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Appunti su vita e opere di Puskin, Appunti di Letteratura Russa

Appunti su vita e opere di Puskin

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 01/09/2020

debra.dp
debra.dp 🇮🇹

4.3

(26)

13 documenti

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Scarica Appunti su vita e opere di Puskin e più Appunti in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! Aleksandr Sergeevič Puškin (1799-1837) Uno dei più celebri autori russi, ha per la Russia un valore culturale pari a Dante per l’Italia, è un punto di riferimento per l’identità culturale. Fu un mito già quando era ancora vivo. Sintetizzò elementi diversi di letteratura straniere sul piano della scrittura, della composizione, della lingua e dei generi letterari. Portò a compimento un’evoluzione autoctona della letteratura russa. Vita Puskin nacque a Mosca nel 1799. La sua famiglia era nobile e di antichissima origine, apparteneva a un ramo minore di un importante casata nobiliare, ma si era fortemente impoverita. Nella famiglia veniva coltivata la letteratura, uno zio di Puskin (Vasilij) era un poeta affermato e amico di Karamzin. Puskin ebbe quindi questo privilegio e insieme a una natura particolarmente dotata per la poesia fu avvantaggiato dall’ambiente in cui crebbe. Fu educato in casa alla lingua francese, secondo l’abitudine del tempo, prima che in russo. Dimostrò un talento precocissimo per la lirica e compose versi innanzitutto in francese. Nella sua infanzia fu importante anche la njanja, la nutrice, che gli raccontava storie del folklore russo. Grazie a lei Puskin conobbe la tradizione popolare russa. Per convenzione la sua vita viene suddivisa in periodi, ma il suo sviluppo intellettuale si svolse a grande velocità e scrisse contemporaneamente molte opere. 1812-1817: Periodo del liceo Ai tempi di Puskin venne fondato il liceo, un’istituzione che doveva formare la futura classe dirigente. Venne fondato a Carskoe Selo, il villaggio dello zar. Per volere di Alessandro I, i primi studenti a studiare lì furono scelti fra i giovani ragazzi della nobiltà, tra cui capitò Puskin. Fu per lui un grande privilegio. Molti studenti scrivevano e leggevano. Tra i compagni di Puskin ci furono importanti personalità. Gli studenti fondarono una piccola società letteraria, l’Unione dei Poeti. Incontrarono ufficiali russi di ritorno dalla campagna napoleonica: era un’apertura sul mondo europeo. Puskin formò il suo gusto iniziando a seguire modelli letterari, come Voltaire e la poesia leggera francese. Le poesie scritte in questo periodo, pur essendo ancora considerate un esercizio letterario, sono già perfettamente compiute e perfette dal punto di vista della tecnica. Questo è il primo periodo della lirica puskiniana. Nel 1814 Puskin pubblicò la sua prima poesia su una rivista importante, il Messaggero d’Europa di Karamzin. Si intitolava Ad un amico verseggiatore. Nella poesia Puskin, fingendo di essere un poeta già esperto, mette in guardia un amico dal volere fare il poeta dicendo che questo sarà soltanto fonte di preoccupazioni e incomprensioni. È una poesia di tipo satirico, secondo lo spirito del tempo. Puskin prende di mira persone, nominandole con soprannomi, che la critica ha individuato negli avversari di Karamzin: Puskin prende posizione e si schiera con i karmzinisti. Puskin fu sensibile a diverse influenze, si nota già in questo periodo. Era interessato anche ad altri generi oltre la poesia: poema satirico settecentesco e epica. Le sue poesie interessarono molto i circoli, specialmente dopo la pubblicazione sulla rivista di Karamzin. Nel 1817 venne accolto in una società letteraria, l’Arzamas, in cui i karamzinisti si riunivano per fondare la lingua nuova ed esporre le loro teorie in polemica con gli arcaisti conservatori di Šiškov (Шишков). ). Nello stesso anno terminò liceo e si impegnò nel Collegio degli Affari Esteri, secondo il volere di Pietro I per cui nobili dovevano lavorare. Puskin avrebbe voluto fare la carriera militare, ma non aveva le possibilità economiche per pagare la dovuta tassa. Si trasferì quindi a San Pietroburgo, impiegandosi nel ministero. 1817-1820: Periodo pietroburghese Qui frequentò la vita brillante della città, salotti e teatri, pur essendo limitato dalle possibilità economiche. Puskin aveva un carattere vivace e brillante e, oltre a scrivere tante opere diverse, frequentava gli ambienti brillanti e i circoli letterari. Fu lì che crebbe come autore, scambiandosi idee con i letterati del tempo. Si cominciarono a costituire le società letterarie in cui si finì col parlare di politica, formate dalla generazione imbevuta di ideali illuministi. Lì cominciò l’idea di riunirsi in circoli politici in cui elaborare delle idee di riforma in senso costituzionale da proporre allo zar. Dopo napoleone lo zar divenne però più conservatore e la censura era molto opprimente per i letterati. I giovani sentivano questo peso, lo zar sorvegliava questi circoli e questo portò a pensieri sempre più radicali. Puskin lesse moltissime altre opere oltre quelle di Byron. Rielaborò quindi le idee del romanticismo, che poi super nell’Onegin. Molti ufficiali russi del sud parteciparono in quegli anni alle insurrezioni in Grecia che però fallirono. Questo provocò l’intervento del potere centrale, che sciolse molti circoli di ufficiali congiurati nelle provincie meridionali e trasformò l’amministrazione di queste zone, unificandole in un unico centro, Odessa, con un unico governatore. Per Puskin fu una disillusione: avvenne la crisi del 1823-24. Dopo il ripensamento amministrativo nel ‘23 Puskin venne traferito a Odessa e lavorò presso a cancelleria del governatore, il conte Varanzov. Era una persona molto altezzosa, di una famiglia antica, conservatore, trattava Puskin come un impegatuccio e i rapporti tra i due si spezzarono quando Puskin divenne l’amante della contessa. Il poeta fu poi costretto ad andare via. 14 dicembre 1825: Rivolta Decabrista 1824-1826: Periodo di Michailovskoe Michailovskoe era una proprietà della famiglia dove Puskin trascorse un lungo periodo. Si rivelò un luogo ideale in cui comporre: terminò il terzo capitolo dell’Onegin, iniziò il quarto, il quinto e il sesto, scrisse Boris Godunov e compose delle liriche. Qui compì un’altra svolta e iniziò a interessarsi di folklore e di storia russa, imparando a studiare sulle fonti, sui manoscritti. Si interessò al folklore, al punto di vista popolare sugli eventi storici e sul suo ruolo nella storia russa. 1826-30: Periodo post-decabrista Nel 1826 ricevette l’ordine di rientrare a Mosca per assistere all’incoronazione di Nicola I perché era un dipendente statale. Nel periodo post-decabrista Puskin visse tra Mosca, San Pietroburgo e Michailvskoe. Chiese che gli fosse concesso un permesso per recarsi all’estero, ma questo gli venne proibito. Continuò a riflettere sul conflitto fra storia, flusso della storia e principio individuale: l’individuo non può nulla di fronte alla storia. Rifletté anche sul conflitto dell’essere umano di fronteggiare gli elementi naturali, стих я, che raccontò poi nel poema и́я, che raccontò poi nel poema Il cavaliere di bronzo (1833). 1830-1831: Periodo di Boldino È il periodo più felice e proficuo del poeta. Nel 1830 si fidanzò con Natal'ja Gončarova, ma prima di sposarsi volle concludere una serie di opere e stare concentrato a lavorare. Si rinchiuse per alcuni mesi nella tenuta di Boldino. La sua maturità portò a compimento opere importantissime e diverse. Lì nacquero molti capolavori: terminò l’Onegin, scrisse I racconti di Belkin, La figlia del Capitano, Le piccole tragedie e liriche Le ultime opere sono delle fiabe in versi, molto letterarie e stilizzate, che prendono spunto dalle fiabe russe, ma hanno anche una serie di fonti letterarie. Puskin le fuse magistralmente. Un grande contributo che Puskin diede alla cultura russa ottocentesca fu quello di fondare il Sovremennik, che diventò una delle più famose riviste letterarie. Sposandosi frequentò ambiente della corte in cui venne disprezzato. Ne derivò un periodo di grandi problemi finanziari e umiliazioni per lo scrittore, soprattutto a causa della moglie e dei suoi numerosi ammiratori 1837: Duello e morte Nel 1837 Puskin venne provocato con una lettera calunniosa in cui accusavano la moglie di tradirlo e lui, avendo sopportato per tanti anni l’umiliazione, insultò il barone van Heeckeren, ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi e padre adottivo del presunto amante di lei. Puškin lo sfidò a duello e fu ferito mortalmente. Morì due giorni dopo la sfida, ad appena 37 anni per complicanze della ferita all'addome. La sua morte tragica fu sentita come un lutto nazionale e sancì la nascita del mito. Opere  Liriche Puskin scisse per tutta la vita una grande quantità si poesie.  Ruslan e Ljudmila (1818) È un’opera completamente innovativa rispetto al modo di scrivere della poesia La campagna. Le fonti di ispirazione sono a un lato le fonti storiche, già rielaborate da Karamzin, delle immagini dell’antica Rus, e dall’altro l’Orlando furioso di Ariosto. Puskin riuscì a sintetizzare queste due inspirazioni. Liudmilla è la figlia del principe Valdimir di Kiev e Ruslan un principe suo sposo. La sera delle nozze Liudmilla viene rapita e Ruslan parte per cercarla. Con lui partono altri due principi, apparentemente per aiutarlo, ma in realtà vogliono conquistare Lidmilla per sé. Partono insieme, ma le loro strade si separano. La ricerca è difficile, Ruslan affronterà una serie di peripezie che riuscirà a superare solamente grazie a elementi magici. Ci sono le gesta dell’Ariosto ripensate con molta ironia. Puskin utilizza per la prima volta lo strumento della presa di distanze, che userà anche per l’Onegin.  I Poemi MeridionaIi (1820-21) Composti durante il periodo meridionale - Il prigioniero del Caucaso: è il tributo di Puskin al romanticismo, ma con dei cambiamenti. L’eroe romantico di Puskin è un ufficiale russo fatto prigioniero dalle popolazioni caucasiche. Ha una natura forte e libera, si sente sempre oppresso, e cerca sempre la libertà. Nel Caucaso si innamora di una ragazza circassa (una delle popolazioni del luogo). A differenza di quello che farebbe un eroe positivo, cioè lasciare l’ambiente pietroburghese e rimanere con la ragazza, spezza il legame con la circassa e fugge alla ricerca di una nuova libertà; - Gli zingari: torna l’eroe romantico, in un'altra variante simile a quella die fratelli briganti; - I fratelli briganti: ispirato alle figure dei briganti del Volga, rappresentano l’elemento non civilizzato nel senso romantico del termine (civilizzazione vs natura selvaggia): l’abitante della natura selvaggia è libero. Cosi sono gli zingari e i fratelli briganti. Ispirato ai Masnadieri di Schiller. - La fontana di Bachcisaraj: questa fontana si trova in un palazzo che Puskin visitò con i Raevskij in Crimea e da cui rimase fortemente colpito.  Evgenij Onegin (1823-31) Il capolavoro del poeta.  Boris Godunov (1825) È un dramma, che racconta di come questo personaggio. Boris Godnov era un boiaro che, nella prima metà del 600, per raggiungere il potere uccise l’erede al trono.
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