Scarica Pirandello: Treno fischiato e Ciaula scopre luna - Esperienze trasformazione e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Luigi Pirandello (1867-1936) Novelle per un anno Il treno ha fischiato Il protagonista è Belluca, un poveretto, malato. “Casellario ambulante”, un ragioniere con il “paraocchi”, non fa altro che quello. Riga 45, Belluca cambia! È il contrario di quello che dovrebbe essere, dunque fa ridere. “Pareva che il viso, tutt’a un tratto, gli si fosse allargato. Pareva che i paraocchi gli fossero tutt’a un tratto caduti, e gli si fosse scoperto, spalancato d’improvviso all’intorno lo spettacolo della vita. Pareva che gli orecchi tutt’a un tratto gli si fossero sturati e percepissero per la prima volta voci, suoni non avvertiti mai.” Guardava tutti con occhi che non erano più i suoi, uno che era sempre stato ceco e sordo alla vita, ora guarda e ascolta. Lui è avvezzo alla sua vita, per questo non sente più nulla. Anche le condizioni a casa, con tre cieche, era struggente per lui. Egli si era dimenticato dell’esistenza del mondo, come una bestia legata,, si era dimenticato completamente. Al fischio di quel treno, i suoi occhi si aprono. “Il fischio di quel treno gli aveva squarciato e portato via d’un tratto la miseria di tutte quelle sue orribili angustie, e quasi da un sepolcro scoperchiato s’era ritrovato a spaziare anelante nel vuoto arioso del mondo che gli si spalancava enorme tutt’intorno”. Belluca è risorto. Egli si consola dalla sua disperazione, respirando la vita. Belluca compie una scelta, sceglie di farsi toccare, come Sbarbaro, si è fatto toccare dall’essenza del mondo, ed ora non può più tornare come prima. Dentro una vita impossibile, lui ha fatto un’esperienza, seppure piccola, che lo ha cambiato. È evidente l’avvertimento del contrario, il lettore è accompagnato fino alla fine. L’autore ti accompagna proprio dove vuole accompagnarti. Dall’inizio alla fine c’è una umanità che può corrispondere alla tua, non è lontano da te, per questo ti emoziona, ti fa piangere. Non è che anche noi abbiamo bisogno di un fischio del treno? Non è che noi stiamo vivendo con i paraocchi? Prima che il treno fischiasse Belluca viveva come un animale, dopodiché ritorna ad essere un uomo pensante che si ribella alla sua condizione impossibile. Sembra un evento banale e non importante, in realtà è un evento tanto piccolo quanto fondamentale. La carriola Carriola si vede l’idea di umorismo, l’uomo di stente spesso imprigionato in una dorma. È evidente il campo semantico degli occhi. Elenca i ruoli della sua vittima, avvocato... comprendiamo che non è una persona per niente soddisfatto della proprietà vita, tanto che si trova sul treno a sognarne un’altra mai avuta. Prigione della forma, del ruolo... lui si sente imprigionato al vedere il suo nome. Chi vive, quando vive, non si vede: vive. Se uno può vedere la propria vita, è segno che non la sta vivendo più: la subisce, la trascina. Come una cosa morta, la trascina. Perché ogni forma è una morte. È libero quando sta con qualcuno che non gli può parlare di lui, fa la carriola con la sua cannetta, ma Po non è felice, ma Ciaula scopre la luna Non dobbiamo stupirci del fatto che ci sia un riferimento a Verga, lui e Pirandello provengono dallo stesso ambiente, sono entrambi siciliani. C’è un affondo sulle paure di Ciaula, Ciaula e Rosso Malpelo sono diversissimi, quest’ultimo è un ragazzino che accetta ciò che gli succede senza domandarsi nemmeno il significato. Ciaula invece si sente nelle miniere come nell’utero materno. Due visioni differenti, la prima rassegnata, l’altra no. Fino a quando non vede la luna la notte è vuota, poi cambia, perché non aveva mai visto la luna, non l’aveva mai compresa, e vederla nel suo chiarore lo fa commuovere perché gli fa riscoprire la vita. Sapeva che cera ma non ne aveva mai fatto esperienza. Sia Belluca che Ciaula escono dall’inferno.