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APPUNTI TEOLOGIA II PROF. BANNA, Appunti di Teologia II

Appunti completi di tutte le lezioni del corso di teologia II del prof. Banna

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 28/12/2023

giuliamng24
giuliamng24 🇮🇹

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica APPUNTI TEOLOGIA II PROF. BANNA e più Appunti in PDF di Teologia II solo su Docsity! 1) A COSA SERVE TEOLOGIA INTRODUZIONE:   La teologia è un tentativo di far capire l'origine del  pensiero dell'Università Cattolica. Ma anche pensando ai nomi delle vie e delle fermate della metro in giro per Milano, ma anche una farmacia con la croce, l'acqua che alcune portano il nome dei santi; questo perché il cristianesimo ha lasciato il segno nella storia  dell'occidente. E' necessario scoprire il mondo fuori da noi, scoprire nuove civiltà e religioni. "Che strumenti razionali si danno per dare una risposta a cosa è/ cosa serve la teologia?"   TESTO ROMANZO DI SALLY ROONEY:   Trama: 4 protagonisti, 2 donne e 2 uomini; uno Simon è cattolico e si afferma che una protagonista lo trova interessante ma "è cattolico". Testo 1 “Selly Rooney” di una pagina, “Appunto, scusami ma mi sembra un po' svalvolato. Uno che crede a queste cose, al giorno d'oggi? A un tizio che mille anni fa è schizzato fuori dalla tomba e questo sarebbe il senso di tutto? Crediamo tutti a delle scemenze, no? disse lei. Non io. lo credo a quello che vedo. Non credo a un qualche grosso Cristo che ci guarda da lassú e decide se siamo buoni o cattivi. Per qualche secondo lei lo studiò senza dire niente. Al- la fine ribatté: No, forse tu no. Ma non sono molte le per- sone che sarebbero felici se concepissero la vita come la concepisci tu - tutto per niente e nessun senso. La gente perlopiú preferisce credere che qualcosa esista…" Il testo afferma 3 opinioni che si possono avere sul cristianesimo:   • Chi afferma che è da pazzi pensare a una persona che è uscita fuori dalla tomba (sbaglia) • Poi l'opinione di Alice che afferma che Simon se la vive con calma "tutti crediamo alle scemenze" (ognuno fa quello che vuole) • Visione di Simon, credente   Al di la della posizione che ognuno ha (siamo diversi), abbiamo tutti un punto comune che ci accumuna: senso religioso. Cioè il fatto che da quando siamo al mondo cerchiamo un motivo per cui vivere, sia che crediamo o meno in Dio. L'uomo non riesce a vivere inutilmente, "lasciandosi vivere dalle cose".   CONCLUSIONE LETTERA A DIO "PANE PERDUTO":   Donna ebrea che ha vissuto la deportazione durante il periodo nazista, e ha fissato le sue memorie in un libro. Vive nel crepuscolo tra credere e non credere, ma alla fine scrive una lettera a Dio.   Testo 2 “ Lettera a Dio” “La giustizia è una parola che dovrebbe sparire dai dizionari e non andrebbe pronunciata invano, come il Tuo nome. Ma Tu ne hai tanti di nomi e anche dalla mia bocca sfugge qualche volta "Dio mio!", ma in un sussurro, quando il Male è troppo e sono indignata per ciò che è accaduto, accade e accadrà…” “Ti prego, per la prima volta ti chiedo qualcosa: la memo- ria, che è il mio pane quotidiano, per me infedele fedele, non lasciarmi nel buio, ho ancora da illuminare qualche coscienza giovane nelle scuole e nelle aule universitarie dove in veste di te- stimone racconto la mia esperienza da una vita” “Ti ringrazio, nella Bibbia Hashem, nella preghiera Adonai, nel quotidiano Dio”  Questa è una lettera "a quel momento bello, a quella felicità perduta che finisce". La donna sta perdendo la vista e afferma che "Dio ci ascolta o è la creazione di una nostra mente?" "E' nel vuoto che ti cerco"; è nella mia ignoranza che mi chiedo dove sei (dove era Dio durante la Shoah, perché Dio non ferma la mano di chi fa del male?). Il medico nel campo decideva chi sopravviveva e chi no , questa figura ti ha sostituito. E' inutile parlare di Dio quando non lo si riconosce (per questo si dice "non pronunciare il nome di Dio Invano")   Non si parte dall'opinione degli altri, ma dal profondo di ognuno che crede o meno, chiedendosi:   • Dio c'è o non c'è? • Gli interessa qualcosa di noi? • Qual è e dov'è  la giustizia in questo mondo? C'è una verità? Un affetto vero?   Da queste domande si cerca di capire qual è il messaggio Cristiano e essenzialmente chi è la Chiesa.   RIFERIMENTO:   Libro generale Vannacci, che uscito dall'esercito si è espresso con opinioni contro tendenza, tanto che sono state chieste le sue opinione di politica, immigrati, ecc.. Ed è stato un libro che è stato molto venduto, nonostante va contro la mentalità comune; questo perché c'è gente che si vuole impegnare nel capire questa opinione.   1. INTERAZIONE:   • Inizialmente posso leggere il libro • Ascoltare una sua intervista • Opinione nei suoi confronti   Passando da aver sentito qualcosa, fino all'interagire e paragonare con sé una certa  opinione dando spazio all'attenzione. Stando attenti a come si pone quella persona (MORALITÀ', cioè modalità dei comportamenti). La differenza tra la lettura di un libro e la moralità di una persona: posso notare quanto una persona è coerente con il suo pensiero, quindi la moralità osserva  l'agire concreto, il gesto, il dettaglio. La moralità è come noi affermiamo ciò in cui crediamo nel particolare, in un gesto.   2. RELIGIOSITÀ’ (dove sarebbe la moralità della religiosità):   Non nell'aiutare il prossimo perché questa sarebbe una capacità di attuare degli insegnamenti, infatti la  moralità non coincide con la carità   LIMITAZIONE DEL DESIDERIO:   L'uomo deve  accettare di essere limitato, rinunciando all'infinità. C'è limitazione del desiderio." L'uomo è colui che sa accettare di essere in ritardo negli appuntamenti" (accettando quindi un proprio limite)   Questa grande tesi si chiama PANTEISMO, cioè totalità (vieni da un tutto, tornerai a un tutto "pan"). L'uomo deve capire quando è il momento di levarsi di mezzo, senza farsi sorprendere dalla morte, ma arrivandoci capendo quando si è di mezzo (questo è il saggio).   Si sbaglia a pensare di essere unico ed eterno (è la concezione della vita opposta a quella di Gesù).   Il panteismo però trascura il desiderio che tutti hanno di raggiungere la felicità, chi lo realizza è felice (ma dovrebbe essere un diritto di tutti e non doverlo addomesticare per chi non ci arriva).    Tutti abbiamo uno stesso desiderio, ma è difficile da raggiungere per quanti siamo, creando dove non si raggiunge delle guerre/ scontri.   DILEMMA DELL'UOMO E RISPOSTA:   "Rimango nel limite o lo varco? "(sapendo che varcandolo posso rischiare). L'alternativa al panteismo è affermare che il desiderio incontrollabile, se c'è è perché qualcuno al di la del limite lo ha messo nel nostro cuore.   Nonostante si è uno dei miliardi di persone al mondo, hai un valore eterno perché c'è QUALCUNO CHE TI HA CREATO, il padre ti ha messo questo desiderio (ognuno ha rapporto con il padre, con Dio).   IMPORTANTE: O l'uomo è frutto del contesto in cui vive (mai libero, panteismo diventando un punto del tutto)) o è libero perché l'uomo è sempre in rapporto con il padre (il segno è il desiderio, il cuore che ognuno di noi ha, ci permette di essere unici).   Per Gesù essere libero vuol dire vivere ogni circostanza del mondo in rapporto con il padre. O determinati da tutto o liberi dal tutto. Il rapporto con il padre ti permette di essere libero in tutto.   Per Gesù come l'uomo, l'origine della libertà è la dipendenza dal padre. La parola dipendenza non ha valore qui negativo: sei dipendente da un padre che ti fa e se lo riconosci sei libero nelle circostanze. Affermando che magari ti senti solo, ma non sarai mai davvero solo.   La compagnia è nell'IO ( afferma Giussani), l'amico in senso cristiano non ti da un conforto temporaneo, ma ti fa accorgere della compagnia che è originaria (del padre "che ti fa", che il tu valore è il rapporto originario con il padre). Se tu ci sei è perché qualcuno ora ti vuole.   La compagnia come rapporto con il padre: ha un gesto nella tradizione cristiana che lo esprime ---> cioè con la preghiera del padre nostro (generati dal padre, che sta al fondo di tutti i nostri desideri).   • Padre nostro che sei nei cieli ---> "padre nostro che mi stai facendo"   Gesù dice che la preghiera è il giudizio di riconoscimento di un rapporto costitutivo.   L'espressione di questo rapporto si chiama PREGHIERA, in un gesto. Per Gesù tutta la vita era preghiera, tutto in rapporto con il padre.   CONCETTO DI FELICITA':   L'uomo è il rapporto con il padre, dentro il tutto del mondo. La felicità è dove l'uomo trova il COMPIMENTO DI SE'.   Noi siamo unici e raggiungiamo il nostro fine (realizzazione) e quindi la felicità, l'indipendenza; riuscendo al massimo nell'ambito  dello studio del lavoro, nell'ambito sociale e affettivo (amore e famiglia).   L'uomo potrebbe trovare realizzazione anche negli altri; facendo del bene nei confronti degli altri (donandosi/mettendosi al servizio agli altri, anche gli altri però ci devono gratificare).  Ma per donare devo amare prima me stesso, successivamente devo realizzarmi nelle cose ma cercando sempre il rapporto con il padre.   La vita dell'uomo è qualcosa che scorre. Ci si riceve istante per istante dal padre   Gesù lo diceva di sé della vita (descriveva la sua felicità), riprendendo due immagini:   • Immagine del pane (sono pane fatto per essere mangiato e dare vita) "chi mangia questo pane vivrà in eterno", Gesù era stato fatto in rapporto con il padre così che questo rapporto con il padre fosse condiviso --> e gli altri fossero nutriti dal rapporto con lui • Immagine del pastore, il buon pastore che da la vita per le sue pecore, e le conosce per nome. Il buon pastore ha a cure la salvezza del suo gregge, è un pastore che da nel concreto la sua vita anche solo per una pecora (si prende cura della pecora smarrita).   La felicità si gioca nel particolare, in rapporto con il padre. Gesù sa che quelle pecore gli sono state affidate dal padre, "e per voi (discepoli) io offro la mi vita".   La libertà in ogni caso è un legame, così la felicità è in ogni caso è da spendersi.  La controprova è che non facendo nulla ci annoiamo. Aspettiamo quel momento e poi ci si sente annoiati perché la felicità è fatta per spendersi. Il problema è se si spende nelle cose dimenticandosi del significato o va in cerca di significati astratti che non lo impegnino nelle cose. Invece la vera felicità sta nello spendersi nelle cose del rapporto che ci da vita.   Ma San Paolo afferma che "ognuno di noi scambia la felicità con uno strano ego- centrismo". Quindi anziché spendermi per gli altri, c'è qualcosa che mi spinge a tenere le cose per me e on condividerlo con gli altri. Un disimpegno che mi porta a cercare la felicità per vie immediate che poi di fatto non soddisfano.   Il cammino per la felicità dell'uomo non è così logico e chiaro (siamo spesso alienati), perché  l'uomo trova un'inclinazione a scegliere il male. Il peccato non cancella la capacità di riconoscere il bene ma al moneto della scelta ci fa inclinare verso ciò che non ci rende felici (ci fa apparire come equivalenti la scelta tra bene e male).   CONCLUSIONE: Gesù sapendo che l'uomo vuole essere felice e ha questa inclinazione del male data dal peccato, è venuto nel mondo a richiamare l'uomo a un uso corretto della sua libertà. Riporta l'uomo a una valutazione concreta con la sua natura, con il rapporto con il padre.   COSA SIGNIFICA ESSERE LIBERI   L'uomo per cercare la felicità utilizza gli istinti primordiali. L'istinto di nutrimento si esprime mangiando dalla mamma, la ricerca della felicità per un bambino passa dalla mamma, ama sé e cerca la soddisfazione di sé in rapporto con la madre (questo per lui è la felicità: nutrimento, amore,..). Il suo Dio è la mamma, il rapporto del bambino con Dio passa attraverso la mamma.   Ma a un certo punto l'amore di sé del bambino non la trovava più nella mamma (non c'è più nutrimento), e incomincia a identificare la felicità con il giocattolo richiedendolo più volte. In questa ricerca il bambino esprime il suo istinto e cerca la sua felicità, provando a cercare qualcosa che gli manca.    Dopo un po' nemmeno il trenino soddisfa il bambino, c' ancora qualcosa che non lo realizza.  Infatti nel frattempo il bambino cresce e incomincia a incontrare una bambina, che li sembra molto interessante provando delle emozioni. Il bambino verso la felicità va avanti e il bambino pensa di realizzare il suo istinto ma anche di amare quella bambina, ama gli altri.  Ma con quella bambina dopo poco finisce (famiglia, lavoro, successo, salute), quindi il cammino di felicità richiede l'impegno di noi stessi con l'istinto e quest'ultimo deve passare attraverso delle cose ma non si può lasciare imprigionare dalle cose.   Capisci che la felicità si realizza quanto più continui nel cammino e le cose ti fanno andare avanti senza imprigionarti.   Se crescendo il bambino diventato  adulto, si sposa e poi si allontana da sua moglie per avvicinarsi a un'altra donna che magari li rifà provare i sentimenti di quando era davvero bambino; psicologicamente questa donna risveglia il suo desiderio di felicità.   LA SCELTA VERSO L'INFINITO:    Ciò che aiuta verso il cammino di felicità sarà tornare con la moglie (famiglia) o inseguire questa nuova donna? Tra due cose bisogna capire cosa scegliere. La libertà è sempre un legame che deve scegliere.   1. Potrei limitare il desiderio, visto che so che anche seguendo la donna prima o poi non mi basterà e scegliere la famiglia. Bisogna accontentarsi di rinunciare a sé per amare gli altri (dare troppo spazio ai desideri potremmo essere insoddisfatti a un certo punto) 2. Anche se psicologicamente questa donna mi stimola di più, non che non amo me steso amando i miei figli e mia moglie. La moglie e i figli portano un amore reciproco e il fine è comunque rinunciare a me stesso.   Il criterio è dunque con l'istinto che sorge verso una donna, verso il desiderio, deve chiedersi cosa soddisfa di più questo desiderio di portarmi all'infinito (verso Dio).  Cosa mi fa camminare di più verso il destino. Anche se questa donna sollecita il desiderio, per soddisfare più potentemente questo desiderio io devo impegnarmi trasformando l'amore verso questa donna per la mia famiglia, se effettivamente questa famiglia mi avvicina di più ml destino e quindi all'infinito.   COSA MI FA CRESCERE DI PIU'? Cosa mi porta all'infinito. L'uomo è libero ogni volta è chiamato ad aderire a ciò che più lo avvicina al destino, alla meta, alla soddisfazione dell'istinto.   A volte è duro fare una scelta e ti fa crescere di più rispetto a una scelta facile che però dopo non ti soddisfa. Si parla del PECCATO, cioè scegliere ciò che meno ci fa camminare verso la felicità. L'uomo è quindi chiamato alla felicità e libero nello scegliere questa felicità in ogni passo della sua vita. E' un cammino in cui spesso si impara sbagliando.   Dio non si sostituisce alla libertà degli uomini, tutti viviamo la tentazione di provare qualcosa ma che poi non soddisfa, ma abbiamo un aiuto per scegliere meglio cosa ci rende felici.   SINTESI:   CONCEZIONE GESU' DELLA VITA DELL'UOMO: ci sono tre cose distintive dell'uomo   1. L'essere persona, l'uomo è unico perché in rapporto con Dio 2. L'uomo è chiamato alla felicità, cioè qualcosa tra amare sé e gli altri 3. Ogni uomo in questo cammino per la felicità è libero, deve scegliere ciò che più lo fa camminare verso il destino 3 STRADE PER CAPIRE QUESTA PRETESA:   La pretesa cristiana che Gesù avanza è di essere l'incarnazione di Dio che si è fatto uomo, che è assurda per la religiosità e la filosofia ma che Cristo ha la pretesa di realizzare.    3 metodi con cui raggiungere la certezza sull'incarnazione :   1. Metodo storico, leggendo tutti i testi di Gesù cristo con cui si può approcciare questo fenomeno (sapendo tutte le lingue). Tutti affermano infatti che è morto, ma solo per alcuni risorto. Eppure è un fenomeno che non si è ancora esaurito perché non ci sono seguaci della religione romana oggi ma ci sono uomini che dicono che cristo è vivo e ciò vuol dire che non è possibile studiarlo come fenomeno morto (è un problema). 2. Metodo religioso o interiore, quindi la certezza può venire solo dal sentimento, perché "ci credo". Questa è la via maggiormente perseguita dai cristiani, ma che purtroppo non è ancora sufficiente (perché difficile distinguere ciò che sento da ciò che Dio mi dice). Ma  risulta incoerente con il fenomeno cristo perché ai tempi di cristo lui era una persona che si poteva toccare, seguire, contrastare e il modo con cui ci si rapportava toccava l'interiorità, ma era un fenomeno oggettivo (sapevi chi era la madre, la casa,..). Oggi non lo è più così perché non toccandolo non si capisce la sua interiorità. 3.  Metodo dell'incontro, infatti al tempo di Gesù si incontrava una persona e si parlava," toccando l'interiorità", questo metodo deve essere possibile anche oggi --> mandando altri in suo nome (già al tempo quando lui non poteva), e infatti lasciando la terra Gesù ha confermato questa cosa perché ha detto che" dove due o tre si riuniranno nel mio nome, io sono in mezzo a loro".   Quindi la via per farsi un'opinione si chi era cristo è incontrare chi loro oggi affermano che Cristo è ancora vivo e che si ritengono discepoli di questo fenomeno.   "Nell'incontro con loro puoi farti la tua opinione su Gesù"   Questo metodo inoltre abbraccia sia la dimensione storica che religiosa. (Come al giorno d'oggi nella conoscenza delle altre religioni, attraverso l'incontro e la parola con altre persone che testimoniano e incontriamo).  Noi osserveremo l'ultimo metodo, partendo dalla chiesa.   4) LA CHIESA INTRODUZIONE SULLA CHIESA:   Riguarda 3 ambiti:   • STORICO: storia della chiesa e prime comunità cristiane • TEORETICA O TEOLOGICA: come l'elemento divino e umano stanno insieme nella vita della chiesa • ESISTENZIALE: come l'uomo di oggi sta davanti alla vita della chiesa   1. STORICO:    La Chiesa inizia con un trauma, inizialmente era una comitiva di persona con tanto successo perché contrastati --> discepoli di Gesù cristo in cui lui era il leader.   Gesù, il loro maestro poi muore e nel vangelo di Luca un uomo chiede ai discepoli perché sono tristi ( a causa morte di Gesù). Infatti la morte comminata a Gesù è quella data ai peggiori reati--> in croce. Si sperava che lui avrebbe fatto qualcosa di potente come miracoli ma dopo 3 giorni non avvenne nulla e i discepoli tornano a casa soli.   Quindi morte, fallimento e condanna dell'opinione pubblica (si vergognavano a dire di essere discepoli di Gesù per evitare la stessa fine del maestro).   Potevano succedere tante cose dopo questa tragica fine nel gruppo dei discepoli (memorie, scioglimento gruppo,…), invece dopo 3 giorni incominciano ad andare in giro per le strade ad annunciare che Gesù è risorto. Questa cosa è contraddittoria con l'evento traumatico accaduto, infatti con coraggio annunciano la risurrezione e chiedono la conversione.   La comunità sta assieme ed è carica di vigore nell'annuncio della presenza di Cristo risorto portando l'annuncio in tutto il mondo --> sentono di avere una missione.   Fallimento croce --> entusiasmo comunità e ci si chiede perché, infatti per i :   • Cristiani: è risorto Gesù • Giudei: affermano che i cristiani se lo sono inventati   I CRISTIANI   I cristiani sono così convinti per questo ideale perché Cristo per loro "è vivo, è Dio e presente in loro" e si credono portatori di lui nel mondo infatti si definiscono "corpo di cristo". Si sentono testimoni di questo evento e non hanno paura a dare la vita perché sanno che anche se moriranno incontreranno Cristo.   Ci sono 3 impressioni del fatto cristiano che sfuggono all'osservazione ma che rappresentano invece il DNA:   1. STANNO INSIEME (SOCIALE): il cristianesimo è un fenomeno sociologicamente identificato.   Ciò che li tiene insieme è il "sentirsi scegli da Dio", il rischio è che questo quindi non è un messaggio per tutti porta con sé l'idea di una discriminazione.    E' una scelta che invece si apre potenzialmente a tutti, nell'attesa che tutti i popoli vengano a Gerusalemme. Il compito è proprio quello di arrivare a tutti ,portando a tutti amore.   Ma la scelta di Dio si attua nel senso che da Gerusalemme si va in tutta la terra, da Gerusalemme i popoli di Gesù andranno nei vari popoli facendo entrare nel loro interno popoli di vari tipi. Questo creò una resistenza --> rottura, chiudendosi dentro i propri gruppi.   Ma c'è una comunione totale che abbatte le differenze: "se ti senti preferito da Dio e chiamato da Cristo, si abbattono i confini e siamo una sola cosa" facendo cadere quindi le differenze etiche, sociali, di genere,.. "Tutti siamo uno in Cristo e ci rende una sola cosa".   Questo fenomeno  la chiamiamo Chiesa, viene dal greco che vuol dire "ekklesia" o dal latino "ecclesia" o dall'ebraico "ek" Chiesa vuol dire CONVOCAZIONE , "chiamati da..". Era un nome "ecclesia" che veniva dato a delle semplici riunioni .   Spesso associato a un altro termine "Chiesa di Dio", cioè un • genitivo soggettivo (quindi Dio che chiama queste persone", riconosciamo che le barriere si abbattono quando qualcuno ci chiama --> vocazione • genitivo oggettivo (ciò che ci mette insieme è la fede in questo dio; si sentono un unico corpo di un unico signore messo insieme). I cristiani scrivono come primo genere le lettere per tenere in comunione tra loro le diverse comunità e parlare della fede.   Creando una rete attraverso lo scambio di lettere circolari che testimoniano la vita continua tra le chiese (poteva crearsi una divisione tra gruppi di queste persone che non erano d'accordo eppure erano in comunione e utilizzavano le lettere come testimonianza).   Una grande verità può essere trasmessa da Dio con una libro, lettere, con un'illuminazione interiore o particolari fenomeni , ma lui sceglie di continuare la storia con un segno umano   • Visione video: il protagonista mostra come è scomodo e doloroso dirsi la verità e per questo conviene passare il tempo dicendo cose ovvie (pettegolezzi) piuttosto che dire la verità delle cose. La verità come luce che mette a soqquadro l'anima e ci giunge dal mondo greco con le tragedie  "conoscere =soffrire".   C'è un modo di imparare la verità che è quello che passa per testimonianza ed è quello che ha scelto Gesù --> IMPORTANZA FATTORE SOCIALE DELLA CHIESA (diverso è concepire la verità come luce abbagliante e la verità che passa da un testimone che ci introduce la verità --> come una roccia).   Il metodo del testimone infatti: è più umano, più pedagogico in quando accompagna nella crescita, e infine più rischia sulla libertà della persona (può dialogare, perdonare,.. Stimola la libertà).   Riassunto: La pretesa cristiana ci fece dire che quindi Gesù è Dio che si fa uomo il verbo di Dio che si è fatto uomo. Ma al giorno d'oggi come è possibile vedere se questa affermazione è vera; ci sono tre modi: quello storico, quello intimistico o religioso e quello dell'incontro con i testimoni cioè i cristiani. Di questi metodi il terzo è il più ragionevole cioè il più adeguato alla natura del fenomeno che bisogna analizzare. E' qualcosa di vivo infatti Gesù afferma disse di essere ancora vivo quindi per vedere se è vero bisogna conoscere comprendere la realtà di Gesù nella nostra storia di oggi.   2. MOTIVO DELLA CONVERSIONE: questi uomini infatti non nascevano cristiani, spesso seguivano la religione del posto di nascita o dei padri. Cosa gli spingeva a convertirsi? --> gli uomini avevano la certezza di aver incontro la verità (sentendosi coinvolto totalmente) che li rendeva felici e certi di una speranza nel futuro anche dopo la morte (la speranza di una vita migliore, una promessa ) --> UNA FORZA DALL'ALTO, UNA FORZA DIVINA CHE INVESTIVA LE LORO VITE   • Pedofilia: che fino a 150 anni era una cosa diffusa e giustificata nella società, vissuta spesso in famiglia o ambienti educativi, poi si è resi contro della gravità e la colpa di uomini di chiesa che abusavano di persone innocenti facendoli crescere deviati.   • Corruzione: Gesù era infatti povero, eppure oggi queste persone sono piene di soldi e ricche.   • Ipocrisia e  omertà: poca trasparenza con cui si affrontano alcune situazioni (caso Manuela Orlandi)   • Sessismo (discriminazione di genere) : riguardante le donne che non possono accedere a ruoli apicali all'interno dell'organizzazione   • Omofobia: non accetta l'unione e il matrimonio omosessuale   • Aborto e eutanasia, obbligo alla castità, no al divorzio, confessionalismo   • Oscurantismo e chiusura: nel passato chi non la pensava come la chiesa spesso veniva ucciso o condannato in maniera brutale (ci si sente giudicati se non la si pensa così) --> caso Galileo   • Violenza religiosa  e potere manipolatorio   • Controllo delle coscienze: nelle confessioni ci sarebbe il segreto confessionale   • Spesso obbligo dei riti: obbligati ad andare a messa quando spesso non si conosce il significato di alcune parole che vengono dette --> stessa cosa vale per il battesimo e altri sacramenti   Osservazioni: Tutti questi aspetti riguardano il capitolo dell'uomo, confermano che la Chiesa è fatta di uomini che sbagliano, per alcuni ci oso giustificazioni e pareri da comprendere meglio, ma in ogni caso riguardano comportamenti umani. Tutti questi aspetti umani potrebbero portare alla conseguenza che non c'è il divino nella chiesa o sono la dimostrazione che in questa umanità fragile, è il divino che tiene in piedi la Chiesa?   All'inizio della vita della Chiesa c'è un uomo San Paolo che nella prima lettera scritta nel 55 .D.C scrive ai cristiani di Tessalonica dopo che gli ha visitati e afferma che "è grato  a Dio per loro" perché hanno accolto la parole che lui li ha rivolto come "parola di Dio" e non come parola di uomini. San Paolo afferma che "quando si è deboli, si è forti per Cristo". Il cristiano ha coscienza di essere peccatore, ma comunica una grandezza in questa sua povertà.   San Paolo: "Noi siamo come vasi di Creta che trasportano l'oro della presenza di Dio".  Ma perché Dio non si è esposto troppo attraverso questi vasi di creta che potevano non trasmettere correttamente questo oro al mondo?   Giussani: "Non si può avere nessun alibi per dire che non c'è nessun divino soltanto accusando gli errori della Chiesa". Nessuna miseria per quanto grande potrà mai annullare questo paradosso: attraverso l'umano è il divino che si vuole comunicare. Ci sono 3 passaggi:   1. Attraverso l'umano, passa attraverso il temperamento e la mentalità di ogni singolo uomo. Quindi l'umanità che Dio sceglie dei cristiani per comunicare la mondo non è neutra ma influenza la modalità di espressione dello stesso messaggio cristiano perché esso esalta e valorizza il temperamento di ciascuno.   Esempio 1 : basta sfogliare la bibbia per riconoscere che essa è composta da diversi libri, ci sono infatti due libri messi vicini che rappresentano libri sacri ma  sono diversi.  Ognuno rappresenta un temperamento diverso facendo risaltare ogni tratto del mistero.   Esempio 2 : sant'Ignazio e San Filippo erano due amici cristiani, ma completamente diversi. Ignazio era un uomo che voleva capire come dio parlava della sua interiorità, che stava rischiando il suicidio e prima di farlo si converte; invece Filippo era amante della scienza, con deformazione al cuore, ma era un uomo noto perché stava insieme ai poveri. Ma erano totalmente diversi, dio infatti si serve di ogni temperamenti per comunicare.   Esempio  3 : anno scorso c'erano due papi cioè san Francesco e San Benedetto, sono due persone opposte uno tedesco e uno  argentino (un teologo e un uomo pastorale). Erano due personalità opposte, eppure entrambe erano uomini di Dio che hanno messo al servizio di Dio la loro umanità.   Quindi non giudichiamo quindi mai la verità della chiesa dalla simpatia o antipatia di un temperamento. Ma capire attraverso quel temperamento se è vero o no quello che afferma una persona.  Bisogna capire "a cosa io credo".   Non 'è temperamento che non possa servire a comunicare la verità di Cristo: ci sono vari tipi di temperamento ma non c'è nessun aspetto dell'umano e del carattere che non possa diventare espressione della verità. Giussani afferma che "il peccato può diventare occasione di vocazione" infatti San paolo si faceva grandi viaggi pur di perseguitare i cristiani. Ogni temperamento può essere espressione di potenza divina.   2. Attraverso la libertà. Il temperamento posso renderlo un'occasione di comunicazione o chiusura alla grazia. La libertà del temperamento per affermare sé.   La pedofilia è grave perché un uomo con responsabilità nella chiesa si è reso conto di pensare e capire che ha fatto un errore e questo uomo prima di chiedere aiuto o perdono a dio per quell'errore che stava pensando, potesse essere occasione di conversione --> ha reso il ruolo in cui la chiesa lo metteva (autorità educativa) un punto di sfruttamento delle sue cattive intenzioni (tradendo la chiesa e utilizzando il suo posto nella chiesa per affermare quell'errore). Si tratta di un errore morale e una crisi nella trasmissione della fede. Può essere l'occasione per chiudere un male o aprire un male.   Attraverso la libertà si può rendere l'errore un'occasione di testimonianza. Osservazioni: quando guardiamo l'errore dei cristiani, prima di rassegnarci dovremmo chiederci se c'è ancora spazio per una rinascita dietro il male.   Questo non vuol dire giustificare il male , ma capire se è possibile trovare l'occasione per comunicare il bene che Dio vuole testimoniare attraverso gli uomini. Così la vita del cristiano vive sempre questa tensione --> libertinismo (fare ciò che si vuole) e moralismo (chi non fa certe cose non può essere cristiano). Ogni volta bisogna chiedersi come dopo un errore aprire una strada di ricostruzione.   Giussani usa un immagine -->  di un uomo che al fondo di terreno fangoso sa che c'è l'oro e non ha dunque paura a immergervi le mani se sa cosa ottiene ; se veramente "io voglio sapere se c'è Dio in mezzo ai cristiani non mi scandalizzo del materiale umano mio e degli altri in cui mettere le mani ma  affondo la mano nell'umanità per capire come e dove Dio costruisce".   La scelta di Dio passa attraverso dei condizionamenti di cultura di storia di quegli uomini , dio ha scelto di comunicarsi attraverso gli apostoli.  Il cristianesimo si comunica sempre con gli strumenti del tempo in cui si trova; ma la verità può essere trasmessa progressivamente attraverso i condizionamenti  del tempo e  non si è mai contraddetta.   • Esempio: Ai tempi di Gesù c'era la schiavitù, uno schiavo era segno di ricchezza. Gesù e  San  paolo introducono  qualcosa che porterà all'abolizione della schiavitù-->  "trattare lo schiavo come un figlio e lui ti rispetti come padre".    • Esempio omosessualità: La chiesa ha affermato dell'orientamento di genere: che una persona prima che essere maschio o femmina, è una persona. C'è un valore assoluto della persona che dipende dall'essere creato. I cristiani vivevano in una società in cui gli omosessuali erano emarginati, discriminati e a questa dissolutezza San Paolo denuncia i costumi immorali con qui si praticava l'omosessualità .   Non si condannava l'orientamento ma l'utilizzo dell'omosessualità come strumentalizzazione delle persone. I cristiani spesso accoglievano gli omosessuali nella Chiesa per questa umanità. Nel frattempo cambia la società: ancora oggi per i cristiani, dare valore a una persona è la cosa importante (non quanto orientamento, pelle, religione, ecc..), dando rispetto ad altri pareri nonostante non si condividono. La chiesa cerca di distinguere il sacramento tra matrimonio uomo- donna con generazione figli e il rapporto che si può stabilire tra due persone al di fuori del matrimonio (capire quanto questo rapporto apre la strada alla via della grazia).   • Esempio aborto: nessuno può permettersi di togliere la vita a nessuno (un bambino non può dare a sua volontà), solo se quella persona decide di togliersela è diverso. La chiesa non accetta il sacrifico di altri, in guerra lo si può fare ma è sempre un "peccato".   • Esempio violenza religiosa: si voleva comunicare la verità, ma questo principio non si può comunicarlo con la violenza (no si può far cambiare idea a un altro con violenza).   Sintesi: Il divino passa attraverso l'umano che sbaglia. La chiesa è una realtà viva che cammina nella storia, fatta di uomini vivi e i loro sbagli --> passando così il contenuto divino. I cristiani non si sono mai fermati nei loro errori, andando a guardare "ciò che mostrano e non ciò che fanno"   • ATTRAVERSO IL DIVINO:   Articolo: Antonio Polito scrive un articolo a un mese dalla morte di un ragazzo , Francesco, figlio di giornalisti del corriere della sera, che è stato investito da un uomo che con la macchina è salito sul marciapiede (morte casuale). Lui racconta cosa ha visto al funerale di questo ragazzo --> racconta il dolore che ha visto nei compagni e negli amici del ragazzo, si chiede come sia successo, come sia possibile le che succedano queste cose --> IL PROBLEMA DELLA VERITA' DELLA MORTE DI UN RAGAZZO GIOVAN CHE NON HA COLPA DELLA SUA MORTE. Polito si chiede "i cristiani quando parlano, intercettano il problema della verità?". Quando parliamo di chiesa, pensiamo agli errori dei cristiani, ma non si pensa alla verità che la Chiesa vuole annunciare.   Quali sono i luoghi della vita in cui sorge il problema della verità? (si pone il problema del "perché?" come la morte di questo ragazzo) -->   • Morte (perché una persona muore e cosa sorge al distacco) • Le malattie, la solitudine , "fine dell'amore", scelte, fatica • Ingiustizia, fallimento di un obiettivo, una crisi • La guerra e lo scontro tra gli uomini, gesti non compresi   Davanti a queste domande, "la Chiesa cosa dice? Cosa dicono i cristiani e il loro dio?" --> la Chiesa ha concretizzato, raccogliendo le verità che Gesù ha portato all'interno di un testo proposto a tutti i battezzati prima di accedere al battesimo -->  IL CREDO.   1.  L'unità è la trinità di Dio. 2. L'incarnazione, la passione , la morte e la resurrezione di nostro signore Gesù Cristo.   Le risposte che da la chiesa, rispondono ai grandi perché dell'uomo.   1. L'unità e trinità di Dio afferma che non è un Dio solo, ma da sempre è comunione (rapporto tra padre, figlio e spirito santo), è la comunione di un solo Dio "che fa essere tre". 2. Spesso qualcosa di così appassionante, diventa alienante (in un rapporto di amore vediamo come spesso sfocia in violenze). Tutto ciò è fatto per raggiungere una comunione, "tanto più siamo uniti e una cosa sola, tanto più ognuno ha la sua specificità"   I sacramenti sono quei gesti che hanno la pretesa di comunicare quella vita, quella grazia santificante che solo la chiesa comunica. Ma come partecipando a quei gesti si sperimenta veramente la grazia santificante e si entra in contatto con Cristo? Come il sacramento è il luogo per cui si comunica la grazia santificante/questa novità di vita rigenerante? La comunicazione della grazia santificante avviene sempre attraverso due libertà: quella di Dio e quella dell’uomo.   • Dove si vede la libertà di Dio? Si vede nel fatto che i gesti dei sacramenti sono stati fatti da Gesù stesso (es. spezzare del pane, etc.), questi gesti non sono una invenzione dei cristiani; e i cristiani in comunione con Gesù fanno questi gesti. Il sacramento non è qualcosa di privato, non lo si può amministrare da solo il sacramento è sempre da chiedere a un ministro che te lo dà.   • Dove si vede la libertà dell’uomo? Il sacramento è valido solo per l’uomo che si accosta consapevolmente a quello che sta facendo. La libertà dell’uomo è fondamentale perché avvenga il rito.   Il sacramento comunica la grazia santificante solo quando avviene l’incontro tra queste due libertà: l’uomo cosciente e Dio che si dona a questo uomo. Quando avviene l’incontro tra queste due libertà allora il sacramento è efficace, cioè significa che quello che ha fatto Gesù 2000 anni fa accade oggi a chi lo riceve. Il cuore del sacramento non è tanto l’emozione dell’uomo, ma sta nell’oggettiva comunicazione di questa grazia, cioè nel fatto che una volta ricevuto il sacramento cambia la percezione che la persona ha di sé, cambia la sua coscienza.   Il sacramento della chiesa è descritto come il gesto più elementare di preghiera, cioè il luogo dove l'uomo si mette in dialogo con Dio. Il sacramento è un gesto semplice dove in modo molto elementare la tua libertà è messa in rapporto con la libertà di Dio, cioè la libertà dell'uomo che ci riconosce di esser fatta da Dio.   Quindi le preghiere non sono solo delle parole dette dall’uomo per rivolgersi a Dio; la preghiera è il rapporto tra la libertà dell’uomo e la libertà di Dio. Secondo la chiesa il primo gesto di ciò è il sacramento. Nel sacramento si ha la certezza che, se l’uomo è consapevole di ciò che sta facendo, lì può incontrare Dio. Nei sacramenti se l’uomo si dispone per trovare Dio allora di sicuro Dio si fa incontro all’uomo. Si può dire che per un cristiano l’ideale è che tutta la vita diventi sacramento? L’idea che quello che accade nel sacramento possa estendersi in tutta la vita è l’idea dei cristiani, cioè riconoscere che tutto quello che faccio viene da Dio e offro tutto ciò a Dio affinché Lui si renda presente. OBIEZIONE: quando abbiamo ricevuto il battesimo non eravamo coscienti. Perché viene dato ai bambini? Il sacramento la Chiesa lo dà ai bambini se sono inseriti in un contesto cristiano dove i genitori, padrini e madrine permetteranno loro di rispondere a suo tempo alla libertà di Dio. Il dono precede sempre la libertà che risponde (cioè l’uomo da grande deve poter essere cosciente e decidere se seguire o no la strada nella quale i genitori lo hanno inserito. Ma per poter rispondere a questa domanda devono prima essere stati inseriti nel mondo cristiano quindi il dono (battesimo) precede la libertà (dell’uomo che dovrà scegliere se seguire questa vita).   Che cosa la chiesa offre al mondo quindi? Questa grazia santificante, cioè questo cambiamento di sé attraverso i sacramenti (GESTI) ma anche attraverso dei GIUDIZI (PAROLE).   Cosa riguardando questi giudizi che comunicano questa grazia santificante dentro i problemi dalla vita? I problemi della vita si possono raccogliere in 3 categorie:   • Problema della verità (da dove andiamo, dove veniamo, quale è il mio scopo?) • Problema dell’amore (di chi fidarmi? A chi unirmi?) • Problema della giustizia (diviso in due: lavoro dove spendo le mie energie per alimentare me e per contribuire la costruzione della politica? politica quale è il mio contribuito al bene comune e cosa può darmi il bene comune?)   Come la chiesa arriva a dare un giudizio attuale a questi problemi? Nell’intervenire in questi problemi c’è un rischio: se la chiesa interviene in modo radicale o netto su certi giudizi rischia di dividere (es. obbligare tutti a non votare i comunisti). Questi sono problemi dei cristiani, non della Chiesa. A volte quindi il pronunciarsi su giudizi concreti da parte della Chiesa ha rischiato di dividere piuttosto che unire (es. crociate).   Quindi che tipi di giudizi dà la chiesa su questi argomenti? La chiesa di fronte ai problemi concreti richiama la posizione con cui affrontarli. Questa posizione e la RELIGIOSITÀ' cioè richiamare una posizione che poi lascerà l'uomo libero di dare un suo giudizio, La religiosità mette in chiaro una cosa: il valore della persona, cioè qualsiasi persona vale di più di ogni cosa al mondo il valore di questa persona sta nel suo scopo/ compito che è la felicità (cioè il rapporto con Dio).   La religiosità è ciò che permette, non di risolvere i problemi della vita, ma di affrontarli nella posizione migliore, cioè nella posizione più facilitante i problemi sono gli stessi, ma cambia la mia posizione nell’affrontarli per cui questi diventano più semplici. La soluzione definitiva dei problemi non ci sarà mai in questo mondo. 3. ESISTENZIALE: Dobbiamo verificare se tutto quello che abbiamo detto fino ad adesso è vero o no. Dobbiamo verificare se le pretese di Gesù e della Chiesa sono vere: Gesù pretende di essere Dio fatto uomo e la Chiesa di essere la continuità viva di Cristo nella storia. Questo è un compito che riguarda ogni singolo uomo. Per iniziare a compiere un cammino di verifica personale che strumenti abbiamo, che criteri dobbiamo utilizzare, che cosa metto in gioco di me?   Quale strada devo percorrere per capire se tutto ciò detto sulla Chiesa è vero per me --> la Chiesa non converte in massa, ma chiede la conversione personale, passa quindi anche attraverso il RIFIUTO PERSONALE.   Ancora oggi a ciascuno di noi, la chiesa propone di chiedere o meno e oggi ciascuno di noi può prendere una posizione --> devo capire con quale criterio prendo posizione e rispondo, devo capire qual è l'oggetto della risposta e qual è il metodo della risposta. Si valuta con il proprio cuore e la propria umanità (è dentro ogni persona).   E' il senso religioso che ci accumuna tutti, che tutti abbiamo (visto nelle prime lezioni, testo donna ebrea deportata). Ognuno deve tirare fuori le esigenze più vere del proprio cuore.   • Il criterio per valutare la pretesa della Chiesa è il CUORE --> se Cristo viene incontro all'uomo è per illuminare il senso religioso. Però nel metodo religioso è illuminazione interiore, qui il riscontare se è vero o no quello che viene detto il cuore accade attraverso un incontro (qualcosa di oggettivo che si appella alla nostra umanità).   • L'oggetto da verificare è il fatto di trovare una CORRISPONDENZA (o centuplo, perché i cristiani riscontrano che la loro vita risplende 100 volte di più rispetto a quello che si erano immaginati per la loro vita)  inaspettata a ciò che il nostro cuore attendeva.  E' la sorpresa del cuore di trovare qualcosa che non si sarebbe mai immaginato (è l'incontro con il divino che illumina l'umano).  Corrispondenza piena a questo cuore, la presenza del divino attraverso un segno umano, che fa risplendere come non mai l'umanità (cuore).   • Il metodo --> come accorgersi se la presenza corrisponde al cuore. Con l'INCONTRO cioè frequentando la vita di questi uomini. La posizione in fatto cristiano la si ottiene se si segue il metodo con cui il cristianesimo di propone --> incontrando i cristiani. E' la via in cui si può verificare se mi trovo davanti a una realtà che corrisponde o meno al cuore.   5) DAL METODO DELL'INCONTRO ALLA FEDE DAL METODO ALL'L'INCONTRO ALLA FEDE:   1. INCONTRO STESSO CON LE PERSONE   Non basta però incontrare le persone (come aver fatto catechismo, battesimo,..) si tratta dell'incontro che ci ha segnato, un fatto. E' un fatto che non semplicemente accade, ma che è significativo.   2. PRESENZA ECCEZIONALE --> CORRISPONDENZA   C'è qualcosa che colpisce in questo incontro, che sarebbe per la nostra natura. Eccezionale vuol dire corrispondente alle esigenze del cuore. In questo incontro trovo la presenza di alcuni gesti che corrispondono come non mai a quello che speravo di trovare.   Quali sono i tratti di questa corrispondenza che la chiesa dice di promettere ad ogni uomo? --> ansia, solitudine, paura, angoscia. Tutto può essere portato a un unità temporale della propria vita, ma anche degli aspetti della propria vita.   •  Esempio 1 : L'ansia che ci viene perché non riusciamo a mettere aposto la vita, non viene da una tecnica di aiuto, ma da qualcuno che ci da una riflessione di profonda unità tra noi stessi --> "UNITA' AD EXTRA" Questa unità ci fa guardare tutti con simpatia, e potenzialità di dialogo, anche chi la pensa in modo diverso da noi. Ad extra significa che è inclusiva, non esclude nessuno. L'unità è la pretesa che la chiesa vuole offrire.   • Esempio 2 : Solitudine, la chiesa pretende di assicurare una presenza che fa sentire quella compagnia profonda al cuore di ogni uomo --> il padre che non ci abbandona mai, con un'esperienza di FELICITA' (che non è emotiva) che assicura una compagnia al fondo di sé. Altri tipi di felicità fanno paura, perché sai che dopo questo momento, la felicità svanisce; invece qui non si tratta dell'esperienza della felicità ma nonostante la distanza, è una felicità in cui non ci si sentirà mai soli. E' una felicità che "ti fa andare a scoprire" --> LA SANTITÀ' (per la chiesa il santo è l'uomo felice che non è mai solo perché sempre in compagnia).   Ci sono vari aspetti della felicità come:   • Miracolo: se sono felice ogni casa che accade, è un segno; è un modo di accogliere la realtà come dono , anche aiutando gli altri a riconoscere i segni della presenza di Dio nella loro vita. • Equilibrio: valutare con equilibrio tutte le vicende della vita, non avendo fretta di trovare una soluzione, ma con rispetto della libertà delle altre persone. • Intensità: cioè varietà dei santi.   • Esempio 3: Paura, paura dell'altro che ci sembra una minaccia, un pericolo (migrante, ladro, diverso,..). Si pensa di vincere questa paura aprendosi agli altri, ma in realtà chiude in sé stessi. In realtà la si vince solo essendo PERDONATO di tutto --> un' esperienza di perdono totale che è totale (CATTOLICITÀ'). Se perdonato su di sé, si va incontro agli altri.   • Esempio 4: Angoscia (fine di ogni cosa che genera uno sgomento); la Chiesa promette un'esperienza di ETERNITÀ', come se le cose vivessero per sempre. "vince il tempo della chiesa" con la RESURREZIONE DI CRISTO.  Non tutto finirà, Cristo è morto ma è anche risorto e la vita della chiesa continua. Portando la premessa del per sempre o APOSTOLICITA' (vincere il filo della storia che dagli apostoli, persona dopo persona, testimoni che la chiesa continua nel tempo).  
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