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Vita di Dante Alighieri: Amore e Esilio, Appunti di Italiano

Biografia di dante alighieri, poeta italiano nato a firenze nel 1265. La vita di dante, dall'incontro con beatrice all'esilio, passando per gli incarichi pubblici e le missioni diplomatiche. La vita di dante è caratterizzata dall'amore unidirezionale per beatrice, che diventa l'ideale di donna angelica. Il testo include anche la descrizione di alcune opere di dante, come la vita nuova e il tramonto, e il contesto storico in cui vive. La poesia di dante è una fonte importante per capire la letteratura e la cultura italiana del trecento.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 26/03/2024

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Scarica Vita di Dante Alighieri: Amore e Esilio e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! DANTE VITA Dante nasce a Firenze tra il 21 maggio-giugno del 1265, è figlio di un piccolo proprietario terriero di origine guelfa, sappiamo grazie alle parole di Farinata degli Uberti nel X canto dell’inferno che alcuni dei membri vennero esiliati dalla città in seguito alle vittorie ghibelline. A dodici anni viene promesso in matrimonio a Gemma Donati che appartiene a una delle famiglie guelfe più importanti: si sposano e hanno tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia. All’età di nove anni incontra Bice Portinari cioè Beatrice e s’innamora di lei che però sposeranno un altro uomo. (Non si sa se i fatti narrati dalla Vita nova corrispondano alla verità). Questo incontro giovanile segnerà per il poeta un vero e proprio colpo di fulmine e incide sia sulla vita sia sulle sue opere. Nel convivio, un trattato filosofico, dice che ha frequentato le scuole religiose cioè aperte dai frati e potevano accedervi anche i laici. È possibile che abbia frequentato l’università di Bologna. Importante è stato Brunetto Latini (elogiato nel canto XV dell'inferno) perché gli aveva insegnato la retorica, filosofia e letteratura cioè studia humanitatis. Frequenta anche intellettuali coetanei come Guido Cavalcanti e Cino da Pistoia. Raggiunta una certa età si si iscrive a un’arte (sindacati e associazioni) ai trent’anni si iscrive all’arte de medici e degli speziali (farmacisti). Negli anni novanta del duecento ricopre degli incarichi pubblici ma il contesto storico è molto delicato perché Firenze è divisa in due parti: guelfi bianchi raccolti intorno alla famiglia dei Cerchi, in opposizione, i guelfi neri che fanno riferimento alla famiglia dei Donati (Gemma). Dante sta con i bianchi e all’inizio è solo uno fra i tanti che durante le assemblee affiancavano i priori ma nel 1300 fu eletto priore cioè la massima carica del governo. 1301 Dante viene inviato come ambasciatore per trovare un compromesso da Bonifacio VIII che vuole portare sotto il suo potere con l’aiuto dei guelfi neri. Purtroppo durante la sua assenza Carlo di Valois, un alleato del papa, entra nella città con le truppe, la portano sotto il loro potere e bandiscono i bianchi. Dante viene accusato di corruzione e viene condannato a una multa e a due anni d’esilio, dopo due mesi viene condannato a morte e confiscati tutti i beni. Tenta di tornare in città con altri esuli bianchi. Dante fa da ambasciatore presso signori del centro-nord: va a Forlì presso Borromeo della Scala. 20 Luglio 1304 alla Lastra i bianchi vengono sconfitti definitivamente. L’esilio dura vent’anni e orta Dante in molte città e corti dell’Italia centro-settentrionale, nelle quali lavora come segretario o l’ambasciatore dei principi. Per un breve periodo fu nel casentino e a Verona come ospite di Bartolomeo della Scala. Rientra in toscana e soggiorna in Lunigiana presso i Malaspina. Segue la missione dell’imperatore tedesco Arrigo VII,viene incoronato re d’Italia il 6 Gennaio 1311 e combatte contro i comuni settentrionali che gli resistono; muore però nell’agosto del 1313 e con lui muoiono le speranze di dante di tornare a casa. Nel 1315 gli viene proposto di tornare solo pagando una multa e dare le sue scuse ma non accetta. Nel 1314 arriva da Cangrande della scala e rimane fino al 1320, poi si sposta a Ravenna ospite di Guido da Novello da Polenta. Nel settembre del 1321 forse a causa della malaria Dante muore. Di come dante spese il suo esilio dai sa ben poco: viaggiò, chiese ospitalità e fu povero come ripetuto nelle lettere. La moglie Gemma rimase a Firenze mentre i tre figli lo seguirono nell'esilio non vengono mai citati nelle opere perché parla molto di sé stesso. Dalla vita nova sappiamo i dettagli relativi alla prima parte della sua vita cioè l’incontro con Beatrice. L’innamoramento avviene a 18anni poi però la donna muore nel 1290. Negli anni successivi all’esilio appartengono le opere in prosa: il d vulgari eloquentia, convivio. Qualche anno dopo scrive anche la Monarchia e inizia la stesura della commedia. Prima dell’esilio scrive pochissimo mentre dopo scrive quasi tutte le sue opere. Dante parla in continuazione della sua città (nella vita nova non è mai nominata mentre la commedia è piena di brani dove viene ricordata). Il personaggio negativo è proprio Firenze. Tutta l’opera poetica di Dante ha al suo centro Beatrice che resterà un amore unidirezionale. Beatrice è qualcosa di più del soggetto in carne e ossa e da qua nasce l’idea della donna angelo. VITA NOVA È un diario di questa fase della sua esistenza, il diario della vita interiore di Dante durante la sua esistenza, è un diario di corteggiamento. È un prosimetro cioè un testo in prosa all’interno del quale sono inserite delle poesie (la stessa cosa aveva fatto in precedenza Severino Boezio). La poesie risalgono agli anni giovanili, gli anni dell’innamoramento, le parti in prosa sono state composte dopo la morte di Beatrice che è descritta quasi come santa ed il resoconto di un’esperienza vissuta. Il riferimento ai testi sacri fatto all’inizio chiarisce subito i modelli letterari che Dante ha presente: vita e morte di Beatrice e ha chiari punti con la vita di Gesù narrate dagli evangelisti. Dante non parla mai con Beatrice, riceve solo il saluto o parla di lei con le sue amiche: tra i due a causa della timidezza i dante non c’è un contatto (dante è invitato a un banchetto di nozze e all’improvviso avverte la presenza della donna amata senza però vederla e così sviene dall’emozione; viene preso in giro da tutti e si chiude in casa a piangere da solo) Beatrice morirà prima che dante possa rivelare il suo amore. Il libro comprende una trentina di poesie che hanno lo scopo di riassumere ciò che l’autore ha narrato nella prosa precedente oppure di arricchire e completare. TRAMA Dante incontra Beatrice a nove anni e si innamora. A 18anni Beatrice lo saluta, per il suo rispetto nasconde il suo amore finge di essere innamorato di un'altra, chiamata “donna dello schermo” cioe che copre il vero amore dell’autore. Iniziano a correre delle voci sul rapporti tra dante e questa donna e per questo motivo Beatrice gli toglie il saluto. Dante rivede la donna amata ad una festa ma la sua incertezza lo rende ridicolo davanti a tutte le donne e allora decide di lodarla. Muore il padre di Beatrice e in un incubo vede la morte della donna, che muore sul serio. Dante successivamente trova una donna molto bella e gentile ma il ricordo della morta è troppo forte e doloroso. La morte di Beatrice lo costringe a comporre poesie di lutto cioè di compianti nei quali Dante non si limita al lamento ma anche alla commemorazione. Vengono anche inseriti dei testi che preannunciano la sua morte e che descrivono il rimpianto e dolore di chi è vivo. Il racconto non si conclude con la morte della donna ma si arricchisce di una coda autobiografica dove viene tentato dall’amore della donna gentile. UN’ALTRA VITA: L'INIZIO DELLA VITA NOVA All'inizio descrive il primo incontro con Beatrice avvenuto a 9anni che per lui è come un miracolo perché la visione della bambina lo turba così tanto che pensa solo a rivederla. Nella prima parte del testo lo paragona a un libro e dice che all'inizio c'è una rubrica che viene da ruber cioè rosso perchè è il colore dei titoli dei manoscritti. Descrive anche che portava un vestito rosso con una semplice cintura. Nella seconda parte l’attenzione è focalizzata su dante dice che al momento dell’incontro lo spirito della vita inizia a tremare che le pulsazioni si vedevano ai polsi e aveva un fortissimo batticuore; successivamente la facoltà sensitiva che sta nel cervello si meravigliò e parlò agli spiriti che avevano potere sulla visione. Da quel momento l’amore prese il sopravvento. La vedeva così nobile e modesta nei comportamenti. TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE Rappresenta Beatrice come un miracolo e con un ideale di raffinatezza e idealizzazione. Descrive le conseguenze che ha il saluto della donna su chi la vede: le persone ammutoliscono, gli occhi si abbassano e una dolcezza penetra il cuore, dante non ci dice com’è fatta la donna infatti la vediamo attraverso gli occhi degli altri. Per dante è una visione che raggiunge una realtà sovrumana e celeste. OLTRE LA SPERA CHE PIÙ LARGA GIRA Il pensiero del poeta torna su Beatrice e si promette di dirle quello che non aveva mai detto, la donna ha un ruolo centrale e si tratta del primo annuncio della commedia. In questa poesia sono le donne a a chiedergli di scriverle e dante risposte con l’ultimo sonetto della vita nova. È il resoconto di una visione, un sospiro che proviene dal cuore del poeta e racconta cio che ha visto (cieli fino all’empireo e angli). La forma è molto fluida e leggera. Enigmatica è la sostanza del racconto. Nelle righe che seguono il sonetto di aver avuto questa visione e da lì decide di non parlare più a Beatrice fino a quando non userà parole degne di lei.
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