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APPUNTI TERZO PARZIALE DIRITTO INTERNAZIONALE, Appunti di Diritto Internazionale

APPUNTI DI DIRITTO INTERNAZIONALE PER IL TERZO PARZIALE, UNIVERSITÀ DI SCIENZE INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE DI FORLI' - SID

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 28/08/2018

san-eh
san-eh 🇮🇹

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Scarica APPUNTI TERZO PARZIALE DIRITTO INTERNAZIONALE e più Appunti in PDF di Diritto Internazionale solo su Docsity! III PARZIALE LA RESPONSABILITA’ Punti rilevanti: A. Gli elementi costitutivi dell’illecito, quando abbiamo un illecito, se manca un elemento costitutivo allora non abbiamo un illecito. B. Le cause di esclusione dell’illecito C. Il regime di responsabilità conseguente dall’illecito, le conseguenze per gli stati in caso di violazione di norme internazionali. D. Il ricorso a contromisure. Se uno stato può reagire dopo che un altro stato ha violato una norma di DI. • C’è responsabilità internazionale se c’è commissione di un atto illecito da parte di uno stato! • Norme sulla responsabilità come norme secondarie, cioè norme che si applicano al nuovo rapporto dopo la violazione. Illecito e responsabilità Secondo l’approccio tradizionale: c’erano pochissime regole, il punto principale era che se uno stato commetteva un illecito allora questo stato doveva offrire una riparazione, cioè cercare di riparare i danni che sono stati commessi come conseguenza alla violazione della norma internazionale. • Lo stato leso poteva reagire all’illecito con tutte le misure anche con misure implicanti l’uso della forza militare per: A. Ottenere una riparazione B. Punire lo stato responsabile Attenzione: c’è in atto una sorta codificazione della responsabilità degli stati dal 1953, inizialmente limitata alla responsabilità per violazione norme sul trattamento degli stranieri. L’ente competente a codificare è la commissione di diritto delle nazioni unite. La commissione si occupa di tutti i tipi di violazioni di tutte le norme internazionale, cercare di dare una risposta comune indipendentemente dalla loro gravità. Illecito e responsabilità: il diritto tradizionale • Non erano precisati gli elementi costitutivi dell’illecito: non era chiaro l’illecito. l’intenzione? Cfr. Caso Unione Bridge Company, il regno unito aveva sequestrato dei beni in Sudafrica che appartenevano in realtà agli USA, si giustificava affermando che non c’era l’intenzione di violare il DI, in quel caso l’illecito c’era, l’intenzione non era importante, quel caso all’epoca non è stato considerato illecito. • Quali conseguenze dall’illecito? Riparazione? • Lo stato leso poteva decidere se e in quale momento rispondere all’illecito, oggi invece ci sono dei limiti temporali. • Prevaleva il regime di “responsabilità collettiva”: lo stato di appartenenza rispondeva per l’organo che aveva commesso l’illecito. Non c’erano meccanismi di responsabilità individuale. Illecito e responsabilità oggi • Progetto di articoli sulla responsabilità degli stati per atti illeciti internazionali, prima non avevamo alcun riferimento, oggi le abbiamo raggruppate in questo progetto, ci sono più versioni di questo progetto. È un atto di soft law della commissione di diritti internazionale all’assemblea generale. Viene utilizzata dagli stati e dalle corti per capire qual è lo stato della materia. A. Prima versione: relatore spec. Arangio Ruiz-1996 B. Seconda e definitiva versione: relatore spec. Crawford- 2001 • L’A.G. non ha proposto il progetto come accordo di codificazione • Esiste un secondo progetto sulla responsabilità delle OO.II. (2001): rel. spec. G. Gaja. Il problema è cercare di capire a chi attribuire l’illecito. La disciplina attuale- progetto Precisa: • Nella prima parte precisa quali sono elementi costitutivi dell’illecito. • Le cause di esclusione dell’illecito nella seconda parte, circostanze per giustificare l’illecito. • Le condizioni di legittimità del ricorso a contromisure e conseguenze. Distingue tra: questi progetti cercano di distinguere due tipo di responsabilità. • Responsabilità ordinaria, applicabile di regola nei rapporti tra stati, obblighi bilaterali tra stati che non includono obblighi erga omnes. • Responsabilità aggravata, posta a tutela di valori fondamentali per la CI. Violazione delle norme fondamentali, generano obblighi erga omnes. Espande il concetto di responsabilità individuale.. L’illecito: gli elementi costitutivi Secondo il progetto, l’illecito internazionale è costituito da due elementi: A. Soggettivo, per cui la condotta (o l’omissione) è attribuibile a uno stato (artt. 4-11 progetto), riguarda l’attribuzione del comportamento allo stato, dobbiamo capire se è attribuibile, lo stato è un ente astratto. c’è l’elemento soggettivo, queste truppe hanno usato la loro forza pubblica per commettere l’illecito. 2. Malle, 1927 (console messicano/ufficiale di polizia USA): caso di uno sceriffo texano la cui moglie lo tradì con il console messicano. Lo sceriffo la prima volta era andato dopo aver finito le sue ore in ufficio con abiti non formali a minacciare il console messicano dicendogli di smettere. Il console messicano dice che è stato minacciato da una forza di polizia. In questo caso non c’è commissione di illecito perché lo sceriffo è andato a minacciarlo fuori dalle ore di ufficio e non vestito in abito da lavoro. Passa un po’ di tempo il console continua a vedere la donna, lo sceriffo prende la macchina da sceriffo e vestito ed arresta il console, in questo lo sceriffo ha utilizzato i poteri e mezzi della funzione pubblica e quindi il caso è riconducibile agli Usa. 3. Cedu: responsabilità per atti commessi da polizia vs. art. 3, articolo che protegge i detenuti rispetto ai trattamenti umanamente degradanti. In questo caso c'è una possibile applicazione dell'articolo 7, lo Stato poteva prevenire questi abusi, ma non l'ha fatto. In questo caso viene elevata la responsabilità dello Stato. Ci sono state molte accuse anche nei confronti dell’Italia. Art. 8 del progetto: riguarda quello situazioni in cui non abbiamo più organi dello stato, abbiamo degli individui che hanno una qualche relazione con lo stato. Dobbiamo capire se questi comportamenti di questi individui che sono collegati allo stato possono o no risollevare responsabilità nei confronti dello stato. L’articolo 8 dice che può sussistere l’illecito quando gli individui agiscono di fatto in base a istruzione, direzione o controllo dello stato. Potrebbe accadere, ad esempio, che: 
-tali individui siano pagati o finanziati dallo Stato
- la loro condotta sia stata coordinata e diretta dallo Stato 
-la singola condotta sia stata attuata in base a specifiche istruzioni impartire dallo Stato Non si tratta di organi di fatto e non riguarda atti ultra vires! Casi in cui lo Stato ha dato indicazioni specifiche ad un individuo e questo le ha eseguite. In questo caso il problema è capire cosa si intende con controllo, in particolare da parte dello Stato su questi individui. Se accettiamo un controllo stretto, anche difficile da provare, allora gran parte dei casi in cui c'è collegamento tra Stato ed individui, allora noi non avremmo illecito. Si richiede perciò da parte della corte, un controllo molto stretto. Corte Internazionale di Giustizia: 1. 1.CASO NICARAGUA vs USA-1986: le attività dei contras erano riconducibili agli USA? Nel 1979 era caduto il governo al potere e si erano organizzate delle opposizioni che attuavano delle violenze sporadiche. In quel momento il nuovo governo aveva relazioni con usa, nel 1981 questi movimenti di opposizioni riceve aiuti dall’Usa, questi gruppi paramilitari->azioni contro Nicaragua e quindi sono sotto la responsabilità Usa e quindi quest’ultima deve pagare. Addirittura, si parla di un manuale di istruzione, manuale di formazione di questi gruppi paramilitari come procurare terrore a queste vittime. Questo tipo di collegamento tra questi gruppi e Usa c’era, il Nicaragua sosteneva che Usa aveva violato il divieto di uso della forza perché avevano selezionato, formato, incoraggiato e supportato azioni militari contro di loro attraverso questi Contras, gli States erano accusati di aver commesso incursioni aeree e attacchi armati. In ogni caso c’era stato la violazione di ingerenza negli affari interni. Pertanto, il Nicaragua chiedeva: • -Obbligare gli Usa alla cessazione di tutte le violazioni; • -risarcimento per violazioni subite alle famiglie vittime. Per gli Usa: • -si tratta di legittima difesa in ragione degli attacchi del Nicaragua al Salvador. Ritenevano di essere responsabili però si giustificava dicendo che era una risposta a quello che aveva commesso il Nicaragua stesso, era una forma di difesa collettiva. Si ritenevano responsabili per alcune azioni. Per la CIG: ha cercato di fare chiarezza • -Alcune azioni erano direttamente imputabili agli Usa perché suoi agenti avevano partecipato “in the planning, direction, support and execution of the operations” materialmente affidata ai cd. UCLaS. • -Rispetto ai Contras->nonostante i cospicui finanziamenti, gli addestramenti e la fornitura di ogni mezzo necessario, le azioni dei contras non erano imputabili agli Usa. La Corte spiega perché le azioni dei contras non erano imputabili agli Usa: • -Esisteva già una forza di opposizione prima dell’intervento degli Usa, • -Non si poteva affermare che ogni “provision of funds by the United States was made in order to set in motion a particular offensive, and that offensive was planned by the Usa” • -Non esisteva quel livello di dipendenza tale da affermare che i contras “agivano come un organo degli Usa”, i contare ricevevano soldi e facevano quel che volevano. La corte da un’interpretazione restrittiva al progetto. Manca una forma di collegamento quindi non è attribuibile la responsabilità al Nicaragua. I contras esistevano già da prima dei finanziamenti degli Usa e quindi non c’era un collegamento diretto tra la creazione di questa forza e gli Usa. Ogni soldo speso per i contare non corrisponde ad una catena di comanda, quindi una violazione di DI. La mancanza di questa catena di comando implica una mancata di applicazione dell’art. 8. I contras agivano come avrebbe agito un organo di governo. La corte riconosce nei contras la possibilità di agire anche in modo diverso dal comando statunitense, avevano una sfera di autonomia. Non c’era quindi un controllo specifico. Opinione della Corte più recente: conferma la sua giurisprudenza In Applicazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del genocidio, 2006, per la CIG: • -Anche se lo Stato esercita un controllo generale su un conflitto, occorre dimostrare che la singola azione armata sia stata condotta sotto il controllo effettivo o sulla base di istruzioni; • -pur essendo chiaro il legame tra milizie serbo-bosniache e il governo serbo, la Serbia non era responsabile per il genocidio perpetrato a Srebrenica nel 1995. Le milizie serbo- bosniache avevamo commesso genocidi. Ci si chiedeva se erano imputabili alla Serbia, ma siccome non si era dimostrato in quel caso che i massacri specifici erano stati suggeriti dalla Serbia allora la CIG dice che vale ancora la giurisprudenza Nicaragua vs. Usa. Il controllo sulla milizia non è sufficiente, la corte ha bisogno di elementi molto precisi. Quindi la Corte riafferma la sua posizione sulla questione Usa e Nicaragua. 2. Tribunale penale per i crimini in ex-Jugoslavia: 
Tadic: che tipo di controllo è necessario per attribuire una condotta allo Stato? Aveva che bastava il controllo generale, quel tribunale aveva detto che uno stato poteva essere considerato responsabile anche in mancanza di istruzioni precise. Basta che uno stato abbia il controllo di un gruppo militare, sulla base di quel controllo viene da sé che questi gruppi militari possano agirei relazione al collegamento. Il criterio del collegamento può essere utilizzato anche senza istruzioni precise. Secondo l’ICTY-1999, una condotta è attribuibile a uno stato se (ragionamento da parte del Tribunale Penale): -singoli individui o gruppi armati non organizzati agiscono sulla base di istruzioni specifiche dello Stato 
-singoli individui o gruppi armati non organizzati ottengono l'approvazione pubblica della condotta ex post -gruppi armati organizzati sono sottoposti al controllo generale dello Stato senza la necessitò di dimostrare la correlazione di ogni singola azione. Si può giustificare in base alla materia. Nel caso della corte internazionale di giustizia richiede un controllo specifico non giunge ad una responsabilità della Serbia, non c’era un controllo, una gerarchia, nel caso del tribunale penale per i crimini in ex-Jugoslavia siamo di fronte alla ricerca di responsabilità individuale, sono milizie fuori dallo stato che hanno commesso dei genocidi, basta un finanziamento per avere un controllo sulle milizie. Non è che uno è giusto e l’altro è sbagliato. Il tribunale penale può dare inizio ad una nuova interpretazione del progetto. Art. 9 del progetto: “Organi di fatto” Organi che esercitano di fatto funzioni di governo, ad esempio la Somalia (stato fallito) non c’è una catena di governo eppure ci sono persone che si assumono compiti di funzionari pubblici: • -dell’autorità di governo in assenza o in mancanza delle autorità ufficiali o • -o in circostanza che ne richiedono l’esercizio Un altro esempio è anche il governo di Gheddafi, organo di fatto in Libia, non gli è mai stato conferito un incarico ufficiale. Art.10 del progetto Riguarda un comportamento di un movimento insurrezionale, ovvero quando un movimento di ribelli commette azioni in contrasto col diritto internazionale e poi questo movimento prende potere dello Stato contro cui si ribella. -sarà considerato un atto dello stato se tale movimento si afferma nel governo dello Stato; -sarà considerato un atto del nuovo Stato, quando costituisce un nuovo stato in una parte del territorio di uno stato preesistente (esempio: Isis in Siria, ribelli, se prendono in possesso quella parte ed istituiscono uno stato allora tutte le violazioni devono essere attribuiti a quello stato) ART.11 del progetto Caso in cui il comportamento non attribuibile allo Stato ma esso lo riconosce. Dei provati commettono un illecito nel diritto internazionale, lo stato in quel caso lo riconosce. Es. Iran vs. Usa. CASO: USA vs IRAN-1980 gruppi di studenti prende in ostaggio il personale diplomatico dell’Ambasciata USA a Teheran: era un illecito? In questo caso docciamo guardare chi ha commesso il sequestro: sono studenti che non dipendono dallo Stato, non è imputabile all’Iran. ratificata da stati europei e quindi non c’è attribuibuibilità perché in realtà non si riconosce quella sfera di autonomia agli stati; • Es. Jaloud-PB, un iracheno è stato ammazzato in check Point da truppe olandesi, in quel caso siccome il check Point olandese aveva la possibilità di adottare delle misure per evitare di ammazzare uno che non si è fermato allo stop, c’è responsabilità ed attribuzione ai paesi Bassi; casi forze UK. L’elemento oggettivo: obbligo internazionale violato secondo gli articoli 12, 13 ed oltre del progetto c’è illecito nel momento in cui il comportamento è contrario ad una norma internazionale. Uno stato è responsabile quando la sua condotta: • È contraria ad un obbligo internazionale derivante da una norma internazionale di qualsiasi fonte e natura (art.12 progetto) • È posta in essere quando l’obbligo internazionale è in vigore per lo stato (art. 13 progetto). 1. Illecito istantaneo se: La violazione di un obbligo internazionale si produce nel momento in cui l’atto è compiuto, anche se i suoi effetti perdurano. es. bombardamento. 2. Illecito continuo se: La violazione di un obbligo internazionale si estende per tutto il periodo durante il quale l’atto continua e rimane non conforme all’obbligo internazionale. es. occupazione di uno stato. È importante questa distinzione per la corte che deve decidere sul caso. Quando una corte deve decidere un caso deve stabilire se è competente oppure no, sarà competente se l’illecito si è prodotto nel momento in cui gli stati hanno accettato la sua giurisdizione, se l’illecito è istantaneo è necessario che questo avvenga dopo l’accettazione della giurisdizione, se è un illecito continuo allora non importa se l’atto è avvenuto prima o dopo l’accettazione della giurisdizione perché la corte è competente perché la violazione è continuata fino ad oggi. • La data “critica”.. es. Loizidou: occupazione turca 1974- espropriazione Cipro Nord 1985- divieto di accesso- accettazione giurisdizione Corte Edu 1990.. la corte Edu era competente ma l’intervento si spiega con il fatto che siamo di fronte ad una forma di illecito continuo, la corte era competente a stabilire se c’era una violazione dei diritti umani, l’occupazione costitutiva un illecito continuo che andava oltre il 1974. • Le conseguenze dell’illecito: Gli effetti di un illecito non vanno confusi con l’illecito stesso ma non rilevanti per il tipo di riparazione! Esempi di illeciti istantanei: • Tortura • Espropriazioni illegittime Esempi di illeciti continui: • Mantenimento in vigore di leggi incompatibili con il DI • Detenzione illegittima di ufficiali stranieri o sparizioni forzate • Occupazione illegittima di un’ambasciata • Mantenimento di un dominio coloniale o occupazione illegittima • Mantenimento di forze armate di un altro stato senza il suo consenso Ruolo stati rispetto a illeciti altrui Tre ipotesi di responsabilità previste dal progetto: il fatto che uno stato entra in relazione con un altro nel commettere l’illecito • Aiuto art. 16 del progetto : uno stato aiuta l’altro a commettere l’illecito. Non vengono considerate le alleanze internazionali nelle missioni internazionali. • Direttive art. 17 del progetto : uno stato è direttamente legato all’altro nel commettere l’illecito, segue le direzioni di un’altro stato • Coercizione art. 18 del progetto : stato obbligato da un altro a commettere l’illecito. Quali elementi determinanti? Elementi importanti Nel caso dell’aiuto o delle direttive, altro stato sarà responsabile se: artt.. 16 e 17 • Agisce con la consapevolezza che l’atto sia internazionalmente illecito, se non è consapevole allora non c’è responsabilità. Es. abbiamo un bombardamento compiuto dalla Cina, la Thailandia aiuta la Cina a compiere il bombardamento, in questo caso è applicabile l’art. 16. • L’atto sarebbe internazionalmente illecito se commesso quest’ultimo Nel caso della costrizione: art.18 • Consapevolezza • Illiceità in assenza di coercizione, non poteva fare altrimenti, lo stato è stato costretto e si può giustificare. Quesito: L’attacco alle torri gemelle è un illecito internazionale? L’elemento oggettivo: la norma violata è divieto dell’uso della forza, aggressione degli Stati Uniti. L’elemento soggettivo: non identificabile. Possiamo applicare l’art. 8? Dobbiamo cercare le eventuali relazioni tra i dirottatori ed il governo afghano, queste prove non esistono, l’illecito non si può ritenere imputabile all’Afghanistan. L’Afghanistan può essere imputato per aver permesso ai terroristi di preparare l’attacco nel suo suolo. Questo non giustifica l’attacco degli Usa nei confronti dell’Afghanistan. IL PROGETTO: Circostanze che rendono l’atto altrimenti illecito non più tale: A. IL CONSENSO DELLO STATO: atto unilaterale, non è un accordo tacito ma è una manifestazione. È fondamentale. Non riguarda il divieto di aggressione. es. Siria può dare consenso ad altri paesi per attaccare i terroristi, nel caso dell’uso della forza la Siria non può dare consenso per essere attaccata, è paradossale. Il consenso dello stato leso non può essere usato per violare norme di diritto cogente. • Deve essere stato prestato validamente: 1. Dato da organi competenti a impegnare lo stato a livello internazionale, organi che di solito prestano i consenso a vincolarsi ad obblighi internazionali. 2. Non è viziato da errore, dolo o violenza che riguardano anche gli atti unilaterali. Non vale quando è viziato da questi, non ci deve essere coercizione. • Deve essere chiaramente accertato e non semplicemente presunto • Deve essere stato prestato precedentemente la commissione dell’atto. L’azione altrimenti illecita deve rispettare i limiti e le condizioni definite dallo stato che presta il consenso (art. 20 progetto) uno stato che ottiene il consenso deve rispettare i limiti che sono contenuti nella dichiarazione che permette l’illecito. Lo stato che commette l’illecito deve rispettare i limiti e le condizioni che lo stato ha imposto. Se lo stato va oltre allora si commette un illecito. Esempi di illecito: • Invito all’invio di truppe straniere per aiutare a saldare la rivolta. • Autorizzazione alla cattura di un criminale nel territorio di un altro stato. (Abu Omar e la CIA) B. LA LEGITTIMA DIFESA: LEZIONE 07/05 C. LE CONTROMISURE: sono dei modi per tutelarsi in modo autonomo, queste misure riguardano solo lo stato leso, il fine è far cessare l’illecito, avevano uno Esempio: una situazione di crisi economica può essere considerata forza maggiore per non osservare un accordo commerciale? E. L’ESTREMO PERICOLO: distress L’illiceità è esclusa anche quando: • L’autore dell’atto non ha ragionevolmente nessun altro mezzo per salvare la propria vita o quella delle altre persone affidate alle sue cure. • Art. 24 progetto ci dice che lo stato ha adottato un comportamento illecito per salvare la propria vita o quella dei cittadini. • Non si può invocare quando lo stato è stata lui stesso che messo in pericolo delle vite umane. Diversamente dalla forza maggiore: nella forza maggiore lo stato non ha modo di comportarsi diversamente, in questo caso lo stato sa che sta commettendo un’illecito internazionale. • L’organo è consapevole di porre in essere un comportamento contrario a un obbligo internazionale • L’obiettivo è salvare vite umane. L’estremo pericolo non si può invocare quando lo stato si è assunto il rischio di rispettare l’obbligo internazionale in caso di possibile rischio di perdite di vite umane o quando ha contribuito alla creazione della situazione pericolosa. Caso Rainbow Warrior: NZ c. FR La Francia continuava a fare esprimenti nucleari, c’era un’organizzazione Green peace contraria a questi esperimenti. Ad un certo punto degli agenti francesi fanno un attentato nei confronti di questa nave, si crea un problema tra i due paesi. Contesto: • Attentato contro nave di Greenpeace in un porto neozelandese • Controversia risolta con regolamento segretario generale NU il quale prevede che gli agenti francesi dovevano rimanere in un’isola della neozelandese per un periodo di due o tre anni. La Francia si impegnava a mantenerli li in virtù dell’illecito commesso. • Rimpatrio dei due agenti, in violazione regolamento senza consenso NZ. Per la Francia: • Si trattava di un caso di forza maggiore. • In alternativa, di un caso distress, ha rimpatriato questi agenti perché erano di fronte ad un evento imprevisto o erano in pericolo di vita, non poteva osservare l’accordo. Un agente dei due era una donna incinta. Per il tribunale arbitrale: • Non vi era forza maggiore, intesa come assoluta l’impossibilità di osservare l’obbligo • Il distress operava rispetto ad un solo agente, poteva massimo prelevare solo la donna. • Il distress poteva operare come causa di esclusione fintanto che i periodi per la salute dell’agente interessato permanevano, rimandare gli agenti dopo aver concluso le cure. È stato previsto un risarcimento? Oppure non era dovuto? In questo caso il tribunale afferma che i risarcimento era dovuto perché non erano invocabili le cause. F. LO STATO DI NECESSITA’: causa molto complessa, difficilmente invocabile. Si può invocare quando la vita dello stato stesso ad essere in pericolo (art. 25 progetto) Opera se la condotta altrimenti illecita: • È l’unico modo per salvaguardare un interesse essenziale dello stato da un pericolo grave ed imminente. • Non danneggia un interesse essenziale di un altro stato o della comunità internazionale nel suo complesso. Non si può adottare un rato contro un obbligo del Di che danneggia un altro stato. Nel diritto tradizione c’era la necessità di espandersi per sopravvivere tramite colonialismo e guerra, con la fine dell’accettazione della guerra il progetto decide di includere questa causa ma pone delle condizioni specifiche. La causa non è applicabile quando lo stato ha contribuito a mettere in pericolo se stesso. Nel caso di Israele diceva che non c’era altro modo se non costruire un muro per difendersi. Un altro caso è quello della diga, c’era una necessità di non rispettare l’accordo per questioni ambientali. Questa causa non si applica quando lo stato ha contribuito alla situazione. Caso Nettuno Contesto: la Gran Bretagna dice che ci sarà un periodo di siccità, un periodo di scarsità di risorse alimentari nel Regno Unito e quindi decide di sequestrare una nave Usa che era carica di beni di prima necessità. • Guerra anglofrancese: nave mercantile Usa carica di cibo venga sequestrata dalla Gran Bretagna. • Timore scarsità risorse alimentari. Per la commissione: • La necessità era solo prevista e non reale. • Non era stato tentato alcun rimedio alternativo per evitare di ledere diritti altrui, prima doveva usare altri mezzi. • Non sussisteva lo stato di necessità. Altre cause? Una possibile nuova forma di esclusione è la contrarietà ai principi costituzionali, è ammissibile raramente. NB: La legittima difesa e le contromisure sono entrambe forme di autotutela, rispondono a un illecito precedente. Mentre le altre sono delle circostanze che possono capitare e possono indurre lo stato a commettere l’illecito, nel caso di queste due sono risposte all’illecito precedente, dipendono da un previo illecito e lo stato vuole commetterlo. LEZIONE 09/05 LE CONSEGUENZE DELL’ILLECITO INTERNAZIONALE Responsabilità internazionale degli stati: L’insieme degli obblighi giuridici che incombono sullo stato autore dell’illecito e l’insieme di diritti e obblighi dello stato leso. In merito a nuovo rapporto che si instaura con l’illecito: • Quali obblighi e diritti? • Chi può essere considerato stato leso? Se si sbaglia lo stato leso si sbaglia tutto. GLI OBBLIGHI DELLO STATO OFFENSORE • Cessare il comportamento illecito, se continuo ( CIG, Nicaragua c. Usa, 1984, divieto di ingerenza negli affari interni) • Fornire garanzie di non ripetizione (Corte Interamericana DU, Barrios Altos, 2001, ha obbliga lo stato a ratificare una convenzione per non ripetizione di crimine contro l’umanità) • Accedere in buona fede alle proposte di soluzione pacifica delle controversie (art. 2,3 e 33 Carta Onu), cercare di risolvere in modo pacifico la controversia in base agli obblighi contenuti negli articoli citati. • Corrispondere una riparazione, modo più importante, il problema è capire quale riparazione. Quale riparazione? La riparazione è dovuta (artt. 34-37): B. Chiedere cessazione illecito e garanzie di non ripetizione C. Chiedere la riparazione in favore dello stato offeso o dei soggetti materialmente lesi es. riparazione per minoranza che ha subito un genocidio. Attenzione! Sulla materia no c’è un vero accordo, di solito sono gli stati occidentali che intervengono in casi di violazione di obblighi erga omnes. Il progetto del 2001: non dice molto in materia, • Non identifica gli altri stati come stati lesi • Non fa riferimento a contromisure ma ammette ritorsioni proporzionali • Non identifica quali sono gli obblighi erga omnes Il progetto del 1996, invece, distingueva all’art. 19: • Crimini internazionali: quando abbiamo violazione di obblighi erga omnes • Delitti internazionali: violazione di tutti gli obblighi internazionali La difficoltà dell’interprete è capire quali sono gli obblighi erga omnes. Progetto 1996 vs. 2001 Per crimine il progetto intendeva: ”an internationally wrongful act which results from the breach by a state of an international obbligato so essential for the protection of fundamental interests of the international community” nel commento a questo progetto sono inserti alcuni esempi di crimini. Ne costituiscono un esempio serie di violazioni del: 1. Divieto di aggressione 2. Principio di autodeterminazione dei popoli 3. Divieto di schiavitù, genocidio e apartheid su larga scala 4. Divieto di inquinamento massiccio dell’atmosfera o delle acque. Nel caso di crimini internazionali: Per il progetto del 1996 tutti gli stati ritenuti lesi potevano: 1. Chiedere cessazione illecito e adottare contromisure, se noi applicassimo questo progetto oggi nel caso dell’aggressione subita dalla Siria l’Italia ad esempio potrebbe adottare contromisure contro gli stati che hanno commesso l’illecito, con il progetto 2001 non potrebbe farlo, in qual caso potrebbe solo affermare che è sbagliato. 2. Chiedere riparazione non condizionata dal requisito della proporzionalità, una riparazione eccessiva che andava oltre lo scopo di ripristinare la situazione precedente, aveva lo scopo di punire lo stato che ha commesso l’illecito. Il progetto del 2001 non prende le stesse conseguenze per altri stati. Gli altri stati interessato da violazioni erga omnes: 1. Non possono ricorrere a contromisure ma solo a misure lecite, ossia ritorsioni (l’art.54 progetto) 2. La riparazione del principio di proporzionalità a favore dello stato leso 3. Può riguardare violazioni del divieto di aggressione, del principio di autodeterminazione dei popoli, dei divieti di genocidio, schiavitù e apartheid. Manca il divieto di inquinamento, il progetto rispecchia la concezione degli stati dei valori fondamentali. 4. Non riconoscimento della situazione illecita e non fornire aiuti allo stato che commette l’illecito. La prassi è ambigua in materia: non si può affermare diritto a contromisure ma.. La prassi Reazioni a violazioni di obblighi erga omnes: 1. Embargo Usa verso Uganda per genocidio, 1978 2. Sanzioni contro argentina su richieste Uk per occupazione Fulkland/Malvinas, 1982 3. Rottura reazioni Usa- SA per Apartheid, 1986 4. Sanzioni collettive contro Iraq per invasione del Kuwait, 1990 5. Congelamento beni da parte UK contro Jugoslavia RFY, 1998 Quali giustificazioni per l’adozione di tali misure? Intervenivano le organizzazioni internazionali oppure si trattava atti di difesa collettiva quando uno stato richiede ad altri di aiutarlo militarmente quando è sotto attacco. Il progetto del 2001 rappresenta di più la situazione attuale. I progetti sono atti di soft law, non c’è un obbligo di utilizzo del progetto. Il progetto non specifica gli obblighi erga omnes ma erano indicati nel commento del progetto. LEZIONE 10/05 Le misure imposte dal Cds non sono contromisure. IN CONCLUSIONE I trattati istitutivi di OO.II prevedono talora norme specifiche in materia di autotutela: • Negando la facoltà agli stati parte di ricorrervi in caso di violazione trattato, si ricorre a misure previste dall’organizzazione per farsi giustizia. Le organizzazioni hanno un meccanismo accentrato. es. Ue, gli stati che ne fanno parte non possono ricorrere al progetto ma allo statuto europeo, c’è una corte di giustizia europea che risolve le controversie. • Prevedendo tale facoltà solo a determinate condizioni es. art. 51 Carta Onu- intervento Cds come causa sospensiva della legittima difesa. Il divieto di uso della forza impedisce l’adozione di trattati di difesa collettiva? Gli stati non lesi hanno la possibilità di legittima difesa collettiva. Nicaragua c. USA Ipotesi di legittima difesa collettiva come reazione di stati terzi all’aggressione nei confronti di un altro stato. Gli Usa si giustificavano dicendo che sono intervenuti in difesa degli altri stati, la corte non ha accettato le cause perché gli stati lesi non avevano chiesto aiuto agli Usa e non avevano sostenuto che c’era stata aggressione. È possibile quindi quando lo stato leso accerta che c’è stata aggressione e chiede aiuto ad altri stati in virtù della legittima difesa collettiva. • C’è stata aggressione? • Quali condizioni per invocare legittima difesa collettiva? A. Richieste da parte dello stato aggredito, che accerta l’aggressione. B. Necessità e proporzionalità della risposta, l’azione deve avvenire soltanto quando l’attacco è avvenuto e le misure devono essere proporzionali all’attacco subito. RIEPILOGO: Gli stati non direttamente lesi possono: A. In base all’art. 19 del progetto del 1996: possono adottare delle contromisure e chiedere una riparazione sproporzionata. B. In base al progetto 2001: possono adottare solo ritorsioni in caso di violazione di obblighi erga omnes e chiedere una riparazione in favore dello stato o popolazione colpita. C. In caso di violazione del divieto di uso della forza: legittima difesa collettiva. D. In base ai trattati: ci possono essere misure all’interno delle organizzazioni internazionali. L’ACCERTAMENTO E LA SOLUZIONE PACIFICA DELLE CONTROVERSIE Quando due stati non riescono a mettersi d’accordo nasce una controversia. • Una controversia può essere definita come: “disaccordo su questioni di fatto o di diritto, o un conflitto di interessi o di punti di vista giuridici esistente tra due soggetti”. • Due tipologie di strumenti per la risoluzione pacifica delle controversie: A. I mezzi diplomatici A. Un preciso accordo tra le parti che può riguardare: 1. Una controversia (compromesso arbitrale) 2. Un insieme di controversie (trattato generale d’arbitrato) B. Una clausola in un trattato per controversie su interpretazione e applicazione (clausola compromissorio) Permette di risolvere controversie con soggetti diversi dagli stati. MEZZI NON DIPLOMATICI: LA CIG delle NU • Sostituisce la CPGI • 15 giudici, eletti a maggioranza assoluta da AG e CdS • Eventuale inclusione giudice ad hoc se stato parte controversia non è rappresentato (l’art. 31 statuto) Rispetto all’arbitrato, la CIG: • Ha natura permanente • La composizione e le procedure applicabili sono prestabilì Si fonda comunque sul consenso degli stati! Le funzioni della CIG 1. Giurisdizionale: si pone il problema della competenza a giudicare, consenso delle parti A. Soluzione delle controversie B. Problema della competenza a giudicare 2. Consultiva: il problema è chiedersi quale organo può chiedere A. Parere su una questione di diritto internazionale. Problema dell’organo competente a chiedere parere. LEZIONE 16/05 La funzione giurisdizionale Si può pronunciare: E. Solo nei confronti di stati F. Solo se tutti gli stati interessati hanno accettato la sua giurisdizione, non si può pronunciare nelle controversie tra uno stato e un’organizzazione internazionale in questo caso è meglio l’arbitrato. Oggi l’Ue può aderire alla convenzione Edu per poi entrare a fare parte nella giurisdizione della corte. G. Alcuni trattati prevedono il ricorso obbligatorio, ad esempio la Spagna era contraria alla competenza a giudicare. H. Gli stati terzi interessati possono intervenire La CIG Come si esprime il consenso? • Non è necessario un trattato tra le parti • Uno stato può dichiarare unilateralmente di accettare la sua giurisdizione (art. 36. 2 statuto) • L’accettazione può anche essere implicita Cfr. Caso stretto di Corfù- Regno Unito c Albania, 1949 Nel caso di violazione di obblighi erga omnes la CIG è competente a prescindere dall’accettazione della sua giurisdizione da parte degli stati interessati? Ad esempio Timor Est la CIG non aveva titolo per pronunciarsi perché inevitabilmente farebbe un accenno e si dovrebbe occupare della condotta dell’Indonesia anche se il principio di autodeterminazione ha carattere erga omnes ciò non significa ch uni stato debba prestare il suo consenso affinché la CIG si pronunci sulla sua presunta violazione. La funzione consultiva Quali organi possono chiedere un parere alla CIG? • Assemblea generale • Consiglio di sicurezza • Ogni organo o agenzia specializzata delle NU (ma solo su questioni riguardanti il loro ambito di attività) Il parere: C. Non ha natura vincolante per le parti richiedenti D. Permette di pronunciarsi su questioni su cui non può pronunciarsi attraverso competenza giurisdizionale es. caso dei maro nei territori occupati; indipendenza Kosovo.
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