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La Variazione Linguistica Italiana: Asse Orizzontale, Verticale e Diagonale - Prof. Ghezzi, Appunti di Lingua Italiana

SociolinguisticaLinguistica Italiana e RomanzaLinguistica comparata

Una panoramica della variazione linguistica italiana attraverso l'analisi di tre assi: orizzontale, verticale e diagonale. L'autore discute le dimensioni della variazione, come diacronica, diatopica, diastratica e diafasica, e fornisce esempi di variazione diatopica, diafasica e diastratica. Inoltre, viene discusso il concetto di norma e uso nell'italiano standard e neostandard, e l'attrazione tra queste varietà. scritto da un sociolinguista famoso, Berruto.

Cosa imparerai

  • Come la variazione linguistica italiana può essere descritta attraverso tre assi?
  • Come la variazione diatopica, diafasica e diastratica si manifesta nell'italiano?
  • Che cos'è la variazione linguistica italiana?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 15/11/2021

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4.6

(7)

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Scarica La Variazione Linguistica Italiana: Asse Orizzontale, Verticale e Diagonale - Prof. Ghezzi e più Appunti in PDF di Lingua Italiana solo su Docsity! LINGUA ITALIANA MODULO I : IL REPERTORIO LINGUISTICO ITALIANO Le varietà Dimensioni della variazione * Diacronica= varia nel tempo (studio di un linguista americano) -->satir-->La lingua è alla deriva * Diatopica= varia al variare della provenienza e del luogo geografico (pronuncia, lessico, ...) * Diastratica= varia al variare dell'identità sociale (genere, ambiente di lavoro, grado di studio, età) i giovani e gli anziani si discostano dalla norma poiché i giovani sono più creativi mentre gli anziani usano molto di più il dialetto. * Diafasica (formale)= varia a seconda della situazione, del contesto comunicativo o in base all'argomento * Diamesica= varia al variare del canale che si utilizza quindi dipende dal mezzo con cui parlo (voce, foglio di carta,...) Berruto > famoso sociolinguista italiano "Ci sono diversi assi di variazione " * Asse orizzontale: variazione diamesica--> ad un estremo c'è il parlato, all'altro estremo c'è l'ho scritto * Asse verticale: variazione diastratica--> ad un estremo c'è l'italiano colto, all'altro estremo c'è l'italiano incolto. viene utilizzato come paragone il livello d'istruzione perché è la differenza più pertinente per l'italiano e più macroscopicamente utilizzata. * Asse diagonale: variazione diafasica--> da una parte l'italiano formale aulico, dall'altra parte l'italiano informale trascurato. * all'interno dell' elissi c'è l'italiano standard letterario e l'italiano standard ed è leggermente spostato perché l'italiano standard letterario è più formale e si usa per di più per lo scritto e non ha cadenze regionali Lo usano pochissime persone L'italiano neostandard è più parlato ed è chiamato anche italiano regionale .colto medio regionale poiché ci sono variazioni regionali o dialetti; colto poiché lo parla chi ha un buon grado di istruzione; medio perché appartenente al ceto medio. Variazione diatopica: italiano marcati per la pronuncia, per il lessico e per la morfosintassi --> per esempio il passato prossimo si usa di più al Nord, mentre il passato remoto si usa di più al Sud Italia--> esempio tapparella/ serranda Variazione diafasica * registri con gradi diversi di formalità * sottocodici in base all'argomento > nessuno conosce tutti i sottocodici * gerghi con funzione criptica dossia lessico usato per non far capire agli altri di cosa si sta parlando--> tipico linguaggio giovanile attuale Variazione diastratica> varia al variare dell'entità sociale del parlante (dialetti-italiano popolare) Malapropismi > ossia parole pronunciate male Esempio --> caspirina invece di aspirina Variazione diamesica + differenze tra la lingua scritta e orale ma anche rispetto alla lingua mediata (esempio> differenza tra lingua mediata asincrona[non contemporanea] e sincrona [contemporanea]) LA GRAMMATICA DELLE VARIETA' Standard ossia non marcata Tecnico scientifico marcata rispetto alla diafasia Parlato colloquiale popolare marcato sull'asse diastratico (asse regionale) Informale Gergale Esempio con la parola morire: * asse orizzontale--> formale /informale * asse verticale eufemistico ossia benevolo / disfemistico ossia malevolo * asse diagonale --> solenne/ volgare 1.3 NORMA E USO, ITALIANO STANDARD E NEOSTANDARD Uso e norma spesso non combaciano NORMA E SITUAZIONE COMUNICATIVA Le norme variano in base al tipo di contesto e alla situazione comunicativa * Se lo sapevo non venivo (certe volte dal punto di vista comunicativo è accettabile anche se è scorretta dal punto di vista grammaticale) * Se lo avessi saputo non sarei venuta Parlare come un libro stampate in alcune situazione non è un errore grammaticale ma comunicativo In una lingua non esiste solo una norma ma una pluralità di norme che sono adeguate al contesto comunicativo in cui mi trovo. ITALIANO STANDARD: LA NORMA Italiano standard è la lingua ereditata dalla tradizione letteraria che viene descritta nelle grammatiche e che viene insegnata a scuola. L'italiano standard è una lingua derivata in modo artificiale in seguito a contatti con altre varietà e all'azione normalizzanti imposta dal potere politico costituito. Si è creato il Regno d'Italia e c'era una lingua molto forte-> fiorentino letterario L'italiano standard ha come base il modello fiorentino letterario scritto epurato dai tratti più tipici di quella zona. L'italiano standard esiste nella scrittura, anche se limitato sull'asse diamesico (lingua scritta) e diastratico(legato al grado di istruzione) . Si pone come modello di riferimento per l'insegnamento scolastico, con attenzione esclusiva alla scrittura. Solo l'1% Parla italiano standard (attori di cinema e teatro, doppiatori, annunciatore radiotelevisivi che abbiano seguito corsi di dizione, maestri e professori) ITALIANO NEOSTANDARD: L'USO La maggior parte della popolazione parla l'italiano regionale medio (neostandard). attrazioni tra italiano neo-standard, italiano parlato colloquiale e italiano regionale popolare. (italiano neostandard ha sempre più tratti dell'italiano parlato colloquiale e dell'italiano regionale popolare) --> deriva: percorso che sta facendo nella sua evoluzione Tratti colloquiale o caratteristici di parlanti non colti (livello di istruzione basso) sono entrati nella norma. Ascesa fino ai registri di maggior prestigio di tratti prima regalati alle varietà basse (lui, lei, loro per egli, ella, essi) Da tempo c'è in atto un processo di ristandardizzazione: la nuova norma è più vicina al parlato e legittima il parlante di uso di tratti che fino a ieri le grammatiche hanno censurato (esempio: lui, lei) L'italiano neostandard è costituito da questi tratti: nel parlato sono accettati, ma non ancora nello scritto I tratti sono stati studiati e individuati da Berruto e Sabatina Tratti fonetici Neutralizzazione tra vocali aperte e chiuse con valore distintivo ("pésca" -chiusa- "pescare" /"pèsca" - aperta- frutto ) 7 SUONI VOCALICI Neutralizzazione della distinzione tra sorda e sonora in posizione intervocalica (/roza/ vs /casa/) derivata dal vocalismo latino: entrambi vengono pronunciati tendenzialmente sordi al sud e sonore al Nord. (primo caso sorda / secondo caso sonoro) Caduta della [i] prostetica davanti a [s] complicata: in [i]Spagna, in [i]scuola/ in [i]stanza. Ormai suonano arcaici e anche nello scritto sono stati eliminati. Caduta della [d] eufonica (ed, od, ad). Nelle grammatiche "ad" ed "ed" resistono ngn
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