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Manzoni e la Letteratura Italiana: Storia e Analisi di Opere Classiche, Appunti di Italiano

Manzoni e la sua operaStoria della letteratura italianaLiteratura romantica italiana

Una panoramica della letteratura italiana durante il periodo di affermazione della borghesia, con un focus particolare sui contributi di Alessandro Manzoni. Esploriamo i suoi romanzi storici, la poesia patriottica e lirica italiana, e la pubblicazione dei suoi capolavori come 'I Promessi Sposi'. Vediamo come Manzoni ricostruisce il senso autentico della storia e come le sue opere hanno influenzato la società.

Cosa imparerai

  • Quali temi ricorrenti si trovano nei romanzi storici di Manzoni?
  • Come Manzoni ha influenzato la letteratura italiana?
  • Che opere di Alessandro Manzoni sono descritte in questo documento?

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 03/11/2021

francesco-14
francesco-14 🇮🇹

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Scarica Manzoni e la Letteratura Italiana: Storia e Analisi di Opere Classiche e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ROMANTICISMO Madmae de stal 1816 Biblioteca itaiana vs Pietro Giordani reazione classicisti : difesa delle tradizioni culturali italiae , il genio italiano è figlio diretto della cultura latina ed era troppo lontano dalle concezioni dell’orrido, macabro del Romanticismo nordico Nel 1818 si formò il conciliatore che era portavoce delle nuove idee letterarie e si proponeva anche finalità di progresso civile Comunque l'atteggiamento dei classicisti fu opposto dai i romantici: esigenza di una cultura rinnovata e moderna che parlasse anche al popolo . pertanto occorrevano nuovi temi e una nuova lingua che andasse a sostituire quella aulica delle elites . in un certo senso rifiutavano anche l’irrazionalismo dei romantici perché loro volevano trattare del vero in modo da essere utili sia alla società sia alla morale ROMANZO Il romanzo era molto avversato dai classicisti che lo ritenevano come un genere minore che non potesse compete con la tragedia o la novella. Era anche ritenuto pericoloso perché era portatore di una realtà troppo viva e piena di passioni. Si poteva vedere come il romanzo fosse simbolo della borghesia in europa basti vedere le opere di Defoe in Inghilterra. Ed è proprio quando in italia si stava andando ad affermare la borghesia che si ha anche un rinnovamento della letteratura (Manzoni col suo romanzo storico ) Nel romanzo si evitava una lingua che potesse essere troppo aulica e poco comprensibile Per quanto riguarda la poesia in Italia abbiamo la poesia patriottica di Giovanni Berchet , lui utilizzava metri rapidi, martellanti , e si esprimeva in un linguaggio oratorio e enfatico Per la lirica italiana abbiamo Carlo Porta e Giuseppe Giocchino Belli Per il romanzo di ambientazione realistica troviamo l'opera di Antonio Ranieri. Per il romanzo storico troviamo anche Ippolito Nievo con le confessioni di un italiano. VITA Milano nel 1785 dal conte Pietro e da Giulia Beccaria , trascorse la sua adolescenza in collegi retti da padri somaschi e barnabiti dove ricevette un educazione di stampo classico . uscito dal collegio nutrito di idee razionalistiche e libertarie si inserì nell'ambiente lombardo e si dedicò ache al lavoro da intellettuale. Nel 1805 andò da sua madre a parigi dopo la morte di Carlo Imbonati e si legò molto a lei . a parigi conobbe gli ideologi un gruppo di intellettuali che erano gli eredi del patrimonio illumistico . lui fu molto amico di Fauriel tanto che ebbero anche una fitta rete di scambi di lettere. Inotre a parigi fu influenzato dalla cultura giansenista che incise molto sua sua conversione religiosa. Fu influenzato in particolar modo dalla conversione della moglie Enrichetta di Blondel . nel 1810 ritornò a Milano dove si dedicò alla stesura degli inni sacri e a opere di orientamento romantico. Lui visse come un possidente terriero però fu vicino anche alla politica del tempo alla quale si avvicinò sempre senza ma partecipare ai moti insurrezionali però scrivendo anche riguardo a questi. Successivamente nascono anche le odi civili, le tragedie e le prime due stesure del romanzo oltre ai vari saggi. Con la pubblicazione dei Promessi sposi nel 1827 si può considerare conclusa il periodo creatico del'autore. Discostandosi dalla poesia si avvicinò alla storia , alla filosofia e quanto concerna la lingua. Infatti lavorò a una terza edione dei promessi spossi concentrandosi sulla lingua della sua opera. Dovette subire molti lutti. E nella parte finale della sua vita divenne una figura pubblica importante . durante le 5 giornate di Milano nel 48 lui stampò l'ode marzo 1821 tenuta poi per anni nascosta. Nel 60 divenne senatore del regno si Sardegna e poi d’Italia. Morì a Milano nel 73 a 88 anni. LE OPERE CLASSICHISTICHE prima della conversione Trionfo della libertà 1801 Carme in morte di Carlo Imbonati 1805 Urania 1809 dove tratta il valore incivilitore della bellezza delle arti Scrivendo a Fauriel le definisce sciocchezzuole e afferma che in futuro scriverà versi forse peggiori ma mai più simili a quelli a causa della loro mancanza assoluta d'interesse. Per tre anni non scrive più nulla DOPO LA CONVERSIONE Osservazioni sulla morale cattolica 1819 : traspare una fiducia assoluta nella religione come fonte di tutto ciò che è buono e vero . Manzoni è anticlassicista , lui sostiene che i Romani non erano portatori di virtù ma anzi erano un popolo violento , feroce e oppressore . | iteressa pertanto maggiormente sul Medioevo cristiano visto come matrice della civiltà moderna, Pertanto il poeta rifiuta la concezione eroica e aristocratica che celebra solo le grandi figure . Lui si interessa degli umili . In Manzoni non vi è più l'idillica serenità classica perché lui crede che gli uomini sono sempre indotti inevitabilmente a peccare . Non parla più delle belle favole mitologiche , lui sostiene che la letteratura debba ricercare l’utile , non ci deve essere un formalismo retorico , l’arte non deve essere ornamentale . Come dice Cesare d’Azeglio : l'utile per iscopo, il vero per il soggetto , e l'interessante per mezzo. Ermengarda che muore devastata dal suo amor tremendo per il marito Carlo che ha ripudiato Ermengarda e in nome della ragion di Stato si presenta come campione di Dio nella difesa del papa aggredito da Longobardi. C'è una contrapposizione evidente tra i personaggi politici Desiderio e Carlo animati solo dall'interesse e dalla ragion di stato e i personaggi ideali Adelchi ed Ermengarda che sono inadatti a vivere nel mondo e sono destinati alla sconfitta. I CORI Nelle sue tragedie Manzoni introduce il coro che ha una funzione diversa rispetto alla tragedia greca in quanto rappresenta un momento lirico in cui lo scrittore può esprimere la propria visione e le proprie reazioni soggettive di fronte ai fatti tragi La tragedia non deve essere effusione soggettiva ma rappresentazione di caratteri e conflitti oggettivati In nome sempre del vero. FERMO E LUCIA E I PROMESSI SPOSI Manzoni e il problema del romanzo | Promessi Sposi sono l'opera che possiede la più forte carica innovatrice nei confronti della tradizione letteraria italiana. Nell'Italia del 1821 scegliere il genere romanzo come strumento di espressione letteraria è una decisione coraggiosa, di rottura, Inoltre Manzoni trova nel romanzo lo strumento ideale per mettere in atto i principi che ispiravano la battaglia Romantica per un rinnovamento della cultura italiana. Il romanzo realizza i principi romantici in quanto risponde alla poetica del vero, dell'interessante e dell'utile e consente di rappresentare la realtà senza le astrazioni, gli artifici propri della letteratura classicistica, aristocratica e di corte. Si rivolge ad un pubblico più vasto grazie alla forma narrativa e al linguaggio accessibile e costituisce il mezzo per comunicare al lettore notizie storiche, ideali politici, principi morali, secondo la concezione educativa e utilitaria della letteratura. Inoltre essendo un genere nuovo consente allo scrittore di esprimersi con piena libertà senza regole arbitrarie imposte dall'esterno. Viene meno la separazione degli stili secondo cui solo ciò che è nobile ed elevato può essere rappresentato in forme serie e sublimi, invece Manzoni sceglie di rappresentare una realtà umile, ignorata dalla letteratura classica, scegliendo come protagonisti due semplici popolani e rappresentando le loro vicende in tutta la loro profonda serietà e tragicità. | personaggi inoltre non sono posti su uno sfondo astratto fuori dal tempo e dallo spazio reali ma vengono rappresentati in rapporto con un dato ambiente e un dato momento. Proprio per questo motivo i personaggi non sono rappresentati in modo generale ma sono individui dalla personalità unica, inconfondibile e irripetibile e pur essendo dei semplici contadini sono portatori delle virtù più alte. Manzoni infatti è considerato iniziatore della moderna tradizione del romanzo realistico. Promessi Sposi e il romanzo storico Manzoni sceglie la forma del romanzo storico che in quel momento gode di larga fortuna presso il pubblico europeo a causa del successo dei romanzi storici dello scozzese Walter Scott. Egli si propone di offrire un quadro di un'epoca del passato ricostruendo tutti gli aspetti della società, il costume, la mentalità, le condizioni di vita e rapporti sociali ed economici. La storia viene vista dal basso, ci sono personaggi inventati, di oscura condizione quelli di cui abitualmente la storiografia non si occupa mentre gli uomini famosi fanno lo sfondo delle vicende vissute da questi personaggi. Manzoni si documenta con lo scrupolo di un autentico storico leggendo le opere storiografiche sull'argomento, le cronache del tempo, biografia e testi letterari e religiosi, memorie, raccolte di leggi. Egli rimprovera Scott perché tratta la storia romanzandola attraverso l'invenzione mentre lo scrupolo del vero induce Manzoni a rendere le vicende i personaggi d'invenzione così simili alla realtà che sembrano veri, respingendo quindi il romanzesco, evitando cioè di costruire un'unità artificiosa che non si trova nella vita reale. IL QUADRO POLEMICO DEL SEICENTO la società descritta nel romanzo è quella Lombarda del 600 sotto la dominazione spagnola e Manzoni si colloca nei confronti del passato con l'atteggiamento dell'illuminista che coglie irrazionalità, aberrazioni, ingiustizie. Il Seicento Lombardo per il Manzoni segna il trionfo dell'ingiustizia, della prepotenza e dell'arbitrio da parte del governo, il trionfo della irrazionalità nella cultura, nell'opinione comune, nel costume. o della stesura del romanzo coincide con il fallimento dei moti liberali del 1821 e Manzoni risale al passato per cercare le radici dell'arretratezza in cui si trova l'Italia presente e attraverso la critica della società del 600 offre alle nascenti forze borghesi il modello di una società futura da costruire. L'ini L'ideale manzoniano di società le esigenze fondamentali sono: un saldo potere statale, una legislazione razionale ed equa, una politica economica oculata e un'organizzazione sociale giusta. Per quanto riguarda i personaggi del romanzo, Don Rodrigo e Gertrude rappresentano la funzione negativa della aristocrazia mentre il Cardinal Federigo costituisce il modello positivo, l'Innominato con la sua conversione indica il passaggio della nobiltà dalla funzione negativa a quella positiva. Per quanto riguarda i ceti popolari l'esempio negativo è dato dalla folla violenta di Milano, quello positivo dalla rassegnazione cristiana di Lucia, Renzo invece rappresenta il passaggio dal negativo al positivo, da un atteggiamento ribelle ad un fiducioso abbandono alla volontà di Dio. Per i ceti medi esempi negativi sono Don Abbondio e l'Azzeccagarbugli, esempio positivo Fra Cristoforo che prima di diventare frate cappuccino era un ricco borghese. LIBERALISMO E CRISTIANESIMO il modello di una società giusta senza conflitti fra le classi in cui i privilegiati diano volontariamente a chi non ha e i diseredati sopportino pazientemente le loro miserie, secondo Manzoni è proposto dal Vangelo stesso. Egli ha una concezione tragica e pessimistica della storia umana scaturita dal peccato originale però è convinto anche che l'uomo deve agire per contrastare il negativo della società e della storia. L'intreccio del romanzo e la formazione di Renzo e Lucia La vicenda prende le mosse da una situazione iniziale di quiete e di serenità in cui i due Promessi sposi vagheggiano un avvenire di tranquilla felicità. La loro condizione è però insidiata dal male della storia, rappresentato dal sopruso nobiliare di don Rodrigo per cui Renzo e Lucia sono strappati alla loro vita quieta e sono immersi traumaticamente nel flusso turbolento della storia. Renzo sperimenta il male nel campo sociale e politico (Ia sommossa di San Martino, il disfacimento sociale della Milano appestata), Lucia soprattutto nel campo morale (l'infame capriccio del signorotto prepotente, la corruzione della monaca, la violenza prevaricatrice del gran signore divenuto tiranno) ma attraverso questa esperienza del negativo si compie la loro maturazione per cui possiamo parlare di una sorta di romanzo di formazione. | percorsi di formazione dei due protagonisti sono diversi, infatti Renzo ha tutte le virtù che per Manzoni sono proprie del popolo contadino però ha anche una componente ribelle, un'insofferenza verso ogni forma di sopruso che lo porta a credere che possa farsi giustizia da sé. Questo potrebbe portarlo a compiere atti di violenza per cui il suo percorso di formazione consiste nel giungere a rassegnarsi totalmente alla volontà di Dio. La formazione avviene attraverso le due esperienze della sommossa e della Milano sconvolta dalla peste: i due momenti fondamentali sono la notte passata presso l'Adda in cui Renzo fa il bilancio degli errori commessi durante la sommossa e il perdono concesso a Don Rodrigo morente nel lazzaretto. Lucia invece sembra possedere sin dall'inizio un abbandono totale alla volontà di Dio e un rifiuto della violenza. Per questo Lucia è vista di solito come un personaggio statico che non subisce trasformazioni nel corso della vicenda ma anche lei attraversa un suo percorso di formazione: all'inizio del racconto appare prigioniera di una visione ingenuamente idilliaca della vita, convinta che una vita innocente senza colpa basti a tenere lontani i guai e che la Provvidenza pensi sempre a guidare l'esistenza dei giusti. Attraverso le sue peripezie arriverà a comprendere che non può esistere l'Eden in terra e che le sventure si abbattono anche su chi è senza colpa.
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