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Giovanni Pascoli: Biografia e Poesia, Appunti di Italiano

Giovanni Pascoli, nato il 31 dicembre 1855, fu un poeta italiano che soffrì di una serie di tragedie familiari. La morte prematura di suo padre e la successiva perdita di madre, sorella e fratelli crearono difficoltà economiche e emotive. Pascoli, che era entrato nel Collegio degli Scolopi ad Urbino, insegnò a Livorno dal 1887 al 1895. La sua poesia, caratterizzata da una sensibilità profonda e una preoccupazione per il nido familiare, fu influenzata da Schopenhauer e Bergson. Pascoli è noto per la sua poesia delle piccole cose, la sua estrema precisione nel descrivere gli uccelli e la sua rifiutazione del razionalismo.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 01/12/2021

liridonaramci
liridonaramci 🇮🇹

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Scarica Giovanni Pascoli: Biografia e Poesia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI -Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna da una famiglia della piccola borghesia rurale; era il quarto di 10 figli, dunque la sua era una tipica famiglia patriarcale -la vita serena di questa famiglia venne sconvolta da una terribile tragedia: il 10 agosto 1867, Ruggero Pascoli fu ucciso a fucilate (ovvero il padre di Giovanni). sicari e mandanti non furono mai individuati, sia per l’omertà della gente sia per l'inerzia delle indagini, e ciò creò a Pascoli un senso di ingiustizia -la morte del padre creò difficoltà economiche alla famiglia che dovette trasferirsi a Rimini, dove il fratello maggiore di Giovanni, ovvero Giacomo, aveva trovato lavoro; sfortunatamente, al primo lutto ne seguirono altri, poiché nel 1868 morirono sia la madre e la sorella maggiore di Giovanni, poi nel 1871 muore il fratello Luigi, e infine nel 1876 il fratello maggiore Giacomo -Giovanni sin dal 1862 era entrato insieme ai fratelli Giacomo e Luigi nel Collegio degli Scolopi ad Urbino; però nel 1871, per le problematiche economiche della famiglia, dovette lasciare il collegio, che però, grazie alla generosità di uno dei suoi professori, poté proseguire a Firenze. nel 1873, grazie al brillante esito di un esame (della commissione faceva parte anche Carducci) ottenne una borsa di studio per l'Università di Bologna dove frequentò la facoltà di lettere -negli anni universitari subì il fascino dell'ideologia socialista; partecipò a manifestazioni contro il governo, ma nel 1879 fu arrestato e per questo dovette trascorrere alcuni mesi in carcere. questa sua esperienza traumatica determinò il suo definitivo distacco dalla politica militante, ma restò sempre fedele alla ideologia socialista -si laureò nel 1882 con una tesi sull'antico lirico greco Alceo; inizio subito la carriera di insegnante liceale, prima a Matera, e poi nel 1884 a Massa. sempre a Massa chiamo a vivere con sé le due sorelle, ovvero Ida e Mariù, ricostruendo così il cosiddetto nido familiare. nel 1887 passo ad insegnare a Livorno dove rimase fino al 1895 IL “NIDO” FAMILIARE -la chiusura gelosa del nido familiare e l'attaccamento morboso alle sorelle rivelano la fragilità della struttura psicologica del poeta; ha un ricordo ossessivo dei suoi morti, le cui presenze aleggiano nel nido riproponendo il passato di lutti e di dolori inibendo al poeta ogni rapporto con la realtà esterna -questa serie di legami inibisce anche il rapporto con l’altro per eccellenza: non ci sono relazioni amorose nell'esperienza del poeta che conduce una vita casta; in lui vi è lo struggente desiderio di un nido in cui esercitare un'autentica funzione di padre -la vita amorosa ai suoi occhi a un fascino torbido è qualcosa sia di proibito sia di misterioso; infatti le esigenze affettive del poeta sono soddisfatte dal rapporto con le sorelle, che rivestono un evidente funzione materna -un episodio calzante per descrivere al meglio il cosiddetto nido, è il matrimonio di Ida nel 1895, che per Pascoli fu un vero e proprio tradimento e una profanazione della sacralità del nido e ciò determinò in lui una reazione spropositata con vere manifestazioni depressive -questa sua torbida situazione affettiva è una chiave necessaria per cogliere il carattere turbato tormentato e morboso della poesia di Pascoli LA POETICA -nel 1895 dopo il matrimonio di Ida Pascoli preso in affitto una casa a Castelvecchio di Barga; con la sorella Mariù trascorreva lunghi periodi a contatto con il mondo della campagna e lontano dalla vita cittadina. la vita di campagna costituiva come un Eden di serenità e pace; la sua vita era quella appartata senza scosse senza grandi avvenimenti esterni -la sua vita all'apparenza era serena ma in realtà turbata nell'intimo da oscure angosce e paure: paure per l'addensarsi di incombenti cataclismi storici, e angosce per la presenza ossessiva della morte -nel 1895 Pascoli aveva ottenuto la cattedra di grammatica greca e latina all'università di Bologna e poi di letteratura latina all’Università di Messina dove insegnò fino al 1903; passo poi a Pisa e infine nel 1905 prese la cattedra del suo maestro Carducci di letteratura italiana a Bologna -negli ultimi anni infatti vuole “gareggiare” con il maestro Carducci e con D'Annunzio nella funzione di poeta vate -Pascoli espletò il compito di diffondere ideologie e miti, con una serie di discorsi pubblici, tra la quale il famoso La grande proletaria si è mossa, tenuto nel 1911 per celebrare la guerra coloniale di Libia, che secondo lui bisognava farla diventare come nazione proletaria per dar modo agli italiani di non emigrare altrove -ha una formazione positivista, perché nasce nel 1855, dunque in pieno periodo in cui trionfa il positivismo, ma sarà uno dei più grandi esponenti del simbolismo. è uno studioso del latino e del greco, che danno una impostazione rigorosa; maniacale precisione con cui elencava piante ed animali -> influenza positivista. la sua poetica apre le porte alla crisi del positivismo, perché ciò che lo affascina è proprio il mondo sotterraneo, di cui la realtà esterna è tutta una foresta di simboli. non nutre fiducia nella tecnologia, ne ha proprio orrore. mentre d'Annunzio affronta le proprie paure, Pascoli no, le rifiuta categoricamente; per Pascoli la città è il male. tutta questa affinità di un uomo con i simbolisti francesi, non c'è in lui. è definito poeta delle piccole cose, perché sembra pacato e tranquillo, non intuendo che dietro questi simboli c'è una visione molto profonda -ha un'estrema precisione nel momento in cui nomina gli uccelli, perché secondo lui sono creature che vivono tra cielo e terra e percepiscono dei significati nascosti (sono portatori di messaggi segreti); per i decadenti la parola è fondamentale come la scelta lessicale -ebbe un'influenza di Schopenhauer (musica come linguaggio universale) e Bergson (intuire il tempo in maniera differente) FANCIULLINO -pubblicò nel 1897 un saggio che si chiama Il Fanciullino, pubblicato su Il Marzocco dove spiega alcuni elementi della poetica -per Pascoli la poesia non è elitaria; ritiene che potenzialmente ognuno di noi ha un fanciullino dentro, che si stupisce per qualsiasi cosa ecc, e tutti noi da piccoli lo esterniamo perché coincide con il nostro essere bambino, e quando cresciamo lo assopiamo; il poeta è l’unico che mantiene in vita questo fanciullino perché è l’anima sensibile dell'individuo -Squarotti definisce | Poemetti un romanzo georgico, ovvero contadino, ed è questa la poesia nella quale pascoli celebra il proprietario terriero; infatti il mondo contadino è più elevato di quello pastorale, e fa sì che questa raccolta contenga toni più elevati -il mondo contadino è celebrato ed onorato e non può essere paragonato al mondo narrato da Verga; è un mondo dove la famiglia vive in armonia, con il rispetto della parola data, un mondo ideale che si contrappone alla città -figura paterna: figura autoritaria «rispetto a Myricae e ai Canti di Castelvecchio, le poesie dei poemetti mettono in evidenza uno stato d'animo più pacato; il padre guida con i proverbi e la sua saggezza ed è una figura centrale della raccolta e soprattutto una figura positivamente autorevole -in questo contesto, alla fine dei primi poemetti, inserisce la lirica Italy, con il tema dell'emigrazione (due emigrati americani che vengono in Italia per portare la nipote Molly, malata di asma, pensando che l’aria pulita la possa aiutare) -nei poemetti, accanto a questo Pascoli quieto e pacato, ci sono delle poesie molto inquietanti, metafisiche ed esistenziali, e sono liriche che mette sia nei primi che nei nuovi poemetti, ed indagano sull’inconscio e sul mistero CANTI DI CASTELVECCHIO -li dedica alla mamma -Pascoli aveva comprato casa a Castelvecchio, dove ha ricreato nido con Maria -le liriche apparvero in forma sciolta su varie riviste, poi le raccolse in un unico volume nel 1900, e ci furono 40 5 edizioni; è una raccolta che va modificandosi. l'ultima fu postuma (dopo la morte) -questa raccolta ricorda Myricae, e dai componimenti è difficile riconoscere a quale raccolta appartiene; il motto iniziale però è lo stesso. -se Myricae può essere considerata la voce dei momenti di fioritura primaverile, quindi prime liriche raccolte (temi infanzia, ricordo), questi canti sono considerati le Myricae dell'autunno, scritto dal Pascoli più maturo che pensa alla propria morte, alla vecchiaia e alla funzione della poesia -le affinità tra Myricae e i canti sono molte, ma anche le differenze: le poesie hanno canti meno brevi e impressionistici, e lo stile nominale è lo stile dominante, il titolo dei canti si rifà ai canti di Leopardi, dunque è un omaggio a Leopardi, e la poesia sul piano lessicale, concettuale e strutturale si ha una forma più strutturata -Pascoli sente l'esigenza di proporre suoni, parole e mestieri della Garfagnana, ossia la terra che lo ha accolto e dove lui ha costruito il nido; nei canti la campagna e il nido sono la difesa dalla città e dalla corruzione natura umana POEMI CONVIVIALI -i poemi conviviali sono composti da 17 liriche che vogliono ricostruire le poesie che negli antichi banchetti il poeta recitava per intrattenimento dei signori, dunque vuole ricostruire le poesie da banchetto, ovvero le poesie che recuperano il mito antico, che celebrano personaggi come Achille, Ulisse, Elena di Troia ecc.. e si tratta di una poesia più erudita e meno simbolica -le ultime raccolte sono i poemi retorici ed enfatici, dove il poeta vate parla -Pascoli, abile in latino, vinse molti concorsi di poesia in lingua latina, ovvero i Carmina; arrivò primo a molte competizioni e vinse molte medaglie su delle raccolte di poesie in latino. quello che cantava della campagna lo colloca nell'antica Roma, con umili personaggi dell'antica società romana, con stessi toni ed effetti, e trasferisce la sua attenzione sulle piccole cose del mondo contemporaneo alla realtà dell'antica Roma
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