Scarica La Poesia di Saba: Convenzione e Invenzione e più Appunti in PDF di Letteratura Contemporanea solo su Docsity! Saba Niccolò Scaffai Per Saba, l'esibizione del convenzionale non è strumento ironico e straniante, come per i crepuscolari; è esemplare il confronto fra ‘le cose buone di pessimo gusto’ evocate con ironica malinconia da Gozzano e le ottocentesche ‘pinte tazzine’ della Vetrina (sezione Cuor morituro) che Saba promuove, senza ironia, a emblema di passato presente nell'immaginazione. Saba assume i codici della tradizione non per demolirli o corroderli; al piano della convenzionalità si affianca il piano dell'invenzione. L'uno ha bisogno e acquista senso alla luce dell’altro. Per esprimersi, la poesia di Saba deve poggiare e svolgersi su entrambi, assumendo spesso per questo un andamento descrittivo, dichiarativo e, di conseguenza, metapoetico. La rappresentazione della realtà, con i suoi elementi quotidiani, è sempre affiancata da un'attiva trasposizione di quegli elementi su un piano tutto soggettivo. Così, per esempio, le figure di anonimi ‘altri’ che abitano la città son tipi funzionali all'espressione dell'io e del suo sentimento (Città vecchia, in Trieste e una donna) La poesia sabiana apre le linee ‘antinovecentiste’, diverse da quelle epifaniche dominanti nel modernismo: la distanza nei confronti di Montale è netta. L’epifania consiste nella manifestazione di un evento che si realizza in un istante, facendo emergere o lasciando intravedere significati e valori che balenano nella coscienza dell'io. Ricordiamo gli spot of time di Wordsworth, i great moments di Yeats e il timeless moment di Eliot; nella poesia italiana del Novecento, vi è l'occasione montaliana (soprattutto ne ‘Le occasioni’): la manifestazione si carica di un valore psichico e lascia intravedere una prospettiva conoscitiva. La forma del contenuto (il testo) coincide spesso con una figura sintattica (enumerazione) e una figura grafico- metrica (disposizione a gradino, che spezza il vero segnando lo scatto conoscitivo). È una configurazione orientata verso quel momento testuale; gli oggetti che si accumulano tendono tutti a un fine significativo. L'epifania si attua perciò spezzando la continuità insignificante della vita comune, per dare valore all’attimo privilegiato in cui s'addensa l’esperienza dell'io. AI contrario, la poesia sabiana cerca quella continuità e da più valore alla convenzione che all’eccezione. Per questo, Saba non è poeta di correlativi ma di similitudini. Per Eliot e Montale, le situazioni e gli oggetti esprimono o richiamano condizioni esistenziali attraverso analogie da interpretare o da decifrare; nel Canzoniere, il confronto è per lo più diretto, esplicito. Per Saba, prevalgono le enumerazioni che non si orientano verso un momento significativo. Esempio di enumerazione lineare e non orientata si legge nell’Ora nostra (in Trieste e una donna) La figura di Lina è portatrice di una visione oggettiva e concreta del mondo, che fronteggia quella del poeta, detentore di uno sguardo immaginario e creativo; l’interpretazione soggettiva della realtà elaborata da Saba-personaggio non è fine a se stessa, ma lo strumento che consente a Saba-autore di addensare nello stesso piano testuale un piano autobiografico-narrativo (storia d'amore con Lina) e uno semantico (orientato verso la dimensione poetico-artistica) Decimo sonetto di Autobiografia: Gabriele d'Annunzio vidi e conobbi/ all'ospite fu assai/ egli cortese, altro per me non fece A Giovanni Panini, alla famiglia/ che poi fu della Voce, io appena o mai/ non piacqui. Ero fra lor di un'altra specie.