Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

appunti sull'apparato circolatorio, Appunti di Anatomia

L'apparato circolatorio e la splancnologia, ovvero lo studio dei visceri. Vengono descritti il cuore, i vasi sanguigni, la circolazione del sangue e la suddivisione del mediastino. Vengono inoltre spiegati i diversi strati del sacco pericardico e le varie parti del cuore.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 19/01/2022

lucrezia.cozzi
lucrezia.cozzi 🇮🇹

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica appunti sull'apparato circolatorio e più Appunti in PDF di Anatomia solo su Docsity! SPLANCNOLOGIA= studio dei visceri APPARATO CIRCOLATORIO È composto da 1. APPARATO CARDIOVASCOLARE (cuore e vasi) 2. SISTEMA LINFATICO 3. ORGANI E TESSUTI EMOPOIETICI ED EMOCATERETICI 1. APPARATO CARDIO-VASCOLARE È composto da una pompa muscolare, il cuore, e da un sistema di condutture, i vasi. I vasi si suddividono in: - Arterie (rosse): portano il sangue ossigenato in direzione centrifuga (ovvero dal cuore al resto del corpo) - Rete capillare: si trova in mezzo ad arterie e vene, permette gli scambi metabolici - Vene (blu): portano il sangue non ossigenato, quindi refluo, in direzione centripeta, ovvero dal corpo al cuore La circolazione del cuore si divide in: ® GRANDE CIRCOLAZIONE O CIRCOLAZIONE SISTEMICA: parte dal cuore e arriva a tutti gli organi e tessuti del corpo (ad accezione dei polmoni) e viceversa. Serve a portare nutrimento a tutti gli organi e tessuti del corpo ® PICCOLA CIRCOLAZIONE O CIRCOLAZIONE POLMONARE: porta il sangue dal cuore ai polmoni e viceversa. Serve ad ossigenare il sangue che verrà portato poi nel resto del corpo. La RETE CAPILLARE si trova tra il distretto arterioso e il distretto venoso, i vasi diminuiscono di dimensione e permettono gli scambi metabolici tra vene ed arterie. Ci sono diversi tipi di reti capillari: - RETE MIRABILE ARTERIOSA: a livello dei reni, i capillari sono intercalati tra due arterie oltre che tra arterie e vene - RETE MIRABILE VENOSA: a livello del fegato e delle ipofisi, i capillari sono intercalati tra due vene oltre che tra vene e arterie CUORE Il suo peso varia in base al sesso, il cuore di un uomo pesa circa 300 g, mentre quello di una donna pesa circa 250 g. È un organo cavo vascolare, grande quanto il proprio pugno. È posto tra le vertebre T5 e T8, in posizione anteriore, tra i polmoni anche se leggermente spostato a sinistra. Queste vertebre sono dette VERTEBRE CARDIACHE o di GIACOMINI. Il cuore presenta un proprio asse, chiamato ASSE CARDIACO; è inclinato di 45 gradi rispetto all’asse mediano di simmetria e divide il cuore in 3 sezioni: - Parte destra e sinistra - Parte alta e parte bassa - Parte posteriore e anteriore Il cuore è protetto dalla gabbia toracica, a livello del quinto spazio intercostale. La porzione più superficiale del cuore è a contatto con i muscoli intercostali. (la quinta costa è più in basso della quinta vertebra) Sulla superficie toracica anteriore abbiamo l’AREA (AIA) CARDIACA, che corrisponde alle valvole cardiache, e si trova in corrispondenza dello sterno; è dove si proietta il cuore ed ha una forma trapezoidale: - La base inferiore sinistra corrisponde al quinto spazio intercostale (destra) - La base inferiore destra corrisponde alla sesta cartilagine costale (sinistra) - La base superiore destra corrisponde alla terza cartilagine costale (sinistra) - La parte superiore sinistra corrisponde al secondo spazio intercostale (destra) > questa è la proiezione superficiale anteriore MEDIASTINO Il cuore è situato nel MEDIASTINO, lo spazio connettivale compreso: > lateralmente dai due polmoni > anteriormente dalla faccia posteriore dello sterno e dalle cartilagini costali, inferiormente dal diaframma > posteriormente dal corpo vertebrale delle vertebre toraciche > superiormente dalle clavicole (quindi è aperto lo spazio superiore) Nel mediastino sono situati: - Il cuore = che occupa gran parte dello spazio - L’esofago - La trachea (fino alla vertebra T4) - I vasi sanguigni e linfatici - Inervi Il mediastino può essere suddiviso a livello della vertebra T4 in una porzione superiore e inferiore, vicino a dove la trachea si biforca. La parte inferiore comprende a sua volta il mediastino posteriore, medio e anteriore. Il cuore occupa la parte ANTERIORE e INFERIORE del mediastino, il resto occupa la parte posteriore e superiore. Il cuore è avvolto dal SACCO PERICARDICO, una membrana fibro-sierosa composta da più strati che dal lume verso l'esterno vengono così denominati: - ENDOCARDIO - MIOCARDIO - PERICARDIO Il sacco pericardico è composto da più strati, una parte di esso è a contatto con il cuore (come se fosse un palloncino schiacciato su un pugno), lo strato a diretto contatto con il cuore è l’EPICARDIO (tonaca più esterna che fa parte del pericardio sieroso). Subito sotto l’epicardio abbiamo un FOGLIETTO PARIETALE e tra il foglietto e il FOGLIETTO VISCERALE abbiamo una CAVITÀ PERICARDICA, ricca di liquido (o siero) pericardico. Esternamente al foglietto abbiamo il PERICARDIO FIBROSO. Il pericardio dall’esterno all’interno è composto da: - PERICARDIO PARIETALE. - PERICARDIO SIEROSO, composto da: *» FOGLIETTO PARIETALE: aderisce al pericardio fibroso *» FOGLIETTO VISCERALE : aderisce al cuore, al viscere e rappresenta l'’EPICARDIO » CAVITÀ PERICARDICA: si forma dal ribaltamento del foglietto parietale in quello viscerale; contiene liquido pericardico che permette lo scorrimento dei foglietti durante la contrazione - EPICARDIO: costituito dal MESOTELIO che poggia sul TESSUTO CONNETTIVO AREOLARE che si riflette nel foglietto parietale. - PERICARDIO FIBROSO: vascolarizzato e innervato, è lo strato più esterno. ENDOCARDIO È un epitelio pavimentoso che riveste le superfici interne del cuore comprese le valvole. Composto dal lume dell’organo e dall’ENDOTELIO e uno strato di tessuto comettivo. Al di sopra dell’endocardio abbiamo il MIOCARDIO. Sotto alla tonaca intima si possono verificare delle lesioni. MIOCARDIO È la muscolatura del cuore e lo possiamo dividere in due tipologie: > COMUNE o DI LAVORO = muscolo involontario, costituisce le pareti atrioventricolari nelle quali avviene la contrazione > SPECIFICO = costituito da cellule muscolari modificate a livello nervoso, in grado di generare l'impulso per la contrazione. Si trova in punti specifici del cuore. Le cellule si depolarizzano e nasce l’impulso della contrazione del miocardio di lavoro. Il miocardio doma il sistema di conduzione del cuore, ad esso appartengono: > I NODO SENOATRIALE = pacemaker fisiologico o segna passi à si depolarizza e permette alle cellule di contrarsi > I NODO ATRIOVENTRICOLARE = situato nell’atrio di destra, nel quale arriva il sangue refluo, da questo nodo il sistema di conduzione arriva ai ventricoli. > Il FASCIO DI HIS = decorre nello scheletro fibroso del cuore e arriva al ventricolo sinistro. > nodo= fascio di cellule Per 60 volte al minuto quel nodo o gruppo di cellule si depolarizza: 1. Atrio destro 2. Ventricolo destro 3. Atrio sinistro 4. Ventricolo sinistro Cellule pacemaker o segnapassi INFARTO = avviene quando manca l’apporto vascolare al cuore (ovvero quando manca ossigeno) da parte dei vasi atrioventricolari (ISCHEMIA DEL CUORE). Se durante l’infato viene danneggiato il nodo senoatriale può subentrare il nodo atrioventricolare. In caso di infarto si può mettere un pacemaker esogeno. Tra le cellule del cuore abbiamo delle fibre che collegano il nodo senoatriale a quello atrioventricolare e poi alle cellule di Purkinje. Le valvole non c'entrano nulla con il sistema di conduzione. > Seno atrioventricolare: atrio destro, mando la contrazione dal seno coronario e da vene. > Fibre intemodali: collegano il nodo senoatriale a quello atrioventricolare (sul pavimento dell’atrio dx poi si portano ai ventricoli, parte comune e poi alla branca dx e sx). *» Muscoli papillari: cioè l'impulso arriva fino alla fine. Percorso 1. Il nodo senoatriale scarica 2. L’eccitazione si diffonde al miocardio atriale 3. Il nodo atrioventricolare scarica 4. L’eccitazione si diffonde lungo il fascio atrioventricolare 5. Le fibre di Purkinje diffondono l’eccitazione > Qualcuno agisce sul nodo senoatriale Il sistema nervoso autonomo: - Ortosimpatico: aumenta il metabolismo e induce tachicardia (aumento del ritmo cardiaco). - Parasimpatico diminuisce il ritmo, inducendo bradicardia. Il resto è controllato dal SNC. MIOCARDIO SPECIFICO Composto da grosse cellule, ricche di ? dette anche cellule di PURKINJE oltre a queste cellule presenta anche: - Le FIBRE INTERNODALI: che collegano i due nodi - Ele FIBRE DI PURKINJE Queste cellule costituiscono il SISTEMA DI CONDUZIONE. In caso di TACHICARDIA abbiamo il SISTEMA ORTOSIMPATICO che induce bradicardia, ovvero rallenta i battiti del cuore per regolarizzarli. Mentre in caso di BRADICARDIA abbiamo il SINTEMA PARASIMPATICO che induce tachicardia per aumentarli e regolarizzarli. Questo è il SISTEMA AUTONOMO che appunto controlla e modula la frequenza cardiaca. Tutti gli altri muscoli invece sono controllati dal sistema nervoso centrale. EPICARDIO Copre la superficie esterna del cuore, è una membrana sierosa formata da un mesotelio superficiale che poggia su un sottostante strato di tessuto connettivo. VASI SANGUIGNI (GRANDE CIRCOLO) I vasi spesso sono colpiti da numerose patologie tipiche della civiltà occidentale; un esempio è l'ATEROSCLEROSI: nella tonaca intima si accumulano lipidi e il lume si restringe e questo può causare un’occlusione. Per via dell’occlusione che blocca il sangue si può verificare: un infarto, un ictus o un trombo (occlusione indiretta dal distacco della placca). Può colpire le carotidi, le coronarie o quelle encefaliche. I vasi sanguigni presentano 3 tonache: 1- INTIMA = comprende il rivestimento endoteliale del vaso e un sottostante strato di tessuto connettivo in cui prevalgono le fibre elastiche. 2- MEDIA = strato medio formato da lamine concentriche di muscolatura liscia in una rete di fibre elastiche e collagene. 3- AVVENTIZIA = forma una lamina di tessuto connettivo. I vasi sanguigni si dividono in: > VENE: parete più spessa e lume più ampio. > ARTERIE: parete più stretta e lume più piccolo. > CAPILLARI: non sono presenti le tonache, abbiamo solo L’ENDOTELIO (parte della tonaca AVVENTIZIA) e a volte possiamo trovare anche i PERICITI, ovvero CELLULE A TONACHE LISCE. CAPILLARI Sono ramificazioni delle arterie e sono dette arteriole. Nel distretto capillare il lume e la parete sono più stretti e sottili. Hanno una forma ad imbuto, il sangue viene filtrato dalle arteriole, dalle quali esce solo la porzione liquida che finisce nel distretto capillare, mentre quella corpuscolare rimane bloccata per via dell’alta pressione. Il distretto venoso ha il compito di riassorbire il liquido filtrato e ne assorbe il 90%, il restante 10% forma la LINFA, l’HUMOR BIOLOGICO che verrà poi prelevato dai capillari linfatici. Se questo meccanismo di filtrazione e assorbimento fallisce si avrà un ristagno di liquidi che rimane bloccato nello spazio interstiziale, quello presente fra le cellule, e si formerà un EDEMA. I capillari permettono scambi metabolici a livello dei distretti capillari e cambiano costituzione, sono via via più permissivi: > CONTINUI: sono la maggior parte. ex. Tessuto connettivo, muscolare e nervoso > FENESTRATI: sono presenti tra una cellula endoteliale e l’altra e presentano pori o fenestrature da cui passano le molecole più grandi e la componente corpuscolata del sangue. ex. Ghiandole endocrine e rene > SINUSOIDI: sono i capillari che non presentano la membrana basale, ma solo cellule endoteliali che presentano grandi spazi tra loro (come fegato e reni). ex. Rene, fegato, milza e midollo osseo CLASSIFICAZIONE ARTERIE Le arterie presentano una muscolatura liscia che permette la dilatazione e la costrizione dei vasi, composta quindi anche da collagene ed elastina. La quantità di elastina presente in esse ci permette di differenziarle in: - MUSCOLARI. - ELASTICHE (ex. Aorta + vicino al cuore è molto elastica, via via diminuisce e si trasforma in muscolare). Tonaca media = muscolatura liscia che permette la dilatazione e la contrazione dei vasi (non si accorciano). Nella matrice extracellulare c’è il collagene ed elastina, che determina la differenza tra arteria muscolare ed arteria elastica. Se l’arteria è vicino al cuore, deve essere più elastica (come ad esempio l’aorta). Poi ci sono le vie intermedie dove permane il tessuto elastico e aumenta il tessuto muscolare liscio (e sono arterie muscolari dove c’è tanto tessuto muscolare) L’arteria cerebrale sta andando al cervello e quindi va contro gravità e quindi ha tanta muscolatura liscia. VASI DELLE VENE In essi è meno evidente la lamina elastica interna, sono caratterizzate dalla presenza di valvole simili a quelle semilunari del cuore (circolo venoso molto simile a quello linfatico). La loro parete è quindi meno organizzata. GRANDE CIRCOLO ATRIALE È composto da: - AORTA ASCENDENTE = 5 cm - ARCO TORACICO - AORTA DISCENDENTE = si divide in TORACICA e ADDOMINALE > L’AORTA FINISCE A L4 AORTA ASCENDENTE: Composta dalle arterie coronarie destra e sinistra, si occupa di vascolarizzare il cuore e si trova nel solco coronario. La coronaria di destra e quella di sinistra sono collegate tramite ANASTOMOSI. Questo tipo di collegamento si verifica negli organi vitali (cuore, fegato...). La coronaria di destra si occupa della vascolarizzazione del sistema di conduzione, mentre quella di sinistra si occupa dell'espulsione del sangue dal ventricolo sinistro per portarlo all’aorta. Da T4 sale e poi scende formando l’aorta discendente toracica, quindi l’arco toracico. ARCO TORACICO: inizia a T5, sale a T4 e poi scende di nuovo. Dall’arco toracico hanno origine 3 vasi: > PARTE SINISTRA: « LATERALMENTE = ARTERIA SUCCLAVIA (con il muscolo succlavia che passa sotto la clavicola). «* SUPERIORMENTE = ARTERIA CAROTIDE COMUNE. *» PARTE DESTRA: origina direttamente solo un vaso, il TRONCO BRACHIOCEFALICO ARTERIOSO o ARTERIA ANONIMA = dal quale partono una arteria carotide comune e una succlavia N.B. Quali sono i rami dell’aorta ascendente? SOLO le coronarie. (Se non c’è scritto coronarie sono tutte false!). VASCOLARIZZAZIONE ARTERIOSA DEGLI ARTI Aiteria anonima, carotide comune, succlavia (tra clavicola e prima costa) che continua a pieno canale con l’ascellare. ARTO SUPERIORE abbiamo: > Succlavia destra = origina la toracica di destra, l’ascellare, arrivati nella loggia anteriore, adagiata sulla faccia anteriore dell’omero, abbiamo la brachiale destra. Amrivati al gomito si divide in 2 arterie: radiale (laterale all’ulna) e ulnare (medialmente al radio). Arrivati alla mano queste 2 arterie formano due arcate palmari collegate tra loro che vascolarizzano il palmo delle mani, dalle quali arrivano quelle delle dita (arterie digitali). ARTO INFERIORE abbiamo: > l’arteria iliaca esterna che arriva nella coscia, che passa attraverso il canale inguinale e arriva nella loggia anteriore come femorale. È molto vascolarizzata la femorale e passa da profonda (che vascolarizza ossa anca, testa femore > art. costo-femorale), poi passa dietro al femore all’articolazione del ginocchio che continua come poplitea, da cui origina 2 arterie tibiale, una anteriore e una posteriore (differenza con arto superiore sono le 2 arterie tibiali) e dalla posteriore si origina l'arteria peronea, che decorre in corrispondenza della fibula, ma non origina direttamente dalla poplitea. CIRCOLO VENOSO, SATELLITE DEL CIRCOLO ARTERIOSO Satellite perché il 90% delle vene avranno lo stesso nome delle arterie e percorrono lo stesso tratto, tranne che per: Collo = (vena giugulare, arteria carotide). Arti = abbiamo un circolo venoso profondo, satellite di quello arterioso e un circolo venoso superficiale (quello che vediamo a livello degli arti e in cui facciamo il prelievo) i due circoli sono collegati per anastomosi, se uno dei due presenta dei problemi, subentra l’altro. Negli arti è importante perché il sangue fa più fatica a ritornare verso il cuore. GRANDE CIRCOLO VENOSO Circolo refluo che arriva al cuore nell’atrio di destra e arriva da: Pareti del cuore (no vene coronarie, ma VENE CARDIACHE, che si raccolgono nel seno coronario) Testa Arto superiore Viscere torace (da testa a qui, si ha un drenaggio venoso da parte della vena cava superiore) Visceri addome Arto inferiore (drenati dalla vena cava inferiore) VENA CAVA SUPERIORE Sbocca nell’atrio di destra, abbiamo la confluenza delle 2 vene succlavie con la vena giugulare interna. Lungo il decorso la succlavia raccoglie la giugulare esterna, forma un tronco si unisce a quella interna e va a formare 2 grossi vasi: le VENE ANONIME. Raccoglie il sangue refluo dai territori sovradiaframmatici: > > Testa: vena giugulare interna e esterna. Arto superiore: vena succlavia (che insieme alla giugulare interna forma le anonime) e raccoglie il sangue della giugulare esterna e lo filtra, questo punto di raccordo si chiama ANGOLO VENOSO DI DX E SX. Porzione destra del torace: VENA AZYGOS, la drena. Raccoglie il sangue delle due emiazygos e sbocca nella vena cava superiore. Porzione sinistra del torace: drenato da : VENA EMIAZYGOS E EMIAZYGOS ACCESSORIA (che non tutti hanno). SISTEMA DELLE VENE AZYGOS Che fluiscono nelle 2 vene anonime (quella di destra è più breve di quella di sinistra). La vena azygos passa da uno degli orifizi diaframmatici (vedo in quale) e origina dall’addome. La vena azygos è raggiungibile dal mediastino posteriore. Le due vene emiazygos hanno delle vene intercostali, quelle di dx nella azygos, quelle di sx nelle emi, che a T8 confluiscono nella azygos che risale a T4. VENA CAVA INFERIORE Drena il sangue refluo dei territori sotto diaframmatici e si costituisce per confluenza di iliaca esterna, interna (detta vena ipogastrica), 2 vene iliache comuni, vena cava inferiore che raccoglie le lombari parietali, renali (quella dx più breve della sx, per l’arteria era il contrario), vena azygos (che raccoglie il circolo parietale dell’addome di dx), vene spermatiche (genitali, satelliti delle arterie spermatiche pro-genitali). Al fegato arriva la vena porta, che si forma per confluenza della vena splenica o lienale (satellite dell’arteria splenica o lienale) sotto alla quale abbiamo il margine superiore del pancreas, che lungo il suo percorso raccoglie la vena mesenterica inferiore, si forma un tronco comune a cui si unisce la vena mesenterica superiore che formano la vena porta. La vena porta che va al fegato è una vena che trasporta un sangue ricco di nutrienti oltre che essere refluo (mese intestino, quindi molti nutrienti, perché il fegato non produce solo la bile). La vena porta si forma dietro alla testa del pancreas. Arrivando al fegato c’è un’interruzione del circolo, perché la vena cava inferiore non raccoglie il sangue del fegato (ci arriva, non esce dal fegato). Le vene epatiche (0 sovra-epatiche) che originano dalla parte superiore del fegato trasportano il sangue refluo fuori dal fegato e si ricongiungono con la vena cava inferiore. VENE DELLA TESTA Abbiamo tutte le vene satellite, ma il primo sangue viene raccolto dai seni venosi, che si trovano subito sotto la calotta cranica, sono delle lacune che accolgono il sangue che via via si riunisce. le possiamo dividere in 2 gruppi - Della volta del cranio - Della base del cranio Ciascuno di loro ha un nome e confluiscono nella vena giugulare interna, dove confluisce anche la vena oftalmica. La giugulare esterna si occupa invece di raccogliere il sangue portato dalla carotide esterna. Le vene vertebrali passano nel foro trasversale delle vertebre cervicali. Abbiamo anche la giugulare esterna e tutte queste formano la vena anonima. Le brachiocefaliche di dx e sx sono le vene anonime!!! ARTO SUPERIORE Abbiamo vene di 2 circoli: profondo e superficiale (come per le arterie), e vanno in direzione centripeta (portano il sangue al cuore). Vena basilica (pos. Mediale superficiale) e cefalica (pos. Laterale superficiale). La basilica e la cefalica confluiscono nella succlavia e si riuniscono al circolo venoso profondo. In corrispondenza dell’articolazione del polso abbiamo la vena: cubitale mediana o mediana del gomito, usata per fare i prelievi venosi. Il circolo venoso è quello che torna per primo al cuore, per quello usato per flebo e dare farmaci (coi farmaci nel circolo arterioso agisce localmente, con la vena agisce in tutto il corpo). ARTO INFERIORE Circolo venoso profondo, stessa nomenclatura del circolo arterioso. Superficiale abbiamo la vena safena, che confluisce nella poplitea, mentre la grande safena origina dal malleolo mediale e si porta su fino alla femorale. Queste vene sono affette da varici, dette varicose ovvero hanno le pareti che si lasciano andare, non mantengono il loro calibro costante e sono visibili superficialmente, sono quindi superficiali. Se si lasciano andare si rischia un'emorragia. Tramite l’iliaca esterna rientriamo nella cavità pelvica e in seguito nella vena cava inferiore. La caratteristica delle vene è la presenza di valvole simili a quelle semilunari tra i ventricoli e i tronchi arteriosi del cuore. Queste valvole, dette anche a nido di rondine, sono abbondanti negli arti inferiori (presenti anche in quelli superiori però). La propulsione del sangue verso l’alto avviene grazie alla contrazione muscolare. Per esempio nell’arto inferiore, nella loggia posteriore della gamba con il tendine, il muscolo si contrae, il sangue viene spinto, la valvola si apre e si chiude non appena passa. Quando si apre quella superiore si chiude quella inferiore. Se questo sistema non funziona si ha un ristagno venoso e il sangue rimane in periferia. 2. APPARATO CIRCOLATORIO O SISTEMA LI Abbiamo dei vasi linfatici e degli organi linfoidi. ATICO L’apparato circolatorio linfatico è un sistema vascolare centripeto sussidiario del dispositivo venoso (stessa nomenclatura dei vasi venosi) che drena i liquidi interstiziali. LINFA: È il 10% di linfa dei capillari. La linfa è costituita da un’altra filtrato plasmatico (quindi dalla filtrazione del plasma a livello capillare) ed è costituita da: - Proteine - Elettroliti (ex. Na+) - Acqua CAPILLARI LINFATICI Originano a fondo cieco, non fanno seguito a qualcosa e hanno la capacità di risucchiare la linfa presente nel tessuto interstiziale, ovvero drenano la linfa dal tessuto interstiziale, che è il famoso 10% che viene immesso nei capillari linfatici a fondo cieco. Dai capillari, che si uniscono in vasi più grossi, si formano i vasi pre-linfonodali, perché la linfa prelevata dalla periferia deve essere analizzata dai linfonodi. I pre-linfonodali arrivano ai linfonodi (forma a fagiolo) la linfa passa attraverso di essi e viene analizzata filtrata etc, dai quali esce un vaso post linfonodale (ne entrano tanti ma ne esce uno) che si unisce agli altri nei tronchi linfatici: >» Tronco giugulare. > Tronco succlavio. > Tronco bronco-mediastinico. > Tronco intercostale. > Tronco intestinale. > Tronchi lombari. Allivello di L2, nell’addome, abbiamo una struttura chiamata CISTERNA DEL CHILO da cui prende origine il dotto toracico, che risale dall’addome attraverso un orifizio (studio quale) per arrivare all’angolo venoso di sinistra (parte del mediastino anche lui). Sbocca qui perché la linfa si unisce al circolo venoso. Il dotto toracico drena la linfa di: arti inferiori, addome, emitorace di sx e della parte sx della testa e dell’arto superiore di sx. rimangono le emi di dx e la parte dx della testa e arto superiore dx, dei quali si occupa il DOTTO LINFATICO DI DESTRA che sbocca nell’angolo venoso di dx. Il dotto toracico è il dotto linfatico di sx, ma non viene chiamato così, solo dotto toracico che si occupa della gran parte dei vasi linfatici del cuore, è più grande del dotto linfatico dx.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved