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La Riforma Luterana e la Controriforma, Appunti di Storia Moderna

La riforma luterana e della controriforma, due movimenti religiosi che hanno avuto un impatto significativo sulla storia dell'europa. La riforma luterana, guidata da martin lutero, ha portato alla diffusione della riforma interna della chiesa cattolica, mentre la controriforma, reazione alla riforma luterana, ha portato alla riorganizzazione interna della chiesa cattolica. Le cause e le conseguenze di questi movimenti, e analizza la loro diffusione in europa.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 29/03/2024

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rebecca-marinelli-3 🇮🇹

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Scarica La Riforma Luterana e la Controriforma e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! PROGRAMMA Parte 1: Temi principali dell’età moderna Parte 2: Circolazione libraria nella prima età moderna attraverso gli ambasciatori Primi nazionalismi, Riforma e Controriforma e prime chiese nazionali (Svezia e Norvegia), guerra civile in Germania, ecc.. Nonostante questo periodo di contrasti religiosi, la prima età moderna vede una crescita esponenziale di mobilità di persone e di libri. Ci soffermeremo in particolare sui libri e sulle biblioteche degli ambasciatori. Non era ancora una professione ben definita, ma era una tipologia sociale che viaggiava. Spesso erano figure letterarie, come Baldassarre Castiglione, autore de Il Cortigiano, perché si riteneva che chi scrivesse bene, parlasse anche bene. Parte 3: Approfondimento su una figura, opera o tema, attinente all’argomento monografico del corso, da esporre a lezione + relazione sullo stesso argomento Mezz’ora di esposizione, poi discussione in aula. Si può fare in gruppo, max 3 persone. BIBLIOGRAFIA • Introduzione alla storia moderna, a cura di M. Bellabarba e V. Lavenia, il Mulino, 2018 (capitoli 1, 8, 11, 13, 16, 21, 22, 25, 27, 31, 32, 34, 35); • L. Braida, Stampa e cultura in Europa tra XV e XVI secolo, Laterza, 2014 (o altre edizioni precedenti) → storia della stampa nel contesto storico della prima età moderna • M. Infelise, I libri proibiti, Laterza, 1999 (o altre edizioni successive) → censura ecclesiastica • Diplomazie. Linguaggi, negoziati e ambasciatori fra XV e XVI secolo, a cura di E. Plebani, P. Volpini, E. Valeri, FrancoAngeli, 2017 → raccolta di saggi sulla figura dell’ambasciatore in particolare negli stati italiani Se all’esposizione orale seguirà anche una tesina scritta da mandare qualche giorno prima dell’appello d’esame, possiamo eliminare 1 libro in programma, ma non Introduzione alla storia moderna. 1 Questione della periodizzazione dell’età moderna Inizio dell’età moderna Nel caso dell’età moderna c’è la percezione dalla parte umanista di un cambiamento epocale; gli umanisti sono infatti quelli che viaggiano maggiormente in questo periodo, proprio perché vedevano nel viaggio una componente di acquisizione culturale. È un fenomeno che nasce in Italia e che si espande nel resto dell’Europa. 1 L’Italia nel primo ‘500 è tormentata da una serie di guerre sanguinose, che portarono fasi di crisi economica e sociale e quindi la fuga degli umanisti e dei più poveri verso l’Europa. Portarono anche rapidi e frequenti cambiamenti politico-istituzionali, che comportarono l’esilio degli sconfitti. Un esempio è la caduta della Repubblica Fiorentina nel 1530 a seguito di un lungo assedio di Carlo V, che riportò i Medici esiliati (accordo tra Papa Clemente VII, un Medici, e Carlo V). I repubblicani fiorentini lasciano quindi Firenze e si recano in altri stati, dalla Repubblica di Venezia al resto d’Europa, come Lione. La Riforma poi provoca la nascita dell’Inquisizione romana nel 1542 e la creazione degli esuli religiosi. Si diffonde quindi l’Umanesimo in Europa. Gli umanisti portano con loro il loro sapere, attraverso anche gli scritti italiani. Si diffondono quindi le traduzioni di questi testi, sono molto più frequenti infatti le traduzioni dai volgari italiani in questo momento storico. Un’altra categoria che viaggia è quella degli stampatori. Uno dei più famosi era Pietro Perna, frate lucchese che aderisce alla Riforma e che scappa dall’Inquisizione. A Basilea fonda una tipografia e stampa tantissime opere italiane. Gli stampatori infatti erano perseguitati dalle varie inquisizioni in Europa perché erano in possesso anche di opere considerate eretiche dalla Chiesa. Si tratta di convenzioni costruire a posteriori. L’età moderna viene indicata come Media Etas, un’età a mezzo tra quella precedente della classicità, e quella successiva. Dall’età classica si dovevano trarre i modelli da seguire in ogni campo del sapere. C’è quindi la percezione di una renovatio, di uno scarto avvenuto. Tutto questo ovviamente è da una prospettiva eurocentrica. L’inizio dell’età moderna si colloca nel 1492 con la scoperta dell’America. Determina una frattura temporale insieme poi alla Riforma luterana, nel 1517. Questi due fatti storici hanno in comune un atto di affermazione dell’individuo contro un principio d’autorità, di tipo scientifico che coinvolgeva poi anche l’autorità di tipo religioso. Giovanni Pico della Mirandola: l’uomo è l’unico essere vivente a non avere una natura fissa. Non può essere costretto a vivere nella società dei tre ordini. La sua posizione è mobile, non è più determinata. Questo nuovo concetto provoca cambiamenti enormi. 7/03 Periodizzazione dell’età moderna. Questa periodizzazione viene fatta con uno sguardo eurocentrico, incentrato quindi sullo sguardo che dall’Europa si può avere di determinati eventi. Inizio di avvio dell’età moderna viene considerata o la scoperta dell’America o la riforma luterana (1517, affissione 95 tesi di Martin Lutero, sono affermazioni che riguardano la vita del cristiano che entrano in collisione con il pensiero del momento: come ad esempio che le indulgenze, nate per avere liquidità per la costruzione di San Pietro, erano un’invenzione della chiesa di Roma e che in realtà non esistevano nelle scritture. La chiesa considererà le indulgenze una questione per opere, Luterò approverà ritenendolo corretto solo le questioni per fede). L’individuo non è più un qualcosa di fisso ma di mutabile nel mondo, atto di ribellione verso l’autorità, i due eventi in questione sono proprio questo, un momento di rottura con il passato. L’individuo si afferma nella sua centralità. Chabod si interroga sull’identità di nazione in riferimento al 500. Imitatio= rifarsi ai modelli classici visti come vertici della perfezione. Per il cristiano esiste un momento storico che è la discesa del figlio di Dio che è il momento perfetto e al quale bisogna sempre fare riferimento; il rinascimento trasporta questa necessità, ricerca questo momento allo stesso modo, spostando il focus da un aspetto cristiano ad uno terreno e mondano. Lutero vuole tornare alla purezza delle origini, alle prime comunità di cristiani (puro messaggio evangelico) che nel corso dei secoli sono state corrotte portando poi la chiesa alla situazione attuale (inizio 500), la responsabilità è della chiesa e del papa. Chabod ritiene che questa forma mentis non sia affatto moderna ma fondamentale saranno le scoperte geografiche poiché permetteranno all’uomo di definire ancora di più le proprie caratteristiche. In sintesi per Chabod Lutero non è affatto un iniziatore dell’età modera. L’età moderna è il susseguirsi di processi di coazione, processi di disciplinamento sociale, di restrizione. L’età moderna disciplina l’uomo, crea dei luoghi chiusi dove rinchiudere delle categorie di persone (luoghi di internamento) che sono marginalità sociali, vengono rinchiuse poiché si ha la paura che queste marginalità possano essere la scintilla di rivolte sociali. Non è quindi un’età di liberazione dove si affermano le idee dell’individuo. Ci sono quindi due scuole di pensiero: età moderna momento di liberazione ma anche di coercizione. L’età moderna è un momento di continue guerre che consentono la costituzione dei confini. L’adesione della riforma così estesa e partecipata è dovuto anche dalla avversione verso la chiesa di Roma che aveva radici antichissime (da trovarsi nell’imposizione del cristianesimo da parte di Carlo Magno), vi è quindi un fortissimo legame tra la questione religiosa e quella politica; la riforma luterana viene quindi creano in Europa due aree: quella cattolica (meridionale, mediterranee) e una protestante (area settentrionale). Le critiche da parte di Lutero che raccolgono grande consenso per una riforma interna della chiesa era presente già da prima di Lutero (a partire dall’ XI secolo) ed erano state deluse, non si era riusciti ad apportare dei cambiamenti. L’istituzione della chiesa ha avuto nel tempo la capacità di adattarsi e di muoversi in base alle esigenze del momento, grazie a questa capacità ha saputo resistere così a lungo. Lutero non inventa nulla fondamentalmente, le necessità di cambiamento da parte della chiesa erano presenti già da prima, lui le fa proprie e se ne serve. Nel 400 si svolgono due concili dove prende piede l’idea del primato del papato e si pone la questione del primato del concilio: il periodo della cattività avignonese aveva posto la questione della superiorità del concilio rispetto al primato del Papa. I Papi del 500 vengono “costretti” ad indire il concilio di Trento nel 1545; non lo si voleva indire per paura di creare uno spazio che alimentasse nuovamente la messa in discussione della figura del pontefice. Alla fine del 440 c’era stata l’esperienza di Girolamo Savonarola che si scagliò contro il pontefice in nome di un recupero di una religiosità più autentica. Tutto questo per dire che Lutero è espressione di un diffuso sentire all’interno della chiesa. Uno dei capisaldi della dottrina luterana è la giustificazione per sola fede. 14/03 Egidio da Viterbo sente la necessità di una rivoluzione nei costumi della chiesa. Quando la chiesa organizza un movimento di reazione e riorganizzazione interna per reagire alla riforma luterana e riprendersi dei spazi, si crea la controriforma che si fonda sull’idea di includere una serie di riforme che la chiesa mette in atto dalla metà del 500; la controriforma include l’inquisizione, il concilio di Trento, l’istituzione dei seminari… avvalorando l’ipotesi che la controriforma non sarebbe esistita se non ci fosse stata la riforma. Umanesimo cristiano individua un filone di umanisti sensibili al problema religioso (Erasmo da Rotterdam). Donazione di Costantino – origine del potere temporale del papa; concessione delle terre embrione dello stato della chiesa. Il papa era visto quindi da qui come un re: riscuoteva le tasse, aveva un esercito, esattamente come un principe. Lorenzo Valla (umanista cristiano) dimostra tramite un’analisi filologica del documento che questo latino ha caratteristiche lessicali più recenti dell’VIII secolo, era quindi falso e confezionato durante il periodo del conflitto dei Longobardi quando lo stato della chiesa aveva visto crollare il suo potere temporale poiché incalzato dal Longobardi. Esistevano prima di Lutero correnti di riforma nella chiesa e questo giustificherà il fatto di definire quel movimento di riforma alla riforma luterana come riforma cattolica – che prescindeva quindi la riforma luterana e che anzi era precedente, non era solo una reazione ma era una necessità indipendente della chiesa di riformarsi. Gli aspetti del pensiero di Lutero:  INDULGENZE: uno dei pilastri della teologia luterana è la giustificazione per sola fede e del rifiuto della giustificazione per opere. Lutero introduce l’elemento della PREDESTINAZIONE di un elemento quindi che prescinde dall’impegno del fedele attraverso le opere. (sola fide)  SACERDOZIO UNIVERSALE DEI FEDELI: il fedele deve poter accedere direttamente e liberamente ai testi sacri (sola scriptura), non si crede quindi all’intermediazione e interpretazione delle figure religiose, si ricerca un rapporto diretto con la fede. La bibbia deve essere scritta in un linguaggio comprensibile da tutti i fedeli (lingue volgari). Lutero tradurrà la Bibbia dal greco in tedesco fornendosi della traduzione latina di Lutero.  RIFIUTO DI ALCUNI SACRAMENTI: rifiuto della sacralità degli ecclesiastici, Lutero riconosce solo il battesimo e l’eucarestia (consustansazione secondo Lutero, mentre per i cattolici transustansazione dove l’ostia e il vino sono corpo e sangue di Cristo tramite il sacerdote, mentre per Lutero c’è una presenza di Cristo visto che non crede al sacramento dell’ordine). Eliminazione del celibato dei preti poiché è una imposizione di leggi umana e non divine. Non viene riconosciuta nemmeno la figura del pontefice e il principio dell’infallibilità per lo stesso motivo del celibato.  SACERDOZIO UNIVERSALE DEI FEDELI: non c’è quindi differenza tra fedeli e sacerdoti, per i luterani i sacerdoti sono delle guide scelte dalla comunità. Gli anni 20 sono anni cruciali per i destini della riforma perché entusiasmati da queste idee, grazie allo strumento della stampa (fondamentale). Il libro sarà considerato come un vettore dell’eresia per la chiesa poiché tramite esso le idee luterane si erano largamente diffuse. La chiesa si scatena contro i libri per mezzo della censura che dagli anni 40 conoscerà un grande sviluppo riuscendo in Italia a condizionare lo sviluppo culturale del nostro paese, ponendo una cappa di coercizione nei confronti del libro. Lutero dopo la dieta imperiale di Worms diventa protagonista di una nuova proposta politico religiosa contro Roma che suscita un grande interesse da parte dei principi tedeschi. Lutero viene poi rapito e salvato dal principe di …. Le idee luterane alimentano dei movimenti di protesta sociale, lo prendono come stimolo per mettere in discussione l’ordine sociale stesso: scoppiano una serie di rivolte. La messa in discussione del papa si pensa che giustifichi anche la possibilità di opporsi all’ordine sociale. Nel 1525 scoppiano rivolte in Germania (guerra dei cavalieri e dei contadini) che legandosi alle idee luterane danno espressione a tensioni sociali e politiche che esistevano già. I cavalieri rappresentavano la bassa nobiltà che con l’accentramento del potere (visto lezioni precedenti) veniva sempre più escluso dalla partecipazione politica; aderire alla riforma significa mettere in discussione questo processo di accentramento. Queste idee autorizzano anche alla spogliazione e saccheggiamento dei possedimenti della chiesa, questo porta le massime autorità (principi stati tedeschi) crea la lega dei principi per sedare queste rivolte. Lutero si rende conto del momento di rischio per la sua riforma e per la sua vita e si scaglia in modo violento contro queste rivolte dicendo che avevano inteso male il messaggio, fa questo poiché credeva che potesse venirgli meno l’appoggio della nobiltà tedesca. Queste rivolte vengono poi risolte nel sangue e violentemente represse, legittimante anche dal discorso di Lutero. Successivamente ai primi anni 20, Lutero forte del sostegno dei principi continua con il suo cammino fino al 1529 quando i principi di si uniscono nella dieta di Spira avanzando una formale protesta contro la messa a bando di Lutero e che rivendicano l’unanimità sulle decisioni di materia religiosa; da questa protesta nasce il termine protestanti per indicare i luterani. Nel 1530 si riunisce la dieta imperiale ad Augusta (Filippo Melantone) dove viene approvata la confessione augustana (manifesto del luteranesimo) dove i principi tedeschi dichiarano l’appoggio a Lutero e si riuniscono in una lega militare (lega di Smalcalda) che pone le premesse per una guerra. Il diffondersi dell’inquisizione in Italia ha impedito il diffondersi delle guerre di religione in Italia, cosa che invece si è verificata in Francia, Inghilterra e Spagna. Tutti gli anni 30 si svolgono alla ricerca di un punto di incontro con i luterani, poiché l’interesse di Carlo d’Asburgo è evitare la guerra tra principi luterani e principi cattolici. Nel 1541 questi tentativi di dialogo si esprimono nei colloqui di Ratisbona in attesa del concilio. Si forma una delegazione guidata da Contarini propenso a trovare un punto di accordo con i luterani e si incontra con Melantone (inviato dei luterani) ma l’accordo che era stato raggiunto sulla questione della giustificazione per fede naufraga sulla questione dei sacramenti e del primato papale. Non si arriva quindi ad un accordo, questo fallimento apre la strada ad un concilio inutile ma anche alla ripresa dell’iniziativa imperiale che capisce che resta soltanto la forza e lo scontro tra principi. Questo perché Carlo V è ancora convinto a voler reprimere politicamente i principi tedeschi che avevano aderito al luteranesimo, vedendolo come un atto contro il re. Il nesso tra politica e religione è molto stretto soprattutto in questa fase. Il concilio prese il via contemporaneamente parlando sia delle questioni più leggere che quelle più scottanti, quelle dogmatiche. Nel 1547 i padri conciliari dichiarano eresia la giustificazione per sola fede. Si chiude lo spazio della mediazione a Trento (luogo che presagiva un possibile accordo) e si trasferiscono a Bologna. Ad aprile del 47 c’è la battaglia tra Carlo V e i principi della lega di Samalcalda. Carlo V vince a Mühlberg. Nonostante questo concede ai principi tedeschi di aderire al luteranesimo (solo ai principi e ai suoi sudditi) con la pace di Augusta; è un’apertura parziale. Si infrange il sogno imperialistico (volontà di creare il sacro romano impero) di Carlo V poiché la confessione all’interno di sfalda, questa confessione concederà però alla Germania un lungo periodo di pace (70 anni): si sfalderà proprio con la guerra dei trent’anni nel 1618 poiché non erano riconosciuti i calvinisti all’interno della Germania (non riconosciuta dalla pace di Augusta). La pace di Augusta fu un compromesso che comporterà movimenti migratori per questioni appunto di confessione, migrarono in stati dove i principi riconoscevano la confessione di appartenenza (luteranesimo o cattolico); questo causa anche un movimento economico, incameramento dei beni della chiesa – tutti i beni della chiesa incamerati dai principi protestanti fino al 1452 passarono effettivamente in loro dominio, veniva quindi riconosciuto l’incameramento, dopo quella data il bene incamerato doveva essere restituito (questo venne deciso sempre nella pace di Augusta). Carlo V accetta la spaccatura religiosa e si rende conto che non era possibile tenere uniti questi territori troppo diversi tra loro, quindi abdicherà 1558 decidendo di dividere in due il suo impero: Asburgo di Spagna (Filippo d’Asburgo, figlio) e Asburgo d’Austria (Ferdinando d’Asburgo fratello di Carlo che prenderà il titolo imperiale). 16/03 “Contro le bande brigantesche assassine dei contadini” phamplet di Lutero che legittima la repressione nel sangue delle rivolte che si erano venute a creare tra principi luterani e cattolici. “Avevano giurato fede alle loro autorità” i contadini e per questo non dovevano ribellarsi. “Date a Cesare quello che è di Cesare, date a Dio quello che è di Dio” distinzione tra autorità politica da quella religiosa, distinzione tra queste due sfere (fondamentale per l’instaurarsi della democrazia) affonda le sue radici nel Vangelo proprio con questa frase; nel mondo orientale non era così ad esempio perché una sola figura incarnava entrambe le sfere, questo rende difficile la dialettica alla base della democrazia proprio perché essendoci una sola persona al comando non può esistere dialettica. Il ribelle in età moderna è una figura negativa poiché va contro l’ordine costituito e viene punito molto violentemente (smembramento del corpo), era il reato peggiore. Lutero dice che con le sue idee non si vuole rimettere in discussione la nobiltà tedesca (proprio perché temeva di perdere i consensi della stessa) quindi questo phamplet è indirettamente indirizzato ai principi tedeschi per tranquillizzarli sulla volontà delle sue parole. (Quando lo Stato vuole stringere la presa sul popolo fomenta l’insorgere delle ribellioni per far sì che la seguente repressione da parte dello Stato sia in qualche modo giustificata dalla paura dell’eccessivo espandersi della ribellione stessa). La riforma in Italia: Quando cominciano ad arrivare le prime avvisaglie della riforma, il re (Enrico VIII dei Tudor) si dichiara assolutamente contrario alla riforma luterana scrive anche uno scritto dove difende i sacramenti tanto che il papa Leone X gli conferisce il titolo di difensore della religione. Enrico VIII pur avendo assunto inizialmente questa posizione di difesa della chiesa di Roma capisce l’importanza dell’occasione che la riforma gli offre dal punto di vista politico ed economico, ridurre quindi l’influenza del papa sulle sue decisioni politiche in Inghilterra e la possibilità di cogliere tramite la riforma la possibilità di una crescita economica della monarchia. Nel 1527 si presenta il pretesto con la richiesta di annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona (zia di Carlo V di Asburgo, sorella della madre) poiché non aveva dato un erede maschio ma solo Maria Tudor (che cercherà di ricattolicizzare l’Inghilterra andando contro i riformati inglesi negli anni 50 del 500). Chiede quindi a Clemente VII l’annullamento del matrimonio perché Caterina era stata sposata con il fratello; il 1527 è un anno molto particolare per il papa (sacco di Roma) e non ha interesse di creare attriti con l’imperatore (Carlo V) dal punto di vista politico e quindi si oppone all’annullamento. Il pretesto nasce quindi da questo rifiuto, il re si rivolge al parlamento inglese (Un uomo per tutte le stagioni, film da vedere). Enrico VIII convoca il Parlamento e il Parlamento lo appoggia: contro gli abusi ecclesiastici… il papa però non si decide e nel 1531 il parlamento fa un nuovo passo avanti: accusa il clero di infedeltà alla corona e lo costringe a riconoscere la figura di Enrico VIII anche nelle questioni religiose. Il re di Inghilterra si autoproclama capo della chiesa inglese, Caterina viene ripudiata e Enrico VIII sposa una dama di corte Anna Bolena mamma di Elisabetta. Enrico VIII viene scomunicato e si consuma questa frattura tra la chiesa di Roma e il regno d’Inghilterra. Il re diventava capo supremo della chiesa inglese (nasce la professione anglicana), vengono vietate le decime, il re può scomunicare, desina i vescovi, gli ordini religiosi vengono soppressi e i beni confiscati dalla monarchia (vengono poi rivenduti a persone di fiducia andando a creare una classe sociale che sarà fondamentale nella storia inglese) e affida al arcivescovo di Canterburry l’aspetto fiscale della chiesa. Sfera politica e religiosa sono in mano alla stessa persona, non esiste quindi dialettica fondamentale per l’approdo alla democrazia. La riforma anglicana all’inizio si riduce a questo all’assunzione nelle mani del re del potere religioso e del potere economico; dal punto di vista dogmatico la chiesa inglese non conosce novità rispetto alla chiesa di Roma ma solo l’introduzione della Bibbia in volgare. Le innovazioni introdotte dalla chiesa non riguardano l’ambito dottrinale ma quello organizzativo. Iniziano le persecuzioni contro chi rimane fedele alla chiesa di Roma (papisti), quella che doveva essere una lotta religiosa sarà anche in questo caso una lotta di tipo politico. 1547 anno molto importante per la storia europea. Con Edoardo VI e poi con Elisabetta la riforma anglicana assumerà sempre più tratti luterani. Nonostante questo l’anglicanesimo non riuscirà a diventare l’unica religione inglese, continueranno lotte e presenze di altre confessioni religiose, non solo cattolicesimo. In Irlanda invece continuava ad esistere il cattolicesimo. Quella inglese è un’altra conferma che la riforma di Lutero deve la sua espansione a motivazioni di tipo politico ed economico. Questi movimenti determineranno la divisione dell’Europa: parte settentrionale riformata e parte meridionale cattolica. Francia: La riforma penetra grazie all’iniziativa di varie figure (Jacques Lefevre d’Etaples umanista che diffonde le idee umaniste, insegnerà a Calvino). Nel 1534 avviene un fatto abbastanza grave che produce una svolta: affaire de Placards, in molte città della Francia vengono affissi dei manifesti che contengono violentissime accuse contro la chiesa di Roma, contro il papa, manifesti anticattolici, il re di Francia prende coscienza della diffusione ampia di queste idee nel suo regno e le reprime (Calvino a fronte di questo lascia la Francia e si trasferisce a Ginevra dove fonda la sua chiesa). La repressione sarà molto violenta, verrà istituita una camera apposita che si occupa della repressione. Enrico II diventa re di Francia con la consorte Caterina (italiana, fiorentini), nel 1559 muore. Caterina si trova vedova con tanti bambini eredi, sarà la reggente di Carlo IX. La morte prematura del re e la reggenza di una sovrana straniera (accompagnata da tanti consiglieri italiani) porta ad un crollo dell’autorevolezza della corona di Francia. Riprende forza il potere feudale delle grandi famiglie nobili (proprio grazie alla debolezza della corona) che cercano di recuperare il terreno perso con il precedente accentramento del potere, questo avviene sotto il pretesto della religione, si delineano due partiti: uno cattolico (famiglia dei Guisa) l’altro calvinista (ugonotti in Francia, aderiscono mercanti e artigiani, famiglia Borbone e Colignì). Questa spaccatura dell’Europa fa partire due fenomeni, due modi di reagire alla riforma luterana: -guerre di religione (Francia) -controriforma Nonostante questa spaccatura si continua a ricercare all’interno del singolo stato l’unità di fede, non ci sarà tolleranza all’interno dei singoli stati, si credeva che l’unità di fede fosse alla base dell’unità dello stato; la prima a confutare questa teoria sarà la Francia. 28/03 Approfittandosi della debolezza del potere monarchico si impongono le famiglie nobiliari più influenti del territorio, divise in due fazioni:  Francesco di Guisa e dal fratello cardinale Di Lorena: ripresa della politica di repressione, fautori di una controffensiva contro gli ugonotti  Ugonotti capeggiato da Antonio di Borbone, Gaspard de Coligny Federico II muore e sale al trono il figlio con la reggenza di Caterina. Questa cerca aiutata da Michelle de l’Hospital di instaurare una politica di restaurazione, moderata; viene proclamata da libertà di culto con un editto per i protestanti. Questa politica non trova il consenso da parte dei Guisa (cattolici intransigenti, politica di repressione nei confronti dell’eresia) e dal re di Spagna Filippo II (che sposerà una figlia di Caterina e Federico). La Spagna appoggia finanziariamente le battaglie dei Guisa, l’Inghilterra appoggia invece gli Ugonotti. Questo editto suscita una serie di rivolte e un massacro con il quale iniziano le guerre civili (guerre di religione) che si concluderanno solo con l’editto di Nantes. A fine anni 60 si giunge ad una trattativa e pace (di Saint Germain, 1570) con la quale gli Ugonotti ottengono la libertà di culto e delle piazze forti (basi militari) all’interno della Francia; riconoscere la potenza militare agli Ugonotti significa legittimare a questa forza una capacità offensiva. La vicinanza tra Carlo IX e l’ammiraglio de Coligny desterà fastidio ai Guisa. Dopo la pace di Saint Germain si propone il matrimonio tra Enrico di Borbone (capo ugonotti) e la principessa cattolica Margherita di Valois, per cercare di creare una pace tra le due fazioni. Il 24 agosto 1572, giorno delle nozze, quando i capi della fazione ugonotta erano a Parigi per il matrimonio avviene il tentativo di uccidere l’ammiraglio de Coligny (riuscirà a scappare); questo fatto però provocherà un massacro (di San Bartolomeo) di Ugonotti da parte dei cattolici. A seguito di questo massacro inizia una fase molto sanguinosa di stragi reciproche all’interno della Francia che durerà fino agli anni 90 del 500, poiché si creerà una profonda crepa tra due fazioni (monarchia e sudditi). Questa frattura alimenterà una riflessione politica e filosofica in ambito ugonotto dove verranno elaborate teorie politiche tirannicidie che avranno una grande diffusione oltre alla Francia e che troviamo come giustificazione della condanna a morte del re d’Inghilterra: si legittima l’uccisione del re nel caso in cui il sovrano si macchi di atti tirannici nei confronti dei sudditi (teorie dei monarcomachi, foriere di sviluppi nel secolo successivo). La strage radicalizza le posizioni delle due fazioni. Gli scontri continuano per tutti gli anni 70 e 80. Fino a che alla fine degli anni 80 Enrico III fa assassinare i capi della lega cattolica (due fratelli Guisa). Anche in ambito cattolico si diffonde il diritto alla ribellione al sovrano tiranno, tanto che un fanatico, un frate domenicano uccide il re di Francia Enrico III. Nel 1589 si apre una profonda crisi nella corona, non ci sono eredi di sangue. Enrico di Borbone (capo degli Ugonotti) era stato scelto dal re per succederlo, creando enormi discussioni. Enrico di Borbone cerca allora di conquistare il territorio con la lotta. Dopo la morte di Enrico di Borbone si crea una nuova corrente “Politiques” che antepongono la questione politica a quella religiosa, cercano una soluzione politica alle guerre di religione. Nel 1593 si convoca il parlamento (Stati generali) dalla lega cattolica (che occupa Parigi) che dovranno decidere il destino della Francia. Dalla crisi delle guerre di religione si esce con un rafforzamento della corona di Francia, ragione che aveva inizialmente gettato la Francia nelle guerre civili. Si vuole quindi dare prestigio alla corona rendendo possibile la coesistenza di due confessioni all’interno dello stato francese, serviva una corona solida e forte. Enrico di Borbone, per i politiques, è la persona giusta a compiere questo passo a patto di convertirsi al cattolicesimo (Parigi val bene una messa). 30/03 (Appunti mancanti) Rapporto tra memoria individuale e memoria pubblica: memoria del soggetto, del singolo che vengono naturalmente filtrati e selezionati dalle nostre menti; esistono anche situazioni nelle quali gruppi di persone (un esempio è quello della shoah) dimenticano degli eventi traumatici ed emotivamente complessi. Questa dinamica tra ricordo e oblio fa parte di ognuno di noi. Accanto alla memoria individuale esiste anche una memoria pubblica che riguarda la collettività, anche la memoria pubblica ha un filtro e decide cosa va ricordato e cosa invece no (si decide cosa celebrare ad esempio). Avviene quindi un processo di ricostruzione del passato, ha una variabile temporale e spaziale e muta in base al punto di vista tra l’evento pubblico e l’elaborazione del ricordo in una determinata epoca sempre in dialettica con l’oblio (ciò che celebriamo adesso non sono le stesse ricorrenze che si celebravano nel 900). Anche attraverso la toponomastica si celebra la memoria pubblica. La questione della memoria pubblica è diventata centrale nella memoria del 900, per le 2 guerre mondiali, per la shoah e per le bombe atomiche. A partire dagli anni 60 c’è stata un’esplosione della memoria individuale (dittatura del testimone), un fatto totalmente soggettivo, la memoria condivisa non può esistere; esiste però la storia condivisa, frutto di studio e ricerca. (I sommersi e i salvati, Primo Levi) IDEA TESINA:  Storia di Caterina che per ott’anni vestì abiti da uomo  Profetesse a giudizio. Donne, religione e potere in età moderna (ruolo della donna nella religione in età moderna)  Caccia alle streghe 27/04
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