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Degenerazione rivoluzione comunista in Germania e Italia: ruolo partito social democratico, Appunti di Storia Contemporanea

Storia della RussiaStoria politica del XX secoloStoria del socialismo

La degenerazione della rivoluzione comunista in Germania e in Italia, con particolare riferimento al ruolo del partito social democratico in questi paesi. Il testo mette in evidenza come la presenza di stati come l'Unione Sovietica come punto di riferimento per i comunisti occidentali, la diffusione di movimenti per miglioramenti economici nel mondo operaio e la scarsa diffusione del socialismo nelle campagne abbiano contribuito a impedire la degenerazione verso forme rivoluzionarie. inoltre come figure come Benito Mussolini, ex socialista, sfruttassero le inquietudini del ceto medio per formare nuovi partiti e contrastare i socialisti.

Cosa imparerai

  • Come i piccoli borghesi si sono uniti ai fasci di combattimento in Italia?
  • Come il partito social democratico ha contribuito a impedire la degenerazione verso forme rivoluzionarie in Germania?
  • Come Benito Mussolini ha sfruttato le inquietudini del ceto medio per formare nuovi partiti?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 06/04/2022

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Scarica Degenerazione rivoluzione comunista in Germania e Italia: ruolo partito social democratico e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! IL PRIMO DOPOGUERRA Abbiamo esaminato la prima guerra mondiale, nel suo svolgimento e nelle sue caratteristiche. Abbiamo parlato della pace che comportava vari problemi infatti la seconda guerra mondiale viene considerata come un continuo della prima essendo che molti problemi non erano stati risolti nella pace di Versailles. La prima guerra mondiale apre un periodo di grandi trasformazioni. Abbiamo un dopoguerra caratterizzato, oltre che dalle speranze e dalla difficoltà di inserirsi in una quotidianità che è molto cambiata, un periodo caratterizzato dalla rivoluzione d'ottobre nel 1917 che ha segnato l'inizio di un totalitarismo di stampo comunista nel territorio sovietico. Abbiamo aspettative da parte delle persone nel mondo operaio e con difficoltà economiche. La frase che più ricorre infatti in questo periodo è 'Fare come la Russia', parola d'ordine che ricorre in tutti i paesi europei , abbiamo questa aspettativa di un mondo che doveva essere più giusto , con la pace ecc.. I bolscevichi venivano guardati come quelli che portavano un nuovo messaggio che ruotava intorno alla giustizia sociale , il potere nelle mani del proletariato , diventano affermazioni che sorpassano il trinomio francese vissuto nell'800 (libertà uguaglianza fraternità). In questo momento sembra che se nel passato la Francia è stata un po' l'avanguardia del messaggio ideologico la Russia è diventata un punto di riferimento per queste nuove realtà. Questi principi hanno un grande impatto psicofisico non solo sulle masse ma anche sui governanti con connotazioni diverse, essi temono questo messaggio russo che può minare il loro potere. Abbiamo la terza internazionale a Mosca nel 1919. Lenin lavora affinché anche il governo sovietico trovi riaffermazione con l'appoggio del proletario. E in questo periodo che abbiamo nuovi partiti comunisti che impegnano a sostenere la patria della rivoluzione (Russia) in che modo ? - essi vogliono diffondere la completa partita tra individui ,senza differenziazione di classe , assenza della propria privata. - I comunisti si presentano nel mondo occidentale come realtà che hanno come punto di riferimento uno stato come l'unione sovietica. Questa diffusione non appare difficile perché il dopoguerra e un periodo pieno di movimenti che porteranno miglioramenti in ambito economico nel mondo operaio , troviamo questi movimenti in ogni stato e soprattutto quelli che hanno perso guerre che non hanno un uno stampo liberale. Questo movimento sussista il movimento di masse contadine e operaie durante un biennio chiamato il “biennio rosso” che avviene tra la fine del 1918 e l’estate del 1919 , biennio che utilizza la violenza per indebolire le forze politiche che fino a quel momento erano dominanti. Infatti i partiti socialisti registravano quasi ovunque notevoli incrementi elettorali. I lavoratori organizzati diedero vita a scioperi e agitazioni. Inoltrre si formarono in molti stati consigli operai che scavalcavano le organizzazioni tradizionali dei lavoratori, su modello dei soviet russi. Questa caratterizzazione di un mondo che vuole cambiare rifacendosi a questa un'ideologia di stampo comunista lo ritroviamo in tutti gli stati. Adesso vediamo come gli stati di trovano nel periodo del dopoguerra e come si sono trasformati , con le crisi del biennio rosso ecc.. A parte Francia e Inghilterra che erano molto stabili e non hanno affrontato questo periodo altri stati si. Germania La Germania è uscita sconfitta ma soprattutto umiliata dalla prima guerra mondiale , ed è una Germania che sembra alle soglie di una rivoluzione. Il governo provvisorio che guida il territorio è costituito dai socialisti che non riescono ad imporre la propria autorità su tutto il paese perché in esso navigano gruppi di soldati sbandati pieni di disperazione, e inoltre la popolazione in Germania è ridotta alla fame. Abbiamo consigli di contadini, di operai che sperano di avviare una trasformazione in opposizione al governo socialista. La coesione nazionale quindi non c'è più e la società tedesca adesso appare profondamente divisa anche se vuole camminare su una strada di risistemazione costituzionale , i nuovi governanti si organizzano per fare partire la nuova repubblica. Questi nuovi governi devono rispondere a due sfide : - nazionalisti che si oppongono al governo perché lo ritengono responsabile della sconfitta dell'impero in quanto nonostante si fossero ritenuti vicino allo stato per la guerra, secondo i naizonalisti il loro fu un appoggio falso e di fatto secondo loro sabotava la partecipazione diretta a questa guerra e temono che lo stato sia guidato da un governo che in realtà non riesce ad affermarsi e che non ha la capacità di opporsi al diktat. - pericolo maggiore: rivoluzionari di sinistra , socialisti rivoluzionari , sono una minoranza nel partito social democratico e questa aria non aveva mai perdonato al partito social democratico l'appoggio alla guerra e di non aver assunto un atteggiamento neutrale e di opposizione alla guerra. La forza di questa aria si fa sentire soprattutto nelle città dove si stanno affermando gruppi di reduci nei consigli di fabbrica. Questo atteggiamento viene percepito molto meno a livello contadino. Nelle città hanno la volontà di occupare fabbriche ,di autonomismo come governatori delle città e cercando di ostacolare ogni tentativo dell'autorità del governo di riportare l'ordine. Possiamo dire che questa situazione simile si era sviluppata in Russia con bolscevichi e menscevichi. Però la situazione non è la stessa , il partito socialdemocratico tedesco poteva contare su un suo passato ben consolidato, su un'organizzazione politica , sui sindacati e potremmo dire che a differenza della Russia zarista , nonostante la Germania sia un paese sconfitto era più solido dal punto di vista sociale. Abbiamo un altro fattore che aiutò a non degenerare verso forme rivoluzionarie , avviene un'alleanza tra gli esponenti della vecchia Germania imperiale e con i socialisti per aggirare le forze rivoluzionarie, allora queste forze di fronte a questa situazione capiscono che l'unico appoggio può essere trovato nel partito social democratico . Scoppia una rivolta , gli spartachisti (questi dell'estrema sinistra, della lega di spartaco) , essi non pensavano nell’immediato di fare una rivoluzione ma l'hanno abbracciata in modo casuale perché c'era stato un allontanamento di un capo della polizia esponente di sinistra, questo determinò una manifestazione di piazza e gli spartachisti presero le redini di questa rivolta. Siccome il governo non può contare sull'esercito , chiede l'aiuto ad una componente molto violenta: Corpi franchi che erano squadre volontarie di orientamento nazionalista e A guidare il governo era Francesco Nitti, questo governo viene varato con un'alleanza con i cattolici , che avevano l'intenzione di avviare un maggior processo di democrazia però non era facile mantenere fermi questi progetti perché nello stesso tempo accanto alle manifestazioni patriottiche di quelli che combattevano per la questione di fiume abbiamo anche le rivendicazioni del proletariato socialista. Il governo Nitti si trova di fronte a due forze: - quelli che pensano a fiume - socialisti che pensano a una migliore condizione di vita queste difficoltà si esprimono con cortei e moti Il partito socialista non riusciva a capire le ragioni della classe media , le inquietudini del piccolo borghese che prima aveva combattuto per la patria ,e poi si ritrovano con le stesse problematiche economiche degli operai. Invece di essere capito il piccolo borghese veniva vissuto dal mondo socialista come un nemico , come quello legato alle idee nazionaliste lontane dal popolo rosso e dall'altra parte i nazionalisti guardavano gli operai come i traditori , che hanno abbandonato il fronte a caporetto. C'è questo conflitto anche alla base di questo momento, non abbiamo solo un disagio economico ma anche un profonda conflittualità tra queste due forze c'è non si capiscono nonostante abbiano gli stessi problemi. Chi invece capisce le inquietudini del ceto medio è un ex socialista , Benito Mussolini che apparteneva al socialismo rivoluzionario che con l'avvicinarsi della prima guerra mondiale aveva sposato l'idea di intervenire in guerra ed era stato allontanato dal partito. Il 23 marzo 1919 forma i fasci di combattimento che si presenta con un programma che è contro i socialisti antinazionalisti , quindi contro quelli che erano i vecchi compagni di partito e che dimostrano scarso attaccamento alla nazione. I principi di questi fasci: nemici: Sono contro il liberalismo, contro il capitalismo e contro la chiesa , in fondo erano contro l'espressione della vecchia realtà del mondo liberale. Poi piano i fascisti capiranno che dovranno recuperare il capitalismo la chiesa ecc. Essi vogliono creare un'altra patria , più grande e più giusta basata su l'idea della nazione. E’ un movimento che si esprime usando largamente la violenza contro quelli che appartengono ad ideologie contrarie alle loro . Essi provengono dal vecchio sindacalismo rivoluzionario e dagli arditi (forze speciali quelli che facevano i combattimenti più pericolosi ) nell' ambito di questi movimenti abbiamo molti studenti e giovani che avevano prima seguito D'Annunzio nella questione di fiume. In questa prima fase utilizzano gli stessi simboli utilizzati a fiume (camicia nera , i vessilli con il teschio , il loro inno di riferimento ) L'inno giovinezza fu usato dai giovani nell'impresa di fiume , inno universitario che non aveva nulla a che fare con il fascismo. Qual è stata la prima volta che si sono espressi questi fasci ? Lo hanno fatto nell'attacco della sede del giornale “avanti” a Milano , attacco violento , dopo questi episodi non vennero considerati pericolosi ma come elementi importanti in grado di dare voce alla borghesia ma nelle elezioni del 1910-20 i fasci ottennero pochi voti e nessun deputato. Il biennio rosso italiano finisce nel 1920 perché qui in questi anni abbiamo l'occupazione delle fabbriche e queste occupazioni. Gli operai si chiudono nelle fabbriche istituendo i consigli di fabbrica e hanno portato avanti la produzione sotto la guida dei consigli di fabbrica che dovevano essere i nuovi organi elettivi del potere e questo movimento si diffonde in centri grandi del nord . Non era chiaro però come si facesse a passare da un agitazione ad una vera e propria rivoluzione proprio perché nonostante questo grande attivismo, le loro lotte erano molto frammentarie , poco coordinate tra di loro per passare alla rivoluzione. Queste agitazioni avevamo notevoli differenze tra le proteste sociali del nord e quelle del sud: Nel sud Abbiamo un'agitazione che non ha un vero e proprio colore politico ma degenera in episodi spesso di violenza primitiva , avvelenano pozzi , uccidendo gli anziani . Il partito socialista in realtà in questo momento non riusciva a capire come trasformare questo ribellismo in una rivoluzione vera e propria , i socialisti si trovavano in mano qualcosa che non riuscivano a fare sviluppare . Differenza con unione sovietica: urss aveva la forze armate mentre i socialisti non li avevano. Infondo il biennio rosso è finito così , ma quello che non finirà è la paura di una rivoluzione. Il pericolo era passato nel momento in cui le fabbriche avviano gli accordi tra patronato e operai non c'è più spazio per la rivoluzione nel mondo socialista ma la paura sarà più lunga e continueranno le azioni di piazza dei fasci di combattimento e questa conclusione così morbida del biennio rosso scatena una seria di risentimenti nell'ambito del mosaico politica della sinistra. Chi accusa il partito socialista sono gli esponenti dell'estrema sinistra e i massimalisti che la accusano di non essere stati capaci di fare la rivoluzione . La resa dei conti si farà a Livorno nel 1920 dove si disputerà sull'adesione sulla terza internazionale: inizialmente i socialisti erano a favore ma per entrare nella terza internazionale il partito doveva cambiare nome, allontanare i riformisti e le decisioni del partito dovevano essere prese da Mosca , queste erano tutte cose che i massimalisti non volevano , volevano la rivoluzione ma volevamo farla secondo i loro ordini. Perché allontanare i riformisti ? il problema reale e che la nascita dell'Unione sovietica aveva spaccato il mondo del socialismo tra rivoluzionari e l'ampia categoria dei riformisti , tra quei socialisti che credevano nella democrazia e i comunisti quelli che volevano la dittatura del proletariato( differenza con il comunismo non avevano ideologia). Non si trovava un accordo tra il comunismo ei socialisti , e avviene la scissione tra l'area più rivoluzionaria del partito socialista che creerà nel 1921 il partito comunista . Questo sentimento di paura per la rivoluzione viene colto da Mussolini che aveva questi fasci di combattimento che non avevano una solida base e trova questa coniugazione tra i propri interessi del suo movimento con il mondo delle agrarie e si parla quindi di “fascismo agrario” che nasce in Emilia e che finanziano più di tutti i fasci di combattimento. Nel 1920 avviene un'altra forte azione dei fasci di combattimento a Bologna che aveva un'amministrazione di tipo socialista e a novembre si stava estendendo nel comune di Bologna. In quel momento il municipio viene assaltato dai fasci. I socialisti si rifugiano nel palazzo d’Accursio e gettano bombe sulla folla non solo composta da persone normali ma anche dagli stessi sostenitori dei socialisti. Dopo questo, i fasci di combattimento scateneranno violenza e ritorsioni anti-socialiste su tutta la provincia, che segnerà l'affermazione di questo movimento sostenuto dal mondo agrario e che aveva trovato nel fascio di combattimento il braccio armato contro il mondo socialista. Si verificarono anche altri episodi analoghi a Bologna, nella città di Ferrara in cui i fasci colsero di sorpresa i socialisti che non riuscirono ad organizzarsi adeguatamente portando così alla luce la loro incertezza e aumentando l’audacia dei fasci. Però nell'ambito dei fasci di combattimento, sull'onda di questi successi, cominciarono ad entrare altre figure , i piccoli borghesi per esempio che non avevano terre da difendere ma era preoccupati dalle difficoltà economiche e dalla violenza del socialismo . Un'altra cosa che rafforza i fasci e che mette in crisi tutti la sfera organizzativa del socialismo sono i proprietari terrieri che vedono nei fasci lo strumento capace di abbattere non solo i socialisti ma anche i cattolici delle leghe bianche (molti saranno i cattolici che perderanno la vita). A favorire lo sviluppo dei fasci sono anche le forze dell'ordine che avevano vissuto le plebi scomposte , e pensavano che i fasci di combattimento fossero utili a riportare l'ordine. Soprattutto esponenti come Giolitti pensavano che questo mondo dei fasci potesse servire a ridimensionare il partito socialista e cattolico e che facendo così portassero al rafforzamento dei liberali ,e mai pensavano che potessero diventare altro. IL PRIMO DOPOGUERRA Abbiamo esaminato la prima guerra mondiale, nel suo svolgimento e nelle sue caratteristiche. Abbiamo parlato della pace che comportava vari problemi infatti la seconda guerra mondiale viene considerata come un continuo della prima essendo che molti problemi non erano stati risolti nella pace di Versailles. La prima guerra mondiale apre un periodo di grandi trasformazioni. Abbiamo un dopoguerra caratterizzato, oltre che dalle speranze e dalla difficoltà di inserirsi in una quotidianità che è molto cambiata, un periodo caratterizzato dalla rivoluzione d'ottobre nel 1917 che ha segnato l'inizio di un totalitarismo di stampo comunista nel territorio sovietico. Abbiamo aspettative da parte delle persone nel mondo operaio e con difficoltà economiche. La frase che più ricorre infatti in questo periodo è 'Fare come la Russia', parola d'ordine che ricorre in tutti i paesi europei , abbiamo questa aspettativa di un mondo che doveva essere più giusto , con la pace ecc.. I bolscevichi venivano guardati come quelli che portavano un nuovo messaggio che ruotava intorno alla giustizia sociale , il potere nelle mani del proletariato , diventano affermazioni che sorpassano il trinomio francese vissuto nell'800 (libertà uguaglianza fraternità). In questo momento sembra che se nel passato la Francia è stata un po' l'avanguardia del messaggio ideologico la Russia è diventata un punto di riferimento per queste nuove realtà. Questi principi hanno un grande impatto psicofisico non solo sulle masse ma anche sui governanti con connotazioni diverse, essi temono questo messaggio russo che può minare il loro potere. Abbiamo la terza internazionale a Mosca nel 1919. Lenin lavora affinché anche il governo sovietico trovi riaffermazione con l'appoggio del proletario. E in questo periodo che abbiamo nuovi partiti comunisti che impegnano a sostenere la patria della rivoluzione (Russia) in che modo ? particolarmente pesante perché c'è una disoccupazione dilagante , e proprio in questo periodo anche in Austria si va affermando un partito comunista che si apre alla strada della rivoluzione. Anche in Austria a governare sono i socialdemocratici perché si presentano come la forza più organizzata e pronti a fronteggiare i comunisti però in questo caso sicuramente la socialdemocrazia fa fatica a governare perché abbiamo una scarsa diffusione del area social-democratico nelle campagne ,abbiamo un mondo contadino più legato al mondo cattolico e questo indeboliva il partito social democratico che nonostante tutto riesce a frenare l'avanzata dei comunisti. Ma nel 1920 superato il biennio rosso, nelle elezioni i clericali e i conservatori riescono ad acquisire la maggioranza assoluta e quindi saranno loro a guidare l'esecutivo. Ungheria Abbiamo una rivoluzione nel 1919 dove i socialisti si unirono ai comunisti per fondare una Repubblica Sovietica: si ha una dura repressione nei confronti della borghesia e dell'aristocrazia agraria. Questo esperimento durò pochi mesi perché nel 1920 abbiamo un colpo di stato dei conservatori guidati dall’ammiraglio Horthy e dalle truppe rumene che rovesciarono il governo comunista, appoggiati da Gran Bretagna e Francia. Horthy portò un'ondata di terrore definita “terrore bianco”. Questa guerra civile fu particolarmente sanguinosa. Italia Anche in Italia il mito della rivoluzione russa viene fortemente sentito anche perché il partito socialista italiano era stato poco toccato dal mito del patriottismo e oltretutto nel partito socialista che nel 1912 aveva affidato la propria guida alla area più rivoluzionaria, si presentò un'area più moderata, social democratica guidata da Turati, in cui vediamo i massimalisti e minimalisti : - Massimalisti: volevano tutto e subito con rivoluzioni - minimalisti: vogliono arrivarci in modo più graduale e collaborativo con il governo. I massimalisti nel 1919 avevano l'idea di fare come la Russia , tanto che loro immediatamente avevano fatto domanda per entrare nell'ambito della terza internazionale , subito dopo la prima guerra mondiale assistiamo ad una grande mobilitazione sociale in Italia. Nel 1919 l'Italia è caratterizzata da una serie di scioperi, manifestazioni, cortei che si sviluppano quotidianamente, soprattutto del nord, e questa visione creava grande pressione nel ceto borghese non solo alto ma anche medio . Ma quello che caratterizza questi scioperi è l'aumento della disoccupazione, e addirittura queste manifestazioni arrivavano a colpire i negozi , i forni ecc.. Abbiamo anche proteste in Campania, con leghe rosse , socialisti e leghe bianche , cattolici . Essi volevano entrambi rivendicare le terre promesse ai soldati che avevano combattuto. Queste manifestazioni non le troviamo solo nel nord ma anche nel centro sud soprattutto nei territori dove abbiamo i grandi latifondi. La tensione che caratterizza anche il meridione si manifesta con le occupazioni delle terre , il contadino combattente pretende questo pezzo di terre . Soprattutto nel sud essi andavano a prendersi queste terre e a lavorare , facendo un lavoro quindi abusivo esprimendo il loro desiderio di avere un pezzo di terra. Abbiamo quindi questo periodo di difficoltà. Questo momento viene governato dai i liberali che hanno costituito un governo di alleanza con i cattolici, formato dopo le elezioni del 1919 che sono elezioni importanti perché venne utilizzato il nuovo metodo della rappresentanza proporzionale con lo scrutinio di lista (prevedeva il confronto tra liste di partito e non tra singoli candidati), inoltre il panorama parlamentare qui cambia completamente, i vecchi gruppi liberal-democratici perdono la maggioranza e si affermano i partiti di Massa tra i quali - partito popolare italiano di sturzo con 100 deputati - e quello socialista con 156 deputati riescono ad avere un ottimo risultato elettorale. In queste elezioni i liberali vincono ancora con 172 deputati , in queste elezioni viene applicato il sistema proporzionale a scrutinio di lista per la prima volta , prima aveva il sistema maggioritario che avvantaggia il mondo liberale grazie anche alla presenza dei notabili. Adesso il sistema proporzionale impone l'esistenza di un partito che riesca a gestire le elezioni e i liberali non avevano un partito. A guidare il governo era Francesco Nitti, questo governo viene varato con un'alleanza con i cattolici , che avevano l'intenzione di avviare un maggior processo di democrazia però non era facile mantenere fermi questi progetti perché nello stesso tempo accanto alle manifestazioni patriottiche di quelli che combattevano per la questione di fiume abbiamo anche le rivendicazioni del proletariato socialista. Il governo Nitti si trova di fronte a due forze: - quelli che pensano a fiume - socialisti che pensano a una migliore condizione di vita queste difficoltà si esprimono con cortei e moti Il partito socialista non riusciva a capire le ragioni della classe media , le inquietudini del piccolo borghese che prima aveva combattuto per la patria ,e poi si ritrovano con le stesse problematiche economiche degli operai. Invece di essere capito il piccolo borghese veniva vissuto dal mondo socialista come un nemico , come quello legato alle idee nazionaliste lontane dal popolo rosso e dall'altra parte i nazionalisti guardavano gli operai come i traditori , che hanno abbandonato il fronte a caporetto. C'è questo conflitto anche alla base di questo momento, non abbiamo solo un disagio economico ma anche un profonda conflittualità tra queste due forze c'è non si capiscono nonostante abbiano gli stessi problemi. Chi invece capisce le inquietudini del ceto medio è un ex socialista , Benito Mussolini che apparteneva al socialismo rivoluzionario che con l'avvicinarsi della prima guerra mondiale aveva sposato l'idea di intervenire in guerra ed era stato allontanato dal partito. Il 23 marzo 1919 forma i fasci di combattimento che si presenta con un programma che è contro i socialisti antinazionalisti , quindi contro quelli che erano i vecchi compagni di partito e che dimostrano scarso attaccamento alla nazione. I principi di questi fasci: nemici: Sono contro il liberalismo, contro il capitalismo e contro la chiesa , in fondo erano contro l'espressione della vecchia realtà del mondo liberale. Poi piano i fascisti capiranno che dovranno recuperare il capitalismo la chiesa ecc. Essi vogliono creare un'altra patria , più grande e più giusta basata su l'idea della nazione. E’ un movimento che si esprime usando largamente la violenza contro quelli che appartengono ad ideologie contrarie alle loro . Essi provengono dal vecchio sindacalismo rivoluzionario e dagli arditi (forze speciali quelli che facevano i combattimenti più pericolosi ) nell' ambito di questi movimenti abbiamo molti studenti e giovani che avevano prima seguito D'Annunzio nella questione di fiume. In questa prima fase utilizzano gli stessi simboli utilizzati a fiume (camicia nera , i vessilli con il teschio , il loro inno di riferimento ) L'inno giovinezza fu usato dai giovani nell'impresa di fiume , inno universitario che non aveva nulla a che fare con il fascismo. Qual è stata la prima volta che si sono espressi questi fasci ? Lo hanno fatto nell'attacco della sede del giornale “avanti” a Milano , attacco violento , dopo questi episodi non vennero considerati pericolosi ma come elementi importanti in grado di dare voce alla borghesia ma nelle elezioni del 1910-20 i fasci ottennero pochi voti e nessun deputato. Il biennio rosso italiano finisce nel 1920 perché qui in questi anni abbiamo l'occupazione delle fabbriche e queste occupazioni. Gli operai si chiudono nelle fabbriche istituendo i consigli di fabbrica e hanno portato avanti la produzione sotto la guida dei consigli di fabbrica che dovevano essere i nuovi organi elettivi del potere e questo movimento si diffonde in centri grandi del nord . Non era chiaro però come si facesse a passare da un agitazione ad una vera e propria rivoluzione proprio perché nonostante questo grande attivismo, le loro lotte erano molto frammentarie , poco coordinate tra di loro per passare alla rivoluzione. Queste agitazioni avevamo notevoli differenze tra le proteste sociali del nord e quelle del sud: Nel sud Abbiamo un'agitazione che non ha un vero e proprio colore politico ma degenera in episodi spesso di violenza primitiva , avvelenano pozzi , uccidendo gli anziani . Il partito socialista in realtà in questo momento non riusciva a capire come trasformare questo ribellismo in una rivoluzione vera e propria , i socialisti si trovavano in mano qualcosa che non riuscivano a fare sviluppare . Differenza con unione sovietica: urss aveva la forze armate mentre i socialisti non li avevano. Infondo il biennio rosso è finito così , ma quello che non finirà è la paura di una rivoluzione. Il pericolo era passato nel momento in cui le fabbriche avviano gli accordi tra patronato e operai non c'è più spazio per la rivoluzione nel mondo socialista ma la paura sarà più lunga e continueranno le azioni di piazza dei fasci di combattimento e questa conclusione così morbida del biennio rosso scatena una seria di risentimenti nell'ambito del mosaico politica della sinistra. Chi accusa il partito socialista sono gli esponenti dell'estrema sinistra e i massimalisti che la accusano di non essere stati capaci di fare la rivoluzione . La resa dei conti si farà a Livorno nel 1920 dove si disputerà sull'adesione sulla terza internazionale: inizialmente i socialisti erano a favore ma per entrare nella terza internazionale il partito doveva cambiare nome, allontanare i riformisti e le decisioni del partito dovevano essere prese da Mosca , queste erano tutte cose che i massimalisti non volevano , volevano la rivoluzione ma volevamo farla secondo i loro ordini. Perché allontanare i riformisti ? il problema reale e che la nascita dell'Unione sovietica aveva spaccato il mondo del socialismo tra rivoluzionari e l'ampia categoria dei riformisti , tra quei
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