Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Decadentismo: Il movimento artistico e letterario di opposizione alla società borghese, Appunti di Italiano

Il decadentismo è un movimento letterario e artistico nato alla fine del xix secolo, caratterizzato da una ricerca di nuove soluzioni estetiche e da una critica della società contemporanea. I decadentisti si distinguevano per i loro comportamenti anticonvenzionali, la scelta di descrivere la realtà attraverso facoltà soggettive come l’intuizione e l’irrazionalità, il rifiuto dell’impegno politico e sociale, l’eccezionalità dell’artista e la celebrazione dell’arte come valore assoluto. Tra i temi ricorrenti del decadentismo vi sono l’attenzione per l’interiorità, il vitalismo, l’esotismo, l’esteta e il superuomo. In questo documento vengono analizzati i principi e i caratteristiche del decadentismo, i suoi temi ricorrenti e i suoi maggiori esponenti.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 18/02/2022

anna-manzo-6
anna-manzo-6 🇮🇹

4.5

(2)

19 documenti

1 / 4

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Decadentismo: Il movimento artistico e letterario di opposizione alla società borghese e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL decadentismo Negli ultimi decenni dell’Ottocento l’epoca positivista stava ormai tramontando, offuscata dalla cosiddetta “Grande depressione”, un periodo di crisi, agraria e industriale, e un profondo disagio sociale soprattutto fra gli esponenti delle classi più povere. Alcuni intellettuali e artisti avvertivano anche un altro tipo di disagio: in una società ormai dominata dalla borghesia, per la quale il valore principale era quello del guadagno, occorreva fare una bandiera della propria diversità, della propria estraneità alla logica del perfetto. Il termine deriva dal francese décadent, con riferimento al poeta francese Verlaine, che nella lirica Languore definisce il suo stato d’animo nei confronti della società contemporanea. Esso servire a Verlaine per testimoniare la percezione di un’epoca ormai al tramonto,fu usato dalla critica in senso dispregiativo, per indicare una nuova generazione di poeti, che incitavano al rifiuto della morale borghese e si ponevano al di fuori della norma sia nella produzione artistica sia nella pratica di vita. “Sono l’Impero alla fine della decadenza / che guarda passare i grandi barbari bianchi” Il decadentismo nasce dal disprezzo del presente, il disgusto per il conformismo che sfociarono nella scelta di una vita da bohémien, votata al vagabondaggio e alla sregolatezza, fino all’autodistruzione attraverso l’assunzione di droghe e di alcol. I comportamenti anticonvenzionali portarono alla ricerca di nuove soluzioni artistiche e letterarie, alla necessità di un’arte libera. Fondamento di tali tendenze erano alcuni motivi cari al Romanticismo, quali il rifiuto delle convenzioni borghesi; l’eccezionalità dell’artista, il ripiegamento verso una dimensione interiore, che spingeva i letterati a disinteressarsi dei problemi sociali e politici e si traduceva spesso in un sentimento di malinconia e di incomprensione.Il termine viene comunemente usato in due significati diversi. In senso stretto indica una stagione della sensibilità, del gusto e della cultura che si impose in Francia negli anni Ottanta dell’Ottocento. In senso più ampio, indica il multiforme movimento culturale e letterario che, con accenti diversi, si diffuse in molti paesi, a partire dalla Francia, negli ultimi due decenni dell’Ottocento, ma proseguendo anche nel Novecento, sulla base del rifiuto della tradizione letteraria precedente. Il Decadentismo è un movimento di difficile classificazione:Secondo alcuni studiosi, le tendenze più strettamente decadenti si esaurirono nei primissimi anni del Novecento, mentre altri considerano autori decadenti anche i romanzieri dell’ età della “crisi” e i poeti del primo dopo-guerra, in cui suggestioni decadenti si combinano con la fuga dalla realtà della guerra. Nell’età del Decadentismo venne progressivamente meno la tradizionale identificazione dell’intellettuale con l’uomo di culturaappartenente alla classe dirigente. Molti letterati che aderirono a questo movimento erano communque dotati di proprie sedi, propri statuti e finanziatori, mentre altri scelsero di lavorare battendo strade personali. Non è possibile, dunque, ridurre l’intellettuale di questo periodo a una sola figura e a un unico ruolo; è necessario tenere conto dell’estrema libertà che caratterizzò le scelte di ciascuno. Caratteristiche La scelta di descrivere la realtà attraverso facoltà e criteri soggettivi quali l’intuizione, l’ irrazionalità e la bellezza, in opposizione alla pretesa naturalista di una rappresentazione oggettiva della realtà. Il concetto dell’eccezionalità dell’artista, che non può confondersi con la gente comune, egli è un veggente, un esteta o un superuomo. Il rifiuto dell’impegno politico e sociale dell’artista e la celebrazione dell’arte come valore assoluto La critica del mondo borghese, con le sue convenzioni, i suoi valori e la sua morale L’anticonformismo nelle scelte di vita e nelle concezioni artistiche; la rivendicazione della propria eccezionalità induce spesso il letterato ad assumere atteggiamenti estremi Il rifiuto verso la matrice positivista Temi Pur nella diversità di autori, esperienze e generi, nella letteratura del Decadentismo si possono individuare alcuni temi ricorrenti quali: -L’attenzione per l'interiorità e per le componenti intime e soggettive dell’animo umano; si tratta di una rivalutazione che si colloca all’interno della crisi del Positivismo e delle filosofie razionalistiche basate sulla ragione e sulla scienza come unici strumenti di indagine. Si mette in discussione il principio secondo cui la realtà è oggettivamente definibile e quantificabile attraverso i comuni parametri della logica e del pensiero scientifico; al contrario, grande importanza acquista proprio la dimensione del soggetto nella definizione delle consuete categorie spazio-temporali, che non obbediscono più a leggi definibili, ma sono sottoposte alla percezione che il soggetto ne ha. -La malattia e la morte, considerate come affermazione di uno stato privilegiato e consacrazione di superiorità. Queste tematiche saranno al centro del “romanzo della crisi”, dove diventeranno metafora della condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo. -Il vitalismo, centrale nell’opera di D’Annunzio e condizione opposta a quella della malattia, che si traduce nell’esaltazione della vita non sottoposta ai freni della morale e nell’affermazione della volontà di potenza. Il vitalismo nasce da un desiderio di dominio da parte dell’uomo sulla realtà e sulla natura, sviluppandosi come reazione a quel compiacimento autodistruttivo che, proprio nel tema della morte e della malattia, percorre la sensibilità decadente. È legato alla figura del superuomo e al concetto di spirito dionisiaco di Nietzsche, intesi come gioiosa affermazione di sé, in un’ adesione immediata alla vita, senza che intervenga il freno della morale e di quei valori (altruismo, pietà, ecc.) che inibiscono la libera realizzazione della propria volontà. Altra tendenza nella quale il vitalismo si manifesta è l'esperienza panica in cui l’uomo si annulla e si identifica nella natura, superando le barriere della propria percezione sensoriale che si dilata fino a comprendere ed assorbire ogni elemento naturale. -Il sogno, esperienza privilegiata con cui l’artista decadente riesce a evadere dai canoni imposti dalla razionalità; la componente onirica consente di liberarsi dai lacci del controllo vigile della coscienza, per dare spazio alle sfere più intime della propria soggettività. Solo questo rapporto privilegiato con il mondo interiore favorisce un contatto più diretto con quanto vi è di ineffabile nella realtà- -Il vagheggiamento di epoche e paesi lontani, che sconfina spesso nell'esotismo, ovvero l’ attrazione per ciò che è lontano e sconosciuto: nella fase del Decadentismo, che coincide con l’ affermazione dell’Estetismo, tale tematica si esprime nell’ammirazione per le epoche di decadenza del mondo antico, come la tarda età dell’Impero romano (IV-V sec. d.C.), o l’epoca bizantina. Le figure della letteratura decadente più significative sono: -l’artista “maledetto”, che esprime la sua avversione per il mondo che lo circonda con atteggiamenti di ribellione e una vita sregolata. Tale figura è rappresentata non solo dai “poeti maledetti”, ma anche dallo stesso Oscar Wilde, che scandalizzò la morale vittoriana con i suoi comportamenti provocatori, eclatanti e con la sua dichiarata omosessualità. -l’esteta, al centro della narrativa dell’Estetismo: si tratta di un personaggio aristocratico e moralmente corrotto (si pensi a Dorian Gray dell’omonimo romanzo di Oscar Wilde), che disprezza la vita dell’uomo comune, ama circondarsi di oggetti preziosi e raffinati, ricerca esclusivamente ciò che può procurargli piacere; modello è Des Esseintes, protagonista del romanzo A ritroso. -il superuomo, che afferma la propria eccezionalità infrangendo le regole della morale comune fino a compiere azioni turpi e violente; è una figura centrale in molta produzione di D’Annunzio. -il malato in Svevo e Pirandello è l'inetto, incapace di assumersi responsabilità, nevrotico e privo di volontà. Sono questi i tratti che caratterizzano Zeno Cosini, protagonista della Coscienza di Zeno, e Mattia Pascal, protagonista del romanzo Il fu Mattia Pascal. -la donna ambigua e sensuale, che assume, in alcuni casi, il ruolo di vera e propria donna fatale (come Ippolita Sanzio del Trionfo della morte di D’Annunzio), e di colei che, antagonista e nemica del protagonista, lo ostacola nella realizzazione dei suoi progetti.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved