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appunti storia moderna, Appunti di Storia Moderna

appunti integrati 1° modulo corso storia moderna e contemporanea facoltà di economia e gestione dei beni culturali UCSC professore Emanuele Pagano

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 07/06/2018

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

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Scarica appunti storia moderna e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA MODERNA Introduzione L’aggettivo moderno deriva dal latino modus → indica qualcosa di recente, sentito vicino nel tempo, qualcosa che si stacca da una certa “trama” del passato es. di distacco da una “trama” precedente → caduta Impero romano d’oriente nel 1453 d.C. Parlare di cronologia è diverso rispetto parlare di periodizzazione periodizzare → dare spiegazioni ad un insieme di fenomeni Parlare di età moderna implica parlare dello scontro/incontro tra civiltà: in particolare lo scontro tra civiltà islamica e cristiana → tra l’Europa e il Mediterraneo emerge nell’età moderna un nuovo colosso geopolitico: l’impero ottomano che si affianca alla preesistente e radicata civiltà cristiana Parlare di età moderna implica anche parlare di una frattura religiosa → nasce l’Europa dei pluri- cristianesimi, fondamentale per lo sviluppo futuro del concetto stesso di Europa (si pensi che l’Europa dei nostri giorni è ancora caratterizzata dai pluri-cristianesimi): l’età moderna introduce la nostra epoca contemporanea Tra 1300 e 1500 si assiste alla composizione e allo sviluppo degli stati europei (altro es. di distacco da una “trama”) e alla nascita dell’identità europea nello scontro interno e nello scontro con altri mondi (il mondo arabo e il “nuovo” mondo) È necessario non solo un confronto macroscopico ma anche microscopico  è importante considerare nello sviluppo dell’identità europea anche la conflittualità tra singoli stati (l’elemento militare è inteso come elemento propulsore della storia) e i conflitti religiosi interni Ma la storia non è solo tempo, è anche spazio; poiché l’economia si nutre di spazi e di risorse è evidente come la storia risulti utile all’economia Inoltre nell’età moderna si ritrova l’origine storica del concetto di beni culturali 1815 come punto di arrivo → raggiungimento di un equilibrio tra stati più forte di quello tentato di instaurare dalla rivoluzione francese (dopo l’egemonia dell’impero asburgico: questo equilibrio infatti possibile senza potenza egemonica) dopo un momento di grande squilibrio GLI SPAZI E LE RISORSE L’ETÀ DELLE SCOPERTE E LA PRIMA MONDIALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA SECOLI XV E XVIII DOCUMENTO 1) Popolazione in Europa e negli stati europei dell’età moderna e contemporanea 2) Andamento della popolazione per aree geografiche dell’Europa dal 1500 al 1800 3) Andamento della popolazione italiana dal 1600 al 1900 4) Merci e metalli preziosi nel commercio spagnolo. Generi e numeri del commercio olandese Fernand Braudel (storico francese)  propone concetto di “lunga durata” relativo allo studio di periodi storici prolungati, rispetto allo studio dei singoli avvenimenti storici  introduce il concetto di “economia mondo” raffigurando l’Europa con un sistema economico integrato Questi concetti si sviluppano parallelamente ad un cambiamento radicale della sfera di influenza europea (a fine ‘500 ormai mondializzata) Le scoperte geografiche danno avvio ad una prima mondializzazione dell’economia: hanno inizio con il commercio delle spezie e in particolare con la ricerca di nuove rotte per il commercio in Oriente dovuta all’avvento degli ottomani e al conseguente blocco delle diverse vie di comunicazione con l’Oriente A partire dal ‘400 l’Europa diventa uno spazio ristretto (oceano ad ovest e impero ottomano ad est) e sovrappopolato (a causa di un forte incremento demografico di quel periodo) Il primo paese a tentare nuove rotte commerciali è il Portogallo: i portoghesi circumnavigano l’africa Successivamente si assiste all’impresa di Cristoforo Colombo (“cercare il levante passando da ponente”) (è importante ricordare come già nel 1400 idea di terra sferica diffusa e comune a tutti) A fine ‘500 il passaggio dal Messico alle Indie chiude il collegamento tra i diversi continenti (europeo asiatico e americano) Questioni Perché alcune civiltà sviluppate e potenti sia a livello demografico che culturale che tecnologico (Islam, India, Cina) non hanno scoperto il continente americano prima degli europei? Perché ci fu questa “superiorità occidentale” che accompagnò la nascita del concetto geopolitico e culturale di “occidente”? fattori di differenziazione tra civiltà europea e altre civiltà - Eredità culturale caratteristica del mondo cristiano europeo: spinta del cristianesimo all’evangelizzazione → gli occidentali si credettero capaci e investiti del compito di portare libertà e imporre il dominio ai nuovi popoli (es. Colombo “uomo del suo tempo” possiede desiderio di trovare oro per sé, per la corona ma anche per liberare il s. sepolcro di Gerusalemme) - Sviluppo demografico altissimo, animato da uno spirito di “fiducia verso la vita” → spinta demografica fondamentale per le scoperte geografiche in quanto correlata al concetto di Europa “stretta” (TAB. 1, 2, 3) e competizione degli stati territoriali - Ruolo dello stato: incentiva una rivoluzione militare, fiscale e finanziaria, economica (es. l’utilizzo scientifico e militare della polvere da sparo nasce in occidente) (strumenti → cannoni archibugi e picche) - Tecnologie e incentivi per meglio sfruttare e trasformare le risorse già presenti (minimizzandone l’importazione) e immetterle in mercati più ampi (aumentando l’esportazione di prodotti finiti) È importante ricordare come al contrario dell’Europa il continente asiatico si chiude su se stesso mentre l’impero ottomano non ritiene necessario uno sviluppo in quanto possiede già tutto ciò che necessita Europa-Oriente Situazione XV secolo Il blocco arabo-ottomano nel Mediterraneo ha come risvolto negativo altissimi costi commerciali: dazi doganali e pedaggi imposti L’Europa viene percepita come uno spazio compresso e minacciato La crescita demografica dona spinta al movimento storico Ma la crescita demografica europea non è sempre regolare: (vedi tabelle 1 2 3) il dominio azteco e inca furono infatti domini totali e feroci (ribaltato rispetto a ciò che propone la “leggenda rosa”) caratterizzati dalla presenza di numerosissimi sacrifici umani (errato considerare avi come bruti: necessario considerare il fattore di paura, senso di colpa, desiderio di espiazione) Tra il 1519 e il 1521 si assiste ad un crollo dei domini preesistenti e ad una progressiva colonizzazione violenza degli europei e posizione della chiesa Le violenze commesse dai conquistadores sono un tema dibattuto: gli indios sono uomini liberi o destinati alla schiavitù perché inferiori? Leggi contro gli abusi furono ribadite molteplici volte Chi denuncia? → principalmente uomini religiosi che seguono queste spedizioni di colonizzazione: gli abusi vengono denunciati dalla stessa cultura che li compie: le violenze commesse dai conquistadores vengono denunciate da altri spagnoli (es. Antonio de Montesinos, Bartolomeo de Las Casas) secondo la concezione per cui gli Indios sono uomini dotati di anima razionale e immortale e dunque la loro persona è sacra Ma anche il potere laico attento alla questione: - leggi Burgos (1512) - leggi Valladolid (1513) - “Nuove leggi” di Carlo V (1542) sui doveri dell’encomendero Comportamento della chiesa: papa Paolo II nel 1537 emana bolla papale “Sublimis Deus” in cui ribadisce la necessità di garantire le condizioni di vita basilare alla popolazione locale: anche se non sono cristiani hanno dei diritti naturali in quanto uomini: non è lecito ridurre in schiavitù gli Indios in base alla naturale uguaglianza degli uomini Il meticciato è la prova che gli spagnoli non desiderio di sterminio della popolazione locale: America latina nel 1800 (16,9 mln) Il teologo giurista Francisco de Vitoria (fondatore della scuola di Salamanca, una delle prime università in Europa) segue attentamente queste vicende ed elabora una dottrina del diritto internazionale: gli uomini sono ugualmente liberi: ognuno possiede il diritto alla vita diritto alla cultura diritto alla proprietà (come beni che “sostengono” la vita) Analogamente Domingo de Soto, Luis de Molina Per analogia: diritto naturale degli uomini, diritto naturale dei singoli stati Anche lo Stato ha il compito di mantenere e garantire questi diritti diritto degli stati → anche gli indios come “stato” devono essere trattati con rispetto → la legge divina non annulla la legge umana ma protegge la legge naturale comune a tutti gli uomini Contro le conversioni forzate: già San Tommaso afferma che ‘credere dipende dalla volontà’, dunque presuppone un atto libero, di una libera volontà America ispano-portoghese: organizzazione del territorio 7.5 3.3 5.3 0.8 Indios Bianchi Meticci Neri Le istituzioni statali si occupano del problema dell’occupazione e dei legami tra madre patria e colonie: - consiglio delle indie (1524) → vice reami, Audiencias (o Capitanias portoghesi) Sistema commerciale monopolistico: i porti principali di controllo dei flussi commerciali delle Americhe sono Siviglia, poi Cadice e Lisbona Nei territori spagnoli del nuovo mondo si impone l’istituto dell’encomienda → consiste nell’affidare determinati territori abitati da indigeni a degli encomenderos spagnoli il cui compito è la loro protezione e cristianizzazione analogie e differenze tra colonialismi navigatori olandesi, francesi, inglesi (colonie nell’America settentrionale) al contrario di spagnoli e portoghesi (colonie nell’America del sud) non sono controllati dallo stato → esiste più iniziativa privata e un minore legame con lo stato → esiste più possibilità di creazione di comunità autonome  ecco perché possibile rivoluzione americana! dinamiche economiche e altri imperi coloniali (Olanda, Francia, Inghilterra) Flussi dell’economia-mondo oceanica: impatto che il nuovo mondo ebbe sull’economia dell’Europa (“economia mondo”) e sulla sua cultura l’Europa del ‘400 e ‘500 soffriva di scarsità di metalli preziosi: oro (dall’Africa) argento e rame → ciò ostacolava i rapporti internazionali Le Americhe spagnole erano ricche di metalli preziosi: in Bolivia e in Messico vennero scoperti enormi giacimenti di argento: grazie all’estrazione fu possibile coniare monete d’argento utilizzabili per grossi scambi internazionali A partire dalla seconda metà del ‘500 l’argento diventa il principale mezzo di pagamento internazionale: da ovest a est  flusso di argento proveniente dalle colonie americane (TAB. 4) da est a ovest  prodotti orientali: spezie (Indonesia), tè, tessuti pregiati (India), porcellane e lacche (Cina) etc. prodotti importati dall’oriente - spezie (cannella, chiodi di garofano etc.) - canna da zucchero - riso - tè - gelso - seta (molto richiesta in Europa) si parla di corrente unidirezionale da ovest ad est: colonie americane  Spagna  tratte internazionali (porti di Anversa, Amsterdam, Siviglia etc.)  estremo oriente in particolare il porto di Siviglia (Spagna) → unico punto di arrivo e scalo dell’argento e delle merci provenienti dal nuovo continente Negli ultimi anni del ‘500 si assiste ad un picco dei prezzi delle merci in Europa dovuto al grande afflusso di metalli preziosi (oro e argento) dalle colonie, ma le merci e i metalli preziosi dalle colonie sono dirette ad oriente (i 2/3 delle esportazioni di oro e argento sono diretto in oriente e non tornano indietro), non si fermano in Spagna: ciò provoca la progressiva crescita di sacche di povertà in tutta la Spagna (dove parallelo sviluppo della letteratura picaresca)  paradosso Inoltre la Spagna deve sostenere spese enormi per flotta, esercito, interessi derivanti da prestiti di banchieri spagnoli e per le perdite derivanti dalle tratte andate male per cause naturali (affondamento di navi commerciali) Inoltre il commercio non avviene durante tutto l’anno: esistono mesi buoni per la navigazione → maggio- agosto e agosto-ottobre prodotti americani i prodotti provenienti dal nuovo continente contribuiscono ad una modifica dell’alimentazione:  canna da zucchero  legname  caffè  cotone  pelli, pesce  piante alimentari diverse: mais (definito da Colombo “mahiz”)  granoturco  sostituisce frumento (grano) perché più resistente, cicli di produzione più veloci, foglie utilizzabili come mangime per bestiame patata  inizialmente suscita indifferenza, successivamente se ne scoprono i benefici, infine diventa base dell’alimentazione di molti popoli europei pomodoro girasole tabacco arachide zucca e fagiolo peperoncino cacao → inizialmente sotto forma di bevanda (solo forma liquida), i coloni iniziarono a zuccherarla, viene importata come “cioccolata” il caffè è il prodotto più apprezzato → sveglia, rende dinamici → concetto ripreso dalla rivista Milanese “Il caffè” (il cui scopo è “risvegliare” la cultura) il caffè diventa una moda diffusissima anche tra le classi minori, mentre la cioccolata è riservata alle élite della società e all’aristocrazia l’altra colonizzazione: Olanda, Francia, Inghilterra Ben presto spagnoli e portoghesi non riescono a mantenere il monopolio sul nuovo mondo e sui traffici commerciali con l’Asia Entrano in gioco nuovi competitori tra fine ‘500 e inizio ‘600 → Olanda, Francia, Inghilterra  paesi in cui nel processo di colonizzazione caratterizzato dalla creazione di empori commerciali e colonie di popolamento, l’autorità statale appare solo in forma mediata Spesso i governi di questi paesi concedono licenze a privati che si impegnano a depredare navi spagnole e portoghesi: corsari → fenomeno spesso difficile da controllare Spesso questi privati a causa degli alti costi della navigazioni si uniscono tra loro formando “compagnie commerciali”: più soggetti mettono in comune parte del loro capitale: si possono comprare titoli e azioni di queste compagnie e quindi investire nella navigazione Queste compagnie commerciali (vere e proprie S.p.a.) sono riconosciute dagli Stati, esercitano diritti “pubblici” e vengono nominate a seconda del proprio paese di appartenenza e dei luoghi in cui svolgono gli scambi commerciali (es. Est India Company: protagonista della colonizzazione inglese in Asia) queste compagnie esercitano una vera e propria sovranità (dettano leggi / diritti / coniano moneta) colonie olandesi (metà XVII sec.) La struttura stessa del S.R.I ha permesso una durata di mille anni → si trattava di una “federazione libera” → anche gli stati più piccoli avevano parola → l’imperatore veniva eletto Denominazione - “sacro” → cristianizzato - “romano” → per indicare la superiorità legittima dei grandi imperi (stemma dell’aquila bicipite che guarda ad oriente e ad occidente) Il S.R.I. dal punto di vista territoriale nel XVI sec. In Italia: - molti principi italiani → feudatari dell’Impero (es. ducato di Savoia, Milano, Modena) - Venezia → non feudataria dell’Impero → riesce a preservare la propria autonomia (es. dal punto di vista legislativo si segue il “diritto veneziano”) - Stato della Chiesa → autonomo - Regno di Napoli e di Sicilia → stati vassalli dello stato pontificio Sotto il controllo dell’Impero: - fascia di paesi ad ovest del Reno - cantoni svizzeri - intera Germania attuale e parte della Polonia - Austria, Tirolo, Carinzia, Stiria - Boemia e Slesia e Moravia - Paesi Bassi Eccezioni: - Regno di Polonia → confine orientali dell’Impero - Impero ottomano → confine orientali dell’Impero - Ungheria → regno a se stante Il Sacro Romano Impero nel XVI sec. è il cuore dell’Europa ma nonostante ciò appare diviso Massimiliano I d’Asburgo (1493-1519) : Nel 1512 per migliorare alcune condizioni riguardanti imposte, truppe, ordine etc. decide di unire alcune regioni del S.R.I. in 10 circoli La famiglia degli Asburgo col tempo influenza molto il territorio italiano (soprattutto territori del nord e Milano) eccezione: Venezia → top nell’ambito della diplomazia → idea di “guardare agli altri stati non come nemici” → idea di risolvere i conflitti non con la guerra ma con sottili patti → si parla di “scuola diplomatica veneziana” DOCUMENTO Relazione veneziana del sacro romano impero 1525 Gasparo Contarini → diplomatico veneziano (poi abbraccerà l’ambito ecclesiastico) riferisce l’elezione di Carlo V al governo veneziano Alla sua morte → nuove elezioni → il nuovo imperatore non deve obbligatoriamente appartenere alla famiglia degli Asburgo ed essere tedesco MA deve essere cristiano organizzazione istituzionale dell’impero (complessa) - Imperatore → Kaiser (dal latino “Caesar” titolo che attribuisce dignità imperiale) → non detiene il potere assoluto - Tribunale camerale → Reichskammergericht → fondato da Massimiliano I nel 1495 → si occupa di alta giustizia e finanza - Dieta → Reichstag → riunita in varie città (in permanenza a Ratisbona dal 1663) → composta da 3 Camere: Principi Elettori (7, poi 8, infine 9), Principi territoriali, rappresentanti Città libere Vi prendono parte i Reichstande (stati, corpi, enti, ceti che hanno seggio e voto) (consiglio elettivo)  Si vota per testa (principi elettori e principi dell’impero) o per collegio (prelati e conti dell’Impero, città imperiali, divisi in banchi (svevo, renano etc.)) Stati ad oriente Polonia e Lituania È importante considerare la barriera delle lingue (slave e neolatine) Regno di Polonia → uno dei regni più vasti dell’Europa dell’età moderna → sotto la dinastia degli Jagelloni → dinastia cattolica appartenente al mondo ortodosso-bizantino → dinastia elettiva (espressione dei principali esponenti della nobiltà e dell’aristocrazia) Nel 1466 gli Jagelloni riescono a sottomettere i cavalieri Teutonici che avevano colonizzato il territorio a nord della Polonia (la zona di Danzica e Pomerania) altri regni sotto la dinastia degli Jagelloni:  Granduchi di Lituania  regno di Boemia  regno di Ungheria Successivamente sotto la pressione ottomana questi regni si sfaldano: Luigi II, sconfitto dai turchi nel 1526, muore in battaglia: gli Jagelloni perdono Boemia e Ungheria Gran principato di Moscovia: e spansione russa (XIV-XVII secolo) Gran principato di Moscovia → luogo remoto estraneo all’immaginario europeo → di religione ortodossa → nell’età moderna conosce un’espansione verso est e verso ovest → ambisce ad essere erede della cultura bizantina (e dei suoi territori) (ma Costantinopoli sotto il dominio dell’Impero ottomano) → desiderio di rendere Mosca la “terza Roma” (dopo Roma e Costantinopoli) Nella seconda metà del ‘400 → cade l’Impero Romano d’Oriente e dilaga l’invasione turca in questi territori Sofia Paleologa (nipote dell’ultimo imperatore bizantino Costantino XI) nel 1472 sposa Ivan III (principe di Moscovia) → definito per questo “unificatore delle terre russe” → suo successore Ivan IV nominato “Zar” (da “Caesar”) Stati italiani Stati italiani che si ritrovarono implicati nell’espansione dell’Impero ottomano:  Venezia  Napoli  la Chiesa Gli ottomani → acquisiscono col tempo capacità di navigazione → inizialmente non si tratta di una potenza marittima ma terrestre → investono la fascia orientale dell’Italia VENEZIA La storia di Venezia ha una durata di 1000 anni (dal ‘700-‘800 fino al 1787 con trattato di Campoformio voluto da Napoleone) → come possibile? → sviluppa un sistema di gestione del territorio funzionale: il territorio di Venezia è suddiviso in 3 parti Venezia è una potenza internazionale: la sua area di interesse sono i possedimenti costieri o insulari che permettono di arrivare ai porti del mondo orientale L’avanzata dei turchi crea un blocco commerciale ed economico (crea una discontinuità) Venezia mantiene cattivi rapporti con gli altri Stati italiani (in particolare con lo stato della Chiesa ed il Regno di Napoli ) → per questo iniziale disinteresse da parte deli Stati italiana di prestare aiuto a Venezia contro l’avanzata turca L’area d’interesse di Venezia - Zante (Zacinto) - Cipro - zona del Peloponneso - Creta Durante l’età moderna continui scontri e paci impari tra Venezia e ottomani nella zona dell’Adriatico, dello Ionio e del Mediterraneo orientale NAPOLI Napoli → uno dei regni più antichi d’Europa → gigante demografico (densità di popolazione altissima) → sotto la dinastia degli Aragona (ramo spagnolo) (anche Sicilia e Sardegna oltre che territori di Puglia e Basilicata) → sotto il loro dominio la linea costiera dell’Adriatico e dello Ionio → fragilissima STATO DELLA CHIESA Stato della Chiesa → importantissimo Autorità del papa → molto vasta → non solo capo della chiesa cattolica Roma → considerata una città “unica” per il suo valore e significato politico storico e culturale → Sultani ottomani molto interessati a Roma anche per la valenza simbolica → interessati a conquistare “capitale del cristianesimo” → durante il periodo dell’età moderna i turchi arriveranno fino ad Ostia compiendo molte razzie → in Italia si parla di “ventre molle italiano” Altri Stati italiani → prima retrovia di questo conflitto poi coinvolti direttamente (es. Toscana) Nel ‘400 il problema principale della penisola italiana è il territorio dei Balcani occupato dagli ottomani Stati ad occidente REGNI IBERICI (penisola iberica) La reconquista e l’identità iberica Questione della “reconquista” → i regni cristiani superstiti dall’invasione islamica operata dai “Mori” della penisola iberica riescono a respingere gli ottomani verso sud fino al regno di Granada dove si viene a creare una linea di confine → nel 1492 i “Re cattolici” (Ferdinando e Isabella) entrano a Granada e occupano gli ultimi territori della penisola iberica in mano ai Mori → una certa parte dei Mori torna in Africa mosso da un forte sentimento di revanchismo (“rivincita”), un’altra parte invece rimane in quei territori Terminata la reconquista → i regni iberici possono disporre di nuove ricchezze (es. il regno di Castiglia le impiegherà per la spedizione di Colombo)  Lo scenario euro-mediterraneo Spagna  grande potenza europea dell’epoca con responsabilità globali (domini coloniali, traffici commerciali etc.)  spesso difficili rapporti con il papato Filippo II d’Asburgo  re di Spagna (1556-1598)  più importante sovrano occidentale per i domini ereditati  rappresentato come “cattolico integralista fanatico” ma accezione falsa: in realtà connotato da profonda spiritualità  sposa Maria Stuart ma loro matrimonio fallimentare città di Madrid  diviene capitale spagnola sotto Filippo II Le istituzioni della monarchia spagnola Spagna → aspetto confederato → l’Aragona e la Castiglia mantengono il loro consiglio reale (rispettivamente consiglio reale del re di Aragona e consiglio reale del re di Castiglia) (per deliberare decisioni riguardo le Indie e l’Italia) istituzione centrale della monarchia spagnola → collegiali → non esiste la figura del sovrano totalitario → la politica spagnola è una politica collegiale L’Europa nell’età di Filippo II della seconda metà del ‘500  Ottomani e Mediterraneo → avvenivano quasi quotidianamente incursioni sulle coste italiane e iberiche (compresa Creta) → la minaccia ottomana nel Mediterraneo permane  Paesi Bassi (conflitto dal 1566) → città fiamminghe ricchissime (es. Aversa) → si tratta di un conflitto politico-economico-religioso → la Spagna non riconosce il nuovo stato (Olanda) mentre le provincie unite non riconoscono più Filippo II come sovrano  Portogallo (annessione dal 1580)  Inghilterra (conflitto dal 1585) → Elisabetta I regina d’Inghilterra (contro Filippo II) → entrambi sovrani “realistici” che rendendosi conto della difficile situazione europea cercano di evitare di aprire un nuovo fronte di guerra (nonostante Inghilterra sostenga la causa protestante e abbia a sua volta l’aiuto dell’olanda) il quale verrà aperto solo nel 1585  Scenario extraeuropeo → dal punto di vista coloniale gli spagnoli devono proteggere il fragile ed enorme impero coloniale (pirati, corsari etc.) La formazione della Repubblica delle Province Unite Perché la formazione del regno delle provincie unite solo con Filippo II e non precedentemente con Carlo V? - Carlo V di origine basca - solo nel secondo ‘500 la questione dell’autonomia politica e quella della riforma protestante si uniscono Nel 1579 7 di 17 delle repubbliche unite dichiarano la secessione con documento in cui sostengono la loro azione attraverso un elenco di accuse al governo spagnolo al fine di legittimare il loro agire (la dichiarazione di indipendenza americana del 1776 presenta molte analogie) È importante ricordare come nella cultura dell’età moderna l’idea di rivoluzione si connotata molto negativamente Filippo II rifiuta la dichiarazione al contrario degli altri stati europei (che la accettano approfittando delle conseguenze che questo avrebbe avuto sul potere spagnolo) → la Spagna riconoscerà l’indipendenza solo dopo guerra dei trent’anni Perché paesi bassi ritenuti importanti per il dominio spagnolo? Dall’Olanda vengono importate numerose ricchezze duca d’Alba  governatore dei Paesi Bassi (dal 1567)  inasprisce conflitto con la Spagna Sistema geostrategico spagnolo: molto difficile da gestire ma necessario per la corona spagnola Elisabetta I (1558-1603)→ sostiene i nemici spagnoli, perseguita i cattolici, impone l’aglicanesimo Le dinamiche del primo Seicento  L’allentarsi della pressione ottomana  Il conflitto generale politico-religioso in Europa (Guerra dei 30 Anni) (1618-48) e il nuovo equilibrio (Pace di Westfalia 1648) Nel 1648 termina la Guerra dei 30 Anni  seguono le Pace di Westfalia (1648) Nel 1598 muore Filippo II: tregua del conflitto tra Spagna ed Olanda Nella prima metà del ‘600 anche impero ottomano allenta la pressione in Europa perché costretta ad affrontare il suo acerrimo nemico ad oriente → la Persia (regno islamico ma di confessione sciita) (ottomani di confessione sunniti) Guerra dei 30 Anni → enorme conflitto economico-religioso Pace di Westfalia → basata sul principio dell’equilibrio → attenuare i conflitti, risolverli per via diplomatica → guarda all’Europa come “sistema” di Stati sovrani interdipendenti → l’intento è creare un sistema politico che miri a un equilibrio - Impero - Provincie Unite - Confederazione Elvetica - Brandeburgo Prussia - Svezia - Francia Nuova destabilizzazione nel secondo Seicento: il tentativo egemonico di Luigi XIV Successivamente nella seconda metà del ‘600  tentativo di rompere schemi di Westfalia a favore di uno Stato in particolare  la Francia (guidata da Luigi XIV)  tentativo di egemonia elemento destabilizzante per l’Impero e le altre potenze (tra cui Inghilterra) Il secondo Seicento: il Re Sole, l’Asburgo, Venezia, il Sultano  Espansionismo incessante di Luigi XIV (1667-1697…)  La ripresa della pressione ottomana. Candia e Vienna  La riscossa dell’Impero asburgico tra 1683 e 1714  La Lega austro-veneto-polacca Leopoldo I d’Asburgo (1658-1705)  contro la Francia e contro impero ottomano L’espansionismo francese coincide con un ulteriore ripresa degli attacchi da parte degli ottomani → Impero stretto tra ottomani che conquistano Vienna (1683) e Francia che invade la confederazione del Reno (confederazione di principi tedeschi) → a seguito di questa situazione ha inizio il periodo di riscossione dell’impero → offensiva sia verso Francia che nei confronti degli ottomani L’Impero ottomano in area euro-mediterranea: secoli XV e XVIII Impero ottomano: antagonista per eccellenza del Sacro Romano Impero DOCUMENTO Turci e Europa cristiana: fonti e testimonianze DOCUMENTO I miscredenti del Corano Quadri geopolitici e dinamiche generali 1415 punto di svolta  Maometto II sale al trono (fino al 1480)  la sua è una figura complessa  grande interesse per l’Occidente  il suo è sogno imperiale: demolire ed espellere dal proprio territorio ciò che rimane dell’Impero bizantino penisola dell’Anatolia  territorio ottomano  nonostante dominio della penisola anatolica contrastato da Emirato Karakanide Tra mar Nero e mare Egeo  presenza occidentale: scali veneziani (es. Cipro, estremità del Peloponneso) e scali genovesi, ducato di Naxos, Ordine dei cavalieri di San Giovanni (Rodi) Dell’impero bizantino rimangono la zona di Costantinopoli e del Peloponneso Tra ‘300 e ‘400 i turchi accerchiano i territori rimanenti dell’impero bizantino Dopo la caduta di Costantinopoli (1453)  Maometto II da inizio all’espansione in Europa degli ottomani Principali obbiettivi ottomani: - pieno controllo dello Stretto dei Dardanelli (per il controllo su Mar Nero e sullo Stretto del Bosforo) - eredità imperiale (es. dal ‘400 Sultano nominato “Cesare”) Costantinopoli  apparentemente imprendibile, si affaccia sul Mar di Marmora e sul Corno d’Oro assedio turco del 1453  tattica e tecnologia turca vincenti  aiutati dalle conoscenze europee utilizzarono artiglieria molto moderne (la grande bombarda ottomana)  maggio 1453 caduta di Costantinopoli e dell’ultimo imperatore bizantino Costantino XI Paleologo (cristiano) (nominato “Basileus” dal greco “sovrano”) In più: nessun aiuto cristiano da parte dello Stato della Chiesa e del Sacro Romano Impero) (di confessione cattolica) a Costantinopoli (di confessione ortodossa) e nessun aiuto da Genova e Venezia (per interesse personale legato ai commerci) Si consolida un “nuovo dominio ottomano”  Costantinopoli (dopo i numerosi e continui saccheggi da parte dei soldati turchi) diviene la nuova Istanbul ridisegnata ed ampliata  ricostruzione del Corno d’Oro Il nuovo dominio turco concede alcune garanzie alle popolazioni non mussulmane: prima di tutte alla chiesa ortodossa  si parla di “osmosi della cultura”: gli ottomani imparano dalla cultura greca Alcuni regni si assoggettano al potere del Sultano pagando dei tributi per ottenere favori: Venezia, Genova, Ragusa, cavalieri di Rodi Ma l’espansione ottomana non si arresta: viene occupata la penisola di Crimea e la zona dei Balcani ottenendo così il dominio dei territori nel Mediterraneo Orientale Conquiste balcaniche di Maometto II  1459 Serbia  1460-1463 Morea, Serbia, Bosnia  1461 Sinope e Trebisonda (Mar Nero)  Venezia difende porti adriatici (Dalmazia, Ragusa etc.)  Intesa anti ottomana Ungheria (Mátyás Hunyadi Corvino) e voivoda di Valacchia  scorrerie nella Bulgaria ottomana  1462 invasione turca della Valacchia (Bucarest)  ma un popolo resiste Moldavia Transilvania e Valacchia costituiscono il primo sbarramento alle conquiste ottomane  si tratta di territori schiacciati dall’Ungheria e dall’impero ottomano  gli ottomani invadono la Valacchia ma  brani tratti dal Corano L’Impero Ottomano e la pressione europea XVIII sec. il 1638 coincide con un punto di svolta  fine della vicenda espansiva ottomana  durante l’assedio di Vienna all’esercito austriaco riceve aiuti dal re di Polonia  gli Asburgo e i suoi alleati cominciano una controffensiva nel Balcani (si parla di “pressione austriaca nei Balcani”) fino alla riconquista di Banato nel 1717 e di Belgrado nel 1739 (anche il regno di Savoia partecipa alla ripresa di Belgrado: Eugenio di Savoia protagonista della “guerra contro il turco” “bellum turcicum”) Riconquiste europee  Vienna 1683  Zenta 1697  Petervarden e Temesvar 1716  Belgrado 1717 Nello stesso periodo gli ottomani risentono dell’espansione russa riguardante in particolare i territori del Mar Nero e del Mar Egeo (1712-1713; 1736-1739; 1768-1774) Inoltre nei territori del Mediterraneo si assiste ad una situazione di crisi interna all’impero ottomano dovuta alla successione dinastica Impero ottomano: organizzazione istituzionale e società  Tutti i discendenti maschi sono potenzialmente pretendenti legittimi  Consuetudine atroce: i principi appena saliti al trono fanno uccidere i loro fratelli in quanto considerai potenziali pretendenti per «il bene dello Stato» evitando guerre civili di successione. Ai figli e ai nipoti vengono assegnati diversi governi in Asia minore (nelle provincie dell’Impero ottomano) per praticantato  Le spose favorite e le madri tessono alleanze e fanno politica creando reti clientelari di interessi complesse: all’interno dell’assetto istituzionale dell’impero ottomano risulta fondamentale l’aspetto delle politiche femminili Il vertice e le altre cariche amministrative (sec. XV-XVI) - Sultano  carica massima - Gran Visir  sorta di “capo del governo” nominato direttamente dal Sultano  ha il compito di riferire ogni cosa al Sultano  assistito da altri 3 visir ammessi nel Divan, lo presiede - Divan o consiglio imperiale  sorta di “assemblea nazionale” composto da  beylerbey o pasha  governatori  kasi ‘asker  supremo giudice  ağa dei giannizzeri  rappresentante del potere politico e militare  kapudan pasha  ammiraglio della flotta - Nelle province (o sancak): bey o beylerbey, kadi (giudici) e ulema Una ragione del successo dell’Impero ottomano  popolazione multietnica Le popolazioni locali sottomesse continuano le loro attività pagando tributi  si può quindi parlare di “coesistenza” In questa società presente il concetto di “homo faber”: chi è bravo sperare nel successo della propria vita al di là della propria condizione sociale Istanbul 1478  16.326 famiglie (9.517 musulmane, 5.162 cristiane, 1.647 ebree) Istanbul inizio ‘500  circa 80.000 famiglie tra cui: greci, armeni, turchi cristiani, ebrei, molti immigrati, albanesi, slavi Salonicco: 60% ebrei inizio del XVI secolo  circa 8 milioni di abitanti (894.432 ‘fuochi’ cristiani) metà del XVI secolo  22 milioni tra Europa, Asia e Africa Diritto nei paesi ottomanizzati  Diritto islamico  Usi giuridici popolazioni sottomesse Vita economica  Città economiche: Istanbul, Edirne (Adrianopoli), Salonicco (Rumelia), Brussa (Asia Minore) etc.  Miniere, zecche, saline, risaie: concessione in appalto con diritti imperiali Bimetallismo: sistema monetario in cui circolano due monete metalliche, una d’oro e una d’argento, il cui valore nominale corrisponde al valore intrinseco del metallo in esse contenuto. Lo Stato fissa il contenuto di metallo (per peso e titolo) dell’unità monetaria per entrambi i metalli. Il reciproco della quantità d’oro contenuta nell’unità monetaria è il prezzo ufficiale dell’oro; il reciproco della quantità d’argento contenuta nell’unità monetaria è il prezzo ufficiale dell’argento. Il loro rapporto prende il nome di ‘rapporto legale’ tra i due metalli.  Il sultano è proprietario della terra e del sottosuolo e concede prelievi fiscali sui prodotti a timarioti (componenti della cavalleria ottomana), militari o amministratori civili (cioè concessionari, non a titolo ereditario)  I contadini cristiani pagano testatico (imposizione fiscale per testa, cioè per persona) e altri oneri per uso della terra TIMAR  nell’Impero ottomano concessione dell’usufrutto di determinate terre a favore di chi si era distinto in guerra: implicava l’obbligo di partecipare alle spedizioni militari e di fornire un contingente di soldati (sorta di “encomienda”) Le ARMATE: cavalleria, fanteria, artiglieria, marina, unità speciali Le armate ottomane svilupparono precocemente tecniche di combattimento funzionali e utilizzarono un armamento modernissimo a partire dall’inizio del ‘400 (es. cannoni etc.) (spesso si servivano di tecnologie militari europee) (anche per questo motivo esercito ottomano così forte) Inoltre l’esercito ottomano era composto da centinaia di migliaia di uomini ed era suddiviso in: - Cavalleria  fornita specialmente da timarioti (sipahi)  composta da moltissimi uomini (fine ‘400 50.000 cavalieri)  molto agile, non pesante come la cavalleria di impronta feudale tipicamente europea - Artiglieria  venivano assoldati specialisti europei (soprattutto milizie tedesche), nel tempo conosce un grande sviluppo - Flotta del sultano  basi a Gallipoli (imbocco Mar di Marmara) e a Galata  composta da 100/200 legni di varia dimensione  modelli di navi principali: galee e fuste (modelli piccoli e veloci)  presenti anche flotte barbaresche - Fanteria  composta da diversi contingenti, assoldati nelle province quando necessario  GIANNIZZERI: cuore dell’esercito ottomano, corpo di élite militare, nucleo permanente, proteggevano la vita del Sultano, posizionati al centro dell’esercito presso il sultano, governavano città, avevano famiglie ed esercitavano una certa influenza politica (possedevano particolari diritti politici) (da 8.000 a 12.000 tra il 1496 e il 1550, 35.000 dal 1598) formazione  i giovani (spesso cristiani balcanici rapiti e convertiti) venivano sottratti alle famiglie e mandati in appositi collegi dove venivano indottrinati all’islam e alla guerra: gli veniva insegnato a padroneggiare qualsiasi tipo di arma come: – arco – sciabola – lancia – ascia – archibugio La grande partita del Mediterraneo per la sua egemonia tra l’Islam ottomano e una Cristianità divisa “Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre” (Fernand Braudel) Si parla di “conflitto tra le 2 culture” L’ascesa delle potenze barbaresche nel Mediterraneo occidentale  Pirateria barbaresca. Mondo composito di islamici e rinnegati cristiani provenienti da intero Mediterraneo e da Balcani (quasi mai turchi): greci, albanesi, sardi, calabresi, maghrebini  Barbarossa e i suoi fratelli (Arudij e Khizr /Khareddin o Khair ad-Din) Domini diretti di Istanbul - Est Europa (Ungheria come confine settentrionale) - Zona asiatica - Penisola araba - Penisola Balcanica (Grecia etc.) - Nord Africa (Egitto etc.) Domini indiretti di Istanbul fascia dell’Africa settentrionale (fino ad allora punto strategico del dominio spagnolo: punto militarizzato al fine di proteggere coste iberiche da possibili attacchi  la situazione cambia con l’affermarsi di diversi stati barbareschi: entro 1524 gli spagnoli perdono quasi tutte le basi africane) Barbaria  zona dell’Algeria  popolazioni dei berberi fino ad allora soggiogati al potere spagnolo  1512 prima saldatura tra pirati barbareschi e Sublime Porta  1516 conquista di Algeri (Arudij nominato beylerbey) e Tlemcén 1518 ucciso in battaglia dagli spagnoli  Infausto esordio sul mare di Carlo V, fedele all’eredità di Ferdinando I  Negli anni venti del ‘500 Khaireddin Barbarossa s’impadronisce di quasi tutti gli scali costieri tra Gibilterra e Tunisi Dalla pirateria alla guerra da corsa Il corsaro Barbarossa (1466-1546) nell’immaginario occidentale Barbarossa  figura emblematica Alla sua morte gli succede suo fratello (spesso scambiati per la stessa persona poiché dopo la successione si tinse la barba) Con loro si assiste alla prima saldatura tra mondo africano sotto il dominio spagnolo e dominio del Sultano I fratelli Barbarossa  si fecero riconoscere come vassalli di Istanbul esercitando il potere nei loro territori come veri e propri sovrani  Selim I studia punti per sbarchi  Leone X chiude Concilio Lateranense V proclamando crociata contro infedeli islamici (invano)  1518 Carlo V si assume defensio Christianitatis, organizza spedizione da Barcellona (forze italiane e spagnole) contro Algeri (fallimento)  1555 e 1558 poderose squadre ottomane penetrano il Tirreno, grazie ad appoggio logistico offerto dalla Francia in funzione antiasburgica  1562 Cosimo I Medici, duca di Toscana, ottiene l’Ordine pontificio cavalleresco di S. Stefano per lotta contro islamici (basi Livorno e Pisa)  1565 attacco ottomano e barbaresco contro Malta (19 maggio-11 settembre). Combattimenti furiosi. Dragut muore. Eroica resistenza del gran maestro Jean Parisot de la Valette. Dalla Sicilia arrivano i soccorsi (circa 60 galee, 10.000 uomini, altre navi minori). Gli assalitori si ritirano Lo stato di Toscana, vittima di scorrerie continue, fonda un corpo marittimo come mezzo per la controffensiva all’attacco turco  nel 1562 Papa Pio IV crea Ordine cavalleresco di Santo Stefano e lo affida al duca Cosimo I Medici di Toscana Si assiste ad una progressiva militarizzazione delle coste italiane (es. Torri del Salento)  Creazione di sistema difensivo litoraneo, con fortificazioni ovunque: torri di avvistamento (per togliere effetto sorpresa) in comunicazione tra loro con segnalazioni di fumo di giorno, con fuochi di notte; torri di difesa con artiglierie, muraglie, guarnigioni; squadre a cavallo perlustrano il territorio  Militarizzazione mai vista delle coste. Solo nel Viceregno di Napoli, nel XVI sec., erano censite 339 torri. E così ovunque (Sicilia, Sardegna, Lazio, Toscana, Liguria…) 1571 punto di svolta  1570, gennaio - nuovo astro barbaresco, Uluj Alì (Uccialì, Occhialì), un rinnegato calabrese, scaccia gli spagnoli da Tunisi (che restano però nel forte La Goletta). In agosto cade Famagosta a Cipro. Si crea la Lega Santa (Papa Pio V, Venezia, Spagna, Genova) e altri…  1571, 7 ottobre LEPANTO, scontro gigantesco (430 galee, 70.000/100.000 uomini). Vittoria non definitiva, ma importantissima per morale cristiano  80 galere turche affondate, 117 catturate, 30.000 ottomani uccisi o catturati, 15.000 galeotti cristiani liberati Mediterraneo orientale  egemonia ottomana Mediterraneo occidente  scontro di Lepanto dove si assiste alla vittoria cristiana: importanza notevole soprattutto sul piano psicologico (gli ottomani non sono più ritenuti “imbattibili”) Il confronto tra i due blocchi per il controllo del mediterraneo termina con la battaglia di Lepanto  gli ottomani non riescono ad egemonizzare il mediterraneo occidentale  il conflitto non è più totale e culturale: viene meno l’idea di “guerra santa” e di “jihad”  si assiste ad un “ridimensionamento del conflitto” Dopo Lepanto  1573 Venezia firma pace separata con sultano. Don Giovanni d’Austria occupa Tunisi  1574 (luglio-settembre) Uluj Ali riconquista Tunisi, La Goletta compresa  Il confronto tra i due blocchi per il Mediterraneo occidentale termina qui  Lunga guerra Ottomani-Persiani (1576-1590) LE REGGENZE BARBARESCHE  Verso la fine del ‘500 tre entità statuali si sono formate all’ombra della potenza turca: ALGERI, TRIPOLI, TUNISI. Nel 1587 Istambul riconosce le 3 province, rette da pascià, carica triennale  Il diretto dominio ottomano non oltrepassò mai l’Egitto  La corsa barbaresca è attività affaristica gestita direttamente dagli Stati barbareschi, entità sostanzialmente sovrane  Il pascià  Il ceto dei giannizzeri; Il ceto dei capi corsari: i rais  Il ceto dei notabili arabi e berberi; i Moriscos Questi ceti, mandati in questi territori per volere del Sultano diventano parte integrante di queste società Algeri  sviluppo spettacolare grazie all’economia corsara. 60.000 ab., varietà etnica, nuclei di operatori economici nordeuropei, schiavi cristiani  Struttura di potere più articolata, sorta di condominio tra divan dei giannizzeri e taifa dei rais  Nel ‘600 i giannizzeri si fanno più influenti. Nel 1659 privano il pascià di ogni effettivo potere, trasferito a un aghà, grado più elevato della gerarchia giannizzera La schiavitù Schiavi musulmani in terra cristiana  Consistente presenza, qua e là, di schiavi musulmani in terra cristiana  Esempi: Malta, primo ‘600: 4%; Livorno (20.000 ab): 900 schiavi  Al riscatto gli islamici preferiscono lo scambio di prigionieri Schiavi cristiani in Barberia  Tra Balcani, Asia e Africa ottomane: un enorme mercato di uomini e donne: tra ‘500 e ‘700 un milione?  Algeri, ‘500-primo ‘600, 20.000 / 50.000 schiavi cristiani  Tunisi, fine ‘500: 10.000; ‘600: 7.000 circa  Tripoli: alcune centinaia Schiavitù  destino dei prigionieri di guerra - i mussulmani fatti schiavi in territorio cristiano spesso condannati alla galera: condannati al “remo” (remare le pesanti barche delle flotte cristiane) - per i cristiani fatti schiavi in Barberia nascono confraternite che si occupano di gestire il riscatto dei prigionieri: dopo la raccolta di denaro equivalente al riscatto questi religiosi venivano mandati in territori nemici (nonostante costi e pericoli elevatissimi) La corsa all’egemonia del mediterraneo diventa un’attività affaristica attraverso la richiesta di riscatto o la richiesta del pagamento di tributi per non essere colpiti e danneggiati Donne cristiane catturate dai turchi: ordine di Santa Maria della Mercede Il prigioniero cristiano  lavoratore da sfruttare: cantieri, porti, miniere, cave, campi, servizi statali – es. fortificazioni - e domestici privati  investimento da cui trarre elevato profitto monetario, attraverso riscatto  Donne e uomini separati. Ispezioni ai corpi, valutazione, stima. Categorie pregiate da non danneggiare, valgono da 6 a 15 volte più di uno schiavo ordinario: donne 12-16 anni le più quotate; uomini di mare esperti, religiosi e sacerdoti, nobili e mercanti, giovinetti avvenenti Conforto religioso e riscatto  Cura religiosa e sepoltura in cimitero cristiano (analoghe concessioni ai musulmani in terra cristiana)  Confraternite del riscatto fioriscono in età moderna. Sotto corona aragonese-spagnola: Santissima Trinità (Trinitari) e i Mercedari (Nostra Signora della Mercede). Italia: 1548, NA, Santa Maria del Gesù della redenzione dei cattivi, poi Opera della redenzione dei cattivi; PA, Arciconfraternita per la redenzione dei captivi; 1581 Stato Pontificio, Arciconfranternita del Gonfalone  Dal 1668 (sotto Congr. Propaganda Fide): Lazzaristi (Algeri), Cappuccini (Tunisi), Francescani riformati (Tripoli) Liberazione dalla schiavitù  a) riscatto  b) scambio di prigionieri (tipo baratto, magari con differenze in denaro)  c) scontro militare favorevole ai propri correligionari  d) fuga (molto più raro)  e) abiura della propria fede, conversione all’Islam  Il ritorno in patria degli schiavi liberati è costellato di solenni cerimonie I rinnegati. Gli ex cristiani  Cifre notevoli. Decine di migliaia di convertiti all’Islam. Motivazioni diverse. Iniziale diffidenza. Gli islamici di norma non praticano il proselitismo, non è conveniente privarsi di cospicue entrate per riscatto/lavoro schiavile  La prova regina è affidare ai neoconvertiti incursioni contro le proprie terre di origine. Per questo esse hanno così successo. I rinnegati guidano i corsari su sentieri solo a loro noti, anche in località interne.  Infine prova cruciale della circoncisione I rinnegati nelle mani dei loro ex correligionari  Rinnegati in mani cristiane: la Chiesa (tribunali Inquisizione) è quasi sempre comprensiva e dà il perdono, a meno che non siano accusati di aver versato sangue cristiano (o siano relapsi). Rilievo fondamentale, intimistico, del rapporto con Dio per il cristiano  L’apostasia per il musulmano invece significa morte, infallibilmente  Carattere pubblico e politico della fede islamica, non c’è libertà di coscienza Balcani e Mediterraneo come una vasta zona grigia: rinnegati, convertiti, schiavi I rinnegati, a ogni modo, pur essendo figure controverse di una grande zona grigia, furono anche canali aperti tra due civiltà frontalmente contrapposte EUROPA PLURICONFESSIONALE Conflitti religiosi e conflitti politici L’idea medievale di “cristianitas” come “blocco unico” risulta impossibile nell’età moderna L’Europa medievale sul piano religioso è fortemente connotata dalla questione delle eresie senza però che nessuna di queste “fratture” rompa l’unità cristiana Nel 1517 si assiste invece in Europa ad un forte elemento di discontinuità l’affissione delle tesi di Lutero  questo evento innesca un movimento di dissidenza che provoca un distacco definitivo all’interno della cristianità (l’unità cristiana non verrà mai più ricomposta) È necessario ricordare come questo distacco fu anche un distacco politico (di alcuni stati particolari da Roma e in generale dallo Stato pontificio e dall’Impero) Il conflitto religioso e il conflitto politico in questa questione sono fortemente collegati  ancora nell’età moderna parlare di potere politico equivale a parlare di potere religioso e viceversa Perché predicazione protestante ha successo?  l’Europa del ‘500 attraversa un periodo di “crisi della coscienza” e del modo di vivere il cattolicesimo Il cattolicesimo veniva inteso come una forma totale di vita, la fede doveva comprendere tutti gli aspetti della vita (concezione molto diversa da quella odierna) La chiesa cattolica era presentata come un’istituzione il cui compito era quello di fare da tramite tra Dio e il credente e per questo veniva intesa come una necessità - dottrina per cui l’uomo è incapace di compiere opere buone (ovvero la capacità di fare del bene) (mentre per il cattolicesimo è l’opera buona che lega il fedele a Dio): la possibilità di salvezza non dipende da noi, ma dalla sola volontà di Dio (cade la sacra tradizione) L’uomo è salvato per sola fede: l’uomo è salvato dalla misericordia di Dio, non può fare nulla per la sua salvezza - dottrina contro la tradizione La rivoluzione di Lutero - Pessimismo antropologico, svalutazione dell’agire umano. Uomo schiavo del peccato, senza libero arbitrio. La ragione è «la prostituta del diavolo», «il più feroce nemico di Dio» - Riduzione soggettivistica e sentimentale della fede in Cristo. Solo l’IO e le Scritture. Le opere e la penitenza non servono; ragione e volontà nemmeno Lutero si ribella ai principi che la chiesa romana cattolica incarna: la tradizione e le opere buone Concezione dell’uomo secondo Lutero  cupa e pessimistica: l’uomo è schiavo del peccato e non possiede il libero arbitrio: l’uomo è passivo, non può fare nulla per cambiare il proprio stato di peccatore - si assiste al divorzio tra fede e ragione - viene meno la dimensione oggettiva della fede - non vengono riconosciute le autorità che possono aiutare l’uomo nel suo percorso verso la salvezza (nessuna autorità è riconosciuta, pontefice compreso) - la ricerca di questa salvezza è soggettiva e ritrovabile nelle scritture: si tratta di un libero esame delle scritture, di una libera e personale interpretazione (per questa ragione luteranesimo strettamente connesso e sostenitore della diffusione della stampa) Lutero viene scomunicato Successivamente Lutero si appella ai principi degli Stati tedeschi  nasce un movimento politico di distacco dalla Chiesa e dall’Impero (sostenitore della Chiesa) Lutero riceve protezione dal sovrano Federico III elettore di Sassonia Secondo Lutero sul piano religioso il cristiano è libero, sul piano civile i fedeli non possono esserlo  è convinto della necessità dell’autorità del principe al fine di tenere i cittadini sotto controllo in quanto incapaci di commettere opere buone e quindi potenzialmente dannosi per se stessi e della necessità intervento anche attraverso l’uso della violenza nei confronti di tutto ciò che potenzialmente mette in discussione l’autorità del sovrano 1524-1526 “guerra dei contadini”  guidati da predicatori luterani e mossi da una personale interpretazione delle scritture contestano l’autorità dei principi  Lutero in risposta chiede ai principi di sopprimere questa rivolta perché inaccettabile la contestazione della loro autorità  oltre 100.000 contadini vengono sterminati (Thomas Müntzer e il movimento dei contadini: formazione di una comunità degli ‘eletti’ che si organizza in modo comunistico) Il luteranesimo di diffonde ovunque: in Polonia, negli stati scandinavi e in alcuni stati germanici Lutero si rivela incoerente: predica la libera interpretazione delle scritture ma non accetta le diverse interpretazioni del cristianesimo DOCUMENTO Lutero e i problema della giustizia divina (prefazione alla sua raccolta di scritti) 1545 Appare evidente in alcuni testi di Lutero il suo linguaggio violento: violenta deprecazione dei papisti (coloro che sostengono autorità papale), forte sentimento antisemita, incitamento al massacro dei contadini - Lutero contro i contadini: «Verso i contadini testardi, caparbi ed accecati, che non vogliono sentir ragione, nessuno abbia un po’ di compassione, ma percuota, ferisca, sgozzi, uccida come se fossero cani arrabbiati» (Scritti politici, Utet 1978) - Lutero contro gli ebrei «Cosa potremo fare noi cristiani contro l’odioso e maledetto popolo dei Giudei?» «E’ cosa utile bruciare tutte le loro sinagoghe, ovvero scuole, e ciò che non viene bruciato sia coperto di terra, in modo che mai più si possa vedere un sasso o traccia di fuoco» «Siano distrutte e devastate anche le loro case private» «Sia imposta la fatica ai Giudei giovani e robusti, uomini e donne, affinché si guadagnino il pane col sudore della fronte» (Degli ebrei e delle loro menzogne, 1543) - Lutero contro i papisti I cattolici sono servi del Papa, l’Anticristo: «Maldetto, dannato, vituperato sia il nome dei papisti…» nel cui sangue si «dovrebbero lavare le mani» i buoni cristiani In un momento successivo le chiese luterane si istituzionalizzano e a capo di queste nuove chiese si pongono i diversi principi sovrani: unica autorità riconosciuti dal luteranesimo ipocrisia del luteranesimo → accanto al principio di libertà viene posto come necessario il principio di sovranità assoluta (“homo hominis lupus”) Dottrina cattolica dell’Indulgenza e del Purgatorio - INDULGENZA: remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati (Purgatorio) dopo preciso percorso penitenziale (elargizioni di denaro etc.) caratterizzato dal riconoscimento della colpa e dall’espiazione ANABATTISTI Si afferma in questo contesto la libertà del cristiano, che non più sottomesso ad alcuna autorità religiosa (unica autorità: la propria coscienza) → questa libertà permette di vivere la religione come un sentimento → il cristianesimo inizia ad essere interpretato anabattisti o “nuovi battezzati” - origine del movimento: Zurigo 1525 - formano una società dei “perfetti” → comunità che sente di essere l’unica realmente cristiana → comunità di impianto comunistico non gradito dai sovrani dei diversi Stati europei - sostengono che le istituzioni non siano ispirate al cristianesimo e per questo ritengono sia necessario abolirle (in quanto non portano alla salvezza) → si scagliano contro Stati e Chiese che appaiono loro istituzioni diaboliche attraverso un’opposizione violenta, armata - Munster (città della Germania) diventa epicentro del movimento tra il 1534 e il 1535 → dopo essere stata occupata dagli anabattisti a capo di cui si pone Giovanni di Leida questi vengono sconfitti da una coalizione di principi tedeschi - condannati da Calvino e Lutero incontrano - dottrina fondata sul concetto di manicheismo → concetto connotato da una profonda accezione dualistica che sottolinea l’opposizione tra materia (considerata corrotta) e spirito → predicano la dicotomia tra materia e spirito e guardano al mondo terreno come luogo di corruzione ZWINGLI Uldrych Zwingli  la sua carriera iniziale è quella di sacerdote cattolico, è un uomo di studi caratterizzato da una cultura umanista e un predicatore Inizialmente appoggia la riforma luterana e solo successivamente elabora una propria interpretazione personale della dottrina cattolica Il centro ed epicentro del suo movimento Zwingliano è Zurigo, a cui si aggiungono successivamente le città di Berna, Basilea, Grigioni Adotta una concezione simbolica dei sacramenti Concetto rilevante del suo pensiero: concetto di dicotomia (non considerata dal cattolicesimo mentre considerato dal protestantesimo) (profonda divisione tra materia e spirito) L’eucarestia per il protestantesimo è considerata una “trans umanizzazione” e per questo considerata inaccettabile Si dichiara contro il culto delle immagini, considerato come idolatria Nel 1530 pubblica il suo scritto “Fidei ratio” (testo con ui si assiste ad una presa di posizione della chiesa cattolica con il concilio di Trento) Con il tempo il movimento di Zwingli assume una connotazione sempre più violenta Promuove una lotta armata e si pone alla guida delle truppe protestanti del cantone di Zurigo contro gli eserciti di altri cantoni cattolici Muore in battaglia a Kappel nel 1531 Disprezzato da Lutero per la sua azione rivoluzionaria  così facendo si è dichiarato pretendente dei sovrani legittimi CALVINO Calvino (1509-1564)  altro riformatore protestante Di origine francese, costretto a scappare dal sovrano Francesco I (anche in Italia movimenti protestanti) trova rifugio a Ginevra dove instaura buoni rapporti con il ceto dirigente È importante ricordare come in Francia il problema protestante diventa un problema sociale (politiche adottate da Francesco I contro i protestanti ritenute “necessarie” nonostante il sovrano possieda poco interesse nei confronti degli argomenti teologici) Ginevra  piccolo stato, repubblica indipendente, centro propulsore del calvinismo Calvino  inizialmente la sua dottrina è influenzata da quella luterana, da cui riprende molti concetti  col tempo elabora una propria dottrina denominata “calvinismo” Calvinismo - Salvezza procede da redenzione operata da Cristo, resa possibile solo dalla fede, dono di Dio e dalla Grazia - Mistero della salvezza, riservata solo a chi vi è predestinato ab aeterno - I sacramenti sono simboli, commemorano non rinnovano Nel 1536 compone uno scritto (pubblicato anche in latino) contenente i principi della nuova dottrina: “Christianae Religionis Institutio” Nonostante in Inghilterra la grande maggioranza della popolazione continuava ad essere cattolica, con la riforma le figure religiose cattoliche furono espulse dal paese e i beni della chiesa cattolica furono confiscati e utilizzati sia dalla chiesa anglicana sia per creare nuove fedeltà (feudi concessi dal sovrano) Dopo la morte di Edoardo VI nel 1553 sale al trono Mary Tudor Con lei si assiste ad un tentativo di ritorno al cattolicesimo (denominata “bloody Mary” per la feroce persecuzione promossa nei confronti dei fedeli protestanti): sotto la sua sovranità si assiste al rientro in Inghilterra del cardinale Reginald Pole al fine di riorganizzare la chiesa cattolica (ultimo arcivescovo cattolico di Canterbury) Il suo matrimonio con Filippo II si rivela infelice  non riesce a partorire nessun erede maschio e muore prematuramente a causa di una malattia nel 1558 Le succede la cugina Elisabetta I (il cui diritto di governare rimane in discussione in quanto nata dal matrimonio tra Enrico VIII e Anna Bolena) Diventata regina avvia un lungo e difficile processo di diffusione dell’anglicanesimo (inoltre grazie a lei il partito protestante sale al potere in Inghilterra) (è importante ricordare come l’aspetto calvinistico in Inghilterra nonostante fosse forte risultasse difficile da integrare con il sistema politico inglese) Anglicanesimo - Redatto da élite politica ristrettissima per motivi di convenienza - Imposto dall’alto, da Elisabetta I, a prezzo di sistematiche sanguinosissime persecuzioni, a una nazione che non lo comprende e non lo vuole - Occorrono 50 anni perché diventi religione di Stato conformistica dei ceti dirigenti Anglicanesimo - viene imposto come religione di stato: gli eretici vengono considerati traditori dello stato - si presenta come una contaminazione tra cattolicesimo e calvinismo - il suo processo di diffusione continua fino agli anni ’80 del ‘500  il processo che porta l’anglicanesimo ad essere (concretamente) religione di stato è processo lunghissimo (50 anni) - nasce da un’esigenza di conformare il potere religioso a quello politico (l’anglicanesimo risultava infatti favorevole al governo inglese): il piano religioso e il piano politico diventano fortemente uniti Nel 1563 viene istituito il giuramento anglicano - È imposto a parlamentari, avvocati, sceriffi e governatori locali, insegnanti pubblici e privati - Chi non giura o sostiene l’autorità papale è dichiarato traditore comune la prima volta. La seconda è condannato per alto tradimento  rato di lesa maestà  pena capitale Altri strumenti di convinzione nell’Inghilterra elisabettiana - Multe salate a chi non presenzia alla funzione anglicana della domenica - Dal 1570 la tortura della ruota è normale strumento per interrogare i sospetti dissidenti religiosi - Confische, squartamenti, decapitazioni Parallelamente si assiste allo sviluppo del fenomeno del nicodemismo secondo cui i fedeli praticano pubblicamente il culto anglicano ma privatamente il culto cattolico Il problema della verità resta grave: quale dottrina è giusta? IL CONCILIO DI TRENTO 1545-1563 Il concilio di Trento è un punto di arrivo e allo stesso tempo un punto di inizio Tema centrale del concilio è il problema della controriforma Con il concilio di Trento la Chiesa cattolica affronta le problematiche interne ed esterne, prestando particolare attenzione alla dottrina e ai suoi dogmi con l’intenzione di ridare spazio agli aspetti più legati alla fede del cattolicesimo Perché il concilio di Trento si tiene proprio in questi anni? Perché non è tenuto in precedenza?  Papa Paolo III Farnese si oppose per lungo tempo ad un concilio cattolico perché ritenuto pericoloso  Finché Francia e Spagna continuavano ad essere in conflitto non esistevano condizioni opportune per aprire un concilio cattolico Il concilio di Trento durò 18 anni, si aprì e si chiuse a Trento e si tenne per alcuni anni a Bologna Trento fu scelta in quanto compromesso ideale: sotto il controllo dell’Impero ma in territorio italiano Questo concilio ridefinì la dottrina cattolica: venne ridefinito il sistema di aspetti dogmatici messo in discussione dal protestantesimo e gli aspetti pastorali ovvero l’atteggiamento del clero nei confronti del popolo al fine di formare una comunità cattolica • Rivelazione nelle Scritture e nella Tradizione Apostolica • Fede e opere buone per la salvezza • Dottrina generale dei Sacramenti, canali di grazia istituiti da Cristo. Decreto Tametsi sul matrimonio • Professio Fidei Tridentinae (1564) • Index librorum prohibitorum e Vulgata di S.Gerolamo • Vescovi: obbligo residenza, cura pastorale, concili provinciali, sinodi diocesani, ecc. • Seminari per formazione clero • Parroci: obbligo registrazione battesimi, matrimoni, sepolture, ecc. DOCUMENTO Alcuni decreti del concilio di Trento Viene sottolineato il principio del libero arbitrio: l’uomo con la sua volontà deve decidere se dire si o no a Dio: l’uomo quindi non è passivo davanti al sentimento religioso: la predestinazione non viene accettata dalla chiesa cattolica: l’uomo deve collaborare tramite il libero arbitrio al conseguimento della sua salvezza Durane il concilio di Trento si assiste ad una generale riorganizzazione e ricostruzione dell’apparato della chiesa cattolica (es. obbligo di residenza del Vescovo nella propria diocesi) Figura del Parroco tra ‘500 e ‘600:  Ha l’obbligo di registrare la popolazione attraverso un registro dei battesimi dei matrimoni e delle sepolture: in pratica un funzionario statale (i registri sono fondamentali per studiare la demografia del tempo) (appare evidente come la Chiesa sia centrale nei momenti principali della vita sociale della comunità)  Vengono ribaditi i suoi doveri: obbligo di celibato ecclesiastico e divieto di concubinaggio Viene ribadita la dottrina dei sacramenti: Il sacramento non è unicamente un rito ma inteso come vera e propria manifestazione di Dio (al contrario dei protestanti che rigettano i sacramenti) Appare evidente la necessità di elementi fisici da istituire (es. decreto sul matrimonio) - Battesimo: senza questo sacramento non si può entrare nella dimensione politica e statale Nel battesimo la parentela diventa fondamentale: si tratta di un rapporto anche spirituale (la figuara del padrino diventa fondamentale) - Confessione: avviene attraverso l’utilizzo di un certo mobile: il confessionale Le sue modalità vengono unificate solo nel ‘500 (prima vi erano modalità diverse) - Eucarestia Età «confessionale - Inquisizione Romana (Congregazione S. Uffizio, 1542) - Confessione - Missioni - Vescovi - Visite Apostoliche È importante ricordare come l’inquisizione romana risulti diversa da quella spagnola e portoghese LA NASCITA DEI BENI CULTURALI Nazionalismo rivoluzionario e patrimonio artistico-culturale Cosa sono? Quando nasce la nozione di bene culturale? bene culturale  patrimonio artistico di una nazione Nuove idee prendono forma in un preciso contesto storico: l’avvento del nazionalismo rivoluzionario (da interpretare in senso francese – nato con la rivoluzione francese) Principi della rivoluzione francese: • Concezione razionalistica, immanentistica, naturalistica della storia e della politica • NATURA, NAZIONE, LEGGE • “Stato legislativo”, sorgente di ogni diritto • Divisione dei poteri • Nuova concezione dell’uomo: umanità rigenerata • Nuovo modello educativo: culto dello Stato come religione civile Nel 1789 si assiste ad una ridefinizione dell’idea di Stato – di cittadino – di Nazione Prende forma un nuovo modo di far politica improntato al razionalismo, viene rigettata una certa concezione di politica (in particolare l’aspetto trascendente e il legame tra aspetto civile e religioso) (la religione è espulsa dalla dimensione civile) (le religioni vengono comunque accettate) Si assiste ad una forte discontinuità con il passato: lo Stato è percepito come “superiore” a tutto, solo dentro lo Stato si può trovare salvezza concetto di Nazione: dal latino “nationes” (una e indivisibile) (passaggio da tanti popoli ad un solo popolo) Chi rappresenta la nazione? Rousseau: “Teoria della Volontà Generale” La legge, dove viene condensata la Volontà della Nazione, diventa espressione della Volontà Generale: dal corpo dei cittadini viene la legittimazione politica Divisione del potere in legislativo – esecutivo – giudiziario Con l’avvento del razionalismo si assiste all’esaltazione della ragione umana concepita come in grado di creare una società migliore rispetto a quella già esistente (nella natura l’uomo può ritrovare elementi per la creazione di uno Stato che garantisca felicità al maggior numero di cittadini) Nasce una nuova concezione di uomo: concezione dell’uomo nuovo che ha spezzto i legami col suo passato Nasce il termine Ancien Regime che possiede una connotazione molto negativa e che comporta una totale svalutazione della storia della Francia Il termine chiave è “Regeneration” intesa non come una rivoluzione politica ma come una rivoluzione ideologica • Trattato di Tolentino, 19 febbraio 1797: art. 13 conferma il precedente Armistizio di Bologna • Dopo Campoformio (1797) e la conquista del Veneto, razziate tele di Tiziano, Veronese, ecc. ecc. (elenco sterminato…) Gaspar Monge (1746-1818), matematico, commissario del Direttorio in Italia: diritto di conquista, ideologia, superiorità francese • sostiene la superiorità francese repubblicana, disprezza veneti e romani (questi sono indegni degli antichi), considera il cattolicesimo romano decadenza rispetto alla Roma antica, occorre una régénération dell’Italia… • effettua sistematici ‘prelievi’ nelle biblioteche italiane Criteri operativi per le requisizioni • 1799, ministro dell’Interno francese alla Commission des Sciences et des Arts in Italia: La scuola fiorentina (agli Uffizi): «è la più preziosa per stabilire in maniera precisa i progressi delle arti dopo il loro rinascimento». Prendere quanto può completare le collezioni francesi. Il direttore degli Uffizi cerca di salvare le opere usando l’argomento nazionalistico. • Vivant Denon (dal 1802) invita a prendere solo opere di maestri rari « e non di spogliare le città di tutti i quadri che possono servire alla pubblica istruzione» Requisizioni per Brera e nascita della Pinacoteca nazionale Brera come il Louvre • 1802, Milano capitale della Repubblica Italiana (Presidente: Napoleone Bonaparte) • 1803, fondazione della Pinacoteca. • Andrea Appiani (1754-1817) e Giuseppe Bossi (1777-1815) coordinano commissioni itineranti che rastrellano nei vari dipartimenti, opere rappresentative delle diverse scuole pittoriche italiane. E’ lo stesso criterio di Denon Imperialismo culturale napoleonico • Ruolo pedagogico universale di Parigi. Occorre che i maggiori artisti vi s’installino • Napoleone invita più volte Antonio Canova (1757-1822) a lasciare Roma per Parigi. Nel 1810 egli accetta ANTONIO CANOVA E LA DIFESA DEL PATRIMONIO ITALIANO Canova cerca di convincere Napoleone • I monumenti antichi formano «catena e collezione con infiniti altri che non si possono trasportare né da Roma né da Napoli» • (scavi della famiglia Borghese) Egli mostra «come il popolo romano abbia un sacro diritto sopra tutti i monumenti che si discuoprono sul terreno», per una «eredità de’ maggiori, e premi di vittoria degli antichi». • Una concezione storica e territoriale del patrimonio artistico italiano prende dunque forma di fronte al progetto pedagogico e universale dei francesi a Firenze la Venere Italica di Canova (1812) al posto della Venere dei Medici Venere medicea (statua ellenistica I sec. a.C.) portata a Parigi nel 1803, restituita nel 1815 La missione di Canova a Parigi (agosto-ottobre 1815) e la restituzione delle opere • Pio VII e il segretario di stato card. Consalvi incaricano Canova di recuperare le opere d’arte sottratte alle collezioni pontificie con il Trattato di Tolentino • Canova a Parigi usa due argomentazioni: a) legale: i francesi hanno violato il Trattato b) storiche e artistiche: «i monumenti sono posti coll’ordine della natura, che non vuole siano collocati altrove. Tutto il paese fa parte del museo» Un difficile negoziato • I francesi (Talleyrand, Vivant Denon) vogliono conservare il bottino. Alessandro I contrario alle restituzioni al papa… • Mediazione e appoggio della Gran Bretagna (Wellington) e dell’Austria (Metternich) che chiede restituzioni per Modena e Parma • BILANCIO: 506 oggetti presi dai francesi allo Stato pontificio: 249 restituiti, 248 rimasti in Francia, 9 dispersi • Canova sceglie (a nome del Papa) 22 sculture e 45 quadri come dono a Luigi XVIII I Cavalli di San Marco, asportati da Bonaparte nel 1797 tornano a Venezia in gran trionfo nel 1815 I furti dall’Archivio Segreto e dalla Biblioteca Vaticana • Decreto Imperiale 2 febbraio 1810: da Roma partirono più di 100 vetture cariche di casse (furti, dispersioni). • Aprile 1814: il conte d’Artois (fratello di Luigi XVIII) ordina la restituzione al papa degli archivi, insegne, sigilli, manoscritti e altri preziosi della biblioteca, fra cui il triregno. Pesanti perdite per dispersione o distruzione di documenti • Incaricata commissione pontificia del recupero (guidata da Marino Marini), 1814-1819 NUOVE POLITICHE CULTURALI • Il ritorno nello Stato Pontificio di tante opere d’arte suscitò un autentico problema di politica culturale • Dibattito tra due impostazioni: a) storica: le opere devono essere ricollocate nei loro contesti originari (es.Carlo Fea, commissario alle Belle Arti); b) ideologico-pedagogica: concentrazione nei grandi musei, come luoghi di studio e di rivalorizzazione delle opere d’arte sotto la comune tutela statale. • Criterio b) prevale ormai nello Stato Pontificio (1802 e 1820) e in Europa Passaggio tra due epoche e due concezioni (‘700-’800) • a) sec.XVIII il patrimonio artistico è un prodotto funzionale, da adattarsi e conservarsi secondo le esigenze della committenza e i gusti del tempo • b) sec. XIX il patrimonio diviene memoria storica e documento civile, ma anche materia prima di grandi disegni storici e manipolazioni ideologiche. LA NASCITA DEL MUSEO • Museo come collezione aperta al pubblico e come complessa struttura pedagogica e conoscitiva. Luogo ottimale di conservazione delle opere • Qui l’opera, portata fuori del suo contesto originario, diviene testimonianza storica, memoria, oggetto estetico. Decontestualizzata nel museo l’opera d’arte acquista la sua totale autonomia. Con il museo rivoluzionario nasce il concetto di patrimonio della nazione. • Il modello francese fa scuola sia per imitazione (universalismo) che per reazione (nazionalismo). Nella Restaurazione ovunque il ritorno in patria delle opere d’arte è celebrato con enfasi, si ammanta di forti significati simbolici e politici Dai primi musei settecenteschi aperti a un pubblico elitario… • Dresda, Gemäldegalerie 1744-58 • Parigi, Galleria Palais de Luxembourg 1750 • Londra, British Museum (prima sede) 1753-59 • Firenze, Uffizi, 1769 • Roma, Museo Pio-Clementino 1773-84 • Vienna, galleria imperiale del Belvedere 1781 • Monaco, 1783 • Kassel, Museum Fredericianum 1779 • Madrid, Prado, 1819 …alle nuove sedi statali del primo Ottocento • Londra, Dulvich Gallery 1814 • Glyptothek di Monaco di Baviera 1816-30 e Alte Pinakothek 1826-36 • Roma, Musei Vaticani, Braccio nuovo 1817-22 • Madrid, Real Museo del Prado 1819, • Berlino, Altes Museum 1823-38, • Londra, British Museum (nuova sede) 1823-38 e National Gallery 1834-38 • San Pietroburgo, Nuovo Hermitage 1839-49 • Parigi, Musée de Cluny 1842-44 • Bruxelles, Musée Royal de Belgique 1846 1815 UN NUOVO EQUILIBRIO Da Napoleone alla Restaurazione Premessa: la dissoluzione dell’equilibrio settecentesco: la cesura rivoluzionaria (1792-1800) nuovi ingredienti • Principio di Intervento • Ideologia della Nazione in armi / Grande Nation e Repubbliche sorelle • Dottrina delle ‘frontiere naturali’ • Leva di massa / guerra totale / annientamento del nemico Mappe Guerra rivoluzionaria – Aree di conflitto Espansione francese – 1792-1811 Europa napoleonica – 1812 I prodromi del CONGRESSO DI VIENNA (1814) • gennaio - Gli Alleati superano il Reno • 30 marzo - Russi e Prussiani occupano Parigi • 2 aprile – il Senato francese dichiara decaduto Napoleone e proclama re Luigi XVIII di Borbone • 6 aprile – Napoleone abdica ai troni di Francia e Italia • 11 aprile, trattato di Fontainebleau: Napoleone rinuncia al trono; gli è assegnato principato sull’isola d’Elba; alla moglie Maria Luisa d’Asburgo il ducato di Parma e Piacenza • 30 maggio – trattato di pace di Parigi. La Francia rientra nei confini del 1792 (compresa Savoia occidentale) • 1° novembre – si apre a Vienna il Congresso internazionale di pace Mappa I confini orientali della Francia (pace di Parigi 30.V.1814) RESTAURAZIONE “Restaurare” = ripristinare un oggetto nell’esatta forma originaria • Nel 1815 ben poco viene riportato al 1789: non la carta politica d’Europa né gli assetti interni degli Stati • Congresso di Vienna: Europa come concerto europeo, comunità di Stati con interesse collettivo da preservare in un determinato ordine internazionale. Affrontare i problemi per via diplomatica Un’interpretazione: 1815-1914 «La pace dei 100 anni» (K.Polanyi, 1944) ripresa da H.Kissinger
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