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appunti su Vittorio Alfieri, Appunti di Italiano

contiene: la vita, i trattati politici, la poetica tragica, "saul e mira"

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 04/03/2024

f.adam
f.adam 🇮🇹

5

(1)

15 documenti

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Scarica appunti su Vittorio Alfieri e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! VITTORIO ALFIERI Vittorio Amedeo Alfieri nasce ad Asti il 16 gennaio 1749. Il padre, muore meno di un anno dopo. A meno di dieci anni, nel 1758, entra nella Reale Accademia di Torino e vi resta fino al 1766. Iniziò la carriera militare ma non si rivela confacente al suo carattere sdegnoso e fiero. Dopo averla abbandonata, Alfieri si dedica a una serie impressionante di viaggi, in Italia e soprattutto in molti altri paesi europei. Una stagione di viaggi negli anni della prima giovinezza. Nel 1772, infine, torna stabilmente a Torino. Alfieri all’eta di ventitré anni, confessa di essersi fino a quel punto dedicato pochissimo alla propria formazione culturale. L’avvicinamento alla letteratura avviene sotto la spinta dell’insofferenza e della ribellione. Fondata con alcuni altri un’ Accademia anticonformista, nel 1773 compone l’"Esquisse du Jugement universel”. Nel 1773 si apre una nuova relazione amorosa, con una donna sposata, durata due anni, grazie a questo amore nasce la sua prima tragedia “Cleopatra”. A partire dal 1775 il periodo più intensamente creativo di Alfieri, che nei sette anni successivi compone quattordici delle diciannove tragedie approvate. La “conversione” letteraria investe la sua vita dalle fondamenta. Tra il 1776 e il 1777 vive tra il Piemonte, Siena e Firenze. In quest’ultima città si stabilisce dopo aver conosciuto Luisa Stolberg- Gedern, contessa d’Albany. Con la Stolberg va a vivere a Roma nel 1780. Nel 1783 intraprende la pubblicazione delle prime dieci tragedie. Ma il soggiorno è turbato dallo scandalo suscitato dalla relazione tra i due. A Parigi Alfieri compone le ultime tragedie e numerose altre opere. Nel 1790 scrive la prima parte della “Vita” la sua autobiografia. Il periodo del Terrore costituisce inoltre una minaccia alla sua stessa sicurezza materiale: dopo un primo allontanamento da Parigi nel 1791, i due ripiegano, l’anno seguente, su Bruxelles e Firenze. A Firenze Alfieri vive con la contessa d’Albany non scrive più tragedie, ma sei commedie “la satira antifrancese del Misogallo”, gran parte delle diciassette “Satire”, una parte delle “Rime”. Muore a Firenze l’8 ottobre 1803. I TRATTATI POLITICI La critica dell’aristocrazia e dell’ancien régime non configura in Alfieri alcuna alternativa politica positiva. Inizia una critica condotta in nome del proprio individualismo, critica la borghesia e ovviamente anche la plebe. La tensione ideologica è infine tutta diretta all’affermazione dell’io e alla difesa dei propri privilegi intellettuali. Scrisse nel 1777 un trattato “Della tirannide” è strutturato in due libri: il primo dedicato a definire la tirannide; il secondo, ai modi di resistere e ribellarsi a essa. La riflessione evita ogni confronto con la realtà storico-sociale presente. Il tiranno e il suo oppositore (l’uomo libero) instaurano uno scontro titanico. La letteratura è concepita come antitesi irriducibile al potere. Egli fonda un modello di intellettuale sradicato e solitario.
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