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L'Opinione Pubblica: Ruolo e Pericoli in Età Moderna, Appunti di Storia

L'evoluzione e i pericoli dell'opinione pubblica a partire dal xviii secolo, discutendo il ruolo di kant nella costruzione di uno stato pacifico e l'influenza delle opinioni pubbliche nelle guerre. Il testo illustra le origini moderne dell'idea di opinione pubblica e le condizioni necessarie per sua esistenza, inclusa la libertà di opinione, l'uguaglianza civile e il controllo popolare del potere.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 19/08/2019

denise.paleari
denise.paleari 🇮🇹

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Scarica L'Opinione Pubblica: Ruolo e Pericoli in Età Moderna e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! OPINIONE PUBBLICA A partire dal XVIII sec. l’opinione pubblica ha iniziato ad esercitare un ruolo sempre crescente nella vita delle società moderne. Con l’età delle masse, tra l’Ottocento e il Novecento, il potere dell,opinione pubblica ha però iniziato a mostrare aspetti pericolosi: l’opinione pubblica non è sempre ispirata alla razionalità e alla giustizia ma è esposta a condizionamenti ideologici e a manipolazioni. L’opinione pubblica ha sempre ragione? Secondo il filosofo illuminista Kant una delle condizioni per costruire una pace duratura è che si diffondano gli stati “repubblicani”, democratici diremmo noi. Questo perché mentre negli stati assoluti spetta solo ai sovrani acconsentire o meno a una guerra, negli stati democratici c’è un’opinione pubblica con cui fare i conti, e l’opinione pubblica, conoscendone i costi, non si lascia convincere alla guerra. Vedendo i fatti della Prima guerra monidiale, bisognerebbe dire che Kanti si illudeva: sappiamo che le opinioni pubbliche dei diversi paesi ebbero un ruolo non irrilevante sia nello scoppio che nella conduzione della guerra. Le origini delle concetto Quella di “opinione pubblica” è un’idea moderna. L’idea che il “pubblico”, cioè l’insieme dei cittadini, possa avere “un’opinione” e che conti nel determinare le scelte del potere, risale all’età dell’Illuminismo e si è poi affermata con la modernizzazione sociale e politica legata all’industrializzazione e alla società di massa. Il suo sviluppo ha chiesto poi tre condizioni fondamentale: • la libertà di opinione, pensiero, parola; • l’idea dell’ugualianza civile; l’idea che sia possibile e giusto un controllo popolare del potere. Quando un’opinione è “pubblica”? L’aggettivo “pubblico” indica sia ciò che riguarda la cosa pubblica, cioè gli interessi generali di una collettività, sia ciò che si forma nella pubblica discussione fra più soggetti. Il termine “opinione”, indica che non si tratta di verità assolute, ma di convinzioni soggettive. Questo però non vuole dire che ogni opinione, solo per il fatto di essere espressa pubblicamente entri a far parte dell’opinione pubblica. “Pubblica” o “dominante”? Una “vera” opinione pubblica dev’essere “razionale, critica e bene informata”. Che le cose non fossero così semplici, lo rilevava già a metà Ottocento il filosofo inglese Mill, lamentando che l’opinione pubblica e la libertà di stampa non avevano fatto trionfare la libertà, ma la mediocrità. Analoghe preoccupazioni mostrava anche il padre del pensiero socialista, Karl Marx, il quale negava che in una società divisa in classi, come quella capitalista, si potesse veramente parlare di opinione pubblica, perché inevitabilmente la coscienza e il sentire comuni del popolo sarebbero stati influenzati dalla classe dominante, della borghesia.
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