Appunti sugli etruschi, Appunti di Storia

Scarica Appunti sugli etruschi e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! POPOLI IN ITALIA PRIMA DI ROMA - popolazioni autoctone (= indigene = native del territorio e non provenienti da altrove) pre-indoeuropee: Liguri in Liguria; Siculi e Sicani in Sicilia - Veneti nel Veneto e Friuli (indoeuropei + gruppo di popoli provenienti dalle steppe asiatiche che si espansero dall’India fino alla Britannia portando con sé una lingua e cultura comune) - popolazioni indoeuropee dell’Italia Centrale (Umbri, Osci, Latini; Sanniti) > agricoltura e pastorizia - popolazioni illiriche nella Puglia (Dauni, Iapigi) - colonie greche in Italia Meridionale + Calabria, Basilicata e Sicilia - colonie fenicie in Sardegna e Sicilia Occidentale - GLI ETRUSCHI (o Rasenna = nome che davano a se stessi e sinonimo di uomini) © nucleo originario è la bassa Toscana e l’alto Lazio (1500-1000 a.C); in seguito nel VI secolo si ha un’espansione a Nord fino alle coste adriatiche e la val padana (Felsina= Bologna; Mantova); a sud controllo di Roma e di altre città del Lazio; tentativo di espansione in Campania. © da dove arrivano gli Etruschi? Non sono indoeuropei. Ipotesi sulla loro origine: - sono popoli dell’Asia Minore emigrati per una carestia (ipotesi di Erodoto) > contatti con l'Oriente e la lingua e cultura greca (l’alfabeto è simile a quello greco) - sono autoctoni + legami solo con antiche civiltà italiche. Sono gli eredi della civiltà villanoviana (cultura del centro Italia tra 800 e 700 a.C. basata su villaggi, agricoltura, metallurgia, scambi commerciali) - hanno legami con i Sardi e le popolazioni del Mare che compirono razzie nel mediterraneo durante il Tardo Bronzo - sono calati dal nord attraverso le Alpi Retiche Forse nessuna di queste è completamente corretta: è meglio parlare di lenta formazione del popolo grazie ad una mescolanza di più elementi © organizzazione politica - ogni città-Stato etrusca era autonoma ed in concorrenza con le altre per espandere il proprio territorio e i propri commerci + tuttavia esisteva una lega anfizionica (la dodecapoli) che univa 12 città attorno ad un santuario comune: Veio, Tarquinia, Cere, Volterra, Arezzo, Vulci, Populonia, Vetulonia, Perugia, Chiusi, Volsinii, Roselle. Questa federazione (chiamata anche Lega di Voltumno) cercava di avviare rapporti di collaborazione e di coordinamento militare contro nemici esterni, ma i risultati furono sempre scarsi. - politica interna: la città era governata da un re (lucumone), il cui potere (capo dell’esercito + sommo sacerdote + giudice supremo) era bilanciato dalla presenza di un consiglio di membri dell’aristocrazia che lo aiutava nelle decisioni, le quali venivano poi valutate dall’assemblea del popolo. A inizio V secolo il potere monarchico fu gradualmente sostituito da uno oligarchico basato sull’elezione annuale dei magistrati (zilath) © organizzazione sociale ed economica - la società si può dividere in 2 grandi gruppi: 1) gli aristocratici i cui introiti provenivano dalle proprietà terriere, dall’estrazione dei metalli (rame e ferro) e dai commerci e 2) un’enorme classe servile che andava dai clienti dei nobili ai piccoli artigiani, dai contadini agli schiavi costretti nelle miniere. - piuttosto interessante è il ruolo della donna nella società etrusca, la quale, differentemente dalla mentalità greca e romana, era piuttosto emancipata > maggiore considerazione e libertà = partecipa alla vita pubblica e ai banchetti. (vedi storia di Tarquinio Prisco e Tanaquilla) - la civiltà etrusca è molto sviluppata a livello urbano > città con mura, templi, sistemi di drenaggio dell’acqua e di irrigazione, ottime conoscenze in metallurgia e in architettura (es. arco e volta a botte per le gallerie) © religione e cultura - gli etruschi erano un popolo molto religioso > venerazione di molte divinità celesti, marine e infere (+ demoni minori come Caronte) capeggiate dalla triade divina Tinia — Uni — Menrva. (= i greci Zeus — Era — Atena) - religione rivelata: la leggenda vuole che i precetti dell’arte divinatoria o aruspicina (= interpretazione della volontà divina analizzando segnali concreti) siano stati predicati da Tagete, fanciullo di grande saggezza e virtù profetiche. L’aruspice è colui che deve interpretare gli eventi naturali perché sono manifestazione del volere divino > extispicio