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Debussy e la Musica del Novecento: Il Ponte tra i Secoli, Appunti di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea

Come Claude Debussy, insieme a Webern, è una delle colonne fondamentali della musica seriale del Novecento. Vissuto a Parigi, ha avuto un'influenza importante grazie all'incontro con la musica del mondo, in particolare con l'Orchestra Gamelan indonesiana. Debussy è noto per la sua tendenza a collegare la musica alla pittura impressionista, ma egli stesso non apprezzava questo collegamento. anche l'influenza di Debussy su Maurice Ravel e la loro differenza nella percezione del mondo. Inoltre, vengono presentate opere importanti di Debussy e Ravel, come Jeux, La Mer e Bolero.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 15/01/2022

debelosai
debelosai 🇮🇹

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Scarica Debussy e la Musica del Novecento: Il Ponte tra i Secoli e più Appunti in PDF di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea solo su Docsity! SCUOLA DI PARIGI Novecento CLAUDE DEBUSSY Debussy è uno dei principali compositori a cavallo tra i secoli, come Mahler, è uno dei compositori che fa da ponte tra i due secoli e, ancora più di Mahler avrà ancora più importanza per quelli che verranno dopo di lui. Una delle due colonne nella quale si basa la musica seriale del Novecento è Debussy, insieme a Webern. Vive a Parigi, uno dei centri culturali più influenti del periodo, dal punto di vista attrattiva per gli intellettuali era il centro europeo principale. La vita intellettuale si svolgeva tra i caffè letterari, i salotti, tante possibilità di entrare in contatto con gli artisti dell'epoca; avrà tre esposizioni universali: 1878, 1889, 1900. Uno degli impulsi principali che la città ha raccolto grazie alle expo è stato l'incontro della musica del mondo; in particolare l'Orchestra Gamelan, indonesiana e dell'Isola di Giava. Il contatto con queste musiche è stato per diversi compositori, come per Debussy, molto importante. La novità del suo linguaggio musicale, preso dalla passione per l'Orchestra Gamelan, si sente particolarmente in Prélude à l'après-midi d'un faune del 1894. L'aspetto più evidente, è l'assenza di dei tutti orchestrali molto potenti in cui tutti gli strumenti interagiscono insieme, qui c'è una soluzione sempre più scrupolosa di alcuni timbri, in questo caso il flauto è l'elemento più importante; c’è infatti una grossa selezione di strumenti importanti che suonano insieme e con una netta prevalenza degli strumenti a fiato, soprattutto i legni. Mentre gli archi sono spesso d'accompagnamento. Manca quasi completamente quella tensione presente nel linguaggio sinfonico tra la dissonanza e la consonanza, nella musica occidentale c'è sempre stata la tendenza a risolvere la tensione della dissonanza, qui ci sono tante consonanze e dissonanze vicine tra di loro, senza la necessità di risolvere le dissonanze con le consonanze. C'è sempre stato un tentativo evidente di collegare la musica di Debussy alla pittura impressionista. Gli elementi caratteristici della pittura si ritrovano spesso nella musica di Debussy. Debussy però non è mai piaciuta questo collegamento ma, piuttosto, se si vuole cercare una similitudine con la pittura sarebbe meglio cercarla nel simbolismo, particolarmente il simbolismo di Mallarmé, anzi, è proprio da Mallarmé che Debussy prende L'après-midi d'un faune. Simbolismo, quindi il non indicare qualcosa con il suo nome, ma suggerire un determinato oggetto in modo da spingere il lettore a costruire egli stesso il suo approccio a quell'oggetto. Questo aspetto si trova nella musica di Debussy, vengono ottenuti tramite un lavoro preciso e dettagliato nella selezione dei materiali da utilizzare. I Motivi a, sono dei motivi che ritroviamo identici in diverse battute della stessa composizione, possono variare di accompagnamento e lunghezza male ripetizioni sono quelle che vanno a instaurare quel simbolismo che utilizzava anche Mallarmé. Tutti questi aspetti si risentono nella sua composizione più famosa La Mer. Debussy era un appassionato di stampe giapponesi, soprattutto La Grande Onda di Hokusai, e quando ha pubblicato la partitura di La Mer, ha ripreso La Grande Onda, cancellando i particolari, non c'è la barca, la montagna e, cambia anche il colore, da azzurra diventa verde. Si tratta di una composizione in tre movimenti: e Del'aube à midi sur la mer; e Jeux de vagues; e Dialogue du ventet de la mer. Ascolto del Terzo Movimento. Rispetto al preludio è una composizione molto potente con dei tutti orchestrali particolarmente violenti. C'è una costante co esistenza tra momenti lirici e momenti caotici, che vengono semplicemente messi una a fianco all’altra; una delle problematiche più significative all’interno della musica di Debussy è riuscire a scorgervi all’interno processi formali riconducibili al tradizionale. Si creano per ogni opera orchestrale di Debussy varie ipotesi contrastanti tra di loro che cercano di leggerla in maniera tradizionale. Jeux, è un balletto, ed è l’opera che avrà più influenza negli anni successivi, particolarmente dopo gli anni ‘50. Composto nel 1912/1913. Dalla Russia si commissiona a Debussy un balletto che dovrà poi essere ballato da Vaslav Nljinsky, con coreografia sempre di Nijinsky, Debussy però non ne era entusiasta, decide poi di accettare per necessità di soldi. Fu una delle opere meno recepite di Debussy inizialmente, perché la sua prima è stata quattro giorni prima dello scandalo della Sagra della primavera, che diventa un discorso primario, facendo passare Jeux in secondo piano. Però è la composizione su cui negli anni ‘50 ritorneranno a ragionare maggiormente. Si tratta di una composizione che si trova pienamente nel Novecento musicale, si muove in contesti molto aperti e, dal punto di vista melodico, è un insieme di melodie diverse che appaiono e spariscono a loro piacimento; c’è il movimento tra varie idee tematiche. Quest'opera diventa una delle opere più analizzate nell’ambito della musica seriale, tra il 1954 e il 1959 abbiamo tre saggi dedicati alla composizione. Abbiamo saggi di Stockhausen, Boulez, e Eimert. La produzione al pianoforte di Debussy è in grado di suggerire, senza imitare, la chitarra, gli ottoni, i legni, un organo. Nei lavori dei Preludi questo culmina, mostrando all’ascoltatore paesaggi sfocati e profili senza volto, che rifiutano di trasformarsi nelle immagini nitide della tradizione francese di fine Ottocento. La Debussyste Una malattia, che alcuni critici parigini volevano spargere per la città, ovvero una scrittura musicale che rischiava di destabilizzare il gusto della società contemporanea. MAURICE RAVEL Sin dagli inizi della sua carriera, la critica parigina accosta Ravel a Debussy, e ci vollero trent'anni per dividere i due dagli occhi dei parigini. Debussy veniva considerato una malattia, Ravel invece, riusciva a dialogare con i suoi ascoltatori stimolando speso allineamenti con il descrittivismo impressionista; infatti, Ravel era piuttosto estraneo al simbolismo di Debussy, piuttosto prendeva spunto dal gotico o l’estetismo. [Ascolto del Quinto movimento Allegro. Trio Sonata] Qui l’orchestrazione di Stravinskij si sente molto di più, si sente molto l’ambiente novecentesco. Spesso si accosta questo suo reinventare i modelli settecenteschi alla nozione di straniamento, e questo lo otterrebbe, modificando leggermente l’originale, cambiando l'armonia, giocando con i registri, creando situazioni ritmiche diverse, utilizzando una combinazione di strumenti che creano situazioni settecentesca, in questo modo di sente il barocco risuonando nel contesto novecentesco, creando lo straniamento. Una delle caratteristiche neoclassiche è la sua tendenza al montaggio. C'è una testimonianza di un impresario, Nabokov, che ci dice che di fronte a una sua partitura, Stravinskij gli abbia spiegato come funziona. La partitura era di Orpehus scritto nel 1947. Si tratta di una delle varie composizioni scritte con come soggetto personaggi classici e miti greci. Si tratta di un balletto in tre quadri. Secondo una testimonianza di Nicolas Nabokov, quindi, parlando del terzo quadro, dice che Stanislavskij taglia letteralmente una battuta con le forbici. L'idea della frammentazione e collage è un’idea che caratterizza l'inizio dell'idea modema. Dalla musica con Stravinskij a Picasso, Picabia, Braque. Ci si vuole concentrare sull'istantaneo, il frammento inteso come incompiuto è l'elemento principale della modernità In musica ci sono vari modi per fare frammentazione: La mancanza di qualcosa, un susseguirsi di temi che non nascono l'uno dal l'altro, ma una giusta posizione di situazioni musicali diverse che danno un decorso temporale complessivo frammentato, una successione di suoni quasi indipendenti. Chiamata frammentazione dal basso. Il modello di Stravinskij si chiama frammentazione dall'alto, prendere e spostare fisicamente le pagine, per poter montare i frammenti e rendere un organico frammentato quasi naturale. Alla fine della sua produzione scrive i Requiem Canticles. Sono dei canti dal Requiem, è una della composizioni dodecafoniche di Stravinskij. A partire dagli anni ‘50, a seguito di un progressivo disaffezionamento del pubblico da parte dei suoi confronti. Stravinskij usa la dodecafonia in maniera molto personale, scrive che si ispira molto a Webern. Inventa delle sue tecniche dello sfruttamento della dodecafonia, prende il modello di Schoenberg e lo riadatta alle sue esigenze. [Ascolto del Dies Irae e del Rex Tremendae] ERIK SATIE Egli avrà anche lui una grande influenza nella musica futura, principalmente negli Stati Uniti con la musica di John Cage. La sua composizione più famosa, sono le Gymnopédies del 1888. Satie è stato uno dei compositori più facilmente associato con l’arte d'avanguardia, egli stesso amava provocare e aveva un gusto del tutto personale nel creare momenti umoristici e provocatori all’interno della propria opera. Nel tema dell'umorismo ci sono intere opere basate sull’idea della parodia. Fu sempre rifiutato dai contemporanei conservatori e, il fatto che poi ebbe successo non lo digerirono mai, infatti, Sonatine bureaucratique del 1917, è una chiara parodia di Sonatina Op. 36 N 1 del 1797 di Muzio Clementi, ovvero una delle sonatine che si suona sempre quando si impara il pianoforte, essendo un pezzo semplice, scritto con valore pedagogico. Il concetto di collage in Satie si fa più forte e culmina in Parade del 1917, un balletto a commissione di Djagilev, a soggetto di Cocteau, coreografia di Massine, e scena e costumi di Picasso. Il soggetto è volutamente una critica delle convenzioni sociali, ed è volutamente il collage il tipo di soggetto. Parla di un gruppo di acrobati clown che, al di fuori del tendone, realizzano uno spettacolo per convincere le persone a entrare, è quindi un collage di vari intrattenitori che si preparano e mettono in scena il proprio spettacolo. Il pubblico poi è felice di avere assistito a uno spettacolo gratuito senza entrare nel tendone vero. Si tratta di una critica alle convenzioni sociali e all'idea del pubblico borghese che entra e paga Il biglietto. Una delle altre collaborazioni fondamentali di Satie fu con René Clair per Entr'acte. Si tratta di una successione di momenti slegati attaccati l’un l’altro, con l'intento di portare suggestioni diverse e senza una trama. Vexations Si tratta di un manoscritto presumibilmente del 18983, in cui c'è una melodia piuttosto lunga di 11 note, probabilmente per pianoforte, con delle indicazioni che dicono di produrre questa melodia e queste armonizzazioni 840 volte. A seconda di quanto veloce si suona la melodia, può durare da un minimo di 9 ore e un massimo di 24 ore.
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