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Appunti Storia Moderna (Criscuolo), Appunti di Storia Moderna

Appunti dalle lezioni + manuale + slide esterne delle lezioni del prof. Criscuolo

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 28/03/2020

Maximilien7
Maximilien7 🇮🇹

4.5

(59)

32 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti Storia Moderna (Criscuolo) e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! 1 Storia Moderna Criscuolo L’espressività del Mondo Nuovo, Moderno Il concetto di modernità sta perdendo la sua chiara e netta identità a causa della sua ambiguità, nella storiografia inglese ad esempio, è chiamato EarlyModernHistory, cioè prima età moderna. Il concetto di modernità nasce nel Quattro - Cinquecentodalla visione umanistica tipicamente italiana che (con una forte critica rispetto alla “Media Etas”, buia e ignorante) prevedeva di rinnovare e far rinascere l‟antichità e il cui punto di arrivo è la Rivoluzione Francese e la caduta di Napoleone. Il termine “Modernus” compare per la prima volta nel Medioevo, VI secolo, e si contrappone ad antico,non come dispregiativo ma con un senso di superamento del mondo antico. Umanesimo è rinascita. La parola “Rinascimento” si afferma nella seconda metà dell‟Ottocento con Michelet ma soprattutto con lo svizzero Jakob Burkhardt, storico dell‟arte con il culto della bellezza e della rivalutazione tra natura e uomo. L‟Umanesimo riporta in auge il latino classico e il greco, soprattutto con Valla e Salutati, abbiamo la riscoperta e il ritorno alle fonti e la ricerca di antichi codici. La cultura umanistica voleva formare un uomo e non un sapere pratico. Ma nel Rinascimento c‟è un forte accentramento statale, che provoca una perdita di libertà rispetto al Medioevo, il prezzo più importante è quello dell‟inquietudine, nel Medioevo infatti l‟uomo è più rassicurato dalla Chiesa, dalla cultura e dal mondo intorno a sé, nel Rinascimento invece c‟è l‟idea dell‟universo infinito e la religione, a causa della riforma protestante si apre a nuove vie. Secondo gli umanisti i loro modelli superano quelli degli antichi dato chepossiedono più esperienza,e sono pronti al progresso, questa corrente porterà al Positivismo (che però si diffonderà solo nel 700-800). Infine un accenno sul termine Ancien Régime, nasce nel 1789, quando (si confida) che sorgerà un mondo nuovo. Demografia, Urbanizzazione e Famiglia Gli aspetti demografici seguono come sempre una loro evoluzione, la modernità non si sentirà fino alla Rivoluzione Industriale. Ciò accade perché le società preindustriali sono incapaci di sfamare grandi masse(Malthus),solo dal 1750 si rompe il vincolo delle risorse e il pericolo della fame è superabile. Ci sono varie fonti per determinare la popolazione:  fonti fiscali, soprattutto per fuochi e per famiglie,  fonti cittadine, con calcoli indiretti come l‟allargamento di mura, l‟erezione di chiese con una stima di 120 persone per km²,  fonti ecclesiastiche, come i registri parrocchiali, che forniscono in maniera diretta o indiretta dati più qualitativi che quantitativi, come la natalità o la strutturafamigliare. Era affidato ai ministri di culto il registro per un controllo confessionale (o delle coscienze), soprattutto dal Concilio di Trento (1563). L‟anagrafe statale invece, si attua solo con la Rivoluzione Francese. Fino alla Rivoluzione Industriale la crescita non era impetuosa perché il tasso di natalità era di poco superiore al tasso di mortalità cosa che indica una crescita lenta: Natalità 40x1000 (Media) 45x1000 (Massimo) Mortalità 35x1000 (Media) 40x1000 (Massimo) Vi sono principalmente tre fattori che incidono sulla mortalità:Carestie; Epidemie; Guerre Le crisi demografiche mantenevano in costante equilibrio le risorse e la popolazione, creando nuove opportunità per chi rimaneva in vita (Malthus). I fattori che influenzano la natalità sono:  l’intervallo intergenesico molto lungo, a causa dell‟allattamento prolungato che dovrebbe provocare infertilità nelle donne,  il matrimonio tardivo, nelle annate di crisi non ci si sposava, e vi erano pochi figli illegittimi. Nelle società preindustriali gli scalini sono più accentuati nei primi anni di vita, a causa dell‟alta mortalità infantile, e ci sono pochi individui al vertice. Se vi è un anno di crisi demografica a causa di uno dei tre fattori, carestie, epidemie e guerre, o a causa di tutti e tre, la piramide subiva una trasformazione(che si può notare nel rettangolo rosso nella pagina seguente). Possiamo calcolare grazie ai tassi e alla piramide ad esempio che se in una famiglia di 5 componenti, di cui 2 sono morti nel primo anno di vita, e gli altri hanno 70, 50 e 30 anni la speranza di vita è di 30 anni (150 anni diviso 5 componenti) e che quando si supera il primo anno di vita la speranza di vita media è di 50 anni (150 anni diviso 3 componenti). Esistono delle differenze colossali tra campagna e città dove il tasso di mortalità era più alto in quanto le pessime condizioni igieniche, le immigrazioni, la vicinanza delle persone favoriva il contagio delle epidemie. In città, inoltre, vi erano più donne che uomini per il lavoro di domestiche e la natalità era bassa per la presenza di nobili, che procreavano poco, e di ecclesiastici, che non dovrebbero procreare. In campagna i figli sono una risorsa, in città uno spreco di risorse.. Tasso di urbanizzazione : (Popolazione della città / Popolazione complessiva) x 100 2 Nell‟età moderna vi è un complessivo trasferimento del baricentro di civiltà urbana dall‟Italia, Fiandra e Europa mediterranea all‟Europa centro settentrionale e atlantica. La formazione di nuove grandi città non è legata solo a fenomeni commerciali ma anche per la burocrazia e l‟amministrazione, per esempio nel Cinquecento capitali come Vienna e Madrid non sono grandi città, lo diventano solo nel Settecento.  in Italia centrale, con la mezzadria, la famiglia era ampia e patriarcale,  in montagna, con la piccola proprietà, la famiglia era piccola,  in città la famiglia era piccola. Agricoltura I problemi legati alla carestia sono cronici, le economie nazionali non furono mai in grado di sostenere la popolazione, e questo fu spesso al principio delle rivolte (come quella che porterà alla Rivoluzione Francese). L‟agricoltura è il fondamento della vita economica, nella Francia nel 1789, l‟85% della popolazione era rurale, e questo sistema continuerà almeno fino alla rivoluzione industriale, oggi negli USA il 5%, in Europa è il 7%. Nel settore secondario il mercato era riservato alle classi alte della società, ovvero gli artigiani che producevano per i ricchi i prodotti di lusso o rispondevano a richieste di stato, ad esempio per forniture militari. Ma gli stessi artigiani (fabbri, calzolai), possedevanocoltivazioni e in molte case contadine troviamo telai per la produzione di tessuti, (normalmente canapa per i più poveri). Il rapporto del coltivatore con il mercato è limitato, anche per quanto riguarda i prodotti agricoli, egli produce da sé, osservando un‟economia di sussistenza,unici commerci avvenivano con il passaggio del merciaio o alle fiere. In breve vediamo le principali differenze tra mondo Occidentale e mondo Orientale. In Occidente La campagna è condizionata dal sistema signorile e, inizialmente, i contadini hanno un vincolo con la terra, il servaggio. Durante il 400-500 rimangono residui del sistema feudale ma il contadino è libero e ricava risorse per la sua famiglia, ma la proprietà della terra non è libera (“non c‟è terra senza signore”). Il contadino deve pagare dei diritti al signore, più o meno gravosi rispetto alla zona, i cosiddetti diritti signorili come le corvée, i diritti monetari, l‟uso del forno o del mulino, e in certi casi l‟affitto. Ma in età moderna il potere signorile è eroso dal potere centrale, i signori non possono più battere moneta, non possono più amministrare l‟alta giustizia occupandosi solo dei piccoli casi. Il mondo rurale acquisisce sempre più dinamismo economico. In Oriente Il sistema signorile con il suo controllo non si è legittimato, la scarsa popolazione crea una forte concorrenzatra signori per accaparrarsi la manodopera. La situazione cambia radicalmente agli inizi del Cinquecento quando nasce il secondo servaggio che si stabilisce nelle campagne orientali, aiutato dal potere centrale, obbligando i contadini a diventare servi. Scoppiano rivolte contadine molto violente . Il mondo rurale non ha dinamismo economico. Chiaramente la disparità tra i due mondi è anche istituzionale, l‟abolizione della servitù del 1789 in Occidente avverrà nel 1861 in Oriente.Buona parte della terra è nelle mani di poche nobili, nella Francia nel 1789 a fronte di una popolazione di 27 milioni di persone, 400.000 nobili possedevano quasi il 15% della terra, 200.000 ecclesiastici il 20%, i borghesi il 15%,il rimanente 45-50% di terra era dei contadini. Vediamo i pesi che gravavano sulla proprietà contadina:  gli affitti, se la terra non era di proprietà,  i diritti signorili,  la decima, una quota del raccolto che il decimatore calcolava prima del raccolto,  la taglia, la parte del re. L‟alimentazione contadina preindustriale è legata ai cereali, soprattutto il grano. La monocultura dei cereali è un motivo di fragilità, di cui si resero conto anche i contemporanei che introdussero il riso, la patata, il mais, ma furono esperimenti limitati che non intaccarono mai la produzione cerealitica. Oltretutto a causa della produzione di soli cereali si creava un limite in quanto il terreno si impoverisce per la troppa coltivazione di un solo tipo di piante. Era già in uso la rotazione triennale ma 1/3 del terreno restava a maggese (a riposo) e ciò condizionava le rese. Un‟evoluzione fu mettere il terreno maggese al servizio del bestiame, ossia piantarci delle piante foraggive. Grazie al rapporto con l‟allevamento si ebbe a disposizione una maggior quantità di concime e il terreno diede rese maggiori. Questo tipo di rotazione, però, non si diffuse per la mancanza d‟acqua ma soprattutto perché il contadino era legato alla vita economica del villaggio che era chiusa e vincolata. La vita del contadino risente delle scelte legate al bene del villaggio, dopo il raccolto, ad esempio, i campi diventavano campi aperti (openfields) dove vigevano i diritti civili o collettivi, con opere che servivano a tutta la popolazione come la spigolatura o il pascolo del bestiame, soprattutto per le fasce marginali. Attraverso il fenomeno della recinzione (enclosure), si spezzò questo tipo di economia. Accadeva, sostanzialmente, che i più ricchi esponenti del villaggio avevano più parcelle e creavano poderi, garantendosi così il diritto di fare delle scelte, eliminando, però, i diritti collettivi. Questo metodo provocò l‟espulsione dei contadini poveri e la ricomposizione della proprietà, legata alle scelte dei padroni e allo sviluppo dell‟allevamento. Grazie alla Rivoluzione Agricola nacque una classe rurale intraprendente con la volontà di produrre di più e attenta alle esigenze economiche, i contadini espulsi vanno in città e diventano abitanti e operai per l‟industria. Possiamo fare un calcolo per una famiglia, nel periodo prima della recinzione, per vedere i margini della sussistenza. Se una famiglia di 5 componenti coltiva 9 ettari di terreno, e quindi già in partenza sta bene, consuma 1250 litri di cereali all‟anno (circa 250 litri a testa). La famiglia usa la rotazione triennale, quindi sono produttivi solo 3 ettari di terreno, che per coltivarli hanno bisogno di 600 litri di grano (200 litri ogni ettaro), dell‟anno prima. Se è un‟annata buona, secondo le nostre stime di 1:4, la famiglia raccoglierà 2400 litri di cereali. Da questi bisogna togliere 1250 litri per il consumo annuale della famiglia e 600 litri per la semina 5 Carlo V è dunque costretto a seguire linee politiche diverse per le varie sovranità, per questo avrà difficoltà finanziarie per soddisfare i bisogni bellici dei vari territori. Nei primi anni di regno Carlo V ha un forte legame con la sua eredità borgognona, tutti i suoi consiglieri sono fiamminghi, questo provocherà malumori in Spagna dove viene visto come un re straniero, nel 1520-1521 scoppierà la rivolta dei comuneros contro il re. L‟eredità borgognona e la concentrazione dei poteri sarà la causa della guerra con la Francia di Francesco I. Quando il re francese, sconfitto e catturato a Pavia, promette la restituzione del ducato di Borgogna sembra che l‟eredità di Carlo V si riunisca sotto un‟unica dinastia (Trattato di Madrid1526). Ciò non avviene perché Francesco I, lasciando in ostaggio i figli, torna a Parigi e rinnega la parola data grazie ad un appiglio legale che sostiene che gli Stati Regionali non hanno dato il loro consenso. Ma l‟ennesima disfatta francese (Francesco I sconfitto dall‟armatore Andrea Doria di Genova), a seguito del tentativo di prendere Napoli da parte di Francesco I, sostenuto dal nuovo Papa Clemente VII e Firenze (Trattato di Cognac 1526), porterà Carlo V a trionfare sul Papato, con il sacco di Roma (1527) da parte dei lanzichenecchi. Segue il Trattato di Barcellona (1529), dove la Francia si impegna a rinunciare all‟Italia in cambio della Borgogna e Clemente VII ottiene Firenze, nel 1530 Carlo V viene incoronato a Bologna e l‟Italia passa sotto in controllo spagnolo. Ma ben presto però Carlo si renderà conto che i suoi possedimenti sono troppo vasti per essere controllati adeguatamente. Nel frattempo Francesco I, il re cristianissimo, si allea con gli infedeli turchi e i principi (protestanti) tedeschi (fantastico). L‟imperatore è così costretto a combattere in regioni diverse e con alleati diversi (in Germania deve combattere un alleanza di stati protestanti). Nel 1547 sconfigge i protestanti nella battaglia di Mühlberg e subito deve rivolgere la sua attenzione alla Spagna, per contrastare l‟espansione ottomana. Per combattere i turchi Carlo assume il controllo del Mediterraneo come re di Spagna e con l‟aiuto di Genova, arriva a conquistare Tunisi. La lotta contro l‟Impero ottomano si svolge anche ai confini terrestri dell‟Impero, Vienna è messa sotto assedio per tre anni da un esercito turco proveniente dai Balcani, solo nel 1529Ferdinando (fratello di Carlo) riuscirà a sconfiggerlo. Nel 1552 la Francia e principi tedeschi attaccano Carlo V, e lo costringono a ritirarsi a Innsbruck perché senza truppe, e li lo obbligano a firmare la Pace di Augusta(1555) che riconosce la divisione religiosa tedesca. Lo stesso annoCarlo V abdica, affidando al fratello Ferdinando l‟Impero,al figlio Filippo II vanno la Spagna, i possedimenti italianie le colonie americane, riconoscendo di fatto il ruolo predominante spagnolo. Dopo l‟abdicazione Filippo II prosegue la guerra con Enrico II, figlio di Francesco I di Valois, arrivando alla vittoria spagnola con la Pace di Cateau-Cambrésis (1559), che prevede che la Francia rinunci all‟Italia, alla Franca Contea e ai Paesi bassi in favore della Spagna.Grazie all‟oro del nuovo mondo e ad un migliore dislocamento dei possedimenti la Spagna di Filippo II ha una dimensione imperiale. La vittoria di Lepanto (1571) su Selim II da parte di Giovanni d‟Austria con il sostegno di Papa Pio V e di Venezia bloccherà l‟espansione turca nel Mediterraneo. La Francia La monarchia francese esce dal Medioevo al vertice delle gerarchie, ma esercita il controllo in modo indiretto per via del feudalesimo, grosso limite al potere centrale (il duca borgognone, un vassallo, fu più influentedel re di Francia). Nel corso della guerra dei Cento anni, lottando contro gli inglesi, la Francia si era dotata di strutture finanziarie e militari favorevoli alla monarchia, che aveva ottenuto abbastanza potere rispetto ai suoi feudatari. Il Re, quindi, lega a sé una serie di territori sotto il suo controllo diretto, è il punto di partenza dell‟assolutismo francese. Molti territori si sottomisero, conservando una parte della propria autonomia, il Delfinato entra nel regno di Francia nel Trecento con precise condizioni, tra le quali l‟assicurazione che il primogenito del re deve diventare duca del Delfinato (delfino) e che il re non potesse alienare il territorio senza l‟autorizzazione dei vari Stati Regionali. La monarchia si afferma sul potere feudale per motivi sia militari sia dinastici nel Cinquecento. La Borgogna, tra il Trecento e il Quattrocento, diventa uno stato vero e proprio tra Francia e Impero Asburgico. Il duca borgognone era subordinato al re di francese ma si considerava indipendente e suo pari, tanto che durante alcune fasi della guerra dei Cento anni i duchi borgognoni si allearono agli inglesi. Ma la Francia sa contrastare il ducato di Borgogna, e grazie alle alleanze con la Confederazione Elvetica provoca labattaglia a Nancy con tra borgognoni e svizzeri dove muore Carlo il Temerario.Il ducato di Borgogna si frammenta e viene incorporato dalla monarchia francese. Un fatto simile accade per un altro ducato francese, quello della Bretagna. Nel 1488 i re di Francia strappano la promessa al duca di Bretagna che le sue figlie non si sarebbero sposate senza il consenso del re. Carlo VIII, re di Francia, sposa Anna di Bretagna, che alla morte del consorte sposa Luigi XII, nuovo re francese. Quando muore Anna la Bretagna diventa così parte dei possedimenti del re di Francia, divenendoPay d’État(provincia acquisite) un tipo di provincia che gode di condizioni particolari,come l‟obbligo del Re ad accordarsi con gli Stati Provinciali per le tasse. Ma egli ha nelle sue mani l‟esercito, la burocrazia e le finanze, elementi con i quali erode sempre di più il potere dell‟aristocrazia, di cui incorpora gli stati. Nel1516, con ilConcordato di BolognaFrancesco I risolve il problema conLeone X, si decide che il re nominerà i vescovi, ma il Papa sarà sempre superiore al Concilio. La chiesa gallicana è gestitadal Re. 6 Lo stato francese è uno statofeudale, assolutista e cristiano,tanto che il monarca consegue l‟eucarestia in due specie, vino e pane, come facevano solo gli ecclesiastici, tutti gli altri la assumevano in una specie sola, il pane. Il re possiede una sacralità particolare, in quanto nella cerimonia di incoronazione a Reims, l‟arcivescovo lo ungeva con l‟olio sacro, da quel momento egli poteva guarire i malati. In Francia l‟assemblea rappresentativa (simile alle Cortes spagnole) erano gli Stati Generali, nei quali erano presenti i procuratori di clero, nobiltà e Terzo Stato. Essi avevano lo scopo di votare le imposte, che il re non poteva imporre a causa della bassa popolarità o della troppa forza della nobiltà. Ma la monarchia francese riuscirà ad esautorare le assemblee rappresentative e le convocherà solo nei momenti di crisi (1484, 5 riunioni tra 1559-1594, 1614, 1789). La sporadicità degli Stati Generali è la chiave del successo francese, in questo modo il re imponeva le tasse ai sudditi senza il permesso di nessuno. Laburocraziafrancese dal 1522 utilizza il metodo dellavenalità delle cariche, ovvero ogni nobile ha la possibilità di acquistare una carica che pagherà alla corona. Si creò, però, un braccio di ferro tra i vari ceti di compratori e la monarchiaaffinché le cariche divenissero ereditarie. Questa lotta si concluse nel 1604 con la legge della Paulette, gli uffici dei giudici diventano ereditari pagando una tassa al re, la paulette appunto.Il motivo per cui i borghesi compravano una carica è che il possesso di essa dopo la seconda generazione comportava la nobiltà, non di sangue ma di toga, la massima aspirazione per chiunque. L‟amministrazione francese diventa, così, una casta chiusa di ufficiali inamovibili, che è un punto di debolezza della monarchia in quanto questi amministratori sono presenti e attivi, e bisogna fare i conti con loro e con i Parlamenti che vengono gestiti dagli ufficiali. I Parlamenti(o Corti di giustizia)registrano gli editti e possono fare rimostranze. Rinascimento e Umanesimo La “Renaissance”, è un termine coniato da Michelet nel 1860, che unisce Umanesimo e Rinascimento in un‟unica corrente che si sviluppa principalmente in Italia, dove la concezione individualistica dell‟arte si fonde alla vita terrena. La storia dell‟arte nasce dalla novità “rinascimentale” della ripresa del mondo classico su basi nuove, svolta soprattutto dagli umanisti italiani con Petrarca, Bracciolini, Salutati, Valla che riportano in auge la cultura greco-latina egrazie alla ricerca filologica si viene a conoscenza di molti testi di cui si ignorava l‟esistenza, come Lucrezio, Cicerone, Plauto. Si stabilisce con forza la volontà di riscoprirela lingua latina originale, abbandonando il corrotto latino medioevale, vi è inoltre un‟importante riscoperta del greco rispetto al Medioevo. La MediasEtas non aveva ignorato la classicitàma,come suggerisce Eugenio Garin “Non è tanto la quantità, il problema è la qualità, in particolare sulla filologia (sconosciuta)”. La filologia appunto, è la scienza di analizzare criticamente il testo, avendo il senso del tempo in cui è stato scritto. Nasce il concetto di Uomo Nuovo che rivendica la sua dignità quasi fosse un “dio mortale”, contro il Medioevo che invece aveva mortificato l‟individuo. Non è una prospettiva irreligiosa, è una religiosità diversa. Il rapporto con la natura (non è più solo creatura di Dio) si rinnova e diviene positivo, si afferma nell‟arte con l‟idea della prospettiva, ossia il pittore è osservatore della realtà, anche in senso matematico, nasce l‟Oggettività artistica. Leonardo muove i primi passi vero la scienza moderna, avrà successori come Newton e Galileo. Ma la Voluptas del sapere ha un prezzo molto alto da pagare: la conquista di libertà comporta l‟assunzione di responsabilità fino ad allora sconosciute, soprattutto la presenza costante di una inquietudine profonda, che l‟uomo medioevale non conosceva, ad esempio per l‟idea di un universo infinito. Anche il rapporto tra libero arbitrio\virtù e fato\fortuna è complessa e crea inquietudine, come in Machiavelli.Quando l’uomo sente il limite della sua realtà è il segno della modernità. Il più importante umanista europeo è Erasmo da Rotterdam, nonostante l‟origine. Egli vive negli anni Sessanta del Quattrocento, divenendo un umanista e studioso di testi classici in latino e in greco. È un monaco agostiniano, ma non farà mai la vita eremitica, che odia, disprezzando profondamente il monachesimo (è un figlio illegittimo di un prete). Di professione fa il filologo e grammatico (a Venezia), scrostando gli errori di copiatura. All‟“umanesimo” di Erasmo si deve aggiungere l‟aggettivo “cristiano”, per la sua volontà è di confrontarsi con la tradizione cristiana sulla base di concetti nuovi. Erasmo è un Pedagogo, crede che la salvezza dell‟umanità, non solo in senso sacro, ma anche terreno passi attraverso l‟educazione. Nel 1516 pubblica latraduzione del Nuovo Testamento, un anno prima dello scontro tra Lutero e la Chiesa cattolica. L‟“umanesimo cristiano” di Erasmo non è solo la lettura delle sacre scritture attraverso un testo corretto, ma è l‟idea che bisogna risalire alle fonti, alle origini della fede e analizzarle criticamente. L‟umanesimo cristiano si basa, soprattutto, sulla centralità della figura di Cristo e sulNuovo Testamento, quindi Erasmo critica l‟esteriorità della Chiesa, dei monaci e di tutto il mondo medioevale, fondato sul culti delle reliquie e pellegrinaggi. La vera Fede, secondo Erasmo, è la volontà di imitare Cristo, non gli aspetti esteriori,sono “pazzi tutti i teologi” che vogliono conoscere un Dio sano. Erasmo cancella, così, tutto il mondo della scolastica. Oggi in Italia di Erasmo si pubblica solo L’elogio alla follia., ma questo testo (per quanto sublime) è uno scherzo al suo amico Tommaso Moro, per assonanza tra la parola “moro” e “moligna” , stoltezza in greco. Si tratta di unabeffa intellettuale che riesce straordinariamente seria, un monologo della follia, un gioco di specchi dove la follia è presentata come la figlia illegittima di ricchezza e gioia, non bisogna prenderla troppo sul serio. Attraverso questo scherzo Erasmo fa satira del suo tempo, definendo pazzi:i teologi,i sovrani, (perché combattono), i preti (perché non fanno cura d‟anime), gli accademici.La follia è l’istinto vitale che garantisce la continuazione della specie. Il Luteranesimo Erasmo da Rotterdam lancia un messaggio religioso che si lega all‟estremismo ecclesiale,tanto che, quandonel 1516 pubblica l‟edizione critica del Nuovo Testamento, nel 1517Lutero affligge le sue 95 tesi alla cattedrale di Wittenberg. Lutero è un monaco sassone agostiniano, tutta la sua giovinezza è seguita da un dramma individuale,la salvezza dell‟uomo. Lutero è ossessionato dal peccato e avverte la salvezza che si allontana perché, a suo parere, l‟uomo ricade sempre nel peccato. Questo dramma conduce il monaco a una ricerca teologica che si rivolge con particolare attenzione al Vangelo e più precisamente la lettera ai Romani di S. Paolo, in cui si parla della salvezza per fede. Nel 1517 Alberto di Hohenzollern, già detentore di due vescovati, si vede offrirne un terzo (Magonza), ma non avendo il denaro necessario lo acquista a debito e per saldarlo inizia una vendita di indulgenze, di cui metà del ricavato va alla Chiesa di Roma per la costruzione di S. Pietro. Lutero si scandalizza, ma lasua contrapposizione non riguarda il piano morale ma quello teologico, l‟indulgenza è un atteggiamento cristiano sbagliato perché ogni cristiano deve cercare la pena per poterla espiare e trovare la salvezza. 7 Lutero trovò (probabilmente senza saperlo) una società preparata alla sua predicazione, da secoli ormai era presente una forte critica verso la Chiesa di Roma. Lutero si inserisce in quella polemica verso l‟ideologia della chiesa cattolica, che sosteneva che ormai non vi era più alcun bisogno di leggere la Bibbia e i testi sacri in generale, perché la Chiesa Cattolica era divenuta un complesso vivente della tradizione e la sua parola (e il suo esempio) era sufficiente. Lutero non ci sta, afferma che i testi vanno continuamente analizzati e meditati e aggiunse, qui divenendo “eretico”, che essa può essere compresa da tutti attraverso l‟intelletto, senza il sostegno di altri. Le 95 tesi non preoccuparono il Papa de‟ Medici, troppo impegnato in Italia, ma quando il nunzio papale si recò in Germania e scoprì che i ¾ della nazione era con Lutero le cose cambiarono. Dopo vari ammonimenti il monaco ricevette la bolla di scomunica. Ma le cose stavano per mettersi ancora peggio,Carlo V, appena eletto imperatore si trova nel mezzo dello scontro clericale e convoca Lutero a Worms(1521) dove viene invitato a esprimersi in una dieta allargata. Lutero prende tempo per riconoscere le sue opere e il giorno seguente se le attribuisce, Carlo V gli chiede di rinnegare maegli prende una posizione chiara: il papa e i concili non hanno autorità, solo i testi biblici ne hanno, quindi non rinnega. Carlo V lo condanna come eretico mentre Lutero abbandona Worms. Il principe Federico di Sassonia lo fa rapire e così lo salva dalla condanna. In questo periodo di “prigionia” Lutero traduce la Bibbia in tedesco, la prima traduzione in lingua comune. Roma non riuscirà mai a catturare Lutero, che potrà così “fondare” una nuova Chiesa. Alcuni punti luterani:  Seguendo il primo scritto di Lutero, la Confessio Augustana, si rivendica la continuità delle dottrine riformate con la Chiesa antica e la coerenza con le Sacre Scritture  Servo arbitrio e Giustificazione per fede  Sacra Scrittura Unica Fonte  Sacerdozio Universale (il monachesimo non è riconosciuto)  Unici Sacramenti: Battesimo ed Eucarestia  Il Purgatorio scompare,  Due sacramenti riconosciuti: Battesimo e Eucarestia(quelli scritti nel Vangelo), Alla base della dottrina di Lutero c‟è un radicale pessimismo sulla natura dell’uomo: l‟uomo è malvagio perché è fatto di carne che lo condanna al peccato. Le stesse azioni buone sono corrotte perché inquinate dall‟orgoglio o dalla paura della pena. L‟uomo si salva grazie alla figura di Cristo, come è scritto nel Nuovo Testamento e nell‟epistola di S. Paolo, l‟unica luce di speranza è la parola di Dio nel Vangelo dove è scritto che qualcuno si salverà grazie al sacrificio di Cristo. Quindi Cristo salverà l‟uomo per fede, però è Dio stesso che dona la fede così che l‟uomo non può saperlo. Solo Dio sa chi verrà salvato. La posizione di Lutero otterrà un forte impatto in Germaniain quantoi principi tedeschi vedranno nelle idee riformate la possibilità di appropriarsidelle immense ricchezze del clero. La Riforma, si diffonde a macchia d‟olio, ed è raccontata in ogni dove, nel 1525una rivolta di contadiniprende spunto dal Luteranesimo, e viene repressa nel sangue. Lutero rispetto alle rivolte prende una posizione drastica contro i contadini perché il cristiano è libero se Dio lo chiama e non deve avere azioni nel mondo intorno a sé, non deve ribellarsi perché è una prova che ha mandato Dio, il vero cristiano deve andare al martirio. Lutero non ha interessi per il suo tempo, la sua Chiesa è fuori dal tempo. Eglirinnega la transustanziazione, ovvero che il pane e il vino diventino il corpo di Cristo, e accetta la consustanziazione, ovvero il pane e il vino sono accanto al corpo di Cristo, così facendo annulla il ruolo dei sacerdoti e l‟eucarestia non è un ricordo dell‟ultima cena come per i calvinisti. Il radicalismo di Lutero risiede nello spirito cristiano dove non deve essere importante il gesto ma il comportamento autentico non mediato da gesti. Erasmo, che molti vogliono prenda posizione, inizialmente esitòpoi rimase nella fede cattolica perché il mondo luterano non gli appartiene mancando il dialogo tra dotti e perché il filosofo era profondamente pacifista e la violenza verbale di Lutero lo spaventava. La rottura tra l‟umanesimo di Erasmo e quello di Lutero è sul libero arbitrio: Erasmo difende il libero arbitrio con cui si vede il bene e il male e che può cooperare con la Grazia, Lutero afferma il contrario. Lo scontro, poi, passa sul tema della confessione, per Lutero è un atteggiamento per sentirsi sollevati, per Erasmo porta a evitare il peccato, il monaco tedesco chiede “quale valore ha il timore per l’inferno che porta a dire il peccato?”. Per poi degenerare in alcuni passi, “Cristo non porta pace, ma guerra contro i suoi nemici”. Zwingli Ulrich Zwingli, svizzero tedesco, porta nel 1519 la riforma protestante nella sua chiesa di Zurigo, una città di mercanti guidata da un consiglio. Zwingli demolisce la vecchia impalcatura ecclesiastica compie continui atti provocatori come mangiare salsicce il venerdì (al tempo un reato). Il consiglio convoca Zwingli ma egli rispondeimponendo la Bibbia come unica fonte di autorità ecclesiastica e abolendo il celibato dei preti e la messa. Zurigo, dando ragione a Zwingli, forma una comunità protestante, dividendo di fatto la Svizzera tra cattolici e protestanti.Zwingli rinnova la riforma luterana in due punti: 1. Abolizione delle immagini per adorare Dio, che è puro spirito, 2. Il miracolo dell‟ultima cena non è reale, l‟eucarestia è solo un ricordo di quell‟evento. 3. Rifiuto dell’autorità papale e abolizione della messa. L‟indole violenta di Zwingli lo porterà alla morte nella Battaglia di Kappel nel 1531contro i cattolici. Calvino Calvino è un francese di formazione borghese mercantile, è stato avviato agli studi di diritto, possiede una mentalità umanista. Negli anni Trenta del Cinquecento Calvino è influenzato dalla Riforma e deve abbandonare la Francia, si reca alla corte di Ferrara e poi raggiunge Ginevra, una città fiorente diversa dal mondo contadino tedesco. Nella città svizzera conosce un esponente zwingliniano,Farein che sta tentando di riformare la città, lo aiuta. Calvino fa di Ginevra una nuova Roma protestante che diventa il centro del Protestantesimo. Nel 1536, espone le sue idee dottrinalinelIstituzione della religione cristiana. Dimostra una continuità con Lutero, sulla visione dell’uomo immerso dal peccatoil quale può essere salvato solo dalla fede, chiarisce il concetto di predestinazione ideando la teoria di doppia predestinazione: Dio ordina alcuni alla salvezza, altri alla dannazione. L‟uomo è talmente uno strumento di Dio che non c‟è speranza, anche il male del malvagio è imputabile a Dio. “I dannati non si devono lamentare perché sono fatti così e non possono diventare eletti, come un cane non può diventare uomo”. 10 Con la sua morte scoppiauna nuova fase di crisi perché il figlio (futuro Luigi XIII), è minorenne e la reggenza viene assunta dalla nuova moglie del re Maria de’ Medici. Si convocano per il 1614 gli Stati Generali, una presenza straordinaria nello stato francese (8 volte in tutta la storia di Francia) perché scompaiono quando la monarchia è forte, mentre durante le guerre di religioni vengono convocati ben 5 volte. Il re gli interpella perché la situazione finanziaria è precaria, e solo l‟assemblea rappresentativa poteva votare nuove imposte (in realtà quando il re è forte le impone da solo). La monarchia conta sempre sul sostegno del Terzo Stato, e infatti anche questa voltasi schiera a sostegno del re perché si sentiva più protetto dalla monarchia che dall‟aristocrazia.In linea di principio gli Stati Generali dovevano approvare le imposte proposte dal sovrano, di fatto, quindi le tasse sono decise dal re. 1. Il re è cattolicissimo, deve difendere gli interessi cattolici, 2. Il re è il vertice dei suoi vassalli, è un potere feudale anche se questo carattere scompare gradualmente. 3. Il re è assoluto, ha la tendenza a svincolarsi da qualsiasi limite. Tuttavia anche il Re possiede dei limiti, tanto che nemmeno con Luigi XIV si potrà mai parlare di totale assolutismo. 1. La burocrazia è un grosso problema perché la monarchia necessità di fondi costanti e la venalità delle cariche finanziarie e giudiziarie è il limite. Ciò verrà in parte risolto dalla Pauletteche incrementerà la mobilità sociale in quanto darà possibilità ai borghesi del Terzo Stato di passare alla nobiltà, che si otteneva dopo due generazioni di incarichi pubblici. 2. Altro limite era il Parlamento di Parigi, il vertice della giustizia francese cheregistrava gli editti, ma poteva sollevare rimostranze, soprattutto per motivi finanziari. La risposta regia poteva arrivare fino al lit de justice, dove il Re imponeva la sua volontà che doveva essere accettata dai parlamentari, ma in realtà non succedeva mai e vi era sempre un braccio di ferro tra Parlamento e monarchia. 3. Altri limiti erano le autonomie, più o meno forti, di regioni e città. L‟apparato burocratico centrale viene rafforzato da Richelieu, Mazzarino e Luigi XIV, complicando le decisioni del Re.Questi governano tramite una serie di consigli, il Consiglio Superiore era il più importante e si occupava di Guerra, Economia Nazionale e Esteri, il Consiglio dei Dispacci si occupava delle corrispondenze, il Consiglio delle Parti di diritto e il Consiglio delle Finanze delle finanze regionali. I commissari più importanti sono gli Intendenti, governatori amministrativi delle provincie, essi sono l‟anello di congiunzione con la monarchia,nominati dal Re e revocabili a suo piacimento, a lui devono tutto. Queste modifiche che portano a una monarchia assoluta non cancellano le vecchie istituzioni ma impongono le nuove sulle vecchie. A Parigi l‟intendente è detto Luogotenente. Infine vi erano gli Officiers, i detentori degli uffici, poi divenuti ereditari. Vi è inoltre una tendenza a una riunificazione religiosa del regno, infatti l‟editto di Nantes è provvisorio. Nel 1628Richelieu fa un primo passo conquistando La Rochelle, i calvinisti perdono la loro base politica. Con Luigi XIV(Re dal 1661) avverrà la totale conquista delle roccaforti protestanti e conl’editto di Fontainebleau (1685), la revoca dell‟editto di Nantesla Francia sarà cattolica. Luigi XIV erode i poteri alla nobiltà e con la costruzione di Versailles rafforza la centralità della corte e il potere del re (prima di Versailles la corte era itinerante, ora i nobili sono costretti a “sedentarizzarsi” a corte, lontano dalle loro terre, perdendo il contatto con i loro feudi, trasformandosi da signori feudali a cortigiani, depauperando il loro patrimonio. I nobili perdono il loro potere politico, possono assumere cariche pubbliche ma senza esercitare un reale potere politico. L’Inghilterra È una monarchia moderata, non è un esempio di assolutismo, anche per il tentativo fallito degli Stuart. Vi è una rottura con il papato quandoEnricoVIII vuole annullare il suo matrimonio con Caterina d‟Aragona,(il Papa non può accettare, oltretutto Caterina è la zia di Carlo V), al rifiuto di Roma Enrico VIII ripudia la moglie e esegue l‟Atto di Supremazia (1534), ne nasce l‟Anglicana ecclesiae con il Re al vertice. Si tratta uno scisma senza eresia perché cambia solo il capo della Chiesa non i dogmi, i riti o lo ideologie, si mantiene anche la gerarchia episcopale. La Chiesa anglicana è in una posizione intermedia tra Cattolicesimo e Protestantesimo, poi passerà al calvinismo. Enrico acquisisce un influenza diretta molto più forte di prima perché i sudditi gli devono obbedienza da re e da capo della chiesa. ConEdoardoVI, di corrente protestante l‟Inghilterra diventa meta degli 11 esuli religiosi, come Ochino. Una brusca svolta avviene conMariaTudor, figlia di Caterina d‟Aragona quindi cattolica, che attua una politica repressiva nei confronti dei protestanti, passando alla storia come “Bloody Mary”. Con il matrimonio con Filippo II assistiamo ad un breve periodo nel quale vi è un unione personale tra i regni d‟Inghilterra e Spagna. Nella guerra alla Francia Mary perde il porto di Calais, ultimo baluardo inglese sul continente. Nel 1558 sale al trono Elisabetta I Tudor, grazie alla quale si stabilizza le situazione della Chiesa anglicanapoiché usa il sincretismo, ovvero attinge elementi dal Cattolicesimo e dal Protestantesimo. Elisabetta sostiene i protestanti nei Paesi Bassi, in funzione anti- spagnola, e in Francia sostiene i calvinisti. Questa situazione, sommata al rifiuto di sposare Filippo II e alla pirateria anti-spagnola porta a uno scontro con la Spagna, che vedrà l‟Inghilterra vittoriosa sull‟Invincibile Armada nel 1588, ottenendo il dominio dei mari. Il governo elisabettiano fu così efficiente anche grazie al fatto che mai dovette rivolgersi al Parlamento. Nel 1603 Elisabetta I muore senza lasciare eredi, sale al trono Giacomo VI di Scozia assumendo il nome di Giacomo I, il suo primo atto è unire i due regni,ma la Scozia è calvinista e così la dinastia Stuart sarà segnata dagli anni più agitati della storia inglese. Gli Stuart bramano di instaurare l‟assolutismo, come la Francia. I limiti di questo tentativo (ci proverà anche il figlio, Carlo I) sono molteplici, primo la mancanza di un esercito permanente, e lafragilità finanziaria(per la perdita del patrimonio monarchico a causa della vendita di quei terreni acquisiti dallo scisma con Roma e poi venduti). Un altro limite era l‟ostacolo della Camera dei Comuni e, soprattutto, della Camera dei Lords. I Parlamentari dei Comuni sono due per ogni contea e vengono eletti con suffragio censitario, erano la voce del paese e votavano le imposte, difesero strenuamente questa prerogativa. ILords non erano elettivima formati dai grandi pari e dai vescovi. Lo scontro tra monarchia e Comuni, inizialmente, riguardò l‟aspetto finanziario. Altro limite riguardava i cadetti, in Francia dopo la morte del padre e la successione del primogenito essi avevano due vie: la carriera ecclesiastica o la carriera militare. In Inghilterra i cadetti non accedevano alla carriera militare e la chiesa non offriva carriera, erano così costretti a cercare lavoro, di conseguenza il rango nobiliare si perdeva. Nel corso del Cinquecento un ceto nuovo diventa nobiliare: la Gentry, gentiluomini di campagna non aristocratici. Chi non aveva il titolo era riconosciuto come notabile e per prestigio e per ricchezza veniva riconosciuto gentry, cioè il riconoscimento sociale della contea. Ennesimo limite il fatto che le contee si governassero da sé, e l‟autonomia locale non favorisce l‟assolutismo. Nel Cinquecento c‟è anche la recinzione dei territori, creando una situazione molto diversa dalla Francia (open fields). Ennesimo problema è la questione religiosa, il compromesso di Elisabetta I è sentito come provvisorio. I puritani si scontrano con l‟assolutismo per motivi politici: avanzano la richiesta di un‟organizzazione autonoma della Chiesa, che però limiterebbe il potere del re (“No Bishop No King”), una delle poche leve di potere della monarchia. Per questo i puritani, rappresentati dal Parlamento, vengono duramente repressi e molti fuggono nel Nuovo Mondo. Nel 1628Carlo IStuartè criticato per il debole appoggio dato ai protestanti in Francia che ha favorito la conquista di La Rochelle da parte dei cattolici. Il Re cerca di trovare i fondi autonomamente, estende le tasse e cerca di imporne, vende titoli di baronetto, mentre tende a far emarginare il Parlamento sulle tematiche finanziarie, arriva a Scioglierlo (1629). Carlo I governerà senza parlamento per 11 anni, con il sostegno di Thomas Wentworth (ministro dell‟economia) e l‟Arcivescovo William Laud. Nel 1640scoppia un‟insurrezione in Scozia e Carlo I è costretto a chiedere il denaro necessario al Parlamento, ma la City si rifiuta senza precise condizioni, il Re lo scioglie (Breve Parlamento), ma pochi mesi dopo è costretto a ricostituirlo, abbiamo il “Lungo Parlamento” che occupa tutta la storia della Rivoluzione Inglese (1640-1653), concede i fondi al re a queste condizioni, (più il licenziamento di Wentworth e Laud):  Petizione di Diritto, sono illegali le tasse senza il consenso del Parlamento,  Il Parlamento non può essere sciolto senza il suo consenso, e va convocato ogni 3 anni  Il Eliminata la Ship Money e tutte le nuove imposte,  Il Primo Ministro può essere ucciso,  I ministri sono responsabili davanti al Parlamento. Nasce il Governo Parlamentare Inglese. Nel 1642 scoppia una rivolta cattolica in Irlanda, non si sa chi deve intervenire, Carlo o il parlamento? Il monarca tenta un colpo di mano contro i capi parlamentari, ma provoca una guerra civile e Londra insorge facendo fuggire il re. La prima guerra civile (1642-1646) i cui contendenti sono il Re contro il Parlamento (alleato alle Contee del Sud e alla Scozia)vede l‟emergere di un protagonista, Cromwell, che organizza l‟esercito su basi puritane, la New Model Army. Cromwell sconfigge Carlo I e la prima fase della guerra termina. La seconda fase della guerra civile (1646-1649) è la più radicale e si svolge tra Parlamento e esercito perché nell‟esercito si sviluppano le spinte più radicali e democratiche e questo porta allo scontro con i moderati presenti nel Parlamento, che vorrebbero accordarsi col re respingendo la Rivoluzione. Nell‟esercito non esiste il conformismo religioso, ma due gruppi calvinisti a confronto:  l‟ala calvinista tradizionale, i Presbiteriani, che vuole una Chiesa calvinista che escluda il dissenso e che diventi Chiesa di stato,  l‟ala indipendente, appoggiata da Cromwell e dai calvinisti di seconda generazione che vuole una Chiesa tollerante e non di stato. I presbiteriani si ritirano dalla rivoluzione e si accordano con Carlo I contro gli indipendenti di Cromwell perché il re è visto come garanzia di stabilità. Tra le forze dell‟esercito c‟è il primo partito della storia moderna i Levellers, i livellatori (delle ricchezze), che hanno un programma repubblicano radicale, politico e non sociale, esprimibile in tre punti: 1. Abolizione della monarchia, 2. Abolizione della Camera dei Lords, 3. Suffragio allargato e non più per censo. Nel frattempo Cromwell con un colpo di mano, la purga di Pride, toglie i presbiteriani dal Parlamento, creando il “Parlamento all‟osso (barebone)” controllato dallo stesso Cromwell e porta a termine la Rivoluzione: abolisce la monarchia facendo giustiziare Carlo I (1649).Il popolo rimane stordito dall‟esecuzione. Si instaura il potere personale di Cromwell con il quale abolisce la Camera dei Lord, è una dittatura militare, chiamata “Lungo Interregno” (1648-1658) dove non si stabiliscono istituzioni repubblicane e Cromwell è il Lord Protettore. 12 Alla morte di Cromwell l‟Inghilterra ripiomba nell‟anarchia per l‟incompetenza del figlio così nel1620 torna dall‟esilioCarlo II, che restaurerà la monarchia Stuart. Il ritorno della monarchia è visto come garanzia di ordine e stabilità, infatti Carlo II non vuole vendette, e la classe dirigente inglese non vuole più la Rivoluzione. Il Parlamento promulga l‟Abeas Corpus che sono leggi a garanzia della persona, tra questi sono vietati gli arresti arbitrari. Sul piano religioso si torna all‟Anglicanesimo di Elisabetta I. Con il Test Actnessuno può assumere cariche pubbliche se non giura fedeltà alla Chiesa Anglicana, i cattolici sono esclusi dal potere, questa intolleranza ha due motivi:  i cattolici non sono tolleranti,  il cattolico giura fedeltà al papa, che è un sovrano straniero per il quale la monarchia inglese è illegittima a causa di Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena. Nonostante tutto i rapporti tra monarchia e Parlamento rimangono tesi, soprattutto perché il re è appoggiato finanziariamente da Luigi XIV in funzione antiprotestante. Quando sale al trono Giacomo IIla situazione peggiora perché è cattolico e ha sposato una cattolica, quindi esiste il rischio di una dinastia.L‟unico modo per impedirlo è fare un‟altra rivolta. Viene chiamato Guglielmo d‟Orange e “scoppia”(1688), la “GloriosusRevolution” (non violenta),il Parlamento nomina re Guglielmo d‟Orange, e poi, con l’atto di esclusione estromette la successione cattolica al trono. Il Parlamento è garanzia di equilibrio con la Monarchia:  TriennialAct - Convocazione parlamentare ogni 3 anni,  Act of Settlement – Libertà di stampa,  Nessuna tassa può essere imposta senza il consenso del Parlamento,  Il Parlamento non può essere sciolto senza il suo consenso. Il re non è più libero di scegliersi il suo governo o i suoi ministri, deve cedere il potere esecutivo a colui che ha la maggioranza parlamentare. Il legame tra esecutivo e legislativo è il nodo centrale del regime parlamentare. Nascono così due linee di “partiti”:  i Tories, Monarchici Anglicani, più conservatori.  i Whings, Parlamentaristi Protestanti, più liberali. Le repubbliche: Venezia Sono una realtà marginale sia quelle di formazione antica, come Venezia, sia quelle di formazione moderna, come l‟Olanda. Troviamo altre repubbliche minori in Germania, le città anseatiche, poi Zurigo, Ginevra, Genova, Firenze e Lucca. In Italia l‟età moderna coincide con la crisi degli stati repubblicani (basati ancora sul prototipo comunale),il modello veneziano di repubblica (oligarchica) era visto come perfetto, Venezia era la padrona del Mediterraneo e città influente in tutta Italia. Le repubbliche rimangono in vita e mantengono la loro autonomia, ma la libertà comunale scompare e si afferma la classe di governo che occupa le principali magistrature: il Patriziato. Il Patriziato è l‟aristocrazia urbana, ed è tendenzialmente chiuso,a Venezia sui 150.000 abitanti dell‟epoca d‟oro solo 7.500 sono i membri delle famiglie patrizie. A 25 anni i patrizi maschi possono entrare nel Maggior Consiglio. Il Doge è l‟unica carica singola a vita, ma di fatto non ha potere, Venezia appare come una signoria ma il doge è solo il rappresentante della Repubblica. L‟insieme delle magistrature si equilibrano da loro. Tuttavia ildeclino, giunge inesorabile, queste le principali motivazioni:  La sconfitta della battaglia di Agnadello, durante la quale papa Giulio II forma una lega di stati europea contro Venezia. La città lagunare sopravvive ma la battaglia pone fine all‟espansione territoriale veneziana in Italia.  Una crescente difficoltà nel controllo del Mediterraneoa causa dell‟Impero ottomano e della Spagna, appoggiata da Genova. Nel 1540 perde il Peloponneso, nel 1570 Cipro, nel 1600 Cadice. Dopo la battaglia di Lepanto del 1571, vinta da veneziani e spagnoli contro i turchi, le gelosie tra potenze cristiane frenano Venezia nella riconquista del Mediterraneo orientale.  Il baricentro commerciale si sposta sull‟Atlantico e sul Mare del Nord, il Mediterraneo perde d‟importanza.  Un declino interno, comune a tutta l‟Italia, dovuto a un‟economia cittadina non più fiorente per la concorrenza europea, che produce prodotti a basso costo e di qualità inferiore che rispondono maggiormente alle esigenze del mercato.  Ildeclino del Patriziato a causa dei terreni persi nel Quattrocento e del non esporsi in imprese rischiose investendo sempre di più nella terra e pochissimo nell‟economia.  Emarginazione dalla politica europeaper la sua neutralità. Pagherà durante l‟epoca napoleonica (trattato di Campoformio).  Immobilismo sul piano interno politico. Le famiglie più ricche guidano il Maggior Consiglio e assumono le cariche più importanti. Il vero potere lo detiene il Consiglio dei Dieci e i Consiglieri Ducali, formando un‟oligarchia all‟interno di un‟oligarchia. Le repubbliche: Olanda La Repubblica delle Sette Province unitefaceva parte dello stato borgognone, alla caduta di questo l‟Olanda era entrata a far parte dei domini asburgici, poi di Carlo V, poi di Filippo II. In Olanda le città erano fiorenti, soprattutto quelle fiamminghe, grazie alla crescita mercantile e finanziaria. Con la diffusione del Calvinismo e l‟Anabattismo scoppia lo scontro con Filippo II, ma non è solo una questione religiosa, le 17 Province erano senza legami l‟una con l‟altra e Filippo II voleva imporre un potere centrale per acquisire tasse. Il casus belli è il tentativo di introdurre l‟inquisizione spagnola, negli anni Sessanta del Cinquecento, ciò provoca il distacco di 7 Province, che formeranno l‟Olanda moderna, mentre le altre meridionali rimarranno sotto il controllo spagnolo, il Belgio moderno (che si libererà solo nell‟800).Il sacco di Anversa provocherà la Pace di Gand (1576), tutte le provincie insorgono contro Filippo II. Nel 1579 le provincie riconoscono nuovamente Filippo II ma realizzano l‟Unione di Utrecht che nel 1579unirà ufficialmente tutte le 7 Provincie Unite e porterà alla dichiarazione d’indipendenza. Gli spagnoli continuano l‟aggressionealle 7 Province unite, guidate dagli Orange, fino al 1648 quando stipulano la pace diVestfalia, l‟epilogo della guerra dei 30 anni, che vedrà l’indipendenza dell’Olanda, ma non dei Paesi Bassi. Nelle 7 Province unite è forte l‟impronta calvinista, mentre nelle 10 meridionali vi è un‟importante presenza cattolica,infatti rimangono in mano agli spagnoli per passare poi agli Asburgo. Il Belgio diventa sempre più povero, mentre l‟Olanda fiorisce con
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