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Appunti sul secondo canto dell'Inferno della Divina Commedia, Appunti di Italiano

Appunti sul secondo canto dell'Inferno della Divina Commedia

Tipologia: Appunti

2017/2018

In vendita dal 17/12/2018

sofiafalco
sofiafalco 🇮🇹

4.3

(19)

51 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Appunti sul secondo canto dell'Inferno della Divina Commedia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Divina Commedia: Canto II Questo secondo canto è incentrato sulla SPIEGAZIONE DI VIRGILIO, ma è anche un INVITO, da parte di quest'ultimo, per Dante ( ed anche per tutti gli altri uomini) ad abbandonare le sue paure, angosce, preoccupazioni. Questo canto viene anche definito il CANTO DELLE TRE DONNE BENEDETTE: 1) VERGINE MARIA (presenza costante) = GRAZIA PREVENIENTE, cioè che predispone l'uomo al bene; 2) S.LUCIA ( patrona dei ciechi perchè fu martorizzata togliendole gli occhi) = GRAZIA ILLUMINANTE; 3) BEATRICE = GRAZIA OPERANTE (teologia) o SANTIFICANTE, cioè colei che consente all'uomo di fare del bene. 7. O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; INVOCAZIONE= è quasi un obbligo nello scrivere un poema: Dante rispetta la tradizione ed invoca le muse ( che erano 9, di cui la più importante era Calliope) pur sapendo che sono delle divinità mitologiche. ALTO INGEGNO= Dante è consapevole della forza della sua INTELLIGENZA 7. Oh muse, oh intelligenza brillante,ora aiutatemi; 8. o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, 8. oh memoria che riportasti impresso ciò che vidi, 9. qui si parrà la tua nobiltate. 9. qui dimostrerò il tuo valore. 10. Io cominciai: “Poeta che mi guidi, 10. Io cominciai: “Poeta che mi guidi, 11. guarda la mia virtù s'ell'è possente, 11. esamina e giudica te le mie capacità se sono così potenti, 12. prima ch'a l'alto passo tu mi fidi. 12. prima di affidarmi a questo arduo passaggio con te nell'aldilà. 13. Tu dici che di Silvïo il parente, 13. Tu affermi che il padre di Silvio (Enea), 14. corruttibile ancora, ad immortale - VIAGGI NELL'OLTRETOMBA COMPIUTI PRIMA DI DANTE (Enea e San Paolo) - 14. ancora mortale andò nel mondo eterno 15. secolo andò, e fu sensibilmente. 15. e ciò avvenne col corpo 28. Andovvi poi lo Vals d'elezïone, 28. Ci andò poi San Paolo, 29. per recarne conforto a quella fede 29. per aver sostegno a quella fede (cristiana) 30. ch'è principio a la via di salvazione. 30. che è il fondamento per la via della salvezza. 31. Ma io, perchè venirvi? O chi 'l concede? 31. Ma io perchè dovrei venirci? Chi lo constente? (Erano Enea e San Paolo, io non sono nessuno) 32. Io non Enëa, io non Paulo sono; 32. Io nom sono né Enea né San Paolo; 33. me degno a ciò né io né altri 'l crede. 33. né io né altri crede che io sia degno di questo. 43. “ S'i' ho ben la parola tua intesa” 43. “Se ho capito bene le tue parole” 44. rispuose del magnanimo quell'ombra, 44. rispose l'ombra di quel grande uomo, 45. “ l'anima tua è da viltate offesa; 45. “la tua anima è invasa dalla viltà; (è questo il problema) 52. Io era tra color che son sospesi, GRAVE SITUAZIONE DI INCERTEZZA = Virgilio vuol dire che si trova nel LIMBO, nel I CERCHIO. Qui le persone non sono punite come le altre, poiché l'Inferno non è ancora cominciato. Questa è una ZONA NEUTRA, perchè i condannati in quest'area non sono dei peccatori. La loro punizione è che non potranno MAI VEDERE DIO. Virgilio si trova tra gli SPIRITI MAGNI, cioè i grandi personaggi dell'antichità che però, per un motivo o per l'altro, non professavano o non hanno potuto professare la religione cristiana. 52. Io ero tra coloro che sono sospesi, 53. e donna mi chiamò beata e bella, 53.e mi chiamò una donna beata e bellissima, 54. tal che di comandare io la richiesi. 54. così bella e buona che io di darmi ordini. TERZINA SUCCESSIVA: incarna alcuni dei TIPICI ELEMENTI dello STILNOVO. 55. Lucevan li occhi suoi più che la stella; 55. I suoi occhi erano più lucenti di una stella; 56. e cominciommi a dir soave e piana, - Beatrice si rivolge a Virgilio nello stesso modo in cui egli la descrive - 56. e cominciò a dirmi con la sua espressione soave e gentile, 57. con angelica voce, in sua favella: 57. con voce angelica: 58. “O anima cortese mantovana, (Beatrice che parla) “ Oh anima cortese mantovana, 59. di cui la fama ancor nel mondo dura, 59. la cui fama dura ancora nel mondo, 104. perchè non soccorri colui che ti amò tanto, 105. ch'uscì per te della volgare schiera? 105. al punto che si distinse da tutti gli altri? (perchè ha saputo vedere in te quell'angelo) 106. non odi tu la pieta del suo pianto? 106. non senti tu l'angoscia del suo pianto? 107. non vedi tu la morte che 'l combatte 107. non vedi tu la morte che lo affronta 108. sulla fiumana onde 'l mar non ha vanto? - FIUMANA= FIUME DEL PECCATO, è un' IMMAGINE ALLEGORICA, Dante sta per essere sopraffatto dal fiume del peccato 108. sul fiume dove il mare non riesce a prevalere? - 109. Al mondo non fur mai persone ratte 109. Non vi furono mai al mondo persone più veloci 110. a far lor pro o a fuggir lor danno, 110. a volere il proprio vantaggio o a fuggire il proprio danno, 111. com'io, dopo cotai parole fatte, 111. come fui pronta io, dopo che furono dette queste parole, 112. venni qua giù del mio beato scanno, 112. scesi qui dal mio beato scranno (trono), 113. fidandomi del tuo parlare onesto, CAPTATIO BENEVOLENTIAE= FORMULA UTILIZZATA PER INGRAZIARSI QUALCUNO, CONQUISTARNE IL VOLERE: Beatrice dice a Virgilio delle belle cose di modo che egli sia disponibile a fare quello che gli dice 113. fidandomi delle tue parole oneste, 114. che onorano te e quelli che le hanno udite”. 114. ch'onora te e quei ch'udito l'hanno”. 115. Poscia che m'ebbe ragionato questo, (Parla Virgilio a Dante) 115. Dopo che mi ebbe detto questo, 116. li occhi lucenti lacrimando volse; 116. volse gli occhi lucenti piangendo; 117. per che mi fece del venir più presto; 117. e con questo mi rese ancora più determinato a venire al più presto; 118. e venni a te così com'ella volse; 118. e venni a te così come lei vuole; Virgilio esorta Dante a muoversi ed a non avere più paura (vv. 119-126) Nei versi successivi parla Dante spiegando il suo STATO D'ANIMO 127. Quali fioretti, dal notturno gelo } = SIMILITUDINE PIÙ BELLA DI TUTTA LA DIVINA COMMEDIA: Dante si paragona a dei fiori intirizziti dal freddo, che vengono scaldati dal sole e si riprendono. È 128. chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca 129. si drizzan tutti aperti in loro stelo, una similitudine MOLTO DELICATA. 128. dal gelo notturno, quando il sole li illumina (e li riscalda) 129. si tirano su aperti sui loro steli, 130. così divveni io rispetto alla mia debolezza, 131. e mi scese nell'animo un così grande coraggio, 132. che cominciai a parlare come una persona sicura: 130. tal mi fec'io di mia virtute stanca, 131. e tanto buono ardire al cor mi corse, 132. ch'i' cominciai come persona franca: 133. “Oh pietosa colei che mi soccorse! 133. “Oh misericordiosa colei che mi soccorse! 134. e te cortese ch'ubidisti tosto 134. e te nobile gentile che subito ubbidisti 135. alle vere parole che ti porse! 135. alle vere parole che ti disse! (con gentilezza, rispetto) 136. Tu m'hai con disiderio il cor disposto 136. Tu mi hai disposto il cuore con desiderio 137. sì al venir con le parole tue, 137. ad affrontare il viaggio con le tue parole, 138. ch'i' son tornato nel primo proposto. PROPOSTO = si ritorna al v.7 del I canto: Dante ha chiamato tutte le sue forze per sostenere il viaggio che si era preposto, poi gli erano sorti dei dubbi e Virgilio gli aveva dovuto spiegare tutto ed ora che sa di queste donne, ecc si sente pronto e si riconferma nel primo proposito 138. che io mi sono confermato nel mio proposito. 139. Or va, ch'un sol volere è d'ambedue: 139. Ora vai, perchè la volontà di entrambi è una sola: 140. tu duca, tu segnore, e tu maestro”. - Virgilio è l'UNICO PUNTO DI RIFERIMENTO attraverso il quale Dante può portare a termine il suo viaggio 140. tu giuda, tu signore e tu maestro”. 141. Così li dissi; e poi che mosso fue, 141. Così gli dissi; e dopo che si fu mosso, 142. intrai per lo cammino alto e silvestro. 142. entrai per il cammino arduo e selvaggio.
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