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Dante Alighieri: Opere e Contesto Storico, Appunti di Letteratura Italiana

Dante Alighieri, uno dei massimi rappresentanti della cultura italiana, è noto per il suo poema allegorico-didascalico universale, considerato una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale. informazioni sul contesto storico in cui Dante visse, dalla dinastia dei Guelfi e dei Ghibellini, all'Impero Romano e alla Chiesa e al Papato. Dante, membro della famiglia Guelfa benestante, fu esiliato dopo essere stato condannato a morte da Bonifacio VIII. In esilio, compose opere come il Convivio, De Volgari Eloquentia e la Monarchia.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 21/12/2022

sonobello95
sonobello95 🇮🇹

5 documenti

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Scarica Dante Alighieri: Opere e Contesto Storico e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Cu i000 si 4492) Cenni Sonde bioogafica I26S- AB2A = tasto Medica tor da più IMPONTANTI isimozioni poliliche di qpir epoca : - Sato Romano Impero (C.ingio) nel D.C. si polo. MOD di polittoo. = dies e paro = Comuni Damme Nase e cesue <a (i SA TINO. Ta QuIT'epoto E in grande affanto porte” il porere. del inmgoriiore © torriammaro da Am porosi toime d PB, LL Apro Ma Qqpnde porre in goiico (e anono il Estensione del Sacro Romano Impero (Seconda metà del XIII secolo) T comuni, Invece, Lrono cito” une foumsimente Faccudno pdrte del Tmpero mò, di famo, (Sì BUOARANBNO, Senmunno sempre feno l'AUTDATO* dell'iMPerstor ; iniziano ad isriture Qptano. fnemono — Snone di een Gt Imposte. MAKONO CONFIT > - finporo CENTO tamoi - Te tra GoMuni — lare di fazione all'intero del sIAQgii comu de 2 prinupoli frico eco ur e Gpitenioi P aciiesàt con imporatone. aoinierari con pagò. A E Vautonto: + tmp. tn Nascao in Gamfata, Mi Si Bffelmeno anche im (gira. T oorliti nela Firenze Mi 200. Mer uo dei GOma gio acc d' Troia. , pere a commenti; tanune, atiuto: Imgianali. Mede così una UPSUTA domcastico e TITDIDe , diueriindo Lost il comune + Alco e imp. T'Trolla.. II frorino — nigliretonomio. Europea avevo. Ta sesta imp. del dolero Emenitano ne Ceoromia Carte, Fi È Gm UTO presaientemente queta, ma Ta 6 e No e d nno ALSO RL MIR Mi foro conto Quitonini. = Nel 4168 pero (ASS detnirivmene foto Lei. «ol do sa fam. e pour quelfa , non molo iingounme . Part che il padee fo Un oswèio MG MON ABANO MOLO Anci? iN QpIRrIE rio f@Ùm QaChe' NON re poro. note cg2e, cone on gouo di move fe Spe importati. [ue di retto. Aiagsa SGOATO UNO DONNÎ TRINITA MITINONO coNodto , fw moglie faceo pare di um dele fam + imporgai di Fr Toso frudi furto interi: Sridlio tro A Qudo di Bags Cosnro ts -Tafeus) Freno Luni di Rologna, lo. giu enrico. frudio lo. porto. Valina e Ogprotondise lo so coogRato in prosa. volepre. Reisodo tia 1043-95. Care e u quao Seria n © 4283 2 1295, di progongoro di fare un Gooso. d'amore tn go > NO, cortaido di mutua linnouilo. profondemenre so se carenn suo agio ste, famo: D. iresso a dare il nome Dolce ii noo a opero espeiena. Dante suive persie = d'amore fer ta dome fiorentine, ma Conti Tempo si foudizzano femore di giù » ununico. dama, Peamico. Me cure ope piripoi 1202-98 [33-85 Lom pate di qeiao prodamme conflvize nelià fs Opera più (Importante lita ino poesio lina uN pri mero Cautocome MANO x le 62 Poexe SY O pare in feosa) È tra le opere più rappresentative della cultura italiana. È un poema allegorico-didascalico, universalmente considerato come una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale. ulor Ma spero di cnnpore un gormo (one (aretuio giù cobie) in vilgpi.. Affronta MOUTSGIINI TEMA IMPUONN Cormo MORE, TeLOGO,, RIOARA, PORSIO., STO, SUONO, TUT Tratta fino &d 010. in loyito. So acesitoi a Tr Quad. Eco grane (ato (Emu INCONFIETO + copise dhe quia e un cqua ano più Anpiaroso.. TI uoligre GILITA®D e gio TIGRATINO, IMA non puro: corteininiro — do lamaiuni, Teuniai comi da dim wigpii Tosoni, nera di ideriogiumi (perip nog use da 0). Cambia geso' Il regio. tiro. D.C. € un tolo darte è Ob: € wo amedia. d'agggtivo “ dima* € Sisto iso par 4 da Toxacoo, USO x pimae giondee.. Si affeuna pe pu lo 4 win au O. Dave pero 0a (I Teunice © Commedia gio gl ik e quofmo, monte por fS(Gdiso USO I reumine “forma ao”. Pagico ii paradio a Cirocarde dela Scola in un'episroa. Fo gnum ua sore i modista Sa Gnmedia e pere ta derno di Oem cat: Proviamo . tegpdie lano info Gero, ret coso dagli gli ce fi (ngh@ro frane son U e il finge TANO. At into dela Canmedio = € UR quar. Tago, monme fiise 0 lo comempa. 20m di dio. de Gonmedie nom funioero cat. sue: Dame affuma ne il poema e sorio GO) uno Sile "unie* 1feon © in Unga uouggre, Forse porine' UCigia mates SI ripe die astio RAGDNO di un UBgRIO GITBERD i 3 regni dell'on Tomba cre D inmtgià di conpiee Nilo LTirmard Sim da ANO. Pesce ii UdAGD ton MOT precisione + Spfismo Une viaggio duo ‘I gioni Cresuone). Non 2 MOTO freciso peo pull’ inizio . O 15 mato (Gmniuranto sone di giro) o n ueogadi Aaro, wet È apre, TDI sidggo fa wa dplice uenta; pfa Afeimanto 0 FOT i Compie N viaggio ge Suse la so gnimo Gie gior dle IN ua) © tha reinbizio di fare ma Curone dell'UMIAITO! + NOUT feroraggi v di mo di mfdaui do Une Na utiro ® fulvo Qrdo Toma 132 Madia 4 teo Si que da Cengionme, fr sto Lo pra daino. È ii bop dor e moro Uro e pera ©. era conside ii Ceno dale ese Emene, SD Ue fari iano], dor Gi fem gliigoi, coro ome nn tav ano fora MomIR di sorgiere Vor e nale. tav rifuan de Dip e da Steno. Si ermo. nell'infeno du ta cani Gratigo di 9), - E corni] comiigonda. Gi timo Canime more primo GSTORIMO + uomini giusi dhe MI TAMIno cMOSUNTO Rugjore SITO OM rana Gpedi , dd ® Liggio). da aritmie Nar QNriscom UN fem fisico [2-5 cooo] D. dittico paosston IN Ggondi cstespiE — - ineontinenti Chen son mou a free passi TeNen0) - iSsurosì Si toa UA Poldo , dave ce (@ cita» di Dre Game iso 4 die 15 dei ted) de SR mIo. segiero passeggio da Rit ifeno a WSso infero. S apre dg di 5 cenno adoro die Nano mam Sco x (oregpna di gacari sale Mescovoa : - muffin e CA tatgia) — Fina marenole tan tinpio e + nese PAL SONBIE Maino indoro La dona. a provai. fo + in de riniere ce procedono mn direziore comano dlo FRRA € La Avis Gre dal diario; ii (agame om to diso mne Gidentisimo DANTE incontra. or Miani Renquico (acia (1) go ur Quafo Un dea mao lo torio. a prstvini UO UA persaa. Ta i rado imfavaio Game, sedue la figia di ue Marra n uo d'oro. 25002 do seconda boloio. = CANTO XII GiegpAA deri Aduitoi » fingoro attica sorelemore a fine di tiode. MEND : IMMOLO EN und SONIA sioro, feor, une suola Opaeano (po cessi. fata 1 tolafo. Quindi sentimme e che si nicchia Sì net è tassa ue ne l’altra bolgia e che col Nfîso scuffa, sofa vidertamente e sé medesma con le palme picchia. 105 ca ma Temiai in qpsero = “TEM Di popolgri ui pe eran WOmmare d'una muffa, Ficcentini da ttoni persa per l'alito di giù che vi S'appasta, che con li occhi e col naso facea zuffa.108 999 fastidio Sa egt aci Sa ger il ferore ; t 00; 1 a nn ce ua puitim SPAL In fim sco Acumnare da Un woè foco; va Lo fondo È'cupo si, che non ci basta che STO mond x . e AR mona n fsi i ora Soggie + rendere più aspre i rime. de l'arco, ovelfi SSbgio più sovrasta. TIT Quivi! o: eBindi giù nel fosso vidi gente atufgra in uno sterco, ie do ui _vmen pruadi pres inosio tatnexsa Tante. D. urttizza un timo AR: Lo trexto Sema@va esere opietoto dani unoni fness. Tera inigio. CANTO XX HA COND, affroria LL Termo. della Gontafone del papero, none PA nn RA QRL | S INSdiro Troppo seAQ agito polusiche Con muge A Nos RIONE ica. Toscane 10 {OGP), TI io compro pinapae ero. «ip quelo di use \L_ vaio. ARTO TEMA E AOROTO Gas Sito sog urti cari fa. Qi. ndia T tag: Gu foro i Simonag, i Quoto prendoro 1 nove da Siro Msg PANGRORIO une Gompare Nata piobia . fra di ‘mao cre MIR sa Uito*, apardo ario gli ago, deade di AMINA. Pinivano foi Snune fia e Tsgp dhe infondo lo igrito san. Ain Simon usde fato, va da ld efiento. Ai dei Soldi x filo resdore m Qidb di esente Spero 6. Presro lo tacna: porone Mon ma capro la quda di Bro TB qpotro deriva i TEU “Lronao D. O Uiuna x indicare OM stata te sonar rela x fn golinoi. Lo pena © Qria di esere torcia è TERO 1A 9, sgarapio We Of urtordaì do time. Fx 1° dioe muRDIO | sensa mere Qdinve. Mamo descearo top Texene. Tra Tue le fimo, Bamre MR sroN de Ue i maso giò soRIRA > w A fara du ani "| du Tm so i a mesta la gu sO cc: >> 9 comincia' io a dir, "se puoi, fa motto” 48 12 sE Orta, di quiltoso foriero TIC Rantttrcome frate che confessa Ossasino lo US na tento ch efquo 8 pèoSmMONTO che, poi ch'è fitto, \ereztsigmeento _ richiama i perche la more cessa. _ por infextongae ta Ga Condanna è Morte è @d Un felo, Messo a Tess n Ge in ua loca E osti ritto, Sa copio. è 0 ego. oso Ue se | Bonifazio? = s& gior qui! TETRA dv da © ESTA Di pacchi anni mi men crito.. SPV do grimna PONI sEAOrE RIENA CURIA di LO tono Na se tu si BIT, mente di DIO. Dagro Quidi AD iniaim aste pmfere to belle donne, e pi 2g Oteso la bella donna, e poi di farne strazio?” Tal mi fecio, quaî son color che PR GI den) Questa € d tolojo mi fini SUI qardo per non intender ciò ché lor risposto, € 90 SO rene Montot: ta usero tarico gagie Bakeca esi Lon sanno. = KIA GONO NANO MagiTo Cosa © STAND Mii quasi scornati, e ri Nicolo' in sro © TIR° e io rispuosi come a me fu imposto. 63 Pecine Per che lo spirto tutti storse i piedi; poi, sospirando e con voce di pianto, mi disse: "Dunque che a me richiedi? 66 3 RT importa Cost TANTO tagase UNI (0 sow Ma saggi Che To No UGSrITO il Ofbrde manteto dei gopi Se di saper chi sia ti cal cotanto, che tu abbi però la ripa corsa, sappi chii' fui vestito del gran manto; 69 oQ= Qi Ù ‘ano GOsini CHicolo U) e veramente ART Sano Gonne SE cupido sì per zar li orsatti, TAKMONME Buidio = por Fara 1 miei arsacloni = suoi fomilat, gii Afport che sù l'avere e qui me misi in borsa. 72 Ung suta Tero (Qudrdo ero in uma) ms NA mie Taste lo a rem l'agge ® QU ho nes in hesa me esso Di sotto al capo mio son li altri tratti è togio letter me simon do, Totti pegi ON2 incom., Li tngari@e MUR Al (nfamo. A olo N Dosso € 4 10 in grado (x ua ca isa piro. d core pa). CANTO MX Gaso tego. fo GSTERRTA PUNITA E quia deg into € delle = FANDOTHENZ, oncre dhe dicano di Nor radere ii furor, ma maamavoro Qi ari go Yo dio As. Ya io. fera ero qriio di sr i Uso alindiero + Tor. Srrerazioe dele tiagd Urera. Unito moneato n TI MIEbAR in i d goa un pg di pra, Ma aggio lo snpioUena Siad. CANTI RX - XX Lo quinta toga. 25 dont ge i toromei e dexu mate ene I FAMINE È uBSTO iN GE aceioni + po egjcolere gio rsa egreitoo fieido comme 0 sii a dr casa d'arsdo. Nere o va mM sero “filo tomo. No para € ese immeri in ua tosta guida nere cn dele baie. ‘ € tere Mera e lolienme. momo _ NU Nyse le anime prosgio è Tuiare A GAIA, Gi ipo i Osirodi dela biga, 1 devi Feltbensà Ure ton Gi Uiai afferra le Giuime e IR dirariero, for foi Moac dà, Par ta fecet L'UD difenta dem e agicicoa Ge fi cron die disitazion dei camama. Toto usra ai gpi Tetigi Cime impermeabile © colare. Far U wa fa copre Une Won quo tolgo Uan (ec teimpre immigioo. Tron il fio More di fo cage dhe (e (eroe Canmeroro Nea clp Nim Totale. tioro dalbli alla 5 paiando di ire cos Così di ponte in ponte, ‘altro parlando, Lan erdro it CSR ite goten che la mia comedìa cantar non cura, quoggnmo . Guamo i Ménimmo; e tenavamo il colmo, quando uma trio ara Rina mo , fot: 'restammo per veder l’altra fessura di Malebolge e li altri pianti vani; e vidila mirabilmente oscura. wéi_ dne ti fado No Terioi nente qppcO XX, 112-113 Euripilo ebbe nome, e così ’l canta l’alta mia tragedia in alcun loco To sdao Wi, ma in essa son ved@o erro mi le ci n rotto 00 DD tgpario fisso Mentr'io là giù fisamente mirava, 2 Ma md lo duca mò, dicendo «Guarda, guarda!», i trasse a sé del loco dov'io stava. 24 vi gra cre i eracdò Allor mi volsi come l’uom cui tarda a Qu ‘di veder quel che li convien fuggire gove. i iS Mi tooie ce gigia, 7 Tra ima wa WAN Intodofo Un did + dol pare sog Sumo “O GANU n Del nostro ponte disse: «O Malebranche, ene 00) T digg ecco un de 1°Mezfan di Santa Zita! ago Masoni fiore ata (a face O to tomo 1 MD | poni Mettetel sotto, ch'i’ torno per anche we@ 39 dir antoro v «pento | ‘n Wadi Li . ‘a quella terra che n’è ben fornita: colpo delia tacena è bxcd Molto «ona ‘ogn’uom v'è barattier, fuor che Bonturoj dio. del no, per li denar vi si fa tm. 42 Leo ara 9" Gervia "aria dicinago, mofcRTtI tON intotichi politici. fo « poltrico morto corrono come srtondo lot andava E sqpiticio QrITD Temina grin goto dopo va Un Sto Tewmina. Nitoda de Qprai : Sile tragico e comi co “tanto re MAPPA, conoonme ci Sia Gorl OSCTO* che, per veder, non indugia '| partire: e vidi dietro a noi un diavol nero correndo su per lo scoglio venire. 30 qUro Ad faoe Ahi quant'elli era ne l'aspet 0! TOMPOTRMNONTO na e quanto ni Parea ne lA s00r00, con l'ali aperte e sovra i piè leggero! 33 Agpnsttà — torre L'omero suo, ch'era iguto e superbo, Mie Je perito ti (a a Peccator ‘cOn arto laiche, ‘e quei tenea de' pie ghermito "| nerbo. P° 36 q pie gl MESI dafurto tigcamente DI dino fm l'arime nata fece Là giù "1 buttò, e per lo scoglio duro n e ma fi a siîVolse; e mai non fu mastino oo(atà Sk con tanta fretta a seguitar lf 45 ib vero LRIMÒ. pimnone nare RE e toto Quel s'attuffò, e tomò sù Conv Olto; n Ù cone) ma i demo NE A Son avaro sverchio, PE 48 © n gridar: «Qui non hé foco, Il S Cedar) pupa? ino nor S. i NUO ne ch Luca) anto Volto qu ero, se tu non vuo” dj nostri graffi, STO ee OR non far soprattà pegola Soverchio». s1 F sat di Poi l’addentar con più di cento ra È 00 de di Figlia novi casco disser: «COTERO cONVICh cliegui balli, (ix) che, se puoi, nascosamente accaffi». ext sd ass une d Si ft > cifeà Menro allo. cole scena di cun sit Non altrimengi i cuoci a' lor'vassalî” fanno SA@MRATe in mezzo la caldaia ® QuIs pero I li uncin, perch fi la carne con li uncin, perché non galli, o toi Nrgiio perla n 1 deli n Ò To mando verso là di questi mici Vifgiio € ord Siaso PEER? A AI i to vago € prote, fardar s'alcun se ne sciorina; MO. ance pan dico a Dame cre Nei IN Ver: QB siero gite con lor, che non saranno rei», Uiam 40 disulì CO TA MA ITOTE LUNA MAgA SDA COSTETO TOMO di Vedi «Tra’ti avante, Alichino, e Calcabrina», ada cogli inf x camper un SA. cominciò elli a dire, «e tu, Cagnazzo; di arig e Barbariccia guidi la ecina. T fami forse fanno Aifeumento gi fon di famgie fierenin O Libicocco vegn'oltre e Draghignazzo, , È . n O, Ciriatto MT raffiacane Mockhes. Ma uriporeS migror e qela oe Dante vien e Farfarello e Rubicante pazzo. iuoa PMLENAE LO di g210coi Parsi“, che d cero i agi ge QUisò cn [erpIETARrO asl UULTA ione di Cercate ’ntomo le boglienti pane; & costor sian salvi infino a l’altro sch o che tutto intero va sovra le tane» SI NATI LO QONNICE, Mr pria «Om, maestro, che è quel ch'i' veggio?», Per l'argine sinistro volta dienno; anch È i san diss'io, «deh ERRO A farà soli ma prim MR (90, figa pp a oi TIPI 1A. ct self TE chi Per Me non la cheggio. 129 coidenti verto lor duca, per cenno; s o r SR i ali SR dl Cui b € tu se sia RA ed elli ea del cul atto trombetta. gem di ade A non vedi ul Cie" digrignan li denti, “oconi e con le fa Ù ne i onor, h #3) ni sproeari Ed ll ame: «Nog uo; che tu Gaventi lasciai digrigna DO du teo ch'e’ fanno ciò per li lessi dolenti». 135 Bo toro + MSI deren Fiora del (Gullace NOSCE IN Tr TNdicaa AMURAP Cie MAL Medica G Gita chit sd un puiiico (piave una, memi di fnade). RecitàmrO TEST podrici SUNTÌ RESO cl (0, perone fon dolo Creo amti,ma AO fora. Aoconi pieni di dementi ong, (ama, Certo sani di agnIUIO CONDENSA da signor, 1 Qui assortito LOD parezione. tondannare è more Gest. do ee tingando dre fosse ge N tese da palo. Rion CE so La Uouiiso, Ma drm dim fagia > tro crollani i go) di quiò idgjo, Pane Li Smo i responsabili CTemencto tW8ussm da Do + indice /mgaiteror è so SISyRRO cArSD AIB bo). de mpcee faro' pOSeTD sare stase + andere nea 3 tia. Como xxw- AXY 3 vago N foro | adi: completamente immersi nel OSUSUTO® (= 1 ladri cdm di cor è cune) Queste anime Corona SS ed arene da sorgenti, Une comiavimente Le mocdano. Bosa del serpente pre ralamo ana misologio. CMeruio) T diimofi stagparo, Ma tano (2 mani (SANTE diero ala Sonena dal sorgenti + 1 (agri NMpsro cn le mani. De 4. eedoro Un felpenre dhe morde un danaro. Aso « incenerize e foi (inc (a so FOMA UTO > natamoroti. Ne ne foro divano in TuTD || caro. Mrobdiimente germe’ i ladri tono tov è utime UL Lom progrera: . Cra, Men aldilot, Sio pivire dglie (om feniiane unane, Alomtrae Loro ale vigente con Do Fardin gp 268 dal uso MA Mimi Ford fu uo del copi der Golf ren Aerei. A gif a tip "25 iapla ua GIO te 2 faumi. a 0 dela formia dai Cancenea. Peadoo di fuiagii & Fi per fora opere. T legumi Gi VfitiO e socrede Oo | Mancano iero si Leggo si Catren (= Quit bo. di F). Stena dom i rei de di egfro è vos. Do Mimi A corogDo per Qreto. Essendo vami cn LATO tident. Siem Gongiuro Mroui Onidi, ma © caro meso mia I toga pu (piotios) u3 CASTO NY. Nami versi dedica a tom Cibo INIT F tolga Tntonrro. Uke in una iS dopgio. perow” ® don vnanta geo fr) cant precrdene. Di incon Guido de Yometelo TL SDA UN gurisie Qi mon © CipliGo, ma ti pena i Gosiquea tisudolenti. Wlod (Ato QUA Y tolgo £' degicaro ai seminato di Scandalo e di Sumal diufitone goltrica) Conrcogpasso + hanno uiolente muriBuoni . Arne di: fisomento |, semiserte di sitema. NU Masino, ce tidea one Mm. fosse UN UESCOO. i gopà Non AAA dfprosaro e lol & Povo. ® rogo dei diomcerti, CONERO quelo an na iniziaro IR tore va fazioni Aa Fieme. ® terroni de Born, ford prostiagie One si e reso resportabir — della ciyision® gio gue serondo Danre, Sa oe con la Famiglia reale inglese. Scopi» sa Te ma I figo del MR e dit fe gresso. Berman cio® © fiquo a Seme @ fd gadee > ue diuisione = tra padre e dig, muieo fordamennie. Mo YA. 10 toga Dadicst si falsa di mere, di gertoa CON & finggs® QRiun' dit. di pacob( bugiardi) < di more. Max Gogi PRCCATOCO, dante © Pimuorta uns mpidIO lag © Wobra), D.R U. amino 1@ LL felsarn di monete, pi'@mim viuogr è \co> mesto Admo. dOumeni lo tui ci Nomita un *fdaro MAGRI erret * to UO UN ages Omiare le monete. T do dita ue ea inglese e Un dd un (CETO fuato Si mene 8a falsificare ii fioino. Nile Lun paio d'acopa fordne' tia la mpiania dela idropiua = si formano in cere pom del cargo SGrunuli di Giro e Na ua are forisima
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