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appunti terzo parziale storia contemporanea, Appunti di Storia Contemporanea

appunti terzo parziale storia contemporanea

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 22/06/2019

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valentina-ds-1 🇮🇹

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Scarica appunti terzo parziale storia contemporanea e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Terzo parziale – La guerra fredda 1946/56 (10 domande da 3 punti a settembre) Le conseguenze politiche della II guerra mondiale: • Sconfitta del Nazifascismo: potenza militare superiore a quella italiana e tedesca, sconfitta economica-industriale, le democrazie e l’Unione sovietica si dimostrano più abili a convertire le economie in necessità dello sforzo bellico. • Crisi definitiva dell’Europa delle potenze: trionfo del regime democratico e sovietico (nemici degli stati nazifascisti che avevano promosso il conflitto) • Emergere di due super potenze extraeuropee: Usa (monopolio dell’arma atomica – monopolio economico e tecnologico) e Urss ( potenziale militare e industriale, vantaggio tattico e strategico perché le sue truppe occupano più di metà del continente europeo). • Tra queste superpotenze e quelle classiche avevano sostanziali differenze Francia decolonizzazione drammatica – Francia sconfitta, ma siede al tavolo dei vincitori e occuperà una zona all’interno della Germania dopo la guerra a causa del ruolo avuto da De Gaulle prima del conflitto. (aveva convinto tramite la radio inglese, i francesi a resistere ai nazisti) La guerra fredda Distinzione tra nuove super-potenze (Usa e Urss) ed ex potenze europee: • Natura degli stati: le nuove super potenze sono entità di dimensioni continentali e multietniche al loro interno. • Risorse naturali: potenze dotate di risorse naturali pressoché illimitate e di un massiccio apparato industriale. (Francia e Regno unito avevano motivato l’espansionismo coloniale con la scarsità di risorse dei due stati) • Dimensione ideologica: due super potenze che si fanno porta voci di una retorica, di un messaggio universale – radicalmente diversi l’uno dall’altro sul modo di rassicurare il benessere dei popoli. Usa: liberalismo politico, ampia libertà economica ed individuale in base a un etica del successo a sfondo individualistico Urss: regime a partito unico, che si propone di ristrutturare l’assetto economico sociale attorno alle parole d’ordine collettivismo e statalismo, fondato su un etica anti individualistica fondata sul sacrificio del singolo per il benessere collettivo. • Promotrici di un messaggio globale: rivolto all’intera umanità Nell’immediato dopoguerra collaborano tra loro. Diversi pensano che questa collaborazione possa continuare come conseguenza della “lezione della guerra”, l’idea che si debba preservare la pace. La lezione della guerra: • Le dimensioni della tragedia • La Shoah – condanna universale • La bomba atomica: arma capace di minacciare la sopravvivenza dell’umanità – riflessione: ogni nazione negli anni aveva cercato gli armamenti più distruttivi possibili, ma da questo momento si capisce che non è sufficiente la corsa agli armamenti, ma è necessario anche il controllo degli armamenti perché questi sono capaci di distruggere. • Guerra fredda: cosa agli armamenti, ma anche al controllo e alla limitazione di quest’ultimi Viene meno il rapporto personale tra Stalin e Roosevelt (figure nel quale i rispettivi paesi si identificano) Roosevelt muore nella fase conclusiva del conflitto mondiale, la fiducia tra i due leader nel momento dell’ascesa di Truman alla casa bianca viene meno. Nuovo sistema internazionale: • Creazione dell’Onu: viene creata nella conferenza di San Francisco nel 1945 quando la guerra era ancora in corso soprattutto nel Pacifico. Al momento della creazione di questo organismo ci sono due tesi su come avrebbe dovuto costruirsi questa organizzazione. Si scontrano due visioni differenti di due presidenti americani. Due correnti di pensiero: -Idea di ispirazione wilsoniana: di tipo democratico che desiderava tutti i paesi vi partecipassero in condizione di parità. -Concezione roosveltiana: concezione direttoriale, si intende che ci siano alcune grandi potenze che devono decidere da sole del destino del mondo o che almeno che debbano consultarsi preliminarmente per decidere le linee programmatiche. Queste due visioni si sono tradotte nell’Assemblea generale (concezione democratica/wilsoniana) può adottare decisioni a maggioranza semplice, ma non ha potere vincolante. Una seconda istituzione il Direttorio (Consiglio di sicurezza – 15 membri a rotazione e 5 permanenti: Russia, Stati uniti, Cina, Francia e Gran Bretagna) dove si vota all’unanimità - meccanismo desiderato dall’Unione Sovietica- le decisioni sono vincolati e si può arrivare fino all’utilizzo della forza armata per garantirne il rispetto. • Codificazione del diritto internazionale: inserendo un settore penale applicato per la prima volta nel processo di Norimberga e Tokyo contro i nazisti e i giapponesi. zone di viveri e materiali. Forte minaccia di scontro militare, evitata solo dal ponte aereo che gli statu uniti attivano per bypassare il muro. • Due germanie: Rtf-Rdt (1949): riunificazione delle zone occidentali della Germania che individua come sua capitale Bonn (scelta perché non era stata rasa al suolo e perché non era troppo vicina al confine con l’Est. Adenauerd optò per Bonn) contemporaneamente alla creazione della repubblica federale tedesca, Mosca crea la repubblica democratica tedesca (Germania Est) a questa contrapposizione di tipo politico viene a formarsi una di tipo militare. • Patto Atlantico – Nato (1949): alleanza formalmente di tipo difensivo tra paesi del blocco occidentale, Stati Uniti e Canada. Criteri di adesione alla Nato: professione di fede nella civiltà occidentale e nella libertà All’inizio degli anni ’50 vi entra la Turchia diventando il secondo contingente militare per importanza, parola d’ordine di libertà disattesa con l’ingresso del regime dittatoriale del Portogallo – unico reale collante: Anticomunismo L’Urss crea un unione militare speculare alla Nato nel 1955 a Varsavia (patto di Varsavia) Consolidamento del mondo in due blocchi. Il 1949: l’offensiva comunista • Ricostruzione e integrazione economica (Comecon): ricostruzione rapida e crescita vertiginosa dell’economia. Capacità di ripresa dell’unione sovietica e di riunire i paesi dell’Est Europa sotto il modello sovietico. • Bomba atomica sovietica: nel 1949 l’unione sovietica mostra di aver maturato la tecnologia per far esplodere la sua prima arma atomica, Usa perde il monopolio nucleare. • Repubblica popolare cinese: il 1 ottobre 1949 ha fine la ventennale guerra civile cinese, i comunisti cinesi guidati da Mao Tzedung. I comunisti in Cina vincono perché: -capacità di conquistare il favore delle masse contadine: promessa di riforma agraria che avrebbe restituito le terre ai contadini. -Si dimostrano i più tenaci nel combattere l’offensiva giapponese: le truppe nazionaliste del governo regolare si mostrano fragili e corrotte e non resistono all’occupante giapponese mentre i comunisti si presentano come forza autenticamente nazionale e patriottica. In questo contesto l’ingresso dei comunisti cinesi rappresentò uno shock per il blocco occidentale e per gli Usa. Lo stato più popoloso del mondo cade contro l’egida comunista. Le conseguenze dell’offensiva comunista (1949-50): • La sindrome da assedio e la guerra di Corea: la Corea in base agli accordi interalleati è stata divisa in due zone delimitate dal 38esimo parallelo. Zona settentrionale governata da Kim il Sung, leader che ha edificato un culto della personalità più intenso di quello di Stalin. Nella parte sud invece regime filo-occidentale legata agli Stati Uniti. Il Nord attacca il sud puntando a riunire la corea sotto bandiera comunista, rispondono gli Usa che non vogliono cedere nessuna parte del territorio e intervengono sotto bandiera Onu che riescono a respingere l’offensiva e una volta riportato il confine al 38 esimo parallelo puntano loro a riunire la Corea. Armistizio che porta ad un nulla di fatto. Non ha valore effettivo, ma simbolico poiché si confrontano i due blocchi creando timore di accerchiamento che darà il via al Maccartismo. • Il maccartismo: in contemporanea con la guerra di Corea un senatore McCarthy inizia a parlare di minaccia di complotto comunista all’interno dell’Usa e minacciare di simpatie comuniste uomini politici, artisti, uomini del cinema ecc La caccia alle streghe caratterizza gli anni che vanno dal ’50 al ’53. Fine del maccartismo: • La mediazione dei processi: trasmessi sulle reti televisive americane e i toni aggressivi di questi processi portarono il popolo americano ad allontanarsi da queste accuse. Non c’erano prove di effettivo sostegno alla causa comunista degli indiziati. • Le accuse rivolte vs vertici degli esercito: Mac inizia ad accusare anche alcuni vertici dell’esercito americano di comunismo • Il mutato clima internazionale: il presidente Adenuer, non accetta che suoi colleghi altri generali vengano accusati da Mac prendendone le distanze pubblicamente e screditando. Delegittimando l’avversario politico rendendo pubblici dei dossier nel quali si estrapolava che Mac aveva evitato il servizio di leva facendo favori personali. A spegnere gli anni di isteria generale è il mutato clima internazionale, il maccartismo prolifera sulla base delle tensioni dell’avvento del comunismo in Cina e alla guerra di Corea. Le tensioni però terminano (1953 finisce guerra di Corea e nel marzo dello stesso mese l’agenzia di stampa sovietica annuncia la morte di Stalin) La censura del 1953: • Fine della presidenza Truman e arrivo di Eisenhower (dal Cointanement al Roll back): finisce dopo 20 anni il controllo del partito democratico al potere e arriva alla casa bianca il generale Eisenhower. Prima campagna mediatizzata, prima campagna in cui il candidato è selezionato tramite sondaggi, farà una compagna moderna mantenendo una consulenza pubblicitaria e tenendo conferenze stampa televise. Rottura sul fronte della politica estera: (Truman seguiva la dottrina del contenimento) E. politica estera aggressiva, mirata a far arretrare la minaccia sovietica nel mondo • Fine della guerra di Corea • Morte di Stalin e ascesa di Chruscev: emergono tre figure nel quale si staglia la figura del sucessore di Stalin, Nikita Chruscev. Chruscev non critica Stalin ne lo nomina ma prende decisioni che mostrano discontinuità rispetto alla politica staliniana: 1. Amnistia detenuti nei gualg: i condannati con durata inferiore ai 5 anni vengono liberati 2. sulla Pravda si parla di culto della personalità: 10 giugno 1953, sulla Pravda che era l’ordine ufficiale sovietico si parla in termine negativo di culto della personalità (senza fare riferimenti) 3. Riconciliazione con la Jugoslavia di Tito: dal ’54 C. inizia a parlare della possibilità di diverse vie al comunismo, che il comunismo doveva adattarsi alle varie realtà nazionali e che non esisteva un unico modello di comunismo. Viene a mancare quindi il motivo ideologico che separava la Jugoslavia dagli altri paesi dell’Est. La censura del 1953: 14 febbraio 1956_ 20esimo congresso del partito comunista sovietico a Mosca: aperto ai delegati di tutti i partiti comunisti nazionali. Il congresso si suddivide in una parte pubblica in cui C. annuncia due prese di distanza rispetto alle posizioni di Stalin. 1. Contesta la tesi di stalinista (isolazionismo e prepararsi alla guerra): C. critica la tesi e dice che lo scontro con il capitalismo non è inevitabile, bisogna non prepararsi alla guerra ma a una coesistenza pacifica – non è necessario scontrarsi con gli stati uniti anche se sono il nemico 2. Liceità (è permesso) delle vie nazionali al comunismo: che ogni paese interpreti il comunismo in maniera autonoma. Termina la parte pubblica del congresso e si apre la parte segreta del congresso (notte tra il 24 e il 25 di febbraio) rivolta solo ai delegati sovietici. Gli altri vengono tenuti nelle loro camere d’albergo a Mosca. • C. attacca la figura di Stalin da più punti di vista. Il rapporto segreto di Chruscev al XX Congresso del Pcus 1956: • Denuncia al culto della personalità (e lettura del testamento di Lenin): lettura di alcune parti del testamento di Lenin che fino a quel giorno era rimasto segreto. In questo testamenti Lenin descriveva Stalin come una persona rozza, violenta e con tratti autocelebrativi – denuncia diretta alla figura di Stalin in relazione alla divinazione della propria figura che ha costruito e mantenuto. • Critiche alla deriva del centralismo democratico: critiche nella gestione del partito rivolta a Stalin. Della gestione autoritaria del partito e nella quale la democrazia interna era deviata da logiche di potere. C’è democrazia solo all’interno ma la linea maggioritaria va rispettata da tutti, il partito deve apparire monolitico/compatto al suo esterno. • Declino di GB e Francia (fine del colonialismo europeo): due potenze imperiali che declinano e prendono ordini, possono essere minacciate dal nemico Urss e devono obbedire agli Usa se viene imposto un ambio di rotta. • Egitto guida al panarabismo: l’Egitto si presenta come guida e diventa il paese motore di tutto il movimento panarabo. Gheddafi si ispira a Nasser nei primi anni del suo mandato. Contesto italiano: il regime fascista è preda di impopolarità crescente dovuta agli insuccessi militari in Europa e si fonde con un mal contento sociale che sfocia in vari scioperi nel centro nord (Torino). 10 luglio: sbarco degli anglo-americani in Sicilia, che nel giro 10 giorni prendono il controllo della regione. 25 luglio 1943: in una riunione del gran consiglio del fascismo viene approvato un ordine del giorno promosso da Dino Grandi nel quale si invita il re a riassumere il comando delle forze armate – sconfessione del ruolo di Benito Mussolini. Vittorio Emanuele III invita Mussolini a dimettersi e quest’ultimo viene arrestato dai carabinieri. Viene chiamato a guidare il governo il maresciallo Pietro Badoglio, la prima decisione e di giungere all’armistizio con gli alleati. Vengono avviate trattative segrete per giungere a una sorta di pace “separata” (simile a quella bolscevica), cioè senza consultare l’alleato tedesco. Armistizio firmato a settembre. Gli alleati chiedono una resa incondizionata dell’Italia e l’armistizio viene reso noto solo l’8 settembre attraverso un messaggio radiofonico di Badoglio – situazione di confusione nella popolazione. Nel settembre 1943 rapidamente il re e Badoglio fuggono dalla capitale e si rifugiano a Brindisi che era appena stata liberata dagli alleati, i tedeschi procedono quindi all’occupazione centrosettentrionale del paese. Ci sono episodi di resistenza disordinati. Le conseguenze immediate dell’8 settembre 1943: • Il re e il governo fuggono a Brindisi • Occupazione tedesca • Esercito allo sbando Italia divisa in due: • Sud: monarca che esercita il proprio potere sotto il controllo dell’Usa Le forze politiche dominanti sono antifasciste e sono riuniti nel Cln I partiti del Cnl: • Partiti di massa: PCI (Togliatti), PSI (Nenni), DC (De Gasperi) • Formazioni minori: liberali, Partito d’azione (Parri), Democrazia del lavoro (Bonomi) Problema del sud è che i partiti si rifiutano di collaborare con il e Badoglio ritenendoli responsabili di ciò che il governo fascista faceva e aveva fatto. Il Cln chiede le dimissioni di Badoglio. La svolta di Salerno: Togliatti rientrando dall’unione sovietica dopo 20 anni di esilio, sbarca a Napoli e tra il marzo e l’aprile del ’44 riesce a risolvere il braccio di ferro tra i partiti del Cln. “della questione istituzionale e di Badoglio se ne discuterà dopo aver sconfitto il Fascismo” • Priorità: eliminare la repubblica di Salò e ciò che rimaneva del Fascismo. Si forma quindi un nuovo governo con a capo Badoglio ma sostenuto dai partiti del Cln • Nord: Mussolini viene liberato dai nazisti e viene fondata la Repubblica Sociale Italiana che ha la sua capitale a Salò – entità che non acquisirà mai sovranità ne entità internazionale perché completamente dipendente dai tedeschi che la proteggevano e gli davano ordini. Repubblica al servizio dei tedeschi serve per contrastare la guerra partigiana che si stava diffondendo nella parte settentrionale del paese. Claudio Pavone parla della resistenza: • Guerra patriottica: obbiettivo di liberare l’Italia dall’occupante tedesco • Guerra civile: tra i sopravvissuti del regime e coloro che desideravano cancellare quel regime • Lotta di classe: gran parte delle milizie partigiane che combattono i nazi fascisti vedono nella guerra di liberazione il primo passo per instaurare un nuovo ordine politico ed economico nel paese. Resistenza movimento composito: • Donne: impegno politico, quando ancora non potevano neanche votare • Diverse generazioni • Politicamente: comunisti (maggioranza, brigata Garibaldi) ma i vari partiti hanno loro gruppi resistenziali I repubblichini è in questo momento che portano a compimento i loro rastrellamenti peggiori. • Le rappresaglie portano, con la forza decisiva delle forze alleate, (non solo anglo americani) alla caduta dei repubblichini. Le nuove condizioni della vita politica italiana alla Liberazione: • Suffragio universale: viene concesso diritto di voto anche alle donne (elezioni del 2 giugno ’46, rispetto alla quale pare evidente che le donne non votano in maniera sovrapponibile a quella di padri e mariti) • Centralità dei partiti di massa: avvento di partiti che rifiutano il vecchio modello del notabile-liberale, i partiti ora hanno bisogno di sedi sul territorio, ideologie chiare che permettano agli italiani di identificarsi nel partito. Il PCI abbandona le tesi rivoluzionare, vuole essere partito del popolo, dei proletari con il massimo numero di iscritti. Nomina di De Gasperi a capo del governo, attribuito al rappresentante di un partito di massa.(dal ’45 al ’91-93 sarà la democrazia cristiana a garantire il governo tranne due volete con Craxi e Spadolini). • Incertezza democratica: ne 1945 la democrazia deve rinascere, senza potersi rifare a un patrimonio condiviso di idee. C’è incertezza su cosa significhi democrazia, causa anzitutto dal patrimonio ideologico delle principali forzi politiche del paese. Cultura cattolica vs marxista (culture difficilmente conciliabili con il concetto di democrazia) -i partiti di sinistra aspettano la rivoluzione -la Dc si rivolge al magistero di Pio XII: pontefice conservatore, l’idea di riferimento della cultura cattolica è l’ordine divino, imposto dall’alto, ordine naturale e atemporale. Entrambe queste culture riescono ad arrivare a un compromesso Le elezioni del 2 giugno 1946: • Prime elezioni libere dopo il fascismo • Diritto di voto alle donne • Referendum istituzionale e elezioni per la costituzione: Vittorio Emanuele III dopo il voto abdica i favore del figlio per tentare di risollevare le sorti della monarchia. Al centro Nord a favore della repubblica 60% Centro sud 64% dei voti a favore della monarchia. Elezioni per la costituente: vincono i partiti di massa – DC 35%, PSI 20.7%, PCI 19% 75% dei voti italiani Risultato ambigua poiché socialisti e comunisti sono uniti e la percentuale è nettamente superiore a quella della Dc. Dinamiche internazionali che producono la crisi dei partiti anti-fascisti. La crisi dell’unità antifascista 1947: le sinistre adottano come riferimento internazionale l’unione sovietica mentre la dc invece è legata agli stati uniti. giocare un ruolo, fare da ago della bilancia tra Francia e Germania. Infatti con i trattati di Roma, in Italia, verrà stabilita la CEE e EUROTON. • Un riformismo rivolto al Sud: riformismo che si propone di ridurre la distanza tra meridione e centro nord-italia e che ha come principali misure: la riforma agraria del 1950, che fraziona i grandi latifondi e consolida la piccola proprietà agricola, secondo aspetto un nuovo ente pubblico, “la cassa per il mezzogiorno”, che avrebbe dovuto promuovere opere pubbliche e l’erogazione di denaro alle imprese che fossero nate nelle regioni meridionali. • Miracolo economico: crescita economica del 6% annuo, le nuove generazioni vivono meglio, non ci sono guerre e questa crescita accelerata favorisce l’ingresso dell’Italia nella società dei consumi. Conseguenze sociali: l’Italia perde i caratteri di paese a prevalenza agricola, conosce un industrializzazione accelerata e il fatto che lo sviluppo avvenga così rapidamente crea tensioni a livello sociale: fenomeno migratoria accelerato dalle regioni del sud a quelle del nord. Altri fattori di squilibrio è dato dal disordine a livello di valori, una società contadina legata ai valori del cattolicesimo abbraccia progressivamente valori del consumismo, questo insieme di fattori porta a una laicizzazione progressiva della società italiana a partire dal ’60. La Dc ha un problema con il centrismo, cioè di garantire la stabilità del governo. La Dc teme di aver perso la maggioranza • un potere politico può stabilizzarsi con: una riforma della costituzione che ad es. attribuisca più peso all’esecutivo, un allargamento della maggioranza – alleanze politiche con altre partite oppure per finire una legge elettorale che garantisca un premio di maggioranza ( un sistema dove i seggi sono proporzionali ai risultati elettorali, è necessario al partito che arriva primo dare almeno il 50% dei seggi – strada che prende la Dc) la Dc non può rifare la carta costituzionale poiché sarebbe significato rompere le l’unità antifascista. La democrazia cristiana approva quindi una legge elettorale che garantiva il premio di maggioranza alla lista (all’alleanza di partiti) che avesse ottenuto almeno il 50% + 1 dei voti avrebbe ottenuto il 65% dei seggi – “legge truffa” perché l’unico partito che poteva allearsi con altri partiti era la Dc. • Le elezioni del ’53 saranno però una sconfitta per la Dc che con i suoi alleati arriva solo al 49.8%, non scattò il premio di maggioranza. Conseguenza del fallimento politico della Dc: • Leader della Dc, De Gasperi si dimette e l’anno dopo muore. • I 10 anni dopo il ’53 sono anni in cui la Dc deve scegliere con chi allearsi, se a destra o a sinistra. La Dc divisa al proprio interno: • Verso destra: vescovi e Stati uniti • Verso sinistra (alleanza scelta): socialisti Le tappe verso il centro-sinistra: (1956-60) • Fine del “frontismo” del Psi: la fine dell’alleanza tra comunisti e socialisti (fronte popolare) Prima la Dc non poteva allearsi con socialisti o comunisti perché ha luogo la destalinizzazione e i fatti di Ungheria (i comunisti giustificano l’azione di repressione in Ungheria, mentre i socialisti condannano l’invasione prendendo le distanze da Mosca, diventando una possibilità per la Dc. • Pontificio di Giovanni XXIII (1958): a Pio XIII succede Giovanni XXIII, che viene presentato come papà di transizione che avrebbe dovuto fare da transizione tra le due correnti della chiesa (riformista e conservatrice). Papa estremamente riformatore, con il concilio vaticano secondo fa si che le messe vengano svolte nelle lingue nazionali e non più in latino, aprirà il dialogo inter-religioso e farà si che non ci sia più un veto da parte del papa a un alleanza a sinistra. La Dc può quindi scegliere con chi allearsi. • Congresso Dc a Firenze (1959): nel congresso di Firenze vede vincere la corrente riformatrice di sinistra e viene eletto segretario Aldo Moro, che apre all’alleanza con i socialisti. • Crisi del governo Tambroni (1960): se la sinistra guida il partito, il governo e dato a un rappresentante della destra demo-cristiana, mette a capo del governo Tambroni. Il fatto è che Tambroni ottiene la fiducia al proprio governo con i voti decisivi del Msi (Partito neo- fascista), il movimento chiese però in cambio il permesso di tenere il proprio congresso di partito a Genova. Genova era stata un baluardo della resistenza di cui molti esponenti sono ancora vivi, pertanto insorgono all’idea che si tenga lì, c’è un insurrezione sorretta da ragazzi che lavoravano in porto, da studenti e universitari. La rivolta dilaga così nel paese e l’insurrezione che da Genova si estesa i altre regioni del paese si iniziano ad avere numerosi morti. L’esito di questa rivolta è che i soldati e le forze dell’ordine non riescono a garantire l’ordine pubblico se non sparando e causando morti. Esito dei fatti di Genova: • Dimissioni del governo Tambroni: la Dc sostiene di non aver voluto i voti del movimento sociale italiano e che Tambroni abbia fatto da se e lo obbliga alle dimissioni cancellando la possibilità che il congresso venga tenuto a Genova • Presa d’atto dell’inevitabilità del centro-sinistra: il popolo non accetterebbe un alleanza a destra. Aldo Moro iniziò quindi le trattative a sinistra stando attento a rassicurare gli stati uniti che i socialisti sono un partito filo occidentale e la chiesa (lettera ai vescovi italiani). Dal ’63 il partito socialista entra nella composizione del governo e inizia la fase del centro-sinistra organico. Si pensava che la Dc con l’aiuto Psi potesse dare un impronta riformista, le riforme avverranno solo nella prima fase: nazionalizzazione dell’energia elettrica (compagnia statale ENEL) e la riforma della scuola dell’obbligo spostato a 14 anni e viene istituita la scuola media unica. Questa fase riformatrice si esaurì rapidamente, non riuscendo più a rispondere alle spinte popolari. ’68 mobilitazione che iniziò in un istituto di Milano Liceo Parini. Nel giornale scolastico diedero il via a un inchiesta e vennero espulsi, trovando l’appoggio dei compagni ebbe però vita uno sciopero che poi andò dilagandosi. ’68 è un movimento internazionale. Parole d’ordine del ’68: • Antimperialismo: protesta contro l’aggressività delle due super potenze, in particolare gli Stati Uniti e il conflitto in Vietnam, ma la manifestazione è diretta anche all’Urss a causa della primavera di Praga, Cecoslovacchia dove avevano rovesciato il governo legittimo instaurando un governo di matrice stalinista. • Contro la società dei consumi: americanizzazione delle pratiche, in particolare la televisione (oppio dei popoli che distrae i giovani levandogli spirito rivendicativo) • Temi contro l’autoritarismo (gerarchie) della società: autoritarismo delle università, lotta contro il numero chiuso, autoritarismo all’interno della famiglia (legalmente sovraordinato) e della società, autoritarismo nei luoghi di lavoro. Contro l’autoritarismo, l’autunno caldo che porterà all’indennizzo e la riassunzione in caso di ingiusto licenziamento. Esito del movimento del ’68: • Trasformazioni sociali significative: libero accesso all’uni, statuto dei lavoratori, evoluzione dal punto di vista dei rapporti interni alla famiglia anche con l’approvazione nel 1970 (Fortuna-Baslini) che consentiva il divorzio • Scarse ricadute politiche: le elezioni dimostrano che gli equilibri politici rimangono gli stessi. Francia: la IV repubblica un esperienza in controtendenza in Europa: nel ’45 scontro tra De Gaulle e il sistema dei partiti, lui vuole trasformare le istituzioni francesi cercando di stabilizzare l’esecutivo. Scontro di potere tra i partiti (che si riconoscono nel parlamento) e DG. De Gaulle si dimette dal governo, immaginando di essere richiamato. Predice grande sventure ai partiti dicendo che senza cambiare le istituzioni ci sarebbe stata instabilità politica profonda. Perché De Gaulle fosse richiamato al potere furono necessari 12 anni. La Francia del secondo dopoguerra è un sistema parlamentare che è in controtendenza rispetto al resto d’Europa. Tutti i principali paesi europei sono caratterizzati da stabilità politica e crescita economica accelerata (in Francia solo crescita economica). Finita la crisi i partiti chiedono al presidente di farsi da parte perché desiderano tornare al regime parlamentare, De Gaulle non lo permette prendendo 3 decisioni. Scontro De Gaulle – partiti (1962): • Dimissioni di Debrè: dimostra il potere del presidente sul primo ministro (che avrebbe desiderato mantenere l’Algeria francese) e di riflesso sul parlamento stesso poiché i ministri avevano dato a Debrè la fiducia. Debrè riconosce il ministro De Gaulle come superiore a se stesso. • Nomina Pompidou a primo ministro: Pompidou non piace ai partiti, che non era un parlamentare, non era iscritto ad alcun partito. Non piaceva quindi perché la ragione della sua nomina è subordinata DG. • Elezione PdR a suffragio universale diretto: il 22 agosto del 1962 e trovano un commando di Ultras/estremisti sostenitori dell’Algeria francese che vogliono punire DG del tradimento e mitragliano l’auto. Ne escono indenni la moglie e DG, ne esce da questo contesto una riflessione politica: tutta l’evoluzione che ha portato a un rafforzamento dei poteri del presidente è stata fatta sulla base di cosa? Le contingenze storiche e la sua personalità, se quindi lui fosse ammazzato cosa avrebbe impedito ai partiti di nominare una presidenza di secondo piano senza effettivi poteri. Capisce di dover cambiare qualcosa a livello formale nella costituzione francese – revisione costituzionale proposta un mese dopo direttamente ai francesi (stabilisce l’elezione diretta del capo dello stato da parte del popolo francese). DG annuncia il referendum, durante la campagna ci sono due schieramenti contrapposti: DG vs partiti, la campagna nell’autunno del ’62 termina con l’approvazione del 61% dei voti. • Nasce il semi-presidenzialismo francese Il sogno della grandeur (grandezza) in politica estera: DG voleva far tornare la Francia a essere una media potenza a livello internazionale. Vuole attuare questo facendo della Francia un attore indipendente all’interno del blocco occidentale ma indipendente dagli Usa. • Riarmo nucleare: messaggio che non ha bisogno degli Usa per difendersi • Indipendenza dagli Usa: allacciano relazioni commerciali ed economici con Mosca ed escono dal comando militare della NATO. • Politica europea: decide di investire sull’Europa, prende atto che la Francia non sia la potenza di un tempo e che per giocare ancora un ruolo all’interno della scena internazionale deve contare in Europa. Stringe un rapporto di collaborazione con la Germania ovest e in cui la Francia vuole giocare un ruolo di protagonista all’interno della CEE. Sull’ingresso dell’Inghilterra nella CEE verrà messa da parte del presidente francese il veto, paese GB che entrerà solo dopo la morte di De Gaulle. La rivoluzione cubana: Cuba era retta da una dittatura filo-americana, che viene rovesciato da una rivolta nel 1959 arriva nella capitale l’Avana. • La vittoria di Fidel Castro: arriva alla vittoria su posizioni democratico-riformiste accompagnate a un grande patriottismo. Fidel Castro non trova opposizione da parte del Governo americano, ma la situazione cambia con la nazionalizzazione di un azienda americana che si occupava di canna da zucchero. Gli Usa adottano quindi un embargo contro Cuba, Mosca si propone quindi si sostituirsi come partner economico agli Usa e sfida il boicottaggio americano acquistando la canna da zucchero a prezzo più alto facendo un regalo economico al nuovo regime • La svolta socialista: partito unico (partito comunista cubano) e statalizzando l’intera economia cubana. • Il contagio rivoluzionario: svolta che minaccia gli Usa perché rappresenta una sfida a pochi chilometri dal territorio statunitense e perché le vicende cubane assunsero in fretta carattere ideologico poiché alcuni nazionalisti cubani (tra cui Che Guevara) lasciarono i confini per esportare il modello cubano nel resto America latina – progetto che fallisce politicamente e militarmente. Che Guevara catturato e ucciso dalle forze brasiliane. • Le due super potenze concentrate nelle sfide all’interno dei propri stessi blocchi. Le ragioni della rottura tra Cina e Urss: mentre Mosca avvia una leggera liberalizzazione in Cina si accentuano i tratti estremisti. Mao dopo la morte di Stalin si ritiene il più vecchio comunista vivente, non vuole quindi sottostare a Crushev che non solo non è stato un leader rivoluzionario, ma è anche più giovane di lui. L’Urss ha dato il via alla convivenza pacifica con l’occidente mentre Mao arma movimenti nazionali comunisti in tutto mondo (finanziamenti). Nel 1958 la Cina comunista inizia a bombardare due piccole isole appartenenti a Taiwan (la Cina nazionalista protesta dagli Usa), la crisi termina con una minaccia di Eisenhower che minaccia la Cina con l’arma atomica. Tutto questo conferma all’Urss che la Cina è un alleato inaffidabile, la Cina si difende dicendo che è la leadership sovietica ad essersi affievolita. • Differenze politico-ideologiche (guida del blocco comunista) • Divergenze nella strategia internazionale • Crisi con Taiwan Le tappe della rottura tra Cina e Urss: I momenti che scandiscono al separazione. • Commerciale 1959: Mosca sospende una vendita di armi nucleari tattiche alla Cina, che si estende anche a beni e materie prime • Politica 1961: XXII congresso del Pcs in cui Crushev denuncia apertamente i paesi che non hanno avviato la destalinizzazione (parla apertamente dell’Albania, ma è ovvio che il reale problema sia la Cina) – il ministero degli esteri cinese se ne va dal congresso (nuovo accordo tra Cina e Albania). • Militare 1964: Mao si dota della bomba atomica, mostrando di essere indipendente militarmente dall’Urss. La presidenza Kennedy: Kennedy vs Nixon (repubblicano) • Una campagna elettorale “moderna”: la campagna di Kennedy è indebolito a causa della sua fede cattolica (sospetto che un cattolico avesse una fedeltà esterna alla nazione americana e rispondesse a capi che avrebbero potuto portare a decisioni in contrasto con l’interesse della nazione americana) e la giovane età (il candidato repubblicano aveva già assistito per 8 anni Eisenhower). Kennedy riesce a ribaltare l’idea secondo la quale fosse inesperto dato che aveva passato 14 anni in congresso, circa il secondo tema Kennedy aveva una serie di caratteristiche personali che ne dimostravano il nazionalismo e soprattutto durante la campagna elettorale fece un discorso molto efficace – la fede è un discorso personale che non influenzerà il agire politico se non per una maggiore sensibilità per gli ultimi i più poveri. “una nuova frontiera” parola d’ordine di Kennedy – non una frontiera geografica, ma interna alla nazione stessa, frontiera sociale e culturale, cioè la frontiera che aveva impedito ad alcune minoranze di prendere parte al sogno americano (discriminazione razionale). Campagna di Kennedy legata al movimento per i diritti civili che già era attivo dagli anni ’50 negli stati uniti con Marti Luther King come suo volto. Prima campagna interamente televisiva e trasmessa anche all’estero. Kennedy appare più telegenico permettendogli di superare Nixon nei sondaggi • La nuova frontiera in politica interna: Campagna che non si vince solo per il contenuto politico, ma anche per l’immagine. Popolarità data dall’immagine e non da un merito reale storico o politico • Una politica estera ambigua: a livello di programma sostiene l’alleggerimento nei rapporti con Mosca, ma negli anni avvenire si dimostrerà difensore della linea strategica americana. Il riemergere della tensione tra Usa e Urss (1961-62): incontro tra Crushev e Kennedy, per discutere di Berlino Ovest Cruschev ne voleva fare una città esterna libera dai blocchi, mentre Kennedy voleva fosse parte del blocco occidentale. • L’intervento sovietico: le truppe sovietiche entrano nel paese, reprimono militarmente l’esperimento di riforma (giovani che si daranno anche fuoco per protestare a questa repressione) • La dottrina della “sovranità limitata”: il leader sovietico Bresniev, dice che il concetto di confine e barriera è un concetto borghese e che l’unico confine è quello tra le classi sociali non tra confini geografici. Alla luce di questo non ha invaso uno stato sovrano, è la classe operaia sovietica ad essere andata in auto della classe operaia slovacca che era minacciata dalle forzo contro rivoluzionarie di Dubcek. Il messaggio è che l’unico modello deve essere quello sovietico, sconfessione del credo di Crushev. L’Urss si riserva di intervenire nei paesi del proprio blocco quando lo ritiene opportuno. I paesi del medio oriente passano da attori marginali a divenire attori principali, per l’importanza che hanno nell’economia (petrolio). Istituzione del G6 nel ’75 per decidere le linee di sviluppo del pianeta. Emergono i paesi del sud est asiatico e il Giappone. America scandalo del Watergate, colpo di stato in Iran e avvento della teocrazia. La rivoluzione teocratica, non è compresa nelle classiche linee della guerra fredda perché ha perso un alleato che però non si può collocare nel blocco sovietico, è qualcos’altro. Altra minaccia l’invasione sovietica dell’Afganistan (guerriglia di stampo fondamentalista-islamico: talebani – finanziati dagli Usa) regime comunista nel paese. L’Amministrazione Reagan: • Riaffermazione competizione propagandistica con l’Urss: unione sovietica visto come Impero del male.(retorica semplificatoria che divide il mondo in due parti incomunicabili) • Liberismo economico: vuole ridurre l’impegno dello stato in economia • Politica estera interventista e massiccio processo di riarmo: riarmare i talebani e i cambogiani contro il Vietnam, aiutare le guerriglie anticomuniste. Reagan New Deal militare, che darà via alla costruzione dello scudo spaziale per proteggere gli stati uniti da eventuali minacce nucleari. In Urss fase di stallo; negli anni ’80 arriva Gorbaciov in Urss L’avvento di Gorbaciov in Urss: • Rivitalizzazione del sistema sovietico interno: Vuole riformare il sistema dall’interno, riducendo i costi i costi dell’impegno militare sovietico globale • Concessioni unilaterali agli Usa: Si impegna quindi a concessioni unilaterali, non chiede nulla agli stati uniti, sospende la creazione di missili • Nuova immagine di dialogo: rapidamente inizia a creare un rapporto personale con Reagan Il dialogo tra Gorbaciov e Reagan: • Vertici bilaterali e disarmo (Ginevra 1985 e Reykjavik 1986): nei quali si decide una diminuzione degli armamenti missilistici e militari dei due contendenti. • Disimpegno sovietico in Afghanistan (1987-88) • Visita di Reagan a Mosca (1988): aspetto simbolico, alla fine del mandato di Reagan, si reca a Mosca a far visita a Gorbaciov Fine della guerra fredda non sarà la conseguenza di un accordo, ma dell’implosione del blocco comunista nella fine del 1900 La disgregazione dell’impero sovietico (1989): • le elezioni in Polonia (sindacato Solidarnosc): a queste elezioni libere partecipa un sindacato cattolico, possibile grazie alla tutela che il papa polacco gli dava. Il partito comunista ne esce sconfitta e vince il sindacato che darà vita al primo governo non comunista nel blocco da 30 anni. • La liberazione in Ungheria: di fronte alla situazione di paralisi nel blocco comunista il governo ungherese aprì le frontiere con l’Austria ponendo fine all’isolamento del blocco orientale. • La caduta del muro di Berlino: da questa decisione dell’Ungheria il governo della Germania Est comprende l’inutilità di tenere i propri confini chiusi e decide di abbattere il muro, che era stato il simbolo più evidente della divisione in due blocchi. • Riunificazione delle due germanie. Fine del confronto bipolare.
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