Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Organizzazione della cellula: differenze tra eucariote e procariote, Appunti di Zoologia

Una dettagliata descrizione dell'organizzazione delle cellule eucariote e procariote, con particolare attenzione alle differenze tra di esse. Vengono spiegate le caratteristiche distintive delle due cellule, come la presenza di organuli cellulari solo nelle cellule eucariote, la posizione del materiale genetico e la presenza di flagelli o pili. Inoltre, vengono spiegate le differenze nella dimensione delle cellule eucariote e procariote, la presenza di un citoscheletro e la riproduzione asessuata delle cellule procariote.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 28/03/2024

cleliabasone
cleliabasone 🇮🇹

2 documenti

1 / 11

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Organizzazione della cellula: differenze tra eucariote e procariote e più Appunti in PDF di Zoologia solo su Docsity! Organizzazione della cellula Tutti gli organismi sono organizzati in cellule. Al di sotto della cellula ci sta che la chimica, ci stanno gli organuli cellulari e le bio-molecole, altro non c’è. Tutti gli organismi sono fatte da cellule e le cellule sono formare da decine di migliaia di sostante che vanno a comporre gli organuli cellulari, sono presenti nell’uomo circa 200 tipi di cellule diverse, queste cellule si organizzano e vanno a costituire i tessuti. Tessuti di un certo tipo vanno a formare un livello successivo: gli organi. Gli organi si riuniscono formando gli apparati, i sistemi. L’insieme dei sistemi forma quello che è l’organismo nella sua complessità. Per passare a questo punto ad un insieme di organismi della stessa specie, chiamata popolazione. L’insieme di sistemi forma quello che è l’organismo nella sua complessità Al di sotto della cellula non ci sta che la chimica. Si parte da qua alla scuola primaria. Si passa dal livello più semplice di organizzazione che è quello UNICELLULARE (protozoo si chiama ameba è composto da un’unica cellula) a quello più complesso quella di un bufalo. Tutti questi organismi hanno tre punti critici che determinano la vita: METABOLISMO, RIPRODUZIONE ed EVOLUZIONE. La materia è organizzata in atomi e molecole. Un insieme organizzato di molecole formano gli organuli cellulari. La cellula eucariote è la base costitutiva di quella che sono i tessuti. Una serie di individui della stessa specie andranno a formare la popolazione (es. elefanti). Un ambito ancora più grande è la comunità e poi l’ecosistema. COMUNITÀ = ambiente che raccoglie più popolazioni quindi individui di specie diverse. ECOSISTEMA = è quel sistema costituito da una componente BIOTICA che riguarda la parte vivente, e una componente ABIOTICA che riguarda la parte non vivente cioè l’ambiente circostante e queste due componenti stanno insieme in equilibrio dinamico. Gli organismi viventi possono essere suddivisi in procarioti ed eucarioti. Procarioti sono tutti unicellulari per esempio: batteri. Eucarioti unicellulari per esempio: protozoi (organismi che vivono nelle pozze d’acqua), pluricellulari pensiamo a tutti gli animali, non ci sono animali unicellulari. Tra gli organismi pluricellulari ritroviamo: piante, funghi e animali. Animali Metazoi, sono ulteriormente suddivisi in: Parazoi cioè i Poriferi = costituiti esclusivamente dalle spugne (unici animali che non hanno alcuna presenza di tessuti). Eumetazoi = tutti gli altri (Cnidari sono polipi e meduse, qua troviamo due tessuti); platelminti = i vermi piatti, vermi cilindrici, molluschi = lumache (senza guscio), chiocciole, polpo, seppie, vongole. Artropodi = animali con zampe articolate, corpo diviso in segmenti e presenza di esoscheletro= scheletro esterno resistente. I gruppi principali di antropoidi sono: i chelicerati (ragni, zecche), crostacei (aragoste, gamberetti) ed urinare (insetti), mille piedi e cento piedi. Echinodermi = stelle di mare, riccio di mare. Unici invertebrati hanno un endoscheletro = uno scheletro interno ricoperto da epidermide. Cordari divisi in: acraniati e vertebrato. Acraniati = tunicati = anello di congiungimento tra vertebrati e invertebrati, organismi gelatinosi appiccicati nei porti o sotto le barche. Cellula eucariote e procariote EUCARIOTA il materiale genetico sta all’interno di un organulo che è il nucleo. Presenta una membrana cellulare che delimita la cellula e l’ambiente interno della cellula cioè il citoplasma. Il citoplasma presenta una parte più fluida e una parte costituita dagli organuli cellulari (strutture circondate da membrane). Gli organuli cellulari (non presenti nella cellula procariote) hanno ognuno una sola specifica funzione. Il più grosso è il NUCLEO, circondato da una doppia membrana che prende il nome di membrana nucleare. All’interno del nucleo è contenuto il materiale genetico che è circoscritto all’interno dell’organulo cellulare (differenza con i procariote). Non è presente una parete cellulare, ma hanno solo la membrana citoplasmatica. PROCARIOTA = presenta una parete cellulare porosa, sotto troviamo una membrana citoplasmatica cioè la membrana cellulare, porosa perché sotto ci sta la membrana cellulare e perché deve permettere lo cambio continuo di energia con l’esterno. Quindi nella cellula procariote abbiamo una parete cellulare porosa, al di sotto della quale troviamo una membrana citoplasmatica. La membrana citoplasmatica delimita lo spazio cellulare che sarebbe il citoplasma. Nel citoplasma che sarebbe l’interno della cellula troviamo il materiale genetico che si trova sparso nel citoplasma e la zona dove si trova nel citoplasma si chiama nucleoide = è la zona laddove è collocato il DNA, il materiale genetico, ci stanno i ribosomi che sono la sede della sintesi proteica, cioè quelli che permettono agli amminoacidi di legarsi tra loro. Un organulo è sempre delimitato da membrana plasmatica e i ribosomi non lo sono. Nella cellula procariote non ci sono organuli cellulari. Talvolta la cellula procariote può avere un ulteriore rivestimento esterno che prende il nome di glicocalice. Questo rivestimento viscoso serve a evitare l’essiccamento e intrappolare l’acqua. Questo diventa gelatinoso, prendendo il nome di “capsula” e protegge il batterio dal sistema immunitario dell’organismo che ha infettato (“ospite”: chi è che è stato infettato) perché esso risponde con gli anticorpi e il batterio per proteggersi attiva il sistema immunitario. La cellula procariote può presentare “flagelli”, cioè strutture lunghe che si trovano agli apici della cellula che si muovono e permettono alla cellula di muoversi oppure da “pili” che sono più corti distribuiti in tutta la superfice della cellula, servono per l’adesione al substrato o per aderire ad altre cellule, organismi. DOMANDA: dove si trova il materia genetico nella cellula procariote? Nel citoplasma,l’aria in cui si trova è il nucloide. Se mi spunta nucloide (è una zona del citoplasma) metto questo, ma è più corretto nel citoplasma. Una delle differenze più importanti sta proprio in questo, nella cellula eucariote il materiale genetico sta all’interno di un organulo che è il nucleo, quindi non può uscire da lì. Nella cellula procariote non ci sono organuli cellulari, nel citoplasma ci stanno solo i ribosomi e il materiale genetico sparso nel citoplasma. Le prime forme di vita risalgono a 3,5 miliardi di anni fa, queste erano organismi procarioti simili a batteri. Dopo un ampio intervallo di tempo durante il quale avviene la diversificazione evolutiva dei procarioti, appaiono i primi organismi unicellulari eucarioti. -Un esempio di cellula eucariota ce l’ha il protozoo. (è al di fuori del programma questa foto). Protozoo cigliato perché presenta tante ciglie all’esterno, esempio di organismo unicellulare eucariota, cioè costituito da un'unica cellula di tipo eucariota. - Un altro organismo di tipo eucariote: paramecium è sempre un protozoo. È un'unica cellula, ha una sua membrana, il nucleo, ha le ciglia nella superficie. Ha una cito faringe le spinge in questa apertura e in questo modo si alimenta. I disegni a stella presenti in questa slide si chiamano: Vacuoli/ vescicole contrattili che si riempiono d’acqua e arrivati a un certo punto la rilasciano, in modo che il quantitativo d’acqua rimane sempre uguale. - Un atro esempio di protozoo: è la nuclena, un protozoo fotosintetico cioè un organismo in grado di svolgere la fotosintesi. Infatti ha sviluppato non solo i cloroplasti, ma anche un fotorecettore, hanno un plagello che si muovono, con il fotorecettore captano l’energia solare e riescono a trasformare la materia inorganica (anidride carbonica in acqua) in carboidrati. Abbiamo visto organismi unicellulari alla base dei quali troviamo la cellula con la sua consueta struttura. La stessa struttura ed organizzazione la ritroviamo in cellule altamente specializzate come possono essere la cellula uovo e lo spermatozoo. L’uovo è la cellula germinale femminile (gamete femminile) degli animali che si riproducono per via sessuata. Contiene nel suo citoplasma le sostanze nutritive, RNA messaggeri e RNA transfer necessari per si è originata circa 4,6 miliardi di anni fa, anche se la crosta terrestre e l’atmosfera si sono stabilizzate 3,9 miliardi di anni fa. Inoltre la terra conserva tracce dell’evoluzione biologica attraverso i fossili (altro non sono che quello che rimane di un organismo o di una parte di esso, che è vissuto nel passato) che possono essere di varia natura e che rappresentano ciò che rimane di un organismo vissuto nel passato. I fossili più antichi che abbiamo e che ci parlano della vita sulla terra sono LE STROMATOLITI (ritrovati in Australia e risalgono a 3,5 miliardi di anni fa). Queste stromatoliti sono dei sedimenti a forma di colonna prodotte da microrganismi fotosintetici con organizzazione procariota simile ai cianobatteri (batteri, attualmente viventi, che riescono a svolgere la fotosintesi). Attualmente le stromatoliti si formano in ambienti acquatici (paludi salate, paludi calde ecc) per opera di cianobatteri che si sviluppano in film batterici che intrappolano particelle di sedimento (di roccia, terriccio). Queste ultime però creano uno strato impenetrabile alla luce che induce il film batterico a svilupparsi sulla loro superficie generando la stratificazione classica di quelle che sono le stromatoliti. Per cercare di risponde al quesito Qual è l’origine della vita una delle strade è quella di analizzare quali sono le caratteristiche della vita. Le due caratteristiche sostanziali sono: 1 l’organizzazione in una o più cellule, perché la vita nasce da lì, dalla cellula (la più piccola unità che mostra tutte le caratteristiche della vita). la capacità di autoreplicarsi, di trasmettere, di riprodursi. Pertanto per comprendere l’origine della vita noi dobbiamo capire come si sono originate queste dure caratteristiche. A tal proposito, come prima cosa bisogna comprendere l’origine della cellula, successivamente bisogna comprendere l’origine della trasmissione dell’informazione genetica che poi ci porta alla replicazione. Quindi per comprendere l’origine della cellula dobbiamo riuscire a individuare quali possono essere state le condizioni necessarie affinché si possa essere originato un sistema chimico-fisico complesso che sia organizzato all’interno di uno spazio delimitato ma che selettivamente e continuamente è in rapporto con l’ambiente esterno ricavandone energia e materia. In altre parole dobbiamo individuare come si sia originato un sistema chimico fisico che sia organizzato in uno spazio delimitato da una membrana per esempio, e che sia in continua relazione con l’esterno in continuo scambio di materia e energia. In questo momento sto descrivendo la cellula. Se successivamente si riesce a individuare l’origine di un meccanismo di trasmissione dell’informazione, si individua l’origine della replicazione. Prima di andare a capire come si sia originato questo sistema chimico fisico, e quindi la cellula, la vita, partiamo da un dato di fatto: che è quello che considerata la struttura e il metabolismo presente in tutte le cellule si ritiene che la vita si sia originata in ambiente acquatico con molta probabilità in ambiente marino. Si ritiene questo perché l’atmosfera inizialmente era povera di ossigeno e priva di fascia ozono in grado di filtrare le radiazioni ultraviolette per cui l’ambiente marino pertanto passavano le radiazioni ultraviolette, e non solo, si ritiene che gli impatti meteorici erano frequentissimi e potentissimi, quindi in ambiente acquatico ci sarebbe stata maggiore protezione dai raggi ultravioletti, dagli impatti meteorici. Pertanto si pensa che l’ambiente sottomarino sarebbe stato più idoneo all’origine della vita. Inoltre si pensa che gli ambienti attualmente più idonei all’origine delle prime sostanze organiche, dei successivi composti complessi fino ad arrivare alle prime cellule sono i sistemi idrotermali sottomarini. Essi sono dei posti dove si trovano delle sorgenti idrotermali che sono vicine a zone vulcanicamente attive. In queste zone esce acqua geotermicamente riscaldata. Queste sorgenti di acqua calda liberano delle sostanze quali: anidride carbonica e metano che insieme allo zolfo, all’acido solforico, alle temperature e pressioni presenti, avrebbero generato una sostanza: l’ACIDO CIANIDRICO. Questa sostanza è importante perché è indispensabile alla formazione delle basi nucleotidiche e aminoacidi. Gli aminoacidi sono i costituenti indispensabili e sostanziali delle proteine, e le basi nucleotidiche sono costituenti indispensabili per la formazione degli acidi nucleici, cioè del DNA e RNA. Pertanto senza acido cianidrico non si possono formare basi nucleotidiche e aminoacidi. Quindi si ritiene che le sostanze organiche, proteine e acidi nucleici, si possano essere formate in zone quali sorgenti idrotermali, laddove è facile con i costituenti che ci sono che si formi l’ACIDO cianidrico. In definitiva, si pensa che all’origine della vita ci sia stata una sintesi abiotica (passaggio da piccole molecole inorganiche quali: il metano e l’anidride carbonica a molecole organiche quali: amino acidi, nucleotidi e proteine. Alcune di queste molecole sarebbero poi state in grado di autoreplicarsi e quindi abbiamo dato vita a quella che è l’EREDITARIETÁ, che è quella che sarà la trasmissione dell’informazione genetica. Una delle frasi che raccoglie tutto quello che è il pensiero scientifico e: Quello che si pensa è che si sia passato dal mondo inorganico delle piccole molecole a quello organico delle grandi molecole e poi ancora oltre fino alle strutture coordinare presenti negli essere viventi. Dal punto di vista scientifico, la spiegazione dell’origine della vita parte dal presupposto fondamentale che le prime forme viventi si originarono da materiale non vivente, attraverso reazioni che attualmente non sono più in atto sul nostro pianeta. In altre parole: Dal punto di vista scientifico si pensa che questo passaggio sia avvenuto attraverso reazioni che attualmente non sono più in atto sul nostro pianeta, cioè attraverso delle condizioni che erano presenti allora e che oggi non ci sono più. Da ciò parte l’ipotesi di Oparin che afferma: la vita ha avuto origine sul nostro pianeta in condizioni molto diverse da quelle attuali. E ipotizza che ci sia stata una sintesi abiotica di piccole molecole organiche. Questa sua ipotesi viene messa alla prova attraverso l’esperimento di Miller, un ricercatore americano che decide di mettere alla prova attraverso una sperimentazione quella che è l’ipotesi di Oparin. L’esperimento di Miller si basa bel creare una condizione che simula quella dell’atmosfera primitiva priva di ossigeno, composta da idrogeno, ammoniaca, idrogeno solforato, metano, anidride carbonica e con alte temperature, scariche elettriche e radiazioni ultraviolette. Gli agglomerati organici così formati, attraverso una complessa e a volte oscura evoluzione biochimica, avrebbero formato i primi viventi: i PROTOBIONTI quindi origine della vita. Cosa fa Miller? Prende una boccia e crea il mare primordiale. Mette dell’acqua in questa boccia e con una fiamma la surriscalda (perché il mare primordiale era in ebollizione), successivamente mette questa boccia in comunicazione con una seconda boccia dove invece ricrea l’atmosfera primordiale, quindi in questa seconda boccia mette ammoniaca, idrogeno, metano. Ancora per ricreare l’atmosfera primordiale (l’involucro gassoso), collega degli elettrodi che creano delle scariche elettriche di circa 60.000 volt riproducendo i fenomeni temporaleschi frequenti e intensi all’inizio della storia del nostro pianeta. Cosa succedeva? Dal mare primordiale l’acqua surriscaldata evaporava, il vapore acqueo saliva e andava nella seconda boccia in cui venivano creare le condizioni appena descritte. A questo punto l’acqua condensava e veniva raccolta in un contenitore. Questa soluzione (acqua nel contenitore) veniva analizzata. Analizzando il contenuto della soluzione trovó numerosi composti organici, te cui alcuni aminoacidi che costituiscono le proteine degli esseri viventi. In tale maniera, Miller dimostró come poteva essere avvenuta la sintesi abiotica delle prime piccole sostanze organiche; e che poi dall’unione di queste, come per esempio dall’Unione degli aminoacidi, si possano essere create sostanze organiche più complesse quali le proteine. Queste molecole più venendosi a trovare all’interno di una membrana selettiva che aveva rapporti con l’esterno avrebbero dato origine a quello che viene chiamato protobionte (il primo essere vivente). Alcune di queste molecole organiche acquisiscono all’interno del protobionte la capacità di autoreplicarsi. Si originano così i primi viventi. Il protobionte in definitiva non potrebbe essere altro che il precursore di quella che è la prima cellula PROCARIOTA Si ritiene che la prima molecola autoreplicante capace di portare un’informazione sia stata un RNA. Noi sappiamo che ora la molecola che ha tale capacità è il DNA. Il DNA ha una struttura che è un doppio filamento. La molecola di RNA è un singolo filamento. Entrambe sono formate da filamenti di nucleotidi. Si pensa che la prima molecola ad autoreplicarsi sia stata un RNA perché essendo a singolo filamento è molto probabile che aveva più rapporti con l’ambiente esterno, e questa interazione diretta con l’ambiente esterno avrebbe facilitato la sua capacità di autoreplicarsi. Un altro motivo è che come abbiamo detto è formata da una filamento di nucleotidi; ogni nucleotide é diverso dall’altro. Quello che differisce l’uno dall’altro il nucleotide è quella che si chiama base azotata. Ci sono 4 tipi diversi di base azotata, pertanto possiamo avere in tutto 4 nucleotidi diversi. Questi 4 nucleotidi sono presenti sia nei due filamenti di DNA, sia nel filamento di RNA. Solo che nel filamento di DNA sono sempre gli stessi 4: ADENINA-TIMINA- CITOSINA-GUANINA. Nel filamento di RNA sono: ADENINA-URACILE-CITOSINA-GUANINA. Al posto della timina nel RNA c’è l’uracile. Pertanto uno dei motivi per cui si pensa che sia stata un RNA la prima molecola ad autoreplicarsi è proprio perché è più facile ottenere da sostanze inorganiche uracile che timina. Un altro motivo è che un RNA è anche un RIBONZIMA, cioè ha la capacità di essere enzima pertanto come tutti gli enzimi ha la capacità di catalizzare (facilitare) le reazioni chimiche, e quindi auto catalizzare la propria reazione, per cui riuscire a catalizzare la proprio reazione di replicazione. Successivamente si ritiene che nel tempo siccome la molecola di DNA è a doppio filamento e i due filamenti sono legati insieme e arrotolati sono più protetti, quindi è più protetta da possibili mutazioni, da agenti esterni. Pertanto si ritiene che essendo più stabile sia stata quella che nel tempo abbia sostituito l’RNA che invece è meno stabile e più soggetta a mutazioni. PRIME CELLULE PROCARIOTE Con l’accumulo di sequenze nucleotidiche (geni) all’interno del protobionte si sarebbero formate le prime bue metaboliche relativamente semplici che poi con la selezione naturale si sarebbero differenziate sempre più dando origine a processi metabolici complessi e specializzati che portarono all’origine delle prime cellule procariote. I primi Procarioti furono probabilmente eterotrofi anche per la carenza di ossigeno nell’atmosfera e quindi la glicolisi fu probabilmente la prima modalità per l’ottenimento dell’energia da composti organici (a maggiore conferma di quanto detto va considerato che la glicolisi è presente in tutti gli organismi viventi). Gli eterotrofi sono tutti quegli organismi che non sono in grado di sintetizzare da soli la loro sostanza organica, ma la devono prendere dall’ambiente, si devono cibare di altri organismi in modo tale che da questi ricavano la sostanza organica, o da altri vegetali in modo tale che da questi ricavano la sostanza organica. Mentre gli organismi autotrofi che svolgono la fotosintesi sono quelli in grado di sintetizzare la sostanza organica a partire dall’anidride carbonica e dall’acqua, sintetizzano carboidrati. L’atmosfera terrestre primitiva non conteneva ossigeno, questo elemento era presente soltanto allo stato liquido, legato all’idrogeno nelle molecole d’acqua. Le prime forme viventi quindi furono procarioti il cui metabolismo era anaerobico. Successivamente comparvero i primi organismi capaci di compiere la fotosintesi, i cianobatteri (organismi procarioti). E questi fecero un lavoro importante, cominciarono a immettere ossigeno nell’atmosfera. Essi divennero la forma di vita più diffusa sulla terra da 3 miliardi di anni a 1 miliardo di anni fa. Si può immaginare che all’epoca il pianeta fosse rivestito da uno strato verdastro di cianobatteri, la cui presenza modificò l’atmosfera rendendola respirabile; cioè con il loro lavoro, svolgendo la fotosintesi riuscirono a riempire l’atmosfera di ossigeno. A questo punto il metabolismo di questi organismi riesce a cambiare. I procarioti si adattarono alle nuove condizioni sfruttando la reattività dell’ossigeno atmosferico per ricavare energia dalla demolizione delle sostanze organiche: questa evoluzione porto alla comparsa del METABOLISMO AEROBICO, che si rivelò in breve assai più vantaggioso ed efficiente di quello anaerobico. ORIGINE DEGLI EUCARIOTI In base alle testimonianze fossili sappiamo che gli eucarioti si sono evoluti dai procarioti tra 1,5 e 1 miliardo di anni fa. Come è avvenuto questo passaggio? Secondo le teorie più recenti, la cellula EUCARIOTA sarebbe il risultato di due eventi combinati: Essi hanno un unico cromosoma sessuale e questo devono tramandare, quindi lo replicano e ne fanno una copia. Quindi avremo un batterio con due cromosomi circolari che sono l’uno la copia identica dell’altro. A questo punto il batterio si costringe in un punto centrale, la membrana si stringe, si stacca in due e da una cellula se ne formano due, ognuna della quale avrà una copia identica del cromosoma della cellula di partenza. Quindi attraverso questa riproduzione asessuata si sono formate due cellule figlie identiche tra di loro e identiche alla cellula che le ha generate. Quando si creano colonie succede che non si arriva a separare completamente, rimanendo unite e si creano colonie filamentose. In realtà nei batteria nonostante si riproducono per via asessuata, avviene una ricombinazione genetica. Che cos’è la ricombinazione genetica? Essa non è altro che la modificazione della costituzione genetica di una cellula, di un organismo. Questa costituzione genetica può essere modificata in modo casuale e naturale, oppure artificiale e mirato. Nel primo caso viene cambiata con la riproduzione sessuata, che avviene in modo casuale e naturale. Si incontrano due gameti di due organismi diversi, in più quando si formano questi due gameti avviene quello che è il crossing over (ulteriore modificazione e mescolanza). Nel secondo caso attraverso la biotecnologia, lo fa artificialmente l’uomo. Nei batteri questa ricombinazione genetica avviene attraverso tre meccanismi diversi: LA TRASDUZIONE: in essa la costituzione genetica del batterio è operata da un fago (un virus) che si trasferisce dentro un batterio e trasferisce in esso una parte del suo materiale genetico, a questo punto un fago che ha infettato un batterio può incorporare porzioni del suo DNA e introdurlo nel cromosoma di un altro batterio che ha successivamente infettato. In questa maniera ha operata una variabilità genetica tra i batteri, in quanto ha immischiato il materiale genetico di un batterio con quello di un altro. LA CONIUGAZIONE: avviene quando il DNA di un batterio attraverso una specie di ponte citoplasmatico, filamento plasmatico che unisce due cellule, passa a un altro batterio. L’altro batterio che riceve il DNA si divide e tramanda questo nuovo DNA mescolato al DNA del batterio che gliel’ha passato, alle cellule figlie, che si riproducono e avranno un materiale genetico ricombinato. LA TRASFORMAZIONE: avviene ad opera di quei segmenti corti di DNA circolare accessori che hanno i batteri, cioè i plasmidi. I plasmidi hanno la capacità di muoversi da un batterio all’altro e di conferire proprietà accessorie in quanto portano informazioni che danno ai batteri proprietà accessorie. Ma siccome hanno capacità di muoversi da un batterio all’altro modificheranno la costituzione genetica di un batterio e di un altro. CELLULA EUCARIOTA La cellula EUCARIOTA la possiamo chiamare cellula con organuli, perché così già la differiamo da quella che è la cella procariota. Le prime strutture cellulare sono state descritte nelle piante nel 600-700. Intorno alla metà del 600,uno studioso Marcello Malpini comincia ad osservare al microscopio i tessuti vegetali, e individuó che erano costituiti da corpuscoli e chiama questi corpuscoli “UTRICOLI”. Successivamente, Robert Hooke, comincia ad osservare al microscopio delle sottili fettine di sugherò, rendendosi conto che ciascuna di esse era costituita da una rete di spazi apparentemente vuoti, simili a piccole celle, da qui nasce la parola cellula. Esistono due tipi di cellule: EUCARIOTe e procariota. ESSE HANNO IN COMUNE: la membrana cellulare, il citoplasma, il materiale genetico. Il citoplasma è quella parte contenuta all’interno della membrana citoplasmatica e che nella cellula EUCARIOTA contiene una parte più fluida detta citosol, dove sono posti, immersi gli organuli cellulari. La cellula PROCATIOTA, ha il materiale genetico LIBERO nel citoplasma, il materiale genetico è sottoforma di un unico cromosoma circolare. La cellula EURCATIOTA presenta gli organuli cellulari, il materiale genetico è contenuto in un grosso organulo chiamato NUCLEO, e circondata da membrana nucleare, il materiale genetico è pesante sottoforma di una serie di cromosomi lineari. Noi abbiamo 46 cromosomi lineari. Da specie a specie il numero di cromosomi cambia. La cellula EUCARIOTA può essere di due tipi: VEGETALE O ANIMALE. La differenza principale tra le due sta intanto nella dimensione: la cellula vegetale è molto più grande (100 micron) della cellula animale; la cellula animale ha dimensione intorno a 20 micron. Un altra differenza sta nella parete cellulare: la cellula vegetale presenta parete cellulare (oltre alla membrana citoplasmatica). Nella cellula vegetale sono presenti i cloroplasti, perché svolge la fotosintesi a differenza di quella animale, e quindi sono presenti i cloroplasti dove è presente la clorofilla. Un’altra differenza è che la maggior parte del citoplasma della cellula vegetale è occupata da un grosso VACUOLO (vescicola circondata da membrana) contenente acqua. Ció che invece HANNO IN COMUNE: hanno il materiale genetico sottoforma di cromosomi lineari, posseggono entrambi il DNA, hanno entrambi una membrana citoplasmatica esterna che delimita un citoplasma esterno e uno interno, i ribosomi e i mitocondri al loro interno, un citoscheletro che fa da scheletro alla cellula, l’apparato del Golfi, il reticolo endoplasmatico, mettono in atto processi di crescita, di sviluppo, di divisione cellulare, sistemi di controllo dei parametri vitali interni che gli permettono il mantenimento dell’omeostasi (mantenimento in una condizione di equilibrio chimico fisico interno e costante a dispetto delle fluttuazioni dell’ambiente esterno), hanno sistemi di risposta agli stimoli.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved