Scarica Appunti su Vittorio Alfieri e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ALFIERI Nasce ad Asti nel 1749. Dopo la morte del padre, la madre lo affida alle cure del sacerdote che Alfieri ricorderà come debole, privo di autorità intellettuale. Nel 1758 entra nell'Accademia Reale di Torino, esperienza che accresce in lui lo spirito di ribellione. Intraprende una lunga serie di viaggi nelle città d'Italia più importanti, poi attraversa mezza Europa, costantemente in preda all'inquietudine e travolto da complicate passioni amorose. Dopo il suo ritorno a Torino, dove vive disprezzando i suoi simili, il denaro e la ricchezza, avviene la sua "conversione letteraria" con la sua prima tragedia, Antonio e Cleopatra, del cui risultato non è soddisfatto e che ripudierà, ma che segna l'inizio di una intensa attività di studio e di scrittura. Si trasferisce in Toscana, dove incontra la donna della sua vita e con lei si sposta in diverse località italiane, poi in Alsazia e finalmente a Parigi. Allo scoppio della Rivoluzione è ancora in Francia dove accoglie inizialmente con entusiasmo gli eventi rivoluzionari ma presto ripiega su posizioni conservatrici. Le opere Alfieri riprende personaggi e temi dal repertorio classico. In endecasillabi sciolti e divise in cinque atti, le tragedie di Alfieri hanno per protagonisti personaggi storici e mitologici che vivono il dramma di un rapporto travagliato con gli altri, sono vittime di ossessioni e oscure pulsioni inconsce, ricercano la libertà dai propri sensi di colpa. Nei trattati politici la ribellione di Alfieri contro ogni forma di autoritarismo si esprime con argomenti tipicamente illuministici: la condanna della tirannide (Della tirannide), l'affermazione dell'indipendenza della cultura e dei letterati dalla politica (Del principe e delle lettere). Rifiuta tutte le ideologie e la mentalità del suo tempo considerate squallida. Temi: →si accorge di avere un'affinità di temperamento con gli eroi tragici e sente una naturale predisposizione a teatralizzare umori e stati d'animo. →rielabora il genere tragico in chiave personale, eliminando dai testi i personaggi secondari, gli effetti a sorpresa e le trame complesse. →questa semplificazione gli permette di indagare i caratteri dei protagonisti con grande penetrazione psicologica. →l'interesse del poeta è quello di "spettacolarizzare" i conflitti interiori, fino a spingere i personaggi verso un destino ineluttabile, in cui la morte è vista come salvezza e liberazione da una crisi di coscienza insanabile. →le tragedie presentano una lotta tra forze inconciliabili, in cui si scontrano ad esempio libertà e tirannide. →la ricerca di libertà si configura come volontà di ribellione contro la natura e i limiti umani in generale. Per quanto riguarda la struttura, si mantiene fedele alle cosiddette unità aristoteliche che gli consentono di concentrare la vicenda in un arco di tempo breve. Lo stile è aulico e sostenuto, con un lessico ricercato e una sintassi articolata. Nell' endecasillabo alfieriano dominano le inversioni, i contrasti, gli enjambement: la struttura della frase è continuamente spezzata, per rispecchiare al meglio l'interiorità disgregata e problematica dei personaggi. La vita
