vi furono anche il Maryland dei cattolici e la Pennsylvania dei quaccheri. La Georgia fu l’ultima colonia a essere aggiunta, nel 1732. Le colonie erano: Massachussets, New Hampshire, Rhode Island, New York, Connecticut, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Maryland, Virginia, North Carolina, South Carolina, Georgia. Nel XVIII le colonie ebbero una crescita demografica: 2,5 milioni di coloni nel 1775. C’era una forte emigrazione di inglesi ma anche di irlandesi, tedeschi, olandesi, francesi, ugonotti. Le motivazioni del viaggio potevano essere religiose, personali (problemi con la giustizia in patria), la volontà di migliorare le proprie condizioni economiche. Nelle colonie del Sud, dove si aveva una sorta di “aristocrazia di piantatori” era presente una forte componente di manodopera schiava (che costituiva circa il 40% della popolazione). A Nord c’erano minori differenze sociali, c’era lo spazio per la pesca, per i commerci, per la piccola proprietà. Il piano politico-istituzionale e religioso In ogni colonia c’è un governatore con un proprio consiglio, che dialoga con le assemblee rappresentative votate a suffragio maschile (50/70% della popolazione). Ci sono frizioni tra i due poteri: con un processo di accentramento regio sono revocate le concessioni ai proprietari privati delle colonie, solo Connecticut e Massachussets restano indipendenti. La politica commerciale viene dettata da Londra, che in base all’Atto di Navigazione stabiliva che le merci potessero viaggiare solo su navi inglesi e che i commerci venissero effettuati solo con la madrepatria. A Nord erano presenti chiese puritane-calviniste molto rigide; la Pennsylvania è tollerante; il Maryland è cattolico; il quadro è più variegato nelle colonie del Sud. Con il movimento del “Grande Risveglio” cambia la percezione degli americani di Dio, e si diffuse nella popolazione schiava con il suo messaggio di uguaglianza spirituale. Molti capi evangelisti del Sud dichiararono che gli schiavi dovevano diventare alfabetizzati così da poter leggere la Bibbia e vennero fondate le prime chiese nere battiste. Il Grande Risveglio promuoveva la relazione personale con Dio a scapito dei rituali e delle gerarchie, questo creò ovviamente contrasti. Le cause della Rivoluzione Dopo la Guerra dei 7 anni (1756-1763) in cui avevano combattuto contro le colonie francesi, i coloni avevano compreso la loro forza e l’inutilità della tutela britannica. In più la madrepatria voleva scaricare i costi della guerra sulle colonie. L’Inghilterra poneva poi una politica di monopolio che risultava scomoda, nelle colonie si era fondata una società con valori diversi da quelli inglesi. Nel 1765-1766 iniziano le polemiche per l’imposizione della tassa sul bollo e sul tè e per la mancanza di rappresentazione nel parlamento inglese (no taxation without representation). Nel 1770 avviene il massacro di Boston: l’esercito del Regno Unito era andato in America per aiutare i funzionari locali a far applicare i Townsheld Acts, leggi che avevano lo scopo di slegare giudici e governatori coloniali dal controllo delle colonie stesse e che non erano affatto apprezzate dai coloni; a Boston avviene uno scontro che porta alla morte di cinque civili. Nel 1773, in seguito al Tea Act, che favoriva le colonie inglesi nella vendita del tè, i Sons of Liberty, gruppo patriottico, si travestirono da mohawk, si imbarcarono sulle navi inglesi attraccate nel porto di Boston e gettarono in mare le casse di tè. La Guerra La reazione inglese fu di chiudere il porto di Boston e di chiedere un indennizzo. I Coloni si organizzarono nel Congresso (la prima convocazione è a Filadelfia nel 1774), vanno avanti boicottaggio e resistenza. Gli scontri iniziano nel 1775 (George Washington è nominato generale delle truppe americane). Il 4 Luglio 1776 è emanata la Dichiarazione d’Indipendenza. Nel 1777 avviene la grande vittoria di Saratoga. I coloni ottengono l’appoggio della Francia (convinta da Benjamin Franklin) e della Spagna, che ostacolani i rifornimenti dell’Inghilterra. La vittoria decisiva è quella di Yorktown nel 1781. La Costituzione Americana Dopo la guerra è necessaria la ricostruzione. Le spese di guerra sono pesanti. Il congresso di Filadelfia si riunisce nel 1787 e nel 1788 è varata la Costituzione, che segue il partito predominante, quello federalista. Il potere legislativo è in mano a due Camere: Il Senato e la Camera dei Rappresentanti; il Presidente ha compiti esecutivi, militari, giudiziari e ha potere di veto sul Congresso. Il primo presidente è eletto nel 1789 ed è George Washington. Gli sviluppi tra i due secoli Vi è una grande crescita demografica: nel 1800 si arriva a 5 milioni. Con la macchina sgranatrice aumenta la produzione del cotone, molto richiesto dall’industria europea. Sviluppo dei commerci e dei porti di Boston e New York. Nel 1791 nasce la Banca centrale degli Stati Uniti. Nasce un partito anti-federalista, denominato Partito Repubblicano. Jefferson ne è un esponente importante e diventa presidente nel 1800. Nel 1803 viene effettuato un accordo con Napoleone per prendersi l’ultimo pezzo di Louisiana. LA RIVOLUZIONE FRANCESE Due grandi rivoluzioni che pongono le basi per l’affermazione di una serie di principi alla base della nostra società contemporanea: francese e americana. Tanto che la rivoluzione francese talvolta è definita la fine della storia moderna. Ma ci sono momenti di continuità tra prima e dopo: ad esempio l’analfabetismo. Spazzato via l’antico regime, quel modo di governare che esisteva dal ‘500. I rivoluzionari coniano il termine nell’89. Nuova cultura politica, si vuole affermare una società di uomini liberi. Tutti devono essere uguali davanti alla legge. La monarchia è abbattuta e si instaura una Repubblica che poggia sull’idea che il governo debba essere gestito da cittadini liberamente eletti che agiscano come rappresentanti del popolo. Tutti possono mirare a cariche governative. Questa rivoluzione politica sarà però vanificata dall’avvento di Napoleone. Il governo eletto dai cittadini è comunque un’idea epocale. Perché la Francia? Aveva affermato un modo di governare di stampo totalmente assolutista e autocratico. Il governo del paese è in mano alla monarchia, ruota attorno al sovrano. Gli Stati generali non erano stati convocati dal 1614. La natura dei parlamenti evidenzia i limiti, sono praticamente tribunali d’appello. Mancava poi la capacità di creare le condizioni per rinnovare il fisco, le spese erano ancora maggiori delle entrate e si continuava a trovare modi per aumentare la rendita fiscale. Ma c’erano classi privilegiate che non pagavano tasse ed era difficile cambiare questa cosa. Proposte di riforme fiscali nel 1749. Nel 1763 Bertin prova a creare un tasso fondiario ma l’opposizione da parte dei ceti privilegiati porta a farlo dimettere. Con il Coup de Maupeau limitati i poteri dei potenti, che sempre di più si oppongono alla politica del re. Luigi XVI cerca di ingraziarsi i ceti colti e prova ad affidare le redini dell’economia a degli esponenti di spicco degli ambienti intellettuali. Jacques Turgot, fisiocratico, rappresenta l’evoluzione del mercantilismo. La fisiocrazia è il pensiero in campo economico che punta sullo sviluppo dell’agricoltura. Turgot vuole liberalizzare il mercato dei cereali, abbattere l’annona (sistema per cui produzione e commercio dei cereali sono controllati). I cereali così avranno il giusto prezzo. La sua riforma coincide con una carestia, il prezzo dei cereali sale, la colpa è data a Turgot e alla sua riforma. Costretto a dimettersi nel ‘75. Jacques Neker pubblica i bilanci di stato, per cui è criticato ed esautorato, deve dimettersi dal suo ruolo. ‘81, il re affida le redini dell’economia a De Calonne e De Brienne, che sperimentano con la sovvenzione territoriale. Ci si scontra con gli interessi dei ceti privilegiati, non si riesce a far passare la riforma e Luigi XVI, consapevole che i tentativi di riforma sono stati fallimentari, convoca l’assemblea dei notabili, rappresentanti della società reale che possano aiutarlo ad arrivare a una decisione e a riformare il paese. Rappresentanti d’elite del paese, il cuore pulsante economico-politico. Negli anni ‘80 c’è un cambio generazionale, molti giovani. 1788 si decide di convocare gli Stati Generali. Il re si rivolge a storici e intellettuali: chiede di cercare come avessero funzionato gli Stati Generali in passato. Si produce poi un complesso processo per decidere i rappresentanti. La Francia si sente responsabile, soprttutto per il Terzo Stato. Parrocchia per parrocchia si scelsero rappresentanti, poi per distretti, con una scrematura progressiva. Raccolti appunti, problemi, istanze: Cahiers de doléances. Quando sono convocati da Luigi XVI vengono fuori delle questioni: il Terzo Stato spinge perché il numero dei rappresentanti sia alto. Si vota per ordine o per numero? Se si vota per ordine i privilegiati hanno la maggioranza, sennò viceversa. Luigi non sa prendere posizione, arriva a un compromesso molto debole. Quando si riuniscono gli Stati Generali, con una minoranza di clero e nobiltà. Si voterà per ordine. Il 17 Giugno 1789 il Terzo Stato si proclama Assemblea Nazionale. La sala degli stati generali è chiusa, il Terzo Stato si riunisce nella sala della palla corda (con alcuni membri della nobiltà liberale e del clero vicino al popolo) e si nomina Assemblea Nazionale Costituente. Pamphlet “Che cos’è il Terzo Stato?” che condensa il nuovo modo e la nuova concezione politica. Il Terzo Stato è tutto (96% del popolo), finora non è stato nulla, può essere qualcosa. Quello che sta accadendo a Versailles arriva a Parigi. Il popolo ormai è politicizzato. Le discussioni dell’assemblea costituente arrivano. C’è voce che delle truppe di Luigi siano pronte a entrare in città e a sedare le ribellioni. 14 Luglio 1789 presa della Bastiglia. A fronte della radicalizzazione della piazza non si più un atto istituzionale, ma un atto violento. Il sovrano perde il controllo della capitale. Parigi si dà un governo municipale nuovo, una forza di polizia (La Guardia Nazionale). Nobiltà che fugge e forma il Partito degli Emigrati. Il re ha perso il controllo e tiene una posizione ambigua. A Parigi si continua a parlare di complotto del Re, che vorrebbe fare un colpo di mano e riprendere il potere. La polizia parigina è capeggiata da Lafayette, eroe della guerra d’Indipendenza americana. Campagne: sommosse contadini, assalti ai castelli, bruciate le carte che stabiliscono la supremazia e al potere dei nobili. Il Popolo abolisce la feudalità e con essa la decima e i tribunali feudali. I capisaldi dell’ancient regime sono cancellati. Sorgono municipalità in tutta la Francia, dove stanno cambiando le cose. I sanculotti (senza pantaloni corti come i nobili) diventano una forza politica, la piazza si organizza. Novembre ‘89: confiscati i beni del clero. Costituzione civile del clero che prevede che esso sia pagato dallo Stato e debba giurare fedeltà alla Francia e non alla Chiesa. Febbraio 1791 Legge le Chapelier: abolite le corporazioni. Giugno 1791 il Re decide di scappare, si sente ostaggio dell’assemblea costituente. Viene scoperto mentre cercava di andare in Belgio ed è scortato a Parigi. Cosa fare? I radicali dicono di togliere di mezzo il re, altri vorrebbero cercare una monarchia su modello inglese. Luglio manifestazione al campo di Marte, repressa dal partito moderato che per ora ha il controllo. 3 Settembre 1791 si ha la costituzione, la Francia è una monarchia (potere esecutivo) con una camera da sistema a doppio livello. Tutti i lavoratori votano per i rappresentanti che votano il presidente. I nobili emigrati tramano e tessono trattative con Federico II di Prussia o con l’Imperatore. L’Assemblea legislativa si riunisce il 1 Ottobre, è sempre più orientata alla radicalizzazione e a uno sbocco repubblicano. Si creano dei club, associazioni politiche che vanno a portare le loro proposte (i Giacobini, i Foglianti più moderati, i Cordiglieri con Marat). Tutti sapevano che gli emigrati ammiccavano per riportare l’ancient regime. La Francia rivoluzionaria nell’Aprile 1792 dichiara guerra all’Impero. Assalto del popolo alle Tuileries, che obbliga l’Assemblea Legislativa a destituire il Re, accusandolo di aver tradito la patria. Da monarchia si passa alla repubblica. Dopo essere deposto è arrestato e, proclamata la Repubblica è ghigliottinato (Settembre 1792). Controrivoluzione in Vandea La popolazione è sobillata dal clero refrattario, protesta contro la costrizione di massa. L’Assemblea aveva avviato la coscrizione obbligatoria. Nella convenzione si creano delle posizioni distinte: i girondini contro i montagnardi. Assedio della convenzione ed epurati alcuni girondini. I radicali prendono sempre più potere. Il potere si concentra nel Comitato di Salute Pubblica, nove persone tra cui due giacobini: Robespierre e Senjuste. Inizia il Terrore, con cui i nemici sono eliminati attraverso la ghigliottina. Nuovo calendario, coccarda, alberi della rivoluzione, il berretto frigio. Si creano dei simboli. Si diffondono i catechismi rivoluzionari. Il Colpo di Stato di Termidoro L’ala radicale è sciolta, Robespierre e gli esponenti dell’ala radicale sono ghigliottinati. Agosto 1795, Costituzione dell’anno terzo, sistema nuovo e bicamerale, consiglio dei 500 che elabora le leggi e camera degli anziani, che le approva. Direttorio di cinque membri che ha il potere esecutivo. Si dovrebbe portare l’ordine in Francia, la Costituzione del ‘95 serve a riportare l’ordine in Francia. Stabilita una regola per cui 2/3 delle nuove camere dovrebbero essere stati parte della Convenzione, così da avere un po’ di continuità. NAPOLEONE BONAPARTE 1769-1821. si porta dietro alcune convinzioni dell’antico regime ma è anche colui che porta la Rivoluzione in tutta Europa. Nel dichiararsi imperatore riporta elementi di antico regime, ma governa in modo diverso: si definisce imperatore dei francesi, che sono tutti uguali. Personaggio bifronte: erede della rivoluzione, ma nuovo interprete del potere monarchico. Quindi erede imperfetto da entrambe le parti, un ibrido. Fu politico, statista, uomo militare (trasforma la guerra da statica a dinamica), visto già dai coevi come un personaggio straordinario. Napoleone sale al potere pur venendo relativamente dal basso, il padre era avvocato (segretario di Pasquale Paoli, eroe della rivoluzione corsa): non è membro di una dinastia o di una grande famiglia aristocratica. La sua legittimazione deriva dalla volontà popolare: il plebiscito. Nel ‘95, con il Termidoro, dopo il Terrore, abbiamo la Costituzione e la formazione del Direttorio, che però non riesce a dare stabilità alla Francia. A Parigi si erano verificate sommosse legate a un ritorno in auge di filomonarchici. Le camere dovevano essere composte da ex membri della Convenzione (almeno per 2/3), ma questo causa la rabbia dei filomonarchici che il 4 Ottobre si lasciano andare a un attacco alla sede del direttorio: l’esercito seda la rivolta. L’esercito è comandato da Napoleone, ex ufficiale di artiglieria che era stato alzato di grado a Tolone, occupata dai monarchici, che aveva liberato la città. Con Napoleone c’è Gioacchino Morat, che diventerà Re di Napoli (figlio di due locandieri). A fine Ottobre si insedia il primo governo direttoriale che da una parte deve affrontare le opposizioni di giacobini e di monarchici (è un governo moderato, criticato da ambo le parti). La Francia si è attirata l’ostilità di potenze europee che hanno paura del contagio rivoluzionario. Il direttorio a inizio ‘96 opta per una soluzione militare per uscire dall’enpasse. Lanciate due armate, una verso la Germania e una in Italia (Piemonte del Regno di Sardegna e la Lombardia austriaca). Sul fronte tedesco non si riesce ad avanzare. Napoleone in Italia ha grandissime vittorie e costringe il Re di Sardegna Vittorio Amedeo III a trattare la pace e a cedere Savoia e Nizza. Entra a Milano, fa cadere il governo austriaco a Milano, prende Mantova e legazioni emiliano-romagnole del Regno della Chiesa, che si proclamano Repubblica Cispadana e per la prima volta usano il nostro tricolore (colori della legione milanese che combattono di fianco a
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