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Lezione del 17/10/2022: Forme di governo (parte due) - La forma governo parlamentare, Sbobinature di Diritto Pubblico

Politica italianaSistemi politiciDemocraziaForme di governo

Questa lezione spiega la nascita e i principi della forma di governo parlamentare, con particolare riferimento al caso italiano. Viene descritta l'evoluzione dalla monarchia costituzionale inglese alla nascita del potere ministeriale e del rapporto di fiducia tra governo e parlamento. Vengono inoltre trattati i meccanismi di sfiducia e il ruolo del capo di stato.

Cosa imparerai

  • Come è nata la forma di governo parlamentare?
  • Che ruoli hanno il governo e il parlamento nella forma di governo parlamentare?
  • Come funziona il rapporto di fiducia tra governo e parlamento?

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

Caricato il 15/11/2022

francesca-borzetti
francesca-borzetti 🇮🇹

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Scarica Lezione del 17/10/2022: Forme di governo (parte due) - La forma governo parlamentare e più Sbobinature in PDF di Diritto Pubblico solo su Docsity! Lezione del 17/10/2022 Argomento: forme di governo (parte due) Forma di governo Regionale: soluzione mista (mix tra forma di governo presidenziale e parlamentare). Le classificazioni e i modelli, servono semplicemente per capire e conoscere dei concetti, ma poi nella pratica/realtà accade spesso che le caratteristiche dei modelli si mischino, o comunque non rispettano al 100% i modelli. Le forme di governo parlamentari nascono come trasformazioni dalla monarchia costituzionale inglese. Essa era una forma dualista= l’esecutivo del re stava vicino alla assemblea elettiva (parlamento inglese). Ciascuno dei due organi operava nell’esercizio di competenze proprie. All’inizio il parlamento inglese non aveva la possibilità di condizionare la durata in carica dell’esecutivo, cioè il governo nominato dal re. Dopo però l’assemblea elettiva, nominata dalla borghesia inglese, iniziò ad ottenere più potere, proprio perché questa classe sociale stava aumentando e consolidando il suo potere economico. Il governo nominato dal re, invece, rappresentava la nobiltà inglese. Nasce così un legame tra il parlamento e l’esecutivo del re, che porta alla nascita del potere ministeriale (1/3). I consiglieri del re dopo un po' di tempo verranno chiamati ministri, inizieranno a legarsi al parlamento e non al re, che li aveva nominati. I ministri diventeranno i mediatori tra il re e il parlamento. Ci sarà poi un rapporto di fiducia, che si instaura tra il governo e il parlamento, estromettendo il sovrano (che avrà sempre più un ruolo neutro e non predominante). Avranno potere e decisione questi due ceti sociali (borghesi e nobili). Avranno così influenza, che questo governo diventerà monista. Principio ordinatore della forma di governo parlamentare: il governo e il parlamento vanno a condividere il potere di direzione politica dello stato, e ad esercitarlo congiuntamente (es: infatti se l’esecutivo propone qualcosa che non è gradita dal parlamento, quest’ultimo può esprimere il suo voto di sfiducia, costringendo il governo a dimettersi). Rapporto di fiducia: la fiducia tra la maggioranza parlamentare e il governo. È essenziale il protrarsi nel tempo di questo rapporto di fiducia (condivisione e raggiungimento degli obbiettivi deve essere congiunta e duratura nel tempo). Quando il parlamento dà fiducia al governo, questo poi deve rispettare il patto e non fare come gli pare. Mozione di sfiducia: La mozione di sfiducia (detta, in alcuni ordinamenti, mozione di censura) è un istituto tipico della forma di governo parlamentare e semipresidenziale; si tratta di un atto attraverso il quale il parlamento (o l'organo corrispondente di un ente territoriale) manifesta il venir meno del rapporto fiduciario con il governo (o l'organo corrispondente dell'ente territoriale). Però il presidente del consiglio continua ad esercitare i suoi potere fino a quando non ci sarà il nuovo governo, nonostante il suo sia stato sciolto. Questo si basa appunto sul principio di prorogatio: La prorogatio, in diritto, è un istituto giuridico per il quale i titolari degli organi possono continuare ad esercitare le loro funzioni nonostante sia scaduto il loro mandato, in attesa della nomina o dell'elezione dei successori. Non si può creare un vuoto nell’esercizio del potere. Momento del rapporto di fiducia: Presentazione del programma, dibattito sulla fiducia e votazione di fiducia (votazione di maggioranza semplice=metà+uno). Consonanza di intenti tra camera e senato. Quando questa consonanza viene a meno, i parlamentari possono richiedere una mozione di sfiducia, e far cadere il governo. Il voto formale di sfiducia avviene diverso tempo dopo rispetto al fatto di presentare la mancanza della consonanza (ES: preventivo sulla legge bilancio, che se viene accetta, verrà applicata l’anno successivo). La consonanza deve essere costante. Il capo di Stato ha una posizione di neutralità tra governo e parlamento (per motivi storici, quando il re venne estromesso dal potere esecutivo). Il capo di Stato ha ruolo di rappresentanza e di equilibrio (sta fuori dal potere esecutivo e legislativo). Il Presidente della Repubblica si configura come un potere «neutro», ovvero posto al di fuori della tripartizione dei poteri (legislativo, esecutivo o giudiziario). Svolge una funzione di sorveglianza e coordinamento, secondo le norme stabilite dalla Costituzione italiana, di cui è garante. Accade che uno dei due organi costituzionali abbia un ruolo di dominanza sull’altro. Questa dominanza si basa su questi fattori: sistema sociale; sistema politico dei partiti, legge elettorale. Essi determinano una configurazione variabile, che può tradursi nella prevalenza del parlamento (forma di governa a prevalenza assemblerali), del governo o del capo di Stato. Quando la società retrostante è molto disomogenea, il sistema politico dei partiti è paramente frammentato. Questo perché i gruppi sociali non si formano intorno a soli due partiti politici fondamentali (come accade nel regno unito e negli USA), perché ognuno ha esigenze e bisogni molto diversi (sistema politico molto variegato). La soluzione è una legge elettorale di tipo proporzionale: per sistema proporzionale (o semplicemente proporzionale) si intende genericamente qualsiasi sistema elettorale che miri a riprodurre in un organo di rappresentanza le proporzioni delle diverse parti dell'elettorato - generalmente in un'assemblea elettiva, per cui tali sistemi furono escogitati. La finalità è risolvere le disuguaglianze di rappresentazione dei partiti che sorgono nei sistemi elettorali maggioritari, soprattutto quando vi sono più di due forze fondamentali o quando le circoscrizioni hanno dimensioni diverse. La proporzionalità può essere alterata in vari modi: riducendola si combatte la frammentazione, tendenza ben nota nei sistemi proporzionali; ciò può avvenire variando il metodo di assegnazione dei seggi, introducendo una soglia, o limitando il numero di seggi in palio in ciascuna circoscrizione. Esistono vari sistemi di tipo proporzionale, descritti di seguito. Scopo: ogni partito deve avere il suo seggio corrispondente e trovare poi un compromesso. Questo è il governo a prevalenza parlamentare o assembleare. Il governo non è coeso, perché ci sono partiti con idee politiche molto diverse. L’accordo finale viene quindi fatto dal Parlamento. Instabilità dell’esecutivo molto spiccata. Questo non andrebbe mai bene in una società industriale molto sviluppata, perché le decisioni vanno prese velocemente e in maniera coerente. Difficoltà ed esigenze: problema della governabilità, esigenza di omogeneità delle forme politiche; valore di legge elettorale di tipo maggioritario. Indurre le forze politiche ad aggregarsi ed a coalizzarsi per specifiche decisioni politiche, e come lo si fa? Soluzione di principio di base: legge elettorale di tipo maggioritario: Il sistema maggioritario è un qualunque sistema elettorale che prediliga la formazione di un sistema bipolare (spesso ma non sempre bipartitico) e di un parlamento composto da due schieramenti distinti e contrapposti. Il sistema limita fortemente o esclude completamente la rappresentanza di schieramenti minori. Questa legge serve ad imporre ai partiti a coalizzarsi. Questo è il governo parlamentare a prevalenza governo o corpo elettorale: viene scelto il programma ideato dagli elettori. I partiti in competizione che si erano coalizzati, presentarono negli anni ’90 una lettera che conteneva il contratto con gli italiani, a scopo propagandistico, presentarono cioè il contenuto del programma, al quale gli elettori erano tenuti a votare (atto illecito). Legge elettorale di tipo maggioritario, che garantisce al partito vittorioso la maggioranza dei seggi in Parlamento, il governa diventa forte. Ha un costo nel garantire il pluralismo sociale (dottrina che riconosce la legittimità giuridica e politica nello Stato a una pluralità di gruppi sociali (partiti, associazioni di vario genere) e ne sollecita la partecipazione alla vita pubblica). In parlamento si discute e poi si cercano dei compromessi. I partiti perennemente sacrificati, prima o poi si faranno “sentire” in modi più violenti. Il conflitto deve emergere, perché è positivo, ma lo deve fare in modo pacifico. Rendere più efficiente il potere decisionale. Dare più “potere” a chi ha ottenuto la maggioranza. Incentivare colazione tra i partiti politici (omogenizzazione delle forze politiche). Rendere più semplice il meccanismo elettorale e funzionamento della forma di governo.
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